Basilica di S. Eustorgio - Sant'Eustorgio

UN VIAGGIO IN POLONIAÈ un pellegrinaggio davvero particolare, quello checi viene raccontato in queste pagine. La scorsaestate, guidato da don Zibi, un gruppo di famigliedell’oratorio si è recato in Polonia, alla scopertadella spiritualità di Giovanni Paolo II e per donarela testimonianza del nostro essere comunità e delnostro impegno di evangelizzazione.a sera del 2 agosto scorso ci sia-ritrovati sul piazzale anti-Lmostante la basilica di Sant’Eustorgioun po’ incuriositi, un po’ preoccupati,un po’ ansiosi di iniziare la nostraavventura. Tutto quello chesapevamo era la meta verso la qualeci saremmo diretti: la Polonia… eniente altro!Avevamo rinunciato a chiedereprogrammi e dettagli, fiduciosi nellaforza del gruppo di amici appenaconosciuti, ma che apparivano fortementemotivati, e coinvolti dallavitalità ed entusiasmo del capogruppoe organizzatore, don Zibi,che ci aveva invitato a partecipare.Il viaggio è stato lungo e faticoso,non sono mancati durante il soggiornomomenti di tensione e difficoltà,ma adesso che i ritmiIl racconto di un pellegrinaggio di evangelizzazione nquotidiani ci hanno ingoiatonuovamente con le loro inesorabiliscansioni, riandare con la memoriaa quei giorni, ai paesaggi,alle atmosfere, ai volti, ai sorrisi,ai canti, alle strette di mano, al caloresemplice, affettuoso e sinceroche ci hanno riservato ilVescovo, i sacerdoti, i parrocchianie i familiari di don Zibi, significaprovare una grande nostalgia, lasensazione di avere vissutoun’esperienza bella, intensa, coinvolgente,di avere percepito ilsenso e il valore di una spiritualitàed eticità che in quel Paese rappresentanola forza e l’orgoglioindividuali e collettivi, una ricchezzache la nostra società, cosìopulenta, rumorosa, distratta edindifferente, ha forse perduto.Le testimonianzeChiara e Alessandro, Nadia e Gaetano,Yolanda e Giuseppe sono statibravissimi nel raccontare lerispettive esperienze, il loro camminodi fede: tutte le testimonianzelette nella chiesa di Lomza sonostate accolte con grande interessee partecipazione e seguite dallapreghiera e dal canto nelle due lingue,e a volte ciascuno nella linguadell’altro, a sottolineare lo spirito dicomunione e di fraternità che ci accomunae ci rende partecipi di unostesso progetto di salvezza.Quello che pensavamo fosse un itinerariotra il turistico e il religioso èstata in realtà una lezione di vita, lascoperta, che abbiamo trattenutodentro di noi con ammirazione, concommozione, di una umanità forte,salda e, crediamo, felice, perché88