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Numero 1 - Marzo 2012 - Comune di Calusco d'Adda

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DAGLI ASSESSORATIwww.comune.caluscodadda.bg.it15A livello associativo sono importanti un’analisi perio<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> quello che si fa e la trasformazione dellapromozione in azione. E’ fondamentale che le associazioni pensino a come raggiungere con le loroproposte non solo chi già conoscono, ma anche altri soggetti. Il futuro prossimo ci <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> ricucire laquoti<strong>di</strong>anità (anziani, lavoro, famiglia, <strong>di</strong>sagio, fratture interne), non solo i gran<strong>di</strong> progetti a volte irraggiungibilio isolati. Ultima annotazione è che rispetto ad alcuni decenni fa oggi cresce la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to e,nonostante la pesante crisi, anche il tenore <strong>di</strong> vita, ma in parallelo cresce in egual misura una <strong>di</strong>fficoltà allerelazioni umane.Questi i contenuti a cui sono seguiti numerosi interventi interessanti che hanno rimarcato l’importanza <strong>di</strong>guardare avanti nella progettazione; il non fare le cose per un tornaconto personale; meno campanilismo;meno <strong>di</strong>ffidenza verso le altre realtà associative; ampliare la tela con più interlocutori possibili; prestareattenzione al giusto ricambio generazionale in ogni contesto; dare risposte imme<strong>di</strong>ate porta anche ad unaforma <strong>di</strong> “ <strong>di</strong>pendenza” cioè domanda-risposta, a volte negative. Meglio quin<strong>di</strong> dare i mezzi e gli strumentiper risolvere da sé il problema.Infine alcune considerazioni personali riguardo alla bella serata ed agli interventi. Il <strong>di</strong>ritto-dovere <strong>di</strong> ognicitta<strong>di</strong>no è quello <strong>di</strong> partecipare alla ricerca <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> una società più democratica e più civile,magari in forme <strong>di</strong>verse, associative, sociali, sportive, politiche con gra<strong>di</strong> e responsabilità <strong>di</strong>verse, tutto ciòper rispondere ai valori cui ogni uomo sostanzialmente tende.Delle circa 40 presenti, non starei a citare le singole associazioni che operano con umiltà, fatica enell’anonimato, ma come Assessore le ringrazio tutte in<strong>di</strong>stintamente, con pochi iscritti o numerose, chesiano neo-costituite o operative da anni, impegnate in ambito sociale, culturale, assistenziale, sportivo, <strong>di</strong>arma, <strong>di</strong> volontariato.Nei consigli autorevoli del professor Ivo Lizzola ho rivisto ciò che già fate e mi riferisco all’operatività dellaconsulta nell’organizzare la “festa delle associazioni”, ai vari progetti in essere da anni portati avanti dapiù associazioni a favore dei giovani, dei <strong>di</strong>versamente abili e degli anziani o più semplicemente <strong>di</strong> tuttii bisognosi caluschesi e non. Senza il vostro contributo il nostro paese sarebbe molto meno attivo e piùpovero, per molti problemi le soluzioni sarebbero <strong>di</strong>fficili o ad<strong>di</strong>rittura impossibili.Bella anche la capacità <strong>di</strong> innovare che, rispetto alle abitu<strong>di</strong>ni, comporta fatica e può portare alla per<strong>di</strong>ta<strong>di</strong> qualche privilegio; occorre quin<strong>di</strong> sensibilità, una coscienza <strong>di</strong>retta e quella che si chiamasolidarietà. Cosi come per l’Europa, che senza risolvere il problema dei paesi più in <strong>di</strong>fficoltà non risolveneanche i propri problemi, anche noi nella nostra realtà associativa senza l’equilibrio tra le varie forzeche compongono la rete non riusciremmo a fare il bene che rende una comunità migliore.”Il futuro anche se preoccupante deve essere desiderabile”.L'Assessore alle AssociazioniOriele Locatelli

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