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Numero 1 - Marzo 2012 - Comune di Calusco d'Adda

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22 22DAGLI ASSESSORATIDai servizi sociali al WelfareFino ad alcuni anni fa, i servizi sociali impostavano le attività e gestivano iservizi in “proprio”. Il metodo era reso sostenibile dalle risorse statali e regionali,si era in presenza <strong>di</strong> welfare state, cioè uno stato sociale sostenuto da risorsedello stato.In seguito, con il mutare degli scenari sociali e l’emergere <strong>di</strong> problematichein continuo cambiamento e sempre più complesse, si è iniziato ad impostareun nuovo modo <strong>di</strong> concepire i servizi sociali fino ad approdare ad un sistema<strong>di</strong> welfare community , cioè uno stato sociale <strong>di</strong> comunità. Il presuppostoa sostegno questa tipologia <strong>di</strong> welfare è la costruzione ed il consolidamentodelle reti territoriali, reti composte dal terzo settore (volontariato, associazionie organizzazioni onlus), dalle istituzioni presenti sul territorio (la Consulta delle Associazioni, la Parrocchiacon l’Oratorio ed il Gruppo Missionario, la Fraternità dei Frati <strong>di</strong> Baccanello, la Scuola).Quin<strong>di</strong> uno sguardo comune e con<strong>di</strong>viso sulla nostra comunità e <strong>di</strong> conseguenza azioni con<strong>di</strong>vise pertrovare risposte che si aggiungono e si completano con il fare <strong>di</strong> ogni singolo partner. Questo agire hapermesso sino ad oggi <strong>di</strong> sostenere l’erogazione <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> buon livello ai citta<strong>di</strong>ni, ha dato flessibilità alsistema <strong>di</strong> Welfare che oggi è in grado <strong>di</strong> adattare le risposte ai bisogni.Sono sotto gli occhi <strong>di</strong> tutti gli effetti che la crisi economica sta producendo e purtroppo continuerà aprodurre ancora per un po’ <strong>di</strong> tempo. Si riducono le risorse <strong>di</strong>sponibili, tagli dei finanziamenti a tutti i livellidella gestione dello Stato, Regioni provincie, comuni, ambiti territoriali. Aumentano i bisogni delle famigliee delle persone, sia in quantità che in complessità. Allora che fare?Come al solito, si può scegliere la cosa più semplice: si riducono le risorse? Si tagliano i servizi dellastessa entità del taglio. Oppure la cosa più <strong>di</strong>fficile ed impegnativa: si riorganizza, si danno delle prioritàe si cerca <strong>di</strong> allargare il proprio welfare ad altri attori, ad altre comunità. Siamo in presenza <strong>di</strong> un nuovocambiamento che, a ben guardare, è inserito in un cammino che è tracciato anche dalla normativa sullegestione associata delle funzioni fondamentali dei Comuni. Questa crisi, quin<strong>di</strong>, ci spinge verso unagestione associata dei Servizi, ma anche a costruire una gestione degli stessi pensata con un territorio piùampio dalla comunità all’Ambito Territoriale, per noi l’Isola Bergamasca, con tutti gli attori che sul Welfarehanno qualcosa da mettere in “<strong>Comune</strong>”.Come Amministrazione e come Assessorato siamo pronti a raccogliere questa nuova sfida, lo abbiamo<strong>di</strong>mostrato con l’impegno che ci siamo presi nella riorganizzazione della Azienda Speciale Consortile IsolaBergamasca e bassa Val San Martino. L’azienda è <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> tutti i comuni dell’Isola e gestisce il piano<strong>di</strong> zona dei servizi socio-assistenziali, secondo noi rappresenta lo strumento ideale per realizzare quantoauspicato precedentemente,L'Assessore ai Servizi SocialiFrancesco Danilo Riva

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