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Iniezione Un mercato che cambia - Negri Bossi

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tavolarotondavincente può essere “clonare” la propria realtà in paesi in cui il costodel lavoro è inferiore, magari trovando partner locali. «Questa sarà lavera sfida dei prossimi anni» aggiunge il CEO di Arburg Italia.Sistemi elettrici e ibridiSotto il profilo strettamente tecnico, l’avanzata delle presse full-electricè inconfutabile. Che siano più pulite e precise e <strong>che</strong> garantiscanoconsumi energetici inferiori sembra ormai un dato di fatto, ma restada definire in quali applicazioni offrano le migliori performance produttiveed economi<strong>che</strong>. Altra“La capacità disfruttare in modopiù completole potenzialitàdelle full-electricha già mostrato unritornodi competitività”Robero Sallemiquestione è quanto siano apprezzatee diffuse sul <strong>mercato</strong>. «Finoa qual<strong>che</strong> anno fa – sostiene SilvioTavecchia – l’elettrica facevatendenza. Oggi, le vendite delleelettri<strong>che</strong>, ma an<strong>che</strong> delle idrauli<strong>che</strong>,sono diminuite a favore delleibride, <strong>che</strong> garantiscono prestazionielevate a fronte di costiinferiori». <strong>Un</strong>a diversa tendenzanell’acquisto esiste, an<strong>che</strong> se perBillion Italia è diversa: «Fino a dieci anni fa per noi era difficile proporrele elettri<strong>che</strong> – afferma Corrado Dimartino –, ma oggi le cosesono <strong>cambia</strong>te: le acquistano an<strong>che</strong> i terzisti <strong>che</strong> ormai svolgono unruolo di primo piano nel processo produttivo». Bjorn Noren confermail <strong>cambia</strong>mento in atto, favorito sia dai vantaggi della tecnologiasia dalle maggiori competenze dei trasformatori: «Qualsiasi committenteè ormai in grado di stabilire se può ottenere cicli più rapidi econvenienza attraverso un’ibrida o una full-electric, an<strong>che</strong> se sonoconvinto <strong>che</strong> le maggiori opportunità per l’elettrica verranno dai settoridel packaging e del medicale». Battenfeld distingue: «L’elettricaè più richiesta per le applicazioni in campo medicale, ma an<strong>che</strong> la ibridariscuote un certo interesse, soprattutto perché incontra il target pricedell’acquirente – argomenta Luciano Arreghini –. Chiaramente un’elettricaè più performante sugli azionamenti e si può assimilare a unamacchina utensile; al contrario, la ibrida, <strong>che</strong> mantiene l’estrattoreidraulico o l’accostamento del carro, consente di ridurre i costi dellamacchina <strong>che</strong> diventano, in linea generale, superiori del 20 per centorispetto a un’idraulica». Strategia “elettrica” a tutto campo per MacamSumitomo SHI Demag: «Il <strong>mercato</strong> a cui ci rivolgiamo nell’ambito dellepresse inferiori a 400 tonnellate di forza di chiusura chiede quasisolo macchine elettri<strong>che</strong>, perché non sposa la causa dell’elettrica soloper il risparmio energetico, pur non trascurabile, ma soprattutto perrendere più competitivo il ciclo produttivo grazie a riduzioni dei tempiciclo e miglioramenti dell’affidabilità. Come mostrato dall’esperienzadel <strong>mercato</strong> giapponese, la miniaturizzazione di molti manufatti, <strong>che</strong>necessariamente si svilupperà an<strong>che</strong> in Italia, richiede una precisioneottenibile solo con un’elettrica con alle spalle una lunga esperienzadi sviluppo. D’altra parte, è evidente <strong>che</strong> esistono applicazioni in cuila macchina ibrida può dare performance più interessanti nella fasedi riempimento rispetto a quella full-electric, ricordando sempreperò <strong>che</strong> in queste distinzioni la prima può iniettare più velocementema trova limitazioni nel controllo dei profili di riempimento». Più cautosull’elettrica Silvio Tavecchia, <strong>che</strong> spezza una lancia a favore dellemacchine ibride: «Gli azionamenti elettrici sono più precisi sul posizionamentoe meno sul controllo delle forze: per questo il packagingpiù evoluto utilizza ancora sistemi tradizionali. Tra l’altro qual<strong>che</strong> costruttoreleader nella tecnologia elettrica si sta spostando sulla ibrida,perché permette di ottenere prestazioni più elevate in termini diripetibilità e velocità con iniettori idraulici. Comunque, l’elettrica non èideale per ogni applicazione: è una soluzione quasi sempre correttaper le macchine da 50 o 100 tonnellate, ma non sempre per le 300o 500 tonnellate. Nelle idrauli<strong>che</strong> i“L’elettrica facevatendenza., ma oggic’è una rivalutazionedella ibridaperché garantisceprestazioni elevatea fronte di costiinferiori”Silvio Tavecchiamovimenti sono in sequenza, mentrenelle elettri<strong>che</strong> sono sovrapponibilipiù o meno a piacere. Nessuno,però, utilizza cinque movimentisovrapposti perché lo stampo imponedelle limitazioni, quindi nel90% dei casi si ha solo la sovrapposizionedi estrattore su chiusurae apertura o rotazione della vite(nei casi eclatanti) per plastificarepiù o meno velocemente. <strong>Un</strong>amacchina elettrica standard <strong>che</strong> sovrappone apertura, chiusura edestrazione ha un costo superiore rispetto a una idraulica, perché hauna sola fonte energetica e nell’elettrica cinque. Se poi i movimentielettrici sono rotatori e quelli a iniezione sono lineari, assiali, è necessariotrasformare i movimenti con delle viti a ricircolo di sfera e questocomporta ulteriori costi. Insomma, è impossibile stabilire a priori cosasia meglio: tutto va calibrato sull’equipaggiamento specifico e sultonnellaggio. E il cliente, sebbene sappia distinguere tra le diversetecnologie, guarda molto ai costi: di investimento, di produzione e dimanutenzione. E su quest’ultimo punto le elettri<strong>che</strong> sono più difficili daapprocciare dai tecnici <strong>che</strong> operano nelle aziende di trasformazione».L’esperienza concreta di Sallemi lo porta invece a non condividere affattoqueste ultime affermazioni sulla base dei risultati delle macchineinstallate in Italia in cinque anni, <strong>che</strong> «Non hanno ancora richiesto interventisignificativi e non in ultimo la nostra esperienza mondiale diSumisu oltre 55.000 installazioni». Che l’elettrica non sia una soluzione46Plastixaprile 2011

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