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Fanny CadeoDA STRISCIA ASHAKESPEARE…PASSANDO PERL'ECONOMIAIl viaggio di un'ex velina che dopo il teatro approdaa Radio1 dove conduce "L'Italia che va", dedicatoal mondo delle piccole e medie imprese: "Credetemi,non siamo messi così male come a volte siamo spintia pensare". Dei reality dice: "Hanno stancato"di Antonio CaggianoFanny Cadeo si è appena fermata dopol'impegnativa tournée teatrale de"Il mercante di Venezia" di WilliamShakespeare con Andrea Buscemi, ma diriposarsi ancora non se ne parla. Si prepara perl'estate che sarà divisa tra serate sempre in giroper il Belpaese e ancora tanto teatro. Ma, prima diriprendere il viaggio, fa una sosta a Radio1insieme a Daniel Della Seta per "L'Italia che va",un programma dedicato alla nostra imprenditoria.Come va l'Italia?Sarebbe facile rispondere che il momento non èdei più belli. Oggi puntiamo ad accomunare allacrisi tutto quello che non va. La verità è chestiamo vivendo un importante periodo diassestamento. Bisogna reinventarsi e allora eccoche esce fuori la creatività tutta italiana.Credetemi, in Italia c'è tantissima gente chelavora e lavora bene, che produce, che si impegna.Noi cerchiamo di mettere in luce i successi dellepiccole e medie imprese italiane, da sempre asseportante dell'economia del nostro Paese, dovemolto parte dalla volontà di rischiare, di inventaremestieri o di portare avanti tradizioni. Insomma,di fare impresa. Ci occupiamo di imprese eimprenditori. Spaziamo del calzaturiero alleindustrie che lavorano l'acciaio. Settori che sonotradizione di famiglia, che vengono tramandateda generazione in generazione.Anche la ristorazione è un settore imprenditoriale,un mestiere che ha preso piede.Una Fanny "economista" dopo tanta tv, cinema,teatro, radio.Non scherziamo. La mia trasformazione è costatasicuramente meno fatica a me che agli altri.Credo che facciano più fatica gli altri ad accettarela mia "integrazione" in un settore nuovo, adaccettare il mio cambiamento.Il mio esordio nel mondo dello spettacolo comevelina rappresenta un periodo che non rinnego.Però nella vita si mette un tassello dopo l'altro, siaggiungono colori e così l'insieme delleesperienze diventano un arcobaleno. Sono natacol mezzo televisivo, ma ogni settore ha i suoitempi. La voce è il filo conduttore unico efondamentale. Sono nata coi tempi della tv dovetutto è più veloce, i tempi sono ritmati. Lì mi sentoa mio agio. Nel teatro faccio uno sforzo in più, mami aiuta la buona memoria che ho. E poi l'ansia, lesensazioni nella prima a teatro sono una cosaimpagabile, non le provi da nessun'altra parte.Inizio a rilassarmi alla quarta, quinta replica,perciò penso che non si dovrebbero mai invitare lepersone alla prima. Poi però inizio a divertirmi.12 www.ufficiostampa.rai.itTV RADIOCORRIERE13