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SEGNALIBROil mioDON GIOVANNIuna vita eccessiva, al quadratoDon Giovanni è al di là del bene e del male, sa che verrà punito perché trasgredisce ma nongli interessa. è libero, senza remore, ma anche un femminista ante litteram: si avvicinaalle donne per valorizzarne la femminilità. Quando "nasce", qualche secolo fa, il ruolodelle donne era quello di mogli, di madri o di suore: lui le sottrae da quell'orizzonteristretto e le fa uscire dal guscioGuido Barlozzetti è unesperto di teorie e tecnichedella comunicazioneradiotelevisiva,nonché di Sociologia dei processiculturali. Ha pubblicato libri sudidattica del cinema, generi cinematograficie studio-system, hascritto anche di televisione ed orasi cimenta con "L'ombra di DonGiovanni".di Lucilla Perelli RizzoPerché un libro su Don Giovanni?M'intrigava raccontare una vitatra reale e immaginario, come lasua. Una vita eccessiva, al quadrato.La storia di una delle pocheleggende prodotte dall'età moderna.Davvero poche, Don Giovanni,Faust. Punto."Ho sentito il bisogno di raccontarmi,dopo che tanti l'hannofatto. Al posto mio", dice nelsuo libro. Ma a parlare è proprioLui, Don Giovanni, o è lei, Barlozzetti?Non m'identifico in Don Giovanni,mi ha affascinato il mito.è lui che racconta. Ha vissutotante vite quante gliene hannofatte vivere. Comincia nel Seicentocon una figura di peccatoreimpenitente. Con Molière diventaun intellettuale e per Mozartun simbolo di sensualità. Via via,veste tutti i panni: un libertino,un innamorato che abbandona lasua donna, un ribelle condannatoal matrimonio, un vecchio chesopravvive a se stesso, un omosessuale.Rientra in tutte questevite e s'interroga su chi sia il suospirito.Qual è la risposta?Un personaggio che ha una granvoglia di vivere, attraversato daldesiderio di conquistare la donnae abbandonarla. è anche uno spiritoautodistruttivo.Ne esce un ritratto un po' masochista…No. è al di là del bene e del male.è libero, senza remore. Sa cheverrà punito perché trasgredisce,ma non gli interessa. è uno spiritodavvero libero. è anche narcisista.In che senso?Si realizza attraverso la conquista.Sembrerebbe uno che maltratta ledonne, un egoista maniacale.è invece solo un narcisista del suodesiderio. Dico di più, un femministaante litteram.Femminista? Ma non è una forzatura?E' un alleato delle donne.Si avvicina a loro per valorizzarnela femminilità. Don Giovanni"nasce" qualche secolo fa quandoil ruolo delle donne era quello dimogli, madri o suore: un orizzonteristretto. Lui le sottrae a quelruolo, le fa uscire dal guscio.è un personaggio amato dallepsicoanaliste perché riconduce ledonne alla loro forza di donne.è una figura del desiderio femminile.Lei ne è un ammiratore, dunque?No, perché purtroppo non mi somiglia.Questa sua fascinazione èresistente nel tempo, è un personaggioche esprime energia,energia vitale. Il cinema lo haraccontato in vari modi: uno chenon si pente e va all'inferno, senzaproblemi. Per me merita l'assoluzione,io non ho questo suoestremismo che in qualche modomi affascina.Negli uomini di oggi quanto c'èdi Don Giovanni?Credo davvero poco. Don Giovannisi "metteva in gioco". Assumevail rischio in prima persona, quellodella trasgressione, della conquista,della passione.Oggi gli uomini non conquistanopiù niente. Pensano di trasgredire,ma sono strumenti nelle manidelle donne. Devono recuperare ilsignificato del rischio.Dove "vaga" adesso lo spirito diDon Giovanni?Nella sua casa di Siviglia, quelladei Tenorio. C'è una stanza piena diquadri e in mezzo un piccolo specchioarrivato da Venezia. QuandoDon Giovanni vuole raggiungerel'equilibrio con se stesso guarda lìdentro, in quel piccolo specchio.Lì vede il vero Giovanni.E alla fine scopre chi è?è uno che non ha smesso di cercare,raggiungere, abbandonare.è uno e multiplo, può cambiare restandosempre sé stesso. •24 www.ufficiostampa.rai.itTV RADIOCORRIERE25