05.12.2012 Views

che pratichiamo dal 1958 ha oggi un nome - Camera di Commercio ...

che pratichiamo dal 1958 ha oggi un nome - Camera di Commercio ...

che pratichiamo dal 1958 ha oggi un nome - Camera di Commercio ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Rivista<br />

la Anno 101 - n. 10 - Ottobre 2010<br />

15 ottobre 2010: sotto il Gottardo<br />

Cadrà l’ultimo <strong>di</strong>aframma


E<strong>di</strong>toriale<br />

E<strong>di</strong> Giangi Cretti<br />

La storia, pardon: la Storia si ripete. Nel caso specifi co dopo 125 anni, e lo fa in grande. Tutto merito<br />

dei potenti mezzi, nel frattempo, affi nati <strong>dal</strong>la tecnologia. Nel 1882 il buco scavato misurava 15 km. Oggi<br />

quello <strong>che</strong> si completerà il prossimo 15 ottobre (ed entrerà in f<strong>un</strong>zione nel 2017) è l<strong>un</strong>go 57 km e 72 metri:<br />

<strong>un</strong> primato da Guiness. Destinato a durare: quello del Brennero si fermerà a 55 km.<br />

La galleria <strong>di</strong> base del Gottardo permetterà <strong>di</strong> trasformare la trasversale alpina in <strong>un</strong>a ferrovia <strong>di</strong> pianura, l<strong>un</strong>go<br />

la quale i convogli potranno sfrecciare ad <strong>un</strong>a velocità <strong>di</strong> 250 km/h. Un’operazione resa possibile da quella <strong>che</strong><br />

potremmo defi nire la riproduzione plastica <strong>di</strong> <strong>un</strong> ossimoro: superare la montagna sottopassandola.<br />

Ness<strong>un</strong>o può ignorare l’importanza <strong>che</strong> per l’economia <strong>di</strong> <strong>un</strong>a nazione rivestono reti infrastrutturali effi cienti e ben<br />

f<strong>un</strong>zionanti. In Svizzera la costruzione della Nuova ferrovia transalpina (NFTA o NEAT, <strong>dal</strong>l’acronimo tedesco) è in<br />

chiusura del secolo scorso. Il suo completamento costituisce <strong>un</strong>a pietra miliare tanto per il traffi co passeggeri –<br />

Milano e Zurigo <strong>di</strong>steranno poco più <strong>di</strong> 2 ore e mezza <strong>di</strong> treno – quanto per l’attuazione della politica<br />

<strong>di</strong> trasferimento del traffi co merci <strong>dal</strong>la strada alla rotaia.<br />

La galleria <strong>di</strong> base del Lötschberg, l’altro elemento chiave della NFTA, è stata inaugurata nel 2007. Da Berna è<br />

ora possibile raggi<strong>un</strong>gere Milano in 3 ore, <strong>un</strong>a in meno <strong>di</strong> prima. Sull’asse del San Gottardo, invece, i lavori sono<br />

ancora in corso: oltre <strong>che</strong> nel traforo principale si sta scavando an<strong>che</strong> più a sud, sotto il Monte Ceneri,<br />

tra Bellinzona e Lugano. Ancora sospesa la realizzazione della galleria sotto lo Zimmerberg fra Zurigo e Zugo,<br />

<strong>che</strong> ridurrà <strong>di</strong> altri 10’ la durata del viaggio.<br />

Se in terra d’Elvezia, la prospettiva è ben delineata, i fi nanziamenti garantiti e i tempi certi: si potrebbe ad<strong>di</strong>rittura<br />

terminare entro 2016, qual<strong>che</strong> perplessità permane sul versante italiano. E questo nonostante le assicurazioni<br />

formulate an<strong>che</strong> recentemente <strong>dal</strong> ministro Matteoli e <strong>dal</strong> viceministro Castelli in <strong>un</strong> convegno de<strong>di</strong>cato,<br />

opport<strong>un</strong>amente promosso <strong>dal</strong>l’onorevole Narducci e <strong>dal</strong> senatore Mi<strong>che</strong>loni. (ve<strong>di</strong> pag. 19 e seguenti).<br />

L’impressione ancora dominante è <strong>che</strong> in Italia non ci sia piena consapevolezza <strong>di</strong> cosa signifi chi concretamente<br />

l’apertura della galleria <strong>di</strong> base del San Gottardo: in termini <strong>di</strong> opport<strong>un</strong>ità economica e, soprattutto, <strong>di</strong> impegno<br />

realizzativo.<br />

A parole quest’impressione viene fugata: si loda pubblicamente la politica svizzera dei trasporti e si evidenzia<br />

quanto sensato e necessario sia <strong>dal</strong> profi lo ambientale il trasferimento delle merci <strong>dal</strong>la strada alla ferrovia; si<br />

<strong>di</strong>chiara <strong>che</strong> i collegamenti, le rampe d’accesso e i terminal intermo<strong>dal</strong>i saranno adeguati alla nuova mole <strong>di</strong><br />

traffi co, i colli <strong>di</strong> bottiglia evitati; a giusta ragione si evidenziata la ferma intenzione <strong>di</strong> aumentare la capacità della<br />

Gallarate-Rho, e si ricorda il nuovo collegamento Lugano – Mendrisio – Varese – Malpensa (con il raccordo Arcisate-Stabio),<br />

i cui lavori sono già in corso. Parallelamente, si ammette <strong>che</strong> dovrà essere completato<br />

il quadruplicamento della linea Chiasso-Monza su <strong>un</strong>a tratta <strong>di</strong> 37 chilometri e al contempo si sottolinea<br />

l’importanza strategica della linea Novara-Bellinzona l<strong>un</strong>go il Lago Maggiore.<br />

Nei fatti: i tempi non sono ancora noti e i fi nanziamenti sostanzialmente auspicati.<br />

Ps: Il 15 ottobre 2010 il primo ad attraversare il passaggio <strong>che</strong> si aprirà da sud a nord sarà <strong>un</strong> minatore<br />

austriaco, <strong>che</strong>, transitando sotto il Gottardo (Santo protettore dei passi) si porterà con sé <strong>un</strong>a statuetta raffi gurante<br />

Santa Barbara protettrice, tra gli altri, dei minatori.<br />

Non esistono dati certi sulla vita <strong>di</strong> questa donna <strong>che</strong>, stando al racconto più <strong>di</strong>ffuso, pare visse nel III secolo dopo Cristo.<br />

Convertitasi alla fede cristiana in giovane età, venne den<strong>un</strong>ciata <strong>dal</strong> padre, <strong>che</strong> per or<strong>di</strong>ne del<br />

magistrato romano la decapitò. Era il 4 <strong>di</strong>cembre dell’anno 306. La leggenda narra <strong>che</strong> subito dopo l’esecuzione l’uomo<br />

venne colpito da <strong>un</strong> fulmine. Da allora è invocata contro la morte improvvisa per fuoco. Non a caso<br />

gli esplosivi ed i luoghi dove sono conservati vengono generalmente chiamati “santabarbara”.<br />

Come detto, è patrona dei minatori, degli addetti alla preparazione e custo<strong>di</strong>a degli esplosivi e, più in generale, <strong>di</strong> chi<strong>un</strong>que<br />

rischi <strong>di</strong> morire <strong>di</strong> morte violenta e improvvisa. È an<strong>che</strong> la protettrice dei geologi, dei lavoratori nelle attività minerarie<br />

e petrolifere, degli architetti, degli artisti sommersi e dei campanari, nonché <strong>di</strong> torri e fortezze.<br />

gcretti@cci.ch<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

1


2<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

15<br />

25<br />

48<br />

66<br />

PRIMO<br />

PIANO<br />

S<br />

Sommario<br />

E<strong>di</strong>toriale 1<br />

Eletti due nuovi Consiglieri federali 15<br />

Confederazione elvetica<br />

Dalla crisi economica la Svizzera uscirà rafforzata 17<br />

Lo afferma <strong>un</strong>o stu<strong>di</strong>o del Cre<strong>di</strong>t Suisse<br />

L’ultimo <strong>di</strong>aframma 19<br />

15 ottobre 2010 Galleria <strong>di</strong> base del San Gottardo<br />

Per non perdere il treno delle opport<strong>un</strong>ità 21<br />

A Roma <strong>un</strong> convegno sulle nuove trasversali alpine Italia -Svizzera<br />

Più merci trasportate attraverso l’arco alpino 27<br />

La ferrovia registra il maggior incremento<br />

La XIX Convention mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> Assocamerestero 29<br />

Dal 23 al 27 ottobre a Parma<br />

Dallo scudo fi scale ter ai rapporti 34<br />

tra la svizzera e l’Italia: rifl essioni<br />

INCONTRI «Il privilegio <strong>di</strong> essere donna 45<br />

Donne in carriera: Veronica Maya<br />

CULTURA L’Italia e la Svizzera sotto l’Impero napoleonico<br />

Nella ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità italiana<br />

49<br />

Operativo il progetto multime<strong>di</strong>ale per raccontare<br />

ai ragazzi 150 anni <strong>di</strong> storia com<strong>un</strong>e<br />

Italia-Svizzera<br />

52<br />

RUBRICHE<br />

Marianne Werefkin (Tula 1860 – Ascona 1938) 59<br />

Maestri e amici <strong>dal</strong>la Russia<br />

Nell’ambito del ‘Ticino a Mosca.<br />

Economic Forum & Cultural Discoveries’<br />

The Filmmakers’ Filmmaker 60<br />

Ripensando alla retrospettiva <strong>di</strong> Ernst Lubitsch<br />

Una vera Diva! 66<br />

Incontro con Cecilia Bartoli<br />

In breve 4<br />

Itali<strong>che</strong> 7<br />

Europee 9<br />

Internazionali 11<br />

Oltrefrontiera 13<br />

Benchmark 31<br />

Burocrati<strong>che</strong> 32<br />

Angolo Fiscale 39<br />

Angolo legale 41<br />

Convenzioni Internazionali 42<br />

L’elefante invisibile 47<br />

Scaffale 55<br />

Carnet 56<br />

Sequenze 63<br />

Diapason 65<br />

Convivio 72<br />

Motori 77<br />

Starbene 80<br />

In copertina: Il 15 ottobre 2010 tra Faido e Sedr<strong>un</strong> cadrà l’ultimo <strong>di</strong>aframma della galleria <strong>di</strong> base del San Gottardo,<br />

il tubo più l<strong>un</strong>go del mondo con i suoi 57 chilometri <strong>di</strong> ferrovia.


DOLCE VITA AWiMu: il nuovo museo del vino al castello <strong>di</strong> Barolo 68<br />

E<strong>di</strong>tore: <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per la Svizzera<br />

Direttore - Giangi CRETTI<br />

Comitato <strong>di</strong> Redazione<br />

L. ATTANASIO, G.M. BONADA, A.G. LOTTI,<br />

C. NICOLETTI, S. SGUAITAMATTI<br />

Gastronomia: esperienze <strong>di</strong> formazione 71<br />

Il sapore <strong>di</strong> “Umami” rinchiuso in bottiglia 72<br />

La passata <strong>di</strong> pomodor<br />

Automotonews 78<br />

IL MONDO SMAU Milano: Fieramilanocity, 20 - 22 ottobre 84<br />

IN I FIE RA Innovazione tecnologica per il business<br />

IL MONDO<br />

IN CAMERA<br />

Collaboratori<br />

Ph. BERNASCONI, C. BIANCHI PORRO, M. CALDERAN,<br />

G. CANTONI, M. CARACCIOLO DI BRIENZA, V. CESARI LUSSO,<br />

P. COMUZZI, L. CORTESE, D. COSENTINO, A. CROSTI,<br />

L. D’ALESSANDRO, M. DIORIO, T. GATANI, G. GUERRA, F. Macrì,<br />

G. MERZ, A. ORSI, G. SORGE, N. TANZI, I. WEDEL<br />

Servizi camerali 96<br />

BIOTECH 2010: Milano 26 - 28 ottobre 85<br />

La forza della ricerca<br />

FIERACAVALLI: Verona, 4 - 7 novembre 86<br />

Riferimento del panorama equestre mon<strong>di</strong>ale<br />

SAIE 2010: Bologna 27-30 ottobre 87<br />

International Buil<strong>di</strong>ng Exhibition<br />

GOTHA: Parma, 6 - 14 novembre 88<br />

10ª mostra internazionale d’antiquariato<br />

Un’arte fondamentale per tramandare il passato 90<br />

Restauratori Liguri a Bauen & Modernisieren<br />

Iniziati il nuovo corso per sommellier<br />

Consegnati i <strong>di</strong>plomi 2010<br />

Sosta in autogrill e trovi Parma 91<br />

In Svizzera <strong>dal</strong> 20 ottobre al 19 <strong>di</strong>cembre 2010<br />

Il biomed oltre la Ferrari e l’aceto balsamico<br />

Dal 29 novembre all’1° <strong>di</strong>cembre 2010 in delegazione a Modena<br />

Le città d’arte dell’Emilia Romagna in <strong>un</strong> workshop a Lugano 92<br />

Switadvice: la nuova guida per le piccole imprese<br />

Lucania bella scoperta 93<br />

Contatti commerciali 94<br />

La Rivista<br />

Seestrasse 123 - Cas. post. 1836 - 8027 Zurigo<br />

Tel. ++41(0)44 2892328 - Fax ++41(0)44 2015357<br />

rivista@ccis.ch, www.ccis.ch<br />

Pubblicità<br />

<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per la Svizzera<br />

Seestrasse 123 - Casella postale - 8027 Zurigo<br />

Tel. ++41(0)44 2892323 - Fax ++41(0)44 2015357<br />

e-mail: info@ccis.ch<br />

Abbonamento annuo<br />

Fr. 60.- Estero: 50 euro - Gratuito per i soci CCIS<br />

Le opinioni espresse negli articoli non impegnano la CCIS.<br />

La riproduzione degli articoli è consentita con la citazione<br />

della fonte. Perio<strong>di</strong>co iscritto all’USPI (Unione<br />

Stampa Perio<strong>di</strong>ca Italiana). Aderente alla FUSIE (Federazione<br />

Unitaria Stampa Italiana all’Estero)<br />

Appare 11 volte l’anno.<br />

68<br />

72<br />

85<br />

91<br />

Progetto grafi co, stampa e confezione<br />

Nastro & Nastro srl<br />

21010 Germignaga (Va) - Italy<br />

Tel. +39 0332 531463 - Fax +39 0332 510715<br />

www.nastroenastro.it<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

3


4<br />

In breve<br />

Bahnhofstrasse 13 a strada<br />

più cara al mondo<br />

La Fifth Avenue newyor<strong>che</strong>se rimane la strada più cara al<br />

mondo, almeno stando all’ammontare dagli affi tti richiesti<br />

per <strong>un</strong> negozio: oltre 180.000 franchi al mese, pari a<br />

21.610 franchi annui al metro quadrato.<br />

Al secondo posto fi gura la Causeway Bay <strong>di</strong> Hong Kong,<br />

al terzo il quartiere Ginza a Tokyo, mentre Zurigo piazza la<br />

sua Bahnhofstrasse al 13° rango (8.002 franchi all’anno<br />

per metro quadrato).<br />

L’arteria dello shopping sulla Limmat è quinta in Europa,<br />

come risulta <strong>dal</strong>la ricerca effettuata a scadenza annuale<br />

<strong>dal</strong>la società <strong>di</strong> consulenza internazionale Cushman & Wakefi<br />

eld e <strong>dal</strong>l’azienda immobiliare elvetica SPG Intercity.<br />

In vetta nel Vecchio continente - e in forte progressione<br />

rispetto all’anno scorso, (+19%) - si trova la New Bond<br />

Street <strong>di</strong> Londra (settima al mondo). In calo, per contro,<br />

gli C<strong>ha</strong>mps Elysées <strong>di</strong> Parigi (decima al mondo), <strong>che</strong> precedono<br />

la via Monte Napoleone <strong>di</strong> Milano.<br />

Oltre a Zurigo le città svizzere rilevate nello stu<strong>di</strong>o sono<br />

Ginevra (la Rue du Rhône è 42a), Berna (65a con Marktgasse/<br />

Spitalgasse) e Basilea (Freiestrasse, 70° posto).<br />

Svizzeri: popolo <strong>di</strong> lettori<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

Oslo, Zurigo e Ginevra<br />

le città più care al mondo<br />

Oslo, Zurigo e Ginevra sono le città più care del mondo. È<br />

quanto in<strong>di</strong>ca <strong>un</strong>o stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> UBS denominato Prezzi e salari<br />

<strong>che</strong> <strong>ha</strong> preso in considerazione 73 città sparse per il mondo.<br />

La capitale norvegese Oslo si conferma an<strong>che</strong> quest’anno<br />

come la città più cara del mondo, ma solo se non si considerano<br />

nel paniere an<strong>che</strong> gli affi tti. Comprendendo an<strong>che</strong><br />

questa voce è New York a conquistare la vetta della<br />

classifi ca. Dietro Oslo, nella classifi ca si sono piazzate<br />

Zurigo e Ginevra.<br />

Chi vuole <strong>un</strong>a busta paga pesante, farà bene a trasferirsi<br />

a Zurigo (prima in classifi ca), a Copenaghen o a Ginevra,<br />

rispettivamente seconda e terza. La Svizzera, in particolare,<br />

risulta essere il Paese più conveniente sia al lordo<br />

<strong>che</strong> al netto delle tasse. Dalla combinazione tra le due<br />

classifi <strong>che</strong> <strong>di</strong> prezzi e salari, lo stu<strong>di</strong>o ricava forse il dato<br />

sul potere d’acquisto interno.<br />

Al primo posto si piazza Zurigo, seguita da Sydney e<br />

Miami. Fanalini <strong>di</strong> coda sono Manila, Nairobi e Giacarta.<br />

Con i loro salari, i lavoratori <strong>di</strong> Oslo faticano con il livello<br />

dei prezzi: nella classifi ca del potere d’acquisto, infatti, la<br />

città norvegese scivola in 26. posizione.<br />

Il 97% degli svizzeri legge i giornali, l’81% si <strong>di</strong>chiara lettore <strong>di</strong> libri, il<br />

79% ama le riviste, mentre solo <strong>un</strong> quinto passa il tempo con i fumetti.<br />

Lo <strong>di</strong>mostra la quarta parte dell’indagine «Le attività culturali in Svizzera<br />

2008», pubblicata <strong>dal</strong>l’Uffi cio federale <strong>di</strong> statistica (UST). Rispetto al resto<br />

dell’Europa gli svizzeri si <strong>di</strong>mostrano <strong>un</strong> popolo <strong>di</strong> lettori: secondo <strong>un</strong>o stu<strong>di</strong>o<br />

del 2002 gli europei <strong>che</strong> leggono il giornale sono infatti l’87%, an<strong>che</strong><br />

se al nord del continente si legge più <strong>che</strong> al sud. In Svizzera si leggono<br />

inoltre il 10% <strong>di</strong> libri in più, esattamente lo stesso dato rilevato in Germania,<br />

dove sono però preferite le riviste (87%). Secondo l’indagine dell’UST il 70%<br />

degli svizzeri legge il giornale tutti i giorni: al 73% della Svizzera tedesca<br />

corrisponde il 65% del Canton Ticino. Gli uomini leggono più regolarmente i<br />

giornali rispetto alle donne, mentre gli over 45 leggono più frequentemente<br />

dei giovani. Le donne leggono più libri degli uomini, soprattutto quelle sotto i<br />

30 anni, istruite, con <strong>un</strong> buon tenore <strong>di</strong> vita e <strong>che</strong> abitano in città. Gli svizzeri<br />

<strong>di</strong> nascita leggono inoltre più frequentemente degli immigrati.


La Fiat si fa in due<br />

Aprendo l’assemblea straor<strong>di</strong>naria degli azionisti Fiat, lo<br />

scorso 16 settembre, il presidente John Elkam <strong>ha</strong> parlato<br />

<strong>di</strong> assemblea storica per il Lingotto da cui nasceranno<br />

“due Fiat forti, ambiziose, con persone pronte a realizzare<br />

gli obiettivi”.<br />

L’assemblea è stata convocata per deliberare sullo spinoff,<br />

ovvero la scissione dell’attività dell’auto. Elkann <strong>ha</strong><br />

ricordato come <strong>dal</strong>lo scorporo nascano <strong>un</strong>a Fiat <strong>che</strong> con<br />

l’accordo con la Chrysler si é molto rafforzata e la Fiat Industrial<br />

meno conosciuta <strong>che</strong> però nei settori in cui opera<br />

è <strong>un</strong>a delle società più grosse con 60mila <strong>di</strong>pendenti, 70<br />

stabilimenti, <strong>un</strong> fatturato <strong>di</strong> 30 miliar<strong>di</strong>. “In Fiat non abbiamo<br />

paura del futuro e vogliamo costruirlo”, <strong>ha</strong> <strong>di</strong>chiarato<br />

il presidente Elkam.<br />

Le due società nate <strong>dal</strong>la scissione, <strong>ha</strong> spiegato<br />

l’amministratore delegato Sergio Marchionne, “avranno<br />

maggiori libertà <strong>di</strong> azione an<strong>che</strong> nel caso maturino possibilità<br />

<strong>di</strong> stringere alleanze”. Marchionne <strong>ha</strong> an<strong>che</strong> spiegato<br />

<strong>che</strong> Fiat e Fiat Industrial inizieranno ad operare con <strong>un</strong><br />

indebitamento netto industriale pari a 2,5 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro<br />

per ogn<strong>un</strong>o dei due gruppi visto <strong>che</strong> il target attuale del<br />

Gruppo Fiat per il 2010 è superiore a 5 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro.<br />

All’assemblea degli azionisti Fiat non <strong>ha</strong> partecipato l’ex<br />

presidente del gruppo e attuale consigliere <strong>di</strong> amministrazione,<br />

Luca Cordero <strong>di</strong> Montezemolo, in quanto era<br />

impegnato in In<strong>di</strong>a con la Ferrari.<br />

La compagine azionaria della Fiat è formata da Exor, <strong>che</strong><br />

detiene <strong>un</strong>a quota del 30,42%, Capital Research 4,77%,<br />

Blackrock 2,83%, Norges Bank al 2,02%. Le azioni proprie<br />

detenute <strong>dal</strong> gruppo sono pari al 3,23%.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

5


Consumo combinato: 14,7 l/100 km (4.2), 15,7 l/100 km (4.7) I Emissioni <strong>di</strong> CO : 345 g/km (4.2), 365 g/km (4.7)<br />

2<br />

Categoria d’efficienza energetica G I Emissioni <strong>di</strong> CO <strong>di</strong> tutte le vetture in ven<strong>di</strong>ta in Svizzera: 204 g/km<br />

2<br />

THE NEW MASERATI QUATTROPORTE<br />

OPERA D’ARTE PER INTENDITORI.<br />

Maserati Quattroporte S 4,7 litri da 430 CV e Maserati Quattroporte 4,2 litri da 400 CV. Motore V8, design Pininfarina.<br />

La rete ufficiale dei concessionari Maserati in Svizzera<br />

Loris Kessel Auto SA, ���� ��������������� ��� ��� �� �� � Garage Foitek AG, ���� �������������� ��� ��� �� �� � Niki Hasler AG, 4052 Basel,<br />

��� ��� �� �� � Krähenmann Autocenter AG, ���� ���������� ��� �� �� � Sportgarage Leirer AG, ���� ��������� ��� �� �� � Automobile Németh AG,<br />

���� ��������������� ��� ��� �� �� � Auto Pierre Sudan, ���� ���� ��� ��� �� �� � Modena Cars SA, ���� ������� ��� ��� �� �� � Garage Zénith SA,<br />

���� ��������� ��� ��� �� �� � Garage Zénith SA, ���� ����� ��� ��� �� �� � Maserati (Svizzera) SA , 8952 Schlieren, 044 556 25 00<br />

www.maserati.com


ITALICHE<br />

<strong>di</strong> Corrado Bianchi Porro<br />

Il ministro del Tesoro italiano, Giulio Tremonti <strong>ha</strong> illustrato<br />

agli operatori economici, nel corso del suo intervento<br />

al Workshop Ambrosetti, le novità <strong>che</strong> emergono <strong>oggi</strong> in<br />

Europa dopo la crisi greca. In tutti i Paesi c’è <strong>un</strong>a nuova<br />

politica <strong>di</strong> bilancio, <strong>ha</strong> spiegato. Niente sarà d<strong>un</strong>que più<br />

come prima. Non si può più continuare a produrre maggiori<br />

defi cit e d<strong>un</strong>que, tradotto in Prodotto interno lordo,<br />

creare più debito <strong>che</strong> ric<strong>che</strong>zza. Vi saranno magari politi<strong>che</strong><br />

<strong>di</strong>verse da Paese a Paese, con <strong>un</strong>a cifra e <strong>un</strong>a marcatura<br />

ideologica più o meno forte, ma tutti concordano.<br />

Alc<strong>un</strong>i parleranno <strong>di</strong> austerità, altri <strong>di</strong> responsabilità. Ma<br />

c’è la consapevolezza <strong>di</strong> fondo non <strong>di</strong> non poter fare lo<br />

sviluppo con il debito, perché è proprio il debito a ridurre<br />

lo sviluppo.<br />

La linea <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina interna sarà alla base del nuovo<br />

Patto <strong>di</strong> stabilità e <strong>di</strong> crescita, <strong>di</strong>ce Tremonti. È la pietra<br />

angolare <strong>di</strong> quei passaggi storici <strong>che</strong> <strong>ha</strong>nno costruito<br />

l’Europa. Il patto si basa su tre principi <strong>di</strong> base. In primo<br />

luogo, la sorveglianza non sarà più limitata ai soli debiti<br />

pubblici <strong>che</strong> sono certo rilevanti, ma an<strong>che</strong> a quelli privati.<br />

Tutti, per tanti anni, abbiamo sempre in<strong>di</strong>cato il debito<br />

pubblico come il vero pericolo. Ma la crisi <strong>che</strong> è iniziata<br />

negli Usa, è partita <strong>dal</strong> debito privato. In secondo luogo<br />

il nuovo Patto pone sanzioni per chi sgarra e qui vi è forse<br />

il p<strong>un</strong>to più <strong>di</strong>ffi cile da articolare, perché le resistenze<br />

possono essere forti. In terzo luogo, la visione <strong>di</strong> bilancio<br />

non sarà più <strong>un</strong>a semplice formalità da com<strong>un</strong>icare a Bruxelles.<br />

L’esame dell’Ecofi n sarà la piattaforma <strong>di</strong> base per<br />

la costruzione europea. A tutti i Paesi sarà richiesta <strong>un</strong>a<br />

politica <strong>di</strong> serietà.<br />

Non è d<strong>un</strong>que vero <strong>che</strong> per l’Italia l’emergenza continui o<br />

fi nisca. Per noi non c’è <strong>un</strong>’emergenza, <strong>ha</strong> precisato Giulio<br />

Tremonti. Ma c’è l’esigenza <strong>di</strong> cambiare registro. Di<br />

re<strong>di</strong>gere non solo in forma retorica, ma politica, il nostro<br />

programma <strong>di</strong> riforme. Non è vero, come si sente <strong>di</strong>re,<br />

<strong>che</strong> all’Italia “serva <strong>un</strong>a politica industriale”. L’ultima volta<br />

<strong>che</strong> è stata adottata negli anni Settanta, si commentò<br />

<strong>che</strong> la moda e l’arredamento fossero settori maturi: questo<br />

per <strong>di</strong>re della l<strong>un</strong>gimiranza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a certa pianifi cazione<br />

industriale. Inviterei d<strong>un</strong>que ad essere <strong>un</strong> po’ meno<br />

<strong>di</strong>alettici e meno superfi ciali in queste <strong>di</strong>scussioni. Serve<br />

<strong>un</strong> ministro, ma se an<strong>che</strong> c’è <strong>un</strong> ministro, l’in<strong>di</strong>rizzo lo<br />

deve dare tutto il Governo, tutto il Parlamento, tutto il<br />

Paese. Naturalmente non vuol <strong>di</strong>re <strong>che</strong> serva il consenso<br />

preventivo, altrimenti c’è il blocco, ma il progetto lo<br />

si deve <strong>di</strong>scutere. E benvenute le idee in più rispetto a<br />

quelle in meno. Naturalmente sarebbe interessante <strong>che</strong><br />

il tono non fosse tra Guelfi e Ghibellini. Dobbiamo essere<br />

all’altezza del tempo non semplice <strong>che</strong> abbiamo davanti.<br />

Non c’è d<strong>un</strong>que <strong>un</strong>’emergenza, ma <strong>un</strong>’esigenza per l’Italia<br />

Niente sarà d<strong>un</strong>que<br />

più come prima<br />

<strong>di</strong> cambiare. Vorrei <strong>che</strong> ci fosse la prospettiva <strong>di</strong> bene<br />

com<strong>un</strong>e per i prossimi <strong>di</strong>eci anni: non <strong>di</strong> questo governo<br />

ma <strong>di</strong> questo Paese. Non siamo fatalisti, <strong>ha</strong> aggi<strong>un</strong>to. Un<br />

fatalista potrebbe <strong>di</strong>re <strong>che</strong> l’Italia <strong>ha</strong> <strong>un</strong>a certa esperienza<br />

storica <strong>di</strong> declino, perché per noi il declino inizia col<br />

quinto secolo con l’Impero romano. Potremmo an<strong>che</strong> <strong>di</strong>re<br />

<strong>che</strong> il nostro Pil è sottovalutato <strong>dal</strong>l’evasione, maggiore<br />

<strong>di</strong> quanto risalti <strong>dal</strong>le statisti<strong>che</strong>. Potremmo <strong>di</strong>re come<br />

in passato <strong>che</strong> la svalutazione potrebbe aiutarci, perché<br />

siamo pur sempre la seconda offi cina d’Europa <strong>di</strong>etro<br />

la Germania e quin<strong>di</strong> quando la Germania va, an<strong>di</strong>amo<br />

an<strong>che</strong> noi. Man mano <strong>che</strong> la ripresa si consoliderà, indubbiamente<br />

f<strong>un</strong>zioneranno meglio i nostri settori della<br />

casa e del lusso. Ma noi dobbiamo guardare avanti in<br />

modo organico. Oggi la competizione nel mondo è tra<br />

giganti e chi <strong>ha</strong> colossi industriali può parlare coi suoi<br />

simili. La Germania <strong>ha</strong> questo straor<strong>di</strong>nario successo perché<br />

<strong>ha</strong> <strong>di</strong>eci colossi industriali <strong>che</strong> si siedono al tavolo.<br />

Noi abbiamo <strong>un</strong>a <strong>di</strong>mensione miniaturizzata, straor<strong>di</strong>naria<br />

<strong>di</strong> me<strong>di</strong>e e piccole imprese. È <strong>di</strong>ffi cile per <strong>un</strong> gigante<br />

sedersi con noi. Bisogna costruire delle reti è vero, ma<br />

i <strong>di</strong>stretti non li fa il Governo. Ci dev’essere <strong>un</strong>o sforzo<br />

com<strong>un</strong>e dell’economia.<br />

Per l’estero, <strong>ha</strong> in<strong>di</strong>cato Tremonti, non possiamo andare<br />

avanti con <strong>un</strong>a pluralità infi nita <strong>di</strong> operatori occasionali.<br />

Occorre poi mo<strong>di</strong>fi care le regole, <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to fondamentale<br />

per il nostro sviluppo. Credo <strong>che</strong> nella Costituzione dobbiamo<br />

introdurre il principio <strong>che</strong> tutto sia libero tranne ciò<br />

<strong>che</strong> è espressamente vietato, sovvertendo <strong>un</strong>’architettura<br />

<strong>che</strong> rende tutto vietato tranne ciò <strong>che</strong> è graziosamente<br />

permesso.<br />

C’è poi la questione del federalismo <strong>che</strong> è <strong>un</strong> po’ <strong>di</strong>versa<br />

nel sud. La questione del sud è <strong>un</strong>a questione nazionale<br />

e non la somma <strong>di</strong> questioni regionali. C’è <strong>un</strong> drammatico<br />

problema <strong>di</strong> classe <strong>di</strong>rigente. Tutti sottolineano <strong>che</strong> l’Italia<br />

cresce poco nel Pil. Ma an<strong>che</strong> perché siamo in concorrenza<br />

con Paesi <strong>che</strong> <strong>ha</strong>nno il nucleare. Nel calcolo del Pil<br />

bisogna mettere dentro in negativo il costo dell’energia<br />

importata. Siamo l’<strong>un</strong>ico Paese del G-8 CHE importa tutta<br />

l’energia.<br />

Infi ne, sul tema capitale e lavoro, la <strong>di</strong>scussione <strong>ha</strong> preso<br />

connotazioni surreali. Dobbiamo fare come la Germania,<br />

si <strong>di</strong>ce. Conosciamo il problema della produttività,<br />

ma sappiamo an<strong>che</strong> <strong>che</strong> il nostro Pil è fatto da aziende<br />

con meno <strong>di</strong> 100 addetti mentre la Germania è già <strong>un</strong>a<br />

“coinè”, <strong>un</strong>’<strong>un</strong>ione <strong>di</strong> rapporto tra capitale e lavoro. La<br />

grande <strong>di</strong>scussione non è d<strong>un</strong>que tra modello tedesco<br />

o inglese, ma caso mai sul tipo <strong>di</strong> modello economico<br />

mentre l’Ocse suggerisce ancora opere e investimenti<br />

pubblici.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

7


EUROPEE<br />

<strong>di</strong> Philippe Bernasconi<br />

E per fort<strong>un</strong>a <strong>che</strong> con la nuova Costituzione e i nuovi<br />

organi istituzionali l’Unione europea avrebbe dovuto<br />

essere più <strong>un</strong>ita e coesa. Sono bastate alc<strong>un</strong>e migliaia<br />

<strong>di</strong> rom per (ri)portare a galla tutta la fragilità e l’incoerenza<br />

<strong>che</strong> contrad<strong>di</strong>stingue questa fase <strong>di</strong> storia europea.<br />

Proprio nel momento in cui – forse mai come<br />

prima – servirebbe fare quadrato attorno a <strong>un</strong> modello<br />

e a <strong>un</strong> ideale per uscire defi nitivamente <strong>dal</strong>le acque<br />

limacciose <strong>di</strong> <strong>un</strong>a crisi economica <strong>che</strong> non vuole saperne<br />

<strong>di</strong> farsi da parte.<br />

Il Consiglio straor<strong>di</strong>nario dei capi <strong>di</strong> Stato e <strong>di</strong> governo<br />

dell’Unione <strong>di</strong> metà settembre avrebbe dovuto essere<br />

de<strong>di</strong>cato alla <strong>di</strong>ffi cile situazione economica <strong>che</strong><br />

attanaglia <strong>un</strong>a parte importante <strong>di</strong> Europa e invece i<br />

27 <strong>ha</strong>nno dovuto occuparsi <strong>di</strong> <strong>un</strong>a questione per certi<br />

versi minore, ma <strong>che</strong> in queste settimane <strong>ha</strong> preso il<br />

sopravvento. I rom. Una minoranza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a minoranza,<br />

<strong>di</strong> origine romena ma non solo, <strong>che</strong> la Franca <strong>di</strong> Nicolas<br />

Sarkozy <strong>ha</strong> deciso <strong>di</strong> rispe<strong>di</strong>re a casa propria.<br />

Non preoccupandosi <strong>di</strong> <strong>un</strong>o dei capi sal<strong>di</strong> dell’Unione,<br />

ovvero la libera circolazione delle persone (<strong>che</strong> dovrebbe<br />

permettere ai citta<strong>di</strong>ni degli Stati membri <strong>di</strong><br />

muoversi liberamente all’interno dei confi ni com<strong>un</strong>itari)<br />

e – aspetto forse ancora più grave – non preoccupandosi<br />

del fatto <strong>che</strong> a casa loro i rom vengono spesso<br />

trattati non propriamente in modo civile.<br />

Una minoranza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a minoranza, app<strong>un</strong>to, <strong>che</strong> ness<strong>un</strong>o<br />

vorrebbe tra i pie<strong>di</strong>, ma <strong>che</strong> esiste e <strong>che</strong> non<br />

può essere nascosta. Un modo <strong>un</strong> po’ troppo semplice<br />

per risolvere il problema. Ma il presidente francese (in<br />

preoccupante calo <strong>di</strong> consensi) <strong>ha</strong> deciso <strong>di</strong> affrontare<br />

<strong>di</strong> petto il tema della sicurezza e dell’illegalità. E lo<br />

<strong>ha</strong> fatto in solitaria, senza minimamente coinvolgere<br />

le istanze europee preposte ad affrontare questo tipo<br />

<strong>di</strong> problemati<strong>che</strong>. Ciò <strong>che</strong> non dovrebbe avvenire in<br />

<strong>un</strong>’<strong>un</strong>ione <strong>di</strong> Stati <strong>che</strong> si è dotata <strong>di</strong> regole (tra cui,<br />

come detto, la libera circolazione delle persone) e<br />

istituzioni com<strong>un</strong>i. La questione, semmai ce ne fosse<br />

stato il motivo, andava affrontata <strong>di</strong>versamente, coinvolgendo<br />

preventivamente la Commissione europea e<br />

gli altri Stati membri (in primis chi, come la Romania,<br />

avrebbe dovuto (ri)accogliere chi sarebbe stato espulso<br />

da Parigi). Ma tant’è. Tra minacce <strong>di</strong> sanzioni e rifi uti<br />

<strong>di</strong> fare passi in<strong>di</strong>etro (“Continueremo a smantellare<br />

L’<strong>un</strong>ità <strong>che</strong> non c’è<br />

tutti i campi illegali senza guardare chi li occupa: non<br />

vogliamo <strong>che</strong> intere famiglie vivano in bidonville. È <strong>un</strong>a<br />

con<strong>di</strong>zione non degna dell’Europa e della Francia”, <strong>ha</strong><br />

tuonato Sarkozy al termine del vertice <strong>di</strong> Bruxelles) i<br />

27 sono stati costretti a rinviare ad ottobre le trattative<br />

sulle sanzioni per le violazione del Patto <strong>di</strong> stabilità<br />

e sull’introduzione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a tassa sulle transazioni fi nanziarie<br />

e <strong>di</strong> <strong>un</strong> prelievo sulle ban<strong>che</strong>.<br />

Peccato, perché è proprio <strong>di</strong> nuove regole e <strong>di</strong> nuovi<br />

p<strong>un</strong>ti fermi in materia economica <strong>di</strong> cui l’Europa avrebbe<br />

bisogno in questo momento. Da <strong>un</strong>a parte vi sono<br />

le nuove regole del Comitato <strong>di</strong> Basilea sulla vigilanza<br />

bancaria, <strong>che</strong> nei prossimi anni imporranno al sistema<br />

fi nanziario internazionale <strong>un</strong>a maggiore capitalizzazione<br />

per evitare nuove drammati<strong>che</strong> crisi (come quella<br />

del 2007/2008). Dall’altra, vi sono segnali non proprio<br />

confortanti sullo stato dell’economia mon<strong>di</strong>ale. Se negli<br />

Stati Uniti il timore <strong>di</strong> <strong>un</strong> ritorno della recessione<br />

(il famoso e temuto scenario a W) e lo spettro della<br />

defl azione sono tutt’altro <strong>che</strong> remoti, in Europa la<br />

sola Germania sembra al riparo da brutte sorprese,<br />

mentre per gli altri Paesi la fi ne del t<strong>un</strong>nel buio della<br />

recessione sembra essere ancora lontana. Ecco <strong>che</strong><br />

allora bisognerebbe stu<strong>di</strong>are e adottare tutti insieme<br />

nuove strategie. Perché, se la leva degli stimoli fi scali<br />

e monetari (applicata in dosi massicce nella prima<br />

fase della crisi) <strong>ha</strong> prodotto dei frutti, ora non può più<br />

essere replicata, visti i danni da sovraindebitamento<br />

<strong>che</strong> <strong>ha</strong> prodotto in molti Stati. Che fare allora? È <strong>di</strong> questo<br />

<strong>che</strong> i capi <strong>di</strong> Stato e <strong>di</strong> governo dei 27 dovrebbe<br />

<strong>di</strong>scutere urgentemente. Adottare nuove e più severe<br />

regole, affi nché il passato non abbia a ripetersi (con il<br />

rischio però <strong>che</strong> ciò per molti rappresenti la mazzata<br />

defi nitiva) oppure insistere con la spesa pubblica e tutto<br />

ciò <strong>che</strong> ne consegue (con il rischio an<strong>che</strong> qui <strong>che</strong><br />

molti vengano affossati dai debiti)?<br />

Un bel <strong>di</strong>lemma, non c’è <strong>che</strong> <strong>di</strong>re. Che per essere affrontato<br />

avrebbe bisogno <strong>di</strong> <strong>un</strong>’Europa più <strong>un</strong>ita <strong>che</strong><br />

mai, come lo stesso presidente della Commissione<br />

europea <strong>ha</strong> recentemente avuto modo <strong>di</strong> sottolineare<br />

in <strong>un</strong>’intervista al Corriere della Sera: “I problemi non si<br />

risolveranno fi nché ogni nazione non vedrà il progetto<br />

europeo come il suo progetto. Bisogna <strong>di</strong>fendere gli<br />

interessi dell’Europa”. Come dargli torto.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

9


INTERNAZIONALI<br />

<strong>di</strong> Mi<strong>che</strong>le<br />

Caracciolo <strong>di</strong> Brienza<br />

Ogni sei secon<strong>di</strong> <strong>un</strong> bambino muore per qual<strong>che</strong> malattia<br />

legata alla malnutrizione.<br />

Secondo dati della FAO (Food and Agricultural Organisation)<br />

<strong>di</strong>ffusi a metà settembre, sono circa 925 milioni<br />

le persone colpite da malnutrizione. Nel 2009 avevano<br />

superato il miliardo per poi calare del 9,6% nel 2010.<br />

Questa riduzione è stata senz’altro favorita <strong>dal</strong> calo dei<br />

prezzi delle derrate agricole, dopo i massimi del 2008<br />

e <strong>dal</strong>la crescita economica <strong>di</strong> Cina e In<strong>di</strong>a <strong>che</strong> contano<br />

il 40% del totale dei malnutriti. Nonostante questi dati<br />

positivi, il fl agello della fame è ben lontano <strong>dal</strong>l’essere<br />

sra<strong>di</strong>cato.<br />

La fame cronica o la malnutrizione è lo stato in cui <strong>un</strong>a<br />

parte consistente della popolazione mon<strong>di</strong>ale si trova.<br />

Può essere defi nita come la mancanza <strong>di</strong> accesso ad<br />

<strong>un</strong>a quantità suffi ciente <strong>di</strong> alimenti nutritivi <strong>che</strong> permetta<br />

<strong>di</strong> avere <strong>un</strong>o sviluppo fi sico e psicologico normale, <strong>di</strong><br />

essere in buona salute e <strong>di</strong> avere <strong>un</strong>a vita attiva. Il fabbisogno<br />

giornaliero corrisponde a circa 1’800 calorie,<br />

variando poi a seconda del genere e dell’età. Come si<br />

arriva a misurare la malnutrizione?<br />

Per avere <strong>un</strong>a stima del numero <strong>di</strong> persone <strong>che</strong> non<br />

riescono a sod<strong>di</strong>sfare il loro fabbisogno energetico giornaliero<br />

la FAO considera la produzione agricola <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />

Paese, le sue importazioni <strong>di</strong> derrate e la composizione<br />

demografi ca del paese in termini <strong>di</strong> età e <strong>di</strong> genere. Si<br />

tratta <strong>di</strong> stime utili per avere <strong>un</strong> dato illustrativo <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />

fe<strong>nome</strong>no preoccupante.<br />

A Roma nel 1996 i rappresentanti degli Stati si erano<br />

impegnati a ridurre della metà il numero <strong>di</strong> persone malnutrite<br />

entro il 2015. Il summit mon<strong>di</strong>ale dell’alimentazione<br />

<strong>ha</strong> stabilito questo obiettivo ambizioso <strong>che</strong> prendeva<br />

come riferimento i circa 850 milioni <strong>di</strong> malnutriti<br />

stimati nel 1990-92 per arrivare d<strong>un</strong>que a 425 milioni<br />

nel 2015. Per gli Obiettivi del millennio per lo sviluppo,<br />

meglio conosciuti come Millenium Development Goals,<br />

le Nazioni Unite invece <strong>di</strong> considerare <strong>un</strong> dato assoluto<br />

<strong>ha</strong>nno abilmente scelto <strong>un</strong>a percentuale. Il primo obiettivo<br />

del millennio, infatti, è <strong>di</strong> ridurre della metà la percentuale<br />

<strong>di</strong> persone malnutrite tra il 1990 e il 2015.<br />

Questo obiettivo è così subor<strong>di</strong>nato alla <strong>di</strong>mensione della<br />

popolazione mon<strong>di</strong>ale. Dal 20% <strong>di</strong> malnutriti del 1990<br />

si dovrebbe arrivare al 10% della popolazione mon<strong>di</strong>ale<br />

nel 2015. Tuttavia, a meno <strong>di</strong> cinque anni <strong>dal</strong> traguardo i<br />

malnutriti restano il 16% della popolazione mon<strong>di</strong>ale.<br />

Bangladesh, Cina, Repubblica Democratica del Congo,<br />

La fame: <strong>un</strong> male<br />

su scala planetaria<br />

Etiopia, In<strong>di</strong>a, Indonesia e Pakistan sono sette Paesi <strong>che</strong><br />

<strong>ha</strong>nno in aggregato ben due terzi <strong>di</strong> tutti i malnutriti del<br />

pianeta. La regione con il maggior numero <strong>di</strong> persone<br />

<strong>che</strong> soffrono <strong>di</strong> malnutrizione è l’Asia con circa 578 milioni.<br />

Invece, l’Africa Sub sa<strong>ha</strong>riana <strong>ha</strong> il 30% della sua<br />

popolazione, pari a circa 239 milioni, con problemi <strong>di</strong><br />

malnutrizione.<br />

Ci sono tanti rime<strong>di</strong> <strong>che</strong> sono in atto sia su scala mon<strong>di</strong>ale<br />

sia a livello locale. Un esempio al riguardo è la<br />

creazione e la gestione femminile delle ban<strong>che</strong> del grano<br />

in Niger in modo da permettere ai piccoli agricoltori<br />

<strong>di</strong> prendere a prestito le sementi durante la semina e<br />

restituire <strong>un</strong> quantitativo maggiore dopo il raccolto. Ciò<br />

permette a questi agricoltori <strong>di</strong> concentrarsi sui loro terreni<br />

per sopravvivere.<br />

È <strong>un</strong> esperimento <strong>che</strong> <strong>ha</strong> dato ottimi risultati e <strong>ha</strong> evitato<br />

agli agricoltori <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare braccianti salariati e <strong>di</strong> vendere<br />

i loro capi <strong>di</strong> bestiame per coprire il loro fabbisogno<br />

alimentare e <strong>di</strong> sementi. Un altro esempio straor<strong>di</strong>nario<br />

è quello <strong>di</strong> Danone in Bangladesh. Nella città <strong>di</strong> Bogra al<br />

nord del paese la Danone <strong>ha</strong> aperto <strong>un</strong> piccolo stabilimento<br />

per produrre yogurt ultranutriente per il mercato<br />

locale. Un vasetto copre circa <strong>un</strong> terzo del fabbisogno<br />

<strong>di</strong> minerali e <strong>di</strong> vitamine <strong>di</strong> <strong>un</strong> bambino. La Danone è <strong>un</strong>a<br />

delle più gran<strong>di</strong> multinazionali francesi e fattura circa 21<br />

miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> dollari all’anno e questo stabilimento <strong>di</strong> Bogra<br />

produce <strong>un</strong> millesimo <strong>di</strong> <strong>un</strong> me<strong>di</strong>o stabilimento Danone,<br />

ciononostante <strong>ha</strong> stimolato alc<strong>un</strong>e soluzioni utili nel<br />

processo produttivo come, ad esempio, l’uso <strong>di</strong> enzimi<br />

durante il trasporto del latte per mantenerlo fresco dato<br />

<strong>che</strong> manca la refrigerazione.<br />

Allo stato attuale il pianeta è in grado <strong>di</strong> produrre abbastanza<br />

da nutrire tutti i suoi abitanti, ma il problema<br />

rimane la <strong>di</strong>stribuzione delle eccedenze. Sempre secondo<br />

dati della FAO, malgrado il calo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> grano<br />

in Russia per via degli incen<strong>di</strong>, la raccolta cerealicola<br />

mon<strong>di</strong>ale per il 2010 è stata la terza <strong>di</strong> tutti i tempi e le<br />

riserve sono elevate. I dati resi noti a metà settembre<br />

<strong>dal</strong>la FAO, <strong>dal</strong>l’IFAD (International F<strong>un</strong>d for Agricultural<br />

Development) e <strong>dal</strong> WFP (World Food Program) <strong>ha</strong>nno la<br />

f<strong>un</strong>zione <strong>di</strong> sollecitare l’azione congi<strong>un</strong>ta degli Stati e <strong>di</strong><br />

mobilitare l’opinione pubblica mon<strong>di</strong>ale. A tal proposito<br />

si segnala il sito www.1billionh<strong>un</strong>gry.org dove è possibile<br />

aderire ad <strong>un</strong>a petizione per sensibilizzare i governi<br />

su questo problema. Le adesioni raccolte sinora sono<br />

più <strong>di</strong> 800’000 e si vuole arrivare a <strong>un</strong> milione.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

11


�����������������������������������<br />

����������������������������������������������������������������<br />

��������������������������������������������������������������


OLTREFRONTIERA<br />

<strong>di</strong> Fabrizio Macrì<br />

Dopo le recenti <strong>di</strong>chiarazioni del Governatore della Banca<br />

d’Italia Draghi <strong>che</strong>, a fronte della lentezza con cui<br />

l’industria italiana sembra cogliere i benefi ci della ripresina<br />

in atto, <strong>ha</strong> in<strong>di</strong>cato all’Italia il modello economico<br />

tedesco come ricetta per uscire <strong>dal</strong>la crisi, si è scatenato<br />

sulla stampa italiana <strong>un</strong> interessante <strong>di</strong>battito <strong>che</strong><br />

ci aiuta a comparare l’economia italiana in particolare<br />

a quella tedesca. Molti articoli, a seconda dell’orientamento<br />

politico della testata, si affannano a demitizzare<br />

il modello tedesco, affermando la sua inapplicabilità nel<br />

contesto economico-politico italiano, altri in<strong>di</strong>viduano<br />

delle caratteristi<strong>che</strong> esportabili del capitalismo renano<br />

a sud delle Alpi. Certi del fatto <strong>che</strong> <strong>dal</strong>l’osservazione <strong>di</strong><br />

chi ottiene risultati migliori dei nostri ci sia solo da imparare,<br />

preferiamo prestare orecchio ai secon<strong>di</strong>.<br />

Emergono da <strong>un</strong> lato alc<strong>un</strong>i tratti fondamentali <strong>che</strong> <strong>di</strong>fferenziano<br />

il modello tedesco da quello italiano ed a cui il<br />

nostro Paese potrebbe ispirarsi, e <strong>dal</strong>l’altro alc<strong>un</strong>i tratti<br />

com<strong>un</strong>i sui quali fare leva per <strong>un</strong> rilancio strategico della<br />

nostra industria a rimorchio <strong>di</strong> quella tedesca sui mercati<br />

internazionali.<br />

Sostanzialmente la Germania <strong>ha</strong> costruito nel dopoguerra<br />

e con tratti <strong>di</strong>versi an<strong>che</strong> dopo l’<strong>un</strong>ifi cazione, <strong>un</strong><br />

modello economico nel quale pianifi cazione strategica<br />

industriale e strategia politica <strong>di</strong> sviluppo del Paese<br />

coincidono. Coincidono perché <strong>di</strong> fronte ai cambiamenti<br />

strutturali cui l’economia tedesca è stata chiamata più<br />

volte dopo la caduta del Muro, sindacati, imprese e<br />

Governo <strong>ha</strong>nno sempre trovato <strong>un</strong> accordo sulle linee<br />

strategi<strong>che</strong> per gli anni a venire.<br />

Dopo la caduta del Muro ed il rafforzamento del Marco,<br />

la Germania <strong>ha</strong> dovuto affrontare <strong>un</strong>a crescente minaccia<br />

competitiva <strong>che</strong> l’<strong>ha</strong> costretta a cambiamenti strutturali<br />

determinati da tre bussole fondamentali:<br />

- l’aumento della competitività dell’industria tedesca sui<br />

mercati esteri tramite delocalizzazioni, fusioni e ristrutturazioni<br />

del proprio apparato manifatturiero;<br />

- la riforma del generoso stato sociale tedesco <strong>che</strong> ê<br />

stato snellito ed <strong>ha</strong> consentito <strong>di</strong> ridurre il carico fi scale<br />

sulle imprese;<br />

- l’introduzione del Kurzarbeit (o part- time) <strong>che</strong> <strong>ha</strong> consentito<br />

alle imprese la necessaria fl essibilità <strong>di</strong> ridurre<br />

l’orario <strong>di</strong> lavoro in presenza <strong>di</strong> meno or<strong>di</strong>ni per poi<br />

aumentarlo nuovamente alla ripresa congi<strong>un</strong>turale.<br />

Questi ultimi due elementi <strong>ha</strong>nno consentito <strong>di</strong> non indebolire<br />

eccessivamente la domanda interna, decisivo<br />

fattore <strong>di</strong> stabilità e sviluppo an<strong>che</strong> per <strong>un</strong> Paese fortemente<br />

orientato alle esportazioni come la Germania.<br />

In sostanza le tre parti sociali si sono sedute attorno ad<br />

Modelli a confronto<br />

<strong>un</strong> tavolo ed <strong>ha</strong>nno sacrifi cato ciasc<strong>un</strong>a degli interessi<br />

<strong>di</strong> parte in <strong>nome</strong> del com<strong>un</strong>e interessa nazionale: i sindacati<br />

<strong>ha</strong>nno accettato <strong>di</strong> legare i salari agli aumenti<br />

<strong>di</strong> produttività ed <strong>ha</strong>nno consentito l’introduzione <strong>di</strong> elementi<br />

<strong>di</strong> fl essibilità legata all’orario <strong>di</strong> lavoro, le imprese<br />

<strong>dal</strong> canto loro <strong>ha</strong>nno preferito ridurre l’orario invece <strong>che</strong><br />

licenziare ed <strong>ha</strong>nno investito in formazione ed innovazione<br />

a fronte <strong>di</strong> delocalizzazioni <strong>che</strong> negli anni ‘90 <strong>ha</strong>nno<br />

generato com<strong>un</strong>que <strong>un</strong> aumento strutturale della <strong>di</strong>soccupazione<br />

soprattutto nei settori a basso valore aggi<strong>un</strong>to,<br />

il Governo <strong>ha</strong> riformato lo stato sociale, snellendolo<br />

per ridurre i costi ed il carico contributivo sulle imprese<br />

ed <strong>ha</strong> investito molto nella competitività del sistema paese<br />

facendo della Germania <strong>un</strong> target molto ambito per<br />

gli investitori esteri.<br />

L’Italia ê il secondo paese manifatturiero ed esportatore<br />

d’Europa, ma non <strong>ha</strong> vissuto negli anni ’90 la stagione <strong>di</strong><br />

riforme strutturali dell’economia e del sistema <strong>di</strong> welfare<br />

<strong>che</strong> <strong>ha</strong> caratterizzato la Germania, si sono succeduti<br />

interventi scoor<strong>di</strong>nati e spora<strong>di</strong>ci sul mercato del lavoro<br />

<strong>che</strong> <strong>ha</strong>nno eliminato <strong>di</strong>ritti dei lavoratori meno garantiti,<br />

generato <strong>un</strong> aumento delle tensioni sociali ed in questa<br />

fase <strong>di</strong> depressione, an<strong>che</strong> <strong>un</strong> esponenziale aumento<br />

della <strong>di</strong>soccupazione giovanile. Nonostante <strong>un</strong> aumento<br />

della spesa pubblica <strong>che</strong> pesa sul debito più alto<br />

d’Europa, latitano inoltre gli investimenti in formazione,<br />

ricerca e sviluppo, mancano gli interventi <strong>di</strong> politica industriale,<br />

a sostegno <strong>di</strong> settori strategici su cui p<strong>un</strong>tare<br />

per lo sviluppo futuro e nulla <strong>di</strong> risolutivo si ê fatto per<br />

affrontare i mali <strong>che</strong> allontanano gli investitori esteri <strong>dal</strong><br />

nostro territorio: criminalità, carico fi scale, burocrazia,<br />

qualità dei servizi pubblici. Come già in questa Rubrica<br />

abbiamo avuto modo <strong>di</strong> rilevare insomma, manca <strong>un</strong>a<br />

visione strategica dell’Italia del futuro da con<strong>di</strong>videre tra<br />

Governo e Parti Sociali, prevalgono interessi particolari<br />

ed in<strong>di</strong>viduali o prese <strong>di</strong> posizione astratte ed ideologi<strong>che</strong><br />

<strong>che</strong> portano solo vantaggi nel brevissimo termine:<br />

<strong>un</strong> noto giornalista italiano <strong>ha</strong> recentemente paragonato<br />

il Paese ad <strong>un</strong>o “specchio rotto”.<br />

Proprio in <strong>un</strong>’ottica <strong>di</strong> strategia futura, emerge <strong>dal</strong>la quoti<strong>di</strong>ana<br />

comparazione tra Italia e Germania sulla stampa<br />

italiana <strong>di</strong> questi giorni <strong>un</strong>’in<strong>di</strong>cazione strategica interessante:<br />

l’invito agli industriali italiani a legarsi in modo<br />

sistemico all’industria tedesca. Infatti , dopo la graduale<br />

scomparsa della nostra grande industria, con la notevole<br />

eccezione della FIAT, l’economia italiana si caratterizza<br />

sempre più come subfornitrice dei colossi industriali<br />

tedeschi <strong>che</strong> in virtù della loro <strong>di</strong>mensione potrebbero<br />

dare ai nostri me<strong>di</strong> e piccoli impren<strong>di</strong>tori visione e accesso<br />

seppure in<strong>di</strong>retti ai gran<strong>di</strong> mercati internazionali.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

13


Anni<br />

Comfort Designed&Made In Italy<br />

50 ANNI DI COMFORT DESIGNED&MADE IN ITALY.<br />

Portate nella vostra casa <strong>un</strong>’atmosfera autenticamente italiana: i <strong>di</strong>vani e le poltrone Natuzzi, rivestiti <strong>di</strong> pelli pregiate e tessuti<br />

innovativi, sono ideati e realizzati totalmente in Italia. Leader mon<strong>di</strong>ale nel settore dell’arredamento, Natuzzi lavora da 50 anni al<br />

servizio del comfort più ergonomico ed evoluto, permettendovi <strong>di</strong> personalizzare ogni spazio secondo il vostro gusto e il vostro<br />

stile. Mobili, pareti attrezzate, lampade e accessori sono pensati per essere coor<strong>di</strong>nati tra loro in perfetta armonia, rendendo il<br />

vostro living room <strong>un</strong>ico ed esclusivo. www.natuzzi.ch<br />

STORE ADRESSES:<br />

ZÜRICH, SCHÜTZENGASSE 1 • DÜBENDORF, RINGSTRASSE 14<br />

DIETIKON, RIEDSTRASSE 4 • ETOY, CHEMIN NOYER GIROD 8<br />

LAUSANNE, RUE DE GENÈVE 2-8


Sono Simonetta Sommaruga a Jo<strong>ha</strong>nn Schneider<br />

Amman i due nuovi consiglieri federali<br />

<strong>che</strong> sostituiscono i <strong>di</strong>missionari Moritz Leuenberger<br />

e Hans-Rudolf Merz. Il governo<br />

svizzero, per la prima volta, avrà così <strong>un</strong>a maggioranza<br />

femminile, con quattro donne su sette seggi.<br />

Simonetta Sommaruga, consigliera agli Stati bernese,<br />

è stata eletta <strong>dal</strong>l’assemblea federale al quarto<br />

turno. In lizza, assieme a lei, era rimasto solo il<br />

can<strong>di</strong>dato dell’Unione democratica <strong>di</strong> centro Jean-<br />

François Rime. Jo<strong>ha</strong>nn Schneider Amman, impren<strong>di</strong>tore<br />

e consigliere nazionale, pure lui bernese, è<br />

stato eletto al quinto turno. An<strong>che</strong> in questo caso<br />

Jean-François Rime è riuscito a mantenersi in corsa<br />

fi no all’ultima tornata, ma <strong>ha</strong> poi dovuto cedere il<br />

passo. Rivolgendosi al parlamento la Sommaruga <strong>ha</strong><br />

affermato <strong>che</strong> “dobbiamo garantire a tutti, soprattutto<br />

ai più deboli, <strong>un</strong>a vita degna e lavorare assieme<br />

per rispondere alle attese dei citta<strong>di</strong>ni”.<br />

Dopo aver ringraziato nelle quattro lingue nazionali<br />

l’assemblea federale per l’elezione, la Sommaruga <strong>ha</strong><br />

riba<strong>di</strong>to l’importanza del rispetto <strong>di</strong> tutte le minoranze<br />

- an<strong>che</strong> degli avversari politici - per mantenere<br />

la coesione interna del Paese. Per la consigliera agli<br />

Stati è importante p<strong>un</strong>tare sul <strong>di</strong>alogo per la ricerca<br />

<strong>di</strong> soluzioni con<strong>di</strong>vise. “Solo assieme possiamo<br />

rispondere alle attese della popolazione”, <strong>ha</strong> concluso<br />

la “senatrice”. Dal canto suo, Schneider-Ammann<br />

<strong>ha</strong> detto <strong>che</strong> “le future generazioni, devono avere le<br />

Confederazione elvetica<br />

Eletti due nuovi Consiglieri Federali<br />

Per la prima volta il governo svizzero,<br />

senza in alc<strong>un</strong> modo fare ricorso alle “quote<br />

rosa”, <strong>ha</strong> <strong>un</strong>a maggioranza femminile.<br />

Con l’elezione <strong>di</strong> Simonetta Sommaruga<br />

e Jo<strong>ha</strong>nn Schneider-Ammann al posto dei<br />

<strong>di</strong>missionari Moritz Leuenberger e Hans-<br />

Rudolf Merz, infatti, 4 membri su 7 sono<br />

donne. In attesa delle elezioni del prossimo<br />

anno, invariata resta invece la composizione<br />

partitica<br />

IL RIMPASTO<br />

In seguito all’elezione dei due nuovi consiglieri federali<br />

si è proceduto an<strong>che</strong> ad <strong>un</strong>a ri<strong>di</strong>stribuzione dei Dicasteri<br />

<strong>che</strong> risultano così assegnati:<br />

Dipartimento <strong>di</strong> giustizia e polizia: Simonetta Sommaruga<br />

(PS). Supplente: Eveline Widmer-Schlumpf<br />

(PBD).<br />

Dipartimento dell’economia: Jo<strong>ha</strong>nn Schneider-Ammann<br />

(PLR). Supplente Doris Leut<strong>ha</strong>rd (PPD).<br />

Dipartimento delle fi nanze: Eveline Widmer-<br />

Schlumpf. Supplente: Mi<strong>che</strong>line Calmy-Rey (PS).<br />

stesse possibilità <strong>che</strong><br />

abbiamo avuto noi”.<br />

“Le scelte del futuro<br />

richiedono <strong>un</strong>a guida<br />

sicura e da parte<br />

mia sono certo <strong>di</strong><br />

poter investire tutta<br />

la mia energia in<br />

favore della concordanza”,<br />

<strong>ha</strong> aggi<strong>un</strong>to.<br />

“Se riusciamo a riaffermare<br />

i valori della<br />

nostra società aper- I due nuovi consiglieri federali.<br />

ta, avremo successo”.<br />

“Sappiamo <strong>che</strong> siamo europei nel cuore dell’Europa”.<br />

“Solo i rapporti <strong>di</strong> buon vicinato potranno contribuire<br />

alla sicurezza della Confederazione”.<br />

*Nata il 14 maggio 1960 a Zugo, Simonetta Sommaruga è ticinese<br />

<strong>di</strong> origine (Lugano) ma <strong>ha</strong> sempre vissuto oltre San Gottardo:<br />

suo padre era impiegato alla Lonza, nel canton Argovia.<br />

Dopo la maturità al ginnasio <strong>di</strong> Immensee (Svitto), Sommaruga<br />

<strong>ha</strong> stu<strong>di</strong>ato pianoforte a Lucerna, in California e a Roma. Dal<br />

1988 al 1991 <strong>ha</strong> stu<strong>di</strong>ato inglese all’Università <strong>di</strong> Friborgo. La<br />

sua attività politica l’<strong>ha</strong> iniziata nei ranghi del Partito socialista<br />

nel 1981 venendo eletta giovanissima nel Gran Consiglio<br />

bernese <strong>che</strong> lascerà nel 1990. A partire <strong>dal</strong> 1993, e fi no al<br />

1999, <strong>ha</strong> svolto l’attività <strong>di</strong> responsabile della Fondazione per<br />

la protezione dei consumatori, ruolo <strong>che</strong> l’<strong>ha</strong> fatta conoscere al<br />

grande pubblico. Nel 1999 viene eletta per il Partito socialista<br />

al Consiglio Nazionale e <strong>dal</strong> 2003 è consigliera agli Stati per<br />

il canton Berna. Dal 1998 al 2005 è stata an<strong>che</strong> m<strong>un</strong>ipale a<br />

Köniz. Simonetta Sommaruga è sposata con lo scrittore Lukas<br />

Hartmann e vive a Spiegel bei Bern.<br />

*Jo<strong>ha</strong>nn Schneider Ammann è nato nel 1952 a Sumiswald ed<br />

è citta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Hasle Bei Burgdorf, pur vivendo a Langent<strong>ha</strong>l.<br />

Dopo <strong>un</strong> master in Business Administration ottenuto a Parigi, è<br />

entrato come capoprogetto nell’industria Oerlikon Bührle alla<br />

fi ne degli anni 70. In seguito è entrato nei consigli <strong>di</strong> amministrazione<br />

<strong>di</strong> Mikron e Swatch e fa parte <strong>di</strong> Swissmem,l’isituzione<br />

<strong>che</strong> tutela gli interessi dell’industria metalmeccanica svizzera.<br />

Dal 1999 siede sugli scranni del Consiglio Nazionale ed <strong>ha</strong><br />

ottenuto la rielezione nel 2003 e nel 2007.<br />

Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia<br />

e delle com<strong>un</strong>icazioni: Doris Leut<strong>ha</strong>rd.<br />

Supplente: Ueli Maurer (UDC).<br />

Dipartimento federale degli affari esteri:<br />

Mi<strong>che</strong>line Calmy- Rey. Supplente:<br />

Di<strong>di</strong>er Burk<strong>ha</strong>lter (PLR).<br />

Dipartimento dell’interno: Di<strong>di</strong>er Burk<strong>ha</strong>lter.<br />

Supplente: Simonetta Sommaruga.<br />

Dipartimento della <strong>di</strong>fesa, della protezione della<br />

popolazione e dello sport: Ueli Maurer.<br />

Supplente: Jo<strong>ha</strong>nn Schneider-Ammann.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

15


Lo afferma <strong>un</strong>o stu<strong>di</strong>o del Cre<strong>di</strong>t Suisse<br />

Dalla crisi economica la Svizzera<br />

uscirà rafforzata<br />

L’economia svizzera risulta vincente: non solo si è<br />

risvegliata <strong>dal</strong>lo stato letargico degli anni Novanta,<br />

ma dovrebbe uscire ad<strong>di</strong>rittura rafforzata <strong>dal</strong>la<br />

pesante crisi fi nanziaria ed economica mon<strong>di</strong>ale.<br />

È quanto rivela <strong>un</strong> nuovo stu<strong>di</strong>o del Cre<strong>di</strong>t Suisse<br />

presentato a Zurigo, in cui sono stati analizzati<br />

dati strutturali <strong>dal</strong> 1998 al 2008. Gli esperti della<br />

banca ritengono <strong>che</strong> in futuro la Svizzera avrà il<br />

potenziale per reggere la competizione internazionale<br />

sul l<strong>un</strong>go periodo.<br />

Gli esperti della grande banca rilevano <strong>che</strong> negli<br />

ultimi cinquant’anni vi è stata <strong>un</strong>a forte terziarizzazione<br />

dell’economia svizzera, ossia lo<br />

spostamento costante delle attività economi<strong>che</strong><br />

<strong>dal</strong> settore industriale a quello dei servizi.<br />

Dal 1965 il numero <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> lavoro nel settore<br />

terziario è aumentato <strong>di</strong> 2,5 volte, mentre<br />

quello del secondario è <strong>di</strong>minuito <strong>di</strong> <strong>un</strong> terzo.<br />

Seppur più lentamente, la terziarizzazione è<br />

proseguita an<strong>che</strong> tra il 2005 e il 2008, quando<br />

l’industria era tornata a crescere vigorosamente.<br />

L’analisi del periodo 1995-2008 mostra poi come<br />

nelle fasi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffi coltà economica le imprese abbiano<br />

aumentato la delocalizzazione <strong>di</strong> posti <strong>di</strong><br />

lavoro <strong>dal</strong>la Svizzera all’estero. La stessa cosa,<br />

secondo gli economisti del Cs è accaduto an<strong>che</strong><br />

durante la recente recessione. Un’altra evoluzione<br />

strutturale osservata è la concentrazione delle imprese:<br />

ad esempio, il 3% delle aziende del comparto<br />

fi nanziario occupa il 76% degli impiegati <strong>di</strong><br />

tutto il settore, mentre nell’e<strong>di</strong>lizia, mercato caratterizzato<br />

da basse barriere all’ingresso, il tasso<br />

scende al 37% degli occupati. Complessivamente,<br />

nel periodo analizzato vi è stato <strong>un</strong> lieve calo e tra<br />

i settori si è verifi cato <strong>un</strong> certo livellamento.<br />

Il decennio esaminato è pure stato caratterizzato<br />

da <strong>un</strong> boom degli agglomerati urbani. A contribuire<br />

alla crescita dell’occupazione sono stati soprattutto<br />

i settori <strong>che</strong> operano con fi liali (servizi<br />

fi nanziari, trasporti, posta e telecom<strong>un</strong>icazioni) e<br />

<strong>che</strong> <strong>ha</strong>nno ridotto la loro presenza nelle città. La<br />

tendenza <strong>ha</strong> riguardato complessivamente circa<br />

due terzi <strong>di</strong> tutti i settori, con <strong>un</strong> picco particolarmente<br />

alto nell’industria <strong>di</strong> p<strong>un</strong>ta, dove si è notata<br />

<strong>un</strong>a vera e propria fuga verso la campagna.<br />

La fi lializzazione (quota <strong>di</strong> occupati in aziende<br />

multisede) in Svizzera ammonta al 45%, ma con<br />

gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenze a seconda del comparto. Le fi -<br />

liali <strong>di</strong> <strong>un</strong>’azienda sono normalmente abbastanza<br />

vicine tra loro e la tendenza ad aprirne <strong>di</strong> nuo-<br />

Quello farmaceutico resta il settore industriale <strong>di</strong> gran l<strong>un</strong>ga<br />

più importante<br />

ve scende proporzionalmente alla <strong>di</strong>stanza <strong>dal</strong>la<br />

sede centrale. Tuttavia, il 65% <strong>di</strong> tutte le aziende<br />

multisede <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> fi liali al <strong>di</strong> fuori del proprio<br />

mercato locale e quasi <strong>un</strong> quinto tenta an<strong>che</strong> il<br />

balzo verso <strong>un</strong>a regione linguistica <strong>di</strong>versa.<br />

Berna, in quanto centro amministrativo, è la città<br />

economicamente più connessa. Zurigo invece è<br />

molto ben collegata con città me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong>, mentre<br />

lo è meno con regioni a carattere più rurale.<br />

Secondo gli economisti del Cre<strong>di</strong>t Suisse la Svizzera<br />

<strong>ha</strong> attualmente <strong>un</strong>’opport<strong>un</strong>ità <strong>un</strong>ica per<br />

posizionarsi come modello d’avanguar<strong>di</strong>a nella<br />

competizione internazionale. Il crescente debito<br />

pubblico e il cambiamento demografi co stanno<br />

tenendo sotto pressione i tra<strong>di</strong>zionali partner<br />

commerciali. Al contempo, i Paesi emergenti e i<br />

loro ceti me<strong>di</strong> sono attratti in modo irresistibile dai<br />

prodotti e servizi «Swiss made».<br />

Vista la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> personale altamente qualifi<br />

cato e le buone con<strong>di</strong>zioni complessive, nei<br />

prossimi <strong>di</strong>eci anni, ad avviso degli esperti della<br />

banca, la Svizzera <strong>di</strong>venterà la sede <strong>di</strong> <strong>un</strong> numero<br />

ancor più consistente <strong>di</strong> aziende internazionali.<br />

Attorno a queste si formerà <strong>un</strong> nucleo <strong>di</strong> fornitori<br />

<strong>di</strong> servizi per le imprese e specialisti informatici,<br />

<strong>che</strong> insieme al settore fi nanziario ancora forte daranno<br />

vita all’ulteriore crescita del settore terziario.<br />

Nel settore secondario, l’industria <strong>di</strong> p<strong>un</strong>ta continuerà<br />

a specializzarsi sulle attività ingegneristi<strong>che</strong><br />

e sullo sviluppo. Per gli alti salari e il franco sempre<br />

forte la produzione effettiva verrà sempre più<br />

<strong>di</strong>slocata all’estero. Il settore industriale più importante<br />

in assoluto resterà quello farmaceutico.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

17


15 ottobre 2010 Galleria <strong>di</strong> base del San Gottardo<br />

Cadrà l’ultimo <strong>di</strong>aframma<br />

Il 15 ottobre 2010 le perforatrici faranno cadere<br />

l’ultimo <strong>di</strong>aframma del tubo est della galleria<br />

<strong>di</strong> base del San Gottardo: praticamente<br />

a <strong>un</strong><strong>di</strong>ci anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza <strong>dal</strong> primo colpo <strong>di</strong><br />

piccone, il 4 novembre 1999. Alla fi ne del 2017<br />

i primi treni merci e passeggeri sfrecceranno nel<br />

t<strong>un</strong>nel ad oltre 200 chilometri orari, alleggerendo<br />

così il traffi co stra<strong>dal</strong>e e accorciando notevolmente<br />

le <strong>di</strong>stanze.<br />

La caduta dell’ultimo <strong>di</strong>aframma, <strong>che</strong> segna <strong>un</strong>a<br />

tappa decisiva dell’imponente progetto ferroviario,<br />

è <strong>un</strong>a pietra miliare nella storia <strong>di</strong> questo traforo<br />

<strong>di</strong> rilevanza europea. Traforo <strong>che</strong> collegherà<br />

Erstfeld (Uri) a Bo<strong>di</strong>o (Ticino) e con i suoi 57’072<br />

metri rappresenterà la galleria ferroviaria più l<strong>un</strong>ga<br />

al mondo.<br />

Venerdì 15 ottobre 2010, verso le ore 14.00, la<br />

fresa meccanica proveniente da Faido verrà avviata<br />

per scavare gli ultimi metri <strong>di</strong> roccia in <strong>di</strong>rezione<br />

<strong>di</strong> Sedr<strong>un</strong>. I minatori, <strong>un</strong> piccolo gruppo <strong>di</strong> 16<br />

persone <strong>di</strong> turno in quel momento, guidati da <strong>un</strong><br />

minatore austriaco <strong>che</strong> porterà con <strong>un</strong>a statua <strong>di</strong><br />

Santa Barbara, loro santa protettrice, attraverserà il<br />

breve passaggio <strong>che</strong> <strong>un</strong>irà i due bracci del t<strong>un</strong>nel.<br />

Presenti an<strong>che</strong> alc<strong>un</strong>i ospiti, tra i quali il Ministro<br />

dei trasporti Moritz Leuenberger, <strong>che</strong> potranno vivere<br />

<strong>di</strong>rettamente sul posto la caduta del <strong>di</strong>aframma<br />

principale. Il pubblico potrà assistere all’even-<br />

to grazie alla sua trasmissione in <strong>di</strong>retta sulle tre<br />

reti della televisione svizzera.<br />

Naturalmente, la caduta dell’ultimo <strong>di</strong>aframma nel<br />

tubo est non signifi ca <strong>che</strong> i lavori <strong>di</strong> costruzione della<br />

galleria termineranno in tempi brevi. Nel tubo ovest,<br />

dove restano ancora alc<strong>un</strong>i chilometri da scavare,<br />

l’ultima parete cadrà probabilmente in primavera.<br />

Poi sarà necessario preparare il t<strong>un</strong>nel per la posa<br />

dell’infrastruttura ferroviaria (cavi, binari, impianti<br />

<strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione e sicurezza). A Biasca è già<br />

operativo il centro <strong>che</strong> si occupa dell’installazione<br />

della tecnica ferroviaria al portale sud e nel tubo<br />

ovest. Nel 2011 si procederà an<strong>che</strong> da nord. Vista<br />

la straor<strong>di</strong>naria l<strong>un</strong>ghezza del traforo, saranno necessari<br />

<strong>di</strong>versi anni per completare i lavori.<br />

Come anticipato, l’apertura della galleria al traffi<br />

co ferroviario regolare è prevista per il 2017.<br />

La galleria ferroviaria del San Gottardo si iscrive<br />

nel progetto globale della nuova ferrovia transalpina<br />

(NFTA) il cui obiettivo è quello <strong>di</strong> migliorare, in<br />

modo effi cace e sostenibile, il trasporto attraverso<br />

le Alpi per rispondere al considerevole aumento<br />

del traffi co l<strong>un</strong>go l’asse nord-sud.<br />

Come la galleria <strong>di</strong> base del Lötschberg, aperta<br />

nel 2007, an<strong>che</strong> quella del Gottardo potrà essere<br />

percorsa dai treni ad alta velocità e potrà essere<br />

utilizzata sia per il trasporto passeggeri <strong>che</strong> per il<br />

trasporto merci.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

19


ABARTH.CH<br />

APRITI LA STRADA VERSO<br />

UNA POSIZIONE DI TESTA<br />

Consumo: 6,5 l/100 km (ciclo misto). Emissioni <strong>di</strong> CO 2: 151 g/km. Categoria d’efficienza<br />

energetica: D. Valore me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> CO 2 <strong>di</strong> tutti i modelli <strong>di</strong> auto nuove in Svizzera: 204 g/km.<br />

PARTNER ABARTH ESCLUSIVI IN SVIZZERA:<br />

ABARTH 500 CABRIO<br />

MORE POWER TO<br />

BOOST YOUR SENSES<br />

140 CV <strong>di</strong> pura potenza turbo.<br />

Cambio Abarth Competizione<br />

con levette del cambio al volante.<br />

Capote in tessuto elettrica.<br />

AUTO–STYLE BIEL SA Chemin du Longc<strong>ha</strong>mp 90/Längfeldweg 90, 2504 Bienne, tel.: 032 328 88 08<br />

ITALIAN MOTOR VILLAGE GENEVE Chemin du Grand-Puits 26, 1217 Meyrin, tel.: 022 338 39 00<br />

LIGA LINDENGUT–GARAGE AG Fürstenlandstrasse 102, 9014 St. Gallen, tel.: 071 274 55 33<br />

MARGARETHEN–GARAGE AG Margarethenstrasse 79, 4002 Basel, tel.: 061 227 55 55<br />

ITALIAN MOTOR VILLAGE ZÜRICH Freihofstrasse 25, 8048 Zürich, tel.: 044 405 77 55<br />

ZEUGHAUSGARAGE AG Simmentalstrasse 35, 3700 Spiezwiler, tel.: 033 655 66 77<br />

GARAGE BERNASCONI SA Via San Gottardo 143, 6942 Savosa-Lugano, tel.: 091 961 81 81<br />

Ora pronta a partire <strong>dal</strong> vostro<br />

concessionario Abarth. E durante<br />

la nostra serie automobilistica<br />

Abarth Trofeo Slalom.<br />

Informazioni e date delle gare<br />

su www.abarthtrofeoslalom.ch


A Roma <strong>un</strong> convegno sulle nuove trasversali alpine Italia-Svizzera<br />

Per non perdere il treno<br />

delle opport<strong>un</strong>ità<br />

Trasferire gran parte del traffi co transalpino<br />

<strong>dal</strong>la strada alla rotaia: è questo l’obiettivo<br />

della Nuova Ferrovia Transalpina (NFTA),<br />

l’opera <strong>di</strong> modernizzazione ferroviaria<br />

più imponente mai realizzata in Svizzera, Paese<br />

<strong>di</strong> transito proprio al centro dell’Europa, nelle cui<br />

strette vallate si ri<strong>un</strong>iscono i fl ussi <strong>di</strong> traffi co e <strong>di</strong><br />

merci <strong>che</strong> scorrono tra l’Europa settentrionale e<br />

l’Italia. Le opere principali della NFTA sono due<br />

gallerie base: quella del San Gottardo, <strong>che</strong> verrà<br />

inaugurata nel 2017, <strong>che</strong> con i suoi 57 chilometri<br />

sarà la più l<strong>un</strong>ga al modo, collegando Erstfeld,<br />

nel Cantone <strong>di</strong> Uri, a Bo<strong>di</strong>o, nel Cantone del Ticino.<br />

Altra grande opera è la galleria <strong>di</strong> Lötschberg,<br />

già inaugurata nel 2007 e l<strong>un</strong>ga 34,6 chilometri,<br />

elemento centrale dell’asse “Lötschberg – Sem-<br />

pione”. Un progetto “epocale” <strong>che</strong> rende l’Italia,<br />

grazie alla sua posizione geografi ca, <strong>un</strong> “alleato<br />

fondamentale” della Confederazione elvetica.<br />

Di tutto questo si è parlato, lo scorso 21 settembre<br />

a Roma, nella sala del Mappamondo a Palazzo<br />

Montecitorio, nel corso del convegno “I collegamenti<br />

ferroviari nord sud e le nuove trasversali alpine<br />

nel quadro delle politi<strong>che</strong> infrastrutturali Italia<br />

- Svizzera”. Un incontro promosso - sotto l’egida<br />

delle Commissioni Affari esteri della <strong>Camera</strong><br />

dei Deputati e del Senato della Repubblica, della<br />

Commissione Trasporti della <strong>Camera</strong> dei Deputati<br />

e della Commissione Lavori pubblici, com<strong>un</strong>icazioni<br />

del Senato della Repubblica - <strong>dal</strong>l’Onorevole<br />

Franco Narducci e <strong>dal</strong> Senatore Clau<strong>di</strong>o<br />

Mi<strong>che</strong>loni, entrambi parlamenterai eletti nella<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

21


22<br />

circoscrizione estero, ripartizione Europa, con residenza<br />

in Svizzera, con l’obiettivo <strong>di</strong> sensibilizzare<br />

il Governo italiano a cogliere questa grande<br />

opport<strong>un</strong>ità per l’economia e il turismo, procedendo<br />

in tempi utili con adeguati investimenti.<br />

Il convegno è entrato subito nel vivo con l’intervento<br />

del presidente della Commissione Esteri<br />

della <strong>Camera</strong> Stefano Stefani <strong>che</strong> <strong>ha</strong> precisato<br />

come la soppressione dei collegamenti notturni<br />

transfrontalieri fra Italia e Svizzera sia legata an<strong>che</strong><br />

ad esigenze <strong>di</strong> risparmio. “È <strong>un</strong> dato <strong>di</strong> fatto<br />

– <strong>ha</strong> ricordato Stefani - <strong>che</strong> l’Italia è ben al <strong>di</strong> sotto<br />

della me<strong>di</strong>a europea per quanto riguarda la percentuale<br />

delle merci <strong>che</strong> viaggiano su rotaia:siamo<br />

al 10% a fronte <strong>di</strong> <strong>un</strong>a me<strong>di</strong>a europea del 17%<br />

(in Svizzera si raggi<strong>un</strong>go p<strong>un</strong>te del 65% - ndr).<br />

Dovremo affrontare questa situazione, senza ban<strong>di</strong>re<br />

guerre <strong>di</strong> religione, ma al tempo stesso aspirando<br />

all’inversione <strong>di</strong> tendenza alla luce delle<br />

compatibilità ambientali <strong>che</strong> ormai comportano<br />

ripercussioni non più trascurabili an<strong>che</strong> sotto il<br />

profi lo economico. Guar<strong>di</strong>amo quin<strong>di</strong> con molto<br />

interesse ai nuovi assetti ferroviari transalpini – <strong>ha</strong><br />

aggi<strong>un</strong>to Stefani - <strong>che</strong> secondo i calcoli delle autorità<br />

svizzere potrebbero <strong>di</strong>mezzare il transito<br />

annuo degli autocarri”.<br />

Dopo l’intervento del senatore del Pdl Giampaolo<br />

Bettamio, <strong>che</strong> <strong>ha</strong> portato i saluti del presidente<br />

della Commissione Esteri del Senato Lamberto<br />

Dini ed <strong>ha</strong> sottolineato l’esigenza <strong>di</strong> rispettare gli<br />

accor<strong>di</strong> presi <strong>dal</strong>l’Italia per la creazione delle infrastrutture<br />

necessarie al f<strong>un</strong>zionamento del corridoio<br />

ferroviario Genova – Rotterdam, l’ambasciatore<br />

della Svizzera in Italia Bernar<strong>di</strong>no Regazzoni<br />

<strong>ha</strong> spiegato come la costruzione della nuova trasversale<br />

transalpina rappresenti <strong>un</strong> progetto infrastrutturale<br />

<strong>di</strong> respiro europeo e <strong>un</strong> investimento<br />

per il futuro dell’Italia e della Svizzera. “Non per<strong>di</strong>amo<br />

questo treno. – <strong>ha</strong> proseguito Regazzoni<br />

dopo aver ricordato <strong>che</strong> l’ultimo <strong>di</strong>aframma della<br />

galleria est del traforo ferroviario del Gottardo<br />

verrà abbattuto il 15 ottobre prossimo - Auguro<br />

a tutti <strong>di</strong> avere lo slancio necessario per cogliere<br />

l’occasione storica <strong>di</strong> mettere in atto tutte le decisioni<br />

opport<strong>un</strong>e in vista del potenziamento della<br />

rete ferroviaria europea, per farne <strong>un</strong>o strumento<br />

all’altezza delle esigenze del XXI secolo”.<br />

Contribuire al progresso del continente<br />

“La trasversale transalpina – <strong>ha</strong> affermato il vice<br />

presidente della Commissione Esteri della <strong>Camera</strong><br />

Franco Narducci <strong>che</strong> <strong>ha</strong> moderato la prima parte<br />

dell’incontro - è motivo <strong>di</strong> orgoglio an<strong>che</strong> per<br />

noi italiani. 150 anni fa quando la Svizzera avviò<br />

questo grande progetto infrastrutturale, per dotarsi<br />

<strong>di</strong> quella <strong>che</strong> è forse la migliore rete ferroviaria<br />

al mondo, sono stati migliaia i citta<strong>di</strong>ni italiani <strong>che</strong><br />

<strong>ha</strong>nno lavorato per la costruzione <strong>di</strong> queste gran<strong>di</strong><br />

gallerie. Questo <strong>ha</strong> rafforzato lo spirito <strong>di</strong> amicizia<br />

<strong>che</strong> tra<strong>di</strong>zionalmente lega l’Italia alla Svizzera e<br />

<strong>che</strong> continuerà a dare gran<strong>di</strong> frutti. Non possiamo<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

Una veduta aerea del cantiere <strong>di</strong> Bo<strong>di</strong>o.<br />

poi <strong>di</strong>menticare – <strong>ha</strong> aggi<strong>un</strong>to Narducci - <strong>che</strong> <strong>oggi</strong><br />

il territorio elvetico ospita la com<strong>un</strong>ità straniera<br />

più grande d’Europa. 520.000 italiani <strong>che</strong> vivono<br />

e contribuiscono al benessere della Svizzera<br />

e dell’Italia, basta pensare al turismo <strong>di</strong> ritorno”.<br />

Narducci <strong>ha</strong> poi sottolineato come la costruzione<br />

dei nuovi corridoi ferroviari rappresenti <strong>un</strong>’opport<strong>un</strong>ità<br />

<strong>di</strong> sviluppo per il sistema turistico ed economico<br />

dell’Italia ed <strong>ha</strong> auspicato il ripristino, al<br />

fi ne <strong>di</strong> rilanciare il turismo del fi ne settimana, dei<br />

treni <strong>di</strong>retti fra la Svizzera e le nostre città d’arte.<br />

Dal canto suo il ministro alle Infrastrutture e ai


Trasporti Altero Matteoli <strong>ha</strong> evidenziato come il<br />

com<strong>un</strong>e denominatore della strategia organica<br />

<strong>che</strong> caratterizza i rapporti fra Italia e Svizzera<br />

vada ricercato nella <strong>di</strong>fesa della mo<strong>dal</strong>ità ferroviaria<br />

per il trasporto <strong>di</strong> merci e passeggeri.<br />

“Tutte gli interventi fi nalizzati al potenziamento<br />

della rete ferroviaria in vista del completamento<br />

del corridoi del San Gottardo – <strong>ha</strong> poi precisato<br />

Matteoli - sono all’interno del programma delle<br />

infrastrutture strategi<strong>che</strong> dell’Italia. Questo programma<br />

<strong>ha</strong> reso possibile la cantierizzazione <strong>di</strong><br />

opere in sette anni per <strong>un</strong> valore globale <strong>di</strong> 68<br />

miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro. Ritengo tutto questo <strong>un</strong>a testimonianza<br />

dell’impegno dell’Italia a corrispondere<br />

concretamente al rilevante sforzo compiuto <strong>dal</strong>la<br />

Svizzera per privilegiare la mo<strong>dal</strong>ità ferroviaria”.<br />

Un impegno <strong>che</strong>, per il ministro, va incontro a<br />

quattro <strong>di</strong>stinte fi nalità; la <strong>di</strong>fesa dell’ambiente, il<br />

contenimento dei consumi energetici, la fl ui<strong>di</strong>fi -<br />

cazione dei transiti e l’interoperatività delle reti.<br />

“Svizzera ed Italia – <strong>ha</strong> concluso Matteoli - con<br />

la realizzazione delle nuove infrastrutture garantiranno<br />

in modo <strong>di</strong>retto la libera circolazione delle<br />

persone e delle merci, consentendo ai mercati del<br />

nord del centro e dell’Europa del sud <strong>di</strong> interagire<br />

f<strong>un</strong>zionalmente, contribuendo in maniera signifi -<br />

cativa al progresso del continente”.<br />

Da segnalare an<strong>che</strong> l’intervento del presidente<br />

della Commissione Trasporti della <strong>Camera</strong> Mario<br />

Valducci <strong>che</strong> <strong>ha</strong> ricordato come lo scioglimento<br />

della società Cisalpino, compartecipata <strong>dal</strong>le<br />

ferrovie italiane e svizzere, abbia evidenziato il<br />

rischio <strong>di</strong> <strong>un</strong>a riduzione nell’imme<strong>di</strong>ato dei collegamenti<br />

ferroviari da e per la Svizzera. Un auspicio<br />

a velocizzare la creazione delle infrastrutture<br />

in Italia, utili alla nuova trasversale alpina, è<br />

invece gi<strong>un</strong>to <strong>dal</strong> presidente della Commissione<br />

Lavori Pubblici e Com<strong>un</strong>icazione del Senato Luigi<br />

Grillo <strong>che</strong> <strong>ha</strong> an<strong>che</strong> posto in evidenza l’esigenza<br />

<strong>di</strong> nuovi investimenti su Genova e su gli altri gran<strong>di</strong><br />

porti italiani.<br />

Un sforzo inutile se non si adeguano<br />

le rampe d’accesso<br />

“Sinora - <strong>ha</strong> p<strong>un</strong>tualizzato Filippo Lombar<strong>di</strong>, consigliere<br />

agli Stati e vice presidente della Delegazione<br />

<strong>di</strong> Vigilanza NFTA - la Svizzera <strong>ha</strong> fi nanziato<br />

da sola le sue gran<strong>di</strong> opere <strong>che</strong> sono spettacolari,<br />

ma da sole non bastano. Spetta infatti ai paesi<br />

vicini il compito <strong>di</strong> realizzare e <strong>di</strong>mensionare le<br />

rampe d’accesso <strong>che</strong> conducono alle trasversali<br />

alpine e la creazione dei terminali interno<strong>dal</strong>i per<br />

integrare i trasporti su gomma. Occorre inoltre <strong>un</strong><br />

cambiamento <strong>di</strong> mentalità nell’organizzazione<br />

della logistica e nella politica dei trasporti”.<br />

Nel suo intervento il <strong>di</strong>rettore dell’Uffi cio Federale<br />

dei Trasporti Peter Fuglistaler, si è detto fi ducioso<br />

sull’azione <strong>di</strong> adeguamento delle infrastrutture<br />

poste in essere <strong>dal</strong>l’Italia. Gli <strong>ha</strong> fatto eco Mi<strong>che</strong>le<br />

Mario Elia, del gruppo Ferrovie dello Stato, <strong>che</strong> <strong>ha</strong><br />

sottolineato come l’Italia grazie alla rete dell’alta<br />

velocità già operante, stia lavorando per portare<br />

i benefi ci del nuovo collegamento transalpino<br />

fi no alle regioni meri<strong>di</strong>onali. Dal canto suo Werner<br />

Wildener delle Ferrovie federali svizzere <strong>ha</strong><br />

ricordato il forte aumento del traffi co merci <strong>dal</strong>la<br />

Germania verso il territorio elvetico. Una crescita<br />

<strong>che</strong> <strong>di</strong>verrà esponenziale con l’apertura del nuovo<br />

traforo del Gottardo.<br />

Dopo la rifl essione del presidente della <strong>di</strong>rezione<br />

Alp Transit Gottardo Sa, Renzo Simoni <strong>che</strong><br />

<strong>ha</strong> evidenziato come il nuovo traforo ferroviario<br />

consentirà <strong>di</strong> ridurre a due ore e quaranta il tem-<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

23


24<br />

Il Consigliere agli Stati Filippo Lombar<strong>di</strong>.<br />

po <strong>di</strong> percorrenza dei treni fra Milano e Zurigo,<br />

Marco Borradori, capo del Dipartimento Trasporti<br />

del Canton Ticino <strong>che</strong> <strong>ha</strong> sostenuto la necessitä <strong>di</strong><br />

far ricadere i vantaggi delle future trasversali alpine<br />

in ambito regionale. “Abbiamo ideato insieme<br />

alla Regione Lombar<strong>di</strong>a la ferrovia Lugano - Mendrisio<br />

- Varese – Malpensa, <strong>che</strong> avrà lo scopo <strong>di</strong><br />

collegare il Ticino a Malpensa e <strong>che</strong> permetterà a<br />

tutti questi frontalieri <strong>di</strong> venire con il treno, evitare<br />

il traffi co, e portare la loro competenza senza<br />

appesantire il carico sulle nostre strade e il ocneguente<br />

negativo impatto ambientale. A tal fi ne, il<br />

consigliere <strong>di</strong> Stato ticinese <strong>ha</strong> riba<strong>di</strong>to quanto sia<br />

importante l’attiva collaborazione con l’Italia.<br />

L’interesse del Paese prevalga<br />

su quello delle parti<br />

“Su questi temi, - <strong>ha</strong> affermato il senatore Clau<strong>di</strong>o<br />

Mi<strong>che</strong>loni, introducendo il <strong>di</strong>battito della seconda<br />

parte dei lavori - al fi ne <strong>di</strong> consentire <strong>che</strong> le<br />

opere infrastrutturali vengano completate, dobbiamo<br />

avere <strong>un</strong>a visione <strong>che</strong> guar<strong>di</strong> all’interesse<br />

del paese e non a quello delle parti politi<strong>che</strong> <strong>di</strong><br />

appartenenza. Dobbiamo quin<strong>di</strong> aiutare il ministro<br />

Matteoli a realizzare queste opere perché, in<br />

momenti <strong>di</strong> grave crisi, i <strong>di</strong>casteri <strong>di</strong> competenza<br />

<strong>ha</strong>nno <strong>di</strong>ffi coltà a recepire le risorse necessarie”.<br />

Per quanto riguarda la soppressione dei treni fra<br />

Italia e Svizzera, <strong>che</strong> <strong>ha</strong> provocato numerose proteste<br />

dei viaggiatori e certamente non favorito i<br />

fl ussi turistici, Mi<strong>che</strong>loni <strong>ha</strong> sottolineato come la<br />

questione non possa essere circoscritta ad <strong>un</strong> <strong>di</strong>scorso<br />

statistico, ma sia necessario “<strong>un</strong>o sguardo<br />

della politica” <strong>che</strong> insieme alle ferrovie consenta<br />

“<strong>di</strong> trovare <strong>un</strong>’intesa per eventuali interventi”.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

Il viceministro Roberto Castelli.<br />

An<strong>che</strong> il deputato del Pd Gianni Farina, intervenendo<br />

nel <strong>di</strong>battito, <strong>ha</strong> evidenziato come a<br />

tutt’<strong>oggi</strong> i collegamenti fra l’Italia e la Svizzera<br />

siano insuffi cienti. Una situazione <strong>di</strong>ffi cile <strong>che</strong>, a<br />

suo <strong>di</strong>re, non è all’altezza dei due gran<strong>di</strong> paesi.<br />

“La galleria del Gottardo – <strong>ha</strong> poi precisato Farina<br />

– più <strong>di</strong> <strong>un</strong>a grande opera svizzera è <strong>un</strong>a grande<br />

opera europea. Il collegamento fra i due mari del<br />

nord e del sud, tramite il corridoio Rotterdam -<br />

Genova, è <strong>un</strong> sogno <strong>che</strong> viene da lontano e si sta<br />

realizzando. Va, però, programmata per tempo, in<br />

vista della data del 2017, la realizzazione delle<br />

infrastrutture necessarie”.<br />

“I costi della f<strong>un</strong>zione sociale delle ferrovie - <strong>ha</strong><br />

spiegato il vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti<br />

Roberto Castelli ritornando sulla questione<br />

dei treni soppressi - se li devono caricare lo stato e<br />

le regioni attraverso i contratti <strong>di</strong> servizio”. Quando<br />

determinati collegamenti comportano per<strong>di</strong>te<br />

- e quelli soppressi in per<strong>di</strong>ta lo sono altrimenti<br />

sarebbero stati rilevati da altri – ben sapendo <strong>che</strong><br />

<strong>oggi</strong> le ferrovie non posso permettersi <strong>di</strong> operare<br />

rimettendoci, spetta allo Stato valutare se sia opport<strong>un</strong>o<br />

sostenere alc<strong>un</strong>i specifi ci collegamenti,<br />

<strong>che</strong> assumono <strong>un</strong>a rilevanza <strong>dal</strong> p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista sociale.<br />

Su questo si rilanci la <strong>di</strong>scussione politica.<br />

Concludendo i lavori Il vice ministro castelli,<br />

dopo aver sottolineato la piena fi ducia del Governo<br />

nei vertici delle ferrovie italiane, <strong>ha</strong> riba<strong>di</strong>to<br />

l’impegno del governo a garantire le capacità<br />

infrastrutturali per garantire la piena f<strong>un</strong>zionalità<br />

delle rampe d’accesso a sud in tempo utile per<br />

evitare i tanto temuti “colli <strong>di</strong> bottiglia”. Salutando<br />

<strong>ha</strong> poi ann<strong>un</strong>ciato l’avvio <strong>di</strong> <strong>un</strong>o stu<strong>di</strong>o per la<br />

creazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> collegamento fl uviale a fi ni turistici<br />

fra Locarno e Milano.


SSSSSSssst!<br />

Il riposo fa bene al sapore.<br />

Stagionato da 9 a 15 mesi<br />

La sua pasta già granulosa <strong>ha</strong> <strong>un</strong> gusto<br />

delicato: ecco il Grana Padano D.O.P.<br />

più giovane, il formaggio da pasto per<br />

eccellenza.<br />

Stagionato oltre 16 mesi<br />

Formaggio da grattugia o da tavola? Il Grana<br />

Padano D.O.P. oltre 16 mesi risolve ogni dubbio,<br />

con il suo gusto pieno, pron<strong>un</strong>ciato ma mai<br />

piccante.<br />

Grana Padano, tre stagionature, tre sapori.<br />

Stagionato oltre 20 mesi<br />

Grana Padano RISERVA: la stagionatura<br />

prol<strong>un</strong>gata lo rende <strong>di</strong> assoluta eccellenza.<br />

Perfettamente idoneo tanto al consumo da<br />

pasto <strong>che</strong> da grattugia, è <strong>un</strong>a scelta da veri<br />

inten<strong>di</strong>tori.


Più merci trasportate<br />

attraverso l’arco alpino<br />

La ferrovia registra il maggior incremento<br />

Il traffi co merci attraverso le Alpi è aumentato<br />

nei primi sei mesi dell’anno sia sulla<br />

rotaia sia sulla strada. Stando a <strong>un</strong> com<strong>un</strong>icato<br />

del Dipartimento federale dei<br />

trasporti (DATEC), questa crescita, <strong>che</strong> segna<br />

il ritorno in forze della ferrovia, si spiega quasi<br />

esclusivamente con la ripresa congi<strong>un</strong>turale.<br />

Da gennaio a fi ne giugno, il volume totale delle<br />

merci trasportate è cresciuto del 13,2% rispetto<br />

al primo semestre del 2009, raggi<strong>un</strong>gendo quota<br />

19,2 milioni <strong>di</strong> tonnellate, <strong>di</strong> cui 12 milioni per la<br />

ferrovia e 7,2 per la strada.<br />

Questa cifra resta tuttavia inferiore del 9,4% al<br />

volume record del primo semestre del 2008.<br />

Per quanto riguarda i veicoli pesanti, il numero dei<br />

tragitti percorsi è aumentato del 7,4%, raggi<strong>un</strong>gendo<br />

quota 621.000. Le quantità <strong>di</strong> merci trasportate<br />

su strada sono aumentate dell’8,1%, ossia <strong>di</strong> 0,5<br />

milioni <strong>di</strong> tonnellate nette.<br />

Rotaie col vento in poppa<br />

Ma è soprattutto sul fronte ferroviario, particolarmente<br />

colpito <strong>dal</strong>la crisi, <strong>che</strong> si è registrata la crescita<br />

più signifi cativa: +1,7 milioni <strong>di</strong> tonnellate<br />

(+16,5%). Questo incremento si è fatto più consistente<br />

nel corso dei mesi (+12,6% nel primo trimestre;<br />

+20,3% nel secondo).<br />

Questi forti tassi <strong>di</strong> crescita riguardano soprattutto<br />

il trasporto combinato non accompagnato, sostenuto<br />

fi nanziariamente <strong>dal</strong>la Confederazione.<br />

La crescita sarebbe stata ancora maggiore se non<br />

fosse stata frenata <strong>dal</strong>la carenza <strong>di</strong> materiale rotabile,<br />

in particolare a causa <strong>di</strong> esigenze più elevate.<br />

Con <strong>un</strong>a proporzione del 38% del traffi co transalpino<br />

il trasporto combinato non accompagnato è<br />

migliore rispetto al periodo antecedente la crisi<br />

economica. Sul mercato sono approdati tre nuovi<br />

T<strong>un</strong>nel del Lötschberg<br />

«TRAGHETTATE» DAL 1960 40 MILIONI DI AUTOMOBILI<br />

operatori. Sono stati aperti sei nuovi collegamenti,<br />

principalmente con il Belgio e il settentrione della<br />

Francia. Sono invece stati soppressi due collegamenti<br />

con la Scan<strong>di</strong>navia.<br />

È aumentato an<strong>che</strong>, ma in misura minore, il trasporto<br />

con vagoni completi (TVC). La strada viaggiante<br />

<strong>ha</strong> registrato <strong>un</strong>’evoluzione ancora più debole.<br />

Sforzi necessari<br />

Se la parte della ferrovia (62,4%) rispetto alla strada<br />

<strong>ha</strong> ricuperato terreno, avvicinandosi alle cifre<br />

antecedenti la crisi economica, si è però ancora<br />

l<strong>un</strong>gi <strong>dal</strong>l’aver raggi<strong>un</strong>to i risultati voluti. A me<strong>di</strong>o<br />

termine (2019) si prevedono infatti solo ancora<br />

650.000 tragitti <strong>di</strong> autocarri l’anno. Attualmente<br />

si è a quota 621.000, ma per sei mesi soltanto.<br />

Il DATEC rileva <strong>che</strong>, per raggi<strong>un</strong>gere l’obiettivo,<br />

occorrono ulteriori sforzi.<br />

Uno strumento in quest’ambito è costituito <strong>dal</strong>l’introduzione<br />

<strong>di</strong> <strong>un</strong>a borsa del transito alpino. La<br />

Svizzera è stata incaricata da tutti i Paesi alpini<br />

<strong>di</strong> elaborare, entro il 2011, <strong>un</strong> concetto <strong>di</strong> gestione<br />

del traffi co attraverso le regioni sensibili delle<br />

Alpi. L’apertura, presumibilmente nel 2017, della<br />

galleria ferroviaria <strong>di</strong> base del San Gottardo dovrebbe<br />

ulteriormente incrementare la competitività<br />

della ferrovia rispetto al trasporto stra<strong>dal</strong>e.<br />

La linea <strong>di</strong> trasporto auto su rotaia del Lötschberg <strong>ha</strong> festeggiato lo scorso 17 settembre il 40 milionesimo veicolo<br />

caricato, <strong>un</strong> traguardo <strong>che</strong>, secondo il com<strong>un</strong>icato della società <strong>di</strong> trasporti BLS reso noto ieri, sottolinea l’importanza<br />

del servizio. «La cifra <strong>di</strong> 40 milioni <strong>di</strong> clienti <strong>di</strong>mostra chiaramente l’importanza del servizio <strong>di</strong> carico auto<br />

per la regione, sia per i Cantoni Vallese e Berna sia per l’asse nord-sud via Sempione», <strong>ha</strong> <strong>di</strong>chiarato Thomas Stupp,<br />

responsabile del trasporto persone della BLS. ll 40 milionesimo automobilista, proveniente <strong>dal</strong> Canton Grigioni, è<br />

stato premiato con <strong>un</strong> buono per <strong>un</strong> weekend benessere a Leukerbad (VS). Il servizio <strong>di</strong> trasporto auto del Lötschberg<br />

esiste <strong>dal</strong> 1960. Da allora praticamente ogni anno il numero <strong>di</strong> veicoli trasportati è cresciuto.<br />

Al momento sono in servizio otto treni, <strong>che</strong> nelle ore <strong>di</strong> p<strong>un</strong>ta garantiscono <strong>un</strong>a partenza ogni sette minuti e mezzo.<br />

Nell’ultimo anno la BLS <strong>ha</strong> trasportato 1,3 milioni <strong>di</strong> vetture.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

27


AMBIT APSYS<br />

“<br />

Ogni attività <strong>di</strong> Private Banking<br />

richiede <strong>un</strong> elevato livello <strong>di</strong><br />

confidenzialità e fiducia. Cre<strong>di</strong>amo<br />

fermamente nelle potenzialità del<br />

sistema <strong>di</strong> gestione bancario Ambit<br />

Apsys <strong>di</strong> S<strong>un</strong>Gard per assicuralo<br />

con la massima efficienza.“<br />

The Well Managed Bank<br />

Helping Banks better manage their customers<br />

Christine Ehrat, lic.oec.publ.<br />

Membro della <strong>di</strong>rezione<br />

Me<strong>di</strong>Bank AG Zug<br />

S<strong>un</strong>Gard <strong>ha</strong> progettato il sistema Ambit Private banking facendo leva sui suoi principali p<strong>un</strong>ti <strong>di</strong><br />

forza: compliance ed efficienza. Inoltre, il sistema Ambit è stato integrato con f<strong>un</strong>zionalità CRM<br />

<strong>che</strong> facilitano <strong>un</strong>a più efficace interazione tra consulenti e clienti. Ad <strong>oggi</strong>, più <strong>di</strong> 70 ban<strong>che</strong> private<br />

utilizzano questo software, <strong>che</strong> si è rivelato essere molto flessibile ed affidabile, riuscendo a<br />

sod<strong>di</strong>sfare <strong>un</strong> sempre crescente numero e <strong>un</strong>a complessità <strong>di</strong> richieste da parte dei loro clienti.<br />

Migrate su Ambit Apsys entro pochi mesi.<br />

Parliamone insieme. Telefono 022 929 83 00.<br />

Ambit Apsys –<br />

per ban<strong>che</strong> con più<br />

<strong>di</strong> 500 utenti<br />

www.s<strong>un</strong>gard.com/apsys<br />

© 2010 S<strong>un</strong>Gard<br />

Trademark information: S<strong>un</strong>Gard, the S<strong>un</strong>Gard logo, and Ambit Apsys are trademarks or registered trademarks of S<strong>un</strong>Gard Data Systems Inc. or its<br />

subsi<strong>di</strong>aries in the U.S. and other co<strong>un</strong>tries. All other trade names are trademarks or registered trademarks of their respective holders.


Dal 23 al 27 ottobre, il meglio della tra<strong>di</strong>zione<br />

agroalimentare parmense incontra<br />

le Camere <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiane <strong>di</strong><br />

tutto il mondo. Sarà infatti quest’anno la<br />

<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> Parma ad ospitare la XIX<br />

Convention mon<strong>di</strong>ale delle Camere <strong>di</strong> commercio<br />

italiane all’estero (CCIE), evento <strong>di</strong> richiamo internazionale<br />

organizzato in collaborazione con Unioncamere<br />

e Assocamerestero, <strong>che</strong> rad<strong>un</strong>erà i rappresentanti<br />

delle 75 CCIE presenti nei 5 continenti.<br />

“Made in Italy: il valore dell’autenticità tra storia e<br />

innovazione” sarà il tema intorno a cui si confronteranno<br />

quest’anno sistema camerale, soggetti della<br />

promozione e imprese del territorio. In particolare,<br />

vista la location prescelta, l’attenzione sarà rivolta al<br />

tema dell’agroalimentare. Parma, infatti, rappresenta,<br />

infatti, la città simbolo della nostra ricca tra<strong>di</strong>zione<br />

enogastronomica, sia per la varietà e la qualità delle<br />

produzioni tipi<strong>che</strong>, sia per la presenza <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>e<br />

delle aree espositive e dei saloni più importanti del<br />

settore a livello mon<strong>di</strong>ale come “Parma Fiere” e<br />

“Cibus”, ma soprattutto in quanto sede permanente<br />

dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare.<br />

Il programma della Convention prevede - oltre alle<br />

sessioni <strong>di</strong> lavoro riservate ai rappresentanti delle<br />

CCIE - an<strong>che</strong> momenti pubblici, aperti alla partecipazione<br />

<strong>di</strong> istituzioni, enti, imprese e citta<strong>di</strong>ni,<br />

<strong>che</strong> si terranno nelle giornate del 25 e 26 ottobre.<br />

All’agroalimentare sarà quin<strong>di</strong> de<strong>di</strong>cato il convegno<br />

<strong>di</strong> apertura della Convention, in programma l<strong>un</strong>edì 25<br />

ottobre. Si affronteranno, in particolare, gli aspetti economici<br />

ma soprattutto gli strumenti strategici per l’affermazione<br />

dell’agroalimentare italiano sui mercati esteri.<br />

Martedì 26 ottobre sarà la giornata <strong>che</strong> le imprese<br />

avranno a <strong>di</strong>sposizione per incontrare in<strong>di</strong>vidualmente<br />

i rappresentanti e gli esperti delle CCIE per sottoporre<br />

tutti i quesiti utili per affrontare al meglio <strong>un</strong> nuovo<br />

mercato ovvero per consolidarvi la propria presenza.<br />

Come <strong>ha</strong> tenuto a sottolineare lo stesso Presidente<br />

<strong>di</strong> Assocamerestero, Augusto Strianese, “il <strong>di</strong>alogo<br />

<strong>di</strong>retto tra le Camere e il tessuto impren<strong>di</strong>toriale<br />

Dal 23 al 27 ottobre a Parma<br />

La XIX Convention mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong><br />

Assocamerestero<br />

“Made in Italy: il valore dell’autenticità tra<br />

storia e innovazione” sarà il tema intorno a cui<br />

si confronteranno sistema camerale, soggetti<br />

della promozione e imprese del territorio. Focus<br />

dell’evento: l’agroalimentare<br />

Il centro storico <strong>di</strong> Parma: il capoluogo emiliano è città d’arte e <strong>di</strong><br />

musica, ricca <strong>di</strong> testimonianze dell’antico splendore nobiliare.<br />

della provincia <strong>di</strong> Parma <strong>che</strong> la Convention intende<br />

consolidare, permetterà <strong>di</strong> defi nire nuove politi<strong>che</strong><br />

promozionali tarate sulle esigenze reali del territorio,<br />

rafforzando la sua immagine all’estero e dando così<br />

ulteriore concretezza all’impegno della rete camerale<br />

perché <strong>un</strong>a maggiore e strutturata presenza all’estero<br />

possa essere sempre più <strong>un</strong> volano per lo sviluppo<br />

locale e, in generale, dell’intero Sistema Paese”.<br />

“Le Camere <strong>di</strong> commercio italiane - <strong>ha</strong> <strong>di</strong>chiarato da<br />

parte sua Ferruccio Dardanello, Presidente <strong>di</strong> Unioncamere<br />

- sono vicine alle imprese dove più serve: nei<br />

territori <strong>di</strong> origine, dove lavoriamo per la tracciabilità, il<br />

riconoscimento delle produzioni <strong>di</strong> qualità e i marchi;<br />

nei mercati <strong>di</strong> sbocco, dove aiutiamo migliaia <strong>di</strong> piccoli<br />

operatori a costruire le loro reti <strong>di</strong> business. E questo<br />

grazie allo stretto raccordo con le 75 Camere <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong><br />

Italiane all’Estero, avamposto fondamentale<br />

della promotion italiana nel mondo, con cui stiamo<br />

sviluppando innovative linee progettuali congi<strong>un</strong>te”.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

29


Scegliete<br />

chi sa scegliere.<br />

Direzione Generale e Agenzia <strong>di</strong> Città<br />

Via Giacomo Luvini 2a, CH–6900 Lugano<br />

Tel. +41 58 855 32 00<br />

Sede Principale<br />

Via Maggio 1, CH–6900 Lugano<br />

Tel. +41 58 855 31 00<br />

Succursali ed Agenzie<br />

Chiasso, Mendrisio, Lugano-Cassarate, Para<strong>di</strong>so,<br />

Bellinzona, Biasca, Locarno, San Gallo, Basilea, Berna,<br />

Zurigo, St. Moritz, Celerina, Poschiavo, Castasegna,<br />

Pontresina, Coira, Davos, MC-Monaco<br />

Abbiamo scelto la trasparenza,<br />

la prudenza, la qualità del servizio.<br />

Fate an<strong>che</strong> voi la scelta giusta:<br />

scegliete BPS(SUISSE).<br />

An<strong>che</strong> in tempi <strong>di</strong>fficili.<br />

Call Center 00800 800 767 76<br />

www.bps-suisse.ch<br />

Banca Popolare <strong>di</strong> Sondrio (SUISSE)<br />

La Banca <strong>che</strong> parla con te.


BENCHMARK<br />

<strong>di</strong> Nico Tanzi<br />

Lavoro per la televisione svizzera da <strong>un</strong>a quin<strong>di</strong>cina d’anni,<br />

e per <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> casualità mi è capitato fi n <strong>dal</strong>l’inizio<br />

<strong>di</strong> occuparmi delle sue vicende stori<strong>che</strong>. Quin<strong>di</strong>ci anni<br />

possono sembrare pochi o <strong>un</strong>’eternità: nel mondo della<br />

televisione sono stati l’equivalente <strong>di</strong> <strong>un</strong>’era geologica. È<br />

cambiato tutto così in fretta come mai prima, nean<strong>che</strong><br />

nei momenti delle gran<strong>di</strong> rivoluzioni del passato, come il<br />

passaggio <strong>dal</strong> bianco e nero al colore, la nascita delle tv<br />

private o l’inizio delle trasmissioni via satellite.<br />

Ovviamente, per <strong>un</strong> mass-me<strong>di</strong>um elettronico come la tv,<br />

la chiave più <strong>di</strong>retta per raccontare l’evoluzione sarebbe,<br />

app<strong>un</strong>to, quella tecnologica.<br />

Ma <strong>di</strong> quello si sa ormai quasi tutto: il modo in cui è cambiata<br />

e cambia la televisione ce lo raccontano i giornali<br />

(e la ra<strong>di</strong>o, e la tv stessa) giorno dopo giorno, quoti<strong>di</strong>anamente.<br />

C’è, invece, <strong>un</strong> altro aspetto nella vicenda della<br />

nostra tv <strong>che</strong> sempre più mi sembra illuminante sul senso<br />

profondo dei cambiamenti <strong>che</strong> abbiamo vissuto e <strong>che</strong> ancora<br />

viviamo.<br />

La storia <strong>che</strong> vorrei raccontare prende le mosse con i<br />

“primi vagiti” <strong>di</strong> quella <strong>che</strong> allora si chiamava TSI. Non i<br />

primissimi: la televisione della Svizzera italiana era nata<br />

infatti nel <strong>1958</strong>, quando <strong>un</strong> gruppetto <strong>di</strong> avventurieri cominciò<br />

a trasmettere per po<strong>che</strong> ore al giorno dagli stu<strong>di</strong><br />

zurighesi della già collaudata tv svizzero tedesca (a Lugano<br />

si sarebbe trasferita solo nel 1961, in <strong>un</strong>a vecchia<br />

rimessa dei tram a Para<strong>di</strong>so). Rispetto alla tv italiana la<br />

<strong>di</strong>fferenza era <strong>un</strong> abisso: la RAI era “ricca” e dotata <strong>di</strong><br />

professionalità collaudate, la TSI <strong>un</strong> manipolo <strong>di</strong> giovani<br />

nuovi del mestiere con scarsi mezzi a <strong>di</strong>sposizione.<br />

Però c’era qualcosa, in quella <strong>che</strong> oltre frontiera chiamavano<br />

“la Svizzera”, <strong>che</strong> la RAI non aveva. Una certa ingenua<br />

fres<strong>che</strong>zza, <strong>che</strong> permetteva per esempio <strong>di</strong> parlare<br />

delle vicende italiane senza i fi ltri e le veline della politica<br />

e della lottizzazione. “Quelli <strong>di</strong>cono le cose come stanno”<br />

si cominciò a pensare in Italia. E così per <strong>un</strong> po’ <strong>di</strong> gente,<br />

a ridosso della frontiera – in Lombar<strong>di</strong>a, in Piemonte – “la<br />

Svizzera” cominciò ad essere l’alternativa al primo e al<br />

secondo canale.<br />

Poi venne il Sessantotto, e fu davvero <strong>un</strong>a rivoluzione. Ma<br />

non parlo delle rivolte studentes<strong>che</strong> e del maggio francese:<br />

nel 1968 la tv svizzera cominciò a trasmettere a<br />

colori.<br />

Chi c’era in quegli anni se la ricorderà, la polemica <strong>che</strong> in<br />

Italia occupò a l<strong>un</strong>go tg e giornali: Pal o Secam? Erano le<br />

sigle <strong>di</strong> due sistemi <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> co<strong>di</strong>fi ca tv a colori. A Roma<br />

Quel Sessantotto svizzero<br />

<strong>che</strong> fece arrabbiare Roma<br />

e appassionare gli italiani<br />

non riuscivano a scegliere. In realtà il governo era orientato<br />

per il sistema francese, il Secam. Ma si trovò davanti<br />

a <strong>un</strong> fatto inaspettato: l<strong>un</strong>go la penisola, da nord a sud,<br />

in pochi mesi era nata <strong>un</strong>a rete <strong>di</strong> ripetitori tv. Una rete<br />

fi nanziata da Gr<strong>un</strong><strong>di</strong>g e Philips, <strong>che</strong> così riuscirono a vendere<br />

centinaia <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> tv-color alle famiglie italiane.<br />

Per vedere cosa? La TSI, naturalmente. Che aveva scelto<br />

l’altro sistema, il tedesco Pal. E così la Rai e il governo <strong>di</strong><br />

Roma furono costretti a fare marcia in<strong>di</strong>etro, e a optare<br />

per il Pal.<br />

Senza il doppiopetto ingessato d’obbligo a viale Mazzini,<br />

le elezioni, la campagna sul <strong>di</strong>vorzio, i gran<strong>di</strong> avvenimenti<br />

internazionali avevano <strong>un</strong> altro sapore. E così avvenne<br />

<strong>che</strong> certe sere la TSI fosse seguita da <strong>di</strong>versi milioni <strong>di</strong><br />

italiani…<br />

Fermiamo l’immagine su questo fotogramma – anzi: “frame”,<br />

per <strong>di</strong>rla in gergo televisivo. Su questo, non a caso:<br />

da anni, infatti, da quando vedere la tv svizzera in Italia è<br />

<strong>di</strong>ventato sempre più <strong>di</strong>ffi cile (e per i più impossibile), ci<br />

sono continuamente telespettatori italiani <strong>che</strong> protestano<br />

perché vorrebbero tornare a vederla. C’è chi pensa<br />

a <strong>un</strong>a congiura anti-elvetica, ci sono petizioni, interrogazioni<br />

parlamentari, lettere ai giornali. Vorrebbero tornare<br />

a quegli anni.<br />

In realtà, il motivo principale dell’impossibilità, <strong>oggi</strong>, <strong>di</strong> tornare<br />

a quel passato, a quel frame, non <strong>ha</strong> a <strong>che</strong> fare con<br />

la politica. Il motivo è <strong>un</strong> altro, e il suo <strong>nome</strong> è: mercato<br />

dei <strong>di</strong>ritti televisivi.<br />

Quella svizzera, in confronto ai colossi-concorrenti italiani,<br />

è <strong>un</strong>a minuscola tv. Si è calcolato <strong>che</strong> RAI e Me<strong>di</strong>aset<br />

esaurirebbero l’equivalente del suo budget annuale in <strong>un</strong>a<br />

decina <strong>di</strong> giorni. La (<strong>oggi</strong>) RSI può permettersi <strong>di</strong> trasmettere<br />

fi lm, serie tv e gran<strong>di</strong> eventi sportivi solo perché ne<br />

acquista i <strong>di</strong>ritti sulla base <strong>di</strong> <strong>un</strong> pubblico potenziale piccolo<br />

quanto la Svizzera <strong>che</strong> parla italiano. Se dovesse<br />

trasmettere in tutta l’Italia, e quin<strong>di</strong> acquistare i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong><br />

trasmissione sulla base <strong>di</strong> <strong>un</strong>a popolazione <strong>di</strong> 60 milioni<br />

<strong>di</strong> persone, dovrebbe raddoppiare o triplicare il suo budget.<br />

Fantascienza pura.<br />

Ecco perché quando il mondo <strong>ha</strong> cominciato a cambiare,<br />

a orientare tutte le sue scelte sulla base delle leggi<br />

del mercato, la TSI è sparita dagli s<strong>che</strong>rmi italiani. E<br />

<strong>oggi</strong>, come prevede la legislazione europea, <strong>ha</strong> il <strong>di</strong>ritto<br />

<strong>di</strong> “sforare” appena oltre il confi ne, e non oltre.<br />

Era bella, quell’epoca. Ma era <strong>un</strong>’altra epoca. Alc<strong>un</strong>e<br />

ere geologi<strong>che</strong> fa.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

31


32<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

BUROCRATICHE<br />

<strong>di</strong> Manuela Cipollone<br />

Ness<strong>un</strong>a pausa estiva per la Gazzetta Uffi ciale,<br />

<strong>che</strong> an<strong>che</strong> nei mesi in cui il Legislatore<br />

è in vacanza sancisce l’entrata in vigore dei<br />

provve<strong>di</strong>menti più vari. Forse <strong>un</strong>’occasione<br />

per mettersi in pari, visto <strong>che</strong> siamo <strong>un</strong>o dei<br />

Paesi <strong>che</strong> produce più leggi al mondo, con<br />

buona pace del ministro Calderoli. Ma in Gazzetta<br />

non troviamo solo leggi e decreti.<br />

Così, se a ridosso <strong>di</strong> Ferragosto è stata pubblicata<br />

la legge 126/2010 sulla “proroga degli<br />

interventi <strong>di</strong> cooperazione allo sviluppo e a<br />

sostegno dei processi <strong>di</strong> pace, <strong>di</strong> stabilizzazione<br />

e delle missioni internazionali delle Forze<br />

armate e <strong>di</strong> polizia”, lo è stata, nello stesso<br />

periodo, an<strong>che</strong> la circolare del Ministero<br />

dello sviluppo economico sull’”Accordo per<br />

l’internazionalizzazione del sistema fi eristico<br />

italiano”, fi rmato il 28 maggio scorso.<br />

Prevenire e contrastare la frode fi scale<br />

La circolare illustra le mo<strong>dal</strong>ità <strong>di</strong> presentazione <strong>di</strong> idee<br />

progettuali, da realizzare nel 2011, volte a favorire l’internazionalizzazione<br />

del sistema fi eristico italiano, a valere<br />

sui fon<strong>di</strong> 2010 del Piano Promozionale Ice de<strong>di</strong>cati<br />

agli accor<strong>di</strong> e alle altre intese bilaterali per <strong>un</strong> importo<br />

pari a 2 milioni <strong>di</strong> euro.<br />

Sempre in agosto è stato pubblicato il decreto del Ministero<br />

dell’economia e delle fi nanze <strong>che</strong> <strong>ha</strong> stabilito l’obbligo<br />

<strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione delle operazioni intercorse con<br />

soggetti ubicati in Paesi a fi scalità privilegiata, quelli della<br />

cosiddetta “black list”. Il decreto muove, tra l’altro, <strong>dal</strong>la<br />

necessità <strong>di</strong> “prevenire e contrastare i fe<strong>nome</strong>ni a particolare<br />

rischio <strong>di</strong> frode fi scale” e, quin<strong>di</strong>, “<strong>di</strong> estendere<br />

l’obbligo <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione <strong>di</strong> cui all’art. 1, comma 1 del<br />

decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40, per le prestazioni<br />

<strong>di</strong> servizi <strong>che</strong> non si considerano effettuate nel territorio<br />

dello Stato agli effetti dell’imposta sul valore aggi<strong>un</strong>to e<br />

<strong>che</strong> sono rese o ricevute nei confronti <strong>di</strong> soggetti passivi<br />

aventi sede, residenza o domicilio nei Paesi cosiddetti<br />

black list”. Nella premessa al provve<strong>di</strong>mento si ricono-<br />

Internazionalizzazione<br />

del sistema fi eristico<br />

Pac<strong>che</strong>tto normativo<br />

autotrasporto<br />

sce an<strong>che</strong> “l’opport<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> stabilire <strong>un</strong> <strong>di</strong>fferimento dei<br />

termini per la com<strong>un</strong>icazione delle operazioni effettuate<br />

nei mesi <strong>di</strong> luglio ed agosto 2010 in modo da fornire agli<br />

operatori <strong>un</strong> periodo <strong>di</strong> tempo idoneo ad assicurare il<br />

necessario adeguamento, an<strong>che</strong> tecnologico, connesso<br />

ai nuovi obblighi tributari”<br />

Il decreto stabilisce, all’articolo 1, le esclusioni territoriali<br />

<strong>dal</strong>l’obbligo <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione le operazioni realizzate a<br />

Cipro, Malta e Corea del Sud e, all’articolo 2, le attività<br />

con le quali si realizzano operazioni esenti ai fi ni dell’imposta<br />

sul valore aggi<strong>un</strong>to. L’articolo 3 elenca invece i<br />

settori in cui l’obbligo <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione è esteso (prestazioni<br />

<strong>di</strong> servizi <strong>che</strong> non si considerano effettuate nel<br />

territorio dello Stato agli effetti dell’imposta sul valore<br />

aggi<strong>un</strong>to e <strong>che</strong> sono rese o ricevute nei confronti <strong>di</strong> operatori<br />

economici aventi sede, residenza o domicilio nei<br />

Paesi cosiddetti black list).<br />

Con la pubblicazione dell’11 agosto è entrata in vigore<br />

an<strong>che</strong> la legge 127/2010 contenente il pac<strong>che</strong>tto normativo<br />

autotrasporto. Tra le <strong>di</strong>sposizioni previste, alc<strong>un</strong>e<br />

<strong>ha</strong>nno effetto imme<strong>di</strong>ato, altre entreranno in vigore l’anno<br />

prossimo. Tra le prime la regolamentazione dei pallets;<br />

la corresponsabilità; il DURC alla stipula del contratto; i<br />

tempi massimi <strong>di</strong> pagamento. Diversa la tempistica per i<br />

costi minimi <strong>di</strong> esercizio: si <strong>ha</strong> tempo fi no al 12 maggio<br />

2011 per stipulare gli accor<strong>di</strong> volontari <strong>di</strong> settore. L’Osservatorio<br />

avrà quin<strong>di</strong> altri 30 giorni (quin<strong>di</strong> entro il 12<br />

giugno 2011) per stilare i parametri. Solo <strong>dal</strong> 13 giugno<br />

2011, in assenza <strong>di</strong> questi atti, si appli<strong>che</strong>ranno i costi<br />

minimi ai contratti scritti; l’azione <strong>di</strong>retta, per il pagamento<br />

del corrispettivo dovuto all’effettivo vettore, decorre<br />

<strong>dal</strong> 12 agosto 2011 (<strong>un</strong> anno dopo l’entrata in vigore<br />

della legge). Affi nché sia applicato l’indennizzo per il superamento<br />

dei tempi <strong>di</strong> attesa al carico o allo scarico<br />

della merce occorre invece <strong>un</strong>a determinazione dell’Osservatorio<br />

accompagnata da <strong>un</strong>o specifi co decreto <strong>di</strong>rigenziale<br />

del ministero alle Infrastrutture e Trasporti.<br />

Del 31 agosto, invece, il com<strong>un</strong>icato del Ministero degli<br />

Esteri con cui si rende noto <strong>che</strong> il 20 aprile (!) è stato<br />

depositato presso il Segretariato generale del Consiglio<br />

dell’Unione europea lo strumento <strong>di</strong> ratifi ca dell’Accordo<br />

<strong>di</strong> cooperazione tra la Com<strong>un</strong>ità europea e i suoi Stati<br />

membri, da <strong>un</strong> lato, e la Confederazione Svizzera, <strong>dal</strong>l’altro,<br />

per lottare contro la frode e ogni altra attività illecita


<strong>che</strong> leda i loro interessi fi nanziari, con atto fi nale, processo<br />

verbale e <strong>di</strong>chiarazioni. La legge <strong>di</strong> ratifi ca dell’Accordo<br />

era stata emanata il 3 <strong>di</strong>cembre 2009.<br />

Tra i provve<strong>di</strong>menti pubblicati il 4 settembre an<strong>che</strong> le <strong>di</strong>verse<br />

com<strong>un</strong>icazioni della Farnesina sulla recente chiusura<br />

delle se<strong>di</strong> consolari a Kyoto (Giappone) Mulhouse (Francia),<br />

Coira (Svizzera), Bruxelles e Genk (Belgio).<br />

Pagamento <strong>di</strong>fferito dei <strong>di</strong>ritti doganali<br />

Il 6 settembre è stato pubblicato il decreto con cui il Ministero<br />

<strong>di</strong> Tremonti <strong>ha</strong> fi ssato i tassi <strong>di</strong> interesse per il pagamento<br />

<strong>di</strong>fferito dei <strong>di</strong>ritti doganali per il periodo 13 luglio<br />

2010 - 12 gennaio 2011. Emanato dopo parere della Banca<br />

d’Italia, si stabilisce, nell’<strong>un</strong>ico articolo <strong>che</strong> compone il<br />

testo, <strong>che</strong> il saggio <strong>di</strong> interesse per il pagamento <strong>di</strong>fferito<br />

effettuato oltre il periodo <strong>di</strong> giorni trenta è stabilito nella<br />

misura del 0,731 per cento annuo per il periodo <strong>dal</strong> 13<br />

luglio 2010 al 12 gennaio 2011.<br />

Il giorno successivo è entrato in vigore il “Piano straor<strong>di</strong>nario<br />

contro le mafi e” approvato all’<strong>un</strong>animità <strong>dal</strong> Senato<br />

lo scorso 3 agosto. Il Piano prevede la redazione del co<strong>di</strong>ce<br />

delle leggi antimafi a e delle misure <strong>di</strong> prevenzione,<br />

nonché il potenziamento delle misure <strong>di</strong>rette a contrastare<br />

l’infi ltrazione della criminalità nel settore degli appalti pubblici.<br />

Tra le novità an<strong>che</strong> la previsione della tracciabilità<br />

me<strong>di</strong>ante conti correnti de<strong>di</strong>cati, dei pagamenti <strong>di</strong> tutti<br />

gli appalti pubblici per lavori, servizi e forniture. D’ora in<br />

avanti, poi, tutti i contratti pubblici dovranno prevedere, a<br />

pena <strong>di</strong> nullità assoluta, <strong>un</strong>’apposita clausola con la quale<br />

i fornitori assumono gli obblighi <strong>di</strong> tracciabilità dei fl ussi<br />

fi nanziari. Pubblicata an<strong>che</strong> la Direttiva del Presidente del<br />

Consiglio sul “Ruolo dei f<strong>un</strong>zionari internazionali <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza<br />

italiana” emanata il 2 agosto scorso. Vi si prevede<br />

<strong>un</strong> <strong>di</strong>alogo sempre più stretto con i circa 5mila f<strong>un</strong>zionari<br />

italiani <strong>che</strong> prestano servizio nelle Organizzazioni internazionali,<br />

il riconoscimento dell’importanza del loro ruolo per<br />

l’immagine del Paese e il sostegno complessivo da parte<br />

del Sistema Italia tramite il coor<strong>di</strong>namento esercitato <strong>dal</strong>la<br />

Farnesina. Obiettivo principale della nuova <strong>di</strong>rettiva è<br />

quello <strong>di</strong> incrementare, in quantità e qualità, la presenza<br />

<strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionari italiani presso le organizzazioni internazionali:<br />

ciò signifi ca an<strong>che</strong> e soprattutto p<strong>un</strong>tare sulla formazione,<br />

per sviluppare le specifi <strong>che</strong> professionalità richieste<br />

<strong>dal</strong>le Organizzazioni, ma an<strong>che</strong> più informazione rivolta ai<br />

potenziali interessati. Quanto alle amministrazioni, <strong>dal</strong>la <strong>di</strong>rettiva<br />

sono chiamate a contribuire, agevolando la messa<br />

a <strong>di</strong>sposizione dei propri f<strong>un</strong>zionari - tramite il <strong>di</strong>stacco, il<br />

collocamento fuori ruolo, la mobilità volontaria - e valorizzando<br />

l’opport<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> crescita professionale all’estero nel<br />

loro percorso <strong>di</strong> carriera.<br />

Il 9 settembre, infi ne, sono stati pubblicati due <strong>di</strong>stinti decreti<br />

dei ministri Frattini e Gelmini in cui si <strong>di</strong>spone l’applicazione<br />

della riforma della scuola superiore – cosiddetta<br />

“Riforma Gelmini” – an<strong>che</strong> alle scuole italiane all’estero,<br />

statali e paritarie. I decreti riguardano gli istituti tecnici <strong>di</strong><br />

Ad<strong>di</strong>s Abeba ed Asmara e i Licei <strong>di</strong> Ad<strong>di</strong>s Abeba, Asmara,<br />

Atene, Barcellona, Istanbul, Madrid e Parigi.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

33


Dallo scudo fi scale ter ai rapporti<br />

tra la svizzera e l’Italia: rifl essioni<br />

Negli ultimi tempi si è manifestata qual<strong>che</strong><br />

frizione nei rapporti tra la Confederazione<br />

elvetica e l’Italia, an<strong>che</strong> in forme<br />

abbastanza inusuali, nel contesto<br />

dei rapporti <strong>di</strong> natura fi nanziaria: ciò a causa <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> situazioni <strong>che</strong> <strong>ha</strong>nno visto i due Paesi<br />

su fronti contrapposti. La ormai defi nitiva chiusura<br />

1 della manovra <strong>di</strong> rientro dei capitali verso<br />

l’Italia, <strong>che</strong> il Ministro Tremonti <strong>ha</strong> posto in essere,<br />

consente <strong>di</strong> volgere <strong>un</strong>o sguardo panoramico al<br />

recente passato e <strong>di</strong> formulare alc<strong>un</strong>e considerazioni<br />

<strong>di</strong> fondo. Dato <strong>che</strong> proprio questa manovra<br />

<strong>ha</strong> costituito o è stata vissuta come fattore <strong>di</strong> tensione,<br />

inizio questo articolo <strong>dal</strong>l’esame della medesima,<br />

in particolare per gli effetti “pratici” <strong>che</strong><br />

<strong>ha</strong> avuto nei rapporti con la Confederazione elvetica.<br />

Perché nasce il terzo “scudo fi scale”?<br />

Quali sono le ragioni <strong>che</strong> possono avere indotto<br />

il Governo italiano a varare il terzo “scudo fi scale”?<br />

In primo luogo certamente <strong>ha</strong> giocato <strong>un</strong> ruolo<br />

fondamentale l’esigenza <strong>di</strong> introitare imposte<br />

straor<strong>di</strong>narie, non incassabili per altre vie, in particolare<br />

in <strong>un</strong>a fase recessiva <strong>di</strong> ampia portata ,<br />

obbiettivo <strong>che</strong> , come si vedrà successivamente, è<br />

stato raggi<strong>un</strong>to.<br />

Ha inoltre infl uito la necessità <strong>di</strong> rimettere nel ciclo<br />

produttivo del Paese <strong>un</strong> fl usso rilevante <strong>di</strong> capitali,<br />

giacenti all’estero, probabilmente “esportati” in<br />

contrasto alla normativa fi scale e valutaria, <strong>di</strong> fatto<br />

“non produttivi” per il sistema economico italiano,<br />

e <strong>di</strong> particolare rilevanza in <strong>un</strong>a fase recessiva<br />

profonda: an<strong>che</strong> in questo caso i risultati ottenuti<br />

sono stati in linea con il “target”. Una domanda<br />

34 la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

<strong>di</strong> Alberto Crosti*<br />

nasce spontanea: non era possibile per il Governo<br />

italiano attuare interventi <strong>di</strong> recupero della base<br />

imponibile erosa, senza dovere ricorrere ad <strong>un</strong>a<br />

specie <strong>di</strong> “amnistia” fi scale molto ampia, pesantemente<br />

contrastata <strong>dal</strong>l‘opposizione politica 2 ?<br />

Personalmente sono dell’opinione <strong>che</strong> <strong>un</strong>’azione<br />

<strong>di</strong> lotta all’evasione, pur condotta in modo effi -<br />

ciente e veloce , requisiti quest’ultimi non facilmente<br />

rispettabili nell’ attuale contesto giuri<strong>di</strong>cofi<br />

scale italiano, non avrebbe ottenuto non solo i<br />

medesimi rilevanti risultati, ma non si sarebbe<br />

1 Il 30 Aprile 2010 è l’ultimo giorno entro il quale potere usufruire della manovra <strong>di</strong> rientro dei capitali.<br />

2 Se il giu<strong>di</strong>zio sull a manovra si limita agli aspetti “tecnici” , il medesimo non può <strong>che</strong> essere positivo. Se però lo si estende agli<br />

aspetti “etici”, forse qual<strong>che</strong> critica non è del tutto ingiustifi cata.


nean<strong>che</strong> avvicinata agli stessi né come importi<br />

né soprattutto come tempi <strong>di</strong> incasso delle imposte.<br />

La manovra in esame si rivolge solo alle<br />

persone fi si<strong>che</strong>, chiedeva loro <strong>un</strong> 5% 3 a titolo <strong>di</strong><br />

imposta straor<strong>di</strong>naria sul valore dei beni situati<br />

all’estero ed usciti in modo “illegale” 4 . I beni in<br />

certi casi potevano restare all’estero, o rientrare<br />

fi sicamente in Italia. In cambio concedeva <strong>un</strong>a<br />

larga serie <strong>di</strong> “amnistie”, qualifi candosi quin<strong>di</strong><br />

come “tombale”.<br />

Come la Svizzera <strong>ha</strong> vissuto<br />

lo scudo fi scale “ter”?<br />

I capitali dei contribuenti italiani, <strong>che</strong> in qual<strong>che</strong><br />

modo volevano sottrarsi all’imposizione in Italia,<br />

si sono in<strong>di</strong>rizzati nel tempo verso vari Stati: da<br />

<strong>un</strong> p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista strettamente statistico la Svizzera<br />

però <strong>ha</strong> sempre fatto la parte del ”leone”, dato <strong>che</strong><br />

risulta essere il Paese <strong>che</strong> detiene la gran parte dei<br />

capitali dei contribuenti italiani qualifi cabili come<br />

illegalmente usciti.<br />

Questa situazione <strong>ha</strong> indotto, erroneamente a mio<br />

modo <strong>di</strong> vedere, l’opinione pubblica svizzera a<br />

ritenere <strong>che</strong> lo “scudo ter” fosse <strong>di</strong> fatto <strong>un</strong>a manovra<br />

“contro la Svizzera”. A questa errata chiave<br />

<strong>di</strong> lettura, occorre ammetterlo, <strong>ha</strong> contribuito molto<br />

probabilmente e an<strong>che</strong> sensibilmente lo stesso<br />

Ministro Tremonti: il fatto <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare più <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong>a volta <strong>che</strong> la sua manovra mirava ad aprire la<br />

“caverna <strong>di</strong> Alì Baba”, facendo chiaramente capire<br />

<strong>che</strong> la caverna si situava nella vicina Svizzera,<br />

non <strong>ha</strong> certamente favorito <strong>un</strong>’interpretazione più<br />

serena e corretta della manovra in questione!<br />

Ma <strong>un</strong>’ulteriore problematica <strong>ha</strong> convinto gli svizzeri<br />

<strong>che</strong> il Ministro Tremonti volesse colpire in<br />

particolare la Confederazione: ci si riferisce alla<br />

“querelle” annosa, tuttora in corso , sulla applicazione<br />

da parte della Svizzera della cosiddetta<br />

“euroritenuta”.<br />

L’annosa “querelle” sull’euroritenuta:<br />

torti e ragioni<br />

Perché è in essere questa <strong>di</strong>atriba? Un accordo<br />

siglato tra la Confederazione e la UE, e ratifi cato<br />

poi dai vari Stati della UE, consente da <strong>un</strong> lato<br />

alla Svizzera <strong>di</strong> godere <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>e Direttive europee<br />

5 , <strong>che</strong> ad esempio le permettono <strong>di</strong> continuare<br />

a giocare <strong>un</strong> ruolo fi nanziario rilevante pur non<br />

facendo parte dell’UE, <strong>dal</strong>l’altro, però, la Svizzera<br />

si impegna a trattenere alla fonte su <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong><br />

red<strong>di</strong>ti, percepiti da soggetti facenti parte dell’UE,<br />

<strong>un</strong>a ritenuta <strong>che</strong> viene poi parzialmente riversata<br />

(<strong>un</strong> quarto rimane alla Svizzera) allo Stato in cui<br />

il benefi ciario dei red<strong>di</strong>ti, persona fi sica, è fi scalmente<br />

residente 6 .<br />

In attesa <strong>che</strong> sul segreto bancario si alzi defi nitivamente<br />

il velo, la Svizzera, insieme ad altri Stati 7 ,<br />

3 L’aliquota è aumentata al 6% a fronte <strong>di</strong> <strong>un</strong>a prima proroga dei termini <strong>dal</strong> 1° gennaio al 28 febbraio 2010, ed al 7% <strong>dal</strong> 1°<br />

marzo 2010 al 30 aprile 2010, ultima data valida per potere usufruire dello “scudo fi scale”.<br />

4 Il concetto <strong>di</strong> “illegale” è vasto: include per esempio attivi derivanti <strong>dal</strong> riciclaggio <strong>di</strong> “denaro sporco”, così come la semplice<br />

mancata compilazione d’<strong>un</strong> quadro ( RW ) della <strong>di</strong>chiarazione dei red<strong>di</strong>ti (Modello UNICO PF).<br />

5 L’ Europa, prima <strong>di</strong> pervenire all’accordo con la Svizzera, aveva emanato tre importanti Direttive, tese ad armonizzare la fi scalità<br />

in ambito europeo:<br />

- la Direttiva Madre – Figlia n. 90/435/CE<br />

- la Direttiva “interessi – royalties” n. 2003/49/CE<br />

- la Direttiva sul risparmio n. 2003/48/CE<br />

Di queste tre Direttive quella <strong>che</strong> assume <strong>un</strong>a maggiore rilevanza ai fi ni della presente analisi è l’ultima (Direttiva sul risparmio n.<br />

2003/48/CE ). L’esigenza <strong>di</strong> emanare la Direttiva in questione nasce <strong>dal</strong>la constatazione <strong>che</strong> i red<strong>di</strong>ti da risparmio, sotto forma <strong>di</strong><br />

interessi su cre<strong>di</strong>ti, costituiscono red<strong>di</strong>ti imponibili in tutti gli Stati membri dell’ UE. Fatta questa premessa, si è ritenuto corretto<br />

fare in modo <strong>che</strong> i red<strong>di</strong>ti corrisposti in <strong>un</strong>o dei vari Stati dell’ UE siano tassati in capo al benefi ciario effettivo persona fi sica in<br />

accordo alla normativa fi scale dello Stato <strong>di</strong> residenza fi scale del medesimo benefi ciario, in<strong>di</strong>pendentemente <strong>dal</strong> luogo <strong>di</strong> percezione.<br />

Lo strumento me<strong>di</strong>ante il quale attuare questo s<strong>che</strong>ma <strong>di</strong> tassazione è la com<strong>un</strong>icazione <strong>che</strong> ciasc<strong>un</strong> Stato, tramite la<br />

sua Amministrazione, effettua nei confronti dello Stato (= Amministrazione fi scale) al quale appartiene il benefi ciario effettivo:<br />

l’assolvimento <strong>di</strong> questa formalità permette all’ agente pagatore <strong>di</strong> non applicare la “euro ritenuta” alla fonte. A sua volta il benefi<br />

ciario dovrà <strong>di</strong>chiarare questi red<strong>di</strong>ti nella sua <strong>di</strong>chiarazione fi scale, sapendo <strong>che</strong> la sua Amministrazione è a conoscenza dei<br />

medesimi.<br />

La Direttiva si caratterizza in sintesi per i seguenti aspetti :<br />

- in primo luogo si rivolge solo a soggetti persone fi si<strong>che</strong><br />

- la medesima trova la sua applicazione quando il benefi ciario degli interessi appartiene ad <strong>un</strong>o Stato dell’ U.E. <strong>di</strong>verso da<br />

quello, sempre appartenente all’ U.E., erogatore degli interessi.<br />

- l’ agente pagatore, così viene defi nito il soggetto erogante gli interessi, deve com<strong>un</strong>icare le informazioni sul benefi ciario<br />

all’autorità competente del suo Stato (stato dell’agente pagatore)<br />

- l’ Amministrazione fi nanziaria dello Stato del soggetto pagante deve a sua volta trasferire alle Amministrazioni dei vari soggetti<br />

benefi ciari le informazioni acquisite<br />

- ness<strong>un</strong>a ritenuta alla fonte viene applicata sugli interessi in uscita.<br />

6 L’ accordo in questione non si limita però a quanto già descritto, ma estende alla Confederazione svizzera le misure equivalenti<br />

ai regimi previsti sia <strong>dal</strong>la Direttiva n. 90/435/CEE del 23 Luglio 1990 (Direttiva Madri – Figlie) sia <strong>dal</strong>la Direttiva n. 2003/49/<br />

CE del 3 Giugno 2003 (Direttiva Interessi – Royalties). Quin<strong>di</strong> l’ Accordo raggi<strong>un</strong>to <strong>ha</strong> <strong>un</strong>a natura “omnicomprensiva”, tramite il<br />

quale praticamente la Confederazione elvetica è stata assimilata ai paesi facenti parte dell’ UE. (continua ➟)<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

35


ministro dell’economia Giulio Tremonti.<br />

36<br />

e fi no ad <strong>un</strong>a certa data prosegue con questa ritenuta<br />

ma, salvo casi molto particolari e ben regolamentati,<br />

mantiene <strong>di</strong> fatto il segreto bancario.<br />

Ma cosa è successo effettivamente nel corso degli<br />

anni? L’Unione europea <strong>ha</strong> mosso alla Svizzera alc<strong>un</strong>e<br />

criti<strong>che</strong> pesanti su vari aspetti sia della vera<br />

e propria gestione dell’euroritenuta, sia sulle strutture<br />

societarie svizzere <strong>che</strong> godono <strong>di</strong> <strong>un</strong> livello <strong>di</strong><br />

tassazione basso 8 . Sotto accusa in primo luogo è<br />

il fl usso dell’euroritenuta giu<strong>di</strong>cato da alc<strong>un</strong>i Mi-<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

nistri (in primo luogo il nostro Ministro Tremonti,<br />

ed a ruota l’ormai ex collega tedesco, Peter Steinbrück)<br />

molto basso rispetto a quello <strong>che</strong> avrebbe<br />

dovuto essere.<br />

Per capire cosa è esattamente avvenuto, è necessario<br />

rifarsi alla Direttiva Europea sul risparmio<br />

(2003/48/CE), <strong>che</strong> a sua volta <strong>ha</strong> originato l’Accordo<br />

tra la Confederazione elvetica e l’UE, la quale è<br />

nata con alc<strong>un</strong>i limiti evidenti:<br />

- in primo luogo prevedeva la sua applicazione<br />

alle sole persone fi si<strong>che</strong>, scelta questa imposta<br />

da alc<strong>un</strong>i Paesi europei <strong>che</strong> non gra<strong>di</strong>vano <strong>un</strong><br />

allargamento an<strong>che</strong> ai soggetti persone giuri<strong>di</strong><strong>che</strong>,<br />

se non rinviando “sine <strong>di</strong>e” l’abolizione del<br />

segreto bancario 9<br />

- quin<strong>di</strong>, limitava l’assoggettamento solo ad alc<strong>un</strong>i<br />

red<strong>di</strong>ti (interessi) e non venivano presi in<br />

considerazione altri red<strong>di</strong>ti mobiliari<br />

- infi ne, la Direttiva non impe<strong>di</strong>va l’utilizzo <strong>di</strong> società<br />

“s<strong>che</strong>rmo” al fi ne <strong>di</strong> evitare l’assoggettamento<br />

alla ritenuta<br />

Ne consegue quin<strong>di</strong> <strong>che</strong> già la Direttiva nasce con<br />

<strong>un</strong>a larga falla, problema <strong>che</strong> ovviamente non solo<br />

si è riproposto, ma si è ampliato notevolmente, nel<br />

passaggio <strong>dal</strong>la Direttiva all’Accordo tra la Confederazione<br />

elvetica e l’UE.<br />

Dal canto suo l’Amministrazione fi nanziaria elvetica<br />

<strong>ha</strong> precisato l’irrilevanza, ai fi ni dell’euroritenuta<br />

della posizione dei soci persone fi si<strong>che</strong> <strong>di</strong><br />

soggetti giuri<strong>di</strong>ci 10 , pur essendo “l’agente pagatore”<br />

(ad esempio <strong>un</strong>a Banca) a conoscenza <strong>che</strong><br />

l’effettivo benefi ciario è <strong>un</strong>a persona fi sica, come<br />

tale assoggettabile all’euroritenuta.<br />

La falla, come affermato già presente al momento<br />

Occorre però segnalare <strong>che</strong> l’intestazione dell’Accordo fa esclusivo riferimento alla Direttiva n. 2003/48/CE, quella cioè relativa<br />

al risparmio. Buona parte del testo è de<strong>di</strong>cato per l’app<strong>un</strong>to al risparmio, mentre l’art. 15 è de<strong>di</strong>cato all’ estensione alla Confederazione<br />

elvetica sia della Direttiva “Madre-Figlia”, sia della Direttiva “Interessi e royalties”.<br />

L’ accordo tra l’Unione europea e la Confederazione elvetica si caratterizza per essere <strong>di</strong> fatto <strong>un</strong>o scambio <strong>di</strong> “prestazioni”:<br />

- da <strong>un</strong> lato la Svizzera:<br />

- recepisce l’obbligo <strong>di</strong> inviare le informazioni sui benefi ciari <strong>di</strong> interessi<br />

- si impegna inoltre ad aderire allo scambio <strong>di</strong> informazioni, limitatamente alle persone fi si<strong>che</strong> ed agli interessi da loro percepiti<br />

in Svizzera<br />

- <strong>dal</strong>l’altro però in cambio ottiene <strong>di</strong> essere trattata alla pari degli Stati appartenenti all’Unione europea, potendo usufruire<br />

delle misure equivalenti a quelle previste <strong>dal</strong>le Direttive europee in precedenza citate per i soggetti societari (Direttiva Madre<br />

– Figlia e Direttiva “interessi e royalties”).<br />

Quin<strong>di</strong> trattasi in sostanza <strong>di</strong> <strong>un</strong> vero e proprio “do ut des”: la Svizzera “cede” sui rapporti con soggetti benefi ciari <strong>di</strong> interessi<br />

in Svizzera, ma in compenso vede il suo ruolo <strong>di</strong> centro fi nanziario notevolmente rivalutato, grazie al fatto <strong>che</strong> i <strong>di</strong>viden<strong>di</strong> in<br />

entrata verso le società elveti<strong>che</strong> sono esenti da ritenute alla fonte (ovviamente a certe con<strong>di</strong>zioni).<br />

In effetti l’ impegno allo scambio <strong>di</strong> informazioni è, per lo meno nella fase transitoria, sospeso o per lo meno attenuato, dato<br />

<strong>che</strong>, in relazione ai soggetti persone fi si<strong>che</strong> benefi ciari <strong>di</strong> interessi <strong>di</strong> provenienza da parte <strong>di</strong> agenti pagatori elvetici, è stato<br />

concesso alla Svizzera il ricorso alla procedura prevista per alc<strong>un</strong>i paesi europei (Belgio, Lussemburgo ed Austria): l’applicazione<br />

della “euro ritenuta”, con le stesse aliquote e con le stesse scadenze previste per i citati Paesi, momentaneamente<br />

sostituisce lo scambio <strong>di</strong> informativa. La “euro ritenuta” prevede le seguenti aliquote:<br />

- <strong>dal</strong> 1° luglio 2005 al 30 Giugno 2008: 15%<br />

- <strong>dal</strong> 1° luglio 2008 al 30 giugno 2011: 20%<br />

- <strong>dal</strong> 1° luglio 2011 : 35%


della nascita della Direttiva, <strong>di</strong>venta, nei rapporti<br />

con la Confederazione elvetica, <strong>un</strong>a vera e propria<br />

voragine, <strong>che</strong> si è andata sempre <strong>di</strong> più ampliando<br />

an<strong>che</strong> in conseguenza <strong>di</strong> nuove possibilità offerte<br />

alla clientela, quali il trasferimento dei fon<strong>di</strong> da<br />

<strong>un</strong>a banca svizzera ad <strong>un</strong>a sua fi liale “off-shore”,<br />

soluzione <strong>che</strong> permette <strong>di</strong> bypassare la ritenuta,<br />

pur rimanendo i fon<strong>di</strong> intestati ad <strong>un</strong> soggetto<br />

persona fi sica. Lecito è porsi <strong>un</strong>a domanda: veramente<br />

la Svizzera, sia a livello <strong>di</strong> Istituzioni, sia a<br />

livello del sistema bancario nella sua globalità, <strong>ha</strong><br />

aggirato l’Accordo con i vari Stati Europei?<br />

Due potrebbero essere le conclusioni:<br />

- se dobbiamo tenere in considerazione le posizioni<br />

sia del Ministro Tremonti sia quelle <strong>di</strong> Peter<br />

Steinbrück, la risposta è senz’altro positiva<br />

- se però, come è corretto, vengono prese in conto<br />

an<strong>che</strong> le argomentazioni a <strong>di</strong>fesa della Svizzera, si<br />

perverrebbe a conclusioni <strong>di</strong>verse. Infatti:<br />

- l’Accordo non può <strong>che</strong> rifl ettere la Direttiva: i<br />

“germi” per indebolire il meccanismo dell’euroritenuta<br />

erano contenuti in essa, e <strong>di</strong> questa situazione<br />

non si poteva non essere a conoscenza al<br />

momento <strong>di</strong> estendere alla Svizzera le Direttive<br />

europee, in particolare quella sul risparmio<br />

- la Confederazione elvetica non può apportare,<br />

<strong>di</strong> sua spontanea volontà, mo<strong>di</strong>fi <strong>che</strong> all’Accordo<br />

senza <strong>che</strong> venga prima mo<strong>di</strong>fi cata la Direttiva<br />

- le Istituzioni fi nanziarie elveti<strong>che</strong> <strong>ha</strong>nno ricevuto<br />

<strong>di</strong>rettive molto precise sul modo <strong>di</strong> comportarsi<br />

da parte della loro Amministrazione Finanziaria:<br />

quin<strong>di</strong> non possono applicare l’euroritenuta a<br />

fronte <strong>di</strong> situazioni sulle quali l’Amministrazione<br />

fi nanziaria si è pron<strong>un</strong>ciata negativamente in<br />

modo chiaro e categorico.<br />

Ma allora quali sarebbero i reali motivi per i qua-<br />

li il Ministro Tremonti da<br />

parecchio tempo conduce<br />

<strong>un</strong>a campagna contro<br />

il comportamento <strong>che</strong> la<br />

Svizzera avrebbe tenuto<br />

nella gestione dell’euroritenuta?<br />

Riteniamo <strong>che</strong><br />

Tremonti in<strong>di</strong>vidui nel<br />

comportamento operativo<br />

delle Istituzioni fi nanziarie<br />

elveti<strong>che</strong> <strong>un</strong> aggiramento<br />

dell’Accordo, <strong>che</strong> si attuerebbe<br />

semplicemente<br />

offrendo alla clientela italiana,<br />

o com<strong>un</strong>que europea,<br />

<strong>un</strong>‘alternativa al semplice<br />

deposito bancario ,<br />

sui cui interessi si applica<br />

l’euroritenuta. L’alternativa<br />

proposta consente <strong>di</strong><br />

non versare il 20% <strong>di</strong> ritenuta<br />

sugli interessi! Ma<br />

qual è questa alternativa?<br />

Ad esempio, la creazione<br />

<strong>di</strong> <strong>un</strong>o s<strong>che</strong>rmo societario,<br />

magari basato a Panama!<br />

L’ex ministro<br />

delle fi nanze tedesco<br />

Peter Steinbrück.<br />

Oppure, ancora più semplice, l’apertura <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />

conto presso <strong>un</strong>a fi liale “off-shore” della Banca.<br />

Proprio questo pres<strong>un</strong>to comportamento operativo<br />

induce alc<strong>un</strong>i Paesi europei a premere, affi nché<br />

si arrivi ad <strong>un</strong>a revisione della Direttiva sul Risparmio,<br />

e, come conseguenza, an<strong>che</strong> dell’Accordo,<br />

con il chiaro intento <strong>di</strong> allargare la sua sfera <strong>di</strong> applicazione<br />

ai soggetti giuri<strong>di</strong>ci: così facendo “les<br />

milliers de sociétés offshore dans des pays comme<br />

le Panama” 11 perderebbero il loro appeal per i residenti<br />

fi scali dell’UE, italiani in particolare, con<br />

attivi in Svizzera 12 .<br />

7 Gli Stati sono: Belgio, Austria e Lussemburgo (UE) – extra Ue sono: Andorra, il Principato <strong>di</strong> Monaco, *Dottore San Marino, Commercialista<br />

Liechtenstein.<br />

Inoltre la scadenza in questione è il 30 Giugno 2013: successivamente dovrebbe venire eliminata e Revisore la “euro ritenuta” contabile ed al in suo Milano posto<br />

cadrebbe il segreto bancario. Di fatto la Svizzera dovrebbe comportarsi come si comporta ad esempio la Francia: segnalazione all’<br />

Amministrazione Centrale <strong>di</strong> Parigi dei dati del benefi ciario <strong>di</strong> interessi e quin<strong>di</strong> segnalazione da Parigi a Roma dei medesimi, con<br />

totale “<strong>di</strong>sclosure” del soggetto benefi ciario<br />

8 Il riferimento è in particolare alle società “hol<strong>di</strong>ng”<br />

9 Il riferimento è al Belgio, Austria, Lussemburgo <strong>che</strong> posero il veto sulla estensione alle persone giuri<strong>di</strong><strong>che</strong> dell’ applicazione<br />

della “euro ritenuta”<br />

10 Istruzioni del 29 Febbraio 2008, al p<strong>un</strong>to 76<br />

11 Chi <strong>ha</strong> pron<strong>un</strong>ciato questa frase? In data 3 Novembre 2009 il Prof. Avvocato Paolo Bernasconi, già Procuratore Generale per<br />

il Canton Ticino, <strong>ha</strong> rilasciato <strong>un</strong> ‘intervista avente come oggetto “les causes du <strong>di</strong>fférend fi scal qui oppose la Suisse à l’ Italie”.<br />

Alla domanda del giornalista: “Vous avez parlé de «guérre», et on a effectivement l’impression de se trouver en plein confl it fi scal.<br />

Comment en est-on arrivé là?», l’ Avvocato Bernasconi <strong>ha</strong> risposto nel seguente modo :<br />

“La Suisse a violé de façon systématique et organisée le traité sur l’impôt à la source avec l’Union européenne, entré en vigueur en<br />

2005. Elle n’a payé que 5% environ des redevances qu’elle aurait dû verser. Pour permettre à leurs clients d’éc<strong>ha</strong>pper à l’impôt à<br />

la source, les banques ont créé des milliers de sociétés offshore dans des pays comme le Panama. Et l’Administration fédérale des<br />

contributions a laissé faire, alors que tout le monde le savait. Nous en payons maintenant le prix, car des pays comme l’Allemagne<br />

ou l’Italie sont furieux, ce qui est compréhensible. La situation n’est pas sans rappeler celle d’UBS face au fi sc américain ».<br />

L’ affermazione molto netta e accusatoria nei confronti del sistema “Svizzera”, fatta da <strong>un</strong> esponente del mondo professionale elvetico,<br />

con <strong>un</strong> passato nella Magistratura, costituisce <strong>un</strong> importante “assist” a <strong>di</strong>chiarazioni, analoghe nella sostanza, ma ovviamente<br />

esposte in modo “politicamente” più corretto, rilasciate <strong>dal</strong> nostro Ministro delle Finanze in più occasioni<br />

12 Cfr. su questi aspetti cfr. Marco BERNASCONI – Donatella FERRARI, Euroritenuta al vaglio <strong>di</strong> Tremonti, www.fi sco supsi.ch.<br />

Inoltre, per <strong>un</strong>a approfon<strong>di</strong>ta analisi sulla proposta <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fi ca della Direttiva “risparmio” cfr. Carla GALASSI, Direttiva risparmio:<br />

criticità e proposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fi ca, YIN Report 1/2010. Incontro IFA <strong>di</strong> Milano 18 Gennaio 2010.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

37


�������<br />

��������������<br />

����������������<br />

�����������������������<br />

�������������<br />

���������������<br />

����<br />

��������<br />

�������������<br />

�������<br />

������<br />

����<br />

��������<br />

�������������<br />

������������� ������������<br />

�� �� � �� � �� � � � �<br />

�� �� � �� � �� � �� �� ��<br />

����������������<br />

����������������������<br />

������������������������<br />

����������������������������<br />

�������������������������������<br />

����������������������������������<br />

�����������������������������������<br />

������������������������������������<br />

�������<br />

������������������������������<br />

�������������������������


ANGOLO FISCALE<br />

<strong>di</strong> Tiziana Marenco<br />

La nuova or<strong>di</strong>nanza sull’assistenza<br />

amministrativa in materia <strong>di</strong><br />

convenzioni internazionali sulla<br />

doppia imposizione<br />

Entra in vigore il 1° ottobre 2010 la nuova Or<strong>di</strong>nanza, approvata<br />

<strong>dal</strong> Consiglio federale nella recente seduta del 1°<br />

settembre 2010, sull’assistenza amministrativa in materia<br />

<strong>di</strong> convenzioni sulla doppia imposizione.<br />

Nei prossimi mesi entreranno in vigore le nuove <strong>di</strong>sposizioni<br />

convenzionali negoziate <strong>dal</strong>la Svizzera a seguito della decisione<br />

del Consiglio federale del 13 marzo 2009 <strong>di</strong> adottare<br />

lo standard OCSE in materia <strong>di</strong> assistenza amministrativa<br />

fi scale. L’Or<strong>di</strong>nanza mira da <strong>un</strong>a parte a defi nire in maniera<br />

generale la procedura applicabile alle domande <strong>di</strong> assistenza<br />

presentate da <strong>un</strong>o stato sulla base <strong>di</strong> queste nuove convenzioni,<br />

e d’altra parte a defi nire secondo il <strong>di</strong>ritto svizzero<br />

questioni <strong>che</strong> la convenzione OCSE non regola esplicitamente.<br />

Vista la portata materiale delle <strong>di</strong>sposizioni dell’Or<strong>di</strong>nanza,<br />

è prevista in tempi brevi la sua trasformazione in legge<br />

per sod<strong>di</strong>sfare il principio costituzionale della legalità.<br />

L’Or<strong>di</strong>nanza precisa, senza alc<strong>un</strong> impatto materiale sulle<br />

<strong>di</strong>sposizioni delle Convenzioni, <strong>che</strong> assistenza viene prestata<br />

solo su esplicita richiesta <strong>di</strong> <strong>un</strong>o stato. La Svizzera non<br />

applica infatti né lo scambio automatico <strong>di</strong> informazioni né<br />

quello spontaneo.<br />

Di particolare interesse sono le <strong>di</strong>sposizioni degli articoli 4<br />

e 5 dell’Or<strong>di</strong>nanza, <strong>che</strong> regolano lo scambio <strong>di</strong> informazioni<br />

necessarie all’applicazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a Convenzione e <strong>di</strong> quelle<br />

rilevanti per l’applicazione del <strong>di</strong>ritto interno <strong>di</strong> <strong>un</strong>o stato<br />

estero.<br />

Lo scambio delle informazioni necessarie all’applicazione <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong>a Convenzione avviene in maniera relativamente semplice,<br />

trattasi infatti <strong>un</strong>icamente <strong>di</strong> informazioni ottenibili an<strong>che</strong><br />

secondo il <strong>di</strong>ritto svizzero. Per queste informazioni non sono<br />

permesse misure coercitive nei confronti del contribuente o<br />

del detentore delle informazioni. Più articolata è invece la <strong>di</strong>sposizione<br />

<strong>che</strong> regola lo scambio <strong>di</strong> quelle informazioni <strong>che</strong><br />

lo stato rogante richiede per poter applicare il suo <strong>di</strong>ritto<br />

interno, in particolare an<strong>che</strong> quelle atte a colpire l’evasione<br />

fi scale:<br />

– Come già secondo la prassi applicata sinora, queste<br />

richieste <strong>di</strong> assistenza amministrativa sono sottoposte<br />

ad <strong>un</strong> esame preliminare da parte dell’Amministrazione<br />

Federale delle Contribuzioni (AFC). Domande contrarie<br />

all’”Ordre Public” svizzero o, più in generale, al principio<br />

della buona fede, vengono respinte <strong>dal</strong>l’AFC. Lo stesso<br />

è previsto per richieste <strong>che</strong> si basano su informazioni<br />

procacciate <strong>dal</strong>lo stato rogante o a questo trasmesse<br />

perpetrando atti p<strong>un</strong>ibili secondo il <strong>di</strong>ritto svizzero.<br />

Quest’ultima <strong>di</strong>sposizione costituisce <strong>un</strong>a reazione alle<br />

recenti polemi<strong>che</strong> scatenate, in particolare in Germania<br />

e Francia, <strong>dal</strong>l’acquisto, utilizzo e trasmissione da parte<br />

<strong>di</strong> autorità statali <strong>di</strong> dati bancari rubati.<br />

– L’AFC apre <strong>un</strong>a procedura <strong>di</strong> assistenza amministrativa<br />

se l’autorità rogante è competente e la richiesta sod<strong>di</strong>sfa<br />

i seguenti requisiti:<br />

– La richiesta permette <strong>di</strong> identifi care senza possibilità <strong>di</strong><br />

dubbio la persona (contribuente) toccata <strong>dal</strong>la procedura;<br />

– La richiesta permette <strong>di</strong> identifi care senza possibilità <strong>di</strong><br />

dubbio il detentore delle informazioni richieste;<br />

– La domanda contiene la descrizione delle informazioni richieste<br />

e la forma nella quale esse devono venir fornite;<br />

– La richiesta menziona lo scopo <strong>di</strong> natura fi scale per il<br />

quale le informazioni vengono richieste e i motivi per i<br />

quali si ritiene <strong>che</strong> le stesse siano rilevanti ai fi ni fi scali<br />

precitati;<br />

– La richiesta precisa il periodo fi scale per il quale le informazioni<br />

vengono richieste;<br />

– Lo stato rogante conferma <strong>di</strong> aver esaurito le fonti <strong>di</strong><br />

informazioni interne prima <strong>di</strong> far capo alla domanda presentata<br />

nel nostro paese.<br />

– L’AFC si riserva <strong>di</strong> non aprire la procedura <strong>di</strong> assistenza<br />

amministrativa se la domanda costituisce <strong>un</strong>a “fi shing expe<strong>di</strong>tion”<br />

(ricerca illecita <strong>di</strong> prove) o se la domanda non<br />

riguarda esclusivamente informazioni <strong>che</strong> ricadono nel<br />

campo <strong>di</strong> applicazione della Convenzione.<br />

L’Or<strong>di</strong>nanza stabilisce inoltre <strong>che</strong> qualora le informazioni<br />

debbano essere richieste al contribuente o a terzi <strong>che</strong> ne<br />

sono in possesso, tali informazioni possono essere procacciate<br />

solo con le misure previste <strong>dal</strong> <strong>di</strong>ritto svizzero o <strong>dal</strong>la<br />

Convenzione stessa. L’Or<strong>di</strong>nanza enumera esaustivamente<br />

le misure coercitive permesse nel caso <strong>di</strong> assistenza amministrativa<br />

per applicazione del <strong>di</strong>ritto interno dello stato<br />

rogante, e più precisamente: la perquisizione, il sequestro <strong>di</strong><br />

oggetti e documenti, la citazione <strong>di</strong> testimoni in casi <strong>di</strong> frode<br />

fi scale e evasione aggravata. A queste misure si applicano<br />

per rinvio le norme della procedura amministrativa penale.<br />

Se il contribuente e tutte le persone toccate <strong>dal</strong>le informazioni<br />

si <strong>di</strong>chiarano d’accordo a trasmettere le stesse allo<br />

stato rogante, è applicabile <strong>un</strong>a procedura semplifi cata. In<br />

tutti gli altri casi l’AFC emette <strong>un</strong>a decisione formale <strong>che</strong> può<br />

essere impugnata, con effetto sospensivo, davanti al Trib<strong>un</strong>ale<br />

Federale Amministrativo da tutte le persone toccate.<br />

marenco@marenco-law.com<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

39


Quando in Europa circolava la<br />

prima auto, noi festeggiavamo<br />

il nostro 300-esimo anniversario.<br />

La nostra casa madre, fondata nel 1590, è <strong>un</strong>a delle ban<strong>che</strong> più anti<strong>che</strong> del mondo. Esperienza, obiettività<br />

e vicinanza ai nostri clienti sono i valori <strong>che</strong> ci contrad<strong>di</strong>stinguono da oltre quattro secoli. E continuano<br />

ad essere attuali come all’inizio.<br />

Approfittate delle nostre soluzioni su misura e della nostra esperienza.<br />

BERENBERG BANK (SCHWEIZ) AG<br />

MICHAEL A. P. SAGER +41 44 284 21 84<br />

KREUZSTRASSE 5<br />

8034 ZURIGO<br />

SVIZZERA<br />

WWW.BERENBERG.CH


ANGOLO LEGALE<br />

<strong>di</strong> Massimo Calderan<br />

L’Italia e la Svizzera <strong>ha</strong>nno mercati <strong>di</strong> lavoro e sistemi<br />

giuslavoristici molto <strong>di</strong>versi. An<strong>che</strong> per quanto riguarda<br />

lo scioglimento del contratto <strong>di</strong> lavoro, partendo da <strong>un</strong>a<br />

base com<strong>un</strong>e, si trovano delle <strong>di</strong>fferenze essenziali.<br />

In Italia come in Svizzera è possibile recedere <strong>un</strong>ilateralmente<br />

<strong>dal</strong> contratto <strong>di</strong> lavoro (licenziamento da parte del<br />

datore <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong>missioni da parte del lavoratore).<br />

In Svizzera, rispettando il termine <strong>di</strong> preavviso, entrambe<br />

le parti possono recedere <strong>dal</strong> contratto essenzialmente<br />

senza <strong>un</strong>a causa specifi ca. Il salario ed i contributi sociali<br />

sono dovuti an<strong>che</strong> qualora al lavoratore non venga più<br />

chiesto <strong>di</strong> lavorare nel periodo <strong>di</strong> preavviso. E’ abusivo<br />

il licenziamento per motivi <strong>che</strong> non sono degni <strong>di</strong> protezione,<br />

ad esempio perché il lavoratore fa valere in buona<br />

fede pretese derivanti <strong>dal</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro o per il legittimo<br />

esercizio <strong>di</strong> <strong>un</strong>’attività sindacale; il licenziamento<br />

rimane valido, ma il datore <strong>di</strong> lavoro deve versare al lavoratore<br />

<strong>un</strong>’indennità <strong>che</strong> non può superare le sei mensilità.<br />

Soltanto quando il licenziamento è dato in cosiddetti<br />

“tempi inopport<strong>un</strong>i”, ad esempio durante la gravidanza e<br />

nelle se<strong>di</strong>ci settimane dopo il parto o nei perio<strong>di</strong> in cui il<br />

lavoratore non può lavorare causa malattia o infort<strong>un</strong>io<br />

non imputabili a lui, il licenziamento è nullo.<br />

Per “causa grave” ad esempio, <strong>un</strong> furto ai danni del datore<br />

<strong>di</strong> lavoro, il rapporto <strong>di</strong> lavoro può essere <strong>di</strong>sdetto<br />

da entrambe le parti con effetto imme<strong>di</strong>ato. L’interpretazione<br />

della giurisprudenza è molto restrittiva. Se vi sono<br />

dubbi circa la gravità della causa, il licenziamento dovrà<br />

essere preceduto da <strong>un</strong> ammonimento in forma scritta,<br />

ad esempio, in caso <strong>di</strong> mancato rispetto degli orari <strong>di</strong><br />

lavoro. Il lavoratore licenziato con effetto imme<strong>di</strong>ato senza<br />

<strong>un</strong>a causa grave <strong>ha</strong> <strong>di</strong>ritto al salario ed ai contributi<br />

sociali per il periodo <strong>di</strong> preavviso, oltre ad <strong>un</strong>’indennità<br />

fi no a sei mensilità.<br />

In Italia, quando a terminare il rapporto <strong>di</strong> lavoro è il datore<br />

<strong>di</strong> lavoro, vi deve essere in ogni caso <strong>un</strong> motivo:<br />

<strong>un</strong> giustifi cato motivo soggettivo, <strong>un</strong> giustifi cato motivo<br />

oggettivo o <strong>un</strong>a giusta causa. L’interpretazione della giurisprudenza<br />

è decisamente restrittiva.<br />

Nel caso <strong>di</strong> “giusta causa”, il datore <strong>di</strong> lavoro non deve<br />

dare preavviso, ma può licenziare con effetto imme<strong>di</strong>ato<br />

il lavoratore. Il comportamento del lavoratore deve essere<br />

talmente grave da non consentire la prosecuzione del<br />

rapporto neppure per il tempo previsto per il preavviso <strong>di</strong><br />

licenziamento (come nel caso della “causa grave” del <strong>di</strong>-<br />

Fine del rapporto <strong>di</strong> lavoro<br />

in Italia e in Svizzera - 1 a parte<br />

ritto svizzero). Costituiscono giusta causa ad es. il rifi uto<br />

ingiustifi cato e reiterato <strong>di</strong> eseguire la prestazione lavorativa,<br />

l’insubor<strong>di</strong>nazione, il rifi uto a riprendere il lavoro<br />

dopo <strong>un</strong>a visita me<strong>di</strong>ca <strong>che</strong> <strong>ha</strong> constatato l'insussistenza<br />

<strong>di</strong> <strong>un</strong>a malattia, la sottrazione <strong>di</strong> beni azien<strong>dal</strong>i, le condotte<br />

penalmente rilevanti al <strong>di</strong> fuori del lavoro (ad esempio<br />

<strong>un</strong>a rapina commessa da <strong>un</strong> <strong>di</strong>pendente bancario).<br />

Il “giustifi cato motivo soggettivo” è <strong>un</strong>'ipotesi meno grave<br />

<strong>di</strong> inadempimento degli obblighi contrattuali da parte del<br />

lavoratore, <strong>che</strong> giustifi ca il licenziamento ma con l'obbligo<br />

da parte del datore <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> concedere il preavviso<br />

previsto o <strong>di</strong> pagare il relativo ammontare an<strong>che</strong> nel caso<br />

rin<strong>un</strong>ciasse alle prestazioni del lavoratore. Costituiscono<br />

giustifi cato motivo soggettivo ad es. l'abbandono ingiustifi<br />

cato del posto <strong>di</strong> lavoro, minacce, percosse, reiterate<br />

violazioni del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>sciplinare <strong>di</strong> <strong>un</strong>a certa gravità.<br />

Con preavviso, in Italia si può licenziare il lavoratore an<strong>che</strong><br />

per <strong>un</strong> “giustifi cato motivo oggettivo”, quando il licenziamento<br />

è dovuto ad <strong>un</strong>a riorganizzazione del lavoro,<br />

ragioni relative all'attività produttiva (innovazioni tecnologi<strong>che</strong>,<br />

mo<strong>di</strong>fi ca dei cicli produttivi, ecc.), o da <strong>un</strong>a crisi<br />

azien<strong>dal</strong>e. Costituiscono giustifi cato motivo oggettivo ad<br />

es. la chiusura dell'attività produttiva, la soppressione del<br />

posto <strong>di</strong> lavoro, l’introduzione <strong>di</strong> nuovi macchinari <strong>che</strong><br />

necessitano <strong>di</strong> minori interventi umani, l’affi damento <strong>di</strong><br />

servizi ad imprese esterne. Se il licenziamento interessa<br />

cinque o più lavoratori nell'arco <strong>di</strong> 120 giorni, il datore<br />

deve osservare la <strong>di</strong>sciplina prevista per i licenziamenti<br />

collettivi.<br />

Se an<strong>che</strong> la com<strong>un</strong>icazione per iscritto del licenziamento<br />

in Italia può non contenere le ragioni, su richiesta del<br />

lavoratore queste vanno analiticamente in<strong>di</strong>cate, sono<br />

sostanzialmente immo<strong>di</strong>fi cabili, e qualora mancassero, il<br />

licenziamento si considera come mai intercorso. In caso<br />

<strong>di</strong> licenziamento impugnato e riconosciuto come illegittimo,<br />

il datore <strong>di</strong> lavoro italiano deve pagare al lavoratore<br />

<strong>un</strong>’indennità dai due mesi e mezzo ai sei mesi, o reintegrarlo<br />

sul posto <strong>di</strong> lavoro quando la società <strong>ha</strong> più <strong>di</strong> 15<br />

<strong>di</strong>pendenti (obbligo <strong>che</strong> in Svizzera non esiste).<br />

Analizzeremo nel prossimo numero la conclusione del<br />

contratto <strong>di</strong> lavoro sulla base della volontà concorde delle<br />

due parti.<br />

calderan@altenburger.ch<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

41


42<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

CONVENZIONI<br />

INTERNAZIONALI<br />

<strong>di</strong> Paolo Comuzzi<br />

Un nuovo protocollo per la convenzione<br />

tra Italia e Cipro: qual<strong>che</strong> commento 1<br />

Prima <strong>di</strong> andare nei dettagli <strong>di</strong> quanto vogliamo<br />

<strong>di</strong>re dobbiamo dare in<strong>di</strong>cazione <strong>che</strong> non<br />

ci troviamo <strong>di</strong> fronte ad <strong>un</strong>a nuova convenzione<br />

contro le doppie imposizioni tra Italia e<br />

Cipro ma solo davanti ad <strong>un</strong> protocollo <strong>che</strong><br />

<strong>di</strong> fatto è <strong>un</strong> documento <strong>che</strong> procede ad integrare<br />

(e qual<strong>che</strong> volta a mo<strong>di</strong>fi care an<strong>che</strong><br />

in modo profondo) la convenzione in essere<br />

e <strong>che</strong> della stessa convenzione è parte integrante.<br />

È <strong>un</strong> documento (il protocollo) alquanto<br />

interessante perché procede con alc<strong>un</strong>e<br />

mo<strong>di</strong>fi <strong>che</strong> rispetto al documento precedente<br />

(protocollo in vigore) e non manca <strong>di</strong> produrre<br />

alc<strong>un</strong>e conseguenze <strong>che</strong> possono an<strong>che</strong><br />

essere <strong>di</strong> rilievo con riferimento an<strong>che</strong> alla<br />

norma interna. In questa sede è interessante<br />

ripercorrere queste novità e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>scutere<br />

quelli <strong>che</strong> sono i p<strong>un</strong>ti <strong>di</strong> interesse.<br />

Commenti<br />

Il primo p<strong>un</strong>to <strong>che</strong> merita <strong>un</strong>a considerazione è quello<br />

del cre<strong>di</strong>to per le imposte pagate all’estero (ovvero a<br />

Cipro).<br />

Su questa materia il protocollo, nella sua nuova formulazione,<br />

si fa cura <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care <strong>che</strong> “…l’imposta pagata<br />

in Cipro per la quale spetta la detrazione è solo l’ammontare<br />

pro rata corrispondente alla parte del red<strong>di</strong>to<br />

estero <strong>che</strong> concorre alla formazione del red<strong>di</strong>to progressivo<br />

…”.<br />

Si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong>a considerazione <strong>che</strong> si esprime bene<br />

<strong>di</strong>cendo <strong>che</strong> per quanto riguarda i <strong>di</strong>viden<strong>di</strong> <strong>che</strong> siano<br />

eventualmente percepiti da <strong>un</strong> residente fi scale Italiano<br />

e <strong>che</strong> concorrono a formare il red<strong>di</strong>to solo per il<br />

5% del loro ammontare resta chiaro <strong>che</strong> il cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong><br />

imposta estero trova <strong>un</strong>a precisa limitazione in questa<br />

parziale concorrenza del <strong>di</strong>videndo alla formazione del<br />

red<strong>di</strong>to e quin<strong>di</strong> il cre<strong>di</strong>to <strong>che</strong> può essere oggetto <strong>di</strong><br />

scomputo <strong>dal</strong>la imposta Italiana dovuta viene fortemente<br />

limitato. Di fatto la norma convenzionale viene<br />

a riba<strong>di</strong>re <strong>un</strong> concetto presente nella norma interna<br />

(concetto <strong>di</strong>scusso prima del suo chiarimento in via<br />

normativa) e <strong>che</strong> si estrinseca nel <strong>di</strong>re <strong>che</strong> quando <strong>un</strong><br />

provento estero concorre in modo parziale alla formazione<br />

del red<strong>di</strong>to an<strong>che</strong> il cre<strong>di</strong>to per imposte estere<br />

concorre nello stesso modo.<br />

Prima del principio (chiarimento) inserito nella normativa<br />

interna <strong>un</strong>a simile impostazione rigorosa (pur con<strong>di</strong>visibile<br />

in genere) era molto <strong>di</strong>scutibile visto an<strong>che</strong><br />

l’andamento della giurisprudenza <strong>che</strong>, seppur scarsa,<br />

era <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso avviso ed <strong>oggi</strong> il problema rimane in<br />

quanto in presenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a convenzione è lecito pensare<br />

[come del resto <strong>ha</strong> affermato dottrina <strong>che</strong> gode <strong>di</strong><br />

autorevolezza] <strong>che</strong> lo specifi co dettato previsto <strong>dal</strong>la<br />

normativa convenzionale possa avere an<strong>che</strong> <strong>un</strong>a prevalenza<br />

sulla norma interna.<br />

Possiamo affermare <strong>che</strong> la norma del protocollo Italia<br />

– Cipro viene ad armonizzare il dettato convenzionale<br />

con la norma interna (armonizzazione esplicita) ed<br />

impe<strong>di</strong>sce <strong>che</strong> il contribuente proceda nella ricerca <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong>a scorciatoia per l’utilizzo del cre<strong>di</strong>to estero.<br />

Questa impostazione pattizia pone il primo problema<br />

scientifi co: siccome la convenzione con Cipro non è la<br />

sola a dare problemi <strong>di</strong> compatibilità con il sistema del<br />

cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong> imposta estero allora potrebbe essere lecito<br />

affermare <strong>che</strong> in assenza <strong>di</strong> qualsiasi mo<strong>di</strong>fi ca delle<br />

restanti convenzioni la suddetta limitazione non possa<br />

essere invocata <strong>dal</strong>la Amministrazione Finanziaria.<br />

Il secondo p<strong>un</strong>to <strong>che</strong> merita <strong>un</strong>a qual<strong>che</strong> considerazione<br />

è quello relativo allo scambio delle informazioni e<br />

quin<strong>di</strong> al principale strumento <strong>di</strong> lotta alla frode ed alla<br />

evasione fi scale internazionale.<br />

La nuova scrittura del protocollo viene a dare <strong>un</strong> pieno<br />

adeguamento a quello <strong>che</strong> è lo standard previsto<br />

nell’articolo 26 del modello OCSE il cui testo appare<br />

pienamente allineato al dettato del protocollo.<br />

Deve essere posto in evidenza <strong>che</strong> la convenzione parla<br />

chiaramente an<strong>che</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong>a raccolta <strong>di</strong> informazioni “<br />

1 Il contributo trae ampio sp<strong>un</strong>to da: Gusmeroli, Il nuovo modello convenzionale <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to per le imposte estere nel protocollo<br />

con Cipro, Bollettino Tributario N.13/2010.


… an<strong>che</strong> qualora le stesse non siano rilevanti per i fi ni<br />

fi scali interni <strong>di</strong> detto altro Stato …”.<br />

Siamo in presenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a clausola molto ampia <strong>che</strong> non<br />

prevede solo <strong>un</strong>a raccolta <strong>di</strong> informazioni per la gestione<br />

della convenzione e / o della normativa interna degli<br />

Stati contraenti [tipici casi per i quali si scambiano<br />

informazioni] ma an<strong>che</strong> <strong>di</strong> soggetti terzi (ovvero stati<br />

terzi) <strong>che</strong> potrebbero essere (rectius <strong>che</strong> sono) estranei<br />

al documento convenzionale ma <strong>che</strong> potrebbero avere<br />

chiesto ad <strong>un</strong>o dei contraenti <strong>di</strong> avere delle informazioni<br />

per la quali si deve avere la collaborazione del secondo<br />

Stato contraente.<br />

Come si vede siamo <strong>di</strong> fronte a due p<strong>un</strong>ti <strong>che</strong> sono<br />

certamente <strong>di</strong> grande interesse <strong>che</strong> vanno a porsi perfettamente<br />

in linea con 1) quello <strong>che</strong> è il sentire della<br />

Amministrazione Fiscale Italiana la quale molto insiste<br />

su <strong>un</strong>o scambio <strong>di</strong> informazioni <strong>che</strong> <strong>ha</strong> natura ampia e<br />

<strong>che</strong> viene a coprire imposte <strong>di</strong>verse con la conseguenza<br />

<strong>che</strong> molte convenzioni (e non vogliamo ripeterci in questa<br />

sede parlando della convenzione con la Svizzera)<br />

possono risultare an<strong>che</strong> obsolete per il loro riferirsi a<br />

situazioni specifi <strong>che</strong> e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffi cile gestione; 2) con la normativa<br />

positiva (ovvero normativa vigente) <strong>che</strong> limita il<br />

cre<strong>di</strong>to per imposte assolte all’estero quando il red<strong>di</strong>to<br />

concorre in modo parziale. Eppure, pur con questi passi<br />

avanti, il nuovo protocollo lascia aperti dei p<strong>un</strong>ti <strong>che</strong><br />

non mancano <strong>di</strong> generare qual<strong>che</strong> insod<strong>di</strong>sfazione e <strong>che</strong><br />

consistono a) nel tema del cd benefi ciario effettivo e b)<br />

in quello della tassazione delle plusvalenze <strong>che</strong> nascono<br />

<strong>dal</strong>la alienazione <strong>di</strong> beni mobili.<br />

Con riferimento al tema benefi ciario effettivo non ci<br />

stan<strong>che</strong>remo mai <strong>di</strong> dare conto del fatto <strong>che</strong> la convenzione<br />

contro le doppie imposizione deve essere applicata<br />

in <strong>un</strong>o spirito <strong>di</strong> buona fede e <strong>che</strong> l’utilizzo delle<br />

“entità passanti” deve sempre essere colpito ovvero<br />

impe<strong>di</strong>to (a nostro modo <strong>di</strong> vedere il principio per cui<br />

queste entità non possono avere benefi ci è ormai chiaro<br />

e preciso nel mondo fi scale e non dovrebbe risultare da<br />

co<strong>di</strong>fi <strong>che</strong>).<br />

È proprio la norma in tema <strong>di</strong> effettivo benefi ciario quella<br />

destinata a colpire il cd “treaty shopping” ovvero il<br />

fatto <strong>che</strong> si faccia uso <strong>di</strong> <strong>un</strong>a convenzione al solo scopo<br />

<strong>di</strong> ottenere il benefi cio in essa previsto ma senza averne<br />

<strong>un</strong> pieno <strong>di</strong>ritto e <strong>che</strong> magari si passi <strong>dal</strong>la doppia imposizione<br />

alla non tassazione con tutte le conseguenze<br />

del caso).<br />

La conseguenza è <strong>che</strong> si <strong>di</strong>scute, e questo ormai da<br />

tempo, se il principio del cd benefi ciario effettivo sia<br />

<strong>un</strong> principio insito (<strong>di</strong>ciamo immanente) nel dettato convenzionale<br />

e / o se lo stesso sia da ritenersi applicabile<br />

solo quando lo stesso è esplicitamente in<strong>di</strong>cato (ie nella<br />

convenzione tra Italia e Ungheria questa principio non<br />

esiste). A porre il problema in modo esplicito è <strong>un</strong>a sentenza<br />

della Cassazione (citata <strong>dal</strong>l’autore da cui pren<strong>di</strong>amo<br />

sp<strong>un</strong>to) <strong>che</strong> non pare consentire <strong>un</strong>a introduzione<br />

della suddetta clausola quando la stessa non è prevista<br />

in modo esplicito nel dettato convenzionale.<br />

Di fatto, ove si procedesse con <strong>un</strong>a interpretazione evolutiva<br />

e non solo letterale della convenzione, la suddetta<br />

clausola dovrebbe ritenersi introdotta nel dettato convenzionale<br />

an<strong>che</strong> in assenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a qualsiasi specifi ca<br />

determinazione normativa al riguardo (come se la suddetta<br />

clausola fosse da ritenere implicitamente inclusa<br />

nel dettato convenzionale pur in assenza <strong>di</strong> qualsiasi<br />

menzione al riguardo).<br />

Lasciando stare per adesso il problema della interpretazione<br />

evolutiva del dettato convenzionale (<strong>che</strong> presuppone<br />

alc<strong>un</strong>i aspetti molto complessivi e <strong>che</strong> lascia an<strong>che</strong><br />

aperto il problema <strong>di</strong> come il modello OCSE e le sue<br />

mo<strong>di</strong>fi <strong>che</strong> vengano a porsi in presenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a convenzione<br />

anteriore alle mo<strong>di</strong>fi <strong>che</strong> stesse) possiamo affermare<br />

<strong>che</strong> il problema con Cipro resta del tutto aperto.<br />

In merito alle plusvalenze connesse alla cessione <strong>di</strong> beni<br />

mobili dobbiamo dare conto <strong>che</strong> il dettato convenzionale<br />

lascia aperta (sul piano letterale) la tassazione sia allo<br />

stato della fonte (stato in cui si trova l’oggetto venduto<br />

<strong>che</strong> genera la plusvalenza) sia nello Stato <strong>di</strong> residenza.<br />

Certamente si pone an<strong>che</strong> qui <strong>un</strong> problema storico: nel<br />

1974 in Italia non vi era tassazione relativamente ai capital<br />

gain e quin<strong>di</strong> l’assenza dell’avverbio solamente potrebbe<br />

essere dovuta solo a questa considerazione me<br />

certamente pensare ad <strong>un</strong>a introduzione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a parola<br />

<strong>che</strong> manca in ragione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a “documentazione storica”<br />

appare rischioso e foriero <strong>di</strong> <strong>un</strong> contenzioso dagli esiti<br />

fortemente incerti.<br />

Conclusione<br />

Appare del tutto evidente <strong>che</strong> a fronte <strong>di</strong> qual<strong>che</strong> chiarimento<br />

esiste ancora <strong>un</strong>a qual<strong>che</strong> zona <strong>di</strong> ombra, zona <strong>che</strong><br />

avrebbe dovuto essere del tutto fugata e <strong>che</strong> si poteva<br />

meglio gestire considerata la importanza del trattato. Diciamo<br />

com<strong>un</strong>que <strong>che</strong> <strong>dal</strong> p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista scientifi co il nuovo<br />

protocollo consente <strong>di</strong> affermare ancora quanto segue:<br />

• Fondamentale importanza della norma in tema <strong>di</strong><br />

cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong> imposta e <strong>di</strong> rapporto con la norma interna<br />

(più in generale la mo<strong>di</strong>fi ca attuata pone il problema<br />

del rapporto norma convenzionale / norma<br />

interna quando la prima norma è <strong>di</strong> maggior favore<br />

nella determinazione dovuta <strong>dal</strong> contribuente percettore<br />

del red<strong>di</strong>to); il chiarimento posto nella convenzione<br />

consente <strong>di</strong> far cadere “intere bibliote<strong>che</strong><br />

del <strong>di</strong>ritto” per la specifi ca convenzione ma apre<br />

<strong>un</strong>a <strong>di</strong>scussione generale sul tema.<br />

• Fondamentale importanza della norma in tema <strong>di</strong><br />

scambio <strong>di</strong> informazioni e qui non vogliamo aprire<br />

ulteriori <strong>di</strong>scussioni ma solo <strong>di</strong>re <strong>che</strong> ancora <strong>un</strong>a<br />

volta il mondo cambia e <strong>che</strong> davanti al contribuente<br />

globalizzato deve porsi <strong>un</strong>a amministrazione<br />

globalizzata e tesa a far venire quelle asimmetrie<br />

informative <strong>che</strong> sono la vera piaga nella lotta alla<br />

evasione fi scale ed alla frode internazionale.<br />

• Fondamentale importanza della norma in tema <strong>di</strong><br />

benefi ciario effettivo, norma <strong>che</strong> consente <strong>di</strong> evitare<br />

utilizzi abusivi ed impropri delle convenzioni<br />

internazionali.<br />

• Fondamentale importanza della norma in tema <strong>di</strong><br />

tassazione <strong>di</strong> determinate categorie <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to: se<br />

vogliamo rispettare lo scopo <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re <strong>un</strong>a doppia<br />

imposizione dobbiamo an<strong>che</strong> <strong>di</strong>re chiaramente<br />

dove <strong>un</strong> certo red<strong>di</strong>to deve essere tassato.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

43


������������������������������<br />

�����������������<br />

��������������������������<br />

����������������������������������������������������������������������<br />

������������������������������������������������������������<br />

����������������������������������������������������������������������<br />

�����������������������������������������������<br />

�����������������������������������������������������������������<br />

����������������������������������������������������������������<br />

��������������������������������������������������������������������<br />

��������������������������������������������������������������������<br />

������������������������������<br />

�������������������������������������������������������������������<br />

������������������������������������������������������������������������<br />

�������������������������������������������������������������������<br />

���������������������������<br />

������������������������������������������<br />

�������������������������<br />

��������������������������������������������������������������������������<br />

��������������������������������������������������<br />

����������������������������������������������������


Donne in carriera: Veronica Maya<br />

Il privilegio <strong>di</strong> essere donna<br />

Abbiamo avuto il piacere <strong>di</strong> intervistare Veronica, la<br />

bella e brava presentatrice <strong>di</strong> Verdetto fi nale (RaiUno).<br />

La nostra donna in carriera <strong>ha</strong> conseguito<br />

la maturità classica e frequentato successivamente<br />

l’Università <strong>di</strong> Napoli – lingue orientali – senza tuttavia laurearsi<br />

– in quanto <strong>ha</strong> fortemente interferito la sua passione<br />

per la danza classica. Aveva solo cinque anni quando <strong>ha</strong><br />

iniziato a stu<strong>di</strong>are danza: si è <strong>di</strong>plomata nel 1997 a ventanni<br />

e, nel 1998, è decollata la sua carriera <strong>di</strong> ballerina nella<br />

compagnia <strong>di</strong> Renato Greco, con la quale è rimasta fi no al<br />

2000. Poi, <strong>dal</strong> 2001 al 2003, si è de<strong>di</strong>cata al teatro, interpretando<br />

Amici miei, Il bell’Antonio e Pretty Woman nella<br />

versione teatrale, con la regia <strong>di</strong> Mario Monicelli. Nel 2003<br />

è stata la soubrette nello spettacolo <strong>di</strong> Dino Verde Bentornato<br />

Avanspettacolo. Successivamente ci sono state sue<br />

presenze signifi cative sulle televisioni private e pubbli<strong>che</strong>.<br />

Dal 2006 presenta lo Zecchino d’oro e ora è in via <strong>di</strong> defi<br />

nizione la sua partecipazione a questo spettacolo nella<br />

prossima e<strong>di</strong>zione aut<strong>un</strong>no 2010-primavera 2011.<br />

Infi ne Veronica conduce su Rai 1 <strong>dal</strong> 2008 (l<strong>un</strong>edì – venerdì<br />

alle ore 10) la seguitissima trasmissione Verdetto fi nale,<br />

<strong>che</strong> <strong>ha</strong> ottenuto <strong>un</strong>o s<strong>ha</strong>re del 37%, il quale, considerata<br />

l’ora in cui viene mandata in onda, è veramente sinonimo <strong>di</strong><br />

notevole successo!<br />

Ora la sua massima aspirazione sarebbe poter presentare<br />

il Festival <strong>di</strong> San Remo!<br />

Come <strong>di</strong> consueto le abbiamo chiesto cosa signifi ca essere<br />

donna piuttosto <strong>che</strong> uomo in carriera. Per Veronica essere<br />

donna è già <strong>un</strong> vantaggio: sia per la capacità orgnaizzativa<br />

tutta femminile, sia per lo spazio ottenuto in televisione,<br />

ultimamente sempre più “rosa”.<br />

Certo <strong>che</strong> – per farsi apprezzare – sono sicuramente necessari<br />

anni, forse <strong>un</strong>a vita intera!<br />

Le <strong>di</strong>ffi coltà maggiori <strong>un</strong>a donna bella le incontra per farsi<br />

rispettare: com<strong>un</strong>que le donne devono <strong>di</strong>mostrare a loro<br />

stesse quello <strong>che</strong> valgono e non ritenersi in competizione<br />

con l’uomo. Nel campo artistico viene loro riconosciuta<br />

<strong>un</strong>a certa parità, sempre <strong>che</strong> an<strong>che</strong> per lei ci sia spazio<br />

suffi ciente.<br />

“Ostacoli <strong>di</strong> rilievo non dovrebbero esserci per <strong>un</strong>’attrice/<br />

presentatrice, se questa seleziona i rapporti e sceglie la<br />

strada giusta per fare carriera”, afferma Veronica.<br />

“Mi sento molto bene nel mio corpo <strong>di</strong> donna e questo<br />

è per me <strong>un</strong> vantaggio” precisa Veronica “ricordando an<strong>che</strong><br />

<strong>che</strong> sono stata <strong>un</strong>a ballerina o ho ottenuto da questa<br />

<strong>di</strong>sciplina <strong>un</strong>a tecnica <strong>che</strong> – ancora <strong>oggi</strong> – mi serve nel<br />

mio attuale impegno televisivo. Svantaggi <strong>di</strong> rilievo non mi<br />

risultano, mentre il privilegio più importante è – app<strong>un</strong>to –<br />

essere donna!”<br />

“Grande merito <strong>di</strong> <strong>un</strong>a scelta al momento giusto” continua<br />

Veronica “è certamente l’intuito femminile <strong>che</strong> – nel mio<br />

caso – è sempre risultato infallibile per imboccare la strada<br />

<strong>di</strong> Ingeborg Wedel<br />

da percorrere. L’arte della seduzione è per me <strong>un</strong> gioco<br />

<strong>che</strong> affi no giorno per giorno con lo sguardo e questo rende<br />

al 100%” conclude Veronica, sicura del fascino dei suoi<br />

bellissimi occhi <strong>dal</strong> colore indefi nibile <strong>che</strong> “bucano il video”!<br />

La maggiore sod<strong>di</strong>sfazione per lei è riuscire a mantenere<br />

integro il suo privato, <strong>di</strong>viso nettamente da quello pubblico,<br />

an<strong>che</strong> se quest’ultima parte è – almeno attualmente – la<br />

più ingombrante<br />

Secondo la nostra donna in carriera – <strong>che</strong> è sposata, ma<br />

ora <strong>di</strong>visa <strong>dal</strong> marito, <strong>dal</strong> quale non <strong>ha</strong> avuto fi gli – la rin<strong>un</strong>cia<br />

ad <strong>un</strong>a brillante carriera riguarda proprio i fi gli <strong>che</strong><br />

dovrebbero avere tutta l’attenzione della mamma: quin<strong>di</strong>,<br />

secondo lei, è molto meglio attendere <strong>un</strong> periodo più propizio<br />

per allargare la famiglia, se il lavoro al momento è importante.<br />

Per quanto riguarda gli hobby, la nostra Veronica<br />

Maya pre<strong>di</strong>lige i viaggi, le visite alle mostre d’arte, la buona<br />

musica. Riesce ancora a praticare tre volte alla settimana<br />

<strong>un</strong>a ginnastica riservata principalmente alle ballerine: la<br />

tecnica PILATES.<br />

Il lavoro – specialmente in certi perio<strong>di</strong> dell’anno – la coinvolge<br />

molto. La cura particolare <strong>che</strong> de<strong>di</strong>ca alla sua preparazione<br />

<strong>di</strong> conduttrice riduce al minimo la vita privata.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

45


Lucasdesign.ch<br />

FIDUCIA E PASSIONE.<br />

È BSI.<br />

BSI AG<br />

Schützengasse 31<br />

CH-8021 Zürich<br />

tel. + 41 058 809 81 11<br />

fax + 41 058 809 83 68<br />

www.bsibank.com<br />

BANCHIERI SVIZZERI DAL 1873<br />

BSI si prende cura <strong>di</strong> voi e del vostro<br />

patrimonio ogni giorno.<br />

Con la competenza <strong>di</strong> <strong>un</strong> esperto<br />

e la sensibilità <strong>di</strong> <strong>un</strong> amico.<br />

A company of the Generali Group


Il valore dell’esempio<br />

Lo sapeva an<strong>che</strong> mia nonna, pur non avendo fatto<br />

l<strong>un</strong>ghi stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> psicopedagogia, ma solo la terza elementare:<br />

l’esempio è la stella polare dell’azione educativa<br />

Le recenti scoperte sull’attività cerebrale, <strong>che</strong> evidenziano<br />

le basi neurologi<strong>che</strong> <strong>di</strong> quel mirabile meccanismo<br />

<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento chiamato imitazione, ragione: quando<br />

osserviamo qualc<strong>un</strong>o agire il nostro cervello si attiva,<br />

quasi come se stessimo agendo in prima persona, e<br />

così siamo pronti (volendolo ) a imitarlo.<br />

Insomma, l’esempio è la via maestra per imparare<br />

qualcosa da qualc<strong>un</strong>o, in particolare se il “maestro” <strong>di</strong><br />

turno riveste ruoli e cari<strong>che</strong> <strong>che</strong> gli conferiscono <strong>un</strong>’aura<strong>di</strong><br />

modello. Infatti, in questi casi l’attività cerebrale <strong>di</strong><br />

emulazione è ulteriormente stimolata <strong>dal</strong> desiderio <strong>di</strong><br />

assomigliare all’agognato “prototipo”.<br />

Eppure, stando a quanto veicolato dai vari me<strong>di</strong>a, si<br />

<strong>di</strong>rebbe <strong>che</strong> stia <strong>di</strong>ventando <strong>di</strong> moda negare (in modo<br />

implicito o esplicito) l’impatto degli esempi. Come se<br />

lo si volesse occultare, trasformandolo in <strong>un</strong>a sorta <strong>di</strong><br />

elefante invisibile, complici probabilmente <strong>un</strong> paio <strong>di</strong> fe<strong>nome</strong>ni.<br />

In primo luogo, vi è <strong>un</strong>a sorta <strong>di</strong> miope (colpevole?)<br />

rifi uto della responsabilità dei propri atti. Il<br />

termine “responsabilità” deriva <strong>dal</strong> verbo latino respondere,<br />

<strong>che</strong> in origine aveva il signifi cato forte <strong>di</strong> onorare<br />

<strong>un</strong> impegno ass<strong>un</strong>to solennemente. Essere responsabile<br />

signifi ca, infatti, avere la consapevolezza <strong>di</strong> dover<br />

rendere conto degli effetti delle azioni proprie, nonché<br />

<strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> affi dati alle nostre cure. Il comportamento<br />

concreto <strong>di</strong> <strong>un</strong> genitore, <strong>di</strong> <strong>un</strong> insegnante, <strong>di</strong> <strong>un</strong> personaggio<br />

pubblico, <strong>di</strong> <strong>un</strong> governante non è <strong>un</strong> fatto meramente<br />

in<strong>di</strong>viduale <strong>che</strong> riguarda solo la singola persona,<br />

ma <strong>ha</strong> ripercussioni – positive o negative a seconda dei<br />

casi- su <strong>un</strong>a moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> altri in<strong>di</strong>vidui. Come? Attraverso<br />

il potere dell’esempio, app<strong>un</strong>to!<br />

In secondo luogo, <strong>di</strong>menticando <strong>che</strong> nella sfera<br />

educativa quel <strong>che</strong> si fa conta molto <strong>di</strong> più <strong>di</strong> quel<br />

<strong>che</strong> si <strong>di</strong>ce. O meglio, ciò <strong>che</strong> <strong>ha</strong> grande valore è la<br />

coerenza tra il <strong>di</strong>re e il fare. In mancanza <strong>di</strong> coerenza<br />

non si è cre<strong>di</strong>bili. Per <strong>un</strong> padre il miglior modo <strong>di</strong> convincere<br />

<strong>un</strong> fi glio della necessità <strong>di</strong> portare il casco quando<br />

Vittoria Cesari Lusso<br />

L’ Elefante L<strong>di</strong><br />

invisibile 1<br />

si va in motorino o si scia, è portarlo lui stesso. La via<br />

maestra per insegnare ai bambini le buone maniere e il<br />

rispetto consiste nell’adottare quoti<strong>di</strong>anamente in famiglia<br />

mo<strong>di</strong> educati e rispettosi. Per <strong>un</strong> docente, il modo<br />

più effi cace per motivare allo stu<strong>di</strong>o i propri allievi è quello<br />

<strong>di</strong> vivere con passione l’insegnamento della propria<br />

materia. Per i governanti la posta in gioco è ancora più<br />

alta. In genere, solo dando l’esempio in prima persona e<br />

mettendo in pratica quello <strong>che</strong> pre<strong>di</strong>cano e chiedono ai<br />

propri “sud<strong>di</strong>ti” essi possono convincerli della necessità<br />

<strong>di</strong> sviluppare comportamenti socialmente utili o <strong>di</strong> compiere<br />

determinati sacrifi ci ritenuti opport<strong>un</strong>i per il bene<br />

com<strong>un</strong>e. Per questo Obama vacanze <strong>di</strong> agosto l<strong>un</strong>go la<br />

costa del Golfo del Messico devastata <strong>dal</strong>la marea nera.<br />

Analogamente, Zapatero <strong>ha</strong> deciso <strong>di</strong> rin<strong>un</strong>ciare alle ferie<br />

e <strong>ha</strong> tagliato le vacanze dei suoi ministri, mentre il<br />

nuovo premier britannico <strong>ha</strong> considerevolmente <strong>di</strong>minuito<br />

lo stipen<strong>di</strong>o del suo governo. Dicono gli scettici <strong>che</strong><br />

tutto ciò non serve a sanare gli effetti delle crisi ambientali<br />

e fi nanziarie. Certo, ma almeno contribuisce ad<br />

alimentare <strong>un</strong> capitale simbolico <strong>di</strong> primaria importanza,<br />

quello della cre<strong>di</strong>bilità <strong>di</strong> chi governa, e <strong>di</strong> chi deve dare<br />

l’esempio. E non è cosa da poco!<br />

,,tto è lecito, ad abbassare cosìo della moralità nel suo<br />

paese.I “cattivi esempi” costituiscono <strong>un</strong>a trappola<br />

particolarmente subdola quando incidono sul comportamento<br />

delle giovani generazioni. Bambini e adolescenti<br />

ne subiscono particolarmente ilturpe fascino. Il<br />

loro cervello, il loro sviluppo morale e i loro meccanismi<br />

<strong>di</strong> autoprotezione sono ancora in formazione. Gli adulti<br />

sono, almeno in teoria, meglio equipaggiati, sebbene<br />

ciò non sempre li renda imm<strong>un</strong>i da deleterie imitazioni<br />

<strong>di</strong> modelli indegni. Capita. Molto <strong>di</strong>pende an<strong>che</strong> <strong>dal</strong> tipo<br />

<strong>di</strong> società e cultura in cui si è immersi.<br />

Se questo contributo suscita in voi commenti o reazioni non<br />

esitate a <strong>di</strong>alogare con l’autrice: vcesari@worldcom.ch<br />

1 Una vecchia leggenda in<strong>di</strong>ana narra <strong>di</strong> <strong>un</strong> elefante <strong>che</strong> pur muovendosi<br />

tra le folle con la sua imponente mole passava com<strong>un</strong>que<br />

inosservato. Come se fosse invisibile…<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

47


48<br />

Nella ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità italiana<br />

Il 2 <strong>di</strong>cembre 1804, sui bor<strong>di</strong> della strada <strong>che</strong><br />

conduceva a Nôtre Dame <strong>di</strong> Parigi, <strong>un</strong>a folla<br />

immensa si era assiepata sin <strong>dal</strong> primo mattino<br />

per vedere passare la sfarzosa sfi lata <strong>di</strong> carrozze<br />

dorate, <strong>che</strong> portavano i cortigiani, i generali, i <strong>di</strong>gnitari,<br />

papa Pio VII e i car<strong>di</strong>nali, <strong>che</strong> si recavano<br />

alla sontuosa incoronazione <strong>di</strong> Napoleone Bonaparte<br />

a imperatore. La fastosa cerimonia e il principesco<br />

e spettacolare corteo fecero ritornare alla<br />

mente <strong>di</strong> molti Francesi i riti <strong>di</strong> nefasta memoria<br />

della monarchia abbattuta <strong>dal</strong>la Rivoluzione. Si<br />

racconta <strong>che</strong> <strong>un</strong> vecchio soldato repubblicano,<br />

più volte ferito sui vari fronti, al quale Napoleone<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

L’Italia e la Svizzera<br />

sotto l’Impero napoleonico<br />

<strong>di</strong> Tindaro Gatani<br />

Festa della Fratellanza rivoluzionaria alla Münsterplatz <strong>di</strong> Basilea (22 gennaio 1792).<br />

aveva chiesto se gli fosse piaciuta la cerimonia, gli<br />

avrebbe risposto: «Sì. Bellissima, maestà. Peccato<br />

però <strong>che</strong> non siano stati presenti i trecentomila<br />

Francesi <strong>che</strong> <strong>ha</strong>nno sacrifi cato la loro vita perché<br />

non ci fossero mai più cerimonie come questa».<br />

Vista la proverbiale abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Napoleone <strong>di</strong><br />

chiedere sempre, con <strong>un</strong>a certa insistenza, il parere<br />

spassionato <strong>di</strong> vecchi commilitoni, la domanda<br />

e la riposta possono sembrare verosimili. Ma an<strong>che</strong><br />

in caso <strong>di</strong> vera e propria invenzione, l’aneddoto<br />

fotografava perfettamente lo stato d’animo e<br />

il pensiero <strong>di</strong> tanti francesi, <strong>che</strong> avevano combattuto<br />

per la libertà, la democrazia e la forma re-


pubblicana del loro Stato. Il resoconto <strong>di</strong> quella<br />

cerimonia ebbe <strong>un</strong> forte impatto negativo an<strong>che</strong><br />

tra i tanti patrioti italiani, <strong>che</strong> si erano battuti per<br />

la Repubblica Cisalpina, soppressa <strong>dal</strong>l’invasione<br />

austro-russa nel 1799 e ricostruita dopo la vittoria<br />

francese <strong>di</strong> Marengo (1800). Le illusioni degli Italiani<br />

si accentuarono nel gennaio del 1802, con<br />

la trasformazione delle Repubblica da Cisalpina<br />

in Italiana e quin<strong>di</strong> in Regno italico (1805), con<br />

a capo il viceré Eugenio <strong>di</strong> Beau<strong>ha</strong>rnais, fi gliastro<br />

dello stesso Napoleone. Erano trascorsi quasi <strong>di</strong>eci<br />

anni da quando il generale, passando <strong>di</strong> vittoria in<br />

vittoria, il 15 maggio 1796, era gi<strong>un</strong>to a Milano<br />

accolto trionfalmente da gran parte della popolazione.<br />

Ai milanesi, <strong>che</strong> chiedevano quelle stesse<br />

«libertà, fratellanza, eguaglianza», imposte <strong>dal</strong>la<br />

Rivoluzione francese, Napoleone promise l’in<strong>di</strong>pendenza<br />

e donò loro la coccarda del tricolore<br />

d’Italia.<br />

La Pace <strong>di</strong> Campoformio<br />

Già allora, Napoleone aveva deluso i patrioti italiani,<br />

imponendo esosi contributi alle sue spese<br />

<strong>di</strong> guerra. Impadronendosi delle casse pubbli<strong>che</strong><br />

e private, aveva fatto poi eseguire confi s<strong>che</strong> e requisizioni<br />

<strong>di</strong> ogni genere. Dalle città lombarde<br />

cominciarono a partire per Parigi l<strong>un</strong>ghe fi le <strong>di</strong><br />

carri carichi <strong>di</strong> opere d’arte e <strong>di</strong> oggetti preziosi,<br />

strappati non solo ai musei, alle bibliote<strong>che</strong> e alle<br />

gallerie pubbli<strong>che</strong> e private, ma an<strong>che</strong> a conventi<br />

e chiese. Si trattava <strong>di</strong> confi s<strong>che</strong> or<strong>di</strong>nate sotto <strong>un</strong>a<br />

regia <strong>di</strong> esperti, <strong>che</strong> sapevano conoscere il valore<br />

artistico e storico delle opere da razziare. An<strong>che</strong> i<br />

duchi <strong>di</strong> Parma e <strong>di</strong> Modena e persino papa Pio VI<br />

furono costretti a pagare grosse somme e a consegnare<br />

preziose opere d’arte ai francesi. Solo <strong>un</strong><br />

quinto <strong>di</strong> quelle immense ric<strong>che</strong>zze fu inviato a<br />

Parigi, il resto fu incamerato <strong>dal</strong>lo stesso Napoleone,<br />

<strong>che</strong> fu largo <strong>di</strong> doni per i suoi collaboratori e<br />

i suoi soldati.<br />

L’Armata d’Italia, come tutte le altre <strong>che</strong> lo seguiranno<br />

poi nelle successive imprese, era ormai<br />

<strong>di</strong>ventata <strong>un</strong>a «cosa sua» e lui sapeva e voleva<br />

ricompensare i suoi fedeli collaboratori a modo<br />

suo. Mentre le altre due armate francesi sul fronte<br />

Nord erano in pratica rimaste inattive, Napoleone,<br />

passato <strong>di</strong> vittoria in vittoria in Italia, si andava delineando<br />

come <strong>un</strong>o dei più gran<strong>di</strong> strateghi <strong>di</strong> tutti<br />

i tempi. Dopo aver messo sottosopra tutta l’Italia,<br />

con le sue iniziative personali egli sconvolse tutti i<br />

piani dello stesso Direttorio, spingendosi oltre gli<br />

obiettivi <strong>che</strong> gli erano stati assegnati. Così, dopo<br />

aver occupato la fortezza <strong>di</strong> Mantova, per non<br />

conceder tregua all’avversario, decise <strong>di</strong> inseguire<br />

gli Austriaci in ritirata, attraversando il Veneto<br />

senza tenere in ness<strong>un</strong> conto la neutralità <strong>di</strong>chiarata<br />

<strong>dal</strong>la Serenissima Repubblica. La sua marcia<br />

inarrestabile p<strong>un</strong>tava ormai <strong>di</strong>rettamente su Vienna.<br />

L’Austria, umiliata <strong>dal</strong>le continue sconfi tte, fu<br />

costretta allora a chiedere <strong>un</strong> armistizio e a fi rmare,<br />

il 17 ottobre 1897, la Pace <strong>di</strong> Campoformio<br />

(Friuli). Con essa la Francia otteneva il Belgio e la<br />

Lombar<strong>di</strong>a, cedendo in cambio all’Austria l’Istria,<br />

la Dalmazia e Venezia, <strong>che</strong> perdeva così la sua<br />

millenaria in<strong>di</strong>pendenza.<br />

Il Club dei patrioti svizzeri<br />

Trattando da pari a pari con l’Impero austriaco,<br />

senza nemmeno consultarsi con il Direttorio,<br />

Napoleone aveva voluto <strong>di</strong>mostrare a tutti <strong>che</strong> la<br />

Francia era lui. Il suo, più <strong>che</strong> <strong>un</strong> vero e proprio<br />

abuso <strong>di</strong> potere, era <strong>un</strong> comportamento <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>di</strong>ttatore<br />

<strong>che</strong> in patria, visti i brillanti risultati ottenuti<br />

sui campi <strong>di</strong> battaglia, ness<strong>un</strong>o osava più contrastare.<br />

Di fronte a tanto <strong>di</strong>spregio <strong>di</strong> quegli stessi<br />

principi solennemente proclamati <strong>dal</strong>la Rivoluzione,<br />

ai patrioti italiani non restava <strong>che</strong> manifestare<br />

tutta l’amarezza e lo sdegno verso quello <strong>che</strong> ormai<br />

consideravano <strong>un</strong> despota.<br />

Accanto al Regno italico, Napoleone tollererà nella<br />

Penisola il sorgere <strong>di</strong> piccole Repubbli<strong>che</strong> solo<br />

a patto <strong>che</strong> si trattasse <strong>di</strong> organismi suoi vassalli e<br />

tributari. Gran<strong>di</strong> vantaggi ebbe com<strong>un</strong>que dappertutto<br />

l’amministrazione della cosa pubblica con<br />

l’introduzione <strong>di</strong> vaste riforme ispirate al modello<br />

francese.<br />

An<strong>che</strong> in Svizzera Napoleone giocò <strong>un</strong> ruolo<br />

determinante nella trasformazione della vecchia<br />

Confederazione, la cui struttura era tanto complicata<br />

e aggrovigliata <strong>che</strong> a qual<strong>che</strong> osservatore<br />

esterno sembrava «tenuta in pie<strong>di</strong> soltanto <strong>dal</strong>la<br />

Napoleone attraversa il Gran San Bernardo,<br />

in <strong>un</strong> quadro d’epoca.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

49


50<br />

Festa della Rivoluzione a la C<strong>ha</strong>ux-de-Fonds (1792).<br />

Provvidenza <strong>di</strong>vina». Il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto, e quin<strong>di</strong><br />

quello <strong>di</strong> essere eletti alle cari<strong>che</strong> politi<strong>che</strong>, era<br />

riservato ad alc<strong>un</strong>e fasce dominanti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni<br />

tra i quali venivano scelti gli amministratori della<br />

cosa pubblica e i balivi inviati ad amministrare i<br />

territori soggetti. Gli avvenimenti della Rivoluzione<br />

francese provocarono ondate <strong>di</strong> simpatia non<br />

solo nei baliaggi, ma an<strong>che</strong> tra i liberali e le classi<br />

sottomesse della Confederazione. Già nel 1790 a<br />

Parigi veniva fondato <strong>un</strong> «Club <strong>di</strong> patrioti svizzeri»,<br />

con il preciso scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere nella Confederazione<br />

le idee della Rivoluzione con scritti,<br />

manifesti e <strong>di</strong>scussioni a tutti i livelli. I fondatori<br />

del Club elvetico erano in maggioranza dei rifugiati<br />

politici friburghesi e vodesi <strong>che</strong>, insieme ad<br />

altri svizzeri residenti a Parigi, parteggiavano per<br />

la Rivoluzione e sollecitavano <strong>un</strong> intervento francese<br />

per far crollare l’impalcatura della vecchia<br />

Confederazione.<br />

Nelle maggiori città svizzere si ergevano intanto<br />

alberi della libertà e si tenevano feste della rivoluzione.<br />

Napoleone Bonaparte, <strong>che</strong> nel frattempo<br />

aveva occupato l’Italia settentrionale e aveva<br />

strappato an<strong>che</strong> la Valtellina alla dominazione grigionese,<br />

era interessato alle vie <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione<br />

dei Passi alpini svizzeri, attraverso i quali poteva<br />

raggi<strong>un</strong>gere con maggiore celerità Milano, Vienna<br />

e la stessa Germania. La Francia voleva soprattutto<br />

assicurarsi il possesso della strada più breve tra<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

Parigi e Milano, quella del Sempione, <strong>che</strong> apparteneva<br />

al Vallese, stretto alleato degli Svizzeri e in<br />

primo luogo <strong>di</strong> Berna. Bisognava allora neutralizzare<br />

quella città, colpendola innanzitutto nei suoi<br />

interessi con il fomentare la rivolta dei sud<strong>di</strong>ti vodesi.<br />

La prima mossa <strong>di</strong> Napoleone fu quella <strong>di</strong> prendere<br />

uffi cialmente sotto la sua protezione i fautori<br />

delle agitazioni <strong>che</strong> si andavano preparando qua<br />

e là in tutto il territorio elvetico. Per provocare poi<br />

lo scontro aperto, l’8 gennaio 1798, con <strong>un</strong> ultimatum,<br />

intimava al governo bernese <strong>di</strong> espellere<br />

<strong>dal</strong> suo territorio <strong>un</strong> migliaio <strong>di</strong> controrivoluzionari<br />

monarchici francesi <strong>che</strong> vi avevano trovato<br />

asilo politico. Il 18 gennaio, Basilea <strong>di</strong>chiarava<br />

completamente liberi da ogni servitù i territori a<br />

essa soggetti. La tanto attesa rivoluzione svizzera,<br />

<strong>che</strong> sarebbe dovuta scoppiare <strong>di</strong> lì a poco, però<br />

non ci fu.<br />

La Repubblica Elvetica<br />

Il 28 gennaio 1798, i francesi furono costretti a<br />

provocare <strong>un</strong> piccolo incidente <strong>di</strong> frontiera per<br />

trovare la scusa <strong>di</strong> entrare in Svizzera con due armate:<br />

<strong>un</strong>a invase il Giura, posto sotto il protettorato<br />

<strong>di</strong> Berna, e l’altra si <strong>di</strong>resse su Losanna, dove la<br />

notte precedente era stata issata la ban<strong>di</strong>era verde<br />

della «Repubblica Lemanica». Solo allora scoppiarono<br />

piccole rivolte locali: il 28 gennaio a Saint<br />

Maurice, nel Vallese; il 31 a Lucerna; il 4 febbraio<br />

nel Togghenburgo; il 5 a Basilea; il 6 a Sciaffusa e<br />

nella Turgovia; il 21 a Zurigo.<br />

Dopo aver occupato Losanna, le truppe francesi,<br />

provenienti da nord e da sud, il 2 marzo presero<br />

Friburgo e Soletta e quin<strong>di</strong> marciarono su Berna,<br />

dove entrarono il 5 marzo. La caduta <strong>di</strong> Berna segnò<br />

la fi ne della Confederazione dei tre<strong>di</strong>ci Cantoni,<br />

trasformata in Repubblica Elvetica con <strong>un</strong>a<br />

costituzione <strong>un</strong>itaria, redatta a Parigi, sul modello<br />

<strong>di</strong> quella francese. In <strong>un</strong> primo tempo Napoleone<br />

voleva <strong>di</strong>videre la Svizzera, per meglio controllarla,<br />

in tre repubbli<strong>che</strong> in<strong>di</strong>pendenti l’<strong>un</strong>a <strong>dal</strong>l’altra:<br />

la Rodania (Vaud, Vallese e Ticino), la Tellgovia<br />

(la Svizzera primitiva) e l’Elvezia comprendente la<br />

parte restante. Dopo fu <strong>di</strong>visa invece in 18 Cantoni,<br />

ridotti tuttavia a semplici circoscrizioni amministrative<br />

con Aarau capitale. Invece <strong>di</strong> <strong>un</strong>a Confederazione<br />

libera e in<strong>di</strong>pendente, la Svizzera si<br />

era trasformata in <strong>un</strong> paese vassallo della Francia,<br />

<strong>che</strong> si era affrettata ad annettersi Ginevra, Mulhouse,<br />

Bienne e le vallate del Giura. Gli Svizzeri<br />

non potevano poi restare in<strong>di</strong>fferenti alle continue<br />

requisizioni, alle pesanti confi s<strong>che</strong>, agli arbitri,<br />

alle violenze e ai sac<strong>che</strong>ggi perpetrati <strong>dal</strong>le truppe<br />

francesi <strong>che</strong>, venute sotto le mentite spoglie <strong>di</strong><br />

forze liberatrici, si erano trasformate in esercito <strong>di</strong><br />

occupazione. La Rivoluzione non era stata tuttavia<br />

inutile, anzi alc<strong>un</strong>i provve<strong>di</strong>menti presi <strong>dal</strong> Parlamento<br />

della Repubblica Elvetica segnarono i primi<br />

importanti e decisivi passi per la creazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>o<br />

Stato federale moderno e democratico.


L’Albero della Confederazione dai primi tre Cantoni<br />

del 1281 a quelli del 1815.<br />

Nel l<strong>un</strong>go elenco degli atti più meritori dell’Elvetica<br />

ci sono la proclamazione dell’uguaglianza dei<br />

citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> fronte alla legge, la parità linguistica, la<br />

libertà <strong>di</strong> pensiero e <strong>di</strong> opinione; la creazione della<br />

citta<strong>di</strong>nanza svizzera, la separazione dei poteri, la<br />

soppressione delle barriere doganali interne, l’<strong>un</strong>ifi<br />

cazione dei sistemi <strong>di</strong> pesi e <strong>di</strong> misure, la riforma<br />

del <strong>di</strong>ritto civile e penale, l’autorizzazione dei matrimoni<br />

misti (cattolici-riformati), la soppressione<br />

della tortura, l’incentivo all’istruzione, l’impulso<br />

alle opere pubbli<strong>che</strong>. Tra i primi provve<strong>di</strong>menti<br />

presi <strong>dal</strong> Parlamento dell’Elvetica ci furono an<strong>che</strong><br />

l’abolizione degli oneri feu<strong>dal</strong>i <strong>di</strong> natura personale<br />

(4 maggio) e la soppressione del prelevamento<br />

delle decime e <strong>di</strong> altri oneri (10 novembre).<br />

Questo ultimo provve<strong>di</strong>mento, <strong>che</strong> doveva costituire<br />

la grande conquista della Rivoluzione ebbe<br />

invece, come nota William Martin, in Storia della<br />

Svizzera, Bellinzona 1980 «<strong>un</strong> quadruplice effetto<br />

negativo: mandò in rovina lo Stato, <strong>di</strong>sorganizzò<br />

l’assistenza pubblica e il bilancio dei Com<strong>un</strong>i,<br />

scontentò i benefi ciari, <strong>che</strong> la trovavano insuffi -<br />

ciente, irritò i proprietari spodestati, sia nobili feudatari<br />

sia capitalisti citta<strong>di</strong>ni e infi ne sollevò contro<br />

il governo tanto i conta<strong>di</strong>ni dei cantoni montani<br />

quanto gli agricoltori dell’altipiano».<br />

L’Atto <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>azione<br />

Per questo, l’opposizione all’Elvetica cresceva <strong>di</strong><br />

giorno in giorno. Così, non appena l’esercito fran-<br />

cese cominciò a subire le prime sconfi tte sui fronti<br />

orientali, gli Svizzeri accolsero a braccia aperte le<br />

armate alleate contro la Rivoluzione. Man mano<br />

<strong>che</strong> i Francesi si ritiravano, l’Ancien Régime si ricostituiva<br />

automaticamente. La Svizzera <strong>di</strong>venne<br />

allora campo <strong>di</strong> battaglia della tremenda guerra tra<br />

rivoluzione e controrivoluzione. Le sorti del confl<br />

itto furono decise nelle gran<strong>di</strong> battaglie <strong>di</strong> Zurigo<br />

del 4 giugno (40.000 francesi contro 60.000 austriaci)<br />

e del 25-26 luglio 1799 (40.000 francesi<br />

contro 60.000 austro-russi), nelle quali i francesi<br />

del generale Massena riportarono due splen<strong>di</strong>de<br />

vittorie.<br />

Di conseguenza la Svizzera restava ancora sotto il<br />

giogo francese e Napoleone Bonaparte <strong>di</strong>ventava<br />

l’arbitro assoluto del suo destino. Sarà lui, infatti,<br />

a imporre, il 19 febbraio 1803, l’Atto <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>azione<br />

<strong>che</strong> darà alla Svizzera, sconvolta da cinque<br />

anni <strong>di</strong> rivolte e guerre civili, la pace e la stabilità<br />

interna. Nella Confederazione dell’Atto <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>azione,<br />

ai 13 vecchi Cantoni si aggi<strong>un</strong>gevano a<br />

parità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti quelli <strong>di</strong> San Gallo, dei Grigioni,<br />

dell’Argovia, della Turgovia, del Ticino e del Vaud.<br />

Per il momento Ginevra e Bienne restavano annesse<br />

alla Francia, Neuchâtel restava fuori <strong>dal</strong>la<br />

Confederazione e il Vallese <strong>di</strong>ventava <strong>un</strong>a Repubblica<br />

sotto il com<strong>un</strong>e protettorato della Svizzera e<br />

della Francia. Memore del fallimento dell’Elvetica,<br />

Napoleone volle allora dare agli Svizzeri <strong>un</strong> governo<br />

<strong>che</strong> tenesse più conto delle tra<strong>di</strong>zioni locali.<br />

Egli aveva soprattutto capito <strong>che</strong> il cambiamento<br />

era possibile solo nella continuità e per questo<br />

impose <strong>un</strong> regime <strong>che</strong> <strong>di</strong> fatto somigliava più a<br />

quello della vecchia Confederazione <strong>che</strong> a quello<br />

dell’Elvetica. Ann<strong>un</strong>ciando, meglio decretando,<br />

l’Atto <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>azione, in <strong>un</strong> appello agli Abitanti<br />

dell’Elvezia, il 30 settembre 1802, Napoleone, tra<br />

l’altro scriveva: «Da due anni offrite <strong>un</strong>o spettacolo<br />

desolante.[...] il vostro governo <strong>ha</strong> espresso il<br />

desiderio <strong>che</strong> si ritirassero le po<strong>che</strong> truppe [francesi]<br />

ancora in Elvezia. Il governo francese <strong>ha</strong> colto<br />

quest’occasione per rendere omaggio alla vostra<br />

in<strong>di</strong>pendenza. E subito i vostri partiti si sono scatenati<br />

con nuova ferocia: il sangue svizzero è stato<br />

sparso da mani svizzere. Per tre anni vi siete azzuffati<br />

senza per questo capirvi. Se vi si lascia fare<br />

continuerete a uccidervi per altri tre anni... È vero<br />

<strong>che</strong> avevo deciso <strong>di</strong> non occuparmi più dei vostri<br />

affari, ma non posso, non devo restare insensibile<br />

alla sventura <strong>che</strong> vi affl igge. Revoco quin<strong>di</strong> la mia<br />

decisione: f<strong>un</strong>gerò da arbitro dei vostri confl itti,<br />

e la mia me<strong>di</strong>azione sarà effi cace. Ogni uomo <strong>di</strong><br />

giu<strong>di</strong>zio sarà persuaso <strong>che</strong> la me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> cui<br />

mi faccio responsabile è per l’Elvezia <strong>un</strong> atto della<br />

Provvidenza». Nonostante i molti effetti negativi,<br />

i rinnovamenti introdotti <strong>dal</strong>l’occupazione napoleonica<br />

sarebbero stati d<strong>un</strong>que utili all’Italia e<br />

alla Svizzera per costruire la loro <strong>un</strong>ità nazionale,<br />

nell’ambito <strong>di</strong> <strong>un</strong> moderno Stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto, ispirato<br />

ai principi <strong>di</strong> democrazia, <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> uguaglianza<br />

sanciti <strong>dal</strong>la Rivoluzione francese.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

51


52<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

Italia-Svizzera<br />

Operativo il progetto multime<strong>di</strong>ale<br />

per raccontare ai ragazzi 150 anni<br />

<strong>di</strong> storia com<strong>un</strong>e<br />

È Online la piattaforma www.italiasvizzera150.it, nata <strong>dal</strong>la collaborazione fra l’Ambasciata<br />

<strong>di</strong> Svizzera e il Ministero dell’Istruzione (MIUR) per offrire agli studenti italiani <strong>un</strong>o strumento<br />

<strong>che</strong> ripercorra e approfon<strong>di</strong>sca i profon<strong>di</strong> legami tra i due Paesi.<br />

In vista dei festeggiamenti per i 150 anni<br />

dell’Unità d’Italia, l’Ambasciata <strong>di</strong> Svizzera<br />

in Italia e la Direzione Generale per gli Affari<br />

Internazionali del Ministero dell’Istruzione,<br />

dell’Università e della Ricerca italiano<br />

(MIUR) <strong>ha</strong>nno dato l’avvio al progetto <strong>di</strong>dattico<br />

multime<strong>di</strong>ale “Italia-Svizzera: la storia <strong>dal</strong> 1861 al<br />

2011”.<br />

Finalità principale dell’iniziativa – <strong>che</strong> gode<br />

dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica<br />

Italiana e della Presidente della Confederazione<br />

svizzera – è <strong>di</strong> offrire agli studenti delle<br />

scuole superiori italiane e ai loro docenti <strong>un</strong>o<br />

strumento <strong>di</strong>dattico <strong>che</strong> ripercorra e approfon<strong>di</strong>sca<br />

il legame tra i due Paesi, raccontato da più<br />

angolature, <strong>dal</strong>la storia all’economia, <strong>dal</strong>la politica<br />

alle vie <strong>di</strong> trasporto, <strong>dal</strong>la migrazione alla<br />

lingua. Dalla nascita dello Stato Italiano ad <strong>oggi</strong><br />

numerosi eventi <strong>ha</strong>nno inciso, spesso profondamente,<br />

nella storia tra l’Italia e la Svizzera e<br />

molti elementi accom<strong>un</strong>ano ancora i due Paesi.<br />

Attualmente in Svizzera risiedono oltre 500.000<br />

italiani e il 6,5% dei quasi 8 milioni <strong>di</strong> abitanti<br />

svizzeri parla l’italiano come lingua principale.<br />

Gran<strong>di</strong> protagonisti della storia politica italiana<br />

<strong>ha</strong>nno trovato rifugio in Svizzera nell‘800 e nel<br />

‘900: Giuseppe Mazzini, Carlo Cattaneo, Giuseppe<br />

Garibal<strong>di</strong> e in tempi più recenti il secondo<br />

Presidente della Repubblica Italiana Luigi Einau<strong>di</strong>,<br />

Pietro Nenni e Palmiro Togliatti, <strong>ha</strong>nno vissuto<br />

a l<strong>un</strong>go in Svizzera, trovandovi <strong>un</strong> luogo ideale<br />

per sviluppare e far crescere le idee e le azioni<br />

<strong>che</strong> <strong>ha</strong>nno fatto la storia dell‘Italia.<br />

Uno sguardo all’economia evidenzia inoltre <strong>che</strong><br />

<strong>oggi</strong> il valore cumulativo degli investimenti svizzeri<br />

in Italia raggi<strong>un</strong>ge 19 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> Euro e crea<br />

78.000 posti <strong>di</strong> lavoro. L’iniziativa <strong>ha</strong> preso avvio<br />

lo scorso 13 settembre in concomitanza con<br />

l’inizio dell’anno scolastico 2010-2011, poiché si<br />

rivolge specifi catamente alle giovani generazioni<br />

quale strumento <strong>di</strong> conoscenza e rifl essione<br />

su temi <strong>che</strong> fanno parte del Dna della storia com<strong>un</strong>e<br />

tra Italia e Svizzera e <strong>che</strong> ancora <strong>oggi</strong> si<br />

incrociano in modo estremamente attuale con il<br />

<strong>di</strong>battito politico e culturale in atto in Italia.<br />

Il progetto, <strong>che</strong> prosegue sino alla fi ne dell’anno<br />

2011, prevede:<br />

- il lancio del sito www.italiasvizzera150.it, <strong>che</strong><br />

propone 10 s<strong>che</strong>de temati<strong>che</strong> sui principali<br />

aspetti della storia italo-svizzera <strong>dal</strong> 1861 ai<br />

nostri giorni <strong>che</strong> possono essere integrate nel<br />

percorso <strong>di</strong>dattico:<br />

L’italiano in Svizzera<br />

Gli scrittori della Svizzera italiana<br />

Il federalismo<br />

Scambi in tempi <strong>di</strong>ffi cili<br />

Migrazioni<br />

Le relazioni economi<strong>che</strong><br />

Le vie <strong>di</strong> trasporto<br />

La frontiera com<strong>un</strong>e<br />

Le Alpi<br />

L’Italia vista <strong>dal</strong>la Svizzera.<br />

Le temati<strong>che</strong> sono state in<strong>di</strong>viduate e seguite<br />

da <strong>un</strong> gruppo <strong>di</strong> lavoro italo-svizzero guidato da<br />

parte elvetica <strong>dal</strong> Dr. Sac<strong>ha</strong> Zala, Direttore Documenti<br />

<strong>di</strong>plomatici svizzeri/Università <strong>di</strong> Berna, e<br />

da parte italiana <strong>dal</strong> Prof. Matteo Luigi Napolitano,<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> Guglielmo Marconi<br />

<strong>di</strong> Roma. Le s<strong>che</strong>de <strong>di</strong>datti<strong>che</strong> sono state elaborate<br />

ad hoc da <strong>di</strong>eci autori svizzeri, sotto la<br />

supervisione del Comitato scientifi co svizzero<br />

(Prof. Carlo Moos, Università <strong>di</strong> Zurigo; Prof.ssa<br />

Nelly Valsangiacomo, Università <strong>di</strong> Losanna; coor<strong>di</strong>natore<br />

Dr. Sac<strong>ha</strong> Zala). Ad ogni autore è stato<br />

assegnato <strong>un</strong> referente <strong>di</strong>dattico italiano, del<br />

Liceo Ginnasio Statale Pilo Albertelli, designato<br />

<strong>dal</strong> MIUR. Le s<strong>che</strong>de temati<strong>che</strong>, <strong>che</strong> rispecchiano<br />

nei rispettivi campi i più recenti progressi<br />

storiografi ci, sono state sviluppate in modo da<br />

poter essere inserite nel percorso formativo delle<br />

scuole superiori. Nel sito è stata inoltre creata<br />

<strong>un</strong>’area de<strong>di</strong>cata ai docenti, in cui sono presentate<br />

le varie possibilità <strong>di</strong> utilizzo delle s<strong>che</strong>de<br />

<strong>di</strong>datti<strong>che</strong>.<br />

- <strong>un</strong>a sezione è inoltre de<strong>di</strong>cata alle testimonianze<br />

<strong>di</strong> personalità italiane e svizzere del mondo<br />

dell’impren<strong>di</strong>toria, della cultura, dello sport<br />

come, Sergio Marchionne, Cecilia Bartoli, Pip-


po Pollina, Marco Solari e Lara Gut e molti altri<br />

sulla propria esperienza con l’altro Paese.<br />

- <strong>un</strong> concorso rivolto agli studenti delle classi 3a,<br />

4a e 5a delle scuole superiori italiane statali e<br />

non statali, <strong>che</strong> premia i migliori fi lmati prodotti<br />

su <strong>un</strong>o degli argomenti trattati nelle s<strong>che</strong>de<br />

temati<strong>che</strong> del sito. I fi lmati saranno valutati da<br />

<strong>un</strong>a Giuria nazionale e <strong>un</strong>a Giuria popolare e<br />

agli studenti delle scuole vincitrici sarà offerto<br />

<strong>un</strong> viaggio culturale e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o in Svizzera.<br />

“Abbiamo <strong>un</strong>a l<strong>un</strong>ga frontiera in com<strong>un</strong>e, <strong>un</strong>a lingua<br />

in com<strong>un</strong>e, l’italiano, <strong>un</strong>a storia, ma la conoscenza<br />

reciproca fra i due Paesi non procede <strong>di</strong> pari<br />

passo con questa importante realtà ed ere<strong>di</strong>tà, soprattutto<br />

presso le giovani generazioni, <strong>che</strong> <strong>ha</strong>nno<br />

la tendenza a fi ssare l’attenzione su Paesi lontani,<br />

perdendo talvolta <strong>di</strong> vista ciò <strong>che</strong> sta loro più vicino”,<br />

<strong>ha</strong> <strong>di</strong>chiarato l’Ambasciatore <strong>di</strong> Svizzera, Bernar<strong>di</strong>no<br />

Regazzoni.<br />

“Si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> progetto con proposte metodologi-<br />

IL CONCORSO<br />

Un viaggio in Svizzera con i propri compagni <strong>di</strong> classe<br />

per conoscere il Paese con cui l’Italia <strong>ha</strong> con<strong>di</strong>viso,<br />

e continua a con<strong>di</strong>videre, momenti importanti della<br />

propria storia. Questo il premio in palio per il concorso<br />

lanciato <strong>dal</strong>l’Ambasciata <strong>di</strong> Svizzera in Italia e la<br />

Direzione Generale per gli Affari Internazionali del Ministero<br />

dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca<br />

italiano (MIUR) nell’ambito del progetto multime<strong>di</strong>ale<br />

“Italia-Svizzera: la storia <strong>dal</strong> 1861 al 2011”.<br />

Rivolto agli studenti delle classi 3a, 4a e 5a delle scuole<br />

superiori italiane statali e non statali, il concorso<br />

premierà i migliori fi lmati realizzati sulla storia italosvizzera<br />

<strong>dal</strong> 1861 ad <strong>oggi</strong>, attraverso i temi proposti<br />

sul sito www.italiasvizzera150.it.<br />

Per partecipare al concorso <strong>un</strong> gruppo <strong>di</strong> lavoro, composto<br />

da massimo quattro studenti e coor<strong>di</strong>nato da <strong>un</strong><br />

docente referente, deve realizzare <strong>un</strong> fi lmato attinente<br />

ad <strong>un</strong>a delle <strong>di</strong>eci s<strong>che</strong>de temati<strong>che</strong> pubblicate sul sito<br />

www.italiasvizzera150.it e in linea con i requisiti tecnici<br />

specifi cati nel regolamento del concorso.<br />

L’invio del fi lmato alla segreteria nazionale organizzativa<br />

del concorso dovrà essere effettuato <strong>dal</strong> <strong>di</strong>rigente<br />

scolastico o <strong>dal</strong> docente <strong>di</strong> riferimento a partire <strong>dal</strong> 1°<br />

ottobre 2010 e non oltre il 31 gennaio 2011.<br />

I fi lmati saranno valutati da <strong>un</strong>a Giuria nazionale e da<br />

<strong>un</strong>a Giuria popolare e i vincitori riceveranno in premio<br />

<strong>un</strong> viaggio in Svizzera <strong>di</strong> 5 giorni organizzato <strong>dal</strong>l’Ambasciata<br />

<strong>di</strong> Svizzera in Italia e l’attestato <strong>di</strong> partecipazione.<br />

La cerimonia uffi ciale <strong>di</strong> premiazione si svolgerà durante<br />

il viaggio premio in Svizzera.<br />

<strong>che</strong> e <strong>di</strong>datti<strong>che</strong> interessanti, <strong>che</strong> tendono ad avvicinare<br />

la storia com<strong>un</strong>e dei nostri Paesi, a rafforzare<br />

la conoscenza reciproca e ad eliminare stereotipi e<br />

luoghi com<strong>un</strong>i”, <strong>ha</strong> affermato Antonio Gi<strong>un</strong>ta La<br />

Spada, Direttore Generale, Direzione Affari Internazionali,<br />

Ministero dell’Istruzione, dell’Università<br />

e della Ricerca.<br />

Il progetto è stato realizzato in collaborazione<br />

con Presenza Svizzera (Dipartimento federale affari<br />

esteri), il Canton Ticino, il Cantone dei Grigioni<br />

e la Pro Grigioni Italiano, ed è sostenuto da:<br />

Accademia della Crusca<br />

Biblioteca Nazionale Centrale, Roma<br />

Com<strong>un</strong>e <strong>di</strong> Roma - Bibliote<strong>che</strong> <strong>di</strong> Roma<br />

<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> italiana in Svizzera<br />

<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Svizzera in Italia<br />

Istituto dell’Enciclope<strong>di</strong>a Italiana Treccani<br />

Scuola Svizzera <strong>di</strong> Roma<br />

Società Dante Alighieri<br />

Svizzera Turismo<br />

����������������������������������������� ������������<br />

������������������������������������������������������������<br />

��������������������������������������������������������������<br />

���������� �������������������� ��� ����������� ����������<br />

���������������������������������������������������� ��������<br />

��������������������������������������������<br />

�������������������������������������<br />

�������������������������������������<br />

����������������������������������������������<br />

E-mail: info@hotelvictoriaroma.com<br />

Internet: www.hotelvictoriaroma.com<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

53


Scaffale <strong>di</strong> Liber<br />

Andrea Fazioli<br />

La Saprizione<br />

Guanda<br />

pp 352<br />

€ 18.00<br />

Natalia <strong>ha</strong> <strong>di</strong>ciassette anni, stu<strong>di</strong>a al liceo,<br />

è <strong>un</strong>a ragazza graziosa, con <strong>un</strong>a<br />

vita normale. Ma il dolore bussa alla<br />

sua porta: il padre, <strong>un</strong> me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Lugano,<br />

muore d’infarto e lei, per affrontare<br />

il lutto, si rifugia con la madre nella loro<br />

casa <strong>di</strong> Corvesco, tra le montagne del<br />

Canton Ticino. E lì <strong>un</strong> delitto sconvolge<br />

il suo già <strong>di</strong>ffi cile equilibrio. Natalia, <strong>di</strong><br />

colpo, smette <strong>di</strong> parlare. I suoi ricor<strong>di</strong><br />

sono confusi, forse <strong>ha</strong> visto qualcosa,<br />

ma non riesce a esprimersi: lo shock<br />

le <strong>ha</strong> chiuso la bocca. Suo padre <strong>ha</strong><br />

lasciato in giro delle carte <strong>che</strong> nascondono<br />

<strong>un</strong> mistero inquietante, e nel<br />

paese cresce la tensione. Natalia <strong>ha</strong><br />

paura, non sa più <strong>di</strong> chi fi darsi, fugge.<br />

Ma poi fa <strong>un</strong>o strano incontro.<br />

Il caso vuole <strong>che</strong> a Corvesco abiti<br />

an<strong>che</strong> Elia Contini, il protagonista dei<br />

precedenti romanzi <strong>di</strong> Andrea Fazioli.<br />

Il fatto <strong>che</strong> abbia smesso <strong>di</strong> fare il<br />

poliziotto privato e si arrabatti in <strong>un</strong><br />

giornale <strong>di</strong> provincia non toglie nulla<br />

alla sua curiosità e alla sua vocazione<br />

a tuffarsi nei guai. Così, suo malgrado,<br />

Contini si trova alle prese con <strong>un</strong><br />

nuovo enigma: cosa faceva Natalia nel<br />

bosco, da chi si sentiva minacciata?<br />

Attorno all’ex detective e alla ragazza<br />

<strong>che</strong> tace si muovono personaggi<br />

soltanto in apparenza irreprensibili:<br />

poliziotti, me<strong>di</strong>ci, avvocati. È nella geografi<br />

a circoscritta del Canton Ticino<br />

<strong>che</strong> si succedono i colpi <strong>di</strong> scena <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong>a storia il cui sottile fi lo d’ironia non<br />

cancella i risvolti drammatici.<br />

Andrea Fazioli, nato nel 1978, vive a<br />

Bellinzona, nella Svizzera italiana. Nel<br />

1998 <strong>ha</strong> vinto il Premio internazionale<br />

Chiara giovani. Nel 2005 <strong>ha</strong> pubblicato<br />

il romanzo Chi muore si rivede, per<br />

l’e<strong>di</strong>tore Armando Dadò <strong>di</strong> Locarno.<br />

È giornalista, attualmente lavora alla<br />

RSI (Ra<strong>di</strong>otelevisione Svizzera). Con<br />

L’uomo senza casa (2008) <strong>ha</strong> vinto il<br />

Premio Stresa <strong>di</strong> Narrativa.<br />

Fulvio Ervas<br />

Finché<br />

c’è prosecco<br />

c’è speranza<br />

Marcos y Marcos<br />

pp. 304<br />

€ 16,50<br />

Ferragosto <strong>di</strong> fuoco per l’ispettore Stucky:<br />

in gita tra le colline del prosecco<br />

con le belle vicine <strong>di</strong> casa, si sveglia<br />

in <strong>un</strong> letto non suo, in posizione non<br />

consona. Unica certezza, le stelle.<br />

Di ritorno a Treviso, cercando conforto<br />

tra i calici, trova il suo oste <strong>di</strong> fi ducia<br />

malinconico: non si capacita del suici<strong>di</strong>o<br />

plateale del conte Ancillotto, fornitore<br />

<strong>di</strong> vini d’eccellenza. Perché dovrebbe<br />

suicidarsi, <strong>un</strong> uomo <strong>che</strong> ama le<br />

donne, camminare, guardare il fuoco<br />

e, naturalmente, il vino? Mentre Stucky<br />

indaga a modo suo, conversando con<br />

la governante, l’amante a cottimo e il<br />

prete, piomba in paese Celinda Salvatierra.<br />

È l’<strong>un</strong>ica erede del conte Ancillotto,<br />

e semina il panico tra i viticoltori<br />

minacciando <strong>di</strong> sra<strong>di</strong>care le vigne per<br />

impiantare fi lari <strong>di</strong> banani a per<strong>di</strong>ta<br />

d’occhio. In <strong>un</strong>a notte <strong>di</strong> temporale, tre<br />

colpi <strong>di</strong> pistola si confondono con i tuoni.<br />

L’ingegner Speggiorin, <strong>di</strong>rettore del<br />

cementifi cio, cade nel fango per sempre.<br />

Stucky intravede i soliti intrighi<br />

mondani <strong>di</strong>etro queste morti innaturali<br />

– corna, rivalità, vendetta – ma sa <strong>che</strong><br />

la vera risposta è nei gas, nel vento.<br />

Nelle bollicine del prosecco, nella polvere<br />

<strong>che</strong> si innalza dai camini del cementifi<br />

cio e si posa su insalate, acque,<br />

grappoli dorati. Nella ruggine <strong>che</strong> il<br />

matto del paese gratta sulle tombe dei<br />

concitta<strong>di</strong>ni, impartendo bene<strong>di</strong>zioni,<br />

ma an<strong>che</strong> “fragnoccole a destra e a<br />

sinistra con palo <strong>di</strong> robinia…”<br />

Fulvio Ervas è nato nell’entroterra<br />

veneziano il 23 luglio 1955. Insegna<br />

Scienze Naturali e <strong>di</strong> questo ci racconta<br />

in Follia docente. Insieme alla sorella<br />

Luisa <strong>ha</strong> pubblicato La lotteria (Premio<br />

Calvino 2001) e Succulente.<br />

Dopo Commesse <strong>di</strong> Treviso, Pinguini<br />

arrosto, e Buffalo Bill a Venezia, Finché<br />

c’è prosecco c’è speranza è il quarto<br />

romanzo <strong>che</strong> vede protagonista l’ispettore<br />

Stucky, mezzo persiano e mezzo<br />

veneziano.<br />

Paolo Rumiz<br />

La cotogna<br />

<strong>di</strong> Istanbul<br />

Ballata per tre<br />

uomini e <strong>un</strong>a donna<br />

Feltrinelli<br />

pp: 192<br />

€ 16<br />

Paolo Rumiz scommette sulla forza<br />

delle gran<strong>di</strong> storie e si affi da al ritmo<br />

del verso, della ballata. Ne esce <strong>un</strong><br />

romanzo-canzone singolare, fascinoso,<br />

avvolgente come <strong>un</strong>a storia<br />

narrata intorno al fuoco. Racconta <strong>di</strong><br />

Max e Maša, e del loro amore. Maximilian<br />

von Altenberg, ingegnere austriaco,<br />

viene mandato a Sarajevo per<br />

<strong>un</strong> sopralluogo nell’inverno del ’97.<br />

Un amico gli presenta la misteriosa<br />

Maša Dizdarevic´, “occhio tartaro e<br />

femori l<strong>un</strong>ghi”, austera e selvaggia,<br />

splen<strong>di</strong>da e inaccessibile, vedova e <strong>di</strong>vorziata,<br />

due fi glie <strong>che</strong> vivono lontane<br />

da lei. Scatta qualcosa. Un’attrazione<br />

potente <strong>che</strong> però non <strong>ha</strong> il tempo <strong>di</strong><br />

concretizzarsi. Max torna in patria e,<br />

per quanto faccia, prima <strong>di</strong> ritrovarla<br />

passano tre anni.<br />

Sono i tre anni fati<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> cui parlava<br />

La gialla cotogna <strong>di</strong> Istanbul, la canzone<br />

d’amore <strong>che</strong> Maša gli <strong>ha</strong> cantato.<br />

Maša ora è malata, ma l’amore fi nalmente<br />

si accende. Da lì in poi si leva<br />

<strong>un</strong> vento <strong>che</strong> muove le anime e i sensi,<br />

<strong>che</strong> strappa lacrime e sogni. Da lì in<br />

poi comincia <strong>un</strong>’avventura <strong>che</strong> porta<br />

Max nei luoghi magici <strong>di</strong> Maša, in <strong>un</strong><br />

viaggio <strong>che</strong> è rito, scoperta e resurrezione.<br />

Paolo Rumiz, nato a Trieste, inviato<br />

speciale del Piccolo <strong>di</strong> Trieste ed e<strong>di</strong>torialista<br />

de la Repubblica, esperto del<br />

tema delle Heimat e delle identità in<br />

Italia e in Europa, <strong>dal</strong> 1986 segue gli<br />

eventi dell’area balcanico-danubiana.<br />

Ha vinto il premio Hemingway nel<br />

1993 per i suoi servizi <strong>dal</strong>la Bosnia e<br />

il premio Max David nel 1994 come<br />

migliore inviato italiano dell’anno.<br />

Ha pubblicato, tra l’altro, Danubio.<br />

Storie <strong>di</strong> <strong>un</strong>a nuova Europa (1990),<br />

Vento <strong>di</strong> terra (1994), Mas<strong>che</strong>re per<br />

<strong>un</strong> massacro (1996), La linea dei<br />

mirtilli (1993; 1997), Gerusalemme<br />

(2005).<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

55


56<br />

Carnet<br />

Fino al 9 gennaio 2011 a Zurigo<br />

Magie d’ambra - Amuleti e gioielli della Basilicata antica<br />

Ospitata presso l’Archäologis<strong>che</strong> Seminar dell’Università <strong>di</strong> Zurigo (Rämistrasse 73). La<br />

mostra è organizzata <strong>dal</strong>l’Università <strong>di</strong> Zurigo e sostenuta <strong>dal</strong> Ministero degli Affari Esteri,<br />

<strong>dal</strong> Ministero per i beni e le attività culturali, <strong>dal</strong> Consolato Italiano e <strong>dal</strong>l’Istituto Italiano<br />

<strong>di</strong> Cultura <strong>di</strong> Zurigo e <strong>dal</strong>la Regione Basilicata. Sono previste conferenze e visite guidate<br />

(an<strong>che</strong> in italiano).<br />

Il programma delle conferenze è il seguente:<br />

Ott: 12 - Kulturkontakte in Sü<strong>di</strong>talien zwis<strong>che</strong>n Grie<strong>che</strong>n <strong>un</strong>d Einheimis<strong>che</strong>n. Die neuen<br />

F<strong>un</strong>de in Torre <strong>di</strong> Satriano (Potenza) - Prof. M. Osanna<br />

Ott: 19 - Sculture anti<strong>che</strong> <strong>dal</strong>l’Adriatico: i Bronzi <strong>di</strong> P<strong>un</strong>ta del Serrone (Brin<strong>di</strong>si) - Prof. K.<br />

Mannino<br />

Ott: 26 - Ar<strong>che</strong>ologia in Basilicata: recenti scoperte - Prof. A. De Siena<br />

Nov: 8 - The Blue Horse of Aphro<strong>di</strong>sias - Prof. R.R.R. Smith<br />

Dic: 21 - La dea del Getty: <strong>un</strong> capolavoro della scultura greca classica <strong>dal</strong>la Sicilia - Prof.<br />

C. Marconi<br />

Per maggiori informazioni: http://www.archinst.uzh.ch<br />

Cattedra De Sanctis - ETH<br />

Gianni Vattimo: Ideologie italiane (1950-2000)<br />

ETH - HG E5 e D 1.2 (inizio ore 17)<br />

Rämistrasse 101 - 8092 Zürich<br />

Il corso del prof. Vattimo, aperto al pubblico, si svolge nei<br />

seguenti giorni:<br />

Università <strong>di</strong> Zurigo - Lettorato <strong>di</strong> Italiano<br />

Registi a confronto<br />

a cura <strong>di</strong> Andreina La Fo<strong>che</strong><br />

tutti i martedì: ore 18.15 SOC-1-106<br />

Rämistrasse 69, 8001<br />

Paolo Virzì: 19.10 Ferie d’Agosto – 26.10 Baci e abbracci<br />

– 02.11 My name is Tanino<br />

Settimana pugliese a Zurigo<br />

Nei primi giorni <strong>di</strong> ottobre si svolge a Zurigo la Settimana<br />

pugliese. Numerosi gli app<strong>un</strong>tamenti in programma. Accanto<br />

ad iniziative tese a far conoscere i prodotti e il territorio,<br />

sono previsti momenti <strong>che</strong> ripercorrono tra<strong>di</strong>zioni, usi e<br />

costumi. Se l’8 ottobre nei locali <strong>di</strong> Natuzzi Store (Schützengasse<br />

1) verrà ospita (fi no al 21 ottobre) <strong>un</strong>a mostra <strong>di</strong><br />

pittura, il giorno successivo, sabato 9 ottobre, nel salone<br />

della Casa d’Italia si svolgerà la Giornata della Pizzica, <strong>che</strong><br />

prevede an<strong>che</strong> <strong>un</strong> ‘laboratorio del Tamburello’ (<strong>dal</strong>le 15 alle<br />

17), <strong>un</strong>a conferenza sulle tra<strong>di</strong>zioni popolari <strong>di</strong> Vincenzo<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

Gio. 14 Ott. - Ve. 22 Ott. - Lu. 8 Nov. - Ma. 9 Nov.<br />

Ve. 26 Nov. - Gio. 9 Dic.<br />

Per maggiori informazioni:<br />

http://www.lit.ethz.ch/faq/Italienisch/Lehre/index_IT<br />

Daniele Lu<strong>che</strong>tti: 09.11 La scuola<br />

16.11 Piccoli maestri – 23.11 Dillo con parole mie<br />

Luciano Ligabue: 30.11 Ra<strong>di</strong>o Freccia<br />

07.12 Da zero a <strong>di</strong>eci<br />

Silvio Sol<strong>di</strong>ni: 14.12 Brucio nel vento<br />

Enzo D’Alò: 21.12 La Gabbianella e il gatto<br />

Santoro (ore 18°°), e l’esibizione dei gruppi Malicanti (<strong>dal</strong><br />

Salento) e Tarantolati (da San Gallo) <strong>che</strong> a partire <strong>dal</strong>le 20°°<br />

forniranno <strong>un</strong> saggio <strong>di</strong> pizzica salentina.<br />

Martedì 12 ottobre (ore 20°°) presso il Politecnico federale<br />

<strong>di</strong> Zurigo (ETH - Hg D 1.2)) Pino Aprile parlerà del suo<br />

nuovo libro Terroni (Piemme e<strong>di</strong>tori), mentre domenica 17<br />

ottobre (ore 11°°, Filmpo<strong>di</strong>um) verrà proiettato il fi lm Mine<br />

vaganti <strong>di</strong> Ferzan Ozpetek, ambientato nel Salento, cui<br />

seguirà <strong>un</strong> <strong>di</strong>battito con Luigi de Luce vice<strong>di</strong>rettore Apulia<br />

Film Commision.


Settimana della lingua italiana nel mondo<br />

Franco Supino e Tonino Castiglione all’Università <strong>di</strong> Basilea<br />

ETH - HG E5 Dal 18 al 23 ottobre si terrà nel mondo la X<br />

Settimana della lingua italiana <strong>che</strong> quest’anno <strong>ha</strong> per argomento:<br />

“Una lingua per amica: l’italiano nostro e quello<br />

degli altri”.<br />

An<strong>che</strong> a Basilea si celebrerà la Settimana con <strong>un</strong> ricco e<br />

vasto ciclo <strong>di</strong> conferenze tra le quali spiccano due app<strong>un</strong>tamenti<br />

organizzati <strong>dal</strong>la Fopras (Fondazione per il perfezionamento<br />

professionale e l’assistenza scolastica).<br />

L<strong>un</strong>edì 18 ottobre alle ore 20.15, l’Università <strong>di</strong> Basilea<br />

ospiterà la conferenza, con intermezzi musicali, dello scrit-<br />

Mini rassegna itinerante <strong>di</strong> cinema italiano<br />

Cinque fi lm realizzati fra il 2007 e il 2009 costituiscono la<br />

minirassegna itinerante <strong>di</strong> cinema italiano <strong>che</strong> quest’aut<strong>un</strong>no<br />

verrà programmato in numerose città svizzere: Berna<br />

(Cinématte, 27 settembre – 23 ottobre); Bienne (Filmpo<strong>di</strong>um<br />

24-31 ottobre); Coira (kino Apollo, 6-19 novembre);<br />

Ilanz (Cinema Sil Plaz, 4 – 13 novembre); Lucerna (Stattkino,<br />

fi no al 5 <strong>di</strong>cembre)San Gallo (Kinok Cinéma, 7 – 31<br />

ottobre); Soletta (Kino im Uferbau,, 28 novembre – 26<br />

<strong>di</strong>cembre); Winterthur (Filmfoyer del Kino Loge, 2 – 30 novembre)<br />

Zurigo (Filmpo<strong>di</strong>um, 19 novembre – 8 <strong>di</strong>cembre).<br />

La rassegna è organizzata da Cinélibre in collaborazione<br />

con “Made in Italy”, Istituto italiano <strong>di</strong> cultura Zurigo, con il<br />

patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Svizzera. È cofi nanziata<br />

<strong>dal</strong> Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione<br />

Generale per il Cinema, Roma.<br />

Due convegni a Roma<br />

410 - Il Sacco <strong>di</strong> Roma<br />

Il 24 agosto 2010 ricorrono 1600 anni <strong>dal</strong> sacco <strong>di</strong> Roma<br />

condotto dai goti <strong>di</strong> re Alarico e le sue truppe. La presa<br />

della caput m<strong>un</strong><strong>di</strong> segna <strong>un</strong>a cesura nella storia della città<br />

eterna. Avvertita da pagani e cristiani come evento epocale,<br />

trovò grande risonanza nella letteratura dell’epoca e<br />

venne commentata ben oltre i confi ni <strong>di</strong> Roma. La ricorrenza<br />

<strong>di</strong> questo ‘evento epocale’ verrà presa come sp<strong>un</strong>to per<br />

analizzare la costruzione <strong>di</strong> questo sacco <strong>di</strong> Roma <strong>dal</strong>la<br />

prospettiva <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>scipline e gettare luce sugli orizzonti<br />

del signifi cato dell’anno 410 nella ricezione della città<br />

<strong>di</strong> Roma come simbolo <strong>di</strong> caduta e restauro. Ci si concentrerà<br />

qui, più <strong>che</strong> sulla verifi ca dei fatti storici, su accor<strong>di</strong> e<br />

<strong>di</strong>ssonanze nei concetti <strong>di</strong> caduta e (eventuale) rinascita.<br />

In questa occasione si terranno a Roma nell’aut<strong>un</strong>no 2010<br />

due convegni scientifi ci sul tema della conquista <strong>di</strong> Roma<br />

da parte <strong>di</strong> Alarico nel 410. Dal 7 al 9 ottobre l’Istituto<br />

Svizzero <strong>di</strong> Roma organizza il convegno Der Fall Roms 410<br />

<strong>un</strong>d <strong>di</strong>e Wiederaufersteh<strong>un</strong>gen der ewigen Stadt. La caduta<br />

<strong>di</strong> Roma del 410 e le risurrezioni della città eterna, <strong>che</strong> si<br />

incentra sulla rappresentazione del sacco e la sua recezione,<br />

soprattutto <strong>dal</strong>la prospettiva storico-fi lologica. Sotto<br />

tore Franco Supino Musica Leggera. Die Welt der italienis<strong>che</strong>n<br />

Migrantenkinder im Roman. Franco Supino è a Soletta<br />

nel 1965, fi glio <strong>di</strong> emigrato campano. La conferenza si<br />

terrà nell’aula 119 (Kollegiengebäude, Petersplatz 1).<br />

Venerdì 22 ottobre, ore 20.15, sempre all’Università si<br />

terrà la conferenza-concerto <strong>di</strong> Tonino Castiglione La musica<br />

in testa, le parole altrove (aula 119). Tonino Castiglione<br />

è nato a Bronte (Catania) nel 1956. Cantautore, vive da<br />

quarant’anni a Basilea. Dall’inizio del 2010 è presidente del<br />

locale Comitato Dante Alighieri.<br />

Questi le pellicole selezionate:<br />

GALANTUOMINI (2008) <strong>di</strong> Edoardo Winspeare<br />

GIULIA NON ESCE LA SERA (2009) <strong>di</strong> Giuseppe Piccioni<br />

IL PAPÀ DI GIOVANNA (2008) <strong>di</strong> Pupi Avati<br />

LA RAGAZZA DEL LAGO (2007) <strong>di</strong> Andrea Molaioli<br />

SI PUÒ FARE (2008) <strong>di</strong> Giulio Manfredonia<br />

S<strong>che</strong>de sui fi lm e il programma dettagliato delle proiezioni<br />

si possono scaricare <strong>dal</strong> sito:<br />

www.cinema-italiano.ch.<br />

l’egida dell’Istituto Ar<strong>che</strong>ologico<br />

Germanico <strong>di</strong> Roma si terrà <strong>dal</strong> 4<br />

al 6 novembre il convegno 410<br />

- Die Erober<strong>un</strong>g Roms. Das Ereignis,<br />

seine Vorgeschichte <strong>un</strong>d seine<br />

Auswirk<strong>un</strong>gen. 410 - Il sacco<br />

<strong>di</strong> Roma. Avvenimenti, antefatti e<br />

ripercussioni, <strong>che</strong> si concentrerà<br />

prevalentemente sui dati ar<strong>che</strong>ologici<br />

del sacco <strong>di</strong> Roma del 410,<br />

<strong>di</strong>scutendoli nel contesto <strong>di</strong> antefatti<br />

e ripercussioni. Concluderanno<br />

il convegno due contributi <strong>che</strong><br />

<strong>di</strong>scutono l’evento da prospettive<br />

<strong>di</strong>verse, in considerazione della sua importanza per la fi ne<br />

dell’Impero Romano.<br />

Informazioni<br />

http://www.istitutosvizzero.it<br />

http://www.dainst.org/abteil<strong>un</strong>g_263_de.html<br />

http://www.bsr.ac.uk<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

57


G ET NOTICED.<br />

Bernie’s Donna & Uomo: Zürich Glattzentrum Sihlcity Zollikon Bern Locarno Lugano St. Gallen St. Moritz<br />

www.bernies.ch


Nell’ambito del ‘Ticino a Mosca<br />

Economic Forum & Cultural Discoveries’<br />

Marianne Werefkin (Tula 1860 – Ascona 1938)<br />

Maestri e amici <strong>dal</strong>la Russia<br />

È<br />

stata inaugurata il 9 settembre, negli spazi<br />

della famosa Galleria Statale Tretyakov <strong>di</strong><br />

Mosca, la mostra Marianne Werefkin (Tula<br />

1860 – Ascona 1938). Maestri e amici <strong>dal</strong>la<br />

Russia, organizzata in Russia <strong>dal</strong> Com<strong>un</strong>e e <strong>dal</strong><br />

Museo Com<strong>un</strong>ale d’Arte Moderna <strong>di</strong> Ascona,<br />

nell’ambito della manifestazione indetta <strong>dal</strong>la<br />

Repubblica del Canton Ticino «Ticino a Mosca.<br />

Economic Forum & Cultural Discoveries».<br />

L’esposizione si propone <strong>di</strong> esplorare il percorso<br />

artistico e umano <strong>di</strong> Marianne Werefkin, le<br />

tappe della sua vita, le sue impressioni e frequentazioni<br />

artisti<strong>che</strong>, e la sua l<strong>un</strong>ga gestazione<br />

in <strong>nome</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong>a sua propria identità artistica,<br />

in <strong>un</strong> contesto culturale in mutazione e <strong>di</strong> grande<br />

fermento, dapprima in Russia poi in Europa<br />

Occidentale. In <strong>un</strong>’ottica <strong>di</strong> scambio culturale e<br />

museale, <strong>un</strong>a cinquantina <strong>di</strong> opere della Werefkin,<br />

nonché preziosi libretti <strong>di</strong> schizzi, <strong>di</strong>ari e<br />

documenti, <strong>di</strong> proprietà della Fondazione Marianne<br />

Werefkin, conservati presso il Museo<br />

Com<strong>un</strong>ale d’Arte Moderna <strong>di</strong> Ascona, saranno<br />

esposti a Mosca, a fi anco delle opere dei suoi<br />

contemporanei russi, <strong>di</strong> proprietà della stessa<br />

Galleria Tretyakov. Questi capolavori potranno<br />

poi essere ammirati ad Ascona Museo Com<strong>un</strong>ale<br />

d’Arte Moderna a partire <strong>dal</strong> 2011<br />

Un evento artistico-culturale d’eccezione <strong>che</strong>,<br />

per Luca Pissoglio, Capo Dicastero Cultura<br />

Ascona, rappresenta Il coronamento <strong>di</strong> <strong>un</strong> lavoro<br />

<strong>di</strong> valorizzazione <strong>di</strong> questa grande pittrice, iniziato<br />

già molti anni fa <strong>dal</strong>la precedente Capo Dicastero<br />

Arch. Paola Cerutti. Oltre all’aspetto culturale,<br />

inoltre, vi è l’aspetto turistico, <strong>che</strong> ci permette ad<br />

Ascona <strong>di</strong> presentarsi in <strong>un</strong> potenziale bacino <strong>di</strong><br />

nuovi turisti. Ne deriva, secondo Passoglio, <strong>un</strong>a<br />

positiva ricaduta in termini <strong>di</strong> immagine per il<br />

Borgo locarnese: “Ascona uscirà sicuramente rafforzata<br />

da questo progetto, poiché in questi mesi<br />

<strong>di</strong> preparazione <strong>ha</strong> visto consolidarsi i suoi rapporti<br />

sia con il Cantone <strong>che</strong> con la Confederazione.<br />

In effetti, abbiamo potuto mostrare loro la serietà<br />

del nostro lavoro, e questo a tutto vantaggio della<br />

nostra immagine nei loro confronti”.<br />

<strong>di</strong> Augusto Orsi<br />

Marianne Werefkin,<br />

Autoritratto, 1893.<br />

Marianne Werefkin,<br />

L’albero rosso, 1910.<br />

Responsabile della mostra è Mara Folini, Curatrice<br />

del Museo Com<strong>un</strong>ale d’Arte Moderna<br />

<strong>di</strong> Ascona, <strong>che</strong> da più <strong>di</strong> vent’anni si occupa<br />

dell’opera artistica <strong>di</strong> Marianne Werefkin.<br />

Lei, l’idea <strong>di</strong> poter fare <strong>un</strong>a mostra in Russia,<br />

l’<strong>ha</strong> da subito “considerata come <strong>un</strong>a grande occasione<br />

per poter far chiarezza sui primi passi <strong>di</strong><br />

formazione in patria della Werefkin (tra San Pietroburgo,<br />

Mosca e la Lituania), perché a tutt’<strong>oggi</strong><br />

sono quelli più oscuri a paragone <strong>di</strong> quelli della<br />

maturità a Monaco e in Svizzera”.<br />

Ha così costituito <strong>un</strong> comitato scientifi co <strong>di</strong><br />

specialisti dell’arte russa e <strong>di</strong> Werefkin, <strong>che</strong> <strong>ha</strong><br />

potuto stu<strong>di</strong>are la documentazione conservata<br />

presso l’archivio de<strong>di</strong>cato al Fondo Marianne<br />

Werefkin in particolare quella in lingua<br />

russa. Parallelamente, è riuscita a coinvolgere<br />

gli specialisti della Galleria Statale Tretyakov, i<br />

quali <strong>ha</strong>nno portato, come primo risultato, la<br />

scoperta e la pubblicazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a trentina <strong>di</strong><br />

lettere ine<strong>di</strong>te tra Werefkin e Igor Grabar (suo<br />

amico artista, storico dell’arte e poi Direttore<br />

della stessa Galleria Statale Tretyakov), <strong>che</strong> gettano<br />

nuova luce sui rapporti tra Werefkin e la<br />

Russia.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

59


60<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

Ripensando alla retrospettiva <strong>di</strong> Ernst Lubitsch<br />

The Filmmakers’ Filmmaker<br />

La grande retrospettiva de<strong>di</strong>cata a Ernst Lubitsch<br />

nell’ultima e<strong>di</strong>zione del festival <strong>di</strong><br />

Locarno <strong>ha</strong> offerto agli spettatori la possibilità<br />

<strong>di</strong> vedere in formato pellicola tutti i fi lm<br />

conservati <strong>di</strong> <strong>un</strong>o dei più gran<strong>di</strong> registi della storia<br />

del cinema, amatissimo da molti colleghi <strong>che</strong> lo<br />

<strong>ha</strong>nno eletto nel tempo maestro in<strong>di</strong>scusso della<br />

comme<strong>di</strong>a. Ernst Lubitsch è infatti, come <strong>ha</strong> scritto<br />

Kristin Thompson, “The Filmmakers’ Filmmaker”,<br />

il regista dei registi: i suoi più fedeli allievi sono<br />

<strong>di</strong>ventati a volte anch’essi gran<strong>di</strong> cineasti – Billy<br />

Wilder e François Truffaut su tutti – e non <strong>ha</strong>nno<br />

mai negato il debito <strong>di</strong> riconoscenza nei confronti<br />

del genio tedesco. An<strong>che</strong> il pubblico <strong>che</strong> popola<br />

solitamente i festival, <strong>un</strong>a nicchia non così esigua<br />

come si crede, conosce bene la fama <strong>di</strong> Lubitsch,<br />

ma molto spesso associa al suo <strong>nome</strong> soltanto<br />

quattro o cinque titoli della produzione hollywoo<strong>di</strong>ana.<br />

Organizzare questa retrospettiva a Locarno<br />

è stato quin<strong>di</strong> importante per far conoscere, ad<br />

esempio, gli inizi folgoranti della carriera del regista<br />

in territorio tedesco, oppure, per porre l’attenzione<br />

su titoli ingiustamente sottovalutati rispetto<br />

alle gran<strong>di</strong> opere <strong>che</strong> sono assurte in <strong>un</strong> baleno a<br />

canone cinematografi co.<br />

La produzione del regista <strong>di</strong> origini ebrai<strong>che</strong> è sterminata<br />

e raccoglie decine e decine <strong>di</strong> titoli, molti<br />

dei quali risultano ad <strong>oggi</strong> perduti. Pochi sanno ad<br />

esempio <strong>che</strong> Lubitsch, prima ancora <strong>di</strong> approdare<br />

al cinema e <strong>di</strong>ventare regista, <strong>ha</strong> cominciato la carriera<br />

in teatro come attore, più precisamente nella<br />

compagnia <strong>di</strong> <strong>un</strong>o dei più gran<strong>di</strong> riformatori del<br />

teatro europeo: Max Rein<strong>ha</strong>rdt. Questa esperienza<br />

sarà altamente formativa e infl uenzerà l’artista nel<br />

corso <strong>di</strong> tutta la sua carriera. Lubitsch non sfi gura<br />

affatto nella formazione <strong>di</strong> Rein<strong>ha</strong>rdt, an<strong>che</strong> se<br />

fatica a trovare quello spazio <strong>che</strong> meriterebbe. Il<br />

periodo <strong>di</strong> lavoro sotto l’egida del maestro dura<br />

otto anni, <strong>dal</strong>l’inizio del 1910 fi no al 1918, ovvero<br />

fi no a quando il successo cinematografi co non lo<br />

convincerà ad abbandonare le scene. È del 1913<br />

l esor<strong>di</strong>o nella settima arte, sempre come attore,<br />

mentre due anni più tar<strong>di</strong>, con Auf Eis Geführt<br />

(1915), comincerà a <strong>di</strong>rigere le comme<strong>di</strong>e da lui<br />

stesso interpretate.<br />

La retrospettiva del festival ticinese <strong>ha</strong> permesso<br />

<strong>di</strong> apprezzare an<strong>che</strong> il Lubitsch performer: i primi<br />

fi lm da lui <strong>di</strong>retti <strong>ha</strong>nno rivelato <strong>un</strong> artista <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Mattia Lento<br />

Ernst Lubitsch.<br />

sicuro talento espressivo e <strong>dal</strong>la mimica straor<strong>di</strong>nariamente<br />

in sintonia con il fi lm muto. Una volta<br />

abbandonato il teatro e la recitazione cinematografi<br />

ca, per Lubitsch comincia <strong>un</strong> periodo <strong>di</strong> lavoro<br />

intensissimo in cui alterna comme<strong>di</strong>e e drammi<br />

in costume. In breve tempo, riesce a costruire <strong>un</strong><br />

gruppo affi atato ed effi ciente <strong>di</strong> collaboratori <strong>che</strong><br />

gli permetteranno <strong>di</strong> girare in cinque anni, ovvero<br />

<strong>dal</strong> 1918 al 1922, ben <strong>di</strong>ciannove fi lm <strong>di</strong> grande<br />

sforzo produttivo. Titoli quali Carmen (1918), Madame<br />

Dubarry (1919), Die Puppe (1919) e Anna<br />

Boleyn (1919) sono le p<strong>un</strong>te <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante della sua<br />

produzione tedesca. Le comme<strong>di</strong>e mostrano già<br />

<strong>un</strong> ritmo perfetto, <strong>un</strong>a grande consapevolezza del<br />

meccanismo comico e gran<strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> gestione<br />

dell’interprete cinematografi co; nel rivedere con<br />

occhio critico le produzioni in costume, com<strong>un</strong>que<br />

formalmente apprezzabili, non ci sentiremmo<br />

<strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>re del tutto i più aspri critici della prima<br />

maniera lubitschiana, <strong>che</strong> <strong>ha</strong>nno den<strong>un</strong>ciato<br />

in passato il suo ricondurre tutte le causalità stori-


<strong>che</strong> a pure e semplici passioni in<strong>di</strong>viduali, se non<br />

fosse <strong>che</strong> questi rimbrotti non colgono la volontà<br />

del maestro <strong>di</strong> negare <strong>di</strong>gnità artistica all’affresco<br />

storico stesso, <strong>un</strong> genere da lui utilizzato (e paro<strong>di</strong>ato)<br />

soltanto al fi ne <strong>di</strong> rendere più stuzzicante il<br />

marchingegno comico-erotico delle proprie pellicole.<br />

Del 1923 è il primo fi lm hollywoo<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> Lubitsch,<br />

Rosita (1923), con <strong>un</strong>a splen<strong>di</strong>da Lilian<br />

Gish come protagonista <strong>che</strong> tenta in tutti i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

svestire i panni <strong>di</strong>vistici dell’adolescente puritana<br />

per calarsi in <strong>un</strong> ruolo decisamente più maturo.<br />

Durante il periodo del muto gira an<strong>che</strong> <strong>un</strong>a delle<br />

opere considerate maggiori, ovvero Lady Windermere’s<br />

Fan (1925), in cui le intuizioni wil<strong>di</strong>ane<br />

sono esaltate da scelte registi<strong>che</strong> impeccabili.<br />

Lubitsch riesce a gestire i toni comici e insieme<br />

drammatici della piéce dello scrittore inglese, riducendo<br />

al minimo l’utilizzo delle <strong>di</strong>dascalie e<br />

giocando al meglio sulla sintesi drammatica, sulla<br />

brachilogia, favorendo quin<strong>di</strong> il non-detto rispetto<br />

alla com<strong>un</strong>icazione esplicita. Proprio le omissioni<br />

sono la chiave <strong>di</strong> volta <strong>di</strong> quello <strong>che</strong> è stato defi nito<br />

a partire dagli anni Venti <strong>dal</strong>la critica americana<br />

il “Lubitsch Touch”.<br />

Nella retrospettiva locarnese non potevano mancare<br />

ovviamente i gran<strong>di</strong> capolavori del sonoro: il<br />

pubblico <strong>ha</strong> riempito la sala dell’ex Rex per titoli<br />

quali Trouble in Para<strong>di</strong>se (1932), Design for Living<br />

(1933), The Merry Widow (1934), Ninotchka<br />

(1939) e To Be or Not to Be (1942). Gli ultimi due<br />

sono chiarifi catori del rapporto del regista con<br />

l’ideologia: il primo è <strong>un</strong>a satira <strong>dal</strong> sapore anticom<strong>un</strong>ista,<br />

in cui tre agenti segreti sovietici sono<br />

inviati <strong>dal</strong> governo a Parigi per rivendere alc<strong>un</strong>i<br />

gioielli confi scati a <strong>un</strong>a contessa russa esule nella<br />

capitale parigina.<br />

L’amante <strong>di</strong> quest’ultima, il conte Leon, alter ego<br />

del regista, si oppone a questa ven<strong>di</strong>ta e inizia i<br />

tre uomini ai piaceri della vita parigina. Incaricata<br />

<strong>di</strong> verifi care il comportamento sospetto dei tre,<br />

la spia Ninotchka, interpretata <strong>dal</strong>la Divina Greta<br />

Garbo, è inviata a sorvegliarli, ma an<strong>che</strong> lei non<br />

riuscirà a resistere alle tentazioni occidentali. Nel<br />

secondo fi lm il bersaglio critico <strong>di</strong>viene il nazismo:<br />

ambientato nella Polonia occupata <strong>dal</strong>le truppe<br />

tedes<strong>che</strong>, l’opera narra le vicende <strong>di</strong> <strong>un</strong>a compagnia<br />

<strong>di</strong> attori <strong>di</strong> Varsavia <strong>che</strong> vuole far fuori <strong>un</strong>o<br />

dei gerarchi dell’esercito tedesco. To Be or Not to<br />

Be, insieme al c<strong>ha</strong>pliniano The Great Dictator, è<br />

<strong>un</strong>o dei più gran<strong>di</strong> esempi cinematografi ci <strong>di</strong> satira<br />

antinazista. Nel 1983 Mel Brooks girerà persino<br />

<strong>un</strong> piacevole remake come omaggio al regista.<br />

Oltre ai fi lm, non poteva mancare la tra<strong>di</strong>zionale<br />

tavola rotonda, <strong>che</strong> in ogni e<strong>di</strong>zione affi anca le<br />

proiezioni e accoglie sempre i favori <strong>di</strong> <strong>un</strong> pubblico<br />

sempre più desideroso <strong>di</strong> conoscere la storia<br />

della settima arte. L’introduzione ai singoli fi lm,<br />

altro momento d’alta pedagogia cinematografi ca,<br />

quest’anno è stata affi data allo storico e critico<br />

americano Joseph McBride, <strong>di</strong> cui abbiamo potuto<br />

Una scena <strong>di</strong> Ninotchka, interpretata<br />

<strong>dal</strong>la Divina Greta Garbo.<br />

apprezzare le competenze an<strong>che</strong> durante l’ultima<br />

retrospettiva del festival bolognese Cinema Ritrovato<br />

de<strong>di</strong>cata a John Ford. Accanto a lui cineasti e<br />

critici amanti del regista come Luc Moullet, Jean<br />

Dou<strong>che</strong>t, Pierre Rissient, Lionel Baier, Daniele<br />

Gaglianone, Benoît Jacques <strong>ha</strong>nno supportato lo<br />

stu<strong>di</strong>oso americano nel <strong>di</strong>ffi cile compito <strong>di</strong> introdurre<br />

il pubblico in questo itinerario nel cinema<br />

d’autore. Chicca tra le chic<strong>che</strong>, però, è stato certamente<br />

il documentario Ernst Lubitsch In Berlin<br />

(2006), girato <strong>dal</strong> regista e storico del cinema<br />

Robert Fisher, in cui si ricostruisce la carriera del<br />

regista a partire dai suoi esor<strong>di</strong> fi no alla fi ne del<br />

periodo tedesco.<br />

In questo fi lm, Nicola Lubitsch, fi glia del regista,<br />

guida gli spettatori alla scoperta del periodo più<br />

oscuro della vita del padre. Al suo racconto si alternano<br />

rari frammenti <strong>di</strong> girato, fotografi e da poco<br />

emerse dagli archivi e persino au<strong>di</strong>o originali del<br />

regista e dei suoi attori. La stessa Nicola era presente<br />

alla proiezione del fi lm Ninotchka, <strong>un</strong> fi lm<br />

da lei molto amato, e la sua testimonianza <strong>di</strong>retta<br />

non <strong>ha</strong> mancato <strong>di</strong> commuovere i numerosi spettatori<br />

accorsi.<br />

Accanto a questo documentario è stato possibile<br />

vedere an<strong>che</strong> Lubitsch, le patron (2010), fi lm<br />

francese girato da Jean-Jacques Bernard e scritto<br />

da N.T. Binh, <strong>che</strong>, pur essendo <strong>un</strong>o spassionato<br />

omaggio al regista, arricchisce ulteriormente le<br />

nostre conoscenze lubitschiane. Insomma, questa<br />

retrospettiva è stata <strong>un</strong>o dei più gran<strong>di</strong> successi del<br />

programma voluto da Olivier Père, in <strong>un</strong>’e<strong>di</strong>zione<br />

<strong>che</strong> <strong>ha</strong> saputo rafforzare ancora <strong>un</strong>a volta il ruolo<br />

<strong>di</strong> primo piano del festival <strong>di</strong> Locarno nel <strong>di</strong>fendere<br />

<strong>un</strong>’idea <strong>di</strong> cultura lontana da lustrini, mode<br />

e volgarità.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

61


Ernst & Yo<strong>un</strong>g,<br />

il vostro partner<br />

competente per:<br />

Assurance<br />

Tax<br />

Legal<br />

Transactions<br />

Advisory<br />

www.ey.com/ch


Sequenze <strong>di</strong> Jean de la Mulière<br />

THE AMERICAIN<br />

<strong>di</strong> Anton Corbijn.<br />

Un killer solitario esperto nel costruire e utilizzare armi.<br />

Una missione fi nita male e la decisione <strong>di</strong> cambiare vita.<br />

Per farlo il sicario si ritira in <strong>un</strong> paesino sugli Appennini<br />

dove fa amicizia con <strong>un</strong> sacerdote e si innamora <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />

giovane prostituta, ma prima <strong>di</strong> cambiare vita deve portare<br />

a termine l’ultimo incarico assegnatogli: costruire <strong>un</strong><br />

arma estremamente letale.<br />

Il soggetto è così lineare <strong>che</strong> ancora prima <strong>di</strong> vederlo in<br />

molti lo avevano tacciato <strong>di</strong> banalità e scarsa originalità.<br />

In effetti, non è <strong>che</strong> la storia <strong>di</strong> <strong>un</strong> killer tormentato e<br />

incerto sul suo futuro fi no a incamminarsi sulla via della<br />

redenzione sia raccontata per la prima volta.<br />

La sceneggiatura si app<strong>oggi</strong>a su <strong>un</strong> romanzo <strong>di</strong> Martin<br />

Booth, A Very Private Gentleman (1990) ed è sicuramente<br />

molto letteraria se questo signifi ca costruire <strong>un</strong> thriller<br />

in cui le scene d’azione sono quasi completamente assenti,<br />

i <strong>di</strong>aloghi rari e rarefatti e il racconto prosegue più per<br />

impressioni e suggestioni <strong>che</strong> grazie al succedersi <strong>di</strong> fatti<br />

e colpi <strong>di</strong> scena.<br />

NOWHERE BOY <strong>di</strong> Sam Taylor<br />

Immaginate l’infanzia <strong>di</strong> John Lennon. Liverpool 1955: <strong>un</strong> ragazzino<br />

<strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci anni furbo e ribelle, assetato <strong>di</strong> esperienza.<br />

In <strong>un</strong>a famiglia piena <strong>di</strong> segreti, due donne si contendo-<br />

EAT PRAY LOVE<br />

<strong>di</strong> Ryan Murphy<br />

Liz Gilbert <strong>ha</strong> tutto ciò <strong>che</strong> <strong>un</strong>a donna moderna può sognare – <strong>un</strong> marito,<br />

<strong>un</strong>a casa e <strong>un</strong>a carriera <strong>di</strong> successo – ma come tante altre donne,<br />

è insod<strong>di</strong>sfatta, confusa ed è alla ricerca <strong>di</strong> cosa effettivamente<br />

desidera <strong>dal</strong>la vita. Appena <strong>di</strong>vorziata, trovandosi ad <strong>un</strong> bivio, decide<br />

<strong>di</strong> allontanarsi <strong>dal</strong> suo mondo rischiando tutto e, per dare <strong>un</strong> cambiamento<br />

ra<strong>di</strong>cale alla sua vita, intraprende <strong>un</strong> viaggio intorno al mondo,<br />

<strong>un</strong> percorso per ritrovare se stessa. Nel suo viaggio in Italia riscopre il<br />

piacere <strong>di</strong> mangiare; in In<strong>di</strong>a arricchisce la sua spiritualità e, inaspettatamente,<br />

a Bali ritrova il suo equilibrio interiore grazie al vero amore..<br />

Tratto <strong>dal</strong>l’omonimo bestseller <strong>di</strong> Elizabeth Gilbert, Eat Pray Love è<br />

<strong>un</strong> titolo sbrigativo, assertivo, a suo modo essenziale, esattamente<br />

come il fi lm <strong>che</strong> introduce. I temi del libro sono seri, complessi<br />

ed effettivamente attuali, ma il trattamento <strong>che</strong> il fi lm riserva loro<br />

è sempre molto edulcorato, protetto da <strong>un</strong>a ciambella <strong>di</strong> sorrisi e<br />

bambagia. La solitu<strong>di</strong>ne e l’emarginazione a cui la scelta <strong>di</strong> Liz la<br />

espone non dura mai più <strong>di</strong> <strong>un</strong> accenno, la sofferenza è annacquata<br />

nel gelato, la confusione stemperata nell’esotismo <strong>di</strong> <strong>un</strong>a seduta <strong>di</strong><br />

psicoterapia-lampo presso <strong>un</strong> simpatico vecchietto in mutandoni,<br />

<strong>che</strong> non può prendere l’aereo “perché non <strong>ha</strong> i denti” (nel suo nonsense,<br />

<strong>un</strong>a delle battute migliori del fi lm).<br />

no il suo affetto: la severa zia Mimi, <strong>che</strong> <strong>ha</strong> cresciuto John,<br />

e Julia, la madre più permissiva. Nonostante aspiri ad avere<br />

<strong>un</strong>a famiglia normale, John si rifugia nell’eccitante mondo<br />

del “rock’n’roll”, dove il suo giovane talento incontra <strong>un</strong>o<br />

spirito affi ne nell’adolescente Paul Non appena John sta per<br />

iniziare la sua nuova vita, avviene <strong>un</strong> evento tragico. Vincendo<br />

le avversità, il ragazzo riesce a trovare la sua voce - ed il<br />

mondo assisterà alla nascita esplosiva <strong>di</strong> <strong>un</strong>a nuova icona.<br />

Narrare vicende <strong>che</strong> non <strong>ha</strong>nno nulla <strong>di</strong> particolarmente intrigante<br />

da <strong>di</strong>rci, se non fosse <strong>che</strong> coinvolgono personaggi<br />

noti comporta il rischio <strong>di</strong> costeggiare il luogo com<strong>un</strong>e. Lasciamo<br />

aperti gli interrogativi: cosa ci vuol rivelare il fi lm?<br />

Che la complicata vicenda familiare <strong>di</strong> Lennon <strong>ha</strong> infl uenzato<br />

la sua vita e la sua arte? Che per essere dei geni bisogna<br />

aver vissuto <strong>un</strong>’esistenza complicata? Che la ‘ribellione’ del<br />

giovane musicista <strong>ha</strong> buone ragioni <strong>di</strong> essere?<br />

Agli spettatori la propria sentenza.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

63


fashion store<br />

Bäckerstrasse 51 | 8004 Zürich, phone 044 240 11 11<br />

www.smlxl-fashionstore.ch


Diapason <strong>di</strong> Luca D’Alessandro<br />

Nu Braz - Baticumbum (Irma Records)<br />

Il cantante e musicista Emmanuele Cucchi - fi glio <strong>di</strong> Franco il noto trombonista<br />

della «Riverside Jazz Band» - in Baticumbum crea <strong>un</strong> legame con le<br />

tra<strong>di</strong>zioni jazzisti<strong>che</strong> e con le canzoni italiane degli anni cinquanta. Nu Braz<br />

è il suo progetto <strong>che</strong> si ispira alla musica popolare brasiliana, alla bossa<br />

nova, ma non solo. Il suo è <strong>un</strong> <strong>di</strong>sco concepito accuratamente, con brani<br />

acustici, puri, sommersi <strong>di</strong> passione e calore.<br />

Era l’obiettivo <strong>di</strong> Cucchi <strong>di</strong> p<strong>un</strong>tare su <strong>un</strong> livello altamente qualitativo: per<br />

la produzione del <strong>di</strong>sco si è affi ancato a numerosi rappresentanti del jazz<br />

italiano, tra l’altro agli S-Tone Inc., alla famosa cantante Anna D’Amico e al<br />

cantante e chitarrista <strong>di</strong> origine brasiliana Tomaz Di C<strong>un</strong>to, in arte Toco.<br />

Sono loro a dare il tocco fi nale, l’ultima sfumatura a quest’opera piena <strong>di</strong><br />

colori. Un <strong>di</strong>sco meraviglioso!<br />

Cesare Cremonini - 1999-2010 The Greatest Hits<br />

(Warner Music)<br />

I brani più famosi del cantautore bolognese Cesare Cremonini sono raccolti<br />

in 1999-2010 The Greatest Hits, <strong>un</strong> <strong>di</strong>sco <strong>che</strong> contiene il nuovo singolo<br />

Mondo, da <strong>di</strong>verse settimane ai vertici delle classifi <strong>che</strong> italiane, e il brano<br />

ine<strong>di</strong>to Hello cantato in duetto con Malika Ayane. Cremonini in questa retrospettiva<br />

attraversa i suoi primi <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> carriera; questa <strong>ha</strong> preso il<br />

suo corso alla fi ne del secolo scorso, quando Cremonini faceva parte dei<br />

L<strong>un</strong>apop. Da lì Cremonini è cresciuto, mantenendo com<strong>un</strong>que sempre il suo<br />

legame con il pop-rock genuino, il britpop o il gr<strong>un</strong>ge, <strong>un</strong> genere <strong>che</strong> viene<br />

spesso usato in Gran Bretagna.<br />

È <strong>un</strong>a delle doti del cantautore: combinare la più nobile tra<strong>di</strong>zione italiana<br />

con <strong>un</strong>a scrittura <strong>di</strong> respiro internazionale.<br />

Danilo Rea - Piano Works X: Danilo Rea at Schloss Elmau<br />

«A Tribute to Fabrizio De André» (Act Music)<br />

Il pianista vicentino Danilo Rea è stato defi nito da Thomas Conrad, critico<br />

della rivista American Jazztimes, <strong>un</strong>o dei pianisti italiani più talentuosi del<br />

momento. Non ne dubitiamo: Rea nel suo album da solista, <strong>un</strong> tributo a<br />

Fabrizio De André, lo <strong>di</strong>mostra perfettamente. Le canzoni <strong>di</strong> De André non<br />

solo fanno da base, ma spingono Rea a estrarre da se stesso <strong>un</strong>’immensa<br />

forza creativa. Il pianista si muove fra brani intramontabili come Bocca <strong>di</strong><br />

Rosa e La Canzone <strong>di</strong> Marinella, intense ballate struggenti, <strong>dal</strong> blues allo<br />

swing sincopato, per arrivare persino a passaggi <strong>di</strong> puro free jazz, come<br />

nel brano Girotondo. A Tribute to Fabrizio De André offre l’opport<strong>un</strong>ità al<br />

mondo <strong>di</strong> conoscere due gran<strong>di</strong> artisti italiani, Danilo Rea e Fabrizio De<br />

André, con <strong>un</strong> solo CD.<br />

John Type - L<strong>un</strong>atic Decadence (Irma Records)<br />

Un <strong>di</strong>sco ispirato ai fi lm polizieschi degli anni settanta, ai fumetti d’azione, al<br />

breakbeat, all’elettronica e al jazz. Non manca niente, sia sul piano melo<strong>di</strong>co<br />

sia su quello ritmico: sono brani veloci, melo<strong>di</strong>e assemblate da <strong>un</strong> bouquet<br />

<strong>di</strong> stili e <strong>di</strong> mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi. L<strong>un</strong>atic Decadence è la visione <strong>di</strong> John Type,<br />

<strong>un</strong> produttore e dj <strong>di</strong> origine fi lippina, <strong>che</strong> vive in Italia da <strong>di</strong>versi anni, dove<br />

<strong>ha</strong> collaborato tra l’altro con i Negrita. John Type fa ampio uso <strong>di</strong> sintetizzatori,<br />

campionatori e gira<strong>di</strong>schi, ovvero dei mezzi <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione degli<br />

anni passati, combinandoli con le musi<strong>che</strong> <strong>di</strong> <strong>oggi</strong>. Nonostante quest’orientamento<br />

verso i suoni multiformi, l’autore nel suo <strong>di</strong>sco evita <strong>di</strong> proporci <strong>un</strong><br />

suono complesso o astratto – non si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong>’alchimia artistica, ma solo<br />

<strong>di</strong> <strong>un</strong>a fusione <strong>di</strong> generi <strong>di</strong>versi tra loro amalgamati alla perfezione.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

65


66<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

Una vera Diva!<br />

Cecilia Bartoli, Annette e Léonard Gianadda Presidente della<br />

celeberrima Fondazione <strong>ha</strong>nno appena tolto il velo alla targa<br />

commemorativa dell’evento in Octodure.<br />

(foto: © Georges-André Cretton - Martigny.


Marco Patr<strong>un</strong>o, <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> www.alpinfo.ch,<br />

la testata transfrontaliera <strong>che</strong> <strong>ha</strong><br />

sede nel Vallese, nelle mura dell’antica città<br />

d’Octodure, <strong>ha</strong> incontro Cecilia Bartoli. A<br />

Martigny, la celebre mezzo-soprano italiana,<br />

residente in Svizzera, <strong>ha</strong> tenuto a battesimo<br />

la Fondazione Annette e Léonard<br />

Gianadda<br />

Recentemente Martigny e la Fondazione<br />

Pierre Gianadda <strong>ha</strong>nno ancora <strong>un</strong>a volta<br />

avuto il privilegio e l’onore d’accogliere<br />

<strong>un</strong>’artista straor<strong>di</strong>naria, Cecilia Bartoli.<br />

La cantatrice italiana è stata la protagonista d’<strong>un</strong><br />

concerto <strong>di</strong> gala <strong>che</strong> <strong>ha</strong> riscosso <strong>un</strong> successo eccezionale.<br />

La sua sublime interpretazione del repertorio<br />

<strong>di</strong> Haendel <strong>ha</strong> suscitato delle forti emozioni<br />

nel numeroso pubblico presente alla serata.<br />

Una platea affascinata <strong>dal</strong> talento e <strong>dal</strong> carisma <strong>di</strong><br />

Cecilia. Alc<strong>un</strong>e persone presenti in sala ci <strong>ha</strong>nno<br />

confessato d’aver provato fremiti tali da far venire<br />

la “pelle d’oca”, talmente la sonorità della sua<br />

voce era avvincente. Noi abbiamo avuto la fort<strong>un</strong>a<br />

e l’onore d’incontrarla il giorno dopo il suo gala<br />

durante le celebrazioni del 75mo compleanno <strong>di</strong><br />

Léonard Gianadda, suo grande estimatore nonché<br />

amico. Quest’ultimo <strong>ha</strong> colto l’occasione della sua<br />

festa per inaugurare la “Fondazione Annette e Léonard<br />

Gianadda” alla quale <strong>ha</strong> donato <strong>un</strong> complesso<br />

immobiliare: <strong>un</strong> asilo-nido e dei monolocali per<br />

attività me<strong>di</strong>co-sociali. I proventi, <strong>che</strong> sono stimati<br />

a circa 350'000 franchi svizzeri annui, saranno<br />

versati all’Amministrazione com<strong>un</strong>ale <strong>di</strong> Martigny<br />

da devolvere alle iniziative sociali del Com<strong>un</strong>e. Cecilia<br />

Bartoli, <strong>ha</strong> reso omaggio al suo amico e alla<br />

sua famiglia accettando d’essere la madrina della<br />

manifestazione.<br />

Un’affascinante personalità<br />

Noi pensavamo d’incontrare <strong>un</strong>a Star…in realtà<br />

abbiamo conosciuto, non solo <strong>un</strong>a vera Diva, ma<br />

an<strong>che</strong> <strong>un</strong>a dama: l’<strong>un</strong>a e l’altra con la “D” maiuscola.<br />

Una “bella persona” come si suol <strong>di</strong>re da noi<br />

in Italia. La sua gentilezza, la sua semplicità e la<br />

sua sensibilità sono i valori aggi<strong>un</strong>ti al suo grande<br />

talento. Una vera Icona del “Bel Canto” <strong>che</strong> ci<br />

inorgoglisce con le sue itali<strong>che</strong> origini. Cecilia era<br />

accompagnata <strong>dal</strong>la madre. An<strong>che</strong> con lei abbiamo<br />

scambiato qual<strong>che</strong> impressione, ciò <strong>che</strong> ci <strong>ha</strong><br />

permesso <strong>di</strong> conoscere meglio, non solo l’artista,<br />

ma an<strong>che</strong> la donna nella sua quoti<strong>di</strong>anità: <strong>un</strong>a vera<br />

perla! La chiacchierata ami<strong>che</strong>vole, <strong>che</strong> abbiamo<br />

avuto con la cantatrice, ci <strong>ha</strong> inoltre permesso <strong>di</strong><br />

scoprire la sua passione per l’arte culinaria. Spesso<br />

è lei stessa <strong>che</strong> prepara per i suoi amici dei piatti<br />

succulenti della cucina italiana e ne con<strong>di</strong>vide<br />

i piaceri a tavola; insomma <strong>un</strong>a “buona for<strong>che</strong>tta”<br />

come ci <strong>ha</strong> confermato la madre.<br />

Interesse per le nostre iniziative<br />

L’artista si è <strong>di</strong>mostrata incuriosita <strong>dal</strong>la nostra testa-<br />

ta giornalistica transfrontaliera Alp-Info. Ha trovato<br />

molto interessante questa iniziativa <strong>di</strong> mettere in<br />

relazione Francesi, Svizzeri e Italiani per sviluppare<br />

nuove idee <strong>dal</strong> valore aggi<strong>un</strong>to. An<strong>che</strong> per lei la com<strong>un</strong>icazione<br />

è fondamentale per il progresso civile<br />

e sociale. Infi ne le abbiamo offerto <strong>un</strong>a copia della<br />

centenaria e prestigiosa pubblicazione La Rivista<br />

e<strong>di</strong>ta <strong>dal</strong>la CCIS (<strong>Camera</strong> del <strong>Commercio</strong> Italiana<br />

per la Svizzera), promettendole <strong>di</strong> pubblicare sulle<br />

sue pagine il resoconto <strong>di</strong> questo avvenimento.<br />

Personalmente, abbiamo constatato la bella amicizia<br />

<strong>che</strong> la lega a Léonard Gianadda, Presidente<br />

della celeberrima Fondazione <strong>di</strong> cui apprezza<br />

l’impegno in favore della cultura. L’Icona del “Bel<br />

Canto”, qual è Cecilia Bartoli, è troppo modesta<br />

per sentirsi ambasciatrice italiana nel mondo. Noi<br />

però ne siamo convinti oltre ad esserne orgogliosi.<br />

La conversazione si è poi portata sugli impegni<br />

prossimo-futuri <strong>che</strong> la vedranno in scena dopo il<br />

concerto <strong>di</strong> gala <strong>che</strong> si terrà al “Lingotto” <strong>di</strong> Torino<br />

in Italia, an<strong>che</strong> a Vienna, Madrid, Basilea ed in altre<br />

località d’Europa e del mondo.<br />

Il nostro <strong>di</strong>scorrere ami<strong>che</strong>vole ci <strong>ha</strong> confermato le<br />

prime impressioni: Cecilia non solo è <strong>un</strong>’artista <strong>di</strong><br />

alto livello ma an<strong>che</strong> <strong>un</strong>a donna <strong>di</strong> <strong>un</strong>a sensibilità<br />

particolare. Disponibile e sorridente, la mezzo-soprano<br />

si è prestata ad essere fotografata con il suo<br />

pubblico.<br />

Da parte nostra le auguriamo calorosamente il meglio<br />

per tutti i progetti <strong>che</strong> nel futuro intraprenderà,<br />

siano essi professionali o <strong>di</strong> vita, e la ringraziamo<br />

per gli istanti in<strong>di</strong>menticabili <strong>che</strong> ci <strong>ha</strong> de<strong>di</strong>cato<br />

senza alc<strong>un</strong>a remora.<br />

Nela foto: Cecilia Bartoli, icona del “Bel Canto, con <strong>un</strong> Marco<br />

Patr<strong>un</strong>o visibilmente emozionato.<br />

(foto: © Georges-André Cretton – Martigny).<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

67


68<br />

WiMu: il nuovo museo del vino<br />

al castello <strong>di</strong> Barolo<br />

Inaugurato lo scorso 12 settembre 2010 al<br />

Castello Falletti <strong>di</strong> Barolo il WiMu– Wine<br />

Museum è l’innovativo museo del vino nato<br />

<strong>dal</strong>la fantasia <strong>di</strong> François Confi no, autore <strong>di</strong><br />

numerosi e apprezzati allestimenti museali in tutto<br />

il mondo fra cui, a Torino, il Museo del Cinema<br />

alla Mole Antonelliana e il restyling del Museo<br />

dell’Automobile.<br />

Il WiMu non poteva <strong>che</strong> sorgere a Barolo. Qui, fra<br />

or<strong>di</strong>nate colline pettinate a vigneto, è nato oltre<br />

due secoli fa quello <strong>che</strong> è riconosciuto come il «re<br />

dei vini», nell’Ottocento <strong>di</strong>venuto vino uffi ciale<br />

della Corte dei Savoia e <strong>oggi</strong> fra i più prestigiosi<br />

ambasciatori internazionali del made in Italy.<br />

Qui, quello <strong>che</strong> non c’era adesso c’è. Il castello<br />

dei mar<strong>che</strong>si Falletti nel cuore dell’abitato riapre<br />

le sue stori<strong>che</strong> sale per ospitare <strong>un</strong> museo <strong>che</strong> aggi<strong>un</strong>ge<br />

<strong>un</strong> importante tassello all’offerta turistica,<br />

culturale ed enogastronomica <strong>di</strong> questa terra acclamata<br />

come meta da visitatori e buongustai <strong>di</strong><br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

tutto il mondo.<br />

Il WiMu è nato <strong>dal</strong>l’accordo tra Regione Piemonte,<br />

Provincia <strong>di</strong> C<strong>un</strong>eo, Com<strong>un</strong>e <strong>di</strong> Barolo e Unione<br />

<strong>di</strong> Com<strong>un</strong>i «Colline <strong>di</strong> Langa e Barolo», con<br />

il sostegno <strong>di</strong> Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong><br />

C<strong>un</strong>eo, Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Torino<br />

e Compagnia <strong>di</strong> San Paolo, il contributo della<br />

<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> <strong>di</strong> C<strong>un</strong>eo, la partnership<br />

dell’Enoteca Regionale del Barolo, la collaborazione<br />

<strong>di</strong> Atl Langhe Roero e Consorzio Turistico<br />

Langhe Monferrato Roero per la promozione e<br />

della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura<br />

per la com<strong>un</strong>icazione, la <strong>di</strong>rezione artistica e<br />

l’organizzazione dell’evento inaugurale.<br />

Dimenticatevi il classico «museo del vino» con i<br />

tini, le botti e le ba<strong>che</strong><strong>che</strong> zeppe <strong>di</strong> tappi e vecchie<br />

bottiglie. Il WiMu non è <strong>un</strong>a statica collezione<br />

<strong>di</strong> memorabilia, ma <strong>un</strong> viaggio emozionale tra<br />

la produzione, la cultura e la tra<strong>di</strong>zione del vino,<br />

attraverso <strong>un</strong> percorso <strong>di</strong> evocazioni e suggestioni


<strong>che</strong> partono <strong>dal</strong> ruolo <strong>che</strong> il vino come ar<strong>che</strong>tipo<br />

<strong>di</strong> vita riveste da millenni nella cultura umana,<br />

nelle religioni, nell’immaginario delle arti e della<br />

creatività.<br />

Il WiMu è pensato per offrire <strong>un</strong> complemento lu<strong>di</strong>co<br />

all’esperienza del turista <strong>che</strong> da queste parti<br />

- nello spazio <strong>di</strong> pochi chilometri - può godere <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong>’esperienza in<strong>di</strong>menticabile <strong>che</strong> va <strong>dal</strong>la visita<br />

alle cantine e produttori del territorio alla scoperta<br />

<strong>di</strong> <strong>un</strong> paesaggio p<strong>un</strong>teggiato <strong>di</strong> castelli me<strong>di</strong>evali,<br />

da <strong>un</strong> sistema ricettivo <strong>che</strong> spazia <strong>dal</strong> b&b familiare<br />

al resort a cinque stelle a <strong>un</strong>’offerta enogastronomica<br />

fra le più celebrate d’Italia, con i suoi<br />

14 vini Doc e Docg e <strong>un</strong> gioiello come il Tartufo<br />

bianco d’Alba.<br />

Il percorso <strong>di</strong> visita del WiMu è <strong>un</strong>a celebrazione<br />

del vino in venticinque sale <strong>di</strong>sposte su cinque piani.<br />

Un viaggio emozionale fra buio e luce, suoni e<br />

colore, fra realtà e mito attraverso i colori e i suoni<br />

delle stagioni, dei tempi del giorno e dell’anno.<br />

L’allestimento – come sempre in Confi no – mescola<br />

rigore scientifi co e <strong>di</strong>vertissement puro, citazioni<br />

colte e ironi<strong>che</strong>, trovate a volte spiazzanti<br />

ma mai banali. Non <strong>un</strong> museo dove si «guarda»<br />

soltanto, ma dove si viene immersi in atmosfere<br />

avvolgenti, colpiti <strong>dal</strong>le suggestioni <strong>di</strong> installazioni<br />

multime<strong>di</strong>ali, <strong>di</strong>orami, teatrini e cappellette,<br />

macchine e pulsanti <strong>che</strong> il visitatore può mettere<br />

in moto e azionare <strong>di</strong> persona.<br />

Si parte <strong>dal</strong>l’ultimo piano. Una <strong>di</strong>scesa fra buio e<br />

luce, fra suono e colore, sopra e sotto le zolle <strong>di</strong><br />

questo suolo miracoloso. Il clima, la terra, i tempi<br />

delle stagioni, i colori dell’aut<strong>un</strong>no e i silenzi<br />

dell’inverno, la sapienza della mano. Il vino nella<br />

storia e nell’arte, in cucina e nel cinema, nella<br />

musica e nella letteratura, nei miti <strong>un</strong>iversali e nelle<br />

tra<strong>di</strong>zioni locali.<br />

Il WiMu è an<strong>che</strong> <strong>un</strong> omaggio alla storia del castello<br />

e ai personaggi illustri <strong>che</strong> lo <strong>ha</strong>nno abitato. Il<br />

mar<strong>che</strong>se Carlo Tancre<strong>di</strong> Falletti e la consorte, la<br />

mar<strong>che</strong>sa Juliette Colbert, più nota come Giulia<br />

<strong>di</strong> Barolo. Il patriota Silvio Pellico, <strong>un</strong>o dei gran<strong>di</strong><br />

protagonisti del Risorgimento italiano, <strong>che</strong> qui fu<br />

bibliotecario e <strong>di</strong> cui è conservata intatta la camera-stu<strong>di</strong>o.<br />

E dopo il vino evocato e narrato, ecco il vino da<br />

vivere e gustare. Si scende al Tempio dell’Enoturista<br />

dove si scatena la pienezza del piacere sensoriale.<br />

Qui incontriamo il Barolo e i gran<strong>di</strong> vini.<br />

Qui possiamo degustarli da soli o sotto la guida <strong>di</strong><br />

esperti. Impariamo giocando a riconoscerne profumi,<br />

aromi, personalità. Scopriamo il legame fra<br />

il vino e il suo territorio. E <strong>di</strong> qui possiamo continuare<br />

il nostro viaggio <strong>di</strong> esplorazione virtuale e<br />

reale alla scoperta <strong>di</strong> <strong>un</strong>a terra ricca e generosa.<br />

Una fi nestra sul paesaggio, i riti, i segreti dei vini<br />

del Piemonte scan<strong>di</strong>ta <strong>dal</strong>le immagini emozionali<br />

del videoclip appositamente scritto e realizzato da<br />

Maurizio Bonino.<br />

L’itinerario si conclude nel modo più appagante<br />

all’Enoteca Regionale del Barolo, rappresentativa<br />

degli 11 paesi del Barolo, sita nelle anti<strong>che</strong> cantine<br />

marchionali del castello <strong>che</strong> tennero a battesimo<br />

questo vino leggendario. Lo spettacolo delle<br />

gran<strong>di</strong> eti<strong>che</strong>tte e delle annate memorabili.<br />

Qui potremo scegliere le nostre bottiglie e portarcele<br />

a casa.<br />

WiMu - Wine Museum,<br />

Castello Com<strong>un</strong>ale Falletti <strong>di</strong> Barolo, Italia<br />

Tel. +39 0173 38 66 97<br />

www.wimubarolo.it<br />

Orari<br />

Lu-dom 9.30 - 19.30, ultimo ingresso 18.30<br />

Chiuso il giovedì <strong>dal</strong> 15 novembre 2010<br />

25 <strong>di</strong>cembre, 1 gennaio<br />

Periodo <strong>di</strong> chiusura<br />

<strong>dal</strong> 9 gennaio al 28 febbraio<br />

È IL MARCHIO CHE DISTINGUE<br />

LA MIGLIORE OSPITALITÀ ITALIANA.<br />

CERCATELO E TROVERETE<br />

ACCOGLIENZA DI QUALITÀ.<br />

Lo espongono alberghi, ristoranti, agriturismo, camping<br />

e stabilimenti balneari <strong>che</strong> <strong>ha</strong>nno ottenuto la certificazione<br />

rilasciata <strong>dal</strong>le Camere <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> d’Italia.<br />

Per saperne <strong>di</strong> più cliccate su www.10q.it<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

69


FORMAZIONE 2010<br />

RISTORAZIONE<br />

E TURISMO<br />

15 CORSI DI AGGIORNAMENTO DA 50 ORE,<br />

RIVOLTI AGLI OPERATORI DEL SETTORE TURISTICO<br />

ALBERGHIERO E DELLA RISTORAZIONE<br />

1 CORSO DI FORMAZIONE<br />

PER DISOCCUPATI<br />

GESTORE DI RISTORANTE<br />

DA 280 ORE,<br />

DI CUI 80 ORE<br />

DI STAGE IN ITALIA<br />

PROGETTO<br />

Sole e pepe: Formazione<br />

e innovazione per il turismo<br />

I corsi sono gratuiti, in quanto finanziati <strong>dal</strong> Ministero del Lavoro<br />

e delle Politi<strong>che</strong> Sociali della Repubblica Italiana<br />

www.ialweb.it/international/basilea<br />

Sede e iscrizioni FOPRAS, Nauenstrasse, 71, Postfach 2816, 4002 Basel<br />

Segreteria FOPRAS tel 061 271 78 50 fax 061 271 78 56; e-mail info@fopras.ch


Gastronomia:<br />

esperienze <strong>di</strong> formazione<br />

“Lei non ci crederà ma i primi sol<strong>di</strong> <strong>che</strong> ho guadagnato<br />

negli Stati Uniti li ho spesi per formarmi<br />

in ambito gastronomico!” Inizia così il frizzante<br />

incontro con Giorgio Martone, gestore del ristorante<br />

Im Schärme Hofstetten (SO), valente cuoco<br />

<strong>di</strong> origine irpina nato in Svizzera, cresciuto professionalmente<br />

nel modenese, e negli Stati Uniti,<br />

trasferitosi nuovamente nella Confederazione da<br />

cinque anni. Tuttavia sarebbe riduttivo defi nirlo<br />

solo con il termine “cuoco”. Giorgio è <strong>un</strong>a persona<br />

fort<strong>un</strong>ata perché ama il lavoro <strong>che</strong> fa; anzi per<br />

parafrasare Anton Ego, personaggio immaginario<br />

del fi lm d’animazione Ratatouille, lui non ama la<br />

gastronomia, la venera.<br />

Giorgio <strong>ha</strong> tenuto <strong>un</strong>a lezione <strong>di</strong> 8 ore all’interno<br />

del corso “Il vino: conoscerlo abbinarlo e servirlo”<br />

realizzato <strong>dal</strong>la FOPRAS con l’aiuto <strong>di</strong> partner italiani<br />

all’interno <strong>di</strong> <strong>un</strong> progetto <strong>di</strong> formazione <strong>che</strong><br />

prevede la realizzazione <strong>di</strong> corsi gratuiti per gli<br />

italiani residenti in Svizzera a tema gastronomico<br />

e turistico, sia per i semplici amatori <strong>che</strong> per i<br />

professionisti. Il progetto avrà termine nell’aprile<br />

del 2011.<br />

Veramente i primi sol<strong>di</strong> <strong>che</strong> <strong>ha</strong>i guadagnato sono<br />

stati spesi per la tua formazione?<br />

Ebbene sì: era il 1979 e volevo sfruttare subito il<br />

titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o tecnico <strong>che</strong> avevo conseguito a Frigento,<br />

in Irpina. Sono andato negli Stati Uniti, a<br />

Waterbury in Connecticut dove avevo <strong>un</strong> parente.<br />

Là lavoravo presso la General Motors. Ma la mia<br />

vera passione premeva. Conobbi il proprietario del<br />

ristorante Diorio e mi accordai con lui: il giorno<br />

lavoravo alla GM e la sera, a pagamento, andavo a<br />

lezione da lui per farmi insegnare il mestiere.<br />

E da li è iniziato <strong>un</strong> percorso, duro certo,<br />

ma denso <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni…<br />

Essere defi nito come il cuoco “dei trecento all’ora”<br />

visto <strong>che</strong> sono stato il cuoco <strong>di</strong> Mic<strong>ha</strong>el Schuma<strong>che</strong>r<br />

quando era alla Ferrari e aver lavorato per<br />

Luciano Pavarotti fa gonfi are il petto <strong>di</strong> orgoglio.<br />

Cerco però <strong>di</strong> non <strong>di</strong>menticare <strong>che</strong> ciò è stato possibile<br />

per due ragioni: la passione <strong>che</strong> nutro per<br />

questa arte e la consapevolezza <strong>che</strong> c’è sempre<br />

qualcosa da imparare. Le attività formative sono<br />

per me delle vere miniere: <strong>un</strong>’idea, <strong>un</strong>’intuizione<br />

o <strong>un</strong> <strong>di</strong>verso p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista, può arrivare da <strong>un</strong> addetto<br />

ai lavori come da <strong>un</strong> amatore.<br />

Lo Chef Martone ai fornelli.<br />

È questa l’esperienza <strong>che</strong> <strong>ha</strong> fatto ne corso<br />

“Il vino: conoscerlo abbinarlo e servirlo”?<br />

Esattamente! Durante la giornata <strong>di</strong> lezione sugli<br />

abbinamenti ho trasmesso le mie conoscenze, ma<br />

ho an<strong>che</strong> ascoltato gli sp<strong>un</strong>ti e le perplessità dei<br />

presenti. Formare e allo stesso modo essere formati,<br />

sono occasioni <strong>un</strong>i<strong>che</strong> per docente e <strong>di</strong>scente. Si<br />

<strong>ha</strong> sempre bisogno <strong>di</strong> imparare e confrontarsi con<br />

gli altri. È stato grazie al mio primo investimento<br />

<strong>che</strong> ho iniziato questo mestiere e grazie alle esperienze<br />

fatte come docente al centro <strong>di</strong> formazione<br />

professionale Nazareno <strong>di</strong> Carpi <strong>che</strong> ho conosciuto<br />

persone come Lino Turrini (noto <strong>che</strong>f italiano<br />

ndr), <strong>che</strong> mi <strong>ha</strong> fatto capire come il cibo sia, grazie<br />

a <strong>di</strong>o, più <strong>di</strong> <strong>un</strong> nutrimento per noi.<br />

Insomma la gastronomia come <strong>un</strong> tassello,<br />

an<strong>che</strong> culturale, della nostra vita.<br />

Non potrebbe essere altrimenti, soprattutto per noi<br />

italiani. Perché, e questo non lo dobbiamo mai <strong>di</strong>menticare,<br />

la nostra è <strong>un</strong>a cucina povera. È questa<br />

la ragione per cui nascono ricette come i tortelli al<br />

gambo <strong>di</strong> cipolla, la cipolla serviva per qualcos’altro,<br />

o i quadrucci in brodo <strong>di</strong> coniglio del l<strong>un</strong>edì,<br />

brodo fatto con coniglio avanzato <strong>dal</strong>la domenica.<br />

Queste sono le cose <strong>che</strong> tutti dovrebbero sapere,<br />

amatori e professionisti, per loro piacere personale<br />

o necessità professionale.<br />

Stefano Bion<strong>di</strong>ni<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

71


72<br />

La passata <strong>di</strong> pomodoro<br />

La notizia è ormai uffi ciale: la teoria <strong>che</strong>, secondo<br />

la fi siologia quattro sono i sapori elementari riconosciuti<br />

<strong>dal</strong>la lingua, è tramontata. Ai quattro, dolce,<br />

acido(aspro), salato e amaro, se ne aggi<strong>un</strong>to<br />

<strong>un</strong> quinto: l”Umami. Ne <strong>ha</strong>nno parlato ad <strong>un</strong> convegno<br />

alc<strong>un</strong>i ricercatori inglesi dell’Università <strong>di</strong> Rea<strong>di</strong>ng e Heston<br />

Blument<strong>ha</strong>l, tre stelle Mi<strong>che</strong>lin con il suo ristorante<br />

The Fat Duck nel Berkshire, in Inghilterra, <strong>ha</strong> pubblicato<br />

<strong>un</strong> articolo su <strong>un</strong>a rivista prestigiosa <strong>di</strong> chimica.<br />

Di certo, non capita spesso <strong>che</strong> <strong>un</strong> cuoco pubblichi<br />

articoli su riviste scientifi <strong>che</strong>. Qui, però, non stiamo<br />

parlando <strong>di</strong> <strong>un</strong>o Chef qual<strong>un</strong>que, ma <strong>di</strong> Heston Blument<strong>ha</strong>l,<br />

<strong>che</strong> oltre alle tre stelle Mi<strong>che</strong>lin, è <strong>un</strong>o dei maggiori<br />

esponenti (insieme allo spagnolo Farran Adrià e al<br />

nostro Massimo Bottura) <strong>di</strong> quell’approccio alla cucina<br />

chiamato Gastronomia Molecolare, <strong>che</strong> cerca <strong>di</strong> porre<br />

le conoscenze scientifi <strong>che</strong> al servizio della buona tavola,<br />

per migliorare vecchi piatti e inventarne <strong>di</strong> nuovi. Blument<strong>ha</strong>l,<br />

a proposito del pomodoro, in <strong>un</strong> recente fascicolo<br />

della prestigiosa rivista Journal of Agricoltural and<br />

Food Chemistry, riporta l’analisi <strong>di</strong> acido glutammico e<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

C<strong>di</strong> Domenico Consentino<br />

Convivio<br />

Il sapore <strong>di</strong> “Umami” rinchiuso in bottiglia<br />

<strong>di</strong> 5’ –adenosin monofosfato contenuti in 12 varietà <strong>di</strong><br />

pomodori: da insalata, ciliegino, Sammarzano, costoluto<br />

fi orentino, cuore <strong>di</strong> bue, Belmonte, Pachino, vesuviano<br />

etc. Perché mai –mi sono detto - <strong>un</strong> cuoco dovrebbe<br />

interessarsi a queste molecole, l’ho capito leggendo<br />

l’articolo fi no in fondo. An<strong>che</strong> se, a proposito del quinto<br />

sapore, l’Umami, app<strong>un</strong>to, Blument<strong>ha</strong>l non <strong>di</strong>ce nulla <strong>di</strong><br />

nuovo. È <strong>dal</strong>l’anno duemila <strong>che</strong> l’Umami, in quasi tutti<br />

i paesi occidentali, è stato accettato pianamente tra<br />

i sapori fondamentali. Ma per sapere qualcosa in più<br />

sull’Umami è bene tornare in<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> <strong>un</strong> secolo.<br />

Kik<strong>un</strong>ae Ikeda, padre dell’Umami<br />

Fino al 1908 si credeva <strong>che</strong> i sapori fondamentali fossero<br />

quattro: dolce, salato, acido e amaro. In quell’anno,<br />

il chimico giapponese Kikuma Ikeda stava cercando <strong>di</strong><br />

capire quale fosse il sapore fondamentale <strong>di</strong> <strong>un</strong>a tipica<br />

zuppa giapponese <strong>di</strong> alghe <strong>di</strong> pesce, il dashi, poiché gli<br />

sembrava <strong>di</strong>verso dai quattro conosciuti. Scoprì <strong>che</strong> il<br />

sapore <strong>di</strong> quella zuppa era dovuto principalmente al glutammato,<br />

<strong>un</strong> sale dell’acido glutammico, <strong>un</strong> amminoaci-


do, e decise <strong>di</strong> chiamare Umami il nuovo sapore. Nella<br />

lingua italiana potremmo chiamarlo “sapido”. Così come<br />

il cloruro <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o stimola i recettori del sapore salato,<br />

il glutammato e l’acido glutammico stimolano il sapore<br />

umami. Il chimico giapponese concluse la sua ricerca<br />

scrivendo <strong>che</strong> l’acido glutammico (<strong>di</strong> sapore Umami), è<br />

<strong>un</strong>o degli amminoaci<strong>di</strong> più abbondanti in natura e lo si<br />

può trovare libero in molti alimenti quali il latte, f<strong>un</strong>ghi,<br />

in abbondanza nei pomodori e in alc<strong>un</strong>e alghe utilizzate<br />

<strong>dal</strong>la cucina giapponese.<br />

Imme<strong>di</strong>ato in Asia, lento in Occidente<br />

Nel corso degli anni furono scoperte altre sostanze<br />

<strong>dal</strong> sapore umami nei cibi. Tutte stimolatrici dell’umami.<br />

Sono sostanze naturali <strong>che</strong> per secoli, inconsapevolmente,<br />

i cuochi giapponesi e cinesi <strong>ha</strong>nno utilizzato<br />

per costruire piatti complessi, spesso stimolando tre<br />

o quattro sapori fondamentali contemporaneamente, a<br />

<strong>di</strong>fferenza della cucina occidentale <strong>che</strong> raramente ne<br />

stimola più <strong>di</strong> due alla volta. Il riconoscimento dell’Umami<br />

come sapore fondamentale <strong>di</strong>stinto dai quattro classici<br />

(salato, aspro, dolce amaro) è stato imme<strong>di</strong>ato nella<br />

cultura gastronomica asiatica, lento, molto lento, invece<br />

in quella occidentale, forse per motivo culturale. Nella<br />

cucina occidentale spesso l’umami è stimolato insieme<br />

al gusto salato, e supportato <strong>dal</strong>la presenza <strong>di</strong> grassi<br />

animali. Questo fatto, a mio avviso, può avere ritardato<br />

la sua accettazione come sapore in<strong>di</strong>pendente dagli<br />

altri. Un esempio è il brodo <strong>di</strong> carne, tipico della cucina<br />

occidentale. Nel brodo, ad esempio, a causa della l<strong>un</strong>ga<br />

cottura della carne, si producono molecole <strong>di</strong> glutammato,<br />

<strong>che</strong> in sinergia stimolano l’Umami.<br />

Dal Pomodoro Umami <strong>di</strong> Blument<strong>ha</strong>l …<br />

Stu<strong>di</strong>ando le tipi<strong>che</strong> zuppe giapponesi, come il già citato<br />

dashi, involontariamente, il prof. Kik<strong>un</strong>ae Ikeda, aveva<br />

scoperto <strong>che</strong> il pomodoro è <strong>un</strong>o dei vegetali a più alta<br />

concentrazione <strong>di</strong> acido glutammico libero, concentra-<br />

zione <strong>che</strong> aumenta molto con la maturazione e la cottura.<br />

Il pomodoro contiene an<strong>che</strong> <strong>un</strong> altro stimolatore<br />

dell’umami: il 5’ –adenosin monofosfato (AMP). Queste<br />

due molecole, analizzate da Heston Blument<strong>ha</strong>l, <strong>ha</strong>nno<br />

dato la possibilità al cuoco inglese, tre stelle Mi<strong>che</strong>lin, <strong>di</strong><br />

pubblicare il suo articolo sulla prestigiosa rivista chimica,<br />

sostenendo <strong>che</strong> sono il vero motivo per cui spesso<br />

il pomodoro, in occidente, è stato è viene ancora cotto<br />

con la carne o il pesce: intensifi ca il sapore degli ingre<strong>di</strong>enti<br />

a cui è associato.<br />

Blument<strong>ha</strong>l va oltre. E nella sua analisi, <strong>di</strong>stingue tra la<br />

“carne” del pomodoro, la parte soda <strong>di</strong>rettamente sotto<br />

la buccia e la “polpa”, quella fase semiliquida al centro<br />

del pomodoro <strong>che</strong> contiene i semi,<br />

Un gruppo <strong>di</strong> “assaggiatori” addestrati a riconoscere il<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

73


74<br />

Bottarga <strong>di</strong> tonno grattugiata o da affettare.<br />

sapore umami, <strong>ha</strong> trovato <strong>che</strong> la polpa vicino ai semi<br />

è molto più sapida della carne soda, e le analisi <strong>ha</strong>nno<br />

confermato <strong>un</strong>a maggiore concentrazione <strong>di</strong> acido gluttamico,<br />

an<strong>che</strong> sei volte superiore per alc<strong>un</strong>e varietà <strong>di</strong><br />

pomodori.<br />

L’osservazione <strong>di</strong> Blument<strong>ha</strong>l e degli assaggiatori è culinariamente<br />

interessante, perché spesso la polpa viene<br />

eliminata an<strong>che</strong> per questioni esteti<strong>che</strong>, mentre sarebbe<br />

meglio utilizzarla, dopo aver fi ltrato i semi, come<br />

fanno normalmente tutte le donne del Sud Italia, quando<br />

preparano la salsa <strong>di</strong> pomodoro casalinga.<br />

…alla passata <strong>di</strong> Francesca, Antonietta,<br />

Flora, Mimma, Elsa<br />

A parte il quinto sapore Umami del Pomodoro, sarà <strong>che</strong><br />

la cucina italiana è spesso associata al pomodoro, e<br />

quin<strong>di</strong> è gustosa e saporita; sarà, come <strong>di</strong>ceva lo scrittore-fi<br />

losofo napoletano Luciano De Crescenzo, nel suo<br />

inconfon<strong>di</strong>bile stile, <strong>che</strong>: “La scoperta del pomodoro <strong>ha</strong><br />

rappresentato nella storia dell’alimentazione, quello <strong>che</strong><br />

per lo sviluppo della coscienza sociale, è stata ala rivoluzione<br />

francese”, il viaggiatore goloso confessa <strong>che</strong><br />

quando si trova a Pietragrande in Calabria, per la sua<br />

Cucina a “Luci Rosse”, non può fare a meno <strong>di</strong> quel meraviglioso<br />

prodotto della natura, a forma <strong>di</strong> lampa<strong>di</strong>na,<br />

noto come il pomodoro sammarzano o San Marzano. È<br />

d’obbligo, d<strong>un</strong>que, tra la fi ne del mese <strong>di</strong> luglio e inizio<br />

agosto, quando i pomodori <strong>ha</strong>nno raggi<strong>un</strong>to il massimo<br />

della loro maturazione, preparare la passata <strong>di</strong> pomodoro<br />

quale provvista per tutto l’inverno. Di solito il viaggiatore<br />

goloso riesce ad imbottigliare o invasare, in <strong>un</strong>a<br />

sola giornata, an<strong>che</strong> 200 vasetti da 7 decilitri (quasi 2<br />

quintali <strong>di</strong> pomodori maturi e polposi). Cosa laboriosa,<br />

non facile, naturalmente, ma <strong>di</strong>vertente: bisogna trovare,<br />

innanzitutto il prodotto <strong>di</strong> base buono. E quello non<br />

manca, da quando i <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> Slow Food per il Sud Italia,<br />

<strong>ha</strong>nno in<strong>di</strong>viduato nel comprensorio <strong>di</strong> San Floro (Valle<br />

del fi ume Corace) l’area più idonea per la coltivazione<br />

del pomodoro San Marzano. Poi avere <strong>un</strong>’attrezzatura<br />

adeguata: contenitori per lavare i pomodori, caldaia in<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

alluminio per cuocere il passato, <strong>un</strong>a macchinetta (elettrica)<br />

“passapomodoro” e i vasetti per invasare e conservare<br />

la passata. Infi ne - cosa importantissima - dei<br />

collaboratori, <strong>che</strong> bisogna saper scegliere.<br />

Il viaggiatore goloso per la preparazione <strong>di</strong> questa profumata<br />

“Crema <strong>di</strong> Pomodoro” , preferisce le donne. Naturalmente<br />

donne “Terragne”!. Di origine conta<strong>di</strong>ne <strong>che</strong><br />

conoscono i prodotti della terra. Donne robuste con i<br />

polsi grossi e forti, <strong>che</strong> oltre alla passata <strong>di</strong> pomodoro<br />

sanno impastare farina, lievito e acqua per fare poi il<br />

pane in casa o la pasta fresca <strong>che</strong> andranno con<strong>di</strong>re<br />

con il ragù <strong>di</strong> capra.<br />

Quest’ anno, il viaggiatore goloso, la su passata <strong>di</strong><br />

pomodoro, l’<strong>ha</strong> preparata con Francesca, Antonietta,<br />

Flora, Elsa e Mimma. Ha lavato insieme a loro tutti i<br />

pomodori, li <strong>ha</strong> tagliati a metà, <strong>ha</strong> estratto e scartato<br />

la parte verde non matura e li <strong>ha</strong> messi a cuocere in <strong>un</strong><br />

“calderone” posto su <strong>un</strong> fornello a gas. Li <strong>ha</strong> passati con<br />

l’aiuto <strong>di</strong> Antonietta e, mentre Mimma e Elsa riempivano<br />

i vasetti con la passata ancora bollente, Flora li tappava,<br />

li avvolgeva in <strong>un</strong> foglio <strong>di</strong> giornale, li metteva coricati in<br />

<strong>un</strong> contenitore e li copriva con delle coperte <strong>di</strong> lana. Il<br />

tempo <strong>che</strong> (<strong>di</strong> solito 5 - 6 giorni ) la passata <strong>di</strong> pomodoro,<br />

così detta con la Febbre, si sia raffreddata ed è già<br />

pronta per la conservazione e l’uso in cucina.<br />

Ricordandosi dello Chef Blument<strong>ha</strong>l e del sapore Umami,<br />

alla fi ne, quest’anno, il viaggiatore goloso <strong>ha</strong> voluto<br />

fare <strong>un</strong> test con le sue donne: <strong>ha</strong> chiesto ad ogn<strong>un</strong>a <strong>di</strong><br />

loro <strong>di</strong> assaggiare la salsa così ottenuta e <strong>di</strong> esprimere<br />

la propria opinione: se fosse venuta buona e <strong>che</strong> sapore<br />

avesse. Le sante donne riempirono <strong>un</strong> cucchiaio da<br />

minestra <strong>di</strong> passata, la portarono alla bocca, la gustarono<br />

ben bene e lasciarono <strong>che</strong> Antonietta rispondesse<br />

per tutte. Che in <strong>di</strong>aletto così parlò: “E’ bbona! Proprio<br />

bbona Sapa proprio e pumadoru nostranu maturu. Poi<br />

rivolgendosi al viaggiatore goloso, concluse, Pecchì<br />

comu avìa e sapira u pumadoru?” Che sarebbe a <strong>di</strong>re:<br />

“E buona, proprio buona. Ha il sapore del pomodoro<br />

nostrano maturo. Perché, <strong>che</strong> sapore <strong>ha</strong> il pomodoro?”


LA RICETTA<br />

PASSATA DI POMODORO CON LA “FEBBRE”<br />

Ingre<strong>di</strong>enti per 180 vasetti:<br />

200 kg <strong>di</strong> pomodori San Marzano maturi<br />

180 vasetti d 7 dl con i propri tappi.<br />

2 contenitori (vanno bene in plastica)<br />

per lavare i pomodori<br />

Una casseruola (calderone)<br />

per far bollire la passata<br />

Un fornello a gas<br />

Un contenitore (grande cartone)<br />

per mettere a letto i vasetti<br />

4 - 5 donne forti e robuste<br />

Come l’<strong>ha</strong>nno preparata<br />

Flora, Antonietta, Elsa e Mimma<br />

Come detto sopra, <strong>ha</strong>nno lavato e pulito i pomodori,<br />

li <strong>ha</strong>nno messi a cuocere, li <strong>ha</strong>nno passati.<br />

Hanno riempito i vasetti con la passata bollente,<br />

li <strong>ha</strong>nno tappati, li <strong>ha</strong>nno avvolti in fogli <strong>di</strong> giornali<br />

(Quoti<strong>di</strong>ano!) e li <strong>ha</strong>nno messi coricati a dormire per<br />

<strong>un</strong>a settimana in <strong>un</strong> contenitore <strong>di</strong> cartone.<br />

Dopo<strong>di</strong>ché, la passata, <strong>che</strong> appartiene alle “Salse<br />

Madri” della cucina italiana, è pronta per essere<br />

usata in mille mo<strong>di</strong>.<br />

LA GASTRONOMIA ITALIANA IN SVIZZERA<br />

Da noi apprezzerete la vera italianità con le nostre<br />

specialità tipi<strong>che</strong>, <strong>che</strong> normalmente solo in Italia potete apprezzare.<br />

Lasciatevi incantare <strong>dal</strong> nostro ambiente me<strong>di</strong>terraneo e da <strong>un</strong><br />

servizio impeccabile, <strong>dal</strong>le nostre eccellenti pizze, preparate<br />

secondo le ricette originali del campione del mondo <strong>di</strong> pizzaioli e<br />

con il marchio «Vera Pizza napoletana DOC», <strong>dal</strong>le tipi<strong>che</strong> pietanze<br />

a base <strong>di</strong> carne o <strong>di</strong> pesce, nonché <strong>dal</strong>la nostra prelibata pasta<br />

fresca e dai succulenti dolci. E se amate le tra<strong>di</strong>zioni culinarie<br />

del bel Paese, da noi troverete consiglio sui migliori, eccellenti vini<br />

selezionati da tutte le regioni italiane.<br />

«Buon appetito!»<br />

Il team Molino si fara piacere <strong>di</strong> accoglierla alla<br />

sua prossima visita con <strong>un</strong> cor<strong>di</strong>ale «benvenuto»!<br />

Nei 17 Ristoranti MOLINO in Svizzera,<br />

Lei è <strong>un</strong> ospite sempre gra<strong>di</strong>to durante tutti<br />

i 365 giorni dell’anno:<br />

MOLINO Berna<br />

Waisen<strong>ha</strong>usplatz 13<br />

3011 Berna<br />

Telefono 031/ 311 21 71<br />

MOLINO Dietikon<br />

Badenerstrasse 21<br />

8953 Dietikon<br />

Telefono 044 / 740 14 18<br />

MOLINO Friborgo<br />

93, rue de Lausanne<br />

1700 Friborgo<br />

Telefono 026 / 322 30 65<br />

MOLINO Ginevra<br />

Place du Molard 7<br />

1204 Ginevra<br />

Telefono 022 / 307 99 88<br />

MOLINO Ginevra<br />

Centre La Praille<br />

1227 Carouge<br />

Telefono 022 / 307 84 44<br />

LE LACUSTRE Ginevra<br />

Quai Général-Guisan 5<br />

1204 Ginevra<br />

Telefono 022 / 317 40 00<br />

MOLINO Montreux<br />

Place du Marché 6<br />

1820 Montreux<br />

Telefono 021/ 965 13 34<br />

MOLINO S. Gallo<br />

Bohl 1<br />

9000 S. Gallo<br />

Telefono 071/ 223 45 03<br />

MOLINO Thônex<br />

106, Rue de Genève<br />

1226 Thônex<br />

Telefono 022 / 860 88 88<br />

MOLINO Uster<br />

Poststrasse 20<br />

8610 Uster<br />

Telefono 044 / 940 18 48<br />

www.molino.ch<br />

Viva Italia<br />

Cucina tra<strong>di</strong>zionale!<br />

MOLINO Vevey<br />

Rue du Simplon 45<br />

1800 Vevey<br />

Telefono 021/ 925 95 45<br />

MOLINO Wallisellen<br />

Glattzentrum<br />

8304 Wallisellen<br />

Telefono 044 / 830 65 36<br />

MOLINO Winterthur<br />

Marktgasse 45<br />

8400 Winterthur<br />

Telefono 052 / 213 02 27<br />

MOLINO Zurigo<br />

Limmatquai 16<br />

8001 Zurigo<br />

Telefono 044 / 261 01 17<br />

MOLINO Zurigo<br />

Stauffa<strong>che</strong>rstrasse 31<br />

8004 Zurigo<br />

Telefono 044 / 240 20 40<br />

FRASCATI Zurigo<br />

Bellerivestrasse 2<br />

8008 Zurigo<br />

Telefono 043 / 443 06 06<br />

SEILERHAUS<br />

MOLINO Zermatt<br />

Bahnhofstrasse 52<br />

3920 Zermatt<br />

Telefono 027/ 966 81 81<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

75


Nuovo Fiat Doblò<br />

La tenuta <strong>di</strong> strada <strong>di</strong> Doblò Cargo, costante e preve<strong>di</strong>bile,<br />

è assicurata an<strong>che</strong> <strong>dal</strong>l’adozione dei più<br />

avanzati <strong>di</strong>spositivi elettronici per il controllo della<br />

stabilità, quali l’ABS con il correttore elettronico <strong>di</strong><br />

frenata EBD e, soprattutto, l’ESP completo del sistema<br />

Hill-holder <strong>che</strong> assiste il guidatore nelle partenze in salita.<br />

Si può avere scegliendo da 11 colori <strong>di</strong> carrozzeria (3<br />

pastello e 8 metallizzati). Oltre alla f<strong>un</strong>zionalità e facilità<br />

d’uso <strong>di</strong> tutti i componenti, è da sottolineare la buona qualità<br />

dei materiali impiegati. È de<strong>di</strong>cato ai professionisti <strong>che</strong><br />

trascorrono a bordo del veicolo molte ore della giornata:<br />

nel traffi co citta<strong>di</strong>no con frequenti situazioni <strong>di</strong> “stop and<br />

go”, per caricare e scaricare le merci, ma an<strong>che</strong> nei veloci<br />

spostamenti interurbani. Doblò Cargo assicura spazio,<br />

economia <strong>di</strong> esercizio, facilità <strong>di</strong> carico. Rispetto al modello<br />

precedente presenta <strong>un</strong> vano <strong>di</strong> carico più spazioso,<br />

squadrato, regolare e pienamente sfruttabile, dotato <strong>di</strong><br />

porte laterali scorrevoli e posteriori <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni<br />

<strong>che</strong> agevolano le operazioni <strong>di</strong> carico e scarico. Realizzato<br />

su <strong>un</strong>a nuova piattaforma, può vantare numerosi primati<br />

nella sua categoria: l<strong>un</strong>ghezza interna, fi no a 2,17 metri,<br />

larghezza tra passaruote <strong>di</strong> 1,23 metri, volumetrie da 3,4 a<br />

4,2 metri cubi, portata da 750 a 1.000 Kg. Chiari i benefi ci<br />

derivanti in termini <strong>di</strong> ottimizzazione della propria attività.<br />

L’aspetto è quello <strong>di</strong> <strong>un</strong> veicolo solido e robusto, esprime<br />

<strong>un</strong>a personalità forte grazie a <strong>un</strong>a linea laterale essenziale,<br />

con parafanghi pron<strong>un</strong>ciati e <strong>un</strong>a zona posteriore <strong>che</strong> mette<br />

in risalto l’accessibilità e l’ampiezza del vano <strong>di</strong> carico.<br />

Il 1.6 Multijet è in grado <strong>di</strong> erogare 105 CV, omologato<br />

Euro5 (È <strong>di</strong>sponibile an<strong>che</strong> nella variante Euro4), il propulsore<br />

si contrad<strong>di</strong>stingue per piacere <strong>di</strong> guida, prestazioni<br />

eccellenti, silenziosità. Nuovo Doblò <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> soluzioni e<br />

dotazioni tecnologi<strong>che</strong> molto avanzate: <strong>dal</strong> climatizzatore<br />

automatico con <strong>di</strong>stribuzione posteriore, al Cruise Control,<br />

ai sensori <strong>di</strong> par<strong>che</strong>ggio, <strong>dal</strong> sistema viva voce integrato<br />

Blue&Me al navigatore “Blue&Me TomTom”. il “top” nella<br />

categoria dei veicoli professionali. La gamma è articolata<br />

su 7 <strong>di</strong>fferenti tipologie <strong>di</strong> scocca: furgone passo corto<br />

e l<strong>un</strong>go, furgone tetto alto, combi 5 posti passo corto e<br />

l<strong>un</strong>go; interessanti le ine<strong>di</strong>te versioni, corte e l<strong>un</strong>ghe, <strong>che</strong><br />

rendono facile ed economica la trasformazione per specifi<br />

<strong>che</strong> attività professionali (celle frigorifero, cassoni fi ssi<br />

Graziano Guerra<br />

Motori M<strong>di</strong><br />

Facilità <strong>di</strong> guida, sicurezza e comfort<br />

In test il Doblò Cargo versione Swiss con motore 1.6 Multijet<br />

e ribaltabili). L<strong>un</strong>ga la lista <strong>di</strong> accessori <strong>che</strong> permette <strong>di</strong><br />

personalizzare il veicolo in f<strong>un</strong>zione della propria attività,<br />

an<strong>che</strong> soluzioni mirate, de<strong>di</strong>cate soprattutto al trasporto<br />

sul tetto, ricoprimenti pianale e pareti, e ganci traino.<br />

SCHEDA TECNICA<br />

Motore Diesel<br />

4 cilindri in linea, trasversale anteriore<br />

Cilindrata (cm3) 1598<br />

Livello ecologico Euro 4/ Euro 5<br />

con Start & Stop e DPF<br />

Potenza max 105 CV a 4000 giri/minuto<br />

Coppia max CE: Nm 290 a 1500 giri/minuto<br />

Alimentazione Iniezione <strong>di</strong>retta Common Rail Multijet<br />

II (Multijet Euro 4) a controllo elettronico, turbo e<br />

intercooler<br />

Trazione Anteriore<br />

Cambio: 5 marce<br />

Peso max rimorchiabile (kg) 1300<br />

Capacità serbatoio (litri) 60<br />

Prezzo base Cargo Swiss L1 24’550.- /L2<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

77


78<br />

Chevrolet Cruze<br />

Nuovo motore 2.0 turbo<strong>di</strong>esel<br />

La compatta limousine si è fatta <strong>un</strong> <strong>nome</strong> nel mon<strong>di</strong>ale<br />

turismo WTCC, dove <strong>ha</strong> raccolto importanti<br />

successi. Sta ora incontrando sempre più i favori<br />

del pubblico, sia per il piacevole design sia per i<br />

contenuti tecnici, <strong>di</strong> sicurezza e motoristici. Particolarmente<br />

interessante l’ultima versione dotata <strong>di</strong> <strong>un</strong> “duemila”<br />

turbo<strong>di</strong>esel da 150 CV. La limousine combina spazio<br />

e sportività, senza <strong>di</strong>menticare le rifi niture ben fatte, e i<br />

bassi consumi. Cruze interpreta al meglio le nuove tendenze<br />

stilisti<strong>che</strong> “Chevro”: <strong>dal</strong> caratteristico cravattino<br />

ben in evidenza, alla linea fi lante molto europea, nella più<br />

classica delle varianti: la tre volumi. Pregevole l’equipaggiamento<br />

hi tech, peccato manchi la possibilità del collegamento<br />

bluetooth, per il resto c’è tutto (Navigatore,<br />

Aux per iPod e MP3, eccetera). Il 2,0 litri turbo<strong>di</strong>esel gira<br />

bello pastoso, scevro da vibrazioni importanti e molesti<br />

rumori, i consumi sono decisamente contenuti. La versione<br />

2.0 VCDi LT Automatica è in listino a 33‘440.- franchi.<br />

Provata la nuova Skoda Fabia RS<br />

Bicolore e super sportiva<br />

La super sportiva compatta si riconosce <strong>dal</strong>lo stemma<br />

RS, <strong>dal</strong> nuovo frontale, dai fen<strong>di</strong>nebbia integrati.<br />

Vetri tinti, ruote in lega esclusive RS e pinze dei<br />

freni laccate in rosso, ben visibili <strong>di</strong>etro ai raggi<br />

delle ruote, segnalano la sua vocazione sportiva. Si può<br />

scegliere con il tetto, e relativo spoiler, <strong>di</strong> colore <strong>di</strong>verso:<br />

nero, bianco e argento, in<strong>di</strong>pendentemente <strong>dal</strong>la tinta della<br />

carrozzeria. Lo spoiler <strong>ha</strong> la precisa f<strong>un</strong>zione <strong>di</strong> migliorare<br />

la pressione sul retrotreno alle velocità elevate. Il telaio <strong>ha</strong><br />

<strong>un</strong>a taratura sportiva adeguata alle maggiori prestazioni e<br />

con la combinazione dei sistemi <strong>di</strong> assistenza ESP, ABS e<br />

ASR garantisce alle RS <strong>un</strong> comportamento stra<strong>dal</strong>e agile e<br />

sicuro. Il piacere <strong>di</strong> guida in curva è dovuto al <strong>di</strong>fferenziale<br />

XDS (Di serie). A f<strong>un</strong>zionamento elettronico simula l’effetto<br />

<strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>di</strong>fferenziale meccanico: premendo l’acceleratore in<br />

curva la ruota interna è frenata in modo dosato, migliorando<br />

considerevolmente l’effi cacia della trazione. La tendenza<br />

all’imbardata tiene la macchina sulla traiettoria <strong>di</strong> curva<br />

voluta con <strong>un</strong>’eccellente agilità. Sicurezza in più con il controllo<br />

pressione pneumatici e partenza in salita. Il volante,<br />

regolabile in altezza e profon<strong>di</strong>tà, è <strong>di</strong> tipo sportivo a tre<br />

razze, con palette per il cambio automatico-sequenziale a<br />

7 rapporti DSG, <strong>che</strong> è <strong>di</strong> serie. A richiesta se<strong>di</strong>li con tappezzeria<br />

rossa. Le prestazioni della nuova RS sono degne<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

<strong>di</strong> nota: 224 Km/h (Combi 226 Km/h) e <strong>un</strong>’accelerazione<br />

da 0 a 100 Km/h in 7,3 secon<strong>di</strong>. Fabia RS CHF 29’990 (RS<br />

Combi 31’190).


Nissan<br />

Qashqai e Qashqai+2 MY 2010<br />

Qashqai è senza dubbio il modello <strong>di</strong> maggior successo<br />

<strong>di</strong> Nissan negli ultimi anni. La raffi nata Crossover<br />

è stata aggiornata e le versioni MY 2010 si<br />

presentano con mo<strong>di</strong>fi <strong>che</strong> tecni<strong>che</strong> ed esteti<strong>che</strong>.<br />

Non manca <strong>un</strong> modello Pure-Drive a basse emissioni. Gli<br />

interventi estetici alla linea aero<strong>di</strong>namica <strong>ha</strong>nno riguardato<br />

il frontale, griglia <strong>di</strong> raffreddamento, cofano motore e luci.<br />

Rimodellate an<strong>che</strong> le luci posteriori e lo spoiler al tetto. In<br />

dotazione cerchi in lega leggera.<br />

All’interno è stata ritoccata la strumentazione, ora <strong>di</strong> più<br />

facile lettura e sono stati adottati materiali <strong>di</strong> alta qualità.<br />

Invariato il programma motori, con <strong>un</strong>a variante ECO: Due<br />

propulsori a benzina, e due <strong>di</strong>esel.<br />

Con trazione integrale o anteriore, Qashqai è in listino da<br />

quattro (Da 28‘400.-) a sette (da CHF 30‘950) posti.<br />

�������� ��<br />

��� ��������<br />

��������<br />

������� �<br />

������������<br />

������� Rinnovamento<br />

�� ������� ������ ���<br />

������� � ������������<br />

���������� ���������� ������� �� ��� ������<br />

�������������� ������ �������������<br />

�������������� ���<br />

���� ���������<br />

���� ��� ��� �� ��<br />

��� ��� ��� �� ��<br />

�����������������<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

79


80<br />

Starbene<br />

Pillole al posto<br />

della palestra<br />

Perché sudare e faticare<br />

in palestra se, forse, si<br />

gli stessi risultati potremmo<br />

ottenerli ingoiando <strong>un</strong><br />

paio <strong>di</strong> pillole <strong>di</strong> sostanze<br />

benefi <strong>che</strong> prodotte<br />

nel nostro organismo<br />

<strong>dal</strong>l’esercizio fi sico? Si chiama gimnomimetica ed è <strong>un</strong> nuovo<br />

approccio a salute e forma fi sica ipotizzato da alc<strong>un</strong>i<br />

ricercatori dell’Istituto <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Terapia Translazionale<br />

dell’<strong>un</strong>iversità della Pennsylvania. Alla domanda: <strong>che</strong> cosa<br />

accade al nostro metabolismo quando facciamo sport? i<br />

ricercatori <strong>ha</strong>nno risposto misurando in 302 volontari 200<br />

sostanze <strong>che</strong> si trovano nel sangue, identifi candone 21 <strong>che</strong><br />

si mo<strong>di</strong>fi cano in maniera evidente dopo essersi sottoposti<br />

a <strong>un</strong>a seduta <strong>di</strong> esercizio aerobico (corsa o allenamento<br />

in palestra). Fra questi, la nicotinamide, sostanza connessa<br />

al metabolismo più “intimo” della cellula e coinvolta nel<br />

meccanismi <strong>di</strong> respirazione, ossidazione e produzione <strong>di</strong><br />

energia, è la molecola <strong>che</strong> parrebbe più interessante: i livelli<br />

crescono moltissimo dopo la corsa, soprattutto in chi è<br />

più veloce, in forma e magro. I ricercatori <strong>ha</strong>nno <strong>di</strong>mostrato<br />

<strong>che</strong> somministrare nicotinamide e altri metaboliti “stimolati”<br />

<strong>dal</strong> movimento a cellule muscolari coltivate in vitro le mo<strong>di</strong>fi<br />

ca: in pratica, rispondono proprio come se i muscoli si<br />

stessero “allenando”. Così, ecco servita l’ipotesi futuribile:<br />

prendere <strong>un</strong>a manciata <strong>di</strong> metaboliti per bocca, ottenendo<br />

quasi gli stessi effetti <strong>di</strong> <strong>un</strong>’ora <strong>di</strong> palestra. Ma il con<strong>di</strong>zionale<br />

è d’obbligo: secondo gli stessi ricercatori: probabilmente i<br />

“metaboliti dello sport” potranno aiutarci a prevenire le malattie<br />

e mantenerci in forma, ma non saranno miracolosi. E<br />

com<strong>un</strong>que occorreranno ancora anni <strong>di</strong> ricer<strong>che</strong> per capire<br />

se davvero questo approccio sia praticabile. Per ora non ci<br />

resta <strong>che</strong> continuare ad allenarci.<br />

Pensare positivo rende più felici<br />

Chi pensa positivo è<br />

<strong>un</strong>a persona più stabile<br />

emotivamente e an<strong>che</strong><br />

più felice. Al contrario,<br />

chi tende a vedere gli<br />

altri negativamente, in<br />

realtà giu<strong>di</strong>ca negativamente<br />

se stesso. È questa la conclusione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a ricerca realizzata<br />

da tre psicologi americani, guidati da Dustin Wood<br />

della Wake Forest University, e pubblicata sul Journal of<br />

Personality and Social Psychology.<br />

La percezione <strong>che</strong> si <strong>ha</strong> degli altri rivela, d<strong>un</strong>que, molto<br />

della personalità <strong>di</strong> chi li percepisce.<br />

La ricerca <strong>ha</strong> seguito <strong>un</strong>a complessa metodologia basata<br />

su tre <strong>di</strong>fferenti stu<strong>di</strong>. In sostanza, gli psicologi autori del<br />

lavoro <strong>ha</strong>nno chiesto a <strong>un</strong> gruppo <strong>di</strong> studenti <strong>di</strong> college<br />

<strong>di</strong> esprimere <strong>un</strong>a valutazione su alc<strong>un</strong>e caratteristi<strong>che</strong> <strong>di</strong><br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

Il massaggio rinforza<br />

il sistema imm<strong>un</strong>itario<br />

Buone notizie per chi<br />

ama i massaggi: da<br />

<strong>oggi</strong> ci sono almeno <strong>un</strong><br />

paio <strong>di</strong> ottimi motivi per<br />

starsene sdraiati a farsi<br />

manipolare. Non solo<br />

rilassa e genera benessere:<br />

il massaggio sarebbe an<strong>che</strong> in grado <strong>di</strong> stimolare il<br />

sistema imm<strong>un</strong>itario, rendendo l`organismo più forte contro<br />

malattie e infezioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso tipo.<br />

A sostenerlo <strong>un</strong>o stu<strong>di</strong>o pubblicato su Journal of Alternative<br />

and Complementary Me<strong>di</strong>cine dai ricercatori del Dipartimento<br />

<strong>di</strong> psichiatria e Neuroscienze comportamentali del<br />

Cedar-Sinai Me<strong>di</strong>cal Center Los Angeles (California, Usa)<br />

guidati da Mark Rapaport, secondo cui i massaggi, se<br />

vigorosi al p<strong>un</strong>to giusto, sarebbero in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire i<br />

livelli degli ormoni legati ad aggressività e stress e potenzierebbero<br />

l`attività dei linfociti, migliorando le prestazioni<br />

del sistema imm<strong>un</strong>itario e riducendo i livelli <strong>di</strong> citochine<br />

infi ammatorie.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o è stato condotto su due gruppi <strong>di</strong> adulti stat<strong>un</strong>itensi,<br />

<strong>un</strong>o formato da 29 persone sottoposte a sessioni<br />

<strong>di</strong> 45 minuti <strong>di</strong> massaggio svedese - piuttosto vigoroso,<br />

usato an<strong>che</strong> dagli sportivi per il recupero muscolare - e<br />

altre 24 sottoposte a massaggi della stessa durata, ma<br />

molto più leggeri.<br />

Dei volontari sono stati analizzati campioni <strong>di</strong> saliva e sangue<br />

prima, durante e dopo i massaggi: ed è emerso <strong>che</strong><br />

coloro <strong>che</strong> avevano ricevuto il massaggio svedese <strong>ha</strong>nno<br />

fatto registrare, insieme a <strong>un</strong> aumento dei linfociti, <strong>un</strong>a<br />

signifi cativa <strong>di</strong>minuzione dei livelli dell’ormone arginina vasopressina<br />

(collegato al comportamento aggressivo), del<br />

cortisolo (ormone dello stress) e delle citochine (proteine<br />

infi ammatorie <strong>che</strong> vengono stimolate dai globuli bianchi).<br />

altri studenti <strong>che</strong> già conoscevano. «Chi percepiva gli altri<br />

positivamente — spiegano gli psicologi — era più gioviale<br />

e tendenzialmente con <strong>un</strong>’indole più ami<strong>che</strong>vole e risultava,<br />

inoltre, maggiormente sod<strong>di</strong>sfatto della propria vita.».<br />

Secondo le rilevazioni degli psicologi tra gli “ottimisti”,<br />

erano presenti meno persone <strong>che</strong> soffrivano <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi<br />

<strong>di</strong> personalità, depressione, o con attitu<strong>di</strong>ni antisociali. La<br />

positività nel valutare i conoscenti —precisano i ricercatori<br />

— non è affatto <strong>un</strong>a semplice proiezione su <strong>di</strong> loro delle<br />

buone qualità presenti nell’osservatore. Si tratta proprio <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong> modo <strong>di</strong> percepire gli altri, <strong>che</strong> è infl uenzato da come si<br />

è, senza risultare però <strong>un</strong>a semplice proiezione del proprio<br />

modo <strong>di</strong> essere. Naturalmente, tutto questo è confermato<br />

<strong>dal</strong> fatto <strong>che</strong> chi vede coloro <strong>che</strong> lo circondano in modo<br />

negativo, tende ad avere a sua volta tratti <strong>di</strong> personalità<br />

negativi, come depressione, narcisismo, comportamento<br />

antisociale.


Acqua prima dei pasti<br />

per mantenere la linea<br />

Bando a <strong>di</strong>ete improvvisate<br />

e fai-da-te, e spazio<br />

ad <strong>un</strong>a rime<strong>di</strong>o naturale:<br />

due bicchieri d’acqua<br />

prima dei pasti e si mangiano<br />

quasi 100 calorie<br />

in meno a pasto rendendo<br />

più facile <strong>di</strong>magrire. Il segreto è semplice, l’acqua riempie<br />

lo stomaco e induce a mangiare meno.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>retto da Brenda Davy del <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> Nutrizione<br />

Umana, del Virginia Tech <strong>di</strong> Blacksburg è stato<br />

testato per la prima volta in <strong>un</strong>a sperimentazione clinica:<br />

la “<strong>di</strong>eta dell’acqua”, <strong>un</strong>ita a <strong>un</strong> regime alimentare bilanciato,<br />

fa perdere, in tre mesi, quasi 2,5 kg in più rispetto<br />

alla sola <strong>di</strong>eta ipocalorica. La sperimentazione è stata<br />

condotta su 48 adulti tra i 55 ed i 75 anni, <strong>di</strong>visi in due<br />

gruppi: <strong>un</strong> gruppo doveva bere due bicchieri d’acqua prima<br />

dei pasti e l’altro no. Dopo tre mesi <strong>di</strong> <strong>di</strong>eta il primo<br />

gruppo è <strong>di</strong>magrito quasi otto chili, l’altro invece circa<br />

cinque chili. L’acqua, insomma, aiuta a <strong>di</strong>magrire e berne<br />

due bei bicchieri prima <strong>di</strong> mangiare potrebbe essere <strong>un</strong>a<br />

sana abitu<strong>di</strong>ne <strong>che</strong> chi<strong>un</strong>que può adottare per evitare <strong>di</strong><br />

esagerare a pranzo e a cena.<br />

Zenzero contro<br />

indolenzimento muscolare<br />

Reggere ritmi <strong>di</strong> allenamenti<br />

più intensi potrebbe<br />

trovare <strong>un</strong> alleato<br />

nello zenzero. Secondo<br />

<strong>un</strong>o stu<strong>di</strong>o pubblicato sul<br />

Journal of Pain, la ra<strong>di</strong>ce<br />

della pianta nota da secoli<br />

alla me<strong>di</strong>cina naturale come lenitivo per crampi addominali<br />

e nausea, avrebbe <strong>un</strong> altro positivo “effetto collaterale” sui<br />

muscoli, alleviando fatica e risentimenti an<strong>che</strong> <strong>di</strong> grande entità.<br />

Lo <strong>ha</strong>nno sperimentato i ricercatori del Georgia State<br />

University su <strong>un</strong> gruppo <strong>di</strong> 74 adulti sani sottoposti a dure<br />

sessioni <strong>di</strong> esercizi fi sico per <strong>un</strong><strong>di</strong>ci giorni. Il gruppo è stato<br />

<strong>di</strong>viso i due: chi <strong>ha</strong> ass<strong>un</strong>to lo zenzero crudo o cotto in<br />

supplementi quoti<strong>di</strong>ani <strong>di</strong> 2 grammi e chi <strong>ha</strong> ricevuto solo <strong>un</strong><br />

placebo. Nel primo gruppo il dolore muscolare si è ridotto<br />

in me<strong>di</strong>a del 24%. Secondo i ricercatori, il consumo quoti<strong>di</strong>ano<br />

comporta <strong>un</strong>a riduzione dei dolori acuti dopo attività<br />

<strong>che</strong> possono provocare traumi muscolari. Le indagini delle<br />

proprietà anti-dolore della ra<strong>di</strong>ce prosieguono: dopo le proprietà<br />

lenitive per lo stomaco e per l’apparato muscolare,<br />

infatti, i ricercatori sono intenzionati a valutare l’effi cacia<br />

come antinfi ammatorio generale.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

81


Dall’apprezzatissimo furgone Daily al peso massimo Stralis: Grazie agli innumerevoli<br />

modelli <strong>di</strong>sponibili, la nuovissima gamma <strong>di</strong> mezzi Iveco offre soluzioni specifi<strong>che</strong>,<br />

<strong>dal</strong>la convenienza ideale, per ogni incarico <strong>di</strong> trasporto.<br />

IVECO (Svizzera) SA, Oberfeldstrasse 16, 8302 Kloten, tel. 044 804 73 73<br />

Il programma completo <strong>di</strong> Iveco:<br />

conveniente su tutta la linea.<br />

www.iveco.ch


Il Mondo in fi era<br />

Smau Milano:<br />

Fieramilanocity, 20 - 22 ottobre<br />

Innovazione tecnologica per il<br />

business<br />

BIOTECH 2010:<br />

Milano 26 - 28 ottobre<br />

La forza della ricerca<br />

FIERACAVALLI:<br />

Verona, 4 - 7 novembre<br />

Riferimento del panorama<br />

equestre mon<strong>di</strong>ale<br />

SAIE 2010: Bologna 27-30 ottobre<br />

International Buil<strong>di</strong>ng Exhibition<br />

GOTHA: Parma, 6 - 14 novembre<br />

10ª mostra internazionale<br />

d’antiquariato


84<br />

FIERE<br />

Smau Milano: Fieramilanocity, 20 - 22 ottobre 2010<br />

De<strong>di</strong>cato all’innovazione tecnologica per il business<br />

In <strong>un</strong>’ottica <strong>di</strong> consolidamento del percorso intrapreso<br />

negli ultimi anni, il prossimo Smau Milano avrà due anime<br />

ben <strong>di</strong>stinte: Smau Business de<strong>di</strong>cata a manager<br />

e decisori azien<strong>dal</strong>i, non solo IT, decisori azien<strong>dal</strong>i e<br />

rappresentanti delle pubbli<strong>che</strong> amministrazioni centrali<br />

e locali, e Smau Trade, rivolta agli operatori del canale<br />

ICT, ovvero a riven<strong>di</strong>tori, VAR, ISV, system integrator,<br />

software house, ecc.<br />

Smau Business, al pa<strong>di</strong>glione 4, proporrà ai suoi<br />

25.000 manager attesi con <strong>un</strong> calendario <strong>di</strong> circa 200<br />

workshop sulle temati<strong>che</strong> più attuali, con percorsi formativi<br />

mirati per le esigenze <strong>di</strong> business delle <strong>di</strong>verse<br />

f<strong>un</strong>zioni azien<strong>dal</strong>i - CIO e Responsabili IT, Marketing<br />

e Ven<strong>di</strong>te, Amministrazione e Finanza, Logistica e<br />

Supply C<strong>ha</strong>in, Operations, Acquisti, Risorse Umane<br />

–. I seminari, tutti con <strong>un</strong> format snello della durata<br />

<strong>di</strong> 50 minuti, saranno curati in parte dai migliori docenti<br />

ed esperti in parte dai fornitori tecnologici <strong>che</strong> racconteranno<br />

i benefi ci delle moderne tecnologie <strong>di</strong>gitali per<br />

il business attraverso casi concreti <strong>di</strong> imprese e pubbli<strong>che</strong><br />

amministrazioni utenti. Numerose le temati<strong>che</strong><br />

al centro del <strong>di</strong>battito: cloud computing e software as<br />

a service, sistemi gestionali integrati, business intelligence,<br />

CRM, mobile&wireless, fatturazione elettronica<br />

e dematerializzazione dei documenti, enterprise 2.0,<br />

applicazioni Web B2c e servizi <strong>di</strong> marketing online, sicurezza<br />

dei sistemi informativi, <strong>un</strong>ifi ed comm<strong>un</strong>ication<br />

& collaboration, architettura IT, virtualizzazione, stampa<br />

<strong>di</strong>gitale, ICT nella Pubblica Amministrazione e nel settore<br />

Retail e GDO. All’interno dell’area espositiva, <strong>che</strong><br />

ospiterà i più importanti protagonisti del settore a livello<br />

nazionale e internazionale, alc<strong>un</strong>e aree speciali saranno<br />

de<strong>di</strong>cate a Marketing Digitale e e-Commerce,<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

Fatturazione Elettronica, Information Security,<br />

Mobile&Wireless, Unifi ed Comm<strong>un</strong>ication & Collaboration.<br />

Ogni area prevedrà itinerari <strong>di</strong> visita e formativi<br />

de<strong>di</strong>cati, tavole rotonde <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento con<br />

infl uencer e opinion leader dell’industria e presentazioni<br />

<strong>di</strong> ricer<strong>che</strong> sugli ultimi trend in atto.<br />

Smau Trade, al pa<strong>di</strong>glione 3, sarà il più importante<br />

momento <strong>di</strong> incontro tra addetti ai lavori de<strong>di</strong>cato all’ICT<br />

comm<strong>un</strong>ity: <strong>un</strong>a vera e propria “festa” dove non man<strong>che</strong>ranno,<br />

in primis, le occasioni <strong>di</strong> incontro e <strong>di</strong> generazione<br />

<strong>di</strong> nuovi contatti, ma an<strong>che</strong> le presentazioni <strong>di</strong><br />

nuovi prodotti, soluzioni e servizi, e da ultimo, gli eventi<br />

e le iniziative speciali riservate al mondo del canale e<br />

organizzate dai primattori ICT.<br />

Tra le novità del progetto Smau Trade c’è inoltre il Trade<br />

Village, creato con l’obiettivo <strong>di</strong> focalizzare al massimo<br />

il rapporto tra Vendor e Riven<strong>di</strong>tori con <strong>un</strong>a formula<br />

semplice ed essenziale: <strong>un</strong>o spazio <strong>di</strong> circa 500<br />

metri quadri, con open bar gratuito e area Meeting, con<br />

accesso esclusivo per i Dealer, in cui saranno presenti<br />

25 Vendor partner. Uno spazio ottimizzato in cui i Riven<strong>di</strong>tori<br />

potranno trovare proposte concrete, in termini <strong>di</strong><br />

programmi <strong>di</strong> canale, prodotti e soluzioni a loro riservate.<br />

Il Trade Village è il massimo concentrato della nuova<br />

<strong>di</strong>mensione Trade <strong>di</strong> Smau 2010.<br />

Smau Milano darà spazio alle giovanissime imprese rappresentanti<br />

del “genio made in Italy” grazie all’iniziativa<br />

“Percorsi dell’Innovazione. Dall’Idea al Business”<br />

<strong>che</strong> offrirà a 100 start up italiane <strong>un</strong>a vetrina qualifi cata<br />

per presentare i propri progetti e prototipi altamente<br />

innovativi e ottenere contatti con potenziali fi nanziatori.<br />

All’interno dell’area saranno presenti an<strong>che</strong> gli stand<br />

delle più innovative Regioni, Province e Com<strong>un</strong>i Italiani,<br />

pronti a supportare i giovani impren<strong>di</strong>tori nella trasformazione<br />

delle loro idee in business.<br />

In collaborazione con Comuffi cio, Smau de<strong>di</strong>ca <strong>un</strong>’area<br />

speciale all’Innovazione per il Retail e la Grande Distribuzione<br />

Organizzata. L’iniziativa prevede <strong>un</strong>’offerta espositiva<br />

<strong>di</strong> tecnologie per il p<strong>un</strong>to ven<strong>di</strong>ta e <strong>di</strong> soluzioni <strong>di</strong><br />

controllo e <strong>di</strong> sicurezza, abbinata ad <strong>un</strong> programma <strong>di</strong><br />

convegni mirati <strong>di</strong> alto livello.<br />

PER INFORMAZIONI<br />

<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per la Svizzera<br />

Seestrasse 123 - 8027 Zurigo<br />

Tel. 0041 44 289 23 23 - Fax 0041 44 201 53 57<br />

e-mail: fi ere@ccis.ch - www.ccis.ch


BIOTECH 2010: Milano,26 - 28 ottobre 2010<br />

La forza della ricerca<br />

Un settore giovane, consolidato e in continua crescita.<br />

È questo l’identikit dell’industria biotecnologica italiana<br />

<strong>che</strong>, pur partita in ritardo rispetto ad altri Paesi europei,<br />

è ora <strong>un</strong>a realtà affermata con oltre 300 imprese. Molte<br />

<strong>di</strong> queste troveranno in Biotech 2010, l’evento internazionale<br />

e conferenza sulle biotecnologie in programma<br />

<strong>dal</strong> 26 al 28 ottobre a fi eramilanocity, <strong>un</strong> trampolino<br />

<strong>di</strong> lancio per sviluppare ulteriormente il loro business.<br />

Delegazioni da tutto il mondo<br />

A Biotech 2010 è coinvolta an<strong>che</strong> Innovhub, azienda<br />

speciale per l’innovazione della <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong><br />

<strong>di</strong> Milano, partner dei progetti europei Enterprise<br />

Europe Network e AlpsBioCluster, grazie ai quali organizzerà,<br />

mercoledì 27 ottobre 2010, <strong>un</strong>a company<br />

mission <strong>che</strong> prevede la presenza <strong>di</strong> numerose delegazioni<br />

estere <strong>di</strong> aziende e centri <strong>di</strong> ricerca del comparto<br />

delle biotecnologie provenienti da Paesi quali Stati<br />

Uniti, In<strong>di</strong>a, Germania, Francia, Svizzera, Olanda, Danimarca,<br />

Austria, Slovenia. Gli oltre cento partecipanti<br />

avranno la possibilità <strong>di</strong> incontrare potenziali partner<br />

lombar<strong>di</strong> per <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> trasferimento tecnologico,<br />

valorizzazione dei risultati <strong>di</strong> ricerca, progetti e ban<strong>di</strong><br />

europei, internazionalizzazione, opport<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> business.<br />

Il partnering<br />

Dopo il notevole interesse suscitato a Biotech 2009,<br />

an<strong>che</strong> quest’anno viene riproposto il partnering, il<br />

più effi cace strumento per l’incontro tra domanda e<br />

offerta, ora esteso a Nuce International e Algae Europe.<br />

Il servizio consente incontri mirati tramite il software<br />

partneringONE® <strong>di</strong> EBD Group, considerato<br />

il migliore al mondo per la f<strong>un</strong>zione <strong>di</strong> matching.<br />

L’iscrizione avviene on line in modo rapido e a con<strong>di</strong>zioni<br />

particolarmente vantaggiose, per favorire <strong>un</strong><br />

numero elevato <strong>di</strong> adesioni. Dopo la compilazione del<br />

proprio profi lo, ciasc<strong>un</strong> utente può consultare quelli<br />

degli altri aderenti e richiedere incontri <strong>che</strong>, <strong>un</strong>a volta<br />

accettati, vengono inseriti <strong>dal</strong> software in <strong>un</strong>’agenda<br />

elettronica per poi svolgersi in fi era in <strong>un</strong>’area de<strong>di</strong>cata.<br />

Gli incontri possono offrire nuove possibilità <strong>di</strong> business<br />

come, ad esempio, identifi care nuovi clienti o<br />

fornitori, avviare partnership con <strong>un</strong>iversità e istituzioni,<br />

trovare investitori, valutare opport<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> licensing.<br />

Biotech Start Up C<strong>ha</strong>llenge<br />

Nell’ambito dell’attività congressuale, mercoledì 27 ottobre<br />

si terrà il Biotech Start Up C<strong>ha</strong>llenge. L’iniziativa,<br />

organizzata in collaborazione con Aifi (Associazione<br />

Italiana <strong>di</strong> Private Equity e Venture Capital) si rivolge<br />

alle aziende start up <strong>che</strong> abbiano massimo due anni<br />

<strong>di</strong> vita e <strong>un</strong> personale inferiore alle 15 <strong>un</strong>ità, e si propone<br />

<strong>di</strong> dare visibilità alle start up maggiormente in grado <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ventare competitive grazie alla loro capacità <strong>di</strong> innovazione.<br />

Le start up avranno l’opport<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> presentare la<br />

loro attività e i loro progetti a qualifi cati operatori e analisti<br />

fi nanziari (business angel, venture capitalist, valutatori <strong>di</strong><br />

progetti <strong>di</strong> aziende già consolidate, investitori) <strong>che</strong> valuteranno<br />

le migliori proposte. La partecipazione è gratuita,<br />

ma riservata alle prime <strong>di</strong>eci aziende <strong>che</strong> faranno pervenire<br />

l’iscrizione agli organizzatori entro il 15 settembre.<br />

In contemporanea con Biotech 2010 si svolgeranno<br />

altri eventi quali Nuce International, la prima mostraconvegno<br />

nell’area del Me<strong>di</strong>terraneo de<strong>di</strong>cata all’industria<br />

nutraceutica, cosmeceutica, f<strong>un</strong>ctional foods &<br />

drinks e degli health ingre<strong>di</strong>ents, e Algae Europe, la<br />

prima mostra-convegno sulle tecnologie <strong>di</strong> produzione<br />

e sulle applicazioni industriali dell’algacoltura. In questo<br />

contesto sinergico sono state create an<strong>che</strong> le aree<br />

speciali Lab Area, riservata alle aziende <strong>che</strong> operano<br />

nel settore delle apparecchiature <strong>di</strong> processo e per il<br />

laboratorio, ed EXC Area, riservata ai produttori e <strong>di</strong>stributori<br />

<strong>di</strong> eccipienti. La contemporaneità <strong>di</strong> tutti questi<br />

eventi forma <strong>un</strong> nuovo e innovativo concept fi eristico.<br />

PER INFORMAZIONI<br />

<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per la Svizzera<br />

Seestrasse 123 - 8027 Zurigo<br />

Tel. 0041 44 289 23 23 - Fax 0041 44 201 53 57<br />

e-mail: fi ere@ccis.ch - www.ccis.ch<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

85


86<br />

SAIE 2010: Bologna 27-30 ottobre 2010<br />

International Buil<strong>di</strong>ng Exhibition<br />

Anno <strong>di</strong> svolta, il 2010, per SAIE. Molte le novità, per i<br />

170.000 visitatori e 1.700 espositori <strong>che</strong> abitualmente<br />

convergono nei 235.000 metri quadri della fi era, ri<strong>un</strong>ite<br />

sotto lo slogan “Integrare per costruire”. Obiettivo <strong>di</strong> SAIE<br />

2010 è fornire infatti <strong>un</strong> contributo <strong>di</strong> eccellenza per arrivare<br />

a <strong>un</strong>a piena ed effi cace integrazione <strong>di</strong> saperi, competenze<br />

e tecnologie, allo scopo <strong>di</strong> spingere l’e<strong>di</strong>lizia verso<br />

quel salto <strong>di</strong> qualità tanto atteso da tutti gli operatori <strong>di</strong><br />

settore. Tre le principali aree temati<strong>che</strong> attraverso le quali<br />

si snoda l’e<strong>di</strong>zione 2010 <strong>di</strong> SAIE: sostenibilità, produzione<br />

e servizi. In ogni area, <strong>un</strong> programma articolato <strong>di</strong> iniziative<br />

offrirà a visitatori ed espositori <strong>un</strong> quadro globale ed esaustivo<br />

delle tendenze più attuali.<br />

Integrare con energia:<br />

SAIENERGIA & SOSTENIBILITÀ<br />

Dopo le due fort<strong>un</strong>ate e<strong>di</strong>zioni del 2008 e 2009, SAIENER-<br />

GIA cresce e <strong>di</strong>venta SAIENERGIA & SOSTENIBILITÀ, ri<strong>un</strong>endo<br />

gli spazi de<strong>di</strong>cati alle energie rinnovabili con quelli<br />

de<strong>di</strong>cati ai materiali, sistemi e componenti fi nalizzati a <strong>un</strong><br />

costruire sostenibile e sicuro. Com’è ormai tra<strong>di</strong>zione, nel<br />

pa<strong>di</strong>glione 14 prenderà corpo la Piazza dell’Energia, fulcro<br />

durante tutta la manifestazione <strong>di</strong> convegni, workshop,<br />

esposizioni, incontri, <strong>di</strong>battiti e conferenze; quest’anno,<br />

inoltre, alla Piazza dell’Energia si affi an<strong>che</strong>ranno altri spazi<br />

tematici, de<strong>di</strong>cati agli infi niti aspetti del costruire energeticamente<br />

sostenibile.<br />

Il cantiere evoluto: SAIECANTIERE & PRODUZIONE<br />

La consueta e consolidata attenzione <strong>che</strong> SAIE, <strong>un</strong>ico nel<br />

panorama nazionale, offre ai produttori <strong>di</strong> attrezzature da<br />

cantiere, si evolve in SAIECANTIERE, salone tematico de<strong>di</strong>cato<br />

alla produzione in-site e off-site, arricchito da <strong>un</strong>a<br />

serie <strong>di</strong> eventi, iniziative e spazi <strong>di</strong>mostrativi pensati appositamente<br />

per presentare nel modo migliore la produzione<br />

nazionale e internazionale.<br />

L’e<strong>di</strong>lizia immateriale: SAIESERVIZI<br />

Con i suoi 20.000 metri quadri de<strong>di</strong>cati ai servizi tecnici<br />

per le costruzioni e l’architettura, SAIESERVIZI rappresenta<br />

il più grande salone tematico in Europa <strong>di</strong> software e<br />

<strong>ha</strong>rdware tecnico e <strong>di</strong> strumenti fi nalizzati al progettare,<br />

costruire e manutenere. A corollario del Salone, <strong>un</strong>a serie<br />

<strong>di</strong> forum e spazi fi nalizzati al confronto tra operatori si<br />

propone come luogo ideale dove reperire e scambiare le<br />

informazioni più aggiornate in materia.<br />

Architettura&Innovazione<br />

Da sempre <strong>un</strong>o dei principali app<strong>un</strong>tamenti annuali del mondo<br />

delle costruzioni, capace <strong>di</strong> interpretare le tendenze più<br />

attuali e anticipare quelle future, Cuore Mostra de<strong>di</strong>ca la<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

sua e<strong>di</strong>zione 2010 all’esperienza dei gran<strong>di</strong> progettisti <strong>che</strong>,<br />

con la loro opera, integrano nuove tecnologie, nuovi materiali<br />

e nuovi sistemi energetici. Architetture innovative <strong>che</strong><br />

grazie all’integrazione <strong>di</strong>ventano vere e proprie “milestone”<br />

per l’intero mondo delle costruzioni.<br />

Il tema della prima e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> SAIESELECTION, concorso<br />

riservato a studenti e giovani progettisti, verte sul tema<br />

dell’integrazione in architettura.<br />

Green & Stone: <strong>un</strong>’idea “verde” per l’urban design<br />

Nel 2008, <strong>dal</strong>la collaborazione tra SAIE, Confi ndustria Marmomacchine<br />

e il Consorzio Pietra Autenticamente Naturale,<br />

nasceva Saie New Stone Age Design, il salone tematico<br />

de<strong>di</strong>cato alla pietra naturale e alle sue numerose declinazioni<br />

in oggetti <strong>di</strong> design. Nel 2010, tema della terza e<strong>di</strong>zione<br />

del salone sarà l’integrazione tra pietra e verde come<br />

sp<strong>un</strong>to per nuove forme <strong>di</strong> urban design.<br />

Guida alle novità<br />

Settima e<strong>di</strong>zione per la cartina al tornasole dell’innovazione<br />

in e<strong>di</strong>lizia, la Guida alle Novità curata da Artec, Archivio<br />

delle Tecni<strong>che</strong> e dei Materiali per l’Architettura e il Disegno<br />

Industriale dell’Università IUAV <strong>di</strong> Venezia, <strong>che</strong> <strong>dal</strong> 2004<br />

raccoglie le principali novità presentate nel corso della<br />

manifestazione bolognese. Assieme a essa, la Selezione<br />

delle Novità ogni anno premia e mette in mostra i più innovativi<br />

prodotti presentati, attraverso <strong>un</strong>’esposizione presso<br />

il Centro Servizi.<br />

SAIECET<br />

Nuovo app<strong>un</strong>tamento a SAIE 2010: la prima e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

SAIECET, l’<strong>un</strong>ico salone internazionale de<strong>di</strong>cato al mondo<br />

delle Chiusure E<strong>di</strong>li Tecni<strong>che</strong> (chiusure per garage, per<br />

uso industriale, tagliafuoco, antieffrazione, automati<strong>che</strong>,<br />

motorizzazioni, accessori, …). Ospiterà <strong>di</strong>versi eventi e<br />

incontri su <strong>un</strong> tema ricco <strong>di</strong> implicazioni per tutta l’industria<br />

<strong>di</strong> settore.


Fieracavalli: Verona, 4 - 7 novembre 2010<br />

P<strong>un</strong>to <strong>di</strong> riferimento nel panorama<br />

equestre mon<strong>di</strong>ale<br />

Verona, con Fieracavalli, è da oltre <strong>un</strong> secolo il p<strong>un</strong>to <strong>di</strong><br />

riferimento nel panorama equestre mon<strong>di</strong>ale. Nata nel<br />

1898 come semplice mercato equino, è <strong>oggi</strong> <strong>un</strong> app<strong>un</strong>tamento<br />

<strong>di</strong> carattere internazionale in continua crescita:<br />

negli ultimi 5 anni <strong>ha</strong> registrato <strong>un</strong> incremento del 18 %<br />

nel numero <strong>di</strong> visitatori e nella scorsa e<strong>di</strong>zione <strong>ha</strong> superato<br />

quota 150mila. Inoltre sono stati 923 i giornalisti<br />

accre<strong>di</strong>tati, oltre 600 gli espositori provenienti <strong>dal</strong>l’Italia<br />

e <strong>dal</strong>l’estero, e ben 2.500 i cavalli appartenenti a più<br />

<strong>di</strong> 60 razze, su <strong>un</strong>a superfi cie complessiva <strong>di</strong> 350mila<br />

metri quadrati.<br />

La manifestazione gode da sempre della collaborazione<br />

delle principali istituzioni legate al mondo del cavallo,<br />

l’UNIRE (Unione Nazionale per l’Incremento delle Razze<br />

Equine), l’AIA (Associazione Italiana Allevatori), la FISE<br />

(Federazione Italiana Sport Equestri), la FEI (Federazione<br />

Equestre Internazionale) e le principali federazioni<br />

<strong>che</strong> operano nel comparto ippico ed equestre, senza<br />

<strong>di</strong>menticare l’importante app<strong>oggi</strong>o del MIPAAF (Ministero<br />

delle Politi<strong>che</strong> Agricole Alimentari e Forestali) e del<br />

Ministero della Salute.<br />

La signifi cativa e continua crescita della manifestazione<br />

è la <strong>di</strong>mostrazione della bontà del «progetto Fieracavalli»:<br />

da semplice fi era tecnica è <strong>di</strong>venuta <strong>un</strong> vero e<br />

proprio contenitore <strong>di</strong> eventi legati al mondo del cavallo.<br />

Un pubblico internazionale e interessato, <strong>un</strong> ampio<br />

ventaglio <strong>di</strong> operatori professionisti, esperti del settore<br />

<strong>che</strong> cercano in Fieracavalli l’innovazione delle attrezzature,<br />

le novità dell’abbigliamento e degli accessori per<br />

l’equitazione.<br />

Non solo. Accanto al pubblico più specializzato, Fieracavalli<br />

pensa a tutti i curiosi e gli appassionati, proponendo<br />

<strong>un</strong> programma fi tto <strong>di</strong> app<strong>un</strong>tamenti: <strong>dal</strong>la promozione<br />

del territorio nel Salone del Turismo e nel Villaggio delle<br />

Tra<strong>di</strong>zioni, con <strong>un</strong> ampia offerta <strong>di</strong> percorsi a cavallo in<br />

Italia e all’estero, al coinvolgimento dei ragazzini, i cavalieri<br />

<strong>di</strong> domani, all’interno del Villaggio del bambino, <strong>che</strong><br />

presenta aree lu<strong>di</strong><strong>che</strong> e <strong>di</strong>datti<strong>che</strong> pensate per intrattenere<br />

e educare alla natura e al mondo animale; dai Saloni<br />

del cavallo italiano, arabo e spagnolo alle gare del<br />

western show, <strong>dal</strong>le competizioni sportive alla sfi lata dei<br />

migliori esemplari degli allevamenti nazionali ed esteri.<br />

Senza <strong>di</strong>menticare l’intrattenimento, affi dato ad Horselyric,<br />

lo spettacolo serale con magnifi ci cavalli protagonisti<br />

<strong>di</strong> <strong>un</strong>a vera e propria danza, accompagnati <strong>dal</strong><br />

vivo da gran<strong>di</strong> interpreti della lirica internazionale, sotto<br />

il patrocinio della Fondazione Arena <strong>di</strong> Verona. Eccezionale<br />

novità per l’e<strong>di</strong>zione 2010 è il ritorno in Italia della<br />

Real Escuela An<strong>dal</strong>uza<br />

del Arte Ecuestre <strong>di</strong> Jerez<br />

de la Frontera, tra le<br />

più importanti al mondo,<br />

a cui è affi data l’apertura<br />

del Gala, con tre interventi<br />

della durata <strong>di</strong> circa <strong>di</strong>eci<br />

minuti ciasc<strong>un</strong>o. Da non perdere, l’evento agonistico<br />

più atteso dell’anno, Jumping Verona, l’<strong>un</strong>ica tappa<br />

italiana della Rolex FEI World Cup . In questa occasione,<br />

sarà Rolf Lue<strong>di</strong> a <strong>di</strong>segnare i percorsi della<br />

decima e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Jumping Verona. Lo Chef de<br />

Piste svizzero <strong>ha</strong> all’attivo nel suo curriculum ben due<br />

fi nali <strong>di</strong> Rolex FEI World Cup, quella <strong>di</strong> Göteborg nel<br />

2008 e quella del 2010 a Ginevra, e <strong>di</strong>verse tappe <strong>di</strong><br />

Coppa del Mondo: Ginevra (SUI), Mosca (RUS), Zurigo<br />

(SUI), Göteborg (SWE) e Porto Alegre (BRA). Figurano<br />

nel suo carnet an<strong>che</strong> i Campionati d”Europa Giovanili <strong>di</strong><br />

Sc<strong>ha</strong>ff<strong>ha</strong>usen del 2005, e gli CSIO svizzeri <strong>di</strong> Lucerna<br />

e <strong>di</strong> San GalloLue<strong>di</strong> è ben noto in Italia soprattutto per<br />

aver fi rmato le e<strong>di</strong>zione 2007 e 2009 del CSI5* <strong>di</strong> San<br />

Patrignano.<br />

PER INFORMAZIONI<br />

<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per la Svizzera<br />

Seestrasse 123 - 8027 Zurigo<br />

Tel. 0041 44 289 23 23 - Fax 0041 44 201 53 57<br />

e-mail: fi ere@ccis.ch - www.ccis.ch<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

87


GOTHA: Parma, 6 - 14 novembre 2010<br />

10ª mostra internazionale d’antiquariato<br />

Dal 1994, GOTHA presenta a Parma le più esclusive proposte<br />

presentate da 80 selezionate gallerie antiquarie<br />

italiane ed estere: arre<strong>di</strong>, pittura,scultura, tappeti, argenti,<br />

gioielli, libri, arte orientale; <strong>dal</strong> primitivo al novecento.<br />

Una delle mostre più prestigiose a livello europeo <strong>di</strong>venuta<br />

<strong>un</strong> app<strong>un</strong>tamento imprescin<strong>di</strong>bile per collezionisti,<br />

investitori, esperti d’arte o semplici amanti del bello.<br />

Le proposte più esclusive dei migliori antiquari. Un riferimento<br />

privilegiato per musei, collezionisti colti e raffi -<br />

nati, appassionati d’arte e antiquariato. GOTHA è come<br />

<strong>un</strong> grande museo dove però tutto è in ven<strong>di</strong>ta. Si tiene<br />

alle Fiere <strong>di</strong> Parma, all’interno <strong>di</strong> Palacassa, <strong>un</strong>o spazio<br />

elegante, moderno e razionale, fastosamente decorato<br />

da Pier Luigi Pizzi, il grande scenografo <strong>che</strong> per questa<br />

e<strong>di</strong>zione si è ispirato al rigore neoclassico dell’architetto<br />

francese Ennemond Alexandre Petitot, <strong>che</strong> nella città<br />

ducale <strong>ha</strong> lasciato importanti vestigia. Gli allestimenti<br />

prime e<strong>di</strong>zioni erano invece ispirati alla Parma dei Farnese.<br />

Parma terra dell’arte, della musica e delle buone proposte<br />

culinarie può incantare qualsiasi visitatore, insieme<br />

alla sua provincia con il castello <strong>di</strong> Torrechiara, la rocca<br />

<strong>di</strong> Fontanellato, il teatro <strong>di</strong> Busseto ed il palazzo ducale<br />

<strong>di</strong> Colorno e, ultima ma non ultima, la possibilità <strong>di</strong><br />

<strong>un</strong> piacevole relax a Salsomaggiore rinomata stazione<br />

termale.<br />

Molti sono i fattori <strong>che</strong> <strong>ha</strong>nno contribuito a questa realtà.<br />

Parma è <strong>un</strong>a città con <strong>un</strong>a popolazione ad alto red<strong>di</strong>to,<br />

conosciuta per il suo stile e art de vivre raffi nato,<br />

connaturato alla sua storia. Si trova al centro <strong>di</strong> <strong>un</strong> terrritorio<br />

impren<strong>di</strong>toriale molto attivo, con gran<strong>di</strong> collezionisti<br />

e fondazioni e collezioni private importanti. Tanto<br />

per citare alc<strong>un</strong>i nomi ricor<strong>di</strong>amo Franco Maria Ricci, la<br />

Fondazione Magnani Rocca, le collezioni d’arte private<br />

Barilla, e Maramotti.<br />

Ragione in più per gli espositori <strong>di</strong> presentare a Got<strong>ha</strong><br />

oggetti d’arte straor<strong>di</strong>nari. Molte le opere <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> artisti<br />

vendute nel corso delle ultime e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> GOTHA.<br />

Tra questi citiamo Botticelli, Mantegna e Parmigianino.<br />

Poco <strong>di</strong>stante <strong>dal</strong> centro storico, GOTHA è facilmente<br />

raggi<strong>un</strong>gibile <strong>dal</strong>la stazione ferroviaria e <strong>dal</strong>l’autostrada.<br />

PER INFORMAZIONI<br />

<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per la Svizzera<br />

Seestrasse 123 - 8027 Zurigo<br />

Tel. 0041 44 289 23 23 - Fax 0041 44 201 53 57<br />

e-mail: fi ere@ccis.ch - www.ccis.ch


Il Mondo in <strong>Camera</strong><br />

Restauratori Liguri<br />

a Bauen & Modernisieren<br />

Un’arte fondamentale<br />

per tramandare il passato<br />

Consegnati i <strong>di</strong>plomi 2010<br />

Iniziati il nuovo corso<br />

per sommellier<br />

In Svizzera <strong>dal</strong> 20 ottobre<br />

al 19 <strong>di</strong>cembre 2010<br />

Sosta in autogrill e trovi Parma<br />

Dal 29 novembre all’1° <strong>di</strong>cembre<br />

2010 in delegazione a Modena<br />

Il biomed oltre la Ferrari e<br />

l’aceto balsamico<br />

Le città d’arte dell’Emilia<br />

Romagna in <strong>un</strong> workshop a Lugano<br />

Switadvice: la nuova guida<br />

per le piccole imprese<br />

Lucania bella scoperta


90<br />

Il mondo in camera<br />

Ha preso il via il Corso per Sommelier<br />

in lingua italiana 2010/2011<br />

I neo <strong>di</strong>plomati con Davide Comoli e Nicola Mattana dell’ASSP.<br />

Lo scorso 25 settembre, per il sesto anno consecutivo,<br />

<strong>ha</strong> preso il via a Zurigo il Corso per Sommelier in lingua<br />

italiana organizzato <strong>dal</strong>la nostra <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> in<br />

collaborazione con l’Association Suisse Sommelier Professionnels<br />

(ASSP) e <strong>dal</strong>l’Associazione Mon<strong>di</strong>ale del Sommelier<br />

(ASI). Il corso <strong>ha</strong> come obiettivo <strong>di</strong> far acquisire<br />

In occasione della<br />

Baumesse 2010<br />

a Zurigo, presenti<br />

con <strong>un</strong>o stand alla<br />

fi era più visitata<br />

dell’e<strong>di</strong>lizia an<strong>che</strong><br />

i restauratori Liguri.<br />

Un progetto<br />

sostenuto da CNA<br />

Liguria, <strong>dal</strong>la Regione<br />

Liguria, e <strong>dal</strong>la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> Cpmmercio Italiana per la<br />

Svizzera, La Baumesse è <strong>un</strong>a vetrina importante, per chi<br />

non <strong>ha</strong> contatti e vuole farsi conoscere sul territorio nel<br />

settore e<strong>di</strong>le. Questa presenza <strong>ha</strong> permesso <strong>di</strong> creare <strong>un</strong><br />

momento d’incontro fra operatori e stampa, durante il quale,<br />

prendendo sp<strong>un</strong>to da <strong>un</strong>a relazione del Dott. Graziano<br />

Tonelli, intitolata “Il restauro in Italia tra passato e presente”,<br />

sono state ripercorse le tappe fondamentali <strong>che</strong> <strong>ha</strong>nno<br />

portato il restauro ad essere considerato, <strong>un</strong> in<strong>di</strong>spensabile<br />

strumento, per tramandare e far conoscer il nostro patrimonio<br />

storico artistico. Partendo <strong>dal</strong> Quattrocento dove il<br />

restauro <strong>di</strong> integrazione, era <strong>un</strong>’azione del tutto usuale, si è<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

ai partecipanti <strong>un</strong> adeguato bagaglio tecnico-culturale del<br />

complesso mondo del vino ed è programmato secondo<br />

moderni canoni <strong>di</strong> formazione professionale. All’e<strong>di</strong>zione<br />

2010/2011 si sono iscritti 19 corsisti e le lezioni si<br />

svolgono presso la rinomata casa vinicola zurighese della<br />

Landolt Weine AG. Strutturato su tre livelli in<strong>di</strong>pendenti tra<br />

<strong>di</strong> loro per <strong>un</strong> totale <strong>di</strong> 36 lezioni il corso prevede lo stu<strong>di</strong>o<br />

della viticultura, tecnica <strong>di</strong> degustazione, legislazione, geografi<br />

a vitivinicola e abbinamento cibi-vini.<br />

In occasione della prima giornata <strong>di</strong> lezioni sono stati an<strong>che</strong><br />

consegnati i <strong>di</strong>plomi sommelier ai corsisti <strong>che</strong> <strong>ha</strong>nno<br />

superato l’esame fi nale del corso 2009/2010 conclusosi<br />

nel giugno scorso. Gli 8 nuovi sommelier: Guarini Carlo,<br />

Scatigna Roberto, Stucchi Gloria, Manduca Br<strong>un</strong>o, Pagliaccio<br />

Antonio, Monney Elisabeth, Morra Carlo, Polonijo<br />

Giacomo. La consegna dei <strong>di</strong>plomi è stata fatta <strong>dal</strong> Signor<br />

Davide Comoli, Presidente della Commissione <strong>di</strong>dattica<br />

dell’ASSP e da Nicola Mattana, <strong>di</strong>rettore dei corsi in lingua<br />

italiana a Zurigo. Ai neo-<strong>di</strong>plomati i più sinceri auguri da<br />

parte <strong>di</strong> tutta la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per la Svizzera<br />

e ai nuovi corsisti <strong>un</strong> grosso in bocca al lupo!!<br />

Baumesse 2010: Restauratori Liguri a Bauen & Modernisieren<br />

Un’arte fondamentale per tramandare il passato<br />

passati poi ad analizzare il Settecento, quando per la prima<br />

volta si sono posti i veri quesiti <strong>che</strong> <strong>ha</strong>nno poi portato alla<br />

moderna concezione <strong>di</strong> restauro. Quin<strong>di</strong> <strong>dal</strong> Settecento, si<br />

pensa ad <strong>un</strong> restauro autentico, <strong>che</strong> rispetti l’opera nella<br />

sua originalità ed integrità. Un grande passo avanti lo <strong>ha</strong><br />

fatto Camillo Boito nell’Ottocento, <strong>che</strong> con le sue teorie<br />

considerate all’epoca “rivoluzionarie”, <strong>di</strong>ede alle opere <strong>un</strong><br />

valore documentario, <strong>che</strong> sosteneva <strong>di</strong> rispettare l’opera al<br />

momento dell’intervento, limitandone al mimino i rifacimenti,<br />

<strong>che</strong> dovevano sempre essere riconoscibili.<br />

Dal canto suo, la Dott.ssa Stella Sanguinetti, <strong>ha</strong> parlato del<br />

restauro cartaceo, portando ad esempio <strong>un</strong> il restauro <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />

libro catastale. Hanno completato il quadro Ugo Buonasorte,<br />

Gianluca Giordano e Paolo Fabiani della G.S. G. Palla<strong>di</strong>o,<br />

<strong>che</strong> si occupano della parte scientifi ca dell’indagine, pre restauro,<br />

rilöevando come le nuove tecnologia siano sempre<br />

più importanti nella fase <strong>di</strong> investigazione, e presentando<br />

l’utilizzo pulmini mobili, dotati <strong>di</strong> tutta l’attrezzatura necessaria,<br />

per fare delle indagini sul posto, senza dover a volte<br />

spostare l’opera.<br />

www.ligura.cna.it - www.baumesse.ch<br />

www.salonerestaurosarzana.it


In svizzera <strong>dal</strong> 20 ottobre al 19 <strong>di</strong>cembre 2010<br />

Sosta in autogrill e trovi Parma<br />

Stazioni <strong>di</strong> servizio su strade ed autostrade svizzere, centri<br />

commerciali e centri citta<strong>di</strong>ni, stazioni ferroviarie, aeroporti<br />

internazionali e alberghi, queste le location in cui su<br />

tutto il territorio svizzero sono <strong>di</strong>stribuiti i p<strong>un</strong>ti ven<strong>di</strong>ta del<br />

Gruppo Autogrill <strong>che</strong> venderanno per due mesi (<strong>dal</strong> 20 ottobre<br />

al 19 <strong>di</strong>cembre 2010) <strong>un</strong>a selezione delle eccellenze<br />

alimentari <strong>di</strong> Parma.<br />

Si tratta <strong>di</strong> ristoranti (self service o con servizio al tavolo),<br />

bar, negozi <strong>di</strong> alimentari ed altri articoli, chioschi riven<strong>di</strong>tori<br />

<strong>di</strong> piccoli e veloci snack da portar via, pizzerie rinomate.<br />

Tutti questi p<strong>un</strong>ti ven<strong>di</strong>ta appartengono al gruppo Autogrill<br />

con concetti come:<br />

Motta Cafè Bar Milano, Amò Cafè Bar Ristorante,<br />

Passaggio e Pizza Pasta Caffè Ristorante.<br />

7 produttori parmensi rigorosamente selezionati dai buyer<br />

<strong>di</strong> Autogrill commercializzeranno per due mesi, grazie a<br />

questa iniziativa congi<strong>un</strong>ta <strong>di</strong> Parma Alimentare e <strong>Camera</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per la Svizzera, <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong><br />

prodotto come:<br />

“Parmigiano-Reggiano, Prosciutto <strong>di</strong> Parma, Salame<br />

<strong>di</strong> Felino, Coppa <strong>di</strong> Parma, Anolini parmigiani,<br />

Tortelli <strong>di</strong> erbetta, Gnocchi <strong>di</strong> patate, Fagottini al<br />

Prosciutto e sughi al pomodoro<br />

Queste sono alc<strong>un</strong>e delle specialità gastronomi<strong>che</strong> <strong>di</strong> Parma,<br />

riconosciuta con la fama <strong>di</strong> “Food Valley” <strong>che</strong>, singolarmente<br />

o in degustazione abbinata in ricette tipi<strong>che</strong> saranno<br />

testimoni della qualità della tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> territorio.<br />

Per coloro <strong>che</strong> degusteranno i menu parmigiani in palio 3<br />

week end a Parma per 2 persone e 10 basket <strong>di</strong> prodotti<br />

tipici della Provincia. Troverete le specialità parmensi<br />

in tutti i negozi Autogrill presso le stazioni <strong>di</strong> servizio<br />

nei centri commerciali, nelle stazioni, nei centri citta<strong>di</strong>ni e<br />

negli aeroporti della Svizzera.<br />

Dal 29 novembre all’1° <strong>di</strong>cembre 2010 in delegazione a Modena<br />

Il biomed oltre la Ferrari e l’aceto balsamico<br />

Il Distretto biome<strong>di</strong>cale modenese cerca partnership in<br />

Svizzera: Modena (Italia): 29 novembre - 01 <strong>di</strong>cembre<br />

2010.<br />

Dal 29 novembre al 01 <strong>di</strong>cembre 2010 verrà presentato a<br />

Modena (Italia) ad <strong>un</strong>a delegazione <strong>di</strong> buyer provenienti da<br />

Russia, Emirati Arabi, Germania, UK, Francia e Svizzera il<br />

Distretto modenese del Biome<strong>di</strong>cale: www.expomo.com<br />

(clickare sulla voce “biome<strong>di</strong>cale). Circa 117 aziende tra<br />

produttori <strong>di</strong> macchinari fi niti, attrezzature hight tech e parti<br />

elettromeccani<strong>che</strong> fanno <strong>di</strong> Modena da anni <strong>un</strong> centro <strong>di</strong><br />

eccellenza mon<strong>di</strong>ale nel settore.<br />

La CCIS seleziona aziende svizzere operanti nei comparti<br />

<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> prodotti biome<strong>di</strong>cali, clini<strong>che</strong>, ospe<strong>dal</strong>i<br />

centri benessere interessate a recarsi a Modena in qualità<br />

<strong>di</strong> acquirenti <strong>di</strong> prodotti e tecnologia locale. La CCIS cerca<br />

inoltre opinion leader, giornalisti, esponenti <strong>di</strong> associazioni<br />

<strong>di</strong> categoria <strong>di</strong> settore, interessati a partecipare<br />

per esplorare il Distretto e dare visibilità in Svizzera<br />

alle opport<strong>un</strong>ità più concrete <strong>di</strong> collaborazione. A partire<br />

dai primi <strong>di</strong> settembre verranno <strong>di</strong>ffuse informazioni più<br />

dettagliate a tutti gli interessati.<br />

Informazioni:<br />

Fabrizio Macrì<br />

Tel. 0041 (0) 44 289 23 23<br />

E-Mail: fmacri@ccis.ch<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

91


92<br />

Le città d’arte dell’Emilia Romagna<br />

in <strong>un</strong> workshop a Lugano<br />

Organizzato da Apt Servizi e Unione Città d’Arte, in collaborazione<br />

con la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per la<br />

Svizzera, si è svolto a Lugano a Villa Sassa <strong>un</strong> workshop<br />

<strong>che</strong> <strong>ha</strong> messo a confronto operatori emiliano romagnoli e<br />

buyer elvetici<br />

Focus dell’incontro l’offerta culturale ed enogastronomica,<br />

proposte com<strong>un</strong>que legate agli eventi in Emilia Romagna.<br />

Prossimità, storia, tra<strong>di</strong>zione e familiarità, sono questi i<br />

motivi per cui l’Italia mantiene <strong>un</strong>a posizione privilegiata sul<br />

mercato svizzero delle vacanze:<br />

Oltre <strong>che</strong> secondo partner commerciale della Svizzera,<br />

come <strong>ha</strong> p<strong>un</strong>tualmente ricordato il segretario generale<br />

della CCIS Andrea G. Lotti, l’Italia, infatti, è al secondo posto<br />

(dopo la Germania) tra le principali destinazioni verso<br />

l’estero della Confederazione. Per quel <strong>che</strong> riguarda l’Emilia<br />

Romagna, <strong>ha</strong> precisato Chiara Cigolini, responsabile dell’uffi<br />

cio Enit <strong>di</strong> Zurigo, nel 2009 si è registrato <strong>un</strong> incremento<br />

d’arrivi e presenze <strong>di</strong> turisti svizzeri rispetto al 2008:<br />

144.000 gli arrivi per <strong>un</strong> + 6,04% e 853.100 le presenze<br />

con <strong>un</strong>a variazione positiva del 3,26%,.<br />

Questi sono naturalmente gli arrivi “registrati” ma è lecito<br />

ipotizzare <strong>che</strong> gli arrivi reali siano molti <strong>di</strong> più an<strong>che</strong> per via<br />

della vicinanza territoriale, <strong>che</strong> interessa in modo particolare<br />

Ticino.<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

Turismo <strong>che</strong> è sempre più attento an<strong>che</strong> all’offerta culturale<br />

e artistica come <strong>ha</strong> confermato Pietro Fantini dell’Unione <strong>di</strong><br />

Prodotto Città d’Arte, Cultura e Affari dell’Emilia Romagna.<br />

Presente all’incontro an<strong>che</strong> il Console generale d’Italia a<br />

Lugano, Alberto Galluccio, <strong>che</strong> <strong>ha</strong> riba<strong>di</strong>to l’importanza <strong>di</strong><br />

queste manifestazioni <strong>che</strong> sanciscono rapporti <strong>di</strong> vicinato<br />

consolidato e forieri <strong>di</strong> ricadute positive per regioni <strong>di</strong> effettiva<br />

prossimità.<br />

SWITADVICE: LA NUOVA GUIDA PER LE PICCOLE IMPRESE<br />

A conclusione dei lavori <strong>di</strong> totale restyling della “passepartoutbusinessguide”, La <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per<br />

la Svizzera è lieta <strong>di</strong> ann<strong>un</strong>ciare <strong>che</strong> sarà operativo il nuovo portale: www.SwItadvice.com.<br />

Questa guida, <strong>di</strong> natura fi scale e legale è rivolta agli impren<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> micro, piccole e me<strong>di</strong>e imprese, ed analizza la<br />

realtà italiana e quella svizzera. SWITADVICE vuole presentarsi, ancor <strong>di</strong> più rispetto al passato, come <strong>un</strong>o strumento<br />

<strong>di</strong> supporto <strong>che</strong> si avvale della competenza <strong>di</strong> vali<strong>di</strong> professionisti ed è in<strong>di</strong>rizzato a coloro <strong>che</strong> sono interessati<br />

a trovare nuovi sbocchi sia sul mercato svizzero sia su quello italiano.<br />

La presentazione uffi ciale avrà luogo a Roma, venerdì 22 ottobre 2010, alle ore 11.00 presso la sede dell’Ambasciata<br />

Svizzera in Italia, Via Barnaba Oriani 61.<br />

Informazioni: Christian Pitar<strong>di</strong> - Tel. 0041 (0) 44 289 23 23 - E-Mail: cpitar<strong>di</strong>@ccis.ch


Lucania bella scoperta<br />

La <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per la Svizzera (CCIS) e l’Agenzia Nazionale del Turismo (ENIT)<br />

in collaborazione con la Regione Basilicata e l’Agenzia <strong>di</strong> Promozione Territoriale della Basilicata<br />

(APT) lo scorso 1° settembre presso il Z<strong>un</strong>ft<strong>ha</strong>us zur Meisen, Zurigo, <strong>ha</strong>nno organizzato, per<br />

operatori giornalisti, <strong>un</strong> evento <strong>che</strong> <strong>ha</strong> visto la Lucania, attraverso il suo territorio e i suoi prodotti,<br />

come apprezzata protagonista.<br />

Orizzonti lucani, questo lo slogan <strong>che</strong> viene utilizzato<br />

<strong>dal</strong>la Regione Basilicata per promuovere in Italia ed<br />

all’estero il “pac<strong>che</strong>tto Lucania“. Un’offerta alimentare<br />

strettamente legata a questa “terra tra mare e cielo”<br />

<strong>che</strong> gode <strong>di</strong> <strong>un</strong> clima mite e favorevole ad <strong>un</strong>’agricoltura<br />

rigogliosa. I sapori dei prodotti <strong>di</strong> questa terra sono<br />

millenari, scorrendo le s<strong>che</strong>de tecni<strong>che</strong> dei prodotti <strong>che</strong><br />

sono stati presentati lo scorso 1° settembre si scorge<br />

quasi sempre <strong>un</strong> legame con la tra<strong>di</strong>zione antica <strong>di</strong> questa<br />

terra <strong>che</strong> affonda le sue ra<strong>di</strong>ci nella Magna Grecia<br />

e poi nell’Italia latina dominata dai Romani. I prodotti lucani<br />

insomma sono strettamente legati alla tra<strong>di</strong>zione<br />

storica ed alle bellezze naturalisti<strong>che</strong>.<br />

Il connubio enogastronomia e turismo è d<strong>un</strong>que <strong>un</strong><br />

elemento imprescin<strong>di</strong>bile per apprezzare il meglio <strong>che</strong><br />

questa terra <strong>ha</strong> da offrire al turista e all’appassionato o<br />

esperto <strong>di</strong> specialità enogastronomi<strong>che</strong>.<br />

“Enotria” <strong>dal</strong> Greco antico “Oinos” (vino) era il <strong>nome</strong><br />

<strong>che</strong> gli antichi Greci davano a questa terra <strong>che</strong> ancora<br />

<strong>oggi</strong> annovera tra i suoi prodotti alimentari <strong>di</strong> maggiore<br />

spessore questi vini: Aglianico del Vulture DOC, Terra<br />

dell’Alta Val d’Agri DOC, il Matera DOC, il Basilicata GGA<br />

ed Il Grottino <strong>di</strong> Roccanova GGA. An<strong>che</strong> dei formaggi<br />

lucani si trova traccia nella tra<strong>di</strong>zione dei greci e dei<br />

romani: il Pecorino <strong>di</strong> Filiano DOP, il Caciocavallo silano<br />

DOP, il Canestrato <strong>di</strong> Moliterno ed il Cacioricotta lucano<br />

sono quin<strong>di</strong> il p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> arrivo <strong>di</strong> secoli <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione nel<br />

settore caseario. Degni <strong>di</strong> nota an<strong>che</strong> I legumi, come<br />

i fagioli <strong>di</strong> Sarconi. I fagioli in quest’angolo d’Italia venivano<br />

utilizzati dai Romani come con<strong>di</strong>mento e contorno<br />

<strong>di</strong> altri piatti e sono caratterizzati da <strong>un</strong> leggero sapore<br />

fruttato e da <strong>un</strong>a facile <strong>di</strong>geribilità; <strong>dal</strong>l’alto contenuto<br />

proteico invece e famosi per essere <strong>un</strong>o dei piatti preferiti<br />

da Giuseppe Garibal<strong>di</strong>, eroe dell’Unità d’Italia, sono i<br />

Fagioli Bianchi <strong>di</strong> Rotonda.<br />

Il Peperoncino <strong>di</strong> Senise, il Pane <strong>di</strong> Matera, l’Olio Extravergine<br />

del Vulture, le Melanzane rosse <strong>di</strong> Rotonda,<br />

le Olive <strong>di</strong> Ferran<strong>di</strong>na, il Marroncino <strong>di</strong> Melfi (castagne),<br />

la Lucanica <strong>di</strong> Picerno (salumi essiccati), i Cavoli della<br />

Valle dell’Ofanto, il Miele Lucano e l’Agnello delle Dolomiti<br />

Lucane completano il quadro <strong>di</strong> specialità veramente<br />

<strong>un</strong>i<strong>che</strong> <strong>che</strong> questa Regione <strong>ha</strong> da offrire ai palati<br />

più allenati ed alla ricerca <strong>di</strong> prodotti <strong>dal</strong>l’alto contenuto<br />

qualitative e <strong>dal</strong>la ricca tra<strong>di</strong>zione manufatturiera<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

93


94<br />

Contatti Commerciali<br />

DAL MERCATO ITALIANO<br />

Offerte <strong>di</strong> merci e servizi<br />

Prodotti tessili<br />

Lanificio Moessmer AG<br />

Walter-von-der-Vogelweide-Str. 6<br />

I – 39031 Br<strong>un</strong>eck<br />

Tel. 0039/0474 533142<br />

Fax 0039/0474 533105<br />

E-mail: fre<strong>di</strong>.oberegelsba<strong>che</strong>r@moessmer.it<br />

www.moessmer.it<br />

Attrezzature e prodotti me<strong>di</strong>cali<br />

Moretti Spa<br />

Via Bruxelles, 3 - Loc. Meleto<br />

I - 52022 Cavriglia (AR)<br />

Tel. 0039 055 962111<br />

Fax 0039 055 9621200<br />

E-mail: info@morettispa.com<br />

www.morettispa.com<br />

Piante e vivai<br />

Vivai Masetti Sabino<br />

Via Bassa della Vergine, 214/C<br />

I - 51100 Pistoia<br />

Tel: 0039/0573/380404<br />

Fax 0039/0573/985028<br />

E-mail: info@vivaimasettisabino.it<br />

www.vivaimasettisabino.it<br />

Pia<strong>di</strong>na<br />

La Pia<strong>di</strong>na Ambrosiana srl<br />

via M. I<strong>di</strong>omi, 1/30<br />

I - 20090 Assago (MI)<br />

Tel: +39 02 45706249<br />

Fax: +39 02 45706249<br />

E-mail: info@lapia<strong>di</strong>na-ambrosiana.it<br />

www.lapia<strong>di</strong>na-ambrosiana.it<br />

Pasta<br />

Pasta Rossini srl<br />

Via Via Modena, 340<br />

I - 34034 Cassana FE<br />

Tel. 0039/0532824477<br />

CERCO LAVORO<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

Fax 0039/0532824476<br />

E-mail: export@pastarossini.it<br />

www.pastarossini.it<br />

Vino<br />

Azienda Agricola Roccasanta<br />

via Cortemilia Alessandria, 4<br />

I – 12074 Perletto<br />

Tel. +39 0173 81795<br />

Fax +39 0173 81795<br />

E-mail: info@aziendagricolaroccasanta.it<br />

www.aziendagricolaroccasanta.it<br />

Macchine per la trasformazione<br />

della plastica<br />

01 Machinery srl<br />

Via Bettisi 12<br />

I - 48018 Faenza (RA)<br />

Tel. +39/ 0546 662625<br />

Fax: +39/ 0546 662625<br />

E-mail:info@01machinery.com<br />

www.01machinery.com<br />

Zincatura a caldo<br />

MITA Spa<br />

Via Prima Strada, 6<br />

I – 35026 Conselve (PD)<br />

Tel. +39/049 9500150<br />

Fax. +39/049 9500377<br />

E-mail: mita@bisolzinco.it<br />

www.bisolzinco.it<br />

Materiale au<strong>di</strong>o e video<br />

Ligra Spa<br />

Via Artigiani 29/31<br />

I - 29020 Vigolzone (PC)<br />

Tel: +39. 0523 872014<br />

Fax +39. 0523 870089<br />

info@ligra.it - www. ligra.it<br />

Odontotecnico<br />

Persona seria italiana, <strong>di</strong>namica, <strong>di</strong>sponibile, fl essibile<br />

con esperienza nei seguenti settori (magazzino uso<br />

muletto,costruzioni, autista, tubista aiutante, barista, e<br />

varie ed eventuali da valutare). Offresi con <strong>di</strong>sponibilità<br />

imme<strong>di</strong>ata.<br />

Diplomato odontotecnico, sono raggi<strong>un</strong>gibile al:<br />

tel : 0041 79 3779448<br />

Rue maryse bastie 4 - 74240 -GAILLARD - FRANCIA<br />

Componentistica per mobili e cucine<br />

Bertoni f.lli snc<br />

Via Tagliamento 8<br />

I - 37051 Bovolone VR<br />

Tel. 0039/0457100539<br />

Fax 0039/0456908231<br />

E-mail: ibertonifratelli@alice.it<br />

Packaging per alimenti<br />

MACH srl<br />

via Einau<strong>di</strong> 1a/b<br />

I – 35016 Piazzola sul Brenta (PD)<br />

Tel. 0039/049 9697701<br />

Fax 0039/049 969703<br />

E-mail: info@mach.ws<br />

www.mach.ws<br />

Impianti <strong>di</strong> sollevamento<br />

Cerrato srl<br />

Via A. Manzoni, 8<br />

I - 10092 Beinasco (TO)<br />

Tel. 0039/011 397 12 09<br />

Fax 0039/011 349 94 37<br />

Email: info@cerrato.it<br />

www.cerrato.it<br />

Porte blindate<br />

Tesio Spa<br />

Corso Venezia 63<br />

I – 10147 Torino<br />

Tel. 0039/011 2620973<br />

Fax 0039/011 2624878<br />

Email: uffcom@tesio.com<br />

www.tesio.com<br />

Profumi ed essenze<br />

Herbsar<strong>di</strong>nia srl<br />

Via L<strong>un</strong>go Saline 27/A<br />

I – 09126 Cagliari<br />

Tel. 0039/070383070<br />

Fax 0039/01782225689<br />

info@herbsar<strong>di</strong>nia.com<br />

www.herbsar<strong>di</strong>nia.com<br />

Richieste <strong>di</strong> ricerca agentirappresentanti<br />

La <strong>di</strong>tta ArtigianPiada Srl <strong>di</strong> Rimini<br />

è <strong>un</strong>a affermata realtà attiva nel<br />

settore della produzione <strong>di</strong> pia<strong>di</strong>ne,<br />

prodotto tipico romagnolo. Grazie<br />

alla sua profonda esperienza e conoscenza<br />

nella produzione artigianale<br />

della pia<strong>di</strong>na romagnola, l’azienda<br />

Ragioniere e perito Commerciale<br />

Persona italiana, inglese e francese <strong>di</strong>sponibile, con<br />

esperienza nei seguenti settori (magazzino uso muletto,<br />

autista, barista, hotel, manutenzione auto noleggio<br />

e immobiliare commerciale), <strong>di</strong>sponibile imme<strong>di</strong>atamente.<br />

Offresi serietà, precisione e competenza.<br />

Diplomato Ragioniere e perito Commerciale.<br />

Contatti: tel : 0041 79 8871811<br />

Rue maryse bastie 2 - 74240 -GAILLARD - FRANCIA


<strong>ha</strong> ass<strong>un</strong>to <strong>un</strong>a posizione <strong>di</strong> leadership<br />

nel mercato italiano e fornitore<br />

<strong>di</strong> p<strong>un</strong>ta della GDO in Italia. Artigian-<br />

Piada è alla ricerca in Svizzera <strong>di</strong> aziende<br />

interessate alla <strong>di</strong>stribuzione<br />

dei propri prodotti sia all’ingrosso<br />

<strong>che</strong> al dettaglio.<br />

La <strong>di</strong>tta Togni Spa <strong>di</strong> Ancona è <strong>un</strong>a<br />

affermata realtà attiva da oltre 50<br />

anni nel settore della produzione<br />

<strong>di</strong> vini spumanti ed acque minerali.<br />

Grazie alla sua profonda esperienza<br />

e conoscenza nella lavorazione<br />

delle uve, l’azienda <strong>ha</strong> ass<strong>un</strong>to <strong>un</strong>a<br />

posizione <strong>di</strong> leadership nel mercato<br />

italiano e soprattutto per ciò <strong>che</strong><br />

riguarda lo spumante è fornitore <strong>di</strong><br />

p<strong>un</strong>ta della GDO in Italia. La <strong>di</strong>tta<br />

Togni Spa è alla ricerca in Svizzera<br />

<strong>di</strong> aziende interessate alla <strong>di</strong>stribuzione<br />

dei propri prodotti all’ingrosso<br />

con cui avviare <strong>un</strong>a collaborazione <strong>di</strong><br />

l<strong>un</strong>go termine.<br />

La <strong>di</strong>tta Euroclima Spa <strong>di</strong> Br<strong>un</strong>ico è<br />

<strong>un</strong>a affermata realtà attiva da oltre<br />

40 anni nel settore della produzione<br />

<strong>di</strong> centrali per il trattamento dell’aria.<br />

Costruzioni e soluzioni f<strong>un</strong>zionali caratterizzate<br />

da perfezione tecnica<br />

garantiscono l’affidabilità delle <strong>un</strong>ità.<br />

Uno sviluppo costante dei prodotti e<br />

dei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> produzione, così come<br />

l’impegno a favore dell’innovazione,<br />

sono per l’azienda <strong>un</strong> fattore <strong>di</strong> primaria<br />

importanza. La <strong>di</strong>tta Euroclima<br />

Spa è alla ricerca in Svizzera <strong>di</strong> piccole<br />

aziende interessate alla <strong>di</strong>stribuzione<br />

dei propri prodotti all’ingrosso<br />

con cui avviare <strong>un</strong>a collaborazione <strong>di</strong><br />

l<strong>un</strong>go termine.<br />

Società Chimica offre gestione in <strong>un</strong><br />

proprio capannone 400 - 700 m2<br />

deposito solo per merci europee Via<br />

Casilina San Cesareo Roma prezzo<br />

legato a volume e movimenti.<br />

Per ulteriori informazioni è possibile contattare<br />

<strong>di</strong>rettamente:<br />

Ing. Corrado Carboni<br />

Via A.Gallonio 18<br />

I - 00161 Roma<br />

Tel. +39 0644232172<br />

Fax +39 0644290941<br />

E-mail: <strong>di</strong>ca.sas@virgilio.it.<br />

Ing. Luca Pala, inventore e ricercatore<br />

in possesso <strong>di</strong> proprietà industriale e<br />

<strong>di</strong> brevetto internazionale “Impianto <strong>di</strong><br />

sfruttamento contemporaneo <strong>di</strong> energia<br />

eolica e solare con produzione <strong>di</strong><br />

energia elettrica in proprio ricerca soci<br />

collaboratori e finanziatori per acquisto<br />

e sfruttamento del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> priorità del<br />

brevetto succitato.<br />

Per le richieste <strong>di</strong> cui sopra rivolgersi<br />

a:<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per la<br />

Svizzera, Seestr. 123, casella postale,<br />

8027 Zurigo, Tel. 044/289 23 23, Fax<br />

044/201 53 57,<br />

info@ccis.ch, www.ccis.ch<br />

DAL MERCATO SVIZZERO<br />

Ricerca <strong>di</strong> merci e servizi<br />

Filati e prodotti tessili per la casa<br />

Schlossberg Textil AG<br />

Tösstalstrasse 15<br />

CH – 8488 Turbent<strong>ha</strong>l<br />

Tel. 0041 52 396 23 37<br />

Fax 0041 52 396 22 02<br />

info@schlossberg.ch<br />

www.schlossberg.ch<br />

Gioielli<br />

Sautebin Bally<br />

grand-chêne CP 7393<br />

CH – 1002 Lausanne<br />

Tel. 0041 213236973<br />

Tagliando d’abbonamento<br />

Pasta pronta ripiena<br />

HACO AG<br />

Worbstrasse 262 PF 96<br />

CH – 3073 Gümligen<br />

Tel: +41 31 950 14 04<br />

Fax +41 31 950 16 16<br />

heinz.moser@<strong>ha</strong>co.ch - www.<strong>ha</strong>co.ch<br />

Per ulteriori informazioni rivolgersi alla:<br />

<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per la<br />

Svizzera, Seestr. 123, casella postale,<br />

8027 Zurigo, Tel. 044/289 23 23,<br />

Fax 044/201 53 57,<br />

info@ccis.ch, www.ccis.ch<br />

Offerte <strong>di</strong> merci e servizi<br />

Trasporti internazionali<br />

Huber Transport AG<br />

Riedstrasse – PF<br />

CH – 6343 Rotkreuz<br />

Tel.: ++41 417901188<br />

Fax: ++41 417901061<br />

hubert.sidler@hubertransport.ch<br />

www.hubertransport.ch<br />

Trasporti internazionali<br />

Planzer Transport AG<br />

Lerzenstrasse 14<br />

CH - 8953 Dietikon<br />

Tel: +41 447446222<br />

bviviani@planzer.ch - www.planzer.ch<br />

Materiali e<strong>di</strong>li<br />

PA. MA IMPORT – EXPORT GmbH<br />

Olsbergerstrasse 6<br />

CH - 4310 Rheinfelden<br />

Tel: +41 61 831 44 59<br />

Fax +41 61 831 02 82<br />

E-mail: pa.ma@hotmail.com<br />

Per ulteriori informazioni rivolgersi alla:<br />

<strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per la<br />

Svizzera, Seestr. 123, casella postale,<br />

8027 Zurigo, Tel. 044/289 23 23,<br />

Fax 044/201 53 57,<br />

info@ccis.ch, www.ccis.ch<br />

Nome ............................................................................................<br />

Cog<strong>nome</strong> .......................................................................................<br />

In<strong>di</strong>rizzo ........................................................................................<br />

Tel. .................................... e-mail .............................................<br />

Intendo sottoscrivere <strong>un</strong> abbonamento annuo<br />

(11 copie) a La Rivista al costo <strong>di</strong> 60CHF (estero: 50 euro)<br />

Data e fi rma ..................................................................................<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

95


96<br />

ATTIVITÀ E SERVIZI<br />

Con i suoi circa 800 Soci la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per<br />

la Svizzera, fondata nel 1909, è <strong>un</strong>‘associazione in<strong>di</strong>pendente<br />

ai sensi del Co<strong>di</strong>ce Civile Svizzero. Il suo compito precipuo<br />

consiste nella assistenza alle imprese de<strong>di</strong>te all‘interscambio<br />

tra Italia, Svizzera ed il Principato del Liechtenstein. La gamma<br />

dei suoi servizi, certifi cati ISO 9001, è molto variegata e comprende<br />

tra l‘altro:<br />

- Ricer<strong>che</strong> su ban<strong>che</strong> dati <strong>di</strong> produttori, importatori, grossisti,<br />

commercianti, agenti/rappresentanti dei seguenti Paesi: Italia<br />

e Svizzera<br />

- Informazioni riservate su aziende italiane: visure, bilanci, assetti<br />

societari, protesti, bilanci, rapporti commerciali, ecc.<br />

(<strong>di</strong>sponibili on-line in giornata)<br />

- Segnalazioni <strong>di</strong> potenziali fornitori ed acquirenti<br />

- Ricerca e me<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> partners commerciali italiani e svizzeri<br />

- Organizzazione <strong>di</strong> incontri e workshop tra operatori, con<br />

l‘ausilio <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> interpretariato e segretariato<br />

- Recupero <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti commerciali, con particolare riguardo alla<br />

ricerca <strong>di</strong> soluzioni ami<strong>che</strong>voli e extragiu<strong>di</strong>ziali<br />

PUBBLICAZIONI<br />

- La Rivista perio<strong>di</strong>co uffi ciale mensile (11 e<strong>di</strong>zioni all‘anno)<br />

- Calendario delle Fiere italiane<br />

- Annuario Soci<br />

- In<strong>di</strong>catori utili Italia-Svizzera<br />

- Agevolazioni speciali per i Soci<br />

Seestrasse 123, Casella postale, 8027 Zurigo<br />

Tel. ++41 44 289 23 23, Fax ++41 44 201 53 57<br />

http://www.ccis.ch, e-mail: info@ccis.ch<br />

IVA-Nr. 326 773<br />

RICERCA DI PARTNER COMMERCIALI<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

RECUPERO IVA ITALIANA<br />

Il servizio, offerto a con<strong>di</strong>zioni<br />

molto vantaggiose, è rivolto sia<br />

alle imprese svizzere <strong>che</strong> recuperano<br />

l’IVA pagata in Italia <strong>che</strong><br />

alle imprese italiane <strong>che</strong> recuperano<br />

l’IVA pagata in Svizzera.<br />

Grazie agli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> reciprocità tra l’Italia e la Svizzera, la<br />

legislazione italiana consente agli impren<strong>di</strong>tori svizzeri <strong>di</strong> ottenere<br />

il rimborso dell’IVA italiana. La CCIS:<br />

fornisce la necessaria documentazione;<br />

esamina la documentazione compilata;<br />

recapita l’istanza <strong>di</strong> rimborso in Italia all’Autorità fi scale<br />

competente;<br />

avvia e controlla l’iter della Vostra pratica tramite il suo<br />

uffi cio <strong>di</strong> Pescara;<br />

fornisce assistenza legale<br />

- Recupero dell‘IVA svizzera in favore <strong>di</strong> operatori italiani, nonché<br />

dell‘IVA italiana per imprese elveti<strong>che</strong><br />

- Consulenza ed assistenza legale in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto commerciale,<br />

societario e fi scale<br />

- Assistenza e consulenza in materia doganale<br />

- Informazioni statisti<strong>che</strong> ed import/esport<br />

- Informazioni fi nanziarie e riservate sulla solvibilità <strong>di</strong> imprese<br />

italiane e svizzere<br />

- Ricerca <strong>di</strong> prodotti, marchi <strong>di</strong> fabbricazione e reperimento<br />

<strong>di</strong> brevetti<br />

- Azioni promozionali e <strong>di</strong> <strong>di</strong>rect marketing<br />

- Arbitrato internazionale<br />

- Informazioni relative all‘interscambio, normative riguardanti<br />

gli inse<strong>di</strong>amenti in Svizzera ed in Italia<br />

- Seminari e manifestazioni su temi specifi ci <strong>di</strong> attualità<br />

- Traduzioni<br />

- Viaggi <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o<br />

- Certifi cato <strong>di</strong> Italiano Commerciale rilasciato in collaborazione<br />

con la Società Dante Alighieri <strong>di</strong> Roma<br />

- Swiss Desk Porti italiani<br />

- La CCIS fornisce informazioni su Fiere e Mostre italiane. Rappresentanza<br />

uffi ciale <strong>di</strong> Fiera Milano e <strong>di</strong> VeronaFiere<br />

- Recupero cre<strong>di</strong>ti in Svizzera<br />

- Regolamento <strong>di</strong> Arbitrato e <strong>di</strong> Conciliazione<br />

della <strong>Camera</strong> Arbitrale della CCIS<br />

- Compra-ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> beni immobili in Italia<br />

- Costituzione <strong>di</strong> società affi liate <strong>di</strong> imprese estere in Italia<br />

- Il nuovo <strong>di</strong>ritto societario italiano<br />

- Servizi camerali<br />

Rue du Cendrier 12-14, Casella postale, 1211 Ginevra 1<br />

Tel. ++41 22 906 85 95, Fax ++41 22 906 85 99<br />

e-mail: infogva@ccis.ch<br />

IVA-Nr. 326 773<br />

RECUPERO IVA SVIZZERA<br />

Grazie agli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> reciprocità tra Italia e Svizzera<br />

la legislazione svizzera consente agli impren<strong>di</strong>tori italiani<br />

il rimborso dell’IVA svizzera.<br />

La CCIS:<br />

fornisce <strong>un</strong> servizio <strong>di</strong> informazione e prima consulenza;<br />

<strong>di</strong>venta il Vostro rappresentate fi scale;<br />

esamina la completezza della Vostra documentazione;<br />

invia la documentazione alle autorità svizzere e segue l’iter<br />

della vostra pratica.<br />

Informazioni più dettagliate contattare<br />

la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> Italiana per la Svizzera<br />

+41 (0)44 289 23 23<br />

Grazie alla propria rete <strong>di</strong> contatti e alla conoscenza delle esigenze e dei bisogni del mercato<br />

elvetico e <strong>di</strong> quello italiano, la <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> offre ad imprese sia svizzere<br />

<strong>che</strong> italiane intenzionate ad esportare i propri servizi e prodotti all’estero <strong>un</strong>’accurata<br />

ricerca <strong>di</strong> controparti commerciali. Attraverso <strong>un</strong>’analisi sistematica del mercato obiettivo<br />

ed identifi cati i partner commerciali ritenuti più idonei per le imprese a <strong>di</strong>ventare affi dabili<br />

interlocutori nel settore <strong>di</strong> riferimento, viene organizzato <strong>un</strong> incontro presso le aziende<br />

target così selezionate permettendo alle imprese italiane o svizzere <strong>un</strong> rapido ed effi cace<br />

ingresso sui rispettivi mercati <strong>di</strong> riferimento.<br />

Per ulteriori informazioni ed <strong>un</strong> preventivo sul servizio, potete contattarci al seguente in<strong>di</strong>rizzo mail info@ccis.ch

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!