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che pratichiamo dal 1958 ha oggi un nome - Camera di Commercio ...

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50<br />

Festa della Rivoluzione a la C<strong>ha</strong>ux-de-Fonds (1792).<br />

Provvidenza <strong>di</strong>vina». Il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto, e quin<strong>di</strong><br />

quello <strong>di</strong> essere eletti alle cari<strong>che</strong> politi<strong>che</strong>, era<br />

riservato ad alc<strong>un</strong>e fasce dominanti <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni<br />

tra i quali venivano scelti gli amministratori della<br />

cosa pubblica e i balivi inviati ad amministrare i<br />

territori soggetti. Gli avvenimenti della Rivoluzione<br />

francese provocarono ondate <strong>di</strong> simpatia non<br />

solo nei baliaggi, ma an<strong>che</strong> tra i liberali e le classi<br />

sottomesse della Confederazione. Già nel 1790 a<br />

Parigi veniva fondato <strong>un</strong> «Club <strong>di</strong> patrioti svizzeri»,<br />

con il preciso scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere nella Confederazione<br />

le idee della Rivoluzione con scritti,<br />

manifesti e <strong>di</strong>scussioni a tutti i livelli. I fondatori<br />

del Club elvetico erano in maggioranza dei rifugiati<br />

politici friburghesi e vodesi <strong>che</strong>, insieme ad<br />

altri svizzeri residenti a Parigi, parteggiavano per<br />

la Rivoluzione e sollecitavano <strong>un</strong> intervento francese<br />

per far crollare l’impalcatura della vecchia<br />

Confederazione.<br />

Nelle maggiori città svizzere si ergevano intanto<br />

alberi della libertà e si tenevano feste della rivoluzione.<br />

Napoleone Bonaparte, <strong>che</strong> nel frattempo<br />

aveva occupato l’Italia settentrionale e aveva<br />

strappato an<strong>che</strong> la Valtellina alla dominazione grigionese,<br />

era interessato alle vie <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione<br />

dei Passi alpini svizzeri, attraverso i quali poteva<br />

raggi<strong>un</strong>gere con maggiore celerità Milano, Vienna<br />

e la stessa Germania. La Francia voleva soprattutto<br />

assicurarsi il possesso della strada più breve tra<br />

la Rivista<br />

n. 10 - Ottobre 2010<br />

Parigi e Milano, quella del Sempione, <strong>che</strong> apparteneva<br />

al Vallese, stretto alleato degli Svizzeri e in<br />

primo luogo <strong>di</strong> Berna. Bisognava allora neutralizzare<br />

quella città, colpendola innanzitutto nei suoi<br />

interessi con il fomentare la rivolta dei sud<strong>di</strong>ti vodesi.<br />

La prima mossa <strong>di</strong> Napoleone fu quella <strong>di</strong> prendere<br />

uffi cialmente sotto la sua protezione i fautori<br />

delle agitazioni <strong>che</strong> si andavano preparando qua<br />

e là in tutto il territorio elvetico. Per provocare poi<br />

lo scontro aperto, l’8 gennaio 1798, con <strong>un</strong> ultimatum,<br />

intimava al governo bernese <strong>di</strong> espellere<br />

<strong>dal</strong> suo territorio <strong>un</strong> migliaio <strong>di</strong> controrivoluzionari<br />

monarchici francesi <strong>che</strong> vi avevano trovato<br />

asilo politico. Il 18 gennaio, Basilea <strong>di</strong>chiarava<br />

completamente liberi da ogni servitù i territori a<br />

essa soggetti. La tanto attesa rivoluzione svizzera,<br />

<strong>che</strong> sarebbe dovuta scoppiare <strong>di</strong> lì a poco, però<br />

non ci fu.<br />

La Repubblica Elvetica<br />

Il 28 gennaio 1798, i francesi furono costretti a<br />

provocare <strong>un</strong> piccolo incidente <strong>di</strong> frontiera per<br />

trovare la scusa <strong>di</strong> entrare in Svizzera con due armate:<br />

<strong>un</strong>a invase il Giura, posto sotto il protettorato<br />

<strong>di</strong> Berna, e l’altra si <strong>di</strong>resse su Losanna, dove la<br />

notte precedente era stata issata la ban<strong>di</strong>era verde<br />

della «Repubblica Lemanica». Solo allora scoppiarono<br />

piccole rivolte locali: il 28 gennaio a Saint<br />

Maurice, nel Vallese; il 31 a Lucerna; il 4 febbraio<br />

nel Togghenburgo; il 5 a Basilea; il 6 a Sciaffusa e<br />

nella Turgovia; il 21 a Zurigo.<br />

Dopo aver occupato Losanna, le truppe francesi,<br />

provenienti da nord e da sud, il 2 marzo presero<br />

Friburgo e Soletta e quin<strong>di</strong> marciarono su Berna,<br />

dove entrarono il 5 marzo. La caduta <strong>di</strong> Berna segnò<br />

la fi ne della Confederazione dei tre<strong>di</strong>ci Cantoni,<br />

trasformata in Repubblica Elvetica con <strong>un</strong>a<br />

costituzione <strong>un</strong>itaria, redatta a Parigi, sul modello<br />

<strong>di</strong> quella francese. In <strong>un</strong> primo tempo Napoleone<br />

voleva <strong>di</strong>videre la Svizzera, per meglio controllarla,<br />

in tre repubbli<strong>che</strong> in<strong>di</strong>pendenti l’<strong>un</strong>a <strong>dal</strong>l’altra:<br />

la Rodania (Vaud, Vallese e Ticino), la Tellgovia<br />

(la Svizzera primitiva) e l’Elvezia comprendente la<br />

parte restante. Dopo fu <strong>di</strong>visa invece in 18 Cantoni,<br />

ridotti tuttavia a semplici circoscrizioni amministrative<br />

con Aarau capitale. Invece <strong>di</strong> <strong>un</strong>a Confederazione<br />

libera e in<strong>di</strong>pendente, la Svizzera si<br />

era trasformata in <strong>un</strong> paese vassallo della Francia,<br />

<strong>che</strong> si era affrettata ad annettersi Ginevra, Mulhouse,<br />

Bienne e le vallate del Giura. Gli Svizzeri<br />

non potevano poi restare in<strong>di</strong>fferenti alle continue<br />

requisizioni, alle pesanti confi s<strong>che</strong>, agli arbitri,<br />

alle violenze e ai sac<strong>che</strong>ggi perpetrati <strong>dal</strong>le truppe<br />

francesi <strong>che</strong>, venute sotto le mentite spoglie <strong>di</strong><br />

forze liberatrici, si erano trasformate in esercito <strong>di</strong><br />

occupazione. La Rivoluzione non era stata tuttavia<br />

inutile, anzi alc<strong>un</strong>i provve<strong>di</strong>menti presi <strong>dal</strong> Parlamento<br />

della Repubblica Elvetica segnarono i primi<br />

importanti e decisivi passi per la creazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>o<br />

Stato federale moderno e democratico.

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