che pratichiamo dal 1958 ha oggi un nome - Camera di Commercio ...
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do, e decise <strong>di</strong> chiamare Umami il nuovo sapore. Nella<br />
lingua italiana potremmo chiamarlo “sapido”. Così come<br />
il cloruro <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o stimola i recettori del sapore salato,<br />
il glutammato e l’acido glutammico stimolano il sapore<br />
umami. Il chimico giapponese concluse la sua ricerca<br />
scrivendo <strong>che</strong> l’acido glutammico (<strong>di</strong> sapore Umami), è<br />
<strong>un</strong>o degli amminoaci<strong>di</strong> più abbondanti in natura e lo si<br />
può trovare libero in molti alimenti quali il latte, f<strong>un</strong>ghi,<br />
in abbondanza nei pomodori e in alc<strong>un</strong>e alghe utilizzate<br />
<strong>dal</strong>la cucina giapponese.<br />
Imme<strong>di</strong>ato in Asia, lento in Occidente<br />
Nel corso degli anni furono scoperte altre sostanze<br />
<strong>dal</strong> sapore umami nei cibi. Tutte stimolatrici dell’umami.<br />
Sono sostanze naturali <strong>che</strong> per secoli, inconsapevolmente,<br />
i cuochi giapponesi e cinesi <strong>ha</strong>nno utilizzato<br />
per costruire piatti complessi, spesso stimolando tre<br />
o quattro sapori fondamentali contemporaneamente, a<br />
<strong>di</strong>fferenza della cucina occidentale <strong>che</strong> raramente ne<br />
stimola più <strong>di</strong> due alla volta. Il riconoscimento dell’Umami<br />
come sapore fondamentale <strong>di</strong>stinto dai quattro classici<br />
(salato, aspro, dolce amaro) è stato imme<strong>di</strong>ato nella<br />
cultura gastronomica asiatica, lento, molto lento, invece<br />
in quella occidentale, forse per motivo culturale. Nella<br />
cucina occidentale spesso l’umami è stimolato insieme<br />
al gusto salato, e supportato <strong>dal</strong>la presenza <strong>di</strong> grassi<br />
animali. Questo fatto, a mio avviso, può avere ritardato<br />
la sua accettazione come sapore in<strong>di</strong>pendente dagli<br />
altri. Un esempio è il brodo <strong>di</strong> carne, tipico della cucina<br />
occidentale. Nel brodo, ad esempio, a causa della l<strong>un</strong>ga<br />
cottura della carne, si producono molecole <strong>di</strong> glutammato,<br />
<strong>che</strong> in sinergia stimolano l’Umami.<br />
Dal Pomodoro Umami <strong>di</strong> Blument<strong>ha</strong>l …<br />
Stu<strong>di</strong>ando le tipi<strong>che</strong> zuppe giapponesi, come il già citato<br />
dashi, involontariamente, il prof. Kik<strong>un</strong>ae Ikeda, aveva<br />
scoperto <strong>che</strong> il pomodoro è <strong>un</strong>o dei vegetali a più alta<br />
concentrazione <strong>di</strong> acido glutammico libero, concentra-<br />
zione <strong>che</strong> aumenta molto con la maturazione e la cottura.<br />
Il pomodoro contiene an<strong>che</strong> <strong>un</strong> altro stimolatore<br />
dell’umami: il 5’ –adenosin monofosfato (AMP). Queste<br />
due molecole, analizzate da Heston Blument<strong>ha</strong>l, <strong>ha</strong>nno<br />
dato la possibilità al cuoco inglese, tre stelle Mi<strong>che</strong>lin, <strong>di</strong><br />
pubblicare il suo articolo sulla prestigiosa rivista chimica,<br />
sostenendo <strong>che</strong> sono il vero motivo per cui spesso<br />
il pomodoro, in occidente, è stato è viene ancora cotto<br />
con la carne o il pesce: intensifi ca il sapore degli ingre<strong>di</strong>enti<br />
a cui è associato.<br />
Blument<strong>ha</strong>l va oltre. E nella sua analisi, <strong>di</strong>stingue tra la<br />
“carne” del pomodoro, la parte soda <strong>di</strong>rettamente sotto<br />
la buccia e la “polpa”, quella fase semiliquida al centro<br />
del pomodoro <strong>che</strong> contiene i semi,<br />
Un gruppo <strong>di</strong> “assaggiatori” addestrati a riconoscere il<br />
la Rivista<br />
n. 10 - Ottobre 2010<br />
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