A MICI IN C AMMINO N. <strong>64</strong>CORAGGIOSA UMILTÀ.La r<strong>in</strong>uncia di Benedetto XVI.In un attimo, grazie alla prontezza dei modernimezzi di comunicazione, come un fulm<strong>in</strong>e <strong>in</strong> uncielo apparentemente l<strong>imp</strong>ido, nella giornata dilunedì 11 febbraio, una notizia è entrata nellenostre case, è apparsa sui tablet e sugli schermi:la r<strong>in</strong>uncia al m<strong>in</strong>istero petr<strong>in</strong>o di Papa BenedettoXVI. I cristiani si sentono tutti un po’ orfani. La notiziaha coperto per un attimo gli echi della campagnaelettorale <strong>in</strong> Italia. Ad essere s<strong>in</strong>ceri leggendola notizia appena battuta dalle agenzie sembravauno scherzo. E <strong>in</strong>vece è bastato poco: le edizionistraord<strong>in</strong>arie dei tg, la conferenza stampa dellaSala Stampa Vaticana, per comprendere che eratutto vero. Il Papa ha r<strong>in</strong>unciato al m<strong>in</strong>istero petr<strong>in</strong>o.Gesto <strong>imp</strong>onente e <strong>imp</strong>revisto, da non giudicarecon criteri politici o con le logiche di potere. Ilgesto del Papa <strong>in</strong>vece è la testimonianza di unuomo di fede, di una fede autentica, capace di unrapporto pieno con Cristo, così pieno da compierequesta mossa di libertà, che privilegia il benedella Chiesa. “Ubi fides, ibi libertas” dicevasant’Ambrogio.In quasi otto anni di pontificato Benedetto XVI haparlato, come un padre, a governanti, giovani,famiglie e bamb<strong>in</strong>i e <strong>in</strong> ogni circostanza ha lasciato<strong>in</strong>travedere quale è la via della libertà dell’uomo:r<strong>in</strong>unciare ad ogni sicurezza umana, confidandounicamente nella presenza di un Altro.In questo anno, che lo stesso Papa Benedetto, ha<strong>in</strong>detto come “Anno della Fede” credo che non cipotesse essere testimonianza migliore di chi,come lui, segue una Presenza.Alla vigilia di questo annuncio, domenica 10 febbraio,l’aveva detto il Papa: “L’uomo non è autoredella propria vocazione, ma dà risposta alla propostadiv<strong>in</strong>a; e la debolezza umana non deve farpaura se Dio chiama. Bisogna avere fiducia nellasua forza che agisce proprio nella nostra povertà;bisogna confidare sempre più nella potenza dellasua misericordia, che trasforma e r<strong>in</strong>nova.”Attraverso questo annuncio e <strong>in</strong> questo densomomento storico siamo chiamati a trapassare ogniapparenza, ogni giudizio, ogni elucubrazione macch<strong>in</strong>atachissà da chi, per vivere con senso e guardarecon stupore la testimonianza del Papa.Ancora una volta Benedetto XVI è Maestro. Indicauna via tutta umana. Tanto umana quanto div<strong>in</strong>aperché è la testimonianza di una coraggiosaumiltà.don Paolo C.A PROPOSITO DI LOURDESCarissimi,Mi chiamo Franca, sono l’ultima delle “dam<strong>in</strong>e”volontarie che fanno parte della vostra<strong>Associazione</strong> e vi scrivo questa mia per dirvi grazieper avermi accolto tra di voi e per avermi permessodi vivere questa esperienza.Avevo partecipato come pellegr<strong>in</strong>a ad altri dueviaggi con altre associazioni, ma avevo promessodi tornare alla Grotta, aiutando qualcuno per raggiungerla.Mi sono <strong>in</strong>formata; cercavo un’<strong>Associazione</strong> “aconduzione famigliare” che non facesse sentireme e chi aveva bisogno di aiuto, come una ped<strong>in</strong>adi un perfetto <strong>in</strong>granaggio, bensì una personache poteva aiutare e amare il prossimo, come sestessa con semplicità, con “compassione”, congioia e umanità,Ho scelto la <strong>Santa</strong> <strong>Maria</strong>, sono stata accolta comeuna vera sorella e, con un po’ di timore ed emozione,ho partecipato al Pellegr<strong>in</strong>aggio di Lourdes.Sono partita piena di buona volontà, ma c’eranomedici validissimi e umani, <strong>in</strong>fermieri molto efficienti,preti accoglienti e comprensivi, una suoracompetente ed esperta e…… le mie compagnegentili, disponibili, volenterose, laboriose, generosedi affetto e di consigli: <strong>in</strong>somma sono stata feliceed appagata.Il Pellegr<strong>in</strong>aggio è andato come speravo cheandasse: con la giusta spiritualità (il miracolo diLourdes è la serenità e la forza che si sprigionanoda quella Grotta), con tanta gioia (quella che i veriCristiani devono saper testimoniare anche neimomenti più difficili), con s<strong>in</strong>cera partecipazione(ognuno di noi aveva una sola regola: aiutare conamore i malati e rispettare le loro <strong>in</strong>fermità).Insomma, sapevo di non essere nessuno, ma misentivo orgogliosa di aver partecipato a quellagrande esperienza: dove il dolore, la fragilità, ladiversità sono i protagonisti della vita, ma le personecon la forza dell’accettazione, la speranza ela fede riescono a dom<strong>in</strong>arli.È per tutto questo che vi r<strong>in</strong>grazio perché, <strong>in</strong>momenti come questi: difficili e di bilanci <strong>in</strong> rosso<strong>in</strong> tutti i sensi, ho qualcosa di positivo nel miobilancio.Buone Feste e Arrivederci.Franca Massabò Belloro2
A MICI IN C AMMINO N. <strong>64</strong>L’ANNO DELLA FEDEInizio di un camm<strong>in</strong>oMercoledì, 21 Novembre, alle ore 18, nella sededell’<strong>Associazione</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Maria</strong>, Don Paolo Comba,ha svolto il primo <strong>in</strong>contro su “L’Anno della Fede”.Dopo la recita dell’Atto di Fede e l’auspicio per un <strong>in</strong>iziodi camm<strong>in</strong>o, Don Paolo ha ricordato che il SantoPadre Benedetto XVI, con la lettera apostolica, <strong>in</strong>forma di “Motu Proprio”, del 11\10\2012”, ha <strong>in</strong>dettol’Anno della Fede.L’esigenza nasce dalla constatazione che si è fattosempre più presente il dramma della secolarizzazionenella vita dell’uomo e nella storia della Fede,anche <strong>in</strong> quelle nazioni europee tendenzialmente cattoliche,come la Francia e l’Italia. Appare sempre piùevidente che la Fede non è più un presupposto ovviodel vivere come poteva esserlo f<strong>in</strong>o a qualche decenniofa ma che, anzi, spesso è negata come attestanoalcuni segnali di scristianizzazione attraverso richiestedi cancellazione dai registri dei battezzati.Pertanto il Santo Padre ci <strong>in</strong>dica, come esigenza,capire cosa significa “ CREDERE” e le <strong>imp</strong>licazionidell’ aver FEDE ed essere cristiani.Il processo di secolarizzazione <strong>in</strong>izia con l’ <strong>in</strong>terpretazionedata ad alcuni contenuti del CONCILIO VATI-CANO II del 11 OTTOBRE I962 . Malgrado, ancoraoggi, nei vari atti, il Santo Padre sottol<strong>in</strong>ei che i contenuticonciliari devono essere letti ed approfondit<strong>in</strong>ella logica della cont<strong>in</strong>uazione e non della rottura.Diversamente molte <strong>in</strong>terpretazioni si sono liberamenteorientate (abolizione della S. Messa <strong>in</strong> lat<strong>in</strong>o,uso dell’abito borghese, modificazioni della term<strong>in</strong>ologialiturgica). La prima affermazione, <strong>in</strong>vece, neldocumento conciliare la revisione della liturgia chepuò sembrare un po’ distante e non sempre comprensibile,ma con la sottol<strong>in</strong>eatura che “… soggettodella liturgia è GESÙ ed è IL POPOLO di DIO checelebra con CRISTO il mistero della salvezza.L’<strong>in</strong>terpretazione <strong>in</strong> forma liberalizzante ha trasformatoil soggetto del Concilio stesso e la term<strong>in</strong>ologialiturgica. Già nel 2OO5 il Santo Padre ha sottol<strong>in</strong>eatoche il Concilio è stato una GRAZIA, un evento per laChiesa e va letto nella logica della tradizione, valorizzandoi precedenti contenuti conciliari <strong>in</strong> un l<strong>in</strong>guaggionuovo.La formulazione del “Il Catechismo della CHIESACATTOLICA” fu pensata da Giovanni Paolo II propriocome strumento per dare le l<strong>in</strong>ee dottr<strong>in</strong>ali dellaChiesa dove ciascuno è chiamato, <strong>in</strong> prima persona,a riflettere su quello che afferma quando prega “… IOcredo…”.Pertanto, quest’anno, siamo chiamati a domandarci ,riflettendo, <strong>in</strong> che misura testimoniamo quello cheaffermiamo con “… IO CREDO…”La FEDE deve essere ripensata non come qualcosadi scontato, di ovvio o opzionale, ma partendo dacosa è, per ciascuno di noi, <strong>in</strong> concretoDal VANGELO di GIOVANNI cap. I e cap. I9 evidenziamoun camm<strong>in</strong>o:INCONTRORICOSCIMENTOFAMILIARIZZAZIONETESTIMONIANZALa prima caratterizzazionedella FEDE è,qu<strong>in</strong>di, un evento, un<strong>in</strong>contro <strong>in</strong> cui vienericonosciuta una presenzache viene seguitaed entra <strong>in</strong> ogniaspetto della nostravita che ne è segnata ecambiata da questoavvenimento e da unapersona, GESÙ chesposta le posizioni personali, dando alla vita unnuovo orizzonte ed una direzione decisiva.Credere non significa solo, qu<strong>in</strong>di, sapere che DIOC’È o solo che GESÙ È DIO, uomo morto e risortoma significa la CONVERSIONE che tocca tutta lavita <strong>in</strong> una crescita cont<strong>in</strong>ua e che riguarda tuttiquando, ogni m<strong>in</strong>uto, ogni istante, <strong>in</strong> ogni situazione,ci si conforma a GESÙ CRISTO, genera e stimola altria questa esperienza del progressivo cambiamento,<strong>in</strong>oltre, genera e stimola altri sul camm<strong>in</strong>o della conversione.In questo contesto il CRISTIANESIMO propone un’umanitànuova che entra <strong>in</strong> un rapporto nuovo con larealtà non idealizzata ma reale con tutte le sue sofferenze,dolori, malattie, <strong>in</strong>giustizie, contraddizioni,peccati, senza diventarne schiavo od esserneannientato ma ponendosi sempre di fronte alladomanda:CRISTO C’È O NON C’È NELLA TUA VITA?La FEDE È UN DONO ED UNA RICCHEZZA DAACCOGLIERE IN TUTTA LIBERTÀ DOVE LA CON-SEGUENZA DI ESSERE CRISTIANI È ESSEREPIU’BUONI E PIÙ SANTI.Emilia PaneQuesta è la sua ultima testimonianza, mentreandiamo <strong>in</strong> stampa ci è giunta la triste notizia:Un altro lutto nella famiglia della <strong>Santa</strong> <strong>Maria</strong>, martedì12 febbraio, il giorno dopo la festività dellaMadonna di Lourdes, è mancata Emilia Pane.Non avremo più i preziosi resoconti che puntualmenteci faceva pervenire dopo aver partecipato, a nomedella <strong>Santa</strong> <strong>Maria</strong>, a riunioni, <strong>in</strong>contri, convegni delladiocesi sui temi della malattia, della presenza dei credentivic<strong>in</strong>o a chi soffre e <strong>in</strong> generale sulle motivazionidi fede che <strong>in</strong>terpellano i cristiani su tali tematiche.Persona di brillante <strong>in</strong>telligenza e di grande disponibilitànel rapportarsi con le persone, soprattutto le piùsemplici; aveva dato vita con altri al gruppo “RAC-CONTIAMOCI” che per anni ha favorito l’<strong>in</strong>controperiodico di soci anziani o soli.Con grande <strong>imp</strong>egno ha fatto parte per c<strong>in</strong>que annidel Consiglio Direttivo portando la sua carica di <strong>in</strong>terioritàe di grande fede.Ha affrontato la malattia con grande serenità e determ<strong>in</strong>azionepur nella consapevolezza della sua gravità.Con rammarico per la sua prematura scomparsavogliamo <strong>in</strong>dicarla ai nostri soci come modello di spiritualitàtradotta nella vita di tutti i giorni.3