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FuoriAsse#17

Officina della Cultura

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Mostri<br />

Notturni<br />

©Chudzyy Łukasz Knut<br />

underground<br />

metafisico e metropolitano<br />

di Orazio Labbate<br />

Il fulmine nero<br />

In quel tempo notturno, a Corsico, i<br />

cadaveri risorgevano illuminati dalla<br />

luce dei tuoni, che stava disintegrando<br />

la città. Dio s’era fatto tuono e cataclisma.<br />

I vortici del cosmo allora incominciavano<br />

a chiamare i defunti.<br />

Dalla terra crebbe un frate siciliano il<br />

quale mi prese la bocca ché si ficcasse<br />

nel mio spirito la sua letteratura abbandonata.<br />

La riporto nello scuro della mia camera.<br />

Attraverso la mia Parola, l’invocazione<br />

del suo passato:<br />

C’erano le rondini, di notte, a Butera, e<br />

uno stridio basso, di nuvole nere, battezzava<br />

la sua ombra svasata. Dietro<br />

alla finestra, Salvatore, il frate siciliano<br />

(trentatré anni), spogliatosi della fede,<br />

posava le persiane accasciandole alla<br />

base del finestrone. Viveva ritirato, nella<br />

sua casa. Un anno dalla rinuncia a dio,<br />

alla croce, per la quale aveva preso il<br />

bellissimo delirio della santificazione e<br />

che invece, adesso, trasformava nella<br />

sacralità della blasfemia causata dal<br />

tempo e dall’amore. Lo sbaglio dell’anticristo,<br />

per una femmina.<br />

Non c’aveva conoscenza di donne,<br />

quando col saio, giovanissimo, s’accostava<br />

alle statue assieme alla loro sodezza<br />

che era frescura, luogo buono,<br />

poiché quasi dell’Altissimo per il benessere<br />

corporale del freddo contro il caldo<br />

che percepiva incombere al contatto. La<br />

preghiera. Un anno fa le sere gli crollavano<br />

veloci e scorrevano, nella caduta,<br />

attraverso le cosce frammentarie dei<br />

monti nisseni da dove l’abbazia di<br />

Butera si sformava all’insù. C’era già, in<br />

Salvatore, un graduale annientamento<br />

ché a candela quasi consumata, nella<br />

cella dove dimorava, innumeri sentimenti<br />

minuscoli lo sfasciavano: altezza<br />

del cielo, la bellezza troppo rigida per un<br />

solo esistere, i capelli della Madonna,<br />

FUOR ASSE<br />

52<br />

Riflessi Metropolitani

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