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RITROVARCI n.2 2016

Rivista trimestrale della FAIS onlus

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psicologic@Mente<br />

a cura di Alessandra Porzio<br />

Gentile Dottoressa Porzio,<br />

sono alle prese con una decisione che<br />

sento difficile e controversa. Sono<br />

stato stomizzato a seguito di un intervento<br />

al colon, dove ormai diversi<br />

mesi fa mi avevano diagnosticato un<br />

tumore.<br />

Dopo l’intervento ho fatto anche due<br />

cicli di chemioterapia e ora posso dire<br />

di avere attraversato mesi bui e tristi<br />

dove solo la presenza di mia moglie e<br />

dei miei genitori mi ha permesso di<br />

non abbattermi e di affrontare tutto<br />

ciò che mi si presentava.<br />

Ho trentotto anni, un lavoro di cui sono<br />

soddisfatto e una vita ricca che<br />

non ho mai pensato di dover mettere<br />

in discussione perché finora non mi<br />

era mai capitato un evento così drammatico<br />

capace di spazzare via la serenità<br />

in poche ore.<br />

Lentamente mi sto riprendendo sia fisicamente,<br />

grato della salute che sento<br />

di riacquistare giorno dopo giorno,<br />

sia mentalmente, senza più momenti<br />

di sconforto e angoscia che nella fase<br />

iniziale mi si presentavano quasi quotidianamente.<br />

Tornare alla vita di prima è stato però<br />

più difficile di quanto immaginassi:<br />

nonostante che durante il ricovero<br />

pensassi a com’erano belle le mie<br />

giornate, il fatto di trovarmi con la<br />

stomia in mezzo agli altri mi causa<br />

tanto disagio.<br />

Tutti sanno del tumore e della chemioterapia,<br />

ma nessuno fatta eccezione<br />

dei miei familiari è a conoscenza di<br />

questa mia nuova condizione ... ho<br />

sempre posticipato una comunicazione<br />

che mi risulta però sempre più difficile<br />

da condividere.<br />

Vorrei qualche consiglio sulle modalità<br />

che potrebbero facilitarmi questo<br />

difficile passaggio che per alcuni sento<br />

necessario, ma per altri invece<br />

vorrei evitare. Cosa ne pensa?<br />

La comunicazione della diagnosi<br />

Carissimo Ignazio,<br />

S. Cohen in un bellissimo libro intitolato<br />

“stati di negazione: la rimozione<br />

del dolore nella società contemporanea”<br />

indaga il modo con cui non solo<br />

il singolo, ma intere collettività evitano<br />

di confrontarsi con verità scomode<br />

e dolorose costruendo relazioni in cui<br />

evitano di portare parti di vita tristi e<br />

difficili, come se questo li legittimasse<br />

a non elaborare aspetti poco piacevoli<br />

della loro realtà.<br />

Questo però rischia di condurre a una<br />

frattura piuttosto ampia tra lo stato<br />

mentale intimo della persona e colui<br />

che deve, di giorno in giorno, travestirsi<br />

per presentare se stesso in una<br />

società che crede lo possa accettare<br />

solo sub condicione.<br />

Non sono una particolare sostenitrice<br />

dell'auto svelamento ... perché credo<br />

Il rinnovo del sito FAIS non è<br />

solo limitato alla veste grafica,<br />

ma ha lanciato anche nuove iniziative.<br />

Tra queste, Dillo alla FAIS uno<br />

strumento in più per far sentire<br />

la tua voce attraverso commenti,<br />

segnalazioni, proposte<br />

Un particolare grafico del nuovo sito FAIS.<br />

www.fais.info<br />

12<br />

che la nostra intimità vada difesa, ma<br />

se ciò che non portiamo agli altri rischia<br />

di rendere più difficile proprio<br />

la relazione con essi allora siamo a<br />

un paradosso poiché oltre al peso<br />

“oggettivo” della nuova condizione di<br />

vita, ci facciamo carico anche di<br />

eventuali giudizi e pregiudizi che potrebbero<br />

indurci a un progressivo allontanamento.<br />

Rispetto alle modalità e alle tempistiche<br />

invece preserverei le sue difficoltà<br />

attuali invitandola a sentire<br />

quando sarà il momento giusto per<br />

lei per parlarne.<br />

Ha già condiviso altri aspetti della<br />

sua salute e sa già che l'esperienza di<br />

presentare le nostre fragilità è un gesto<br />

che richiede fiducia e che gli altri<br />

dovrebbero vedere come un dono.<br />

a.porzio@fais.info<br />

Dillo alla FAIS: nuovo servizio su web<br />

ecc. È sufficiente scrivere a<br />

redazione@fais.info o telefonare<br />

al numero verde 800.09.05.06<br />

(lun-ven dalle 9:30 alle 13:30) e<br />

la FAIS si attiverà per cercare di<br />

darti assistenza e provare a risolvere<br />

quanto chiesto.<br />

(p.r.s.)

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