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SOCIETÀ<br />
“Dal Barba”<br />
riapre con tanti nuovi progetti<br />
Rachele Gottardi de “La Ruota” ci<br />
accoglie con un sorriso ed un caffè,<br />
mentre ci accompagna attraverso gli<br />
spazi e le idee di un progetto che, almeno<br />
a livello locale, rappresenta una<br />
novità assoluta.<br />
Gli spazi sono quelli del ristorante “Dal<br />
Barba”, una struttura grande, due piani<br />
di 300 metri quadri ciascuno più un<br />
giardino di circa 800 metri, e le idee<br />
si presentano con molte sfaccettature<br />
che, proprio per questo, offrono<br />
spunti di sviluppo interessanti.<br />
Il proposito della Cooperativa parte<br />
infatti con l’idea di realizzare in questi<br />
spazi un centro culturale dove promuovere<br />
progetti sociali. E a distanza<br />
di un paio di mesi <strong>dal</strong>l’apertura c’è<br />
soddisfazione ma anche la consapevolezza<br />
del lavoro ancora da fare.<br />
La soddisfazione è quella di aver già<br />
coinvolto altre realtà del privato sociale<br />
che utilizzano gli spazi per le loro<br />
attività come, ad esempio, l’Associazione<br />
Ubalda Bettini Girella, l’Anffas<br />
con il Progetto Per.La., ma anche realtà<br />
che intrecciano l’utilità sociale con<br />
idee imprenditoriali come Neocogita,<br />
start up roveretana che si occupa di<br />
progettazione e creazione di dispositivi<br />
tecnologici su base neuroscientifica,<br />
così come privati e associazioni<br />
che propongono corsi (laboratori di<br />
lavorazione del feltro o attività in cucina).<br />
Il lavoro da fare riguarda chiaramente<br />
la volontà di ampliare la rete<br />
dei contatti, per diventare un punto<br />
di riferimento per chiunque intenda<br />
dare il via a laboratori, organizzare<br />
dibattiti, incontri o qualsiasi altra iniziativa<br />
culturale. Nel giardino poi è già<br />
in fase di progettazione una fattoria<br />
didattica che potrà essere un’ulteriore<br />
occasione per far avvicinare l’esterno<br />
a questa realtà. C’è infine una storia<br />
che continua, quella del ristorante,<br />
che si intreccia inevitabilmente con<br />
l’anima sociale del progetto. Da un<br />
lato c’è infatti l’attenzione al biologico<br />
e al “chilometro zero”, ovvero l’utilizzo<br />
per quanto possibile di prodotti locali<br />
certificati, e <strong>dal</strong>l’altro l’attività di ristorazione,<br />
il cui scopo (oltre a garantire<br />
risorse economiche da reinvestire nel<br />
progetto) prevede l’occupazione di<br />
persone con problematiche diverse<br />
per offrire loro un percorso lavorativo<br />
di reinserimento.<br />
L’attenzione poi è anche <strong>dal</strong>l’altro lato<br />
del bancone. Il ristorante è infatti il<br />
primo in Trentino che ha strutturato<br />
gli spazi a favore di quei soggetti con<br />
difficoltà nella comunicazione, applicando<br />
simboli CAA (Comunicazione<br />
Aumentativa Alternativa) nelle varie<br />
stanze. Ad esempio sui tavoli della<br />
sala ristorante troverete le tovagliette<br />
Cooperativa Sociale “La Ruota”<br />
Opera con il fine di favorire la<br />
legittima aspirazione delle persone<br />
alla propria autonomia, gestendo<br />
un servizio di trasporto e<br />
accompagnamento di persone<br />
con disabilità per accedere ai<br />
servizi sociali, sanitari, di lavoro.<br />
La Ruota amplia il proprio servizio<br />
come orario serale e festivo e<br />
alimentari con i principali simboli che<br />
permettono ai commensali di manifestare<br />
i propri bisogni primari, comunicando<br />
attraverso l’indicazione.<br />
Anche qui c’è quindi la tradizione di<br />
un ristorante, “Dal Barba”, che è stato<br />
per tanti anni punto di incontro e di<br />
socializzazione e che vuole tornare<br />
ad esserlo, per il maggior numero di<br />
persone possibile, attraverso formule<br />
innovative di attenzione alla clientela.<br />
Ce lo conferma nuovamente Rachele<br />
perché, dice, «è qui che si giocherà la<br />
nostra idea di comunità aperta; l’idea<br />
di un luogo in cui si possano scambiare<br />
esperienze e relazioni con il mondo<br />
esterno». La strada, per chi ancora<br />
non la conoscesse, la indichiamo noi:<br />
Villa Lagarina, in Via Pesenti 1, al primissimo<br />
metro della Strada Provinciale<br />
20 per il Lago di Cei, c’è un ponte<br />
sulla destra. Un piccolo ponte che vi<br />
guiderà verso un progetto <strong>dal</strong> cuore<br />
grande e con un ottimo ristorante.<br />
di Alberto Zandonati<br />
come intervento accompagnato,<br />
proprio perché il tempo al di <strong>fuori</strong><br />
dell’orario di lavoro è lo spazio<br />
in cui la persona con disabilità è<br />
attualmente più penalizzata. Infine<br />
sensibilizza sui problemi della<br />
disabilità e alla creazione di momenti<br />
di socialità con persone in<br />
situazione emarginata.<br />
14<br />
Fuori Comune<br />
<strong>dal</strong>