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#SONOUOMOE<br />
ERRI DE LUCA<br />
CONTRO DI ME UN ATTENTATO<br />
ALLA COSTITUZIONE<br />
Vive nella campagna<br />
romana dove ha<br />
piantato e continua<br />
a piantare alberi.<br />
Il nome, Erri, è la<br />
versione italiana di<br />
Harry, il nome dello<br />
zio. Il suo primo<br />
romanzo, “Non ora,<br />
non qui”, è stato<br />
pubblicato in Italia<br />
nel 1989. Da allora i<br />
suoi libri sono stati<br />
tradotti in oltre 30<br />
lingue.<br />
“Per me resta<br />
più un referendum<br />
sul governo<br />
e meno sulla materia<br />
costituzionale.”<br />
Non scrive mai per più di un’ora al<br />
giorno e mai per dovere, Erri De Luca,<br />
uno dei personaggi più amati in Italia e<br />
all’Estero. Scrittore, poeta impegnato e<br />
uomo di cultura, ha scritto il suo primo<br />
racconto all’età di undici anni: «Da allora<br />
è nato in me un effetto di disgregazione!»,<br />
spiega lui stesso. Si definisce da sempre<br />
“abitato e spodestato da più visitatori”, i suoi<br />
personaggi, che lo vengono a trovare per<br />
raccontargli storie, quelle che trasporta<br />
sui fogli e dà in pasto ai suoi lettori<br />
sempre più numerosi.<br />
L’ultima storia, in ordine di tempo,<br />
è raccontata nel suo nuovo libro<br />
edito da Feltrinelli, “La natura<br />
esposta”. «Una storia che mi ha raccontato<br />
un mio amico scultore della Val Badia».<br />
L’opera parla di un uomo incaricato<br />
di restaurare un crocifisso. Il lavoro si<br />
complica quando la richiesta del prete<br />
prevede di staccare un pannello che ne<br />
nasconde il basso ventre. «Non ci avevo<br />
mai pensato, ma le crocifissioni avvenivano su<br />
corpi nudi. La nudità stessa è una tortura che si<br />
cancella se si mette un pannello». “La natura<br />
esposta”, però, è soprattutto la storia di<br />
un uomo che si avvicina a quel corpo<br />
da restaurare con delicatezza: «Non deve<br />
scolpire, quello lo ha già fatto qualcuno prima<br />
di lui. Inizia prendendo consapevolezza di quel<br />
corpo e partecipa alla sua sofferenza». La prima<br />
cosa che fa lo scultore, protagonista<br />
del libro, è toccare il Cristo: «La prima<br />
sofferenza che quel corpo patisce è il freddo. Una<br />
consapevolezza che instaura la compassione».<br />
Così lo stesso protagonista riflette e tra<br />
le righe del libro si legge: “Ha prestato<br />
#3D 16