S-<strong>GUARDO</strong> <strong>OLTRE</strong> L’esposizione S-<strong>GUARDO</strong> <strong>OLTRE</strong> ripercorre gli stili formali e le tematiche che hanno caratterizzato dal 1986 la mia ricerca artistica. Eclettica negli interessi e nelle scelte espressive ho sperimentato con versatilità materiali e linguaggi <strong>di</strong>versi: scultura, pittura, grafica, video, fotografia, installazioni e azioni artistiche per rappresentare la personale riflessione sul concetto <strong>di</strong> Tempo. In particolare le tecniche della ceramica realizzano nelle forme proposte una significativa esperienza ricostruttiva del vedere e del guardare, manifestando con la pluralità degli stili formali e delle simbologie la complessità dei processi <strong>di</strong> trasformazione nella società contemporanea che coinvolgono la natura e l’essere umano. Nella mostra S-<strong>GUARDO</strong> <strong>OLTRE</strong> è lo sguardo che coglie/accoglie; guardare d’essere guardati, lo sguardo è un contatto a <strong>di</strong>stanza. Unici, enormi o molteplici, occhi multiformi installati in “ripetizione intensificatrice” coinvolgono lo sguardo dell’osservatore in un <strong>di</strong>alogo che sollecita il saper guardare, il percepire la molteplicità delle apparenze cogliendone le connessioni. E’ lo sguardo <strong>di</strong> Madre Terra, “Mater”, archetipo dal duplice aspetto, declinata in forme <strong>di</strong>verse con le tecniche della ceramica e della porcellana per riportare l’attenzione sia all’empatica e profonda relazione dell’essere umano con la natura e con l’ambiente, sia alla responsabilità <strong>di</strong> trasformazione reciproca. Lo “s-guardo oltre” è richiesto dalla multi<strong>di</strong>mensionalità del tempo contemporaneo, caratterizzato da una forte esperienza <strong>di</strong> frammentazione. Attraverso la moltiplicazione come ripetizione “<strong>di</strong>fferente”, lo stile formale rispecchia le persistenze rintracciate nella contemporaneità: la sperimentazione dell’incompiuto, la fragilità, la frammentazione della esperienza umana. La ricerca è rivolta alla Terra/ambiente nei processi e nei tempi della tecnica ceramica. Con l’argilla opero nella trasformazione poetica <strong>di</strong> materiali organici per recuperare un senso dell’esistenza più consapevole. La materia primaria viene sublimata nei raku <strong>di</strong> Mater, nelle porcellane <strong>di</strong> Ra<strong>di</strong>ci e Bozzoli, nella fotoceramica <strong>di</strong> Calpestata, nelle contaminazioni <strong>di</strong> Germinazioni, <strong>di</strong> Deserti e nelle tele, Quali mon<strong>di</strong>?, parte dei primi lavori del 1980, in cui la terra <strong>di</strong>venta materia pittorica. L’acqua, indagata fin dal 1995 nei suoi giochi grafici e <strong>di</strong> colore con numerosi video qui proposti come Acquarelli e nella personale e originale “Pittura d’acqua” che si sviluppa negli stessi anni con Siamo Isole, serie <strong>di</strong> opere con pietra su plexiglas, anche sculture luminose, fino alle attuali Plastisfera e Pharo. Più temi <strong>di</strong> ricerca si intrecciano a formare il percorso espositivo scan<strong>di</strong>to nelle <strong>di</strong>verse forme del Tempo. La frammentazione, la modularità, la “ripetizione <strong>di</strong>fferente”, l’istante, lo scorrere, il <strong>di</strong>venire, sottintesi e continui nell’approccio creativo, caratterizzano lo sviluppo della mia esperienza che può essere paragonata al modello <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong> J.L. Borges: una rete crescente <strong>di</strong> tempi <strong>di</strong>vergenti, convergenti e paralleli, in una continua ulteriore moltiplicazione <strong>di</strong> percorsi, esemplificati nel labirinto in esposizione Non tempo, non luogo, “isola” in cui si produce una trasformazione. Nel Labirinto, nelle Colonne, nei Bozzolo luce, in Pharo, è insito il messaggio <strong>di</strong> un processo trasformativo analogo a quello che si compie quando l’artista crea, in connessione profonda tanto con la natura che con il sociale, nel quale si compie una nuova con<strong>di</strong>zione. In<strong>di</strong>viduo nell’arte una carica energetica capace <strong>di</strong> incidere nel presente e confido nel processo <strong>di</strong> rigenerazione spirituale oltre che estetico che l’arte, ra<strong>di</strong>cata nella vita dell’umanità, può innescare.
Sguardo oltre, 2016 Installazione cm. 70X70x70. Porcellana con oro e platino terzo fuoco, cad. cm. 9,5x6x7,3 Foto Giuliano Ghiral<strong>di</strong>ni
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PADOVA OTTOBRE 2016