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I tempi di scatto brevi fermano l'azione, ma gli otturatori non sono ...

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lo che conoscono molto bene, da lungo tempo,<br />

i fotografi che impiegano fotocamere<br />

analogiche equipaggiate <strong>di</strong> <strong>otturatori</strong> a ten<strong>di</strong>ne<br />

sul piano focale, se si cimentano nella fotografia<br />

sportiva con soggetti che si muovono<br />

molto rapidamente.<br />

Con sensore CMos con global shutter. È<br />

la soluzione che potremmo definire più evoluta,<br />

basata su una vera otturazione elettronica<br />

adottata su sensori CMOS. Assomi<strong>gli</strong>a all’analoga<br />

otturazione elettronica effettuata su<br />

sensori CCD. Anche qui, dopo ogni ripresa e<br />

alla fine del tempo <strong>di</strong> integrazione, il sensore<br />

viene scaricato in blocco. I segnali vanno in<br />

un’area <strong>di</strong> im<strong>ma</strong>gazzinamento simultaneo<br />

delle cariche. Poiché <strong>non</strong> si verificano <strong>di</strong>fferenze<br />

<strong>di</strong> tempo nel corso dello scaricamento<br />

<strong>di</strong> queste o quelle aree <strong>di</strong> ripresa, il metodo<br />

<strong>non</strong> introduce defor<strong>ma</strong>zioni nelle im<strong>ma</strong>gini.<br />

È realmente un valido ed efficace otturatore<br />

elettronico.<br />

Esiste anche una soluzione interme<strong>di</strong>a, battezzata<br />

Half Global Shutter. Si presenta come<br />

un Global Shutter un poco meno raffinato: la<br />

lettura delle righe successive alla pri<strong>ma</strong> inizia<br />

contemporaneamente a questa <strong>ma</strong> prosegue<br />

anche dopo che la pri<strong>ma</strong> riga è stata scaricata.<br />

Permette una semplificazione costruttiva.<br />

Tuttavia, la versione Global Shutter è comunque<br />

è operativamente mi<strong>gli</strong>ore.<br />

Considerazioni pratiche. Per i fotografi,<br />

<strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un otturatore esclusivamente elettronico,<br />

capace <strong>di</strong> sostituire e <strong>di</strong> rendere superflua<br />

la presenza <strong>di</strong> un otturatore meccanico<br />

è un traguardo allettante. Per molti motivi:<br />

l’assenza <strong>di</strong> meccanica rende assolutamente<br />

silenziosa l’azione <strong>di</strong> <strong>scatto</strong> e permette <strong>di</strong> fotografare<br />

con assoluta <strong>di</strong>screzione. È un van-<br />

taggio notevole se, ad esempio, si fotografa a<br />

teatro. In più, l’assenza <strong>di</strong> meccanismi complessi<br />

rende più robusta la fotocamera. La<br />

<strong>ma</strong>cchina è meno esposta ad usura ed è in<br />

grado <strong>di</strong> sopportare <strong>gli</strong> urti, <strong>ma</strong>gari anche le<br />

cadute. In più, la precisione della durata d’esposizione<br />

può essere molto elevata.<br />

Tuttavia osserviamo che la realizzazione <strong>di</strong><br />

una fotocamera davvero “senza meccanica”<br />

<strong>non</strong> è proprio a portata <strong>di</strong> <strong>ma</strong>no. Soprattutto<br />

A Manila, una foto ricordo ad una caratteristica<br />

Jeepney delle Filippine eseguita con un<br />

otturatore del tipo Global Shutter, senza <strong>di</strong>storsioni.<br />

A sinistra, per confronto, la stessa foto ottenuta<br />

con un otturatore tipo Rolling Shutter,<br />

che introduce un effetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>storsione sul<br />

veicolo in rapido movimento.<br />

se la <strong>ma</strong>cchina è reflex si deve tenere conto<br />

della presenza dello specchio ribaltabile e dei<br />

suoi <strong>tempi</strong> <strong>di</strong> movimentazione. Per i progettisti<br />

è spesso preferibile affidarsi ad un otturatore<br />

meccanico a lamelle, il cui sgancio è attivato<br />

dallo stesso specchio reflex quando arriva<br />

a fine corsa verso l’alto. In più, si sa che<br />

è particolarmente costoso realizzare sensori a<br />

scansione progressiva che siano <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni.<br />

Ancora: <strong>non</strong> è facile controllare i possibili<br />

effetti <strong>di</strong> surriscaldamento <strong>di</strong> un sensore <strong>di</strong><br />

questo tipo quando si scatta con <strong>tempi</strong> <strong>di</strong><br />

esposizione lunghi. Insom<strong>ma</strong>: è vero che<br />

qualche otturatore completamente elettronico<br />

è stato installato sulle fotocamere compatte<br />

ed è certamente lecito sperare che una simile<br />

soluzione possa progressivamente migrare<br />

sulle reflex. Ma <strong>non</strong> sembra che questo traguardo<br />

sia portata <strong>di</strong> <strong>ma</strong>no in <strong>tempi</strong> <strong>brevi</strong>.<br />

Tuttavia, qualche motivo <strong>di</strong> ottimismo esiste:<br />

l’evoluzione dei sistemi Live View ha obbligato<br />

a sviluppare soluzioni nuove. Per funzionare<br />

bene, si sa che i sistemi Live View<br />

hanno richiesto sensori poco soggetti al surriscaldamento<br />

anche in caso <strong>di</strong> pose lunghe,<br />

che effettivamente <strong>sono</strong> stati realizzati. È uno<br />

spira<strong>gli</strong>o che <strong>di</strong>mostra come la ricerca sia in<br />

corso e che lascia bene sperare. l<br />

FOTOGRAFIA REFLEX LUGLIO 2008 75

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