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attivita'associativa - Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna

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ORGANO UFFICIALE DELLA PRESIDENZA DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNA<br />

ANNO LIX - N. 2 - APRILE - GIUGNO 2006 - PUBB. TRIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE ART. 2 – COMMA 20/C DELLA LEGGE 662/96 - FILIALE DI ROMA<br />

Di noi tremò la nostra vecchia gloria.<br />

Tre secoli <strong>di</strong> fede e una vittoria<br />

G. D'Annunzio


LA LETTERA DAL DIRETTORE<br />

L’immagine <strong>di</strong> copertina <strong>di</strong> questo numero è stata ripresa dal manifesto ufficiale dello Stato Maggiore dell’Esercito,<br />

che annunciava la Festa dell’Esercito 2006 – festa che, poi, è stata sospesa in segno <strong>di</strong> lutto per i Caduti<br />

del pro<strong>di</strong>torio attacco avvenuto in quei stessi giorni in Iraq.<br />

Comunque, l’immagine è molto significativa: l’Esercito si sta finalmente rendendo conto che i <strong>Granatieri</strong>, con<br />

la loro storia e il loro valore, possono essere motivo d’orgoglio per l’intera Forza Armata che, per le proprie origini<br />

storiche, si rifà, ormai da tempo, a quelle del Corpo dei <strong>Granatieri</strong>. A tale proposito, c’è da <strong>di</strong>re che, su autorevole<br />

sollecitazione del Presidente <strong>Nazionale</strong> e <strong>di</strong> quella più modesta fatta da queste pagine, il Sottocapo <strong>di</strong><br />

SME, generale Emilio Marzo, già comandante della Brigata <strong>Granatieri</strong>, ha sanzionato che la nostra uniforme<br />

<strong>di</strong> rappresentanza non sia da ritenere un’uniforme storica, ossia da “carosello”, ma una vera e propria uniforme<br />

d’or<strong>di</strong>nanza: la Grande Uniforme da Rappresentanza (G.U.R.), da usarsi in tutti gli schieramenti <strong>di</strong><br />

Forza Armata in sostituzione della S.A.3.<br />

Molto spazio delle pagine della rivista è stato (doverosamente) de<strong>di</strong>cato alle manifestazioni celebrative della figura<br />

<strong>di</strong> Padre Chiti: a quella <strong>di</strong> Roma, dai toni più marcatamente culturali ed elitari, e a quella <strong>di</strong> Pesaro –<br />

quasi un pellegrinaggio - contrad<strong>di</strong>stinta da una corale partecipazione <strong>di</strong> numerose rappresentanze.<br />

Per il resto, nulla <strong>di</strong> nuovo. Nella rubrica riferita ai nostri Reparti in Armi, in particolare, è documenta l’intensa<br />

preparazione effettuata dal Reggimento in vista della partenza per il Kossovo (che avverrà materialmente il 19<br />

luglio 2006). Contiamo, nel prossimo numero, <strong>di</strong> documentare l’andamento dell’operazione <strong>di</strong> pace svolta dai<br />

<strong>Granatieri</strong>.<br />

L’occasione è buona, visti anche i tempi postali <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione, per augurare a tutti i nostri lettori le più splen<strong>di</strong>de<br />

vacanze (ammesso che tutti le possano fare!).<br />

Direttore responsabile: Antonino Torre<br />

Redazione:<br />

Clau<strong>di</strong>o Conti, Alba Maria Men<strong>di</strong>co,<br />

Guido Tamburini, Adalberto Ben<strong>di</strong>nelli<br />

Segreteria: Feliciano <strong>di</strong> Felice<br />

in<strong>di</strong>rizzo email: ilgranatiere@libero.it<br />

–––––––––––––<br />

Autor. Trib. N. 5244 del 22-5-1956<br />

Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione (R.O.C.)<br />

n. 1599 del 10 ottobre 2001<br />

–––––––––––––<br />

Composizione: Topsygraph snc - Via Buccari, 3<br />

00195 Roma - Tel. 06/39746446 - info@topsy.it<br />

–––––––––––––<br />

Stampa: Arti grafiche Roma<br />

per conto <strong>di</strong> Grafiche Professionali - Roma - graf.professionali@libero.it<br />

–––––––––––––<br />

E<strong>di</strong>tore: ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNA<br />

00185 Roma, piazza Santa Croce in Gerusalemme, 7<br />

Tel 06/7028289 - Fax. 06/7021752<br />

http://clik.to/granatieri<br />

Presidente Onorario: On. Lino Fornale<br />

Presidente: Mario Buscemi<br />

Vice Presidente: Gianfranco Imperatori<br />

Segretario <strong>Nazionale</strong>: Antonio Lattanzio<br />

Comitato Centrale: Corrado Trambusti, Gian Maria Setti Carraro,<br />

Antonino Torre, Roberto Santelli<br />

–––––––––––––<br />

CONDIZIONI DI CESSIONE DEL PERIODICO<br />

Una copia Euro 2,00<br />

Abbonamento or<strong>di</strong>nario Euro 5,00<br />

Abbonamento sostenitore Euro 15,00<br />

Abbonamento benemerito Euro 25,00<br />

Una copia arretrata Euro 2,50<br />

Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche me<strong>di</strong>ante il c/c postale<br />

n. 34577007 intestato alla Presidenza <strong>Nazionale</strong> ANGS avendo<br />

cura <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care nella causale: “sottoscrizione abbonamento”<br />

–––––––––––––<br />

Quanto espresso dai singoli autori negli articoli firmati non<br />

rispecchia necessariamente il pensiero dell'e<strong>di</strong>tore e del <strong>di</strong>rettore<br />

La collaborazione al giornale avviene a titolo volontario e gratuito. Tutto il materiale che<br />

perviene in Redazione, anche se non pubblicato, non viene restituito. La redazione si riserva<br />

la facoltà <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare e/o sintetizzare i testi che vengono forniti.<br />

Chiuso in tipografia il 13 luglio 2006<br />

In copertina: “Manifesto per la Festa dell’Esercito 2006. Foto del Maestro Pino<br />

Settanni su gentile concessione dello SME-ROC”.<br />

2 aprile-giugno 2006<br />

IN QUESTO NUMERO<br />

Ero sicuro<br />

che saresti<br />

venuto<br />

Il mosaico<br />

del Granatiere<br />

Il “primo”<br />

è pronto<br />

Attività<br />

associativa<br />

6<br />

10<br />

Teulada tra passato<br />

e futuro<br />

da<br />

18<br />

19<br />

26


Finalmente<br />

Finalmente sembra che le Autorità<br />

ai vari livelli abbiano una<br />

volta per tutte capito che mostrare<br />

i <strong>Granatieri</strong> con la loro impareggiabile<br />

uniforme nera, nel ricordo<br />

delle battaglie del Risorgimento e<br />

della vittoria <strong>di</strong> Goito, è motivo <strong>di</strong><br />

vanto per i <strong>Granatieri</strong> stessi in primo<br />

luogo, ma anche per l’Esercito, per le<br />

Forze Armate e per la Storia <strong>di</strong> tutti<br />

noi.<br />

Dopo <strong>di</strong>versi anni <strong>di</strong> proteste, <strong>di</strong> interventi,<br />

<strong>di</strong> istanze, sembra che l’uso<br />

della nostra grande uniforme speciale,<br />

o <strong>di</strong> rappresentanza comunque la si voglia<br />

chiamare, abbia ricevuto un riconoscimento ufficiale<br />

e speriamo definitivo.<br />

Quest’anno la parata del 2 giugno, dopo una prima<br />

fase <strong>di</strong> incertezza dovuta al cambio <strong>di</strong> governo, è<br />

stata non solo confermata, ma ha anche assunto <strong>di</strong><br />

nuovo la tra<strong>di</strong>zionale configurazione che prevede<br />

lo schieramento articolato per blocchi e settori <strong>di</strong><br />

Forza Armata.<br />

L’Esercito ha così avuto la sua parte, senza mescolamenti<br />

connessi con la partecipazione alle varie<br />

operazioni <strong>di</strong> pace ed è potuto apparire in tutto il<br />

suo peso, nella proporzione dovuta.<br />

Ma, in fase <strong>di</strong> programmazione, questa articolazione<br />

aveva in<strong>di</strong>cato la presenza dei <strong>Granatieri</strong> con<br />

l’uniforme per i servizi armati o in tuta mimetica,<br />

ignorando la nostra uniforme tra<strong>di</strong>zionale in nome<br />

<strong>di</strong> una non meglio chiarita maggiore austerità.<br />

Per fortuna ci eravamo mossi in tempo e lo Stato<br />

Maggiore dell’Esercito è intervenuto a nostro sostegno<br />

per assicurare che i <strong>Granatieri</strong> apparissero a<br />

tutti nella loro veste più autentica e significativa.<br />

Le in<strong>di</strong>menticabili immagini che sono state riportate<br />

dalla televisione sono la miglior conferma <strong>di</strong><br />

un meritato riconoscimento, che – lo ripeto - non<br />

riguarda soltanto noi ma l’Esercito tutto.<br />

Finalmente!<br />

Questo episo<strong>di</strong>o che ci ha fatto sentire particolarmente<br />

orgogliosi si inserisce nel ciclo delle attività<br />

dell’<strong>Associazione</strong> che, dopo i riposi invernali, ha ripreso<br />

a presentarsi quanto mai vivace ed attivo.<br />

L’elenco delle manifestazioni, degli incontri, delle<br />

partecipazioni è lungo ed è oggetto della specifica<br />

rubrica <strong>di</strong> questo nostro Giornale che ne riporta i<br />

dettagli ed i particolari. Quello che qui preme ricordare<br />

è invece la compiaciuta constatazione<br />

della vitalità del nostro sodalizio che qualche pessimista<br />

vorrebbe <strong>di</strong> tanto in tanto mettere in<br />

dubbio.<br />

E’ vero che tanti sono “andati avanti”, ma anche se<br />

questo ci colpisce negli affetti più profon<strong>di</strong>, dobbiamo<br />

farci forza e pensare che certi avvicendamenti<br />

fra vita terrena e al<strong>di</strong>là sono nell’or<strong>di</strong>ne normale<br />

della nostra esistenza. L’importante è lasciare<br />

un buon ricordo che sia <strong>di</strong> esempio per quelli che<br />

verranno e che sono destinati a mantener viva la<br />

fiaccola della nostra impareggiabile storia.<br />

E’ anche vero però che qualche giovane si affaccia<br />

alla nostra vita sociale. Ogni volta che giunge notizia<br />

<strong>di</strong> un nuovo socio e <strong>di</strong> una nuova tessera da<br />

Mario Buscemi<br />

compilare un raggio <strong>di</strong> sole entra nei<br />

nostri polverosi uffici ed è un momento<br />

<strong>di</strong> gioia per tutti.<br />

Il Sud cresce, un po’ lentamente, ma<br />

cresce; il Centro si è recentemente<br />

ravvivato in molteplici aree e il Nord<br />

resiste, forte del suo passato <strong>di</strong> quasi<br />

esclusivo reclutamento per i <strong>Granatieri</strong>.<br />

Le Autorità Centrali, e non solo quelle<br />

militari, ci attribuiscono un prestigio<br />

che spesso risulta anche troppo impegnativo<br />

per le nostre reali potenzialità.<br />

Assoarma è sempre molto attento<br />

ai nostri pareri ed alle nostre prese <strong>di</strong> posizione. La<br />

televisione tutta e alcuni giornali non <strong>di</strong>menticano<br />

mai <strong>di</strong> metterci in risalto ogni volta che se ne presenta<br />

l’occasione. All’interno del sodalizio si è ristabilita<br />

una apprezzabile concor<strong>di</strong>a che bisogna<br />

salvaguardare ad ogni costo per la spirito stesso<br />

che ci deve contrad<strong>di</strong>stinguere e che è riportato<br />

anche nello statuto, ove si parla <strong>di</strong> solidarietà e fratellanza.<br />

Tra non molto i <strong>Granatieri</strong> del 1° partiranno per<br />

una impegnativa missione <strong>di</strong> pace all’estero. Li seguiremo<br />

con i nostri pensieri più attenti, con un po’<br />

<strong>di</strong> ansia per i pericoli che li attendono, ma soprattutto<br />

con la fierezza e la grande sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong><br />

vederci restituita una funzione primaria nell’ambito<br />

delle Forze Armate dopo anni caratterizzati da un<br />

certo <strong>di</strong>stacco verso <strong>di</strong> noi. Forse dovuto anche a<br />

un po’ <strong>di</strong>… invi<strong>di</strong>a? Avevamo avuto una promessa<br />

dal Capo <strong>di</strong> Stato Maggiore dell’Esercito l’8 settembre<br />

2003, durante la cerimonia a Porta San<br />

Paolo, siamo lieti che sia stata mantenuta.<br />

In sintesi un quadro positivo che lascia ben sperare<br />

e nel quale vogliamo credere con fermezza e con<br />

entusiasmo anche per il futuro. Come sempre.<br />

L’EDITORIALE<br />

aprile-giugno 2006 3


ATTUALITA’<br />

4 aprile-giugno 2006<br />

Commemorazione<br />

<strong>di</strong> Padre Chiti<br />

La<br />

Sezione romana<br />

dell’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>Granatieri</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> svolge da molti<br />

anni una notevole e apprezzata<br />

attività <strong>di</strong> carattere culturale,<br />

nella quale fanno spicco i<br />

“mercoledì <strong>di</strong> fine mese”, incentrati<br />

su conferenze sui più<br />

vari argomenti. In tale quadro<br />

si è svolta, nello scorso mese <strong>di</strong><br />

maggio, la commemorazione<br />

<strong>di</strong> Padre Chiti intitolata:<br />

“Un’occasione chiamata Gianfranco”.<br />

Si è trattato <strong>di</strong> ua manifestazione<br />

originale e senza<br />

precedenti, tenutasi nel Salone<br />

d’Onore del Museo Storico dei<br />

<strong>Granatieri</strong>, nel giorno della vigilia<br />

della nascita <strong>di</strong> Padre<br />

Chiti.<br />

Si sono alternati al proscenio<br />

ben quattor<strong>di</strong>ci testimoni, ciascuno<br />

dei quali ha narrato, nei<br />

pochi minuti concessigli, un<br />

episo<strong>di</strong>o o un aspetto <strong>di</strong> quello<br />

straor<strong>di</strong>nario personaggio che<br />

fu Gianfranco Chiti. Ne accenneremo<br />

tra poco, ma, intanto,<br />

parliamo ancora un momento<br />

della manifestazione, alla<br />

quale ha assistito, per due ore<br />

e mezza filate, il folto pubblico<br />

cui non sono bastate le cento<br />

se<strong>di</strong>e <strong>di</strong>sponibili.<br />

Hanno presieduto la serata il<br />

Comandante della Brigata <strong>Granatieri</strong>,<br />

generale Antonio Venci<br />

ed il Presidente nazionale<br />

dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>, Consigliere<br />

della Corte dei Conti, generale<br />

Mario Buscemi; presenti,<br />

inoltre, tra le autorità …,<br />

il Padre Provinciale dei Frati<br />

minori Cappuccini, Giovanni<br />

Ferri e il senatore, avvocato<br />

Danilo Morini, <strong>di</strong> Bologna e il<br />

senatore, generale Vincenzo<br />

Manca, il Presidente emerito<br />

dei <strong>Granatieri</strong>, generale Roberto<br />

<strong>di</strong> Nardo e il generale <strong>di</strong><br />

C.A Giuseppe Palumbo. E<br />

molte gentile, eleganti Signore;<br />

e non pochi giovani.<br />

Aggiungiamo che molti degli<br />

spettatori erano venuti da lontano:<br />

da Milano e da Foggia, da<br />

Napoli e da Bologna, da Viterbo<br />

e, in particolare, da Orvieto.<br />

Ad Orvieto, in casuale<br />

contemporaneità, il Vescovo<br />

della <strong>di</strong>ocesi ha tenuto una<br />

funzione religiosa “in memoria”,<br />

nella Chiesa <strong>di</strong> San Crispino.<br />

Purtroppo, due degli oratori<br />

iscritti non hanno potuto essere<br />

presenti perché ricoverati<br />

in ospedale; mentre un altro <strong>di</strong><br />

essi, pur <strong>di</strong> essere presente, si<br />

è fatto <strong>di</strong>mettere anticipatamente<br />

dall’ospedale oftalmico<br />

nel quale era ricoverato.<br />

Il Presidente della Sezione romana,<br />

generale Bruno Sorvillo,<br />

ha illustrato il metodo e i fini<br />

della manifestazione, che è<br />

stata corredata <strong>di</strong> un filmato, <strong>di</strong><br />

molte fotografie originali su <strong>di</strong><br />

uno schermo, <strong>di</strong> musiche d’epoca<br />

e, persino, <strong>di</strong> un’ode<br />

scritta e musicata, per l’occasione,<br />

dal granatiere, maestro<br />

Oscar Bevilacqua; e conclusa,<br />

infine, da quattor<strong>di</strong>ci versi proclamati<br />

dal regista della manifestazione,<br />

il professor<br />

Osvaldo Ciammaruconi, tratti<br />

da tre <strong>di</strong>versi canti del Para<strong>di</strong>so<br />

Dantesco; sopraffatti, infine,<br />

dalle note solenni del Tanhauser.<br />

Come si è detto, si è trattato <strong>di</strong><br />

testimonianze, alcune delle<br />

quali vecchie, molto vecchie,<br />

sicché si spiega questa “piega”<br />

ospedaliera della serata.<br />

Serata che si è aperta con la<br />

proiezione <strong>di</strong> un’intervista,<br />

degli anni ’90, a Padre Chiti in<br />

una popolarissima trasmis-<br />

sione RAI <strong>di</strong> Fabrizio Frizzi:<br />

tanto per poterlo rivedere in<br />

gran forma.<br />

Le fotografie alle quali si è accennato,<br />

ci hanno mostrato<br />

Gianfranco in fasce, nel giorno<br />

del suo battesimo (il 12 settembre<br />

1921) e, poi, bel ragazzo<br />

in <strong>di</strong>visa collegiale a<br />

Roma e, infine – per citarne<br />

solo qualcuna – nel giorno<br />

della sua prima Messa, nel<br />

Duomo <strong>di</strong> Rieti, nel settembre<br />

del 1982; e un’altra con il Papa<br />

Giovanni Paolo II.<br />

Parliamo, adesso, delle singole<br />

testimonianze, informando che<br />

tutte verranno raccolte in un<br />

fascicolo com’è buona norma<br />

fare per manifestazioni culturali<br />

<strong>di</strong> rilievo.<br />

Tutto il “percorso” della serata<br />

è stato guidato da una “voce<br />

narrante”, quella del Presidente<br />

onorario della Sezione<br />

romana, generale Nicola Canarile,<br />

che si è sobbarcato, fra<br />

l’altro, una notevole fatica.<br />

Non <strong>di</strong>remo – per non far torto<br />

a nessuno – che egli sia stato il<br />

più importante protagonista<br />

della serata; ma, insomma, <strong>di</strong>ciamo<br />

che questo “va da se”.<br />

Il primo testimone è stato un<br />

compagno <strong>di</strong> scuola militare <strong>di</strong><br />

Chiti, il generale Alberto Benucci,<br />

che avrebbe con<strong>di</strong>viso<br />

con Gianfranco la dura esperienza<br />

<strong>di</strong> guerra sul Fronte<br />

russo, in una <strong>di</strong>versa formazione<br />

militare. Egli ha parlato


<strong>di</strong> quell’ottimo compagno <strong>di</strong><br />

scuola, stimato dai compagni e<br />

studente eccellente, tanto da<br />

conseguire la maturità con un<br />

anno <strong>di</strong> anticipo “saltando” –<br />

come si <strong>di</strong>ceva allora – l’ultimo<br />

anno, in forza <strong>di</strong> una “me<strong>di</strong>a”<br />

<strong>di</strong> voti <strong>di</strong> prim’or<strong>di</strong>ne. La testimonianza<br />

sulla guerra <strong>di</strong><br />

Russia, da parte del dottor<br />

Giancarlo Quattrini, Aiutante<br />

Maggiore del XXXII battaglione<br />

controcarro (uno degli<br />

assenti della serata) è stata<br />

letta dal granatiere Stelio Mastropierro.<br />

E’ seguito il dottor<br />

Mario Holzer, noto a molti per<br />

la sua lunga <strong>di</strong>rezione del perio<strong>di</strong>co<br />

“Il Granatiere”, che si è<br />

soffermato su <strong>di</strong> una circostanza<br />

della guerra civile, seguita<br />

all’armistizio del 1943,<br />

ine<strong>di</strong>ta e probabilmente unica,<br />

riguardante un ebreo che il tenente<br />

Chiti immise nel battaglione<br />

<strong>Granatieri</strong> “Christin,<br />

della RSI: fu dunque per quel<br />

giovane, l’occasione (chiamata<br />

“Gianfranco” per l’appunto)<br />

per superare e vivere quelle<br />

drammatiche vicende. Il generale<br />

<strong>di</strong> Squadra Aerea, senatore<br />

Vincenzo Manca, ha portato<br />

una testimonianza davvero singolare<br />

essendo stato “scolaro”<br />

<strong>di</strong> Chiti quando questi insegnava<br />

matematica in una<br />

scuola degli Scolopi, in Puglia,<br />

nel primo dopoguerra.<br />

Dopo uno stacco musicale de<strong>di</strong>cato<br />

a “Lily Marlen”, unico attimo<br />

<strong>di</strong> pace fra i combattenti<br />

dei fronti contrapposti, alle<br />

<strong>di</strong>eci <strong>di</strong> ogni sera da Ra<strong>di</strong>o Belgrado;<br />

molto cara a Chiti, particolarmente<br />

importante e commovente<br />

è stata la successiva<br />

testimonianza <strong>di</strong> una nipote <strong>di</strong><br />

Padre Chiti, la Signora Maria<br />

Letizia Tria Me<strong>di</strong>ci, che ha letto<br />

la parte centrale della lettera<br />

con la quale suo zio Gianfranco<br />

annunciava a tutti i suoi<br />

cari parenti, la propria entrata<br />

in convento.<br />

Il generale Canarile, voce narrante,<br />

ha poi parlato della<br />

prima missione militare <strong>di</strong><br />

pace affidata dall’ONU all’Italia,<br />

alla quale il tenente e,<br />

poi, capitano Chiti partecipò in<br />

Somalia per circa cinque anni.<br />

Il generale <strong>di</strong> C.A., granatiere<br />

Michele Corrado, ha parlato,<br />

ben più <strong>di</strong>stesamente – ma ne<br />

valeva la pena – <strong>di</strong> Gianfranco<br />

Chiti quale militare esigentissimo,<br />

<strong>di</strong> eccezionale capacità e<br />

cultura, oltre che ricco <strong>di</strong><br />

enorme umanità.<br />

E’ seguito il professor Antonio<br />

Interisano, che fu allievo nella<br />

Scuola Allievi Sottufficiali dell’Esercito<br />

<strong>di</strong> Viterbo, quando<br />

ne era Comandante il tenente<br />

colonnello, poi, colonnello<br />

Chiti, ricordando quel primo<br />

incontro a livello personale; e<br />

narrando, poi, che essendo <strong>di</strong>venuto<br />

responsabile del gabinetto<br />

<strong>di</strong> analisi d’urgenza del<br />

Policlinico militare Celio, a<br />

Roma, ebbe l’occasione <strong>di</strong> assistere<br />

Padre Chiti durante la sua<br />

degenza, sino all’ultimo respiro.<br />

Dopo <strong>di</strong> lui ha parlato Don Edgardo<br />

Fei, che fu suo cappellano<br />

militare nell’ultimo anno<br />

<strong>di</strong> guerra, <strong>di</strong>ventandone l’amico<br />

spiritualmente più assiduo<br />

durante sessant’anni.<br />

Il granatiere viterbese Igino<br />

Achilli, Presidente nazionale<br />

dell’associazione Famiglie dei<br />

Caduti e <strong>di</strong>spersi in guerra, è<br />

stato – come costruttore – il<br />

primo collaboratore <strong>di</strong> Padre<br />

Chiti nell’opera <strong>di</strong> restauro del<br />

convento <strong>di</strong> San Crispino. Per<br />

lui, che tre giorni prima aveva<br />

partecipato alle “prove” della<br />

manifestazione, ma che subito<br />

dopo s’era dovuto ricoverare<br />

in clinica, ha letto la testimonianza<br />

uno degli “ideatori”<br />

della manifestazione, l’impren<strong>di</strong>tore<br />

Mario Coen Belinfanti.<br />

Il primo intervento richiesto da<br />

Padre Chiti ad Achilli non fu la<br />

riparazione del tetto sotto il<br />

quale ripararsi, ma la costruzione<br />

del “Viale dell’Annunziata”,<br />

quello che porta dal<br />

convento alla Madonnina.<br />

Padre Giovanni Ferri, il “Provinciale”<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne dei Frati<br />

Minori, ha preferito lasciare la<br />

parola allo storico e scrittore<br />

dell’Or<strong>di</strong>ne, Padre Cordovani<br />

che più era stato vicino allo<br />

Scomparso.<br />

E, infine, il “regista” della manifestazione,<br />

il professor<br />

Osvaldo Ciammaruconi, fresco<br />

<strong>di</strong> ospedale, in anni lontani e<br />

drammatici sottufficiale con il<br />

tenete Chiti, ha elevato un<br />

pensiero conclusivo sulla vita e<br />

sulla morte <strong>di</strong> Gianfranco Chiti,<br />

recitando alcuni versi tratti da<br />

tre canti del Para<strong>di</strong>so <strong>di</strong> Dante,<br />

facendo sì che la sua voce<br />

fosse infine sopraffatta dal crescendo<br />

della musica wagneriana.<br />

E in chiusura, mentre tutti i<br />

presenti si congratulavano fra<br />

loro per l’occasione che avevano<br />

avuto <strong>di</strong> partecipare a<br />

questa eccezionale manifestazione,<br />

che ha apportato a ciascuno<br />

qualcosa del caro Padre<br />

Chiti – che non conosceva – è<br />

risuonato l’Inno del Granatiere,<br />

scritto e composto in memoria<br />

<strong>di</strong> Padre Chiti dal Maestro,<br />

granatiere Oscar Bevilacqua:<br />

lo riascolteremo d’ora<br />

in poi, nella esecuzione della<br />

Banda dei <strong>Granatieri</strong>.<br />

Mario Holzer<br />

ATTUALITA’<br />

aprile-giugno 2006 5


ATTUALITA’<br />

6 aprile-giugno 2006<br />

A Pesaro l’annuale celebrazione in ricordo <strong>di</strong> Padre Chiti<br />

Ero sicuro che saresti venuto<br />

E’<br />

l’ultima frase del racconto-poesia<br />

che<br />

Gianfranco Chiti, sicuramente<br />

riandato con la mente<br />

ad un episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> guerra da lui<br />

vissuto, fa pronunciare al Soldato,<br />

morente dopo aver recuperato,<br />

contravvenendo all’or<strong>di</strong>ne<br />

del suo ufficiale, il corpo<br />

dell’Amico.<br />

C’è tutto l’insegnamento del<br />

nostro Soldato <strong>di</strong> Dio in<br />

questa frase: un amico è colui<br />

che non ti lascia mai solo; che<br />

viene da te anche se sa che tu<br />

potresti non esserci più, a<br />

costo <strong>di</strong> trasgre<strong>di</strong>re ad un or<strong>di</strong>ne,<br />

e Id<strong>di</strong>o solo sa quanto il<br />

Soldato Chiti prima e il Frate<br />

Chiti poi, rispettassero gli or<strong>di</strong>ni<br />

ricevuti.<br />

Domenica 7 maggio la Sezione<br />

<strong>di</strong> Pesaro <strong>di</strong> Celso Trebbi e <strong>di</strong><br />

Amato Borghi, raccogliendo<br />

l’ere<strong>di</strong>tà lasciatale dal Centro<br />

Regionale delle Marche, ha<br />

voluto organizzare, su scala<br />

nazionale, una manifestazione<br />

per rendere omaggio alla memoria<br />

<strong>di</strong> Padre Gianfranco<br />

Maria Chiti; e per far ciò ha coinvolto<br />

l’intera città <strong>di</strong> Pesaro,<br />

ultima Sua <strong>di</strong>mora.<br />

Per otto anni, dal 1996 al 2004,<br />

nella prima domenica <strong>di</strong> Dicembre,<br />

i granatieri marchi-<br />

Il grande sfilamento per le vie <strong>di</strong> Pesaro<br />

giani si sono recati in visita al<br />

convento <strong>di</strong> san Crispino <strong>di</strong><br />

Orvieto, godendo del beneficio<br />

spirituale <strong>di</strong> trascorrere<br />

un’intera giornata con il loro<br />

santo Cappellano.<br />

Da quel triste mattino del 22<br />

novembre, quando tumulammo<br />

Padre Chiti nel Camposanto<br />

<strong>di</strong> Pesaro, il pellegrinaggio<br />

<strong>di</strong> gente proveniente<br />

da ogni parte d’Italia, dalla<br />

verde collina umbra ha preso<br />

la via della bella città adriatica.<br />

Franco Giorgini e Gilberto<br />

Francolini, entrambi sergenti<br />

del IV/1° <strong>di</strong> Civitavecchia,<br />

hanno assunto sulle loro robuste<br />

spalle l’onore e l’onere,<br />

<strong>di</strong> organizzare, con cadenza<br />

annuale nella prima domenica<br />

successiva al 6 maggio (anniversario<br />

della nascita <strong>di</strong> fra’<br />

Gianfranco Maria), la celebrazione<br />

<strong>di</strong> una giornata nel ricordo<br />

del loro Vecchio Comandante,<br />

l’allora tenente colonnello<br />

Chiti.<br />

E così domenica 7 maggio<br />

scorso, una folla <strong>di</strong> circa 400<br />

granatieri con loro familiari e<br />

amici provenienti da tutta<br />

Italia si sono mescolati alle autorità<br />

e ai citta<strong>di</strong>ni della città <strong>di</strong><br />

Pesaro partecipando alla Santa<br />

Messa nel Santuario <strong>di</strong> Santa<br />

Maria delle Grazie, sfilando<br />

per le vie citta<strong>di</strong>ne fino a raggiungere<br />

il locale Camposanto<br />

per l’omaggio, dapprima alla<br />

stele dei Caduti e poi a quello<br />

alla cappella <strong>di</strong> famiglia dove<br />

Padre Chiti riposa. Gli organizzatori<br />

sono stati onorati<br />

dalla presenza e dalla partecipazione<br />

<strong>di</strong> molte autorità tra le<br />

quali: S.E. il Prefetto <strong>di</strong> Pesaro<br />

e Urbino, dr. Luigi Riccio; del<br />

Gonfalone della Provincia <strong>di</strong><br />

Pesaro e Urbino, dal Coman-


dante dei Vigili Urbani <strong>di</strong> Pesaro<br />

in rappresentanza del<br />

Sindaco. Era presente, a titolo<br />

personale, il Consigliere <strong>Nazionale</strong><br />

granatiere Antonino<br />

Torre, ufficiale del IV/1° <strong>di</strong> Civitavecchia<br />

fin dalla sua costituzione.<br />

Tra gli innumerevoli<br />

labari e ban<strong>di</strong>ere delle Armi e<br />

Corpi <strong>di</strong> militari in congedo<br />

primo fra tutti il Medagliere<br />

del Nastro Azzurro, Istituto<br />

che annovera tra i suoi decorati<br />

anche l’allora tenente<br />

Gianfranco Chiti; le ban<strong>di</strong>ere e<br />

i vessilli delle Associazioni Carabinieri,<br />

Alpini, Finanzieri,<br />

Bersaglieri e forse altri cui<br />

“Speciale Donna” benemerita<br />

associazione femminile pesarese<br />

<strong>di</strong> ispirazione religiosa, promotrice<br />

<strong>di</strong> un Premio annuale a<br />

carattere internazionale, assegnato<br />

in passato, tra le altre, a<br />

Madre Teresa <strong>di</strong> Calcutta e a<br />

Rita Levi Montalcini, , ha voluto<br />

partecipare alla commemorazione<br />

<strong>di</strong> Padre Chiti facendo<br />

stampare e <strong>di</strong>stribuendo un ricor<strong>di</strong>no<br />

– segnalibro, riportante<br />

una foto e un brano <strong>di</strong> una intervista<br />

dello stesso Padre Chiti,<br />

nella quale tesse l’elogio delle<br />

donne russe per il loro ammirevole<br />

comportamento nei confronti<br />

dei soldati italiani durante<br />

la tragica ritirata soldati<br />

dell’inverno del 1942.<br />

✩✩✩<br />

Un caldo ringraziamento va a Don Roseto, del<br />

Santuario <strong>di</strong> Santa Maria delle Grazie, per la bellissima<br />

omelia in ricordo del nostro caro Cappellano.<br />

Tra l’altro ha ricordato ai presenti, come in quello<br />

stesso santuario <strong>di</strong> fronte alla venerata, antichissima<br />

immagine della Madonna, il giovanissimo Gianfranco<br />

Maria, ebbe il primo presentimento <strong>di</strong> quello che<br />

sarebbe <strong>di</strong>ventato lo scopo della sua vita: donarsi agli<br />

altri <strong>di</strong>venendo sacerdote.<br />

✩✩✩<br />

chie<strong>di</strong>amo scusa per l’eventuale<br />

<strong>di</strong>menticanza.<br />

E poi: le Colonnelle delle Sezioni<br />

dei <strong>Granatieri</strong>. Tante. Seguivano<br />

le tre dei Centri Regionali<br />

<strong>di</strong> Marche, Puglia e<br />

Umbria, quelle <strong>di</strong>: Civitavecchia,<br />

<strong>di</strong> Calcinate (al seguito <strong>di</strong><br />

un autobus <strong>di</strong> Camicie Rosse e<br />

<strong>di</strong> un enorme striscione), <strong>di</strong><br />

Ceprano (FR), <strong>di</strong> Torremaggiore<br />

(FG), <strong>di</strong> Sarzana, <strong>di</strong><br />

Como, <strong>di</strong> Pompei, <strong>di</strong> Napoli,<br />

<strong>di</strong> Brescia, <strong>di</strong> Firenze, <strong>di</strong><br />

Spinea (VE), <strong>di</strong> Cittadella<br />

(PD), <strong>di</strong> Perugia, della Lomellina,<br />

<strong>di</strong> Forlì, dell’onnipresente<br />

Ravenna del granatiere<br />

Nel camposanto, prima dell’omaggio alla tomba <strong>di</strong><br />

Padre Chiti, i granatieri hanno deposto un cuscino <strong>di</strong><br />

fiori sulla stele che ricorda i Caduti <strong>di</strong> tutte le guerre.<br />

Montavano la guar<strong>di</strong>a due fanti del 28° Rgt. Pavia <strong>di</strong><br />

stanza a Pesaro.<br />

Presidente dell’Istituto del Nastro Azzurro per la Provincia<br />

<strong>di</strong> Pesaro e Urbino è il Comm. Luigi Leonar<strong>di</strong>,<br />

classe 1920, legato a Gianfranco Chiti da una ultrasettantennale<br />

amicizia, testimoniata da una corrispondenza<br />

epistolare protrattasi per oltre cinquanta<br />

anni.<br />

Garelli e , naturalmente, le<br />

marchigiane <strong>di</strong> Pesaro, Ancona,<br />

Jesi, Fabriano, Cingoli,<br />

Ascoli Piceno, Fermo, San Benedetto<br />

del Tronto, Potenza<br />

Picena, Macerata, San Severino.<br />

A sera, dopo un sereno convivio<br />

associativo a Gradara, ai<br />

pie<strong>di</strong> del castello che vide la<br />

sfortunata storia d’amore <strong>di</strong><br />

Paolo e Francesca, ognuno <strong>di</strong><br />

noi è rientrato nelle proprie<br />

case convinto che Padre Chiti<br />

<strong>di</strong>cendo: Ero sicuro che saresti<br />

venuto si fosse rivolto a<br />

lui.<br />

Clau<strong>di</strong>o Conti<br />

La funzione religiosa nel Santuario <strong>di</strong> Santa Maria delle Grazie<br />

✩✩✩<br />

ATTUALITA’<br />

Grazie, da un lato al granatiere, generale Simone,<br />

organizzatore <strong>di</strong> un intero autobus e, dall’altro, al<br />

neo – presidente del Centro Regionale dell’Umbria<br />

Paolo Rossi, questa regione, per la prima volta, è stata<br />

presente con un folto gruppo <strong>di</strong> partecipanti.<br />

Tra gli altri è intervenuto Padre Gianfranco, già ufficiale<br />

<strong>di</strong> leva nei bersaglieri, giovane erede <strong>di</strong> Padre<br />

Chiti alla custo<strong>di</strong>a del convento <strong>di</strong> San Crispino <strong>di</strong><br />

Orvieto. I granatieri per i quali non ci sarà mai più<br />

un altro Padre Gianfranco, hanno chiesto e allegramente<br />

ottenuto, <strong>di</strong> chiamarlo, d’ora in poi, Fra’<br />

Gianfranchino.<br />

✩✩✩<br />

Riservate, quasi nascoste tra la folla, le due persone<br />

che più <strong>di</strong> ogni altro hanno conosciuto Padre<br />

Gianfranco: la cognata Kathleen e Franca che per<br />

vent’anni lo ha curato ed assistito con de<strong>di</strong>zione assoluta.<br />

aprile-giugno 2006 7


ATTUALITA’<br />

8 aprile-giugno 2006<br />

Il Museo storico dei <strong>Granatieri</strong><br />

Il<br />

Museo dei <strong>Granatieri</strong> custo<strong>di</strong>sce<br />

un inestimabile patrimonio<br />

<strong>di</strong> memorie, attraverso<br />

gli innumerevoli reperti, alcuni<br />

dei quali possiedono non<br />

solo valore storiografico, ma<br />

anche artistico. Non è dato a tutti i<br />

Corpi militari <strong>di</strong> possedere un<br />

“luogo dello spirito” <strong>di</strong> così pregevole<br />

fattura e vastità <strong>di</strong> risorse.<br />

Fruibile da parte <strong>di</strong> tutti coloro<br />

che vogliano interessarsi alla<br />

storia dei <strong>Granatieri</strong>, vi ritroviamo<br />

gli oggetti più <strong>di</strong>sparati: una vera<br />

miniera dove le armi costituiscono<br />

soltanto un aspetto dell’ampio<br />

percorso. Se la prima sala,<br />

de<strong>di</strong>cata alla Grande Guerra, conduce<br />

il visitatore sul Carso, sugli<br />

Altipiani e sul Piave, non risparmiando<br />

né gli orrori né gli eroismi<br />

<strong>di</strong> quell’immane conflitto, gli altri<br />

spazi espositivi sono veri scrigni<br />

aperti sulla memoria con<strong>di</strong>visa<br />

della nostra famiglia militare.<br />

Ogni epoca ha i suoi eroismi, i<br />

suoi sacrifici ed i suoi trofei. La<br />

spada del San Sebastiano rende<br />

tangibile la presenza in spirito <strong>di</strong><br />

quel gentiluomo, soldato impavido<br />

in battaglia e mite sud<strong>di</strong>to,<br />

dopo aver salvato la Corona sull’Assietta.<br />

E quanta gloria nelle numerose<br />

medaglie al valore, donate<br />

al Museo affinché l’abnegazione<br />

al dovere che in quel modo<br />

si volle ricompensare potesse rimanere<br />

<strong>di</strong> esempio per la virtù<br />

militare <strong>di</strong> chi avrebbe proseguito<br />

il cammino della Specialità. Di recente<br />

alcuni oggetti appartenuti a<br />

Padre Chiti sono in mostra per ricordarne<br />

il carisma: un museo militare<br />

può raccogliere le cose più<br />

<strong>di</strong>fferenti purché assolvano il<br />

compito <strong>di</strong> narrare fatti salienti<br />

con rigore storiografico; poi, al visitatore,<br />

una guida potrà offrire in<strong>di</strong>cazioni<br />

utili per orientarsi e capire<br />

meglio.<br />

Un <strong>di</strong>scorso a parte merita l’aspetto<br />

iconografico. Non tutti i<br />

quadri sono <strong>di</strong> bella fattura e <strong>di</strong><br />

valore artistico e commerciale.<br />

Tuttavia, rappresentando momenti<br />

o personaggi peculiari, essi<br />

contribuiscono visivamente a far<br />

conoscere la storia del Corpo.<br />

Inoltre, per imme<strong>di</strong>atezza ed efficacia<br />

nel comunicare al visitatore<br />

situazioni ed emozioni, meglio <strong>di</strong><br />

altri reperti consentono <strong>di</strong> coinvolgere<br />

in una partecipazione mistica<br />

chi si sofferma ad osservarli:<br />

Walter Lazzaro “La pattuglia”. Olio conservato presso il Museo storico<br />

quanto pathos promana la pittura<br />

a olio che mostra il sacrificio <strong>di</strong><br />

Giovanni Stuparich; e che <strong>di</strong>re<br />

della “Pattuglia” <strong>di</strong> Lazzaro, in<br />

essa si percepisce tutta l’oscurità<br />

della Balcanica nei tragici mesi <strong>di</strong><br />

guerra.<br />

La custo<strong>di</strong>a meticolosa e or<strong>di</strong>nata<br />

<strong>di</strong> questi reperti è una delle competenze<br />

che nel tempo i <strong>di</strong>rettori<br />

del museo si sono tramandati. Un<br />

compito <strong>di</strong> ampio respiro e responsabilità,<br />

che prevede esperienze<br />

in settori <strong>di</strong> grande specializzazione,<br />

come accade in ambito<br />

civile. Ma poiché il patrimonio<br />

colà oggi custo<strong>di</strong>to appare<br />

tuttora ricco e incontaminato è il<br />

caso <strong>di</strong> ritenere che la passione<br />

per gli alamari ha sempre guidato<br />

ed ispirato coloro che si sono succeduti<br />

nella carica, da Ugo Bignami<br />

ai giorni nostri, governando<br />

sapientemente la sempre<br />

proficua osmosi tra <strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong><br />

e reparti in armi, in maniera da favorire<br />

l’ampliamento e la custo<strong>di</strong>a<br />

del patrimonio museale, proveniente<br />

in molti casi dagli appartenenti<br />

alla prima categoria. Al ri-<br />

guardo giova ricordare lo sforzo<br />

compiuto negli ultimi anni <strong>di</strong> allargare<br />

l’aspetto uniformologico<br />

me<strong>di</strong>ante l’esposizione <strong>di</strong> reperti<br />

anche originali: in questo occorre<br />

dare merito all’attuale Curatore, il<br />

Generale Torre; nonché l’opera <strong>di</strong><br />

manutenzione, rior<strong>di</strong>no e catalogazione<br />

me<strong>di</strong>ante sistemi informatici,<br />

svolta con rigore e metodo<br />

scientifico da parte del personale<br />

attualmente in servizio presso la<br />

struttura. Procedura questa che ha<br />

consentito <strong>di</strong> inserire nel patrimonio<br />

dello Stato Italiano quanto<br />

raccolto in decenni <strong>di</strong> così proficua<br />

e<strong>di</strong>ficazione della memoria<br />

storica dei <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>.<br />

Quanto esposto vuole essere un<br />

invito a visitare il museo.<br />

Una visita che può condursi con<br />

la mente, o con il cuore, o con entrambi,<br />

per conoscere la storia <strong>di</strong><br />

un antico e glorioso Corpo militare,<br />

ma anche per cogliere attraverso<br />

i tanti reperti il pathos <strong>di</strong> coloro<br />

che hanno e<strong>di</strong>ficato la Patria<br />

nazionale e hanno servito la nostra<br />

Italia come solo ai soldati è<br />

dato <strong>di</strong> fare.<br />

A. V.


Stele commemorativa<br />

della battaglia <strong>di</strong> Takrouna<br />

N ella<br />

giornata dello<br />

scorso 30 aprile, a Vetulonia,<br />

frazione del<br />

Comune <strong>di</strong> Castiglion della Pescaia,<br />

ridente località balneare<br />

in provincia <strong>di</strong> Grosseto, è<br />

stata inaugurata una stele<br />

commemorativa della battaglia<br />

<strong>di</strong> Takrouna che vide i Paracadutisti<br />

e i <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>,<br />

reduci dal fronte egiziano,<br />

impegnati nell’estrema<br />

<strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> quell’ultimo lembo<br />

d’Africa rappresentato dal piccolo<br />

villaggio tunisino.<br />

L’iniziativa è nata per la volontà<br />

e la determinazione del<br />

Granatiere Sergio Micheli, reduce<br />

<strong>di</strong> El Alamein e <strong>di</strong> Takrouna<br />

che, nel suo podere<br />

della Sagrona, aveva realizzato<br />

un piccolo monumento per ricordare<br />

i commilitoni caduti in<br />

Africa. Da qualche anno il podere<br />

<strong>di</strong> Micheli era <strong>di</strong>venuto<br />

meta <strong>di</strong> pellegrinaggio <strong>di</strong> vari<br />

reduci <strong>di</strong> quei fatti d’arme e<br />

dei loro famigliari al punto che<br />

la cosa non è passata inosservata<br />

al Comune.<br />

La <strong>di</strong>sponibilità del Sindaco, la<br />

gentile signora Monica Faenzi,<br />

ha fatto sì che l’amministrazione<br />

comunale rendesse <strong>di</strong>sponibile<br />

un’area pubblica<br />

dove trasferire la stele comme-<br />

morativa. E così è avvenuto.<br />

Ora la bella stele, sormontata<br />

dalla scritta “Per non <strong>di</strong>menticare”<br />

fa bella mostra <strong>di</strong> se in<br />

uno spazio de<strong>di</strong>cato a verde<br />

pubblico.<br />

La giornata patriottica ha visto<br />

la presenza, oltre che delle autorità<br />

citta<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong> rappresentanze<br />

delle Associazioni Paracadutisti,<br />

<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong><br />

e Reduci e rimpatriati<br />

d’Africa e <strong>di</strong> numerosi militari<br />

in servizio. Per i Paracadutisti<br />

erano presenti i Labari delle<br />

Sezioni <strong>di</strong> Milano e <strong>di</strong> Monza,<br />

accompagnate da una nutrita<br />

scorta <strong>di</strong> soci.<br />

Per i <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>,<br />

era presente il Presidente regionale<br />

della Toscana, Gian<br />

Luigi Le Divelec, con la Colonnella<br />

regionale, il granateriere<br />

Corrado Trambusti, membro<br />

del Comitato centrale, Pantaleone<br />

Palmiotti della Sezione<br />

<strong>di</strong> Roma e altri soci. Dopo la<br />

cerimonia e la messa al<br />

campo… tutti al rancio, ospiti<br />

del Comune <strong>di</strong> Castiglion della<br />

Pescaia che ringraziamo sentitamente<br />

da queste pagine.<br />

ATTUALITA’<br />

L’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong> Militari Golfisti (ANMG), il cui presidente è il granatiere, generale Michele<br />

Corrado, e il Circolo del golf “Archi <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o”, presieduto da Maurizio Perna, hanno dato vita ad una<br />

gara <strong>di</strong> bencficenza per offrire solidarietà alla famiglia del maggiore dei paracadutisti Nicola Ciardelli,<br />

caduto a Nassirya nell’adempimento del proprio dovere.<br />

In particolare, è stato assunto l’impegno <strong>di</strong> aiutare il figlio dell’Ufficiale caduto, il piccolo Niccolò che<br />

ha solo tre mesi <strong>di</strong> vita che tutti ricor<strong>di</strong>amo aver ricevuto il Battesimo durante il funerale del papà, fino<br />

al raggiungimento dei 18 anni.<br />

L’iniziativa ha riscosso adesioni e consensi che hanno superato ogni migliore previsione. In occasione<br />

della gara, infatti, è stato possibile raccogliere la somma dei primi 4.225 euro da destinare al piccolo<br />

Niccolò.<br />

La cerimonia della premiazione è stata veramente bella e commovente anche per il fatto che lo stesso<br />

generale Corrado è orfano <strong>di</strong> guerra<br />

Erano presenti alla manifestazione: il padre del maggiore Ciardelli, il signor Stefano;il generale C.A.<br />

Fabrizio Castagnetti, comandante del Comando Operativo Interforze della Difesa, il generale D. A<br />

Mario Ottone, comandante del Centro sperimentale <strong>di</strong> volo, il Presidente del Comitato regionale del<br />

Lazio della Federgolf, il capitano Gabriele Sampaolesi, Segretario e Tesoriere dell’ANMG.<br />

L’Ammiraglio <strong>di</strong> Squadra Luciano Zappata, SottoCapo <strong>di</strong> Stato Maggiore della Manna, ha inviato il suo<br />

saluto oltre ad aver partecipato alla gara.<br />

Il presidente Maurizio Perna si è impegnato ad effettuare la gara, ogni anno, fino al raggiungimento<br />

del 18° anno <strong>di</strong> età del piccolo Niccolò.<br />

aprile-giugno 2006 9


LA STORIA<br />

Il mosaico del granatiere<br />

I più anziani lo ricordano ancora<br />

nella facciata del fabbricato<br />

che fu lo spaccio truppa<br />

dei <strong>Granatieri</strong> del 2° reggimento<br />

<strong>di</strong> Piazza Santa Croce e<br />

ancora si riconosce per la<br />

scritta che, in caratteri cubitali,<br />

recita: “CASA DEL GRANA-<br />

TIERE”. Oggi si può ammirare<br />

nel cortile della Caserma<br />

“Ruffo”, sede dell’attuale RE-<br />

COSUT della Brigata <strong>Granatieri</strong>.<br />

Si tratta del bellissimo e<br />

imponente mosaico che raffigura<br />

un Granatiere nell’atto <strong>di</strong><br />

lanciare la classica granata.<br />

Di questa importante opera<br />

d’arte, <strong>di</strong> grande significato per<br />

tutti i <strong>Granatieri</strong>, abbiamo ricevuto<br />

dal granatiere Ernesto Bonelli,<br />

una scheda descrittiva e<br />

una copiosa documentazione<br />

fotografica che solo in parte,<br />

per motivi <strong>di</strong> spazio, possiamo<br />

utilizzare prima <strong>di</strong> consegnarla<br />

al Museo.<br />

N egli<br />

anni ’30 del secolo<br />

scorso, si volle decorare<br />

la facciata della “Casa del<br />

Granatiere” (sala convegno<br />

Truppa) della Caserma Umberto<br />

I, sede del 2° reggimento <strong>Granatieri</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>, con la figura<br />

<strong>di</strong> un Granatiere. L’immagine<br />

del “Granatiere” nell’atto <strong>di</strong><br />

lanciare una granata, che riflette<br />

il caratteristico impiego della<br />

Specialità nel primo periodo<br />

della sua esistenza, fu realizzata<br />

in un mosaico policromo <strong>di</strong> rilevanti<br />

proporzioni (circa 30 mq).<br />

Il progetto, iniziato nel 1937 –<br />

la data ufficiale è il 23 agosto –<br />

con l’uso della Tecnica “Vaticana”<br />

(l’altra tecnica è quella<br />

Estate 1937. Il S. Ten. Lipinsky da gli ultimi ritocchi al <strong>di</strong>segno del Granatiere. Berretto e sciabola a<br />

sinistra, a portata <strong>di</strong> mano, pronti in caso <strong>di</strong> visite inaspettate…<br />

10 aprile-giugno 2006<br />

Estate 1937. Il S. Ten. Lipinsky abbozza i primi lineamenti del suo <strong>di</strong>segno per il mosaico<br />

del Granatiere. Il carboncino per poter <strong>di</strong>segnare “a <strong>di</strong>stanza” è legato ad<br />

un’asta <strong>di</strong> legno. Un granatiere-aiuto osserva l’opera in corso.<br />

Romana), ebbe quale realizzatore<br />

un valente artista granatiere,<br />

il sottotenente Lino Lipinsky<br />

de Orlov, che venne coa<strong>di</strong>uvato<br />

da alcuni ufficiali, sottufficiali<br />

e granatieri del reggimento.<br />

Il comandante del reggimento,<br />

il colonnello Alberto Mannerini,<br />

seguì personalmente la costruzione<br />

del mosaico e la realizzazione<br />

<strong>di</strong> tutti i numerosi affreschi<br />

(andai perduti) che decoravano<br />

le pareti all’interno della<br />

sala convegno truppa.<br />

Il complesso fu ufficialmente<br />

inaugurato il 27 gennaio 1938<br />

dall’allora Capo del Governo,<br />

Benito Mussolini , come si<br />

evince da alcune fotocopie <strong>di</strong><br />

fotografie delle quali si <strong>di</strong>spone.<br />

Nel 1958, la Caserma Umberto I,<br />

Un particolare del mosaico.


Estate 1937. Il S. Ten. Lipinsky con tavolozza e colorti nella sinistra e pennello nella<br />

destra, mentre esegue l’affresco rappresentante un eroe Granatiere durante la<br />

guerra in Abissinia.<br />

Estate 1937. Il Colonnello Alberto Mannerini con il S. Ten. Lipinsky davanti l’affresco<br />

raffigurante un eroe dei <strong>Granatieri</strong> durante la guerra in Abissinia.<br />

Estate 1937. Dettaglio della testa del<br />

Granatiere. Il S. Ten. Lipinsky ha in<br />

mano il sottile carboncino con il quale<br />

delinea i contorni delle raffigurazioni.<br />

Notare il ren<strong>di</strong>mento esatto <strong>di</strong> ogni<br />

dettaglio della <strong>di</strong>visa, elmetto, cinturini<br />

ecc.<br />

già abbandonata dopo le vicende<br />

belliche, fu ceduta dal Ministero<br />

della Difesa all’intendenza<br />

<strong>di</strong> Finanza che, in massima<br />

parte, non l’ha mai utilizzata.<br />

Almeno fino ai giorni nostri.<br />

La scarsa manutenzione e l’abbandono<br />

dell’infrastruttura comportarono<br />

inevitabilmente il degrado<br />

anche del mosaico che<br />

era stato già deturpato, sicuramente<br />

nel periodo bellico, da<br />

evidenti colpi d’arma da fuoco.<br />

Nel 1979, dopo la costituzione<br />

del 2° battaglione <strong>Granatieri</strong><br />

“Cengio”, erede del 2° reggimento,<br />

fu interessato lo Stato<br />

Maggiore dell’Esercito per il restauro,<br />

il <strong>di</strong>stacco e il trasferimento<br />

del mosaico nella sua<br />

sede attuale; cosa che avvenne<br />

solo nel 1982, per l’intervento<br />

determinante del granatiere, generale<br />

Raffaele Simone.<br />

Estate 1937. Il S. Ten. Lipinsky e il S.<br />

Ten. Novello Tongiani a destra. Sul cavalletto<br />

lo stemma del reggimento che<br />

verrà eseguito in centro della parete laterale,<br />

appoggiati per terra i <strong>di</strong>segni<br />

preliminari per i due affresci laterali<br />

con temi d’eroismo. Tongiani, scultore,<br />

sta modellando in creta un ramo d’alloro,<br />

che servirà sopra le porte d’ingresso<br />

alla casa del Granatiere.<br />

Accanto al ramo modellato rami <strong>di</strong> alloro<br />

veri per ispirare l’accuratezza nell’esecuzione.<br />

LA STORIA<br />

aprile-giugno 2006 11


LA STORIA<br />

12 aprile-giugno 2006<br />

Accadde una sera d’autunno…<br />

a Roma, nel 1943<br />

Dai ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Alba Maria Men<strong>di</strong>co<br />

E ra<br />

quasi l’ora del “coprifuoco”. La gigantesca<br />

moto militare, dai tanti accessori voluminosi e<br />

misteriosi, era stata riparata. Era appoggiata al<br />

muro del caseggiato, vicino al portone che stava per<br />

essere chiuso.<br />

Il viale deserto, i negozi chiusi. Stanco, sporco, le<br />

mani nere <strong>di</strong> grasso, il biondo massiccio giovane era<br />

fermo là, sperando che giungesse qualcuno cui chiedere<br />

informazioni.<br />

Arrivò finalmente un uomo anziano che rincasava.<br />

Non conosceva la lingua del soldato ma comprese le<br />

sue esigenze e lo invitò a salire da lui. Gli fece portare,<br />

per sicurezza, la moto nell’ampio androne.<br />

La moglie e la figlia li videro entrare, salutarono ma<br />

non fecero domande. Vennero invece incaricate <strong>di</strong><br />

dare al giovane l’occorrente per rimettersi in or<strong>di</strong>ne e<br />

<strong>di</strong> preparare qualche cosa da mangiare (semmai<br />

fosse stato possibile trovarla in quella credenza che,<br />

da molto tempo, non abbondava più <strong>di</strong> scorte alimentari<br />

…).<br />

Gli dettero subito un can<strong>di</strong>do asciugamano, <strong>di</strong> quelli<br />

buoni, <strong>di</strong> lino <strong>di</strong> Fiandra a lunghe frange. Gli prepararono<br />

due uova al tegamino, acqua e un po’ <strong>di</strong> vino.<br />

Tutto quel che potevano.<br />

Il giovane parve imbarazzato e <strong>di</strong>sse qualche parola.<br />

Poi sedette sorridendo. Ad un tratto, portò la mano al<br />

petto, sotto il giubbone scuro. I tre della casa restarono<br />

un momento perplessi.<br />

Poi … venne fuori un grosso portafogli dal quale<br />

prese una fotografia. «Meine mutter, meine mama<br />

…» <strong>di</strong>sse, mostrandola compiaciuto.<br />

Quel volto sereno, non più giovane ma bello, era il<br />

biglietto <strong>di</strong> presentazione del soldato, le sue credenziali.<br />

«Shone, sehr schone», <strong>di</strong>sse la ragazza che aveva appena<br />

imparato a scuola qualche parola <strong>di</strong> quella dura<br />

lingua.<br />

Lo straniero gradì quel complimento: «Bella, molto<br />

bella».<br />

Mangiò le due uova, bevve avidamente e si mostrò<br />

rammaricato <strong>di</strong> non poter ricambiare la cortesia.<br />

CORREZIONI SUI FATTI DI FIUME<br />

Un nostro attento lettore, il granatiere Antonio<br />

Mori, e l’autore del pezzo pubblicato sul numero<br />

1/2006 sotto il titolo “Ancora omissioni sui fatti<br />

<strong>di</strong> Fiume”, hanno evidenziato alcune inesattezze<br />

che, per motivi che non è stato possibile appurare,<br />

risultano nel testo. Tali inesattezze sono riferite,<br />

in particolare, ai nomi dei sette ufficiali<br />

subalterni dei <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> che passarono<br />

alla storia come i “Giurati <strong>di</strong> Ronchi”. Per<br />

giustezza d’informazione, riportiamo i nominativi<br />

nella versione giusta. Tenenti Riccardo Frassetto<br />

e Vittorio Rusconi; sottotenenti Rodolfo<br />

Vetulonia – tenuta <strong>di</strong> Sergio Micheli – commemorazione<br />

della Battaglia <strong>di</strong> Takruna del 2004. Foto <strong>di</strong> una motocicletta<br />

“Zundap” con sidecar abbastanza simile, anche se nell’approntamento<br />

desertico, a quella del racconto.<br />

Si alzò, frugò nelle tasche e depose sul tavolo due<br />

piccolissime buste: “Salz” c’era scritto, “sale”. Ed era<br />

questo il suo grazie, che non avrebbe potuto offendere<br />

la semplice <strong>di</strong>gnità dei suoi ospiti. Poi abbracciò<br />

le due donne e si avviò con il padrone <strong>di</strong> casa.<br />

Riprese la sua moto e partì. Per dove? Nessuno glielo<br />

aveva domandato. Che importava?<br />

Quando l’anziano uomo rientrò: «Non potevo ignorarlo»<br />

<strong>di</strong>sse, «Mi sono rammentato <strong>di</strong> quanto accadde<br />

a me nella guerra del ’15, fra San Martino <strong>di</strong> Castrozza<br />

e Passo Rolle, <strong>di</strong> notte, sotto la tormenta…».<br />

L’episo<strong>di</strong>o era già noto in famiglia e non fu necessario<br />

ripeterlo. Poi, rivolto alla moglie, aggiunse:<br />

«Abbiamo anche noi due figli al fronte». Nessuna recriminazione,<br />

nessun commento.<br />

Tutti e tre sentivano <strong>di</strong> aver fatto quel che era stato<br />

loro insegnato sin da bambini: “non o<strong>di</strong>are … dar da<br />

bere agli assetati …”<br />

Cianchetti, Clau<strong>di</strong>o Grandjacquet, Lamberto<br />

Ciatti, Enrico Brichetti e Attilio Adami.<br />

A completamento della doverosa precisazione,<br />

riportiamo quanto ci ha comunicato il Presidente<br />

Giovanni Scarpelli: «Dopo 23 anni, Frassetto,<br />

Meoni e Adami – richiamati in servizio –<br />

erano sul fronte greco nei ranghi del 3° reggimento<br />

<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> con il grado <strong>di</strong> capitano,<br />

quando, nel 1942, vi fui assegnato per il<br />

servizio <strong>di</strong> “prima nomina”. Attilo Adami, in particolare,<br />

era il comandante della 3^ compagnia e<br />

io ero un suo subalterno».


I santi militari<br />

P er<br />

puro caso ho trovato<br />

una busta inviatami nel<br />

lontano 1941, come si deduce<br />

dalla stampigliatura delle<br />

PP.TT. <strong>di</strong> Roma: Marzo 1941<br />

(sic), da una istituzione religiosa.<br />

Il contenuto della busta: una<br />

serie <strong>di</strong> otto cartoline da collezione<br />

dal titolo: “I soldati nella<br />

vita e nella luce <strong>di</strong> Cristo”, a<br />

cura dello Stu<strong>di</strong>um Christi –<br />

foto Alinari.<br />

Sono immagini <strong>di</strong> personaggi<br />

venerati dalla Chiesa come<br />

Santi, o da ritenere d’esempio, o<br />

che hanno avuto il privilegio <strong>di</strong><br />

assistere a manifestazioni <strong>di</strong>vine.<br />

La breve <strong>di</strong>dascalia riportata<br />

a fianco delle riproduzioni,<br />

tratte da opere <strong>di</strong> celebri artisti,<br />

ci presentano uomini dell’antichità<br />

che furono soldati, ma<br />

anche ferventi cristiani. Per citarne<br />

alcuni: San Sebastiano, era<br />

al servizio <strong>di</strong>retto <strong>di</strong> Diocleziano<br />

e fu martirizzato per la<br />

sua fede; il Centurione <strong>di</strong> Cafarnao,<br />

<strong>di</strong>pinto dal Veronese,<br />

per il suo credo cristiano ottenne<br />

da Gesù la guarigione del<br />

servo paralitico; San Liberale,<br />

opera del Giorgine, soldato <strong>di</strong><br />

cavalleria, combatté l’eresia<br />

Ariana; Costantino Magno,<br />

scultura del Bernini, ebbe l’apparizione<br />

della Croce. A Ponte<br />

Milvio, a Roma, sconfisse Massenzio<br />

e sui labari delle sue legioni<br />

fece apporre il simbolo<br />

della Croce; San Giorgio, era un<br />

soldato romano delle Province<br />

Orientali.<br />

Scorrendo queste <strong>di</strong>dascalie mi<br />

è venuto alla mente, repentino<br />

e provocatorio, il ricordo <strong>di</strong> un<br />

proverbio tedesco sul quale<br />

molte volte avevo sorriso e fatto<br />

sorridere: “Advocate und soldaten<br />

sind des teufels spielka-<br />

segue a pagina 14<br />

LA STORIA<br />

aprile-giugno 2006 13


LA STORIA<br />

14 aprile-giugno 2006<br />

meraden” (“Avvocati e soldati<br />

sono compagni <strong>di</strong> gioco del <strong>di</strong>avolo”).<br />

Un modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re scherzoso,<br />

che nulla ha a che vedere<br />

con la realtà storica, anche<br />

quella più vicina ai nostri tempi.<br />

Il carabiniere Salvo D‘Acquisto,<br />

offrì la vita, durante una rappresaglia<br />

tedesca nella guerra del<br />

1940, per salvare quella <strong>di</strong> tanti<br />

innocenti.<br />

Il generale tedesco Fridolin von<br />

Senger und Etterlin, in quella<br />

stessa guerra, fece salva la vita<br />

<strong>di</strong> duecento ufficiali italiani che<br />

erano in Corsica dopo l’8 settembre<br />

1943, non eseguendo gli<br />

or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Hitler. Egli, convinto<br />

cattolico, secondo quanto narra<br />

Giuseppe Trulli nel suo libro<br />

(Ed. Tipografica – Isola Liri), si<br />

adoperò generosamente per alleviare<br />

le sofferenze della popolazione<br />

là dove era il suo comando.<br />

I Cappellani militari sono ricordati<br />

dai soldati delle varie<br />

guerre come angeli custo<strong>di</strong>, coraggiosi,<br />

generosi, pronti a dare<br />

aiuto ai feriti, consolarli e tra-<br />

smettere notizie alle loro famiglie.I<br />

<strong>Granatieri</strong>, poi, considerano<br />

già Santo il loro generale<br />

Gian Franco Chiti che, durante<br />

la Campagna <strong>di</strong> Russi e sugli<br />

altri fronti dove ebbe a guidarli<br />

ed in prigionia, fu loro <strong>di</strong><br />

esempio con umanità, solidarietà,<br />

<strong>di</strong>videndo con loro le<br />

asprezze delle situazioni, infondendo<br />

coraggio e speranza.<br />

Quando poi smise l’uniforme,<br />

indossò il saio <strong>di</strong> frate cappuccino<br />

per umiltà e de<strong>di</strong>zione alla<br />

vita religiosa, come evidentemente<br />

era già nei suoi desideri<br />

già da tempo.<br />

Chi ha avuto la fortuna <strong>di</strong> conoscerlo<br />

e <strong>di</strong> avere la sua bene<strong>di</strong>zione,<br />

lo ricorda con devozione<br />

e riconoscenza. Per questo, a<br />

poco più <strong>di</strong> un anno dalla sua<br />

scomparsa, i <strong>Granatieri</strong> lo<br />

hanno celebrato presso il<br />

Museo a Roma, in Piazza Santa<br />

Croce, a Pesaro dove è sepolto<br />

e in tante altre parti. Nel Municipio<br />

XVII <strong>di</strong> Roma poi, a lui è<br />

stato de<strong>di</strong>cata un’importante<br />

struttura sociale.<br />

E quanti ancora spiriti nobili <strong>di</strong><br />

soldati fedeli ai compiti loro assegnati,<br />

ma buoni, pieni <strong>di</strong> carità<br />

cristiana popolano il Para<strong>di</strong>so,<br />

senza che il loro nome sia<br />

riportato sui calendari e nessuno<br />

ne parli!<br />

Alba Maria Men<strong>di</strong>co


I SIGNORI DI THULE<br />

T ra<br />

i numerosi testi de<strong>di</strong>cati al<br />

tema ancora attuale dell’avvento<br />

e della presa <strong>di</strong> potere<br />

da parte del nazianalsocialismo,<br />

alla sua parabola pseudo politica<br />

e al suo <strong>di</strong>ssolvimento, pochi stu<strong>di</strong>osi<br />

e ricercatori hanno analizzato<br />

gli aspetti più nascosti ed<br />

esoterici del fenomeno per arrivare<br />

a penetrarne i segreti. Dopo<br />

anni <strong>di</strong> ricerche e sulla base <strong>di</strong> testimonianze<br />

raccolte dagli ultimi<br />

protagonisti viven ti del regime, il<br />

granatiere Fabrizio Bucciarelli,<br />

socio della Sezione <strong>di</strong> Modena,<br />

noto giornalista che collabora con<br />

le principali testate militari e d’intelligence,<br />

penetra l’essenza magica,<br />

le basi luciferine, i rituali e l’ideologia<br />

che costituiscono il vero<br />

centro pulsante del nazismo, quel<br />

nucleo <strong>di</strong> maghi e <strong>di</strong> me<strong>di</strong>um che<br />

furono Hitler e la Società <strong>di</strong> Thule.<br />

Visioni demoniache, riti raccapriccianti,<br />

missioni in Tibet e in<br />

Africa per la ricerca del Graal e<br />

dell’Arca dell’Alleanza. Il terribile<br />

progetto <strong>di</strong> sterminio delle “razze<br />

inferiori” come paravento per la<br />

possibilità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la vita sul<br />

nostro pianeta e <strong>di</strong> portarlo al<br />

culto degli Antichi Dei. L’avvento<br />

dell’ Homo Superior non era solo<br />

il sogno allucinante <strong>di</strong> un folle,<br />

ma anche l’ideale <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong><br />

personaggi e gruppi, tra cui le famigerate<br />

SS, che sarebbe degenerato<br />

nel pensiero <strong>di</strong> un popolo, in<br />

un tentativo <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficarne la<br />

storia.<br />

Un epilogo possibile e <strong>di</strong>verso dal<br />

bunker <strong>di</strong> Berlino e dal supposto<br />

Crepuscolo degli Dei è offerto al<br />

lettore in un saggio rivoluzionario<br />

e devastante, che riapre le porte<br />

<strong>di</strong> quel mondo oscuro.<br />

N elle<br />

Fabrizio Bucciarelli<br />

I SIGNORI DI THULE<br />

Segreti e misteri<br />

del nazionalsocialismo<br />

Ed. “Il Punto d’incontro”<br />

175 pagg. euro 12,90<br />

<strong>Associazione</strong> Laboratorio Brendola<br />

DAL FRONTE ALLA PRIGIONIA<br />

La grande guerra 1915-1918. Il lungo viaggio <strong>di</strong> Gino Zimello<br />

Centro Stu<strong>di</strong> Berici<br />

140 lettere che il caporale del 1°reggimento <strong>Granatieri</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>, Igino Zimello, scrisse alla famiglia si<br />

possono ricostruire tre anni <strong>di</strong> vicende tragiche che lo<br />

videro prima valoroso combattente sul fronte dell’Isonzo e del<br />

Carso e in seguito prigioniero nel campo <strong>di</strong> concentramento <strong>di</strong><br />

Cellelager in Germania - lo stesso campo dove fu ristretto<br />

anche lo scrittore Carlo Emilio Gadda.<br />

La lettera, per il caporale Zimello, come del resto per tutti gli<br />

altri combattenti, era l’unico mezzo per tenere sal<strong>di</strong> i legami<br />

con le famiglie lontane, per essere informati e informare delle<br />

piccole e gran<strong>di</strong> vicende quoti<strong>di</strong>ane, per incoraggiare o consolare,<br />

per dare notizie <strong>di</strong> vita o <strong>di</strong> morte. Sempre nell’ottica <strong>di</strong> essere<br />

in qualche modo presenti, <strong>di</strong> mantenere intatti quei fili che<br />

legavano chi combatteva e chi stava a casa e viceversa nella<br />

giornaliera attesa della fine del <strong>di</strong>stacco.<br />

La pubblicazione delle lettere e <strong>di</strong> altri documenti quali appunti,<br />

note <strong>di</strong> spesa, poesie e preghiere, è stata voluta dal nipote<br />

Igino Zimello sollecitato, in questo, dalla locale<br />

<strong>Associazione</strong> Laboratorio Brendola. Di lui e a commento del<br />

libro, vogliamo riportare la risposta data nel corso <strong>di</strong> un’intervista<br />

effettuatagli da “Il Giornale <strong>di</strong> Vicenza” alla domanda : -<br />

Che valore culturale può avere questo materiale nei giorni nostri? Cosa può insegnare alle generazioni<br />

più giovani? -<br />

«La lettura <strong>di</strong> questi scritti, a novant’anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza, ci riporta nel pieno <strong>di</strong> quel clima terribile del<br />

conflitto. Ci ricordano, con esatta durezza, i tempi in cui già la tecnologia e l’ideologia tentavano <strong>di</strong><br />

rimuovere, anche in guerra, ogni cognizione del dolore. E ricordano, soprattutto ai giovani, <strong>di</strong> quale<br />

carico <strong>di</strong> sofferenza sia portatrice la stessa guerra. Loro che, non avendo vissuto questi drammi in<br />

prima persona, spesso, non credano che esistano veramente».<br />

Alla presentazione ufficiale del libro, tenutasi nella sala della Comunità <strong>di</strong> Vò, a cura del Presidente<br />

dell’Ente, Giovanni Visonà, ha partecipato, al posto d’onore, una rappresentanza <strong>di</strong> <strong>Granatieri</strong> della<br />

Sezione <strong>di</strong> Bassano del Grappa guidata dal Presidente Luciano Bortolaso.<br />

LETTI PER VOI<br />

aprile-giugno 2006 15


ALAMARI CON LE STELLETTE<br />

S ignor<br />

16 aprile-giugno 2006<br />

Il <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> commiato<br />

del Colonello Meinero<br />

Molti dei lettori che erano presenti alla cerimonia <strong>di</strong> passaggio delle consegne per il comando<br />

del !° Reggimento <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>, fra i colonnelli Massimo Meinero e Attilio<br />

Monaco, ci hanno chiesto <strong>di</strong> pubblicare il testo del <strong>di</strong>scorso pronunciato da Meinero.<br />

Noi, che solo ora abbiamo avuto il testo del <strong>di</strong>scorso, lo pubblichiamo volentieri<br />

come omaggio a questo bravo e in<strong>di</strong>menticabile comandante che tanto ha dato al Reggimento<br />

e all’<strong>Associazione</strong>.<br />

generale comandante<br />

della Brigata, autorità civili,<br />

religiose e militari, soci e –<br />

lasciatemelo <strong>di</strong>re – soprattutto<br />

amici dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>, gentili signore,<br />

egregi signori, gra<strong>di</strong>tissimi<br />

ospiti. Vi ringrazio per avere voluto<br />

presenziare a questa cerimonia<br />

che vede l’avvicendamento<br />

del Comandante del 1°<br />

Reggimento “<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>”<br />

e vi rinnovo, a nome <strong>di</strong><br />

tutti i granatieri, il più cor<strong>di</strong>ale<br />

benvenuto o – per i più – il bentornato<br />

nella Caserma Gan<strong>di</strong>n.<br />

Guardate che spettacolo avete <strong>di</strong><br />

fronte a voi…signore e signori<br />

alla vostra ammirazione è con orgoglio<br />

<strong>di</strong> Comandante che vi presento<br />

il più antico Reggimento<br />

dell’Esercito Italiano!<br />

Volgo un reverente pensiero alla<br />

memoria <strong>di</strong> quanti sono caduti -<br />

in pace e in guerra - al servizio<br />

della nostra amata Patria: l’Italia, e<br />

qui rappresentati simbolicamente<br />

dal medagliere dell’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>.<br />

Stringendo tra le mie mani la<br />

sacra Ban<strong>di</strong>era del Reggimento le<br />

rendo omaggio quale elemento -<br />

unico e supremo - della tra<strong>di</strong>zione<br />

e della continuità della gloriosa<br />

storia dei <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>.<br />

Ringrazio il Sindaco <strong>di</strong> Roma, l’onorevole<br />

Walter Veltroni che ha<br />

concesso con sollecitu<strong>di</strong>ne la presenza<br />

del Gonfalone simbolo<br />

della Città Eterna, decorato <strong>di</strong> Medaglia<br />

d’Oro al Valor Militare. è la<br />

prova <strong>di</strong> come siano vivi e si rinnovino<br />

gli stretti legami <strong>di</strong> collaborazione<br />

e solidarietà tra i citta<strong>di</strong>ni<br />

della Capitale d’Italia e il nostro<br />

Reggimento, che qui è <strong>di</strong><br />

stanza dal 1902. Saluto i quattro<br />

Comandanti della Brigata che mi<br />

hanno sopportato durante il mio<br />

periodo <strong>di</strong> comando: il Generale<br />

Umberto Caparro, il Generale<br />

Giovanni Garassino, il Generale<br />

Massimiliano Del Casale e l’attuale<br />

comandante, il Generale<br />

Venci. Sono stato molto fortunato<br />

perché esistono tra tutti e quattro<br />

almeno un paio <strong>di</strong> caratteristiche<br />

che li accomunano: sono tutti granatieri<br />

e sono molto pazienti.<br />

Saluto poi i tre Comandanti <strong>di</strong><br />

Battaglione che si sono succeduti<br />

ai miei or<strong>di</strong>ni e mi hanno sempre<br />

supportato: il tenente colonnello<br />

Massimo Ceci, dal quale ricevetti<br />

l’insegna del comando nell’agosto<br />

2003, il tenente colonnello<br />

Carlo Emiliani e l’attuale Comandante<br />

del Battaglione <strong>Granatieri</strong><br />

“Assietta”, il tenente colonnello<br />

Massimo Siragusa.<br />

A questi Comandanti, ciascuno<br />

nel suo ruolo, rivolgo il mio ringraziamento<br />

per quello che mi<br />

hanno insegnato, per i suggerimenti,<br />

i consigli e le meritate<br />

“bacchettate” che mi hanno assestato<br />

per spronarmi a mantenere<br />

il Reggimento e me stesso sulla<br />

giusta rotta. Ora mi rivolgo a voi,<br />

miei granatieri, accomunando in<br />

questo termine tutti gli effettivi al<br />

reggimento in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dai gra<strong>di</strong>, categorie e ruoli. Dopo<br />

tanti, forse troppi giorni <strong>di</strong> comando<br />

devo salutarvi. Per quasi<br />

due anni e mezzo siete stati la mia<br />

ragione <strong>di</strong> vita, vi sono stato fedele<br />

come un coniuge innamorato<br />

e non vi ho mai tra<strong>di</strong>to.<br />

In altre analoghe cerimonie ho<br />

più volte ascoltato un più o meno<br />

lungo elenco <strong>di</strong> attività svolte, un<br />

esercizio stucchevole <strong>di</strong> “contabilità<br />

del tempo passato” che non<br />

mi appartiene. Quello che abbiamo<br />

fatto insieme lo conosciamo<br />

ed è inutile raccontarcelo<br />

addosso. Mantenete un piede nel<br />

passato per non <strong>di</strong>menticare le<br />

vostre trisecolari origini e per non<br />

commettere due volte lo stesso<br />

errore, ma rivolgete sempre il vostro<br />

sguardo dritto e alto verso il<br />

futuro.<br />

Tra coloro che presenziano a<br />

questa cerimonia sono presenti<br />

alcuni esperti Comandanti che,<br />

guardandovi negli occhi ed osservando<br />

il vostro spettacolare schieramento,<br />

possono giu<strong>di</strong>care al<br />

volo se il lavoro che abbiamo<br />

svolto ha prodotto risultati positivi<br />

o meno. Non posso certo io<br />

giu<strong>di</strong>care me stesso o trarre una<br />

valutazione complessiva su questi<br />

due anni e mezzo. Ognuno <strong>di</strong> voi<br />

sa se e quanto valgo. Se mi ritenete<br />

un Comandante meritevole<br />

<strong>di</strong> considerazione: imitatemi !<br />

In caso contrario, adottate stili <strong>di</strong><br />

comportamento <strong>di</strong>fferenti. In ambedue<br />

i casi, sarà il Reggimento a<br />

raccogliere i frutti copiosi del vostro<br />

impegno e del vostro agire.<br />

Non vi limitate al meschino pensiero<br />

<strong>di</strong> quello che il Reggimento<br />

può fare per voi, ma piuttosto<br />

concentratevi su quello che ciascuno<br />

<strong>di</strong> voi può fare per il nostro<br />

Reggimento. è per me <strong>di</strong>fficile<br />

trattenere l’emozione che sento<br />

montare come un’irrefrenabile<br />

marea fatta <strong>di</strong> amore, lealtà e fedeltà.<br />

Nel lasciare il Comando del Reggimento<br />

sono pervaso da tre sentimenti:<br />

amarezza, dolore, orgoglio.<br />

Amarezza perché potevo


fare <strong>di</strong> più. Voi meritate <strong>di</strong> più,<br />

molto <strong>di</strong> più <strong>di</strong> quanto già non<br />

abbiate. Io non sono riuscito a<br />

salvaguardarvi appieno come invece<br />

avrei voluto e dovuto fare,<br />

ma ho sempre tentato <strong>di</strong> farlo,<br />

non mi sono mai tirato in<strong>di</strong>etro.<br />

Mi sarebbe piaciuto avere l’onore<br />

<strong>di</strong> condurvi in un turno <strong>di</strong> missione<br />

all’estero.<br />

Avrebbe costituito una esperienza<br />

unica e vivificante per tutti voi<br />

che siete dei soldati veri ed aspirate<br />

a <strong>di</strong>mostrarlo sul campo e sarebbe<br />

stato un motivo <strong>di</strong> crescita<br />

professionale ulteriore per me<br />

stesso. Questo sentimento è ancora<br />

più nobile perché nessun<br />

granatiere vuole barattare l’operatività<br />

con le nostre tra<strong>di</strong>zioni.<br />

Non <strong>di</strong> meno però, risulta ormai<br />

impellente l’esigenza <strong>di</strong> testimoniare<br />

- con i fatti - che i <strong>Granatieri</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> non sono solo delle<br />

“truppe da parata” ! Spero con<br />

tutto il cuore che presto le nostre<br />

autorità <strong>di</strong> vertice pongano fine a<br />

questa sorta <strong>di</strong> “ghettizzazione<br />

operativa” e vi impieghino in una<br />

missione <strong>di</strong> pace all’estero.<br />

Dolore per i nostri due commilitoni<br />

che ci hanno prematuramente<br />

lasciato …”per andare<br />

avanti” come <strong>di</strong>ceva il compianto<br />

Padre Chiti. Durante il mio comando<br />

sono mancati il Maresciallo<br />

Graziosi e il Caporal Maggiore<br />

Scelto D’Urso. Il loro ricordo<br />

marcerà per sempre con la<br />

nostra Ban<strong>di</strong>era.<br />

Orgoglio perché per più <strong>di</strong> due<br />

anni sono stato il vostro Comandante<br />

ed ho avuto il privilegio <strong>di</strong><br />

custo<strong>di</strong>re questa gloriosa Ban<strong>di</strong>era.<br />

Vi ammiro perché in ogni<br />

frangente vi siete <strong>di</strong>mostrati per<br />

quello che siete, dei bravi e magnifici<br />

ragazzi, come lo erano i<br />

vostri progenitori dei quali siete i<br />

degni ere<strong>di</strong>.<br />

I soldati sono l’Esercito e non<br />

esiste Esercito migliore dei propri<br />

soldati. Possono esistere dei Reggimenti<br />

in cui i soldati siano migliori<br />

del loro Comandante, ma<br />

certamente non può esistere un<br />

eccellente Comandante se ai suoi<br />

or<strong>di</strong>ni non sono posti dei bravi<br />

soldati.<br />

Se qualche risultato positivo ho<br />

raggiunto lo devo al vostro impegno,<br />

per questo vi guardo con<br />

orgoglio <strong>di</strong> padre, grazie per<br />

quanto avete fatto e continuerete<br />

a fare per il Reggimento.<br />

Quando assunsi questo incarico<br />

con il grado <strong>di</strong> tenente colonnello<br />

ero un perfetto sconosciuto ai<br />

più, pescato - probabilmente in<br />

mancanza <strong>di</strong> meglio - dal vasto<br />

anonimato dell’Esercito per tappare<br />

una vacanza organica che si<br />

era subitaneamente creata per<br />

sod<strong>di</strong>sfare superiori esigenze<br />

delle Forze Armate.<br />

Mi sono ritrovato, quasi incredulo,<br />

scaraventato in tutta fretta<br />

su questo palcoscenico. Fra poco,<br />

le luci della ribalta si sposteranno<br />

sul mio sostituto, il colonnello Attilio<br />

Monaco ed io, in buon or<strong>di</strong>ne,<br />

rientrerò nell’anonimato da<br />

cui sono venuto. Si <strong>di</strong>ce che nella<br />

vita “uno raccoglie ciò che semina”.<br />

In tribuna sono presenti molte<br />

persone a me care. Alcune <strong>di</strong><br />

esse, sono soci dell’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>, sono venuti<br />

da molto lontano, hanno lasciato<br />

le loro occupazioni ed i<br />

loro interessi e, a spese loro, sono<br />

qui oggi, unicamente per essermi<br />

vicino in questo momento, a testimoniare<br />

un reciproco purissimo<br />

sentimento <strong>di</strong> amicizia e <strong>di</strong> cameratismo<br />

scevro da qualsiasi miraggio<br />

<strong>di</strong> futuro tornaconto.<br />

Io guardo a questo raccolto e mi<br />

sento un uomo ricchissimo. Voglio<br />

ora ringraziare una donna<br />

che mi ha sorretto in tutti questi<br />

mesi e che è presente in tribuna:<br />

mia moglie Daniela.<br />

Senza avanzare legittime <strong>di</strong>fficoltà<br />

ha saputo governare da sola la famiglia<br />

composta dai nostri due<br />

figli. Lo ha fatto nel migliore dei<br />

mo<strong>di</strong> possibili. Per tre lunghi anni<br />

ha saputo magistralmente conciliare<br />

impegni familiari, gestione<br />

della casa e le sue incombenze<br />

professionali sopportando la mia<br />

assenza forzata da Modena, i miei<br />

sbalzi <strong>di</strong> umore e le tensioni nervose<br />

<strong>di</strong> cui sono cronicamente af-<br />

flitti i Comandanti.<br />

Si <strong>di</strong>ce che le mogli dei militari rivestono<br />

un grado gerarchico imme<strong>di</strong>atamente<br />

superiore a quello<br />

dei mariti. Per quanto mi riguarda,<br />

mia moglie è stata così<br />

brava da meritare <strong>di</strong> più e, se io<br />

sono un Colonnello, lei merita <strong>di</strong><br />

essere considerata un Generale <strong>di</strong><br />

Divisione ! Infine, mi rivolgo al<br />

mio successore - il 92° Comandante<br />

del Reggimento - il colonnello<br />

Attilio Monaco che ritorna<br />

nei ranghi del Reggimento dopo<br />

esserne stato Comandante del<br />

Battaglione.<br />

Vedendolo qui accanto a me potete<br />

facilmente fare il paragone:<br />

“prima e dopo la cura”. Ci legano<br />

ormai antichi sentimenti <strong>di</strong> amicizia<br />

e <strong>di</strong> cameratismo. Siamo gli<br />

opposti che si attraggono, lui del<br />

sud ed io del nord, lui amante del<br />

caffè e delle sigarette ed io della<br />

forchetta.<br />

Carissimo Attilio, il fardello che<br />

ora sto per passarti è fatto <strong>di</strong><br />

oneri, responsabilità ed onore. So<br />

che possie<strong>di</strong> le qualità necessarie<br />

per sostenere questo peso e so<br />

anche che lo farai con passione,<br />

impegno e sacrificio: in bocca al<br />

lupo <strong>di</strong> vero cuore e, se ti riuscirà,<br />

conduci questo magnifico Reggimento<br />

ad operare all’estero.<br />

A tutti voi rivolgo - quale ultimo<br />

ma non estremo saluto - quello<br />

che il nostro fondatore, il duca<br />

Carlo Emanuele II° <strong>di</strong> Savoia<br />

vergò <strong>di</strong> suo pugno al termine<br />

dell’atto amministrativo con il<br />

quale <strong>di</strong>ede la levata al Reggimento<br />

delle Guar<strong>di</strong>e: “tanto eseguite<br />

e Dio nostro Signore vi conservi”.<br />

Viva il 1° Reggimento <strong>Granatieri</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>, viva l’Esercito Italiano,<br />

viva l’Italia!<br />

ALAMARI CON LE STELLETTE<br />

aprile-giugno 2006 17


ALAMARI CON LE STELLETTE<br />

I primi<br />

18 aprile-giugno 2006<br />

Teulada, tra passato e futuro<br />

bagliori del mattino si riflettono sul mare<br />

della <strong>Sardegna</strong> rifrangendosi sulle ban<strong>di</strong>ere<br />

bianco-rosse che sventolano sui balconi della citta<strong>di</strong>na<br />

<strong>di</strong> Carloforte. Qualcuno è <strong>di</strong>etro le finestre a<br />

scrutare l’orizzonte, tra la nebbia sottile mattutina,<br />

nella felice attesa dell’arrivo del traghetto proveniente<br />

da Sant’Antioco con a bordo i giovani <strong>Granatieri</strong> del 1°<br />

Reggimento. Qualcun altro è gia sulla banchina del<br />

porto, pronto ad offrire una calorosa accoglienza. Il<br />

Sindaco, con la sua sciarpa tricolore, insieme ai rappresentanti<br />

dell’ANGS e della Pro Loco fremono per<br />

elargire i doverosi riti <strong>di</strong> benvenuto. L’isola è in festa.<br />

Ecco approdare il traghetto, e man mano che la rampa<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa si porta sulla terra ferma, piano piano, si intravede<br />

il picchetto d’onore già inquadrato e pronto a<br />

rompere quel sottile equilibrio <strong>di</strong> calma e silenzio <strong>di</strong><br />

una splen<strong>di</strong>da domenica <strong>di</strong> marzo che, prima <strong>di</strong> allora,<br />

aleggiava sull’isola <strong>di</strong> San Pietro.<br />

E’ un tripu<strong>di</strong>o inaspettato. I <strong>Granatieri</strong> sono sommersi<br />

da un forte applauso generale. Il Primo Citta<strong>di</strong>no isolano<br />

accoglie il Comandante il Reggimento, colonnello<br />

Attilio Monaco,<br />

e il suo Decano,<br />

con particolare<br />

entusiasmo e<br />

calore. Tra la folla<br />

c’è qualche “meno<br />

giovane” col basco<br />

granatieresco ormai<br />

logoro dal tempo,<br />

ma con una granata<br />

ancora viva, e i gloriosi<br />

Alamari indossati<br />

con tanto orgoglio<br />

e rispolverati<br />

per l’occasione.<br />

Chissà da quanto<br />

tempo attendevano<br />

questo momento!<br />

Il giovane Tenente Proietti, in testa al picchetto d’onore,<br />

si <strong>di</strong>rige nelle vie della citta<strong>di</strong>na impartendo or<strong>di</strong>ni<br />

secchi e precisi, rigorosamente seguiti dai pesanti<br />

passi dei suoi uomini. Mentre il plotone armato e vestito<br />

con le splendenti Placche Granatine, si addentra<br />

nel centro storico, gli abitanti della piccola citta<strong>di</strong>na si<br />

inseriscono sempre più nelle file della rappresentanza<br />

fino a formare un lungo e informale corteo. Vengono<br />

resi prima gli onori ai Caduti in guerra e poi deposta<br />

una corona <strong>di</strong>nanzi alla lapide sulla parete anteriore<br />

della chiesa <strong>di</strong> San Michele, cattedrale <strong>di</strong> Carloforte.<br />

E’ la tappa conclusiva <strong>di</strong> quest’itinerario storico che<br />

cammina a ritroso nel tempo poiché si conclude per<br />

ricordare Don Bernar<strong>di</strong>no Antonio Genovese duca <strong>di</strong><br />

San Pietro, con una Messa in suo onore alla quale<br />

hanno partecipato i carlofortini e i nostri <strong>Granatieri</strong> accomunati<br />

dalla speciale devozione al munifico Duca.<br />

I bal<strong>di</strong> soldati sono tornati a salutare il nobile sardo<br />

che il 10 luglio 1744 aveva armato il “Reggimento <strong>Sardegna</strong><br />

Fanteria” e suo figlio Don Alberto Genovese,<br />

donatore al Reggimento delle famose 120.000 lire vecchie<br />

<strong>di</strong> Piemonte. E’ la famiglia che ha avuto una parte<br />

importante nella trisecolare tra<strong>di</strong>zione granatieresca.<br />

Terminata la funzione religiosa, la popolazione incuriosita<br />

si confonde tra i gruppetti <strong>di</strong> granatieri intrec-<br />

ciando nuove conversazioni. E’ bello osservare i<br />

vecchi abitanti dell’isola, ancora legati al loro <strong>di</strong>aletto<br />

<strong>di</strong> origine genovese, intenti a parlare con i giovani soldati<br />

delle loro esperienze e dei loro ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> quando<br />

hanno vissuto il dramma della guerra o il periodo<br />

della leva obbligatoria. E’ un incontro tra storia, tra<strong>di</strong>zione<br />

e futuro, prossimo alle innovazioni, che ha<br />

come comune denominatore la stessa passione e legame<br />

per i bianchi Alamari.<br />

Ecco allora che qualche soldato evoca con particolare<br />

animosità le esperienze da fuciliere nei poligoni <strong>di</strong> tiro<br />

<strong>di</strong> Capo Teulada, nonostante sul volto <strong>di</strong> qualcuno si<br />

legga ancora la fatica dell’esercitazione svolta la notte<br />

prima.<br />

Il 1° Reggimento, insieme al 3° squadrone dei “lancieri<br />

<strong>di</strong> Montebello”, giungono <strong>di</strong>fatti in <strong>Sardegna</strong> per affinare<br />

l’addestramento logistico-operativo per l’imminente<br />

invio in KOSOVO per l’operazione “Joint Enterprise”.<br />

Le giornate presso il poligono <strong>di</strong> Capo Teulada sono<br />

lunghe e intense: le compagnie del battaglione “Assietta”<br />

si avvicendano<br />

in addestramenti<br />

<strong>di</strong>urni, notturni, a<br />

fuoco e in bianco e a<br />

bordo <strong>di</strong> elicotteri. Il<br />

tutto è “monitorizzato”<br />

da un sorprendente<br />

Posto Comando,<br />

realizzato in<br />

brevissimo tempo<br />

dalla Compagnia Comando<br />

e Supporti<br />

Logistici del Reggimento,<br />

costituito da<br />

tende pneumatiche<br />

magistralmente mascherate<br />

nella vegetazione<br />

sarda e capace<br />

<strong>di</strong> resistere alle innumerevoli folate <strong>di</strong> maestrale<br />

che hanno imperversato nei primi giorni d’accampamento.<br />

Lo sforzo da parte del Reggimento è stato notevole a<br />

causa della necessità <strong>di</strong> compiere determinate attività<br />

operative nei tempi previsti, nonostante le limitate risorse<br />

finanziarie, <strong>di</strong> mezzi e <strong>di</strong> materiali che hanno<br />

spesso costretto i <strong>Granatieri</strong> a percorrere a pie<strong>di</strong> gran<br />

parte dell’immensa area del poligono. Tutti, però,<br />

erano certi <strong>di</strong> poter contare sull’unica, inestinguibile e<br />

imperante risorsa: lo spirito granatieresco. I <strong>Granatieri</strong>,<br />

insieme alla “stella” che spesso li accompagna, l’hanno<br />

spuntata raggiungendo gli obiettivi preposti e<br />

superando con successo le <strong>di</strong>fficoltà.<br />

Ed è stato proprio lo stesso spirito granatieresco, che<br />

da più <strong>di</strong> tre secoli <strong>di</strong> storia arde e accomuna ogni<br />

Granatiere, che, mentre nella piccola piazza del<br />

centro storico <strong>di</strong> Carloforte echeggiavano le note dell’Inno<br />

<strong>Nazionale</strong>, ha riunito gli ex combattenti e i giovani<br />

<strong>Granatieri</strong> presenti in un corale canto all’unisono,<br />

testimonianza che tale spirito è sempre vivo tra i giovani<br />

e i meno giovani <strong>Granatieri</strong>, ancora dopo oltre tre<br />

secoli <strong>di</strong> storia, per affrontare al meglio gli impegni<br />

presenti e futuri.<br />

granatiere, Capitano Leonardo Mancino


Il “primo” è pronto<br />

Addestramento sulle tecniche<br />

d’intervento in or<strong>di</strong>ne pubblico<br />

per le operazioni <strong>di</strong> pace fuori dai<br />

confini nazionali.<br />

Il<br />

Primo Reggimento <strong>Granatieri</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> è pronto<br />

all’immissione in teatro<br />

operativo “Kosovo”. Nel prossimo<br />

mese, infatti, assumerà il<br />

controllo dell’area “Ovest”, avvicendando<br />

il 6° Reggimento Bersaglieri.<br />

Il glorioso Reggimento ha dato il<br />

via ai preparativi già nei primi<br />

giorni del mese <strong>di</strong> marzo con il<br />

campo d’arma svoltosi nel poligono<br />

<strong>di</strong> Capo Teulada in terra<br />

sarda. Oltre venti giorni d’intenso<br />

addestramento in cui i <strong>Granatieri</strong><br />

hanno effettuato esercitazioni a<br />

fuoco partendo dal livello<br />

squadra e plotone, per concludere<br />

con l’esercitazione <strong>di</strong> “complesso<br />

minore”. Una serie d’attività<br />

operative quali check point,<br />

scorta convogli, reazioni ad offese<br />

<strong>di</strong> armi automatiche hanno caratterizzato<br />

il tema del “campo”.<br />

L’addestramento ha riguardato<br />

anche le componenti contro carri<br />

e mortai del Reggimento, quest’ultima<br />

impegnata nei tiri proprio<br />

in una giornata in cui il fortissimo<br />

vento del Capo ha complicato<br />

non poco il lavoro dei<br />

“pezzi” esaltando ulteriormente la<br />

professionalità dei mortaisti.<br />

Al rientro in caserma “Gan<strong>di</strong>n” la<br />

fase d’approntamento è proseguita<br />

intensamente.<br />

Le prime settimane <strong>di</strong> giugno, infatti,<br />

sono state le più impegna-<br />

tive, quelle della fase <strong>di</strong> amalgama,<br />

in cui tutto il reggimento ed<br />

i concorsi <strong>di</strong> personale si sono trovati<br />

ad operare insieme per trovare<br />

il giusto affiatamento ed affinare<br />

l’addestramento militare. Un<br />

periodo in cui le compagnie<br />

hanno dovuto intensificare ulteriormente<br />

la preparazione, in vista<br />

della valutazione da parte del<br />

team <strong>di</strong> esperti proveniente dal 2°<br />

Comando delle Forze Operative<br />

<strong>di</strong> Difesa.<br />

In tale contesto è <strong>di</strong> particolare rilevanza<br />

l’esercitazione sul “controllo<br />

della folla” svolta presso<br />

l’area addestrativa <strong>di</strong> Montelibretti<br />

(RM) dalla 1^ Compagnia del<br />

Reggimento. Attività, fino a non<br />

molti anni fa, <strong>di</strong> esclusiva competenza<br />

delle forze dell’or<strong>di</strong>ne sul<br />

territorio nazionale ma che, con<br />

l’impiego delle Forze Armate in<br />

operazioni <strong>di</strong> risposta alle crisi, assume<br />

fondamentale importanza<br />

per garantire il controllo dell’or<strong>di</strong>ne<br />

e la sicurezza delle popolazioni<br />

soccorse.<br />

L’or<strong>di</strong>ne pubblico, nelle situazioni<br />

<strong>di</strong> maggior pericolo, si estrinseca<br />

in attività mirate alla <strong>di</strong>spersione<br />

<strong>di</strong> folle in tumulto me<strong>di</strong>ante <strong>di</strong>ssuasione<br />

piuttosto che repressione,<br />

l’uso minimo della forza ne<br />

è principio fondamentale. Questo<br />

esalta l’importanza dell’addestramento:<br />

un’unità coesa ben coor<strong>di</strong>nata<br />

e capace <strong>di</strong> rispondere con<br />

prontezza e flessibilità alle situazioni<br />

impreviste che potrebbero<br />

presentarsi, è già un ottimo strumento<br />

persuasivo nei confronti <strong>di</strong><br />

elementi facinorosi e violenti.<br />

A Montelibretti, i <strong>Granatieri</strong> hanno<br />

<strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> aver acquisito le capacità<br />

necessarie per effettuare<br />

questo tipo <strong>di</strong> operazioni: la statura,<br />

tutti alti e possenti, unita alla<br />

<strong>di</strong>sciplina ed alla determinazione<br />

appresa grazie al quoti<strong>di</strong>ano lavoro,<br />

fanno della “vecchia<br />

guar<strong>di</strong>a” un’unità sicuramente<br />

idonea ad affrontare situazioni <strong>di</strong><br />

crisi in cui si richiede l’impiego<br />

delle tecniche <strong>di</strong> controllo della<br />

folla.<br />

Nello stesso giorno il resto del<br />

Reggimento veniva sottoposto a<br />

verifica presso la propria sede:<br />

L’equipaggiamento in<strong>di</strong>viduale, la<br />

cultura professionale e la capacità<br />

<strong>di</strong> maneggio delle armi sono state<br />

oggetto <strong>di</strong> accurata verifica da<br />

parte dei valutatori. Nonostante i<br />

problemi logistici che affliggono il<br />

nostro Esercito a causa delle<br />

poche risorse <strong>di</strong>sponibili, i <strong>Granatieri</strong><br />

sono pronti ad operare, ancora<br />

una volta dopo 347 anni <strong>di</strong><br />

storia!<br />

granatiere tenente<br />

Ettore Guzzarri<br />

ALAMARI CON LE STELLETTE<br />

aprile-giugno 2006 19


8<br />

ALAMARI CON LE STELLETTE<br />

20 aprile-giugno 2006<br />

Una simulazione “reale”<br />

Tecniche molto sofisticate per valutare il grado <strong>di</strong> preparazione dei quadri. I computer<br />

simulano il campo <strong>di</strong> battaglia e l’attività dell’avversario. “D+58 ore 2200/A, il 1° Reggimento<br />

“<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>” TF101 avanzato a destra del <strong>di</strong>spositivo della Brigata<br />

“AOSTA” (sforzo sussi<strong>di</strong>ario), sotto il comando del Colonnello Attilio Monaco, è posizionato<br />

sulle pianure della Puglia e si sta preparando a fronteggiare un nemico che sta<br />

avanzando sul territorio con l’intenzione <strong>di</strong> annetterlo. I reparti sono in posizione, l’equipaggiamento<br />

è completo, armi e munizioni sono pronte, i mezzi sono efficienti e<br />

pronti a muovere su or<strong>di</strong>ne, le razioni viveri sono al seguito, il personale è motivato e in<br />

attesa <strong>di</strong> scendere sul campo <strong>di</strong> battaglia. Tutti sono pronti, se necessario, all’estremo sacrificio<br />

come molti nostri predecessori hanno fatto con orgoglio ed onore prima <strong>di</strong> noi”.<br />

N on<br />

si tratta <strong>di</strong> un’operazione<br />

militare sul<br />

campo, ma <strong>di</strong> una simulazione<br />

in piena regola svolta<br />

presso il Centro <strong>di</strong> Simulazione<br />

e Validazione (CESIVA)<br />

dell’Esercito, sito nella sede<br />

della Scuola <strong>di</strong> Guerra in Civitavecchia.<br />

Il 1° Reggimento “<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Sardegna</strong>”, in previsione del<br />

prossimo impegno operativo<br />

in KOSOVO per condurre l’Operazione<br />

“Joint Enterprise”,<br />

ha avuto l’occasione <strong>di</strong> esercitare<br />

i propri Quadri utilizzando<br />

un sofisticato sistema <strong>di</strong><br />

simulazione computerizzato.<br />

Questa simulazione viene<br />

svolta per porre i Comandanti<br />

ai vari livelli <strong>di</strong> fronte alla<br />

realtà <strong>di</strong> gestire uomini, mezzi<br />

e gestire materiali in modo talmente<br />

realistico da non potere<br />

essere eguagliato da nessun<br />

manuale <strong>di</strong> vario tipo o esercitazioni<br />

sul terreno.<br />

Il sistema utilizza una cartografia<br />

<strong>di</strong>gitalizzata che permette<br />

<strong>di</strong> passare, per zoom<br />

successivi, da una scala<br />

1:250.000 fino a fotografie satellitari<br />

del terreno e rilievi in<br />

tre <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> porzioni <strong>di</strong><br />

pochi chilometri, che riportano<br />

tutto (dai corsi d’acqua<br />

alla vegetazione, dalle vie <strong>di</strong><br />

comunicazione ai centri abitati)<br />

del territorio preso in considerazione.<br />

Sul sistema i Comandanti possono<br />

muovere liberamente<br />

tutte le unità a loro <strong>di</strong>sposizione<br />

fino a livello squadra.<br />

Ogni unità ha una capacità<br />

operativa, da schierare sul terreno,<br />

che può essere impegnata<br />

in combattimento contro<br />

le forze ostili con un risultato<br />

che può essere considerato,<br />

sotto ogni punto <strong>di</strong> vista,<br />

molto vicino alla realtà.<br />

Questo metodo, che apparentemente<br />

può sembrare solo un<br />

sofisticatissimo gioco, si<br />

chiama Sistema <strong>di</strong> Simulazione<br />

Constructive (Si.s.co).<br />

Il Comando del 1° Reggimento<br />

“<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>” ha<br />

avuto l’occasione <strong>di</strong> poter utilizzare<br />

questo sistema per due<br />

settimane, facendo precedere<br />

la condotta da un’iniziale fase<br />

<strong>di</strong> pianificazione, il tutto dal 20<br />

febbraio al 3 marzo 2006.<br />

Lo scenario <strong>di</strong> riferimento è<br />

del tipo ”WAR”. La prima fase<br />

(pianificazione) ha impegnato,<br />

in particolar modo, lo staff del<br />

Reggimento che, sotto la sapiente<br />

guida del Comandante<br />

del Battaglione “Assietta” tenente<br />

colonnello Massimo Siragusa<br />

e del Capo Ufficio OAI,


capitano Fabio Ioli, ha sviluppato<br />

il Processo Decisionale e<br />

<strong>di</strong> Pianificazione (PDP) per la<br />

soluzione del problema operativo<br />

contenuto nell’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

Operazione ricevuto dal Comando<br />

Brigata “Aosta” (da cui<br />

il Reggimento <strong>di</strong>pendeva nell’operazione<br />

supposta). Il risultato<br />

è stato un esame della<br />

Missione e della Situazione tali<br />

da consentire al Comandante<br />

del Reggimento, colonnello<br />

Attilio Monaco, <strong>di</strong> esprimere il<br />

suo intento da raggiungere ed<br />

il Concetto d’Azione per come<br />

conseguirlo.<br />

L’organizzazione <strong>di</strong> tali decisioni,<br />

in un Or<strong>di</strong>ne d’Operazione<br />

del Reggimento, ha rappresentato<br />

il termine della<br />

prima fase e il via alla simulazione<br />

della condotta.<br />

L’azione è cominciata all’inizio<br />

della seconda settimana, contrapponendo<br />

le compagnie del<br />

Reggimento ad un avversario<br />

numericamente più forte.<br />

In questo frangente d’inferiorità<br />

numerica, ma non certo <strong>di</strong><br />

capacità operative, i Comandanti<br />

delle compagnie esercitate,<br />

che vedevano messe in<br />

pratica le loro <strong>di</strong>sposizioni dai<br />

Comandanti <strong>di</strong> plotone (<strong>di</strong><br />

fatto <strong>di</strong>slocati in altri locali)<br />

con cui interagivano tramite simulatore,<br />

sono riusciti a tenere<br />

testa all’avanzata nemica,<br />

a <strong>di</strong>fendere le proprie posizioni<br />

(come da or<strong>di</strong>ni ricevuti)<br />

e, non ultimo, a infliggere consistenti<br />

per<strong>di</strong>te alle forze contrapposte.<br />

Nel corso dell’attività il Reggi-<br />

mento è stato onorato dalla visita<br />

del Capo <strong>di</strong> Stato Maggiore<br />

dell’Esercito che, accompagnato<br />

dal Comandante delle<br />

Forze Operative Terrestri, dal<br />

Comandante del 2° FOD e dal<br />

Comandante della Brigata<br />

“<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>”, si è<br />

vivamente complimentato con<br />

il Comandante del 1° Reggimento<br />

“<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>”<br />

per l’operato svolto.<br />

Al termine dell’esercitazione,<br />

tutti sono stati convinti che<br />

questa nuova esperienza<br />

presso il CESIVA <strong>di</strong> Civitavecchia<br />

è stata un’ottima prova<br />

per gli Ufficiali, i Sottufficiali e<br />

la truppa del 1° Reggimento<br />

“<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>” parte-<br />

cipanti così come è stato corale<br />

l’auspicio <strong>di</strong> poter ripetere<br />

questa esperienza perché,<br />

come giustamente affermano<br />

al Centro <strong>di</strong> Simulazione e Validazione<br />

dell’Esercito: «la<br />

guerra è simulata, ma … il brivido<br />

è reale».<br />

Un ringraziamento particolare<br />

va al tenente colonnello<br />

Michele Turi, Comandante <strong>di</strong><br />

Gruppo del 33° Reggimento <strong>di</strong><br />

artiglieria “Aqui”, per il contribuito<br />

<strong>di</strong> esperienza fornito<br />

sia in fase <strong>di</strong> preparazione sia<br />

in fase <strong>di</strong> condotta dell’esercitazione.<br />

granatiere,<br />

capitano Fabrizio Zaratti<br />

ALAMARI CON LE STELLETTE<br />

aprile-giugno 2006 21


ALAMARI CON LE STELLETTE<br />

Il<br />

22 aprile-giugno 2006<br />

LA FESTA DELLA REPUBBLICA<br />

Mentre il 1° Reggimento stava completando il ciclo d’addestramento<br />

e le prove <strong>di</strong> valutazione per l’impiego in<br />

Kosovo, come sempre è avvenuto nella sua storia, ha dovuto<br />

anche far fronte agli impegni <strong>di</strong> rappresentanza.<br />

L’annuale parata del due giugno, per la festa della Repubblica,<br />

ne è un esempio. Alla stessa hanno partecipato<br />

la Ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong> Guerra, il Comandante del Reggimento e<br />

una Compagnia <strong>di</strong> formazione per la sfilata in parata; il<br />

Comandante del Battaglione “Assietta”, il Comandante<br />

della 1ª Compagnia <strong>di</strong> formazione e un plotone <strong>di</strong> <strong>Granatieri</strong><br />

per il Battaglione <strong>di</strong> formazione interforze che ha<br />

reso gli onori al Presidente della Repubblica durante la<br />

deposizione della corona presso l’Altare della Patria.<br />

Nella sfilata <strong>di</strong> questo anno erano assenti i vari gruppi<br />

“storici”, sicuramente interessanti per il grande pubblico,<br />

ma che davano alla manifestazione un tono quasi folcloristico<br />

<strong>di</strong> festa paesana. Le varie uniformi “storiche”, repliche molto spesso approssimate <strong>di</strong> quelle<br />

veramente antiche, inoltre, inducevano alcuni sprovveduti a considerare tale anche la nostra<br />

Grande Uniforme Speciale che, invece, è una vera e propria uniforme d’or<strong>di</strong>nanza come quella,<br />

analoga, in uso ai Carabinieri. Sembra che i dubbi residui siano stati fugati anche da un preciso<br />

intervento in tal senso dei vertici dello Stato Maggiore dell’Esercito che ha chiarito la cosa nelle<br />

se<strong>di</strong> opportune.<br />

I <strong>Granatieri</strong>, come sempre, hanno riscosso l’ammirazione delle numerose autorità e della popolazione,<br />

dato lustro alla Forza Armata che fa risalire le proprie origini al 1659, data della loro costituzione.<br />

Ricordata a Spoleto la Battaglia degli Altipiani<br />

novantesimo anniversario<br />

della Battaglia degli<br />

Altipiani è stato commemorato<br />

presso i reparti <strong>Granatieri</strong>,<br />

nella Caserma Garibal<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> Spoleto, il giorno 8 giugno.<br />

Curato dalla Brigata, che operò<br />

in quel fatto d’armi a ranghi<br />

completi, l’evento si è svolto<br />

con una conferenza del Comandante<br />

della Brigata, il generale<br />

Antonio Venci, e un<br />

concerto della banda del 1°<br />

reggimento <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>.<br />

Spoleto è stata scelta perché<br />

già sede del battaglione<br />

“Cengio” e, al momento, sede<br />

della 5^ e 6^ compagnia che<br />

da esso derivano, nonché per<br />

la circostanza che i comprensori<br />

<strong>di</strong> quella città sono stati<br />

utilizzati dal 1° reggimento<br />

<strong>Granatieri</strong>, impegnato in un intenso<br />

ciclo <strong>di</strong> attività addestrative.<br />

La conferenza ha riguardato gli<br />

aspetti tattici dei combattimenti<br />

con cui i <strong>Granatieri</strong> opposero<br />

strenua resistenza alla progressione<br />

degli austro-ungarici<br />

verso la pianura vicentina, non<br />

<strong>di</strong>sgiunti da quelli strategici e<br />

storici, ampliando la narrazione<br />

con la proiezione <strong>di</strong><br />

Copertina della pubblicazione realizzata<br />

dal generale Antonio Venci in occasione<br />

del 90° anniversario della Battaglia degli<br />

Altopiani. L’immagine è quella <strong>di</strong> un<br />

quadro esistente nel Museo dal titolo: “Il<br />

nemico saluta i Caduti del Monte<br />

Cengio”.<br />

mappe e opere iconografiche<br />

conservate presso il Museo dei<br />

<strong>Granatieri</strong>.<br />

Allo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgare più approfon<strong>di</strong>ta<br />

conoscenza <strong>di</strong> quella<br />

battaglia presso i più giovani<br />

Volontari, è stato anche approntato<br />

e <strong>di</strong>stribuito, nell’occasione,<br />

il libro “La brigata Grana-<br />

tieri sugli Altipiani”, basato sull’opera<br />

del generale Edoardo<br />

Scala “I granatieri <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>”<br />

e riprodotto dalla tipografia del<br />

reggimento. Si tratta <strong>di</strong> una sintesi,<br />

descrittiva, dell’epopea<br />

della <strong>Granatieri</strong> al comando del<br />

generale Pennella, corredata da<br />

una carta topografica in cui vengono<br />

in<strong>di</strong>cati alcuni dei luoghi<br />

in cui si svolsero i più intensi<br />

combattimenti, come Forte<br />

Corbin, Belmonte, Cesuna e<br />

Monte Cengio.<br />

La banda musicale ha fornito<br />

simpatica conclusione all’evento,<br />

eseguendo con bravura,<br />

talvolta virtuosistica, musiche<br />

sinfoniche, popolari e militari.<br />

Più solenne e molto partecipata<br />

cerimonia commemorativa si è<br />

tenuta poi, domenica 11<br />

giugno, in Cogollo del Cengio e<br />

Monte Cengio, a cura dell’<strong>Associazione</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>Granatieri</strong><br />

<strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>, cui in rappresentanza<br />

dell’intera brigata è intervenuto<br />

il suo comandante,<br />

ospite dell’Onorevole Lino Fornale,<br />

che come è noto fu l’artefice<br />

dell’istituzione della “Zona<br />

Sacra” che ha consentito <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>re<br />

immutato quel luogo<br />

pregno della memoria <strong>di</strong> tanto<br />

sacrificio.


Caro Direttore,<br />

ritengo che sia doverosa l’integrazione dell’articolo<br />

<strong>di</strong> pagg. 13 e 14 dell’ultimo numero (!/2006) in cui<br />

è ricordato il soccorso prestato, con imme<strong>di</strong>atezza<br />

ed efficacia, dai <strong>Granatieri</strong> alle sfortunate popolazioni<br />

dell’Irpinia colpite dal <strong>di</strong>sastroso terremoto<br />

del 1980.<br />

Quei valorosi e fattivi <strong>Granatieri</strong> appartenevano al<br />

2° battaglione “Cengio”, comandato dall’ottimo tenente<br />

colonnello Luciano Venturini, poi in<strong>di</strong>menticabile<br />

Segretario <strong>Nazionale</strong> della nostra <strong>Associazione</strong><br />

per tanti anni.<br />

La sua tenace e d energica attività <strong>di</strong> comando fece<br />

meritare ai <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> l’imperitura riconoscenza<br />

<strong>di</strong> quelle sfortunate genti e alla Ban<strong>di</strong>era<br />

del Corpo un’onorificenza al valore civile.<br />

Vengo a Voi con questa<br />

mia lettera. Noi della<br />

classe 1925 abbiamo iniziato<br />

la Repubblica Italiana.<br />

Dal giorno che mi sono<br />

congedato mi sono<br />

iscritto alla nostra <strong>Associazione</strong>.<br />

Vi rimetto una copia del<br />

Congedo, 60 anni dopo,<br />

per grazia <strong>di</strong> Dio sono<br />

ancora vivo. 60 anni <strong>di</strong><br />

<strong>Associazione</strong>. I giorni<br />

più belli della mia vita li<br />

ho passati nella vita militare.<br />

Grazie. Distinti saluti.<br />

Granatiere Della Mussia<br />

Annibale. Via Fratelli<br />

Roncelli, 44. 24030 Bergamo.<br />

Al bravo caporal maggiore<br />

dei granatieri,<br />

possiamo solo fare le nostre<br />

più vive felicitazioni<br />

e augurargli ogni<br />

possibile bene. Con una<br />

punta <strong>di</strong> benevola invi<strong>di</strong>a.<br />

E’ auspicabile, pertanto, che anche il colonnello<br />

Luciano Venturini sia ricordato convenientemente<br />

nella programmata prossima cerimonia commemorativa.<br />

L’acclusa foto ritrae il colonnello Venturini con i<br />

granatieri abruzzesi recatisi a Roma, alla Caserma<br />

Ruffo, a congratularsi dopo la brillante operazione:<br />

Nella stessa foto è presente un valido collaboratore<br />

del comandante: uno dei fratelli Garassino.<br />

Con cor<strong>di</strong>alità.<br />

Granatiere Giovanni Scarpelli<br />

Sono perfettamente d’accordo. Sono certo che la<br />

tua giusta richiesta verrà tenuta in debito conto<br />

dagli organizzatori della eventuale manifestazione<br />

rievocativa dell’intervento dei <strong>Granatieri</strong> del<br />

1980.<br />

Sono un (vecchio) Granatiere appartenuto al 3° battaglione <strong>Granatieri</strong><br />

“Guar<strong>di</strong>e” <strong>di</strong> Orvieto. Vecchio, perché si parla del 3° scaglione<br />

1989, ma anche perché il 3° non esiste più. Mi correggo,<br />

non esiste più ad Orvieto, ma chi ha avuto l’onore come me <strong>di</strong> appartenervi,<br />

non potrà mai <strong>di</strong>menticasene, perché ci è entrato nel<br />

DNA. Avrei tanta voglia <strong>di</strong> sapere dove sono stati stanziati alcuni<br />

miei superiori, come all’epoca capitano Fiorilli, il tenente Manglaviti<br />

ed il comandante (uomo <strong>di</strong> grande senso militare, severo ma<br />

nel giusto, <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssime doti granatieresche), tenente colonnello<br />

Giancarlo Cortese.<br />

Il mio comandante aveva un carisma talmente forte che, sia gli ufficiali<br />

i sottufficiali e gli uomini della truppa, se ci si fosse trovati<br />

in situazioni <strong>di</strong> guerra lo avrebbero seguito fino alla fine. La mia<br />

mansione, all’interno della caserma, era quella <strong>di</strong> trombettiere, essendo<br />

<strong>di</strong>plomato in musica.<br />

Il maresciallo maggiore aiutante, Pietro Striano, (chiamato da noi<br />

“ban<strong>di</strong>ti”: Papà), mi volle tenere alla “Piave” come caporale<br />

istruttore per la banda.<br />

Sono molti anni che sono abbonato a “IL GRANATIERE” che arriva<br />

sempre puntuale ed ogni volta sempre aggiornato e migliorato.<br />

Vi scrivo questa mia per <strong>di</strong>rvi che, come trombettiere, sono<br />

stato “arruolato” perio<strong>di</strong>camente sia dai Carabinieri sia dalla Polizia,<br />

per le varie cerimonie che durante l’anno si svolgono a<br />

Terni. Anche se il colonnello comandante la Legione della Provincia<br />

Di Terni protesta un po’, io mi presento sempre con il mio<br />

bellissimo basco nero del 3° Guar<strong>di</strong>e, sempre affianco ai suoi Carabinieri<br />

ed in prima fila.<br />

Grazie <strong>di</strong> tutto ed un saluto granatieresco a tutti voi.<br />

CHI E’ STATO GRANATIERE UNA VOLTA RESTA, GRANATIERE<br />

TUTTA LA VITA. A ME LE GUARDIE!<br />

Raffaello Gubbiotti<br />

LETTERE AL DIRETTORE<br />

aprile-giugno 2006 23


BREVI E LIETE<br />

24 aprile-giugno 2006<br />

✩✩✩<br />

RICONOSCIMENTO<br />

AI GRANATIERI SARDI<br />

Il Presidente del CR ANGS della <strong>Sardegna</strong>, Rodolfo<br />

Mori Ubal<strong>di</strong>ni, ha ottenuto una lettera <strong>di</strong> ringraziamento<br />

e <strong>di</strong> elogio, dal Comandante del Comando<br />

Militare Autonomo della <strong>Sardegna</strong>, per la collaborazione<br />

fornita dai <strong>Granatieri</strong> in congedo all’allestimento<br />

dello stand promozionale dell’Esercito<br />

Italiano organizzato, nel periodo 27 aprile – 9<br />

maggio 2006, in occasione della 58° e<strong>di</strong>zione della<br />

Fiera Internazionale della <strong>Sardegna</strong>.<br />

✩✩✩<br />

BALDI FA CARRIERA<br />

Sante Bal<strong>di</strong>, noto collaboratore della Presidenza<br />

nazionale, ha avuto un avanzamento <strong>di</strong> carriera<br />

nel Ruolo d’Onore del quale fa parte: con Decreto<br />

del 14 aprile 2006, infatti, è stato promosso al<br />

grado <strong>di</strong> capitano con anzianità assoluta 8 febbraio<br />

2005.Al neo-promosso, i più fervi<strong>di</strong> auguri <strong>di</strong><br />

tutta la compagine associativa.<br />

✩✩✩<br />

TORRE SEGRETARIO GENERALE<br />

DEI PARA’<br />

L’assemblea nazionale dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

Paracadutisti d’Italia, che a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong><br />

quella dei <strong>Granatieri</strong> è composta da tutti i Presidenti<br />

<strong>di</strong> Sezione (circa 140) del sodalizio, ha<br />

eletto il nostro Direttore, Antonino Torre, alla carica<br />

<strong>di</strong> Segretario Generale dell’<strong>Associazione</strong>.<br />

L’Assemblea si è svolta a Latina nella giornata del<br />

1° aprile 2006.<br />

Torre, che negli anni ’80 ha conseguito il Brevetto<br />

<strong>di</strong> Paracadutista militare presso l’allora<br />

SMIPAR e, con i paracadutisti, ha partecipato alle<br />

operazioni militari in Libano, Iraq, Somalia e Albania,<br />

è stato eletto, con più <strong>di</strong> 5.000 voti, fra tre<br />

can<strong>di</strong>dati concorrenti.<br />

Al nostro Direttore, che ci ha assicurato che non<br />

lascerà l’incarico presso l’associazione <strong>Granatieri</strong>,<br />

vadano le più sincere congratulazioni per<br />

quello che, oneri a parte, è un altissimo riconoscimento.<br />

Gli anni passano e… le Guar<strong>di</strong>e restano<br />

La<br />

foto che pubblichiamo ritrae un capitano dei granatieri comandante della guar<strong>di</strong>a al Quirinale,<br />

seguito dalla ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong> guerra e dalla prima fila del personale <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a.<br />

Se non fosse per il tipo <strong>di</strong> motocicletta usata dai Carbinieri <strong>di</strong> scorta, potrebbe sembrare<br />

un’immagine dei nostri giorni. Ma, così non è: La foto, infatti, è datata 28 novembre 1988 e quello che<br />

all’epoca era il capitano, è l’attuale comandante della Brigata <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>, il generale Antonio<br />

Venci. La simpatica immagine, della serie “come eravamo”, ci è stata fornita dal Presidente della sezione<br />

<strong>di</strong> Anagni, maresciallo capo Alessandro De Luca.


Al 3° reggimento <strong>Granatieri</strong> d’Albania<br />

E ra<br />

il granatiere, caporal maggiore Giuseppe<br />

Vicario, classe 1920 del Distretto<br />

Militare <strong>di</strong> Caserta. Fu arruolato nel<br />

marzo del 1940 nel 1° reggimento <strong>Granatieri</strong><br />

e successivamente, nell’aprile del 1941,<br />

venne trasferito al 3° reggimento <strong>Granatieri</strong><br />

in partenza per l’Albania. Con il 3°, partecipò<br />

a tutti i cicli operativi prima in Albania<br />

e poi in Grecia. L’11 settembre del 1943,<br />

venne fatto prigioniero, con tutto il reggimento,<br />

dai tedeschi. La su prigionia terminò<br />

il 31 agosto 1945, data nella quale poté rientrare<br />

in patria.<br />

Il nipote Francesco, attualmente, presta servizio<br />

nel Reparto Comando e Supporti Tattici<br />

della Brigata <strong>Granatieri</strong>.<br />

Chissà se uno degli anziani ha avuto modo<br />

<strong>di</strong> conoscere questo Granatiere ormai defunto?<br />

La domanda ci è stata posta dal figlio, signor<br />

Nicola Vicario, residente a Via Volturno n.<br />

16 - 8103 San Marcellino (Caserta).<br />

Alla Compagnia Studenti Universitari<br />

La<br />

signora Laura Puppini è arrivata a Roma, dalla città <strong>di</strong> Tolmezzo dove risiede, con un preciso<br />

incarico del padre, il granatiere Geremia Puppini della classe <strong>di</strong> leva 1921. Essa doveva vedere<br />

se ancora esistesse la caserma dove il suo genitore era stato incorporato e consegnare,<br />

eventualmente, a qualcuno la foto che pubblichiamo, datata 1941, e che ritrae la Compagnia Studenti<br />

Universitari presumibilmente in un campo d’arma in località imprecisata (forse Arezzo).<br />

La gentile signora ha portato a termine la sua missione. Ha visto, infatti, quello che resta della Caserma<br />

Umberto I dove prestò servizio suo padre, ha visitato il Museo Storico e ha lasciato in redazione la bella<br />

fotografia realizzata dallo stu<strong>di</strong>o Vasari <strong>di</strong> Roma.<br />

C’è fra i nostri lettori qualcuno in grado <strong>di</strong> riconoscersi nella foto e <strong>di</strong> fornire ulteriori elementi informativi<br />

sul suo contenuto?<br />

Il granatiere Puppini <strong>di</strong>venuto, subito dopo il conseguimento della stelletta, ufficiale della Milizia Confinaria,<br />

risiede a Via Renato Del Din, 4 – 33028 Tolmezzo (UD).<br />

RITROVARSI<br />

aprile-giugno 2006 25


ATTIVITA’ ASSOCIATIVA<br />

26 aprile-giugno 2006<br />

Rinnovi o conferme delle cariche associative<br />

CENTRI REGIONALI<br />

01.04.2006 Campania:<br />

Presidente Carmine Formicola<br />

CENTRI PROVINCIALI<br />

23.04. 2006 Vercelli:<br />

Presidente Ugo De Biaggi<br />

SEZIONI<br />

25.02.2006 San Vito al Tagliamento:<br />

Presidente Luciano Colussi; V/presidente Primo<br />

Martin; Segretario Luca Gregoris; Consiglieri: Stefano<br />

Carbonera, Luciano Muzzin, Sandro Susanna, Luca<br />

Papais; Alfiere Antonio Gasparotto.<br />

26.03.2006 Chieti:<br />

Presidente Giuseppe Santone; V/presidente Luigi<br />

Ienni; Segretario Giancarlo Leoneroni.<br />

31.03.2006 Como:<br />

Presidente Piero Baratelli; V/presidente Giorgio<br />

Cantaluppi; Consiglieri: Piero Merani, Antonio Porta,<br />

Pietro Busualli, Leonardo Fiarino, Alberto Trombetta,<br />

Andrea Scioli.<br />

31.03.2006 Trieste:<br />

Presidente onorario e consigliere: Alfonso Scabar;<br />

Presidente Pastrovicchio Arnaldo; V/presidente<br />

Massimo Ber<strong>di</strong>ni; Consiglieri: Giacomo Punis, Marino<br />

Vulici.<br />

22.04.2006 Mestre:<br />

Presidente onorario: Gabriele Regiani; Presidente<br />

Dino Pattaro; V/presidente Massimiliano Scarpa; Segretario<br />

Gianni Mardegan; Consiglieri: Gino Gorgosalici,<br />

Leonardo Baso, Luciano Pistolato.<br />

PRANZO PRENATALIZIO IN TOSCANA<br />

I <strong>Granatieri</strong> toscani, secondo una tra<strong>di</strong>zione ormai<br />

pluridecennale, si sono ritrovati sabato 10 <strong>di</strong>cembre<br />

2005 per scambiarsi gli auguri.<br />

L’occasione è stata propizia per fare una visita guidata<br />

alla Cantina Castelli del Grevepesa, in località<br />

Ponte <strong>di</strong> Gabbiano. La cantina suddetta, con una<br />

capienza <strong>di</strong> 70.000 hl., è la più importante struttura<br />

che raccoglie i conferimenti dei viticultori<br />

della zona del Chianti Classico fiorentino.<br />

Il Vice<strong>di</strong>rettore ha voluto guidare <strong>di</strong> persona i <strong>Granatieri</strong><br />

e le loro famiglie nella visita allo stabilimento<br />

ed alla cantina <strong>di</strong> invecchiamento, offrendo<br />

al termine in omaggio, ad ogni famiglia, una bottiglia<br />

<strong>di</strong> Chianti Classico. Ha raggiunto i <strong>Granatieri</strong><br />

toscani il Granatiere Antonio Fiori, Vicepresidente<br />

della Liguria insieme con la consorte. E’ seguito un<br />

pranzo in una trattoria nei pressi della cantina, al<br />

termine del quale è stato servito un dolce confezionato<br />

con l’immagine della nostra gloriosa Granata.<br />

Al brin<strong>di</strong>si finale vi è stato lo scambio degli auguri<br />

per un felice 2006, auguri che sono stati<br />

estesi a tutti i <strong>Granatieri</strong> d’Italia ed alla nostra <strong>Associazione</strong>.<br />

22.04.2006 Roma:<br />

Presidente onorario Nicola Canarile; Presidente<br />

Bruno Sorvillo; V/presidente Giuseppe La<br />

Gamba; Consiglieri: Antonio Dubrovich, Ernesto<br />

Tiraboschi, Antonio Covino, Lelio Mastropierro.<br />

Comitato per il Fondo Giacchi:<br />

Presidente: Presidente nazionale ANGS;<br />

Membri eletti: Benedetto Pappalardo, Roberto<br />

Santelli, Ernesto Tiraboschi, Roberto Vismara.<br />

23.04.2006 Vercelli :<br />

Presidente Adriano Pavia; V/presidente Dalmazio<br />

Rastellotti; Consiglieri: Attilio Bor<strong>di</strong>na, Giuseppe<br />

Corona, Carlo Tercallo; Segretario Giuseppe Corona.<br />

17.05.2006 Latina:<br />

Presidente Aldo Ambrosi; Consiglieri: Giovanni<br />

Lovato, Bruno Delle Vedove, Giovanni Saoncella.<br />

Milano:<br />

Presidente Gian Maria Setti Carraro; V/presidente<br />

Antonio Antonellini; Consiglieri: Dario<br />

Origgi, Roberto Visintin, Diego Agnoletto; Rev.<br />

Conti: Antonio Moro, Fabio Carminati, Giovanni<br />

Rettani.<br />

Perugia:<br />

Presidente: Gianfranco Monacelli; V/presidente<br />

Fortunato Giovannoni; Consiglieri: Valentino Pascucci,<br />

Massimo Rossi, Tommaso Benedetti.<br />

Sommacampagna:<br />

Presidente Gabriele Albertini; Consiglieri: Allegro<br />

Martinelli, Carlo Faccincani, Dario Marangoni,<br />

Adriano Danese; Segretario Renzo Bighelli.<br />

A MESTRE, CONSUNTIVO<br />

DELL’ATTIVITA’ 2005<br />

Il Presidente della sezione <strong>di</strong> Mestre, granatiere Reggiani<br />

ing. Gabriele, il 6 gennaio scorso ha riunito i<br />

suoi associati per fare un consuntivo dell’attività<br />

svolta nell’anno passato e per delineare il programma<br />

delle attività per il 2006.<br />

Massimiliano Scarpa in servizio presso il check-point<br />

“Demonio” in Somalia.


L’occasione è stata propizia per salutare, alla presenza<br />

<strong>di</strong> tutti i soci, il granatiere più giovane della<br />

sezione, classe 1970, e quello più anziano, classe<br />

1912. Circa tre generazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza!<br />

Dopo una breve presentazione del Reggiani, i due<br />

granatieri “particolari” hanno illustrato i loro trascorsi<br />

militari. Il primo è Massimiliano Scarpa, figlio<br />

<strong>di</strong> un granatiere del IV battaglione meccanizzato.<br />

Egli, durante il servizio <strong>di</strong> leva prestato nel 1°<br />

reggimento <strong>Granatieri</strong> nel 1992, ha avuto modo <strong>di</strong><br />

partecipare all’Operazione “Vespri siciliani”, <strong>di</strong><br />

contrasto alla criminalità organizzata e, successivamente,<br />

all’Operazione “Ibis” in Somalia.<br />

Il secondo è Ado Barotti, combattente nel 1935-<br />

1936 in Africa Orientale Italiana nella Guerra d’Etiopia;<br />

partecipante, alla fine del conflitto, all’intervento<br />

<strong>di</strong> pace nella Sahar; nuovamente impegnato<br />

al fronte, dal 1940 al 1943, in Albania, dove le sue<br />

vicende belliche cessarono per un congelamento<br />

contratto in zona <strong>di</strong> operazioni.<br />

Di Barotti, in particolare, riproduciamo la tessera<br />

associativa del 1935, firmata dall’allora Comandante<br />

(Presidente) della A.N.G, il Principe Umberto<br />

<strong>di</strong> Savoia.<br />

Tessera associativa <strong>di</strong> Aldo Barotti, classe 1912.<br />

«Entrambi orgogliosissimi <strong>di</strong> aver indossato i<br />

bianchi Alamari, con il loro esempio costituiscono<br />

il “cemento” della sezione», ha detto il Presidente<br />

Reggiani, prima che tutti i presenti scoppiassero in<br />

uno scrosciante applauso.<br />

LA SEZIONE DI MONSELICE<br />

HA OTTO ANNI<br />

Domenica 12 marzo 2006, sotto la sferza <strong>di</strong> un<br />

tempo inclemente, i <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> Monselice (PD)<br />

hanno ricordato l’ottavo anniversario della fondazione<br />

della loro Sezione.<br />

La giornata è iniziata con una Santa Messa officiata<br />

nella Chiesetta <strong>di</strong> Santa Rosa dal Padre spirituale<br />

dell’<strong>Associazione</strong>, il granatiere don Defendente<br />

Bellotti.<br />

Subito dopo, i convenuti hanno voluto rendere<br />

omaggio ai Caduti <strong>di</strong> tutte le guerre con la deposizione<br />

<strong>di</strong> una corona d’alloro al monumento citta<strong>di</strong>no<br />

che li ricorda.<br />

Alle cerimonie erano presenti, oltre ai granatieri <strong>di</strong><br />

Monselice, anche quelli <strong>di</strong> numerose Sezioni <strong>di</strong><br />

altre Province. C’era, inoltre, il Presidente regionale,<br />

Giuseppe Paoletti, e varie autorità locali.<br />

Molto gra<strong>di</strong>ta da tutti, la presenza <strong>di</strong> due giovani<br />

<strong>Granatieri</strong> in armi venuti da Roma che ha sottolieato<br />

il legame in<strong>di</strong>ssolubile che lega i <strong>Granatieri</strong><br />

in congedo a quelli in servizio.<br />

Durante il pranzo che è seguito, il Presidente<br />

Renzo Ravanello ha donato una statuetta ricordo,<br />

<strong>di</strong> un Granatiere del 1848, alla madrina della Sezione,<br />

la gentile signora Amelia, vedova del capitano<br />

Antonio Brunazzo e ha ringraziato i soci:<br />

Mario Aldrigo e Antonio Brunazzo che, con entusiasmo<br />

e competenza, .hanno assicurato i servizi<br />

fotografici a tutte le manifestazioni associative. Per<br />

tutti, un arrivederci al prossimo anno, con i più vivi<br />

ringraziamenti a quanti, soci e autorità, hanno partecipato<br />

alla riuscita manifestazione.<br />

INCONTRO DEI GRANATIERI<br />

DI ZOPPOLA<br />

Nella giornata del 12 marzo 2006, si è svolto a Zoppola,<br />

in provincia <strong>di</strong> Pordenone, la 46^ e<strong>di</strong>zione<br />

dell’incontro annuale fra i granatieri della locale sezione.<br />

Erano presenti circa 30 <strong>Granatieri</strong> con i loro<br />

famigliari, fra i quali molti giovani animati da forte<br />

spirito associativo.<br />

Luogo dell’incontro, per la trentaduesima volta, la<br />

nota “Trattoria da Bruno”, dove il Presidente Cesare<br />

Degan ha accolto tutti i numerosi convenuti.<br />

La giornata si è svolta in un clima sereno, festoso e,<br />

come sempre avviene in queste occasioni, pieno <strong>di</strong><br />

ricor<strong>di</strong>.<br />

Oltre ai soci della sezione <strong>di</strong> Zoppola erano presenti<br />

i Presidenti delle Sezioni <strong>di</strong> San Vito al Tagliamento,<br />

Luciano Colussi e <strong>di</strong> Tamai <strong>di</strong> Brughera,<br />

Gianni Rizzetto e il Presidente regionale Nicola<br />

Putin che hanno colto l’occasione per <strong>di</strong>scutere<br />

sulle prospettive future dell’<strong>Associazione</strong>.<br />

SAN VITO AL TAGLIAMENTO IN FESTA<br />

Il giorno 19 marzo 2006 si è svolta la Festa della Sezione<br />

<strong>di</strong> San Vito al Tagliamento. La giornata è iniziata<br />

con la Santa Messa officiata presso la Chiesa<br />

parrocchiale <strong>di</strong> Casarsa, dove erano presenti le Colonnelle<br />

del Centro regionale e quella della Sezione.<br />

La giornata è poi continuata presso il “Ristorante<br />

segue a pagina 28<br />

ATTIVITA’ ASSOCIATIVA<br />

aprile-giugno 2006 27


ATTIVITA’ ASSOCIATIVA<br />

28 aprile-giugno 2006<br />

Campiello” <strong>di</strong> Casarsa, dove i convenuti si sono riuniti<br />

accolti dal Presidente della Sezione, Luciano<br />

Colussi. La festa ha visto presenti, oltre ai soci della<br />

Sezione, il Presidente provinciale Renzo Ros e il<br />

Presidente della Sezione <strong>di</strong> Tamai, Gianni Rizzetto.<br />

RICORDO DEI CADUTI A CESAROLO<br />

Nella giornata <strong>di</strong> domenica, 12 marzo 2006, la locale<br />

Sezione <strong>Granatieri</strong>, insieme alle Sezioni delle<br />

altre Associazioni combattentistiche e d’Arma <strong>di</strong><br />

Cesarolo e <strong>di</strong> San Michele al Tagliamento, e con la<br />

collaborazione dell’Amministrazione Comunale,<br />

hanno organizzato la 82^ e<strong>di</strong>zione della giornata<br />

commemorativa dei Caduti e <strong>di</strong>spersi <strong>di</strong> tutte le<br />

guerre.<br />

La cerimonia ha preso le mosse con un lungo<br />

corteo, preceduto dalla Fanfara dei Bersaglieri in<br />

congedo <strong>di</strong> San Donà <strong>di</strong> Piave e composto dalle<br />

autorità civili e militari, dai rappresentanti <strong>di</strong> tutte<br />

le Sezioni e da numerosi citta<strong>di</strong>ni, che, attraversando<br />

le vie del piccolo centro, ha portato i partecipanti<br />

all’interno della Chiesa nella quale è stata<br />

celebrata una Santa Messa <strong>di</strong> suffragio.<br />

Subito dopo il rito religioso, <strong>di</strong>nanzi al monumento<br />

ai Caduti, è stato fatto l’alza Ban<strong>di</strong>era ed è stata deposta<br />

una corona d’alloro. Il Sindaco, Sergio Bonacin,<br />

ha poi consegnato ai famigliari <strong>di</strong> tutti i Caduti<br />

e <strong>di</strong>spersi del paese, un attestato <strong>di</strong> ricordo.<br />

I <strong>Granatieri</strong> presenti, con le Colonnelle del Veneto<br />

e del Friuli Venezia Giulia e i Presidenti provinciali<br />

<strong>di</strong> Pordenone e Venezia, erano in gran numero,<br />

cosa questa che ha riempito d’orgoglio il Presidente<br />

della Sezione ANGS, Giovanni Bivi.<br />

I GRANATIERI SARDI A CARLOFORTE<br />

In occasione della presenza nell’isola sarda del 1°<br />

Reggimento, impegnato in esercitazioni presso il<br />

Poligono <strong>di</strong> Capo Teulada, il Presidente Rodolfo<br />

Mori Ubal<strong>di</strong>ni ha organizzato una manifestazione,<br />

presso l’isola <strong>di</strong> Carloforte, altrimenti nota come<br />

San Pietro, per onorare la memoria del duca don<br />

Genovese, fondatore del Reggimento Cacciatori <strong>di</strong><br />

<strong>Sardegna</strong>.<br />

La giornata è iniziata con la deposizione <strong>di</strong> una corona<br />

d’alloro al monumento ai Caduti. Alla cerimonia<br />

hanno partecipato il sindaco, dottor Simeone,<br />

alcuni assessori e un gran<strong>di</strong>ssimo numero<br />

<strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni.<br />

Per l’<strong>Associazione</strong>, oltre ad una rappresentanza <strong>di</strong><br />

associati sar<strong>di</strong> con le proprie Colonnelle, guidata<br />

dal Presidente regionale, era presente, per la prima<br />

volta dalla sua elezione, il Presidente nazionale,<br />

generale Mario Buscemi. Nella piazza, inoltre, era<br />

schierata una nutrita rappresentanza <strong>di</strong> granatieri<br />

in armi accompagnata dal 92° comandante <strong>di</strong> reggimento,<br />

colonnello Attilio Monaco.<br />

Subito dopo la deposizione della corona e le allocuzioni<br />

<strong>di</strong> rito, è stata celebrata una Santa Messa<br />

solenne in suffragio dei Caduti <strong>di</strong> tutte le guerre. Il<br />

rito religioso è stato mirabilmente accompagnato<br />

dalla Corale “Santa Sicilia”, <strong>di</strong>retta dal Maestro<br />

Pani, che ha sorpreso tutti i granatieri presenti con<br />

l’esecuzione cantata della loro “Marcia dei Pifferi”<br />

del 1744.<br />

Poi: tutti a pranzo! Le circa 500 persone presenti,<br />

ospiti dell’Amministrazione comunale, hanno po-


tuto gustare, in<br />

allegria e con<br />

cameratismo, un<br />

ottimo pasto a<br />

base <strong>di</strong> locale<br />

“Cuscus”.<br />

In occasione<br />

dell’evento, il<br />

CR <strong>Sardegna</strong>, in<br />

collaborazione<br />

con la “Pro<br />

loco”, aveva organizzatol’allestimento<br />

<strong>di</strong> alcune vetrine con uniformi e cimeli<br />

storici dei <strong>Granatieri</strong> che sono egregiamente servite<br />

a veicolare, presso la popolazione, l’immagine<br />

del Corpo.<br />

La brillante risuscita <strong>di</strong> questa manifestazione,<br />

come del resto gli ottimi risultati <strong>di</strong> quelle organizzate<br />

in precedenza, <strong>di</strong>mostrano come, l’iniziativa e<br />

lo spirito <strong>di</strong> corpo possano sopperire, anche in<br />

parte rilevante, alla mancanza <strong>di</strong> un grande numero<br />

<strong>di</strong> associati; fermo restando che il numero,<br />

oltre al prestigio personale, risulta sempre in<strong>di</strong>spensabile<br />

per acquisire il giusto peso “politico”<br />

nell’ambito delle istituzioni sia nazionali, sia locali.<br />

ANTTOR<br />

INCONTRO DI GRANATIERI<br />

CLASSE 1939<br />

Una bella iniziativa ha visto la luce grazie all’entusiasmo<br />

e all’impegno del granatiere Eugenio Piron,<br />

classe 1939. Egli, che al tempo del servizio <strong>di</strong> leva<br />

era il “mazziere” della Musica reggimentale, con<br />

l’aiuto determinante della figlia Ornella, che ha<br />

operato con funzioni <strong>di</strong> segretaria del comitato organizzatore<br />

(costituito in effetti dal padre), ha pensato<br />

<strong>di</strong> ritrovarsi con i granatieri veneti della sua<br />

stessa classe <strong>di</strong> leva.<br />

L’appuntamento era a Bresseo <strong>di</strong> Teolo (PD) per il<br />

giorno 26 marzo 2006. E’ stato un successo! Su 87<br />

inviti spe<strong>di</strong>ti, si sono presentati in 36 con circa 10<br />

Colonnelle. Ospite d’onore, il granatiere Giuseppe<br />

Paoletti, Presidente del C.R. Veneto.<br />

Dopo la Santa Messa, officiata dadon Defendente<br />

Bellotti, tutti al “rancio” in un ristorante del posto,<br />

rallegrati dall’esibizione del musicista Edoardo Tobaldo<br />

(fisarmonica e tromba) che, alla fine,<br />

quando molte bottiglie erano ormai vuote, è riuscito<br />

a far cantare in coro i più <strong>di</strong> cento commensali.<br />

Per tutti: l’appuntamento al prossimo anno.<br />

LA SEZIONE DI PADOVA<br />

IN VISITA AI LAGER<br />

Nell’ambito della ricorrenza dell’80° anniversario<br />

della costituzione della Sezione <strong>di</strong> Padova, un<br />

gruppo <strong>di</strong> granatieri della sezione, accompagnato<br />

dal Presidente provinciale Giovanni Vettorato, si è<br />

recato, nelle giornate del 25 e 26 marzo 2006, in visita<br />

ai lager nazisti <strong>di</strong> Dachau e Mathausen, dove<br />

hanno deposto una corona d’alloro a ricordo del<br />

barbaro sterminio che costituisce una pagina vergognosa<br />

della nostra storia recente.<br />

Al pellegrinaggio, fatto “per non <strong>di</strong>menticare”,<br />

hanno partecipato i granatieri Ermanno e Antonio<br />

Baccarin, il cui padre trovò la morte in quei luoghi,<br />

e la moglie del granatiere Paccagnella, sorella <strong>di</strong> un<br />

allora giovane deportato.<br />

Faceva da guida, Luigi Bozzato, ex deportato ora<br />

83enne, scampato miracolosamente a quel massacro<br />

che continua a organizzare visite <strong>di</strong> gruppi e<br />

<strong>di</strong> scolaresche affinché tutto quello che è accaduto<br />

non si possa ripetere mai più.<br />

ATTIVITA’ ASSOCIATIVA<br />

aprile-giugno 2006 29


ATTIVITA’ ASSOCIATIVA<br />

30 aprile-giugno 2006<br />

SEZIONE DI ALBA<br />

Nella foto, da sinistra: il gra. Generale Petean, il gra. Sebastiano<br />

Gallo Presidente del Centro Regionale Piemonte e della<br />

Sezione <strong>di</strong> Alba e neo Cavaliere al Merito della Repubblica, il<br />

gra. Rotolone Presidente della Sezione <strong>di</strong> Cuneo.<br />

Il giorno 26 marzo scorso si è tenuto il raduno annuale<br />

della Sezione nella vicina citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> canale.<br />

Viva è stata la partecipazione <strong>di</strong> soci anche <strong>di</strong> altre<br />

sezioni del Centro regionale Piemonte. Dopo il rito<br />

religioso e la deposizione <strong>di</strong> una corona ai “Mai Caduti”<br />

(sic: bella espressione scritta nel programma),<br />

si dà il via al convivio. Ed ecco la sorpresa: il socio,<br />

generale Petean, già comandante della Brigata <strong>Granatieri</strong>,<br />

dà lettura della lettera del Prefetto <strong>di</strong> Cuneo,<br />

dottor Bruno D’Alfonso, in<strong>di</strong>rizzata al Presidente Sebastiano<br />

Gallo: “Egregio signor Sebastiano Gallo,<br />

mi ègra<strong>di</strong>to comunicarle che il signor Presidente<br />

della Repubblica le ha conferito l’onorificenza <strong>di</strong><br />

Cavaliere dell’Or<strong>di</strong>ne al Merito della Repubblica ...”<br />

Tra gli applausi e gli abbracci, Petean consegna al<br />

neo-insignito la Croce <strong>di</strong> Cavaliere, come dono dei<br />

soci della sezione <strong>di</strong> Alba al loro presidente. Gallo,<br />

in effetti, aveva tenuto la notizia per sè, fino a che gli<br />

amici della sezione non hanno provveduto a tributargli<br />

l’affettuoso e pubblico riconoscimento.<br />

A motivazione dell’ambito riconoscimento, proposto<br />

dal precedente Prefetto, dottor Avellone, recita:<br />

“... per l’opera generosa e costante, svolta dal<br />

Presidente Gallo, <strong>di</strong> promozione sul territorio e<br />

nelle scuole, dei valori patriottici e civili che caratterizzano<br />

i <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> ...”<br />

Angelo Masperone<br />

IL CR ABRUZZO<br />

AL “PAESE DELLA MEMORIA”<br />

Lo scorso 26 marzo, un folto gruppo <strong>di</strong> granatieri<br />

rappresentati delle sezioni abruzzesi, si incontrato<br />

ad Ari. Il ridente paese, situato nella provincia <strong>di</strong><br />

Chieti, da alcuni anni ha assunto la definizione <strong>di</strong><br />

“Paese della Memoria” poiché commemora, annualmente,<br />

con solenni manifestazioni, illustri personaggi,<br />

tutori della legge, che con il sacrificio estremo<br />

hanno coronato una vita esemplare nell’amministrazione<br />

della giustizia, esaltando i valori della legalità<br />

e il culto della verità: Alla memoria <strong>di</strong> ciascuno<br />

<strong>di</strong> essi è stata de<strong>di</strong>cata una pregevole scultura<br />

allegorica su pietra, collocata a ornamento dei siti<br />

più suggestivi dell’abitato. Si tratta <strong>di</strong> un’iniziativa<br />

ammirevole realizzata con il concorso <strong>di</strong> valenti artisti<br />

italiani e stranieri.<br />

La zona <strong>di</strong> Ari si <strong>di</strong>stingue, per noi granatieri, per<br />

aver dato, sin dalla Prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale e per<br />

quelle a seguire, tantissimi suoi figli ai bianchi Alamari.<br />

Molte famiglie del posto annoverano, infatti,<br />

nonni, padri, figli e fratelli che, per tre generazioni,<br />

si sono fatti onore sotto le ban<strong>di</strong>ere del nostro<br />

Corpo.<br />

Al termine della Santa Messa, celebrata nella chiesa<br />

parrocchiale, quattro Colonnelle, quella regionale e<br />

quelle <strong>di</strong> tre sezioni, hanno fatto ala al socio che ha<br />

recitato al “Preghiera del granatiere” in suffragio dei<br />

commilitoni scomparsi.<br />

I convenuti sono stati poi ricevuti dal <strong>di</strong>namico sindaco,<br />

il dottor Renato D’Alessandro, che, oltre al<br />

benvenuto, ha rivolto ai granatieri presenti un caloroso<br />

invito a partecipare alla prevista inaugurazione<br />

<strong>di</strong> un piccolo monumento de<strong>di</strong>cato «... ai granatieri<br />

<strong>di</strong> sardegan che, con la loro gloriosa storia, rappresentano<br />

la sintesi delle tra<strong>di</strong>zioni militari italiane».<br />

Lo scambio <strong>di</strong> oggetti ricordo, con le rispettive insegne,<br />

ha suggellato l’impegno.<br />

Giovanni Scarpelli<br />

VARALLO SESIA FESTEGGIA DEBIAGGI<br />

Il giorno 2 aprile scorso, al sacro Monte <strong>di</strong> Varallo, la<br />

sezione ha organizzato i festeggiamenti in onore del<br />

Presidente, granatiere tenente colonnello Ugo Debiaggi,<br />

per il traguardo dei suoi 90 anni d’età. Egli,<br />

forse, si aspettava il solito brin<strong>di</strong>si con i consoci, ma<br />

... non poteva immaginare il “coup de théatre” preparato<br />

in gran segreto dal <strong>di</strong>rettivo valsesiano, attivando<br />

anche la rete organizzativa regionale! Fatto<br />

sta che, al suo ingresso nella quattrocentesca chiesa<br />

della Madonna delle Grazie, il Presidente Debiaggi<br />

trovò schierate, su due ali, le colonnelle <strong>di</strong> tutte le<br />

sezioni piemontesi (e in più quelle <strong>di</strong> Modena e Palestro)<br />

con le rispettive rappresentanze, mentre il Vicepresidente<br />

regionale, granatiere Andrea Ferro, or<strong>di</strong>nato<br />

un sonoro: , gli<br />

presentava la forza. Eil giovane novantenne, con un<br />

Il Presidente Debiaggi, accompagnato da Ferro, passa in rassegna<br />

la nutrita e inattesa rappresentanza.


Il Presidente Debiaggi, ringrazia<br />

per la bella targa ricordo ricevuta<br />

dal Presidente Regionale Gallo<br />

perfetto “applomb”,<br />

passò in<br />

rassegna la duplice<br />

ala <strong>di</strong> uomini e insegne<br />

lungo tutta la<br />

navata centrale,<br />

sotto le antiche<br />

volte da cui, angeli<br />

e santi, sorridevano<br />

partecipi. Successivamente,nell’agape<br />

fraterna, alla<br />

”Locanda del Pellegrino”,<br />

Debiaggi,<br />

ha avuto conferma<br />

della stima e dell’affetto<br />

<strong>di</strong> tutti i<br />

commilitoni e la riconoscenza<br />

per la<br />

sua intensa attività,<br />

sia nell’ambito dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Granatieri</strong>, sia in<br />

quello professionale.<br />

Ad multos annos!<br />

A.M.<br />

MOSTRA SULLA RESISTENZA<br />

La scuola me<strong>di</strong>a statale “Bartolomeo Giuliano” <strong>di</strong><br />

Susa è stata l’autentica protagonista <strong>di</strong> questo fine<br />

mese, grazie ad alcune iniziative altamente significative.<br />

Venerdì 21 aprile alle 10, presso la sala<br />

bassa del castello <strong>di</strong> Adelaide, la classe terza C, coor<strong>di</strong>nata<br />

dagli insegnanti<br />

Teresa Di<br />

Blasi e dal granatiere<br />

Giancarlo Sibille,<br />

ha inaugurato<br />

una mostra sulla<br />

Resistenza alla presenza<br />

<strong>di</strong> autorità citta<strong>di</strong>ne,<br />

<strong>di</strong> rappresentanti<br />

delle associazioni<br />

partigiane<br />

e <strong>di</strong> ex combattenti.<br />

Dopo le parole<br />

Giacomo Girar<strong>di</strong> accanto alle giovani<br />

musiciste<br />

della <strong>di</strong>rigente scolastica<br />

Patrizia<br />

Borio e dell’asses-<br />

sore alla cultura Antonita Fonzo, c’è stato un piccolo<br />

intermezzo musicale a cura del Little Ladyes<br />

Ensemble, gruppo composto da studentesse delle<br />

me<strong>di</strong>e, e <strong>di</strong>retto dalla professoressa Maria Teresa<br />

Pizzulli, che ha eseguito una serie <strong>di</strong> canti, dal<br />

Piave all’Inno dei granatieri.<br />

Molto interessante si è rivelata poi la mostra, messa<br />

insieme dai ragazzi, che ha compreso <strong>di</strong>versi settori:<br />

la storia, le donne nella resistenza, la letteratura<br />

partigiana, alcune biografie <strong>di</strong> partigiani, lettere<br />

e testimonianze partigiane scelte, i nomi <strong>di</strong><br />

battaglia, le brigate, alcuni monumenti e lapi<strong>di</strong><br />

commemorative in Piemonte, le prime brigate in<br />

Val <strong>di</strong> Susa e i granatieri nella <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Roma del<br />

settembre 1943.<br />

Attraverso le parole del granatiere cav. Giacomo<br />

Girar<strong>di</strong> superstite della battaglia <strong>di</strong> Porta San Paolo<br />

e del prof. Angelo Ainar<strong>di</strong>, già <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong>dattico, i<br />

reduci <strong>di</strong> quel periodo hanno ringraziato i giovani<br />

per l’omaggio. Particolarmente gra<strong>di</strong>ta la visita del<br />

Procuratore <strong>di</strong> Torino Giancarlo Caselli e della signora<br />

Stella Bolaffi, figlia del comandante partigiano<br />

“Laghi”, Giulio Bolaffi.<br />

CENTRO REGIONALE CAMPANIA<br />

Il 22 aprile 2006 si è svolta, nella città <strong>di</strong> Pompei, la<br />

seconda E<strong>di</strong>zione della “Festa del Granatiere”.<br />

L’occasione è stata propizia per mettere le basi per<br />

l’ organizzazione <strong>di</strong> un prossimo raduno interregionale<br />

al quale il Sindaco della citta<strong>di</strong>na campana,<br />

l’avvocato D’Alessio, ospite d’onore alla festa, ha<br />

assicurato ogni possibile sostegno.<br />

Il sindaco, dal’altro canto, ha potuto toccare con<br />

mano e apprezzare il fervore e l’attaccamento al<br />

Corpo dei <strong>Granatieri</strong> soci delle Sezioni <strong>di</strong> Pompei,<br />

Napoli e Salerno, guidati dal loro Presidente regionale<br />

Salvatore Cascone.<br />

Il successivo 25 aprile, i <strong>Granatieri</strong> salernitani<br />

hanno partecipato alla celebrazione pubblica della<br />

Festa della Liberazione, organizzata, fra gli altri, dal<br />

segue a pagina 32<br />

ATTIVITA’ ASSOCIATIVA<br />

aprile-giugno 2006 31


ATTIVITA’ ASSOCIATIVA<br />

32 aprile-giugno 2006<br />

granatiere, tenente colonnello Rosario Biraglia del<br />

locale comando militare.<br />

Una appresentanza <strong>di</strong> <strong>Granatieri</strong> delle Sezioni <strong>di</strong><br />

Napoli e <strong>di</strong> Pompei, infine, ha partecipato all’incontro<br />

avvenuto a Pesaro nelle giornate del 6 e 7<br />

maggio per ricordare l’anniversario della nascita <strong>di</strong><br />

Padre Gianfranco Chiti.<br />

CASTELFRANCO VENETO<br />

E LA BRIGATA GRANATIERI<br />

Consultando un volume <strong>di</strong> storia locale, si è scoperto<br />

che nel giugno 1917 e precisamente nei<br />

giorni 22 e 23, i <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>, prima della<br />

grande battaglia <strong>di</strong> Caposile-Jesolo-Cortellazzo,<br />

dove costrinsero l’esercito invasore a ritirarsi <strong>di</strong> là<br />

del Piave fino alla resa, si sono fermati per due<br />

giorni <strong>di</strong> riposo nel comune <strong>di</strong> Castelfranco Veneto<br />

e precisamente in località Salvatronda. Mentre la<br />

truppa era accampata nella vicina campagna, il comando<br />

trovò ospitalità nella Canonica <strong>di</strong> Salvatronda,<br />

come risulta dalle fatture <strong>di</strong> pagamento<br />

fatte al Comado del reggimento dal parroco del<br />

paese. La Sezione ANGS non poteva ignorare la<br />

scoperta. Imme<strong>di</strong>atamente, il Segretario, granatiere<br />

Ermenegildo Fraccaro, ha convocato il Consiglio<br />

Direttivo che ha deliberato, alla unanimità e senza<br />

esitazione, <strong>di</strong> collocare una targa marmorea a ricordo<br />

delle storiche giornate in cui i <strong>Granatieri</strong> sostarono<br />

nel paese.<br />

E così, domenica 23 aprile, in una splen<strong>di</strong>ta giornata<br />

<strong>di</strong> sole, tutti i <strong>Granatieri</strong> della Sezione si sono<br />

dati appuntamento per celebrare lo storico evento.<br />

Erano presenti, inoltre, alcune autorità locali e il<br />

Presidente provinciale ANGS Rosin.<br />

La giornata è iniziata con la Santa Messa <strong>di</strong> suffragio<br />

per i Caduti, celebrata dal Padre spirituale<br />

della Sezione, don Mauro Simeoni, che ha ricordato<br />

ai presenti, in particolare ai più giovani, lo<br />

storico passaggio dei <strong>Granatieri</strong> e il contesto in cui<br />

esso avvenne.<br />

Sempre in chiesa, dopo la “Preghiera del Granatiere”,<br />

recitata dal granatiere Eugenio Lanaro,<br />

Dario Santinon ha consegnato al Presidente, Bonaventura<br />

Sbrissa, un messaggio d’augurio del Capo<br />

<strong>di</strong> Stato Maggiore dell’Esercito, generale Filiberto<br />

Cecchi, per il raggiungimento dell’ottantesimo<br />

anno d’età e per i suoi 25 anni consecutivi <strong>di</strong> presidenza<br />

<strong>di</strong> sezione. Analoghi voti augurali, sempre<br />

al Presidente Sbrissa, erano contenuti in una pergamena<br />

inviata dal Presidente nazionale ANGS,<br />

generale Mario Buscemi.<br />

Al termine del rito religioso, in corteo, i convenuti<br />

si sono recati prima al monumento ai Caduti per<br />

deporvi una corona d’alloro, poi alla Canonica<br />

dove, dopo una breve allocuzione <strong>di</strong> Santinon, si è<br />

proceduto allo scoprimento della lapide che riporta<br />

la seguente iscrizione ad imperitura memoria:<br />

“22-23 giugno 1918. Nei giorni dell’eroica<br />

battaglia del Piave, la casa canonica della parrocchia<br />

<strong>di</strong> S. Maria Assunta <strong>di</strong> Salvatronda,<br />

ospitò il comando della Brigata <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>”.<br />

Non possiamo che essere grati ai <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong><br />

Castelfranco, per quest’ importante iniziativa che<br />

contribuisce al mantenimento della memoria e<br />

alla esaltazione delle glorie del nostro Corpo.<br />

ASSEMBLEA A VERCELLI<br />

Nella giornata del 23 aprile scorso, a Vercelli, si è<br />

svolta l’assemblea per il rinnovo delle cariche associative<br />

della sezione e per la nomina del Presidente<br />

del Centro provinciale.<br />

I <strong>di</strong>rigenti eletti sono in<strong>di</strong>cati nell’apposita rubrica<br />

in altra pagina.<br />

La foto ritrae i granatieri che erano fisicamente presenti<br />

all’assemblea.<br />

PALOMBARO FESTEGGIA<br />

IL GRANATIERE CARRERA<br />

Nella ricorrenza del 25 aprile, Palombaro, piccolo<br />

centro della provincia <strong>di</strong> Chieti alle pen<strong>di</strong>ci orientali<br />

della Majella, ha ricordato, con una solenne cerimonia,<br />

il singolare fatto d’armi <strong>di</strong> cui fu protagonista<br />

il granatiere Carmine Carrera, il 18 febbraio<br />

1944, durante l’occupazione militare dei tedeschi


Il gra. prof. Saverio Di Tullio riceve la targa commemorativa<br />

dal Sindaco <strong>di</strong> Palombaro Giuseppe Pizzi<br />

seguita all’armistizio dell’8 settembre 1943.<br />

Quel reduce della <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> Roma nei ranghi del 2°<br />

reggimento <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>, si recò senza<br />

esitazione presso un casolare alla periferia dell’abitato<br />

ove si erano rifugiati, per trascorrervi la notte,<br />

i componenti <strong>di</strong> un “commando” tedesco incaricato<br />

<strong>di</strong> eliminare il presi<strong>di</strong>o inglese e ripristinare la<br />

continuità della linea “Gustav”, da Montecassino<br />

all’Adriatico. E, da solo, con un temerario colpo <strong>di</strong><br />

mano, catturò <strong>di</strong>eci militari tedeschi comandati da<br />

un ufficiale. Alla consegna dei prigionieri al comandante<br />

dell’avamposto inglese <strong>di</strong> Casoli, il valoroso<br />

granatiere ebbe una semplice ricevuta!<br />

Il Comune <strong>di</strong> Palombaro ha voluto che restasse perenne<br />

memoria del leggendario episo<strong>di</strong>o che salvò<br />

il paese dai lutti e dalle <strong>di</strong>struzioni dei combattimenti<br />

che sarebbero seguiti, qualora il <strong>di</strong>segno dei<br />

germanici fosse stato condotto a termine.<br />

Per far ciò, nella sala del Consiglio Comunale è<br />

stato collocato un <strong>di</strong>pinto raffigurante la scena<br />

della clamorosa resa dei tedeschi: una mirabile<br />

opera del valente granatiere <strong>di</strong> Ortona, professor<br />

Saverio Di Tullio, donata dai <strong>Granatieri</strong> abruzzesi.<br />

Il quadro è stato scoperto dal Presidente regionale,<br />

Giovanni Scarpelli, e dal Sindaco, Giuseppe Pizzi<br />

che ha sentitamente apprezzato il dono e ringraziato<br />

i <strong>Granatieri</strong> a nome <strong>di</strong> tutta la citta<strong>di</strong>nanza.<br />

GIOSCA<br />

IL CR ABRUZZO RICORDA<br />

I CADUTI D’AFRICA<br />

Numerosi granatieri abruzzesi hanno partecipato<br />

alla giornata celebrativa in memoria del generale<br />

Leonida Grossi, pluridecorato al Valor Militare. La<br />

cerimonia è stata organizzata insieme all’Associa-<br />

Alcuni granatieri e reduci d’Africa partecipanti alla Cerimonia<br />

commemorativa <strong>di</strong> Caramanico (PE)<br />

zione <strong>Nazionale</strong> Reduci e Rimpatriati d’Africa<br />

(ANRR) sulla base <strong>di</strong> un gemellaggio, in atto da alcuni<br />

anni, fra la Sezione ANGS <strong>di</strong> Chieti e quella<br />

dell’ANRRA, intitolata al tenente dei <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Sardegna</strong>, Gioacchino Di Marzio, Medaglia d’Oro<br />

al Valor Militare.<br />

Il 1° maggio 2006, a Caramanico, un paese in provincia<br />

<strong>di</strong> Pescara, è stato onorato il valoroso generale<br />

Grossi con una Santa Messa <strong>di</strong> suffragio e con<br />

la commemorazione tenuta dall’ingegner Umberto<br />

Bozzini, organizzatore della manifestazione,<br />

presso la tomba dell’eroe dove è stato deposto un<br />

omaggio floreale.<br />

RADUNO GRANATIERI<br />

DEL BASSO PIAVE<br />

Domenica 14 maggio 2006, a Cortellazzo <strong>di</strong> Jesolo,<br />

si è svolta l’aduna delle sezioni <strong>Granatieri</strong> del<br />

Basso Piave, alle foci del fiume Piave, per l’88° anniversario<br />

della Battaglia del Solstizio del 15<br />

giugno-16 luglio 1918 e il 21° anniversario dell’inaugurazione<br />

del monumento de<strong>di</strong>cato a tutti i<br />

<strong>Granatieri</strong> Caduti, in particolare ai 680 che spesero<br />

a vita tra il fiume Sile e il fiume Piave.<br />

Nella prima mattinata, un corteo lunghissimo si è<br />

snodato nelle vie citta<strong>di</strong>ne segnate dal tricolore<br />

esposto spontaneamente in molte finestre degli<br />

e<strong>di</strong>fici. La sfilata era aperta dalla Fanfara dei Bersaglieri<br />

in congedo <strong>di</strong> Jesolo <strong>di</strong>retta da Antonio<br />

Bozzo, Presidente provinciale dei Bersaglieri <strong>di</strong> Venezia,<br />

che intonava le note della marcia d’Or<strong>di</strong>nanza<br />

dei <strong>Granatieri</strong>.<br />

segue a pagina 34<br />

ATTIVITA’ ASSOCIATIVA<br />

aprile-giugno 2006 33


ATTIVITA’ ASSOCIATIVA<br />

34 aprile-giugno 2006<br />

Di seguito, 4 gonfaloni dei Comuni del Basso Piave<br />

accompagnati dai rispettivi sindaci, ban<strong>di</strong>ere, labari<br />

e ben 25 Colonnelle delle Sezioni <strong>Granatieri</strong>,<br />

con numerosi soci e <strong>di</strong>rigenti. Il blocco dei <strong>Granatieri</strong><br />

era aperto dal Presidente della provincia <strong>di</strong> Venezia<br />

e della sezione <strong>di</strong> Eraclea, Lino Marian e dai<br />

Presidenti delle Sezioni: <strong>di</strong> Jesolo, Albino Bacchin;<br />

<strong>di</strong> Musile <strong>di</strong> Piave, Rino Lorenzon; <strong>di</strong> Meolo, Angelo<br />

Bortoletto.<br />

Il rito religioso è stato celebrato da padre Defendente<br />

Bellotti e da Don Roberto Mariuzzo, su un altare<br />

da campo realizzato ai pie<strong>di</strong> del monumento<br />

ai <strong>Granatieri</strong>.<br />

Al termine della Messa, la deposizione delle due<br />

corone d’alloro benedette in precedenza. La prima,<br />

portata da due <strong>Granatieri</strong> in armi, appositamente<br />

giunti da Roma, ai pie<strong>di</strong> del monumento. La seconda,<br />

come da tra<strong>di</strong>zione, è stata lanciata, da un<br />

ponte, nel Piave, il fiume Sacro della Patria.<br />

La Presidenza nazionale era rappresentata dal Consigliere<br />

nazionale Corrado Trambusti che ha rivolto<br />

un breve <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> saluto e ha espresso il suo<br />

compiacimento per la bella manifestazione.<br />

Purtroppo, il numero delle presenze ha superato<br />

ogni più rosea previsione: solo 250 persone, infatti,<br />

hanno potuto partecipare al pranzo sociale presso<br />

il Ristorante “Paloma”, <strong>di</strong> Armando Montagner, figlio<br />

<strong>di</strong> un granatiere della Sezione <strong>di</strong> Jesolo. Di ciò<br />

sono veramente rammaricati gli organizzatori che,<br />

a mezzo nostro, si scusano con chi, per mancanza<br />

<strong>di</strong> spazio, non ha potuto partecipare al convivio.<br />

ANTTOR<br />

SEZIONE DI ABIATEGRASSO<br />

Chiuso in modo positivo il progetto per la realizzazione<br />

del Parco citta<strong>di</strong>no intitolato ai <strong>Granatieri</strong>,<br />

inaugurato il 26 aprile 2005, i soci della Sezione<br />

hanno festeggiato, in data 26 marzo 2006, l’avvio<br />

delle attività programmate per il biennio<br />

2006/2007.<br />

La giornata ha visto la presenza del Presidente regionale,<br />

Mario Bovati, dei granatieri delle sezioni<br />

<strong>di</strong> Milano, Vigevano e Legnano, dei rappresentanti<br />

delle altre associazioni d’Arma <strong>di</strong> Abbiategrasso,<br />

dele autorità civili e militari e <strong>di</strong> molti abitanti del<br />

quartiere, oltre dei rappresentanti delle <strong>di</strong>verse associazioni<br />

del Terzo Settore che collaborano per il<br />

progetto che si vuole sviluppare attorno al rinnovato<br />

Parco dei <strong>Granatieri</strong>.<br />

Il Presidente Giovanni Perin, nel suo <strong>di</strong>scorso che<br />

ci è pervenuto in copia, ha <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> avere le<br />

idee molto chiare su quelli che sono i problemi associativi<br />

da affrontare e <strong>di</strong> quali vie seguire per superarli<br />

cercando <strong>di</strong> «realizzare iniziative nuove che<br />

sappiano essere concretamente ancorate al presente<br />

e proiettate al futuro, mantenendo, naturalmente,<br />

le solide ra<strong>di</strong>ci del nostro passato che non<br />

possono e non permetteremo mai possano essere<br />

<strong>di</strong>menticate».<br />

La giornata ufficiale si è conclusa issando la Ban<strong>di</strong>era<br />

tricolore sul Parco del Granatiere, atto che<br />

per il Perin è stata l’occasione per ricordare i granatieri<br />

«defunti ed in particolare Pierino Volpi,<br />

Giovanni Cerri e Guido Scarioni, ma anche il simbolo<br />

del nostro impegno nel quartiere, con il quartiere,<br />

cellula fondamentale <strong>di</strong> comunità più ampie<br />

alle quali ognuno si sente <strong>di</strong> appartenere come citta<strong>di</strong>no<br />

del mondo»<br />

Per mancanza <strong>di</strong> spazio, riman<strong>di</strong>amo<br />

al prossimo numero le numerose<br />

cronache dell’attività della<br />

Sezione <strong>di</strong> Roma, pervenuteci dal<br />

nostro infaticabile collaboratore,<br />

granatiere Adalberto Ben<strong>di</strong>nelli.<br />

D’altro canto, in questo numero,<br />

alla Sezione <strong>di</strong> Roma è stato dato<br />

grande spazio con la manifestazione<br />

<strong>di</strong> rievocazione <strong>di</strong> Fra’<br />

Gianfranco Chiti.


OFFERTE PER IL POTENZIAMENTO DEL GIORNALE:<br />

Sezione <strong>di</strong> BRESCIA Euro 10,00<br />

Sezione <strong>di</strong> TORINO 10,00<br />

Centro Provinciale <strong>di</strong> CUNEO 20,00<br />

Sezione <strong>di</strong> ZOPPOLA (in memoria del Gra. Angelo Zamuner) 20,00<br />

Sezione <strong>di</strong> POMPEI (in memoria del Gra. Salvatore GUIDA 15,00<br />

OFFERTE PER IL FONDO DI SOLIDARIETA’<br />

“Granatiere Stenio Contigliozzi”:<br />

Sezione <strong>di</strong> VIGNOLA Euro 20,00<br />

Gra. Cesare DE LUTIS 50,00<br />

Gra. Domenico MARRA 50,00<br />

CONTRIBUTO PER L’ASSOCIAZIONE<br />

Gra. Giuseppe CARENZA (dal Canadà) Dollari 20,00<br />

Sig.ra Edy PRETINI (in memoria del Gra. Angelo Pratini) Euro 50,00<br />

Sig.ra Rosina REPOSSI 50,00<br />

Sezione <strong>di</strong> MONSELICE 20,00<br />

Sezione <strong>di</strong> GENOVA 100,00<br />

Sezione <strong>di</strong> VIGNOLA 20,00<br />

Per eventuali offerte, si prega voler utilizzare il conto corrente postale n. 34577007<br />

in<strong>di</strong>cando la causale (Potenziamento giornale, Abbonamento, Fondo solidarietà)<br />

Chi desideri informazioni per visitare la tomba <strong>di</strong> Padre Chiti,<br />

può rivolgersi al granatiere pesarese Franco Giorgini cell. 338 2633711<br />

aprile-giugno 2006 35


SFILERANNO SEMPRE CON LE NOSTRE COLONNELLE<br />

La rubrica “Sfileranno sempre con le nostre colonnelle” è finalizzata a ricordare i soli soci dell’<strong>Associazione</strong> che<br />

hanno lasciato questo mondo per ritornare alla casa del Padre. Si sottolinea: I SOLI SOCI.<br />

Chi segnala il triste evento per la pubblicazione, dovrà comunicare le seguenti informazioni necessarie per la stesura<br />

del necrologio:<br />

Sezione d’appartenenza; Data <strong>di</strong> nascita e <strong>di</strong> morte; Motivi del decesso; Reparto <strong>Granatieri</strong> nel quale il defunto ha<br />

prestato servizio; Eventuali campagne <strong>di</strong> guerra e decorazioni ricevute; Eventuali cariche associative rivestite.<br />

E’ opportuno, inoltre, che venga inviata una foto originale del defunto e non, come spesso avviene, fotocopie o<br />

copie riprese da giornali. Tutti i testi, comunque, non supereranno le 12 righe, salvo le eccezioni che si potranno<br />

avere a insindacabile giu<strong>di</strong>zio della Redazione.<br />

La Redazione, infine, sarà particolarmente grata a chi, avendone la possibilità, invierà un’offerta come, del resto,<br />

è previsto dal comma 5 dell’articolo 13 del Regolamento dell’<strong>Associazione</strong>.<br />

Silvio Armanni<br />

SILVIO ARMANNI<br />

Sezione <strong>di</strong> Bergamo<br />

Era nato il 6 luglio del 1923 e presto<br />

servizio nel Corpo dei <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Sardegna</strong>. E’ stato socio della Sezione<br />

fino alla data del suo decesso<br />

avvenuto il 25 <strong>di</strong>cembre del 2005. I<br />

suoi commilitoni, a mezzo del Presidente<br />

della Sezione Federico Sangalli,<br />

partecipano al lutto della famiglia.<br />

ANGELO CASALI<br />

Sezione <strong>di</strong> Bergamo<br />

E’ venuto a mancare all’affetto dei<br />

suoi cari e dei commilitoni il giorno<br />

11 marzo 2006. Fino a quella data era<br />

stato un socio attivo della sezione. I<br />

<strong>Granatieri</strong>, a mezzo del Presidente<br />

della Sezione Federico Sangalli, partecipano<br />

al lutto della famiglia.<br />

ROMANO GRILLO<br />

Sezione <strong>di</strong> Sacile (UD)<br />

Prestò servizio nel 2° reggimento<br />

<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> con il quale<br />

partecipò al secondo conflitto mon<strong>di</strong>ale<br />

prima sul Fronte Occidentale,<br />

poi in quello greco e balcanico. Per<br />

il suo comportamento in guerra fu<br />

decorato. Fu tra i soci fondatori<br />

della Sezione e fino a quando ha potuto,<br />

ha partecipato a tutte le manifestazioni<br />

associative accompagnato<br />

dall’amico granatiere Angelo Marin.<br />

Aveva da poco festeggiato i novanta<br />

anni, circondato dall’affetto del figlio<br />

36 aprile-giugno 2006<br />

Angelo Casali Romano Grillo Guido Frasson Giuseppe Passeri<br />

ERRATA CORRIGE: Nel numero precedente, a pag. 35,<br />

alla foto del granatiere Giordano Di Bon (terzo da sinistra)<br />

è stato erroneamente attribuito il nome del granatiere<br />

Enzo Faugno, ricordato nella stessa rubrica nel numero<br />

precedente. Ci scusiamo con i lettori.<br />

Mario e dei suoi cari.<br />

Al rito funebre, al quale, oltre al Presidente<br />

provinciale Renzo Ros e<br />

quello della sezione Bruno Frara,<br />

erano presenti numerosi <strong>Granatieri</strong><br />

anche delle sezioni vicine, il celebrante<br />

lo ha ricordato come un buon<br />

cristiano, probo citta<strong>di</strong>no e ottimo<br />

padre <strong>di</strong> famiglia.<br />

I commilitoni si uniscono al dolore<br />

dei famigliari.<br />

GUIDO FRASSON<br />

Sezione <strong>di</strong> San Donà <strong>di</strong> Piave (VE)<br />

Era della classe 1926 ed è venuto a<br />

mancare a seguito <strong>di</strong> una grave malattia.<br />

Era stato uno dei fondatori<br />

della sezione ANGS alla quale è rimasto<br />

profondamente attaccato fino<br />

a quando le forze glielo hanno consentito.<br />

Animato da sempre da un fervente<br />

spirito <strong>di</strong> Corpo, da una fede incrollabile<br />

negli Alamari, ha voluto essere<br />

vicino a tutti gli iscritti fino all’ultimo<br />

al punto <strong>di</strong> delegare i propri famigliari,<br />

in quanto fisicamente impossibilitato,<br />

al pagamento della quota<br />

sociale per l’anno in corso. Lascia<br />

nella famiglia, oltre che nella sezione<br />

ormai ridotta per varie problematiche<br />

a poche unità, un vuoto incolmabile.<br />

I suoi commilitoni, con<br />

l’animo pieno <strong>di</strong> dolore, si uniscono<br />

al lutto dei famigliari.<br />

GIUSEPPE PASSERI<br />

Sezione <strong>di</strong> Perugia<br />

Era della classe <strong>di</strong> leva 1920 e, come<br />

tale, arruolato nei ranghi del 2° reggimento<br />

<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>,<br />

aveva partecipato a tutte le operazioni<br />

belliche <strong>di</strong> tale reparto.<br />

Da civile, aveva continuato a restare<br />

al servizio della comunità come Vigile<br />

urbano del Comune <strong>di</strong> Perugia,<br />

riuscendo a meritare, con il suo<br />

comportamento, l’onorificenza <strong>di</strong><br />

Cavaliere al merito della Repubblica.<br />

E’ venuto a mancare all’affetto dei<br />

suoi cari e dei commilitoni il 14<br />

maggio 2006.<br />

BENIAMINO SGARGETTA<br />

Sezione <strong>di</strong> Cittadella (PD)<br />

Nato a Villa Del Conte il 9 agosto


SFILERANNO SEMPRE CON LE NOSTRE COLONNELLE<br />

beniamino Sgargetta Mario Bizzotto Pietro Crolle Salvatore Guida<br />

del 1929 è ivi deceduto il 4 marzo<br />

del 2006.<br />

“E’ ritornato alla casa del Padre”<br />

dopo una malattia breve quanto implacabile<br />

e senza speranza, assistito<br />

giorno e notte, con amore, dalla moglie<br />

e dai figli. Era una persona semplice<br />

e laboriosa attaccata fortemente<br />

alla famiglia e alla Sezione<br />

granatieri della quale fu socio fondatore<br />

nel mese <strong>di</strong> maggio 2002. Era il<br />

Capogruppo dei <strong>Granatieri</strong> del suo<br />

paese per i quali fu sempre d’esempio,<br />

per attaccamento al Corpo e<br />

partecipazione all’attività associativa.<br />

I commilitoni si uniscono al dolore<br />

della famiglia.<br />

MARIO BIZZOTTO<br />

Sezione <strong>di</strong> Cittadella (PD)<br />

Era nato a Fontanaviva (PD) il 10<br />

<strong>di</strong>cembre del 1922. Militò, in<br />

guerra, nei ranghi del2° reggimento<br />

<strong>Granatieri</strong> e in quelli del<br />

Battaglione da sbarco in Corsica.<br />

Fu un ottimo padre per i suoi tre<br />

figli e sposo amorevole per la sua<br />

consorte Gemma. E’ stato un lavoratore<br />

instancabile e, nel corso<br />

della vita, dopo il rientro dalla<br />

guerra, fu costretto ad allontanarsi<br />

dalla sua amata famiglia per potergli<br />

dare sostentamento e <strong>di</strong>gnità.<br />

E venuto a mancare, nella città<br />

dove ebbe i natali, il 6 febbraio<br />

2006.<br />

I commilitoni si uniscono al dolore<br />

dei famigliari.<br />

PIETRO CROLLE<br />

Sezione <strong>di</strong> Torino<br />

Si è spento il 24 febbraio 2006, era<br />

nato il 26 agosto 1933. Aveva svolto<br />

il servizio militare nel 1956 a Roma<br />

e a Orvieto nel Corpo dei <strong>Granatieri</strong>.<br />

Era iscritto all’<strong>Associazione</strong><br />

dal 20 aprile 1966.<br />

Ino al 1993, aveva svolto la sua attività<br />

lavorativa presso l’Ospedale<br />

Psichiatrico <strong>di</strong> Collegno (TO), dove<br />

risiedeva con la moglie Piera e la figlia<br />

Ludovica.<br />

Ha sempre seguito l’attività dell’<strong>Associazione</strong><br />

e soprattutto letto con<br />

molto interesse “Il Granatiere” <strong>di</strong> cui<br />

conservava orgogliosamente le<br />

copie. Era una persona <strong>di</strong>screta e riservata,<br />

stimata da tutti clor che lo<br />

conoscevano. L’annuncio della sua<br />

scomparsa è stato pubblicato su “La<br />

Stampa” a funerali avvenuti. (L. C.)<br />

SALVATORE GUIDA<br />

Sezione <strong>di</strong> Pompei<br />

Nato il 19 <strong>di</strong>cembre 1929, è venuto<br />

a mancare inaspettatamente, dopo<br />

un breve malattia, il 16 febbraio<br />

2006. Solo da alcuni anni iscritto<br />

alla sezione, si entusiasmava ogni<br />

volta che si organizzava una manifestazione,<br />

solo <strong>di</strong>spiaciuto del<br />

fatto che, in tanti anni passati, non<br />

aveva partecipato alla vita associativa<br />

dei <strong>Granatieri</strong> e <strong>di</strong> non poter riguadagnare<br />

il tempo perduto.<br />

Aveva prestato servizio a cavallo<br />

del biennio 1951/1952, prima nel<br />

CAR <strong>di</strong> Orvieto e successivamente<br />

nel 1° reggimento <strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>.<br />

Alla moglie, signora Rita, ai figli<br />

Francesco, Ciro e nunzia e ai nipoti<br />

vadano le più sentite condoglianze<br />

del granatieri <strong>di</strong> Pompei.<br />

SERGIO TONEATTO<br />

Sezione <strong>di</strong> Codroipo (UD)<br />

Nato a Flambro <strong>di</strong> Talmasson, era<br />

della classe <strong>di</strong> leva 1927 ed aveva<br />

militato nei ranghi del 1° reggimento<br />

<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>. Dio,<br />

Patria, Lavoro e Famiglia furono i<br />

suoi ideali e l’orgoglio per gli Alamari<br />

lo accompagnò per tutta la<br />

vita. Al rito funebre <strong>di</strong> saluto<br />

hanno partecipato alcuni commilitoni<br />

con la Colonnella della Sezione,<br />

uniti al dolore della famiglia.<br />

Sergio Toneatto Firpò Sebastianis<br />

FIRPO’ SEBASTIANIS<br />

Sezione <strong>di</strong> Codroipo (UD)<br />

Nacque a Talmasson, un piccolo<br />

centro in provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, ed<br />

era della classe <strong>di</strong> leva 1927.<br />

Prestò servizio militare, negli anni<br />

del primo dopoguerra, nel 1° reggimento<br />

<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong><br />

nella caserma del Rione Prati in<br />

Roma.<br />

La sua vita è stata improntata agli<br />

ideali della religione, della patria,<br />

della famiglia e del lavoro. E stato<br />

sempre molto orgoglioso <strong>di</strong> avr indossato<br />

i bianchi Alamari.<br />

Alla cerimonia funebre ha partecipato<br />

una rappresentanza <strong>di</strong> commilitoni<br />

con la Colonnella sezionale.<br />

ANTONIO PULZE<br />

Sezione <strong>di</strong> Monselice (PD)<br />

Era nato il 19 gennaio del 1932.<br />

Aveva militato nel 1° reggimento<br />

<strong>Granatieri</strong> <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong> negli anni<br />

’50. Granatiere esemplare, per i<br />

valori e gli ideali che informarono<br />

la sua vita operosa e de<strong>di</strong>cata alla<br />

famiglia. E’ venuto a mancare il 10<br />

febbraio 2006, lasciando nel ccordoglio<br />

familiari, amici e i commilitoni<br />

della Sezione.<br />

ANGELO PRATINI<br />

Sezione <strong>di</strong> Verbania (Grignasco)<br />

Nato il 25 marzo del 1938, è’ deceduto<br />

il 14 ottobre 2005, dopo una<br />

breve e implacabile malattia, all’età<br />

<strong>di</strong> 67 anni, assistito amorevolmente<br />

dalla famiglia.<br />

Fiero Granatiere <strong>di</strong> <strong>Sardegna</strong>, ha<br />

sempre <strong>di</strong>mostrato uno spiccato<br />

senso <strong>di</strong> appartenenza al Corpo<br />

dei bianchi Alamari, che con orgoglio<br />

sempre nominava e lodava<br />

con fierezza.<br />

La moglie e la figlia lo ricordano<br />

con grande affetto e stima.<br />

aprile-giugno 2006 37


SFILERANNO SEMPRE CON LE NOSTRE COLONNELLE<br />

Antonio Pulze Angelo Pratini Mario Bacci Giancarlo Sarchietti Emilio Bonacchi<br />

MARIO BACCI<br />

Sezione <strong>di</strong> Firenze<br />

Nato il 19 giugno del 1916, aveva<br />

prestato servizio come ufficiale nel<br />

3° reggimento <strong>Granatieri</strong> partecipando<br />

alle operazioni belliche in Albania<br />

e in Croazia. Ha dato particolare<br />

impulso, con la sua forte personalità,<br />

alla vita della sezione fiorentina,<br />

ricoprendo la carica <strong>di</strong> Presidente<br />

e, più volte, quella <strong>di</strong> Consigliere<br />

e Segretario. In particolare,<br />

mise in atto una campagna <strong>di</strong> ricerca<br />

e reclutamento tra i granatieri fiorentini<br />

in congedo, ottenendo un <strong>di</strong>screto<br />

successo.<br />

La sua collaborazione viene ricordata<br />

da tutti, come fattiva e valida. I<br />

suoi commilitoni lo rimpiangono.<br />

GIANCARLO SARCHIETTI<br />

Sezione <strong>di</strong> Firenze<br />

Era nato il 18 maggio 1935 e se n’ è<br />

38 aprile-giugno 2006<br />

andato alla fine del 2004. I commilitoni<br />

hanno appreso la notizia della<br />

sua scomparsa alcune settimane<br />

dopo la tumulazione. Egli, infatti, viveva<br />

da solo nella casa dei suoi genitori<br />

defunti: la sua famiglia era rappresentetata<br />

ormai dalla nostra <strong>Associazione</strong>.<br />

Aveva prestato servizio nel 1° reggimento<br />

<strong>Granatieri</strong> ed ha sempre collaborato<br />

attivamente alla vita della<br />

sezione fiorentina, essendo stato più<br />

volte confermato nella carica <strong>di</strong> Consigliere<br />

della sezione stessa. Era<br />

sempre allegro e <strong>di</strong> gradevole compagnia.<br />

I suoi commilitoni lo rimpiangono<br />

con affetto.<br />

EMILIO BONACCHI<br />

Sezione <strong>di</strong> Prato<br />

La Sezione ha perso nel 2005 il suo<br />

storico Presidente. Era nato il 17 novembre<br />

1920 e aveva prestato ser-<br />

vizio nel 3° reggimento <strong>Granatieri</strong><br />

partecipando alle operazioni belliche<br />

in Albania e in Croazia. Particolarmente<br />

attivo nel contesto associativo,<br />

ha per molti anni ricoperto<br />

la carica <strong>di</strong> Presidente della sezione<br />

che, dopo un periodo <strong>di</strong> convivenza<br />

con la sSezione <strong>di</strong> Firenze, si era<br />

resa autonoma nel momento in cui<br />

Prato fu elevata al rango <strong>di</strong> provincia.<br />

Tutti i commilitoni della Toscana lo<br />

ricordano con stima e affetto.<br />

La Presidenza <strong>Nazionale</strong><br />

dell’A.N.G.S. e la Redazione de: IL<br />

GRANATIERE si associano al dolore<br />

dei familiari ai quali rinnovano<br />

le più sentite condoglianze e<br />

l’invito a continuare, nel ricordo<br />

dei cari granatieri Scomparsi, ad<br />

essere vicini alle loro Sezioni.


MATERIALE PROMOZIONALE<br />

DISPONIBILE PRESSO LA PRESIDENZA<br />

ALAMARO A SPILLO ARGENTATO Euro 5,00<br />

BAVERO IN PANNO ROSSO CON ALAMARI “ 6,00<br />

BASCO DI PANNO NERO “ 6,00<br />

CREST ARALDICO “ 21,00<br />

COPPIA GRANATINE IN METALLO BIANCO PER BAVERO “ 4,00<br />

GRANATINA A CLIPS IN SIMILORO PER GIACCA “ 2,00<br />

GRANATINA A SPILLO IN SIMILORO O SILVER PER GIACCA “ 2,00<br />

GRANATINA PICCOLA A DORSO LISCIO DORATA “ 2,50<br />

GRANATINA MEDIA A DORSO LISCIO DORATA “ 3,00<br />

CARTOLINE EPOCHE VARIE “ 0,50<br />

CRAVATTA REGGIMENTALE IN POLIESTERE “ 11,00<br />

CRAVATTA RADUNO DI JESI “ 7,50<br />

DISCO ADESIVO PER AUTO “ 0,50<br />

FREGIO METALLICO PER BASCO “ 3,50<br />

LIBRO “I QUADRI DEL 3° RGT. GRANATIERI DI SARDEGNA” “ 8,00<br />

LIBRO “I GRANATIERI DI SARDEGNA” DI GUERRINI-CATALDI “ 21,00<br />

LIBRO “LE STAGIONI BALCANICHE” “ 5,00<br />

LIBRO “IL IV° BATTAGLIONE CONTROCARRO” “ 4,50<br />

MEDAGLIE DEI VARI RADUNI NAZIONALI “ 5,00<br />

STEMMA ARALDICO IN METALLO PER TASCHINO “ 11,00<br />

STEMMINO METALLICO CON ALAMARI E GRANATINA “ 3,50<br />

TARGA IN OTTONE “GIACCONE” CON ASTUCCIO “ 18,00<br />

AUDIOCASSETTA “MARCE DEI GRANATIERI “ 2,50<br />

VIDEOCASSETTA “STORIA DEL 1°RGT.GRANATIERI” “ 8,00<br />

VIDEOCASSETTA “RADUNO DI CUNEO” “ 8,00<br />

GEMELLI ARGENTATI CON SCUDETTO QUATTRO MORI “ 16,00<br />

PORTACHIAVI IN SIMILORO “ 5,50<br />

PORTACHIAVI IN SILVER RETTANGOLARE A MOLLA “ 1,30<br />

PORTATESSERA ASSOCIATIVO IN PELLE ROSSA “ 5,00<br />

PORTATESSERA ASSOCIATIVO IN PLASTICA ROSSA “ 1,00<br />

STATUETTA “GRANATIERE 1848” “ 19,00<br />

Ai costi dei singoli articoli vanno aggiunte le spese dell’eventuale spe<strong>di</strong>zione


12.316 *<br />

http://clik.to/granatieri<br />

* contatti al 13 luglio 2006

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