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hatsu ime<br />
furusato wo mite<br />
namida kana<br />
nel primo sogno<br />
vedendo il paese natio,<br />
verso lacrime<br />
Kobayashi Issa (4)<br />
In Giappone viene data particolare importanza alle cose che si fanno nel<br />
primo giorno dell'anno nuovo, ed ecco che per Issa questo si traduce nel<br />
sogno in cui rivede il suo paese natio, da cui per moltissimi anni è costretto a<br />
rimanere distante perché in disaccordo con la matrigna, riuscendo a ritornare<br />
nella casa di famiglia solo da adulto, vivendo una breve parentesi di felicità.<br />
Le lacrime di Issa sono espressione di una nostalgia che non trova pace, e il<br />
kigo è ciò che amplifica ulteriormente questo sentimento.<br />
takotsubo ya<br />
hakanari yume o<br />
natsu no tsuki<br />
trappole per piovra ‒<br />
sotto una luma estiva<br />
sogni fuggevoli<br />
Matsuo Bashō traduzione di lucia fontana(5)<br />
In Giappone le piovre vengono catturate con delle trappole speciali, che<br />
vengono calate in mare per la notte con delle apposite corde e recuperate al<br />
mattino. In questi versi Bashō naturalmente non può vederle, essendo già<br />
state calate in acqua dai pescatori, ma può immedesimarsi per un momento<br />
nelle piovre che, ignare della sorte che spetterà loro con il nuovo giorno,<br />
riposano indisturbate all'interno delle trappole, da loro erroneamente<br />
scambiate per un rifugio sicuro.<br />
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