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Fu giocoforza abituarmi all’inglese, e devo riconoscere che lo stare con Susan e la sua<br />
gang mi permise di imparare infinitamente di più che non frequentando il British.<br />
Le serate finivano regolarmente giocherellando sul suo lettino, il che me la fa ricordare<br />
un po’come la mia ‘nave scuola’.<br />
Arrivò dicembre del 1964, e Susan mi disse che, come faceva tutti gli anni, avrebbe<br />
passato le feste da qualche parte sciando in Svizzera. Wengen per essere più precisi, e per<br />
me la cosa finì lì.<br />
Partì, ed un giorno poco prima di Natale mi chiamò per telefono, e dopo avermi fatto gli<br />
auguri mi domandò cosa avrei fatto nelle feste.<br />
“Niente di particolare” dissi, “Probabilmente in famiglia e poi magari vado a sciare con<br />
con gli amici”.<br />
“Perché non vieni su a trovarmi?”<br />
“A Wengen???”<br />
Mi sembrava una pazzia bella e buona. Non sapevo nemmeno esattamente dove fosse.<br />
“Dài, vieni. Sono qui con Jane, un’amica che mi ha raggiunto dall’Inghilterra. Potresti<br />
portare un amico.”<br />
“Non so, non credo… Lo vedo difficile, e poi lavoro dopo Capodanno”<br />
Mi riferivo alla Fiat.<br />
E la cosa finì lì.<br />
O per lo meno credevo.<br />
Giorni dopo mi chiamò Franco Visconti, carissimo ex compagno di studi ed amico di<br />
tutta la vita.<br />
“Cosa fai a Natale?” mi chiese.<br />
“Francamente non ho nessun programma”<br />
“E Susan?”. Franco era il solo dei ‘miei’ amici che la conosceva.<br />
“È andata a Wengen con un’amica che l’ha raggiunta dall’Inghilterra. Pensa che’sta<br />
matta mi ha chiamato l’altro giorno per dirmi di andare su…” aggiunsi, come se stessi<br />
menzionando una cosa fuori dal mondo.<br />
“E perché no??”, mi rispose lui inaspettatamente, con la massima naturalezza.<br />
Francamente, mi lasciò perplesso.<br />
Una cosa che a me sembrava assurda, a lui invece pareva interessante.<br />
Mmmm…ma guarda un pò…<br />
“A dire il vero mi ha chiesto anche di portare un amico per la sua amica…”<br />
“E allora? Perfetto, cosa aspetti! Andiamo?”<br />
Morale della favola, tutti e due prendemmo una settimana di ferie e pochi giorni dopo<br />
saltammo sulla sua 500, alla ricerca di quel favoloso posto chiamato Wengen, dove due<br />
donne ci stavano aspettando.<br />
Incredibile.<br />
A quei tempi non esisteva GPS, e si viaggiava a forza di cartine geografiche e soste per<br />
chiedere informazioni.<br />
Susan mi aveva detto che non si poteva arrivare a Wengen in macchina, non esiste una<br />
strada fino là. È una stazione invernale assolutamente priva di automobili, situata su una