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Qualche mese dopo Susan traslocò in via Po, in un ammezzato con le finestre sotto i<br />
portici di un vecchio edificio.<br />
“Domani voglio fare una festa per inaugurare<br />
l’appartamento. Perché non vieni e preparo qualcosa per<br />
pranzo, poi possiamo restare soli ad aspettare la sera…”<br />
disse un giorno, con lo sguardo birbone che avevo<br />
imparato a conoscerle.<br />
Quando arrivai, mi accolse uno strano odore, mentre mi diceva:<br />
“Ti sto preparando un piatto speciale della mia città, fegato con cipolle”<br />
Ecco cosa era l’odore.<br />
Una delle cose che più odiavo a tavola.<br />
Una padella con bistecconi di fegato stava allegramente sfrigolando sul gas.<br />
“Serviti da bere mentre finisco, mi hanno portato del Brandy spagnolo che vale<br />
veramente la pena…”<br />
Susan era ‘donna di mondo’, e beveva il giusto.<br />
Io ero un pivello completamente astemio, che beveva solo la birra italiana quasi del tutto<br />
priva di alcool.<br />
Ma dovevo cercare di non pensare al fegato che mi attendeva in cucina, e sbevacchiai<br />
con poca prudenza. Ed una certa abbondanza.<br />
Il fegato era tutto quello che aveva cucinato, e non mi osai dire che avrei preferito essere<br />
preso a calci nelle gengive che mangiare quella roba.<br />
Lo buttai giù nello stomaco, dove si affogò nei vari bicchieri di Brandy che avevo<br />
tracannato.<br />
Il pomeriggio era lungo, e mancava molto all’arrivo degli amici (suoi) per la festa.<br />
Finimmo a letto, e questo era un letto grande e largo, non il lettino che aveva nella<br />
soffitta dove abitava prima.<br />
Veramente comodo, e per un paio di ore cercai di ignorare il mio stomaco in subbuglio.<br />
Ci alzammo quando squillò il campanello dei primi arrivati, ed iniziò la festa. Musica e<br />
ancora più Brandy.<br />
In breve cominciai a sentirmi strano, anzi decisamente male. Mi girava la testa e mi<br />
veniva da vomitare.<br />
Fui costretto a passare il resto della serata steso sul letto con un panno umido sulla<br />
fronte, mentre fuori impazzava la festa.<br />
Ad un certo punto, imbarazzatissimo e traballante, salutai tutti e me ne andai, sotto allo<br />
sguardo interdetto di Susan.<br />
Altra gaffe.<br />
A malapena riuscii a guidare fino a casa la macchina che mio padre mi aveva prestato.