Ecodom - Rapporto Sostenibilità 2017
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
approfondimenti<br />
ECODOM<br />
<strong>Rapporto</strong> di<br />
<strong>Sostenibilità</strong> <strong>2017</strong><br />
150<br />
I dati utilizzati per gli scenari A e B<br />
derivano dalle fonti seguenti:<br />
SCENARI A E B: BILANCIO DELLE EMISSIONI<br />
• per i trasporti, il calcolo è stato effettuato<br />
sulla base della distanza media tra i diversi<br />
punti di origine e di destinazione pesata in<br />
base al numero di viaggi effettuati per ogni<br />
singola tratta<br />
• per i consumi relativi al trattamento sono<br />
stati utilizzati i dati rilevati da <strong>Ecodom</strong><br />
• per i consumi relativi al riciclo industriale è<br />
stata fatta un’ipotesi di riutilizzo di tali materie.<br />
Il consumo energetico necessario per<br />
la loro lavorazione fino al prodotto finito è<br />
stato calcolato sulla base di consumi energetici<br />
(CED) indicati nella banca dati Ecoinvent.<br />
Per questo calcolo si è tenuto conto<br />
della sola frazione di materiali effettivamente<br />
riciclati<br />
N• per i consumi relativi allo smaltimento e al<br />
recupero energetico delle frazioni non riciclabili<br />
si è fatto riferimento a consumi energetici<br />
(CED) indicati in Ecoinvent.<br />
Infine, l’utilizzo di Ecoinvent ha permesso di<br />
calcolare i consumi energetici “necessari” a<br />
produrre un equivalente quantitativo in peso<br />
di prodotti semilavorati a partire dalla materia<br />
prima (anziché dalla materia prima seconda,<br />
come nel caso dello scenario A) .<br />
Per ogni quantitativo di materia prima non riciclata<br />
(plastiche, cemento, legno, vetro) è stato<br />
calcolato il consumo energetico necessario ad<br />
estrarre la materia prima e a trasportarla nei<br />
siti di lavorazione industriale per realizzare il<br />
prodotto semilavorato.<br />
Le emissioni relative ai due scenari A e B si<br />
riferiscono alle stesse fasi della filiera del<br />
riciclo presentate nel bilancio energetico.<br />
Contengono però una voce aggiuntiva nello<br />
scenario B, quella relativa alle emissioni di<br />
CFC causate dal non corretto trattamento dei<br />
RAEE, che non presenta impatti dal punto di<br />
vista energetico in quanto non è legata a consumi<br />
energetici.<br />
La prima ipotesi relativa alle “Emissioni di<br />
CFC” è che le sostanze nocive (CFC/HCFC/<br />
HFC/HC) contenute nei RAEE, in mancanza<br />
del corretto processo di trattamento, vengano<br />
rilasciate nell’atmosfera in due modalità<br />
differenti:<br />
• per il 50% dei RAEE trattati da soggetti<br />
che mirano esclusivamente a massimizzare<br />
i profitti: le sostanze nocive sono<br />
rilasciate interamente, perché questi<br />
soggetti non sono interessati e non posseggono<br />
le tecnologie necessarie per intercettare<br />
i gas dei circuiti refrigeranti ed<br />
i gas presenti nelle schiume espandenti;<br />
• per il restante 50% trattati dagli stessi<br />
impianti utilizzati da <strong>Ecodom</strong>: le sostanze<br />
nocive sono catturate solo in parte; sono<br />
quindi state considerate le stesse performance<br />
misurate in Italia nel 2008, anno<br />
in cui <strong>Ecodom</strong> aveva misurato lo stato<br />
dell’arte delle prestazioni degli impianti<br />
operanti in assenza di controlli sulla qualità<br />
del trattamento.<br />
La seconda ipotesi è che le emissioni evitate<br />
di sostanze nocive siano quantificate sulla<br />
base dei risultati degli audit effettuati da<br />
<strong>Ecodom</strong> sugli impianti di trattamento dei suoi<br />
fornitori, assumendo che le prestazioni di recupero<br />
di CFC/HCFC/HFC/HC si mantengano<br />
costanti durante l’arco dell’anno. Nel calcolo<br />
delle quantità di gas recuperate si è tenuto<br />
conto dell’effettiva composizione dei RAEE,<br />
stimata sulla base dei campionamenti effettuati<br />
dai fornitori sui carichi di R1 in arrivo.<br />
Ciò in quanto non tutti i frigoriferi trattati contengono<br />
CFC (soltanto quelli di “vecchia generazione”)<br />
e, inoltre, una parte giunge agli<br />
impianti di trattamento priva di compressore<br />
oppure con il circuito refrigerante danneggiato<br />
(rendendo impossibile il recupero dell’olio<br />
e del CFC in esso contenuti).<br />
Per queste ra-gioni si è proceduto a riparametrare<br />
le stime derivanti dagli audit, definendo<br />
la percentuale di R1 contenenti CFC, e quella<br />
contenente altri gas non nocivi, etc.<br />
Il calcolo delle emissioni per entrambi gli scenari<br />
ha previsto l’utilizzo dei fattori di emissione<br />
dell’IPCC e dei fattori presenti nella banca<br />
dati Ecoinvent (che indica le emissioni di CO2<br />
equivalente per kg di materiale prodotto);<br />
mentre per quanto riguarda i trasporti è stato<br />
effettuato il calcolo usando il GHG Protocol.