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A SUD DI GRAMSCI La Lezione di Zitara

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“Nel 1859 i sud<strong>di</strong>ti sabau<strong>di</strong> si ritrovavano uno Stato piegato dai debiti , senza che<br />

le industrie liguri e piemontesi fossero in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> varare un piroscafo o <strong>di</strong><br />

costruire più <strong>di</strong> due locomotive all'anno. Ma pare che la fortuna aiuti gli audaci, e<br />

anche i giocatori che bluffano. Difatti, il conto, lo pagheranno le regioni annesse”.<br />

E ora dovremmo anche stare zitti e celebrare non Spartaco, ma “un Garibal<strong>di</strong> qualunque”, come<br />

ebbe a <strong>di</strong>re, anni dopo, il vecchio Karl Marx, allorquando la massoneria inglese accolse il suo<br />

invecchiato Eroe in pompa magna tra ali <strong>di</strong> folla ubriaca.<br />

Nei primi anni post-Annessione al Regno , la Sicilia ribolliva, era sotto embargo, con una stretta<br />

mici<strong>di</strong>ale nel 1863. Un cordone sanitario (anglo)-piemontese la strangola scientificamente fino<br />

all’asfissia. Non so fino a che punto se ne fosse consapevoli, ma le ricche piantagioni pregiate,<br />

dal cotone alla canapa al riso al sommacco ai vigneti…(nonsolograno), un intero paesaggio<br />

agrario; e il sottosuolo strategico dell’Isola contesa, zolfo e salnitro=polvere da sparo!, non<br />

meno dei beni ecclesiastici (<strong>di</strong> cui si prepara la requisizione dell’intero “Asse”: frutto <strong>di</strong> donativi<br />

delle famiglie siciliane ai figli monaci, gestiti spesso con saggezza sociale), per non <strong>di</strong>re dei<br />

depositi “miliardari” delle Banche private e delle Casse pubbliche delle Due Sicilie…<br />

Un saccheggio coloniale che è stato registrato solo dalla storiografia seria, quella dei Natale<br />

Turco e Nicola <strong>Zitara</strong>, (bollata come “revisionista”!)… ma molto meno è stato stu<strong>di</strong>ato il Cordone<br />

sanitario che ha asfissiato l’Isola con la complicità <strong>di</strong> non pochi siculi “patriotti” unificatori.<br />

Un Cordone sanitario blocca l’Isola dal Mare. Quando il Popolo siciliano provò a spezzarlo, con<br />

l’Insurrezione del Settembre 1866, la flotta italiana –appena potenziata nei cantieri navali<br />

inglesi, coi danari rubati nelle Due Sicilie- <strong>di</strong> ritorno da Lissa (dove era stata pestata dalla flotta<br />

austriaca in Adriatico), bombardò Palermo: dal Mare.<br />

L’Insurrezione fu sepolta viva. Siamo alla vigilia dell’apertura del Canale <strong>di</strong> Suez.<br />

Già nel luglio 1866 cinque gran<strong>di</strong> banche lon<strong>di</strong>nesi, insieme al Banco <strong>di</strong> Sconto parigino, operanti<br />

in In<strong>di</strong>a e Cina, annunciavano che non avrebbero più trattato cambiali “che non fossero emesse<br />

a più <strong>di</strong> quattro mesi vista”. (K.Marx, Il Capitale-Il Tempo <strong>di</strong> Circolazione).<br />

Il Tempo e lo Spazio: vince chi ne comprende la <strong>di</strong>alettica… Si preparavano all’apertura del<br />

Canale <strong>di</strong> Suez che, accorciando Tempo e Spazio tra Occidente e Oriente, <strong>di</strong>schiudeva la via ai<br />

conflitti coloniali dell’Avvenire. Di questi conflitti coloniali le nostre Due Sicilie furono le prime<br />

vittime.

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