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A SUD DI GRAMSCI La Lezione di Zitara

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Alla chiusura dell'anno 1858, il valore della produzione nazionale sabauda era ben lontano dal<br />

poter sod<strong>di</strong>sfare gli epici impegni voluti da Cavour.<br />

Nel corso della sua rivoluzione liberale-speculatrice, il <strong>di</strong>savanzo commerciale crebbe, e non<br />

<strong>di</strong>minuì, come servilmente si ama sostenere. E siccome, a quel tempo, quando il debito estero<br />

non veniva saldato in merci, era necessario regolarlo in oro. Bombrini, non avendo oro con cui<br />

pagare, cedeva ai banchieri parigini le cambiali dei suoi clienti. In sostanza, il Piemonte perdeva,<br />

a titolo <strong>di</strong> interessi pagati all'estero, cinque/sette lire su ogni cento lire riscontate su Parigi.<br />

Conclusa la seconda guerra cosiddetta d'in<strong>di</strong>pendenza, nel 1861, l'indebitamento piemontese<br />

superava i due miliar<strong>di</strong>. Io non so in qual modo un uomo dell'intelligenza <strong>di</strong> Cavour sarebbe<br />

uscito, con procedure pacifiche da una situazione a <strong>di</strong>r poco catastrofica. Di certo - <strong>di</strong> storico - c'è<br />

solo il fatto che il Regno <strong>di</strong> Sardegna se la cavò riversando i suoi debiti sul resto dell'Italia Una e<br />

Fatta”.<br />

Diradando le nebbie dello Spettacolo coloniale spacciato da una storiografia che quando non<br />

ammuccia, mascarìa, Nicola <strong>Zitara</strong> ci aperto gli occhi e aperto una strada. Il suo <strong>La</strong>voro è il<br />

primo, fondamentale, capitolo <strong>di</strong> una Storia ancora da scrivere. Alla luce della sua lezione, per<br />

esempio, stiamo impostando una Storia della Sicilia italiana, un mostro identitario partorito<br />

nell’ubriacatura interventista dal 1911 (Guerra <strong>di</strong> Libia) al 1915 (Prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale), e<br />

sigillato nel vero secondo “Risorgimento”, con la “nazionalizzazione delle masse”. Mussolini è<br />

l’unico Padre fondatore <strong>di</strong> quest’Italia sgorbia. L’unico, oltre a Cavour.<br />

C’è una bella <strong>di</strong>fferenza tra vinti e sconfitti. Siamo stati sconfitti, lo sappiamo; ma non siamo<br />

“vinti”. E’ stata solo una parentesi?. Non lo so, chiedetelo a don Benedetto Croce, lui è quello<br />

delle parentesi.<br />

@ Catania, Dicembre 2015. MDM

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