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Marzo 2019

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29<br />

voce ai cittadini--------------------------------------<br />

fare, tanto che ne ho tratto insegnamento e quando mi trovo<br />

nella situazione di dover affrontare qualcosa di davvero diffcile<br />

il mio corpo ed il mio cervello si attivano per tirar fuori il<br />

meglio che ho. Penso sia proprio questa mia caratteristica unita<br />

ad una grande passione e qualche volta anche all'incoscienza la<br />

chiave del mio vivere. Mi è sempre piaciuto nel Football<br />

Americano il gioco duro, ma mai falloso, la mia indole un po’<br />

aggressiva, ma insieme timorosa, aveva libertà di espressione e<br />

sfogo in quei luoghi delineati e protetti da regole, allenamento,<br />

fango, sudore e poesia di gioco. Tutto questo mi ha permesso di<br />

forgiare il mio carattere imparando a soffrire, reagire e<br />

ricostruirmi. Lo sport è soprattutto uno stile di vita che ci<br />

permette di vivere meglio ed in armonia con il prossimo, e<br />

quindi è proprio grazie allo sport che oggi mi considero un<br />

disabile diverso, forse migliore, sicuramente “vivo” ed attivo.<br />

Nel 2009 con la tua handbike e la sola forza delle<br />

braccia hai percorso 3798 km da Chicago a Los<br />

Angeles in 80 giorni. Un'impresa unica, cosa ricordi di<br />

quell'esperienza e qual'è il messaggio che hai voluto<br />

lanciare ?<br />

Nel 2007 dopo che mi è stato asportato chirurgicamente un tumore maligno e dopo aver visto il<br />

flm<br />

flm “Forrest Gump”, nasce l’idea, mi dico “salgo sulla mia<br />

handbike e percorro tutta la US ROUTE 66 negli<br />

USA. Così dopo 15 mesi di meticolosa<br />

preparazione al mio folle progetto, nel 2009<br />

compio questa memorabile impresa. Vivo la US<br />

Route 66 in tutta la sua lunghezza ed<br />

effervescenza. Ci scivolo sopra a pochi centimetri<br />

di altezza, con il forte vento quasi sempre<br />

contrario che mi rallenta e affatica la marcia. Lì<br />

sopra mi arrabbio, mi ammalo, sogno, rido e<br />

piango. Nulla posso fare nel vedere una miriade<br />

di animali morti investiti. Rischio molto tra i<br />

vortici di un uragano in Oklahoma. Non rallento<br />

coi giornalisti, ascolto le storie e le sue melodie<br />

come la come costante musica dei camion o del treno che urla<br />

(preziosissima guida spesso al mio fanco). Penso e rifetto<br />

mentre pedalo in relax su isolati e lunghissimi rettilinei. Il<br />

grosso rischio del traffco e zone malfamate mentre<br />

attraverso le grandi città. Cani rabbiosi che fanno da<br />

guardia in poderi privi di recinzioni. Vengo ospitato nelle<br />

sue verdi praterie e vallate o all’ombra di infnite foreste,<br />

dove rimango affascinato da pregiate mandrie ed<br />

incantevoli nitriti di possenti cavalli Mustang. Nella sua<br />

prima metà, la 66 mi sfda con la noia dei sempre uguali<br />

paeselli o caotiche città,

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