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voce ai cittadini--------------------------------------<br />
fare, tanto che ne ho tratto insegnamento e quando mi trovo<br />
nella situazione di dover affrontare qualcosa di davvero diffcile<br />
il mio corpo ed il mio cervello si attivano per tirar fuori il<br />
meglio che ho. Penso sia proprio questa mia caratteristica unita<br />
ad una grande passione e qualche volta anche all'incoscienza la<br />
chiave del mio vivere. Mi è sempre piaciuto nel Football<br />
Americano il gioco duro, ma mai falloso, la mia indole un po’<br />
aggressiva, ma insieme timorosa, aveva libertà di espressione e<br />
sfogo in quei luoghi delineati e protetti da regole, allenamento,<br />
fango, sudore e poesia di gioco. Tutto questo mi ha permesso di<br />
forgiare il mio carattere imparando a soffrire, reagire e<br />
ricostruirmi. Lo sport è soprattutto uno stile di vita che ci<br />
permette di vivere meglio ed in armonia con il prossimo, e<br />
quindi è proprio grazie allo sport che oggi mi considero un<br />
disabile diverso, forse migliore, sicuramente “vivo” ed attivo.<br />
Nel 2009 con la tua handbike e la sola forza delle<br />
braccia hai percorso 3798 km da Chicago a Los<br />
Angeles in 80 giorni. Un'impresa unica, cosa ricordi di<br />
quell'esperienza e qual'è il messaggio che hai voluto<br />
lanciare ?<br />
Nel 2007 dopo che mi è stato asportato chirurgicamente un tumore maligno e dopo aver visto il<br />
flm<br />
flm “Forrest Gump”, nasce l’idea, mi dico “salgo sulla mia<br />
handbike e percorro tutta la US ROUTE 66 negli<br />
USA. Così dopo 15 mesi di meticolosa<br />
preparazione al mio folle progetto, nel 2009<br />
compio questa memorabile impresa. Vivo la US<br />
Route 66 in tutta la sua lunghezza ed<br />
effervescenza. Ci scivolo sopra a pochi centimetri<br />
di altezza, con il forte vento quasi sempre<br />
contrario che mi rallenta e affatica la marcia. Lì<br />
sopra mi arrabbio, mi ammalo, sogno, rido e<br />
piango. Nulla posso fare nel vedere una miriade<br />
di animali morti investiti. Rischio molto tra i<br />
vortici di un uragano in Oklahoma. Non rallento<br />
coi giornalisti, ascolto le storie e le sue melodie<br />
come la come costante musica dei camion o del treno che urla<br />
(preziosissima guida spesso al mio fanco). Penso e rifetto<br />
mentre pedalo in relax su isolati e lunghissimi rettilinei. Il<br />
grosso rischio del traffco e zone malfamate mentre<br />
attraverso le grandi città. Cani rabbiosi che fanno da<br />
guardia in poderi privi di recinzioni. Vengo ospitato nelle<br />
sue verdi praterie e vallate o all’ombra di infnite foreste,<br />
dove rimango affascinato da pregiate mandrie ed<br />
incantevoli nitriti di possenti cavalli Mustang. Nella sua<br />
prima metà, la 66 mi sfda con la noia dei sempre uguali<br />
paeselli o caotiche città,