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Febbraio 2019

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LA N E W S L E T T E R<br />

Distribuzione gratuita<br />

Newsletter di libera informazione – Autoprodotta – Anno VII – Numero 2 – FEBBRAIO <strong>2019</strong><br />

IL MALE<br />

DELL'EUROPA<br />

dove stiamo andando<br />

Nasce<br />

il primo<br />

volo<br />

green<br />

LE BELLE NOTIZIE<br />

A LONDRA LO STADIO<br />

DEL CRISTAL PALACE<br />

OSPITA I SENZATETTO<br />

PER PROTEGGERLI<br />

DAL FREDDO<br />

ECCO COME<br />

RISPONDERE<br />

AD UN<br />

PROVVEDIMENTO<br />

DISCIPLINARE<br />

STORIE<br />

ecco come in Romania<br />

l'associazione Parada<br />

salva i bambini dal degrado<br />

All'interno la rubrica PRENDI NOTA, consigli ed informazioni per affrontare meglio la crisi


-----------------------------------la voce ai cittadini--------------------------------------<br />

Febbr-aio febbr-icitante attende una primavera che spinge per farsi strada in uno dei<br />

tanti inverni anomali di questi ultimi anni.<br />

Fiori già sbocciati e mattine bianche coperte da un tulle di brina adagiato sui prati e sui<br />

bordi delle strade.<br />

Individui mascherati, alter-ego per una sera, appariranno nelle feste fatte di lazzi,<br />

scherzi, caramelle per i bimbi, sfilate di automi giganti<br />

colorati, risate, giochi, anestesie mentali.<br />

Ma non per tutti.<br />

Alcuni parlano del tempo, delle malattie di stagione, di imbarcazioni che imbarcano<br />

persone e acqua a volte senza un ordine preciso, di<br />

mari calmi o mari infidi, di arrivi o partenze, di conteggi aridi, di statistiche e di<br />

soluzioni, a volte improbabili.<br />

Immaginate che ogni imbarcazione decorata di mille colori, potesse imbarcare solo<br />

bimbi gioiosi, per poter raggiungere i loro amici<br />

sull'altra sponda, e giocare fino alla sera, bagnati ma di sudore, il viso sporco ma dei<br />

colori dei trucchi, con le vesti stracciate per giochi esagitati.<br />

Immaginate...<br />

PAOLO FORSENNATI


-----------------------------------------------------------------------------------------<br />

FEBBRAIO <strong>2019</strong><br />

IN QUESTO NUMERO :<br />

27<br />

ATTUALITA'<br />

13 Europa in pericolo?<br />

20 A Torino torna ADOTTA UN PIANISTA<br />

ed il concerto arriva in salotto<br />

25 Una classe nell'astigiano si<br />

autotassa ed adotta un baby<br />

rinoceronte<br />

26 Uno stadio per ripararsi dal freddo,<br />

succede a Londra<br />

33 Il primo volo dove la plastica è<br />

bandita<br />

55 Qual'è il giusto compenso per<br />

l'avvocato in caso di risarcimento ?<br />

58 Cosa fare in caso di lettera di<br />

contestazione<br />

13<br />

INTERVISTE<br />

27 Enzo Polidoro<br />

Un sorriso in aiuto


-----------------------------------la voce ai cittadini--------------------------------------<br />

25<br />

RUBRICHE<br />

17 Cibo e salute<br />

a cura di Silvia Bianco<br />

21 INsuperabilissimi viaggiatori a cura di<br />

Marcella Stasio e Diego Cuccurullo<br />

31 Il senso delle parole<br />

a cura di Maria Rosaria Ricci<br />

35 Oggi vi parlo di....<br />

a cura di Raffaella Fanelli<br />

45 Vite in cerca di aiuto<br />

a cura di Rita Venturoli per PARADA<br />

55 Prendi nota<br />

a cura di Serafina Bruna Raffaele<br />

33<br />

LE ASSOCIAZIONI CI<br />

INFORMANO<br />

39 Ci informano che....<br />

INOLTRE<br />

31<br />

44 L'angolo della poesia<br />

di Aurelio Albanese<br />

SU TUTTI I NUMERI<br />

11 Editoriale<br />

di Serafina Bruna Raffaele<br />

Ultima di copertina<br />

di Sabina Suman<br />

58<br />

26<br />

Le fotografie pubblicate sono e restano di proprietà degli autori.


-----------------------------------la<br />

7<br />

voce ai cittadini--------------------------------------<br />

IN REDAZIONE<br />

SERAFINA BRUNA RAFFAELE<br />

editorialista e supervisore<br />

Mi sono sempre occupata di organizzazione eventi, di commercio e di pubbliche relazioni. Ho<br />

lavorato in Radio, nel settore dello spettacolo ed ho avuto un'agenzia turistica, prima in Italia, che si<br />

occupava di passaggi in barca a vela e autostop organizzato. Avendo viaggiato molto per lavoro e<br />

diletto ho avuto la possibilità di approfondire le lingue inglese e francese. Dal mese di Novembre<br />

2013 curo NOI PER IL SOCIALE che diffonde e parla del mondo della disabilità e consiglia, con<br />

suggerimenti di vario genere, come affrontare al meglio le difficoltà.<br />

VINCENZO TORELLI<br />

interviste e progetto grafico<br />

Autore e compositore di canzoni, sigle Tv e colonne sonore ha collaborato con moltissimi<br />

artisti del panorama musicale italiano. Partecipa come ospite in molti eventi benefici, ha fatto<br />

parte della Nazionale Artisti Tv ed è attualmente il capitano della Nazionale Calcio<br />

Spettacolo. Cura e realizza la grafica e l'impaginazione di NOI PER IL SOCIALE. Si occupa<br />

dei contatti e delle interviste per la testata.<br />

MARCELLA STASIO e DIEGO CUCCURULLO<br />

bloggers<br />

Ciao, siamo Diego e Marcella, marito e moglie disabile e curiamo un blog d'informazione sul<br />

turismo accessibile nel mondo. La nostra missione di "Disabled traveler tester", è nata per<br />

aiutare chi è portatore di handicap ad orientarsi verso siti accessibili, senza incorrere in brutte<br />

sorprese. Lo facciamo attraverso schede recensive relative ad attrazioni, hotel, ristoranti e<br />

B&B di tutto il mondo, basandoci sulle nelle nostre esperienze di viaggio perciò, mettetevi<br />

comodi e partiamo!<br />

PAOLA MASCHIO<br />

Esperta musica cristiana<br />

Dal 1995 si occupa della promozione di musica cristiana attraverso internet, stampa (giornali e<br />

radio). Ha creato il sito per l'Associazione Magnificat artisti cristiani Europa e il sito<br />

“Informazione Musica Cristiana”. Ha collaborato come ufficio stampa per moltissimi festivals<br />

internazionali. Collabora con le associazioni di artisti cristiani CAM (USA) “Il Mio Dio Canta<br />

Giovane “ (ITALIA) “MUSICA CATOLICA” (AMERICA LATINA). La rubrica che cura su<br />

queste pagine si intitola VOCI E PAROLE.<br />

RAFFAELLA FANELLI<br />

blogger<br />

Laureata in storia antica, lavoro nell'ambito informatico. Sono molto interessata al mondo<br />

dell'economia eco solidale, dei GAS e dei prodotti bio. Da sempre attenta al sociale mi dedico<br />

volontariamente sul “campo” e scrivo di questo nella rubrica OGGI VI PARLO DI.<br />

http://renzoaleandri.wix.com/noiperilsocialenews


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8<br />

RITA VENTUROLI<br />

Associazione Parada Romania<br />

Intanto mi presento sono Rita Venturoli e mi occupo della comunicazione di Parada sia in Italia<br />

che in Romania. Chi già ci segue ha avuto la possibilità di conoscere Miloud e di essere al<br />

corrente delle attività che sviluppiamo sia in Romania che in Italia. La rubrica che curo si intitola<br />

VITE IN CERCA DI AIUTO dove racconto le storie dei bambini di Bucarest.<br />

PAOLO FORSENNATI<br />

fotografo copertine<br />

E' una persona che adora l'arte e la creatività in tutte le sue espressioni, arrivata alla fotografia<br />

dall'hobby adolescenziale fino ad una vocazione adulta, consapevole e appagante. Gli piace entrare in<br />

sintonia con il paesaggio o le persone e situazioni descrivendoli con la sua personale visione, un pò<br />

onirica. Si definisce un ladro di immagini e di sensazioni. E' l'autore delle nostre copertine.<br />

JACOPO TOMASI<br />

Ufficio Stampa EDIZIONI ERICKSON<br />

Si occupa di recensire e presentarci mensilmente tre libri da lui stesso selezionati. La scelta, sempre felice, è<br />

dettata da opere che “abbracciano” la nostra linea editoriale trattando temi di sicuro interesse per i nostri<br />

lettori. Lavora come ufficio stampa per la nota casa editrice Erickson. La sua rubrica si intitola LIBRI DA<br />

LEGGERE.<br />

CESAR<br />

vignettista<br />

Illustratore, fumettista, vignettista. Ha pubblicato su Topolino, Dolly, il Corriere dei Piccoli, il<br />

Messaggero dei Ragazzi, Panorama, Seiotto, e attualmente su Piemme, Ragazzi, la Giostra, il<br />

Bollettino, Dimensioni Nuove, Seat Pagine Gialle e l'agenda Smemoranda. Illustra libri per<br />

l'infanzia scolastica per vari Editori e collabora per varie agenzie grafiche e pubblicitarie. Ogni<br />

mese ci regala una vignetta.<br />

SABINA SUMAN<br />

grafica<br />

Vive in provincia di Verona. Dopo la passione per il pc, che usa anche per lavoro, nasce nel 2005 la<br />

passione per la grafica con l’uso principalmente di Adobe Photoshop. Nei primi anni crea immagini<br />

correlate alle sue poesie, altro suo interesse smesso nel 2009, in seguito lascia libero sfogo alle<br />

elaborazioni secondo l’ispirazione creativa del momento, usando foto proprie, di amici o da internet.<br />

Non potendo dedicarsi alla pittura, per problemi fisici, ha trovato nella grafica al computer un valido<br />

strumento di liberazione artistica. Realizza immagini per copertine di libri e cd, cataloghi, manifesti,<br />

locandine e immagini di vario genere, anche a tema religioso con citazioni della Bibbia. L'ultima di<br />

copertina è sua.<br />

http://renzoaleandri.wix.com/noiperilsocialenews


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9<br />

voce ai cittadini--------------------------------------<br />

SILVANA ALASIA<br />

artista e pittrice<br />

E' illustratrice e autrice di molti libri soprattutto per l'infanzia pubblicati da note Case<br />

Editrici come De Agostini, Fabbri Editori, Sei, Panini, E. Elle, Daniela Piazza e molte altre.<br />

E' autrice di una numerosa serie di prestigiose collezioni di Tarocchi edite dalla nota Casa<br />

Editrice Lo Scarabeo. Inizia giovanissima la sua carriera pittorica presentandosi con la<br />

grafica, ricevendo premi e riconoscimenti ed espone i suoi primi lavori con personali e<br />

collettive. Negli anni successivi evolve la sua passione per la pittura figurativa del realismo<br />

contemporaneo. Collabora con gallerie in diverse città d'Italia. In seguito entra a far parte<br />

della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino: una sua opera si trova esposta all'interno<br />

del Palazzo. Un'altra si trova al C.O.N.I. esposta a “Casa Italia” nell'Olimpiade di<br />

Vancouver 2010. Per noi si occupa di ricercare e proporre film poco conosciuti al grande<br />

pubblico, ma pieni di contenuto. La rubrica multimediale si intitola PIiLLOLE DI<br />

SAGGEZZA segnalazioni di film che fanno crescere e arricchire il senso della vita e si può<br />

vedere e leggere sul nostro sito web.<br />

SILVIA BIANCO<br />

counseling alimentazione naturale e vegana<br />

Sono laureata in legge ma di quello studio poco ho fatto nella mia vita. Da sempre sono<br />

stata affascinata dalla relazione con il cambiamento e dalla vita immersa nella natura.<br />

Dopo un master in peacekeeping che mi porta a viaggiare in diverse parti del mondo,<br />

tornata in patria, mi iscrivo ad un corso di studi sul counseling dove apprendo tecniche e<br />

dinamiche sull'arte del cambiamento. Tre anni fa grazie ad un problema di salute mi<br />

avvicino alla cucina macrobiotica e lì la mia vita ha una svolta. Osservando i benefici<br />

quotidiani sulla mia salute di questa cucina semplice e vicina alla natura, mi iscrivo al mio<br />

primo corso di cucina macrobiotica e vegana. Torno a casa con una tale gioia e con tanti<br />

sapori nuovi in bocca che dico con un entusiasmo travolgente a mio marito: “ho deciso di<br />

frequentare tutto il percorso di terapia alimentare della scuola la Sana Gola, voglio<br />

conoscere di più sugli effetti di questo cibo”. E così fu, terminato il corso di studi ora<br />

desidero aiutare le persone che vogliono affrontare un cambiamento alimentare ad attuarlo<br />

nel modo più semplice ed efficace possibile. Metto a disposizione le mie riflessioni, le mie<br />

letture e le mie conoscenze ma soprattutto la mia esperienza (anche i miei pasticci in<br />

cucina) in merito nel blog Cucinaincambiamento, attraverso newsletter e conferenze<br />

informative e degustative, offro anche consulenze personali per chi vuole capire come<br />

affrontare diversi problemi di salute con l'alimentazione naturale. CIBO E SALUTE è la<br />

rubrica che cura.<br />

CLAUDIO GIRARDI<br />

atleta paralimpico<br />

Presidente e giocatore del Torino F.D. (FOR DISABLE) e nel giro della Nazionale azzurra di<br />

calcio a 7 Disabili introduce questo mondo calcistico sconosciuto al grande pubblico per cercare di<br />

diffondere questa disciplina che è riconosciuta a livello paralimpico. La sua rubrica si intitola IL<br />

CALCIO DISABILE...L'ALTRO CALCIO.<br />

http://renzoaleandri.wix.com/noiperilsocialenews


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10<br />

...E QUESTO MESE SUI NOSTRI SPAZI WEB POTETE TROVARE......<br />

La pagina / rubrica “iPILLOLE DI SAGGEZZA segnalazioni di film che fanno crescere<br />

e arricchire il senso della vita”. Visitando il sito potrete vedere i film che la nostra<br />

Silvana Alasia ci consiglia da questa pagina, ma che si vedono e si “leggono” sul web.<br />

Come ? Sul sito NOIPERILSOCIALENEWS alla voce films selezionati per voi o al link<br />

presente sulla nostra pagina Facebook guarda il video. Oltre al film di questo mese,<br />

sul nostro sito web si possono vedere anche THE SCHIFT, CONVERSAZIONI CON DIO, LA<br />

PROFEZIA DI CELESTINO e tanti, tanti altri.<br />

http://renzoaleandri.wix.com/noiperilsocialenews


11<br />

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EDITORIALE<br />

Si<br />

Ogni scherzo vale,<br />

questo è il mese del carnevale.<br />

Ogni scherzo vale,<br />

ed il tempo l'ha capito<br />

sole, neve, caldo e freddo<br />

nel giro di una settimana.<br />

Ogni scherzo vale,<br />

ed in tanti l'han capito<br />

recessione, ripresa economica, meno disoccupati, più gente al<br />

lavoro, e tutto nel giro di 24 ore.<br />

Si va bene, ogni scherzo vale,<br />

ma a questo punto era meglio il Natale....<br />

SERAFINA BRUNA RAFFAELE<br />

NOI PER IL sociale Newsletter di libera informazione autoprodotta<br />

Anno VII – numero 2 – <strong>Febbraio</strong> <strong>2019</strong><br />

Da un'idea di: Serafina Bruna Raffaele<br />

Foto di copertina di : Paolo Forsennati<br />

Articoli e rubriche di: Vincenzo Torelli<br />

Progetto grafico ed impaginazione: Studio SCRICCIOLOIDEE Torino<br />

Questo numero di “NOI PER IL sociale” viene inviato gratuitamente via mail a 3000 persone<br />

Per informazioni, invio foto e segnalazioni scrivere a:<br />

noiperilsociale@gmail.com<br />

TUTTO IL MATERIALE SPEDITO NON VERRA' RICONSEGNATO


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12<br />

Io sono solo quello che sono,<br />

non quello che la gente vuole che io sia.<br />

Bob Marley<br />

6 febbraio 1945 11 maggio 1981


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13<br />

voce ai cittadini--------------------------------------<br />

L'Europa di oggi, e quella di domani?<br />

Il secondo decennio degli anni 2000 è probabilmente il periodo più difficile della<br />

storia dell'integrazione europea. La crisi economica e finanziaria che nel 2008 ha<br />

investito prima gli Stati Uniti e poi l'Unione europea ha lasciato in Europa ferite<br />

non ancora rimarginate. Gli stati europei hanno perso progressivamente ciò che<br />

li ha tenuti insieme in tanti anni dopo la seconda guerra mondiale, la solidarietà<br />

e la consapevolezza che insieme era possibile creare un futuro migliore per tutti<br />

i loro cittadini. L'ambito comunitario, pur aumentando via via nei Trattati<br />

europei, è diminuito nei fatti. Infatti negli ultimi anni - a differenza da quello<br />

che oramai è il senso comune - è progressivamente aumentato il potere degli<br />

Stati e diminuito quello dell'Unione europea. E' quindi aumentato l'ambito<br />

intergovernativo (gli interessi degli stati) ed è diminuito quello comunitario<br />

(l'interesse comune). E' chiaro che tutto ciò ha determinato una incapacità<br />

dell'Unione europea di avere uno "sguardo lungo" rispetto alle sfide del futuro,<br />

con un aumento dell'attenzione sulle scelte di breve periodo, ovvero, quelle che<br />

garantiscono benefici immediati agli stati. In questa situazione gli stati forti<br />

ottengono naturalmente nel breve periodo di più degli stati deboli. Il 26 Maggio


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14<br />

del <strong>2019</strong> si terranno le elezioni del Parlamento europeo. Il numero dei<br />

parlamentari cambierà per molti paesi, in conseguenza dell'uscita dall'Unione<br />

europea della Gran Bretagna. La composizione del prossimo parlamento europeo<br />

inciderà sicuramente sul tipo di Unione europea che avremo per i prossimi anni, e<br />

quello che succederà nel lungo periodo è oggetto di studi, sondaggi, statistiche,<br />

strategie, per di più l'UE ha enorme difficoltà a raggiungere un accordo fra gli stati<br />

in grado di guardare al futuro insieme con politiche e strategie comuni di lungo<br />

periodo. Il 25 marzo 2017 si sono svolti a Roma le celebrazioni per l'anniversario<br />

dei Trattati di Roma del 1957. Per l'occasione la Commissione Junker ha presentato<br />

il Libro bianco sul futuro dell'Europa, un documento che segna l’inizio di un<br />

percorso a tappe forzate, per riavviare il cammino europeo dopo la Brexit e sul<br />

solco delle 10 priorità per il futuro dell'Europa indicate dalla Commissione<br />

Junker nel 2014. Il Libro bianco era la base per la dichiarazione comune che i<br />

27 capi di Stato e di governo della Ue hanno firmato a conclusione del<br />

Consiglio europeo che si è svolto a Roma in occasione delle celebrazioni per i 60<br />

anni dei trattati europei che diedero avvio alla Commissione Economica europea.<br />

Con questo libro bianco si è inteso avviare «una ampia riflessione sul futuro<br />

dell’Unione» e chiama i commissari europei a «contribuire e stimolare il dibattito<br />

dopo-Roma» con una serie di “reflection paper” che avrebbero così dovuto<br />

delineare i contorni di un’Unione europea rinnovata entro le elezioni europee del<br />

<strong>2019</strong>. I temi dei documenti di riflessione sono diversi, ma quelli ritenuti più<br />

importanti sono il paper sul “Pilastro europeo dei diritti sociali”; quello su come<br />

"controllare e valorizzare la globalizzazione”; il rafforzamento dell’unione<br />

economica e monetaria; il “futuro della difesa comune europea” e non da ultimo il<br />

“Bilancio europeo post 2020”, l'allargamento ai paesi balcanici ed il percorso di<br />

negoziazione post brexit. Con il Libro bianco si delineano le principali sfide e<br />

opportunità individuate dalla Commissione Juncker che presenta cinque scenari per<br />

la possibile evoluzione dell'Unione da qui al<br />

2025, a seconda delle scelte<br />

che l'Europa effettuerà. Gli<br />

scenari, che contemplano<br />

una serie di possibilità e<br />

hanno carattere illustrativo,<br />

non si escludono a vicenda<br />

né hanno pretese di<br />

esaustività.


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15<br />

voce ai cittadini--------------------------------------<br />

Gli scenari sono:<br />

• Scenario 1: Avanti così<br />

•<br />

Nello scenario che prevede di proseguire sul percorso già tracciato, l'UE a 27 si<br />

concentra sull'attuazione del suo programma positivo di riforme, in linea con lo<br />

spirito degli orientamenti della Commissione Un nuovo inizio per l'Europa del<br />

2014 e della dichiarazione di Bratislava concordata da tutti i 27 Stati membri<br />

nel 2016.<br />

• Scenario 2: Solo il mercato unico<br />

• L'UE a 27 si rifocalizza progressivamente sul<br />

mercato unico poiché i 27 Stati membri non<br />

riescono a trovare un terreno comune in un<br />

numero crescente di settori.<br />

Scenario 3: Chi vuole di più fa di più<br />

L'UE a 27 continua<br />

secondo la linea<br />

attuale, ma consente<br />

agli Stati membri<br />

che lo desiderano di<br />

fare di più assieme<br />

in ambiti specifici<br />

come la difesa, la<br />

sicurezza interna o le<br />

questioni sociali.<br />

Emergeranno una o<br />

più "coalizioni di<br />

volenterosi".


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16<br />

Scenario 4: Fare meno in modo più<br />

efficiente<br />

L'UE a 27 si concentra sul produrre<br />

risultati maggiori in tempi più rapidi in<br />

determinate aree politiche,<br />

intervenendo meno nei settori per i<br />

quali non se ne percepisce un valore<br />

aggiunto. L'attenzione e le risorse<br />

limitate sono concentrate su un<br />

numero ristretto di settori.<br />

Scenario 5: Fare molto di più<br />

insieme<br />

Gli Stati membri decidono di<br />

condividere in misura maggiore<br />

poteri, risorse e processi decisionali in tutti<br />

gli ambiti. Le decisioni di livello europeo<br />

vengono concordate più velocemente e<br />

applicate rapidamente.<br />

Nella prima riunione del 2018 il Collegio dei<br />

Commissari europei presieduto da Junker ha<br />

discusso le priorità istituzionali per<br />

quest'anno, un anno in cui realizzare la<br />

riforma dell’Unione economica e monetaria,<br />

garantire la sicurezza delle frontiere dell’UE,<br />

rivedere il sistema di asilo dell’UE,<br />

ripristinare Schengen, completare il Mercato<br />

unico digitale e avvicinare i Balcani<br />

occidentali all’Unione. Gli obiettivi della<br />

Commissione Junker sono quelli di dar<br />

seguito al Libro bianco sul futuro<br />

dell’Europa ed ai contenuti del Discorso<br />

sullo stato dell’Unione.<br />

Fonte: https://www.assemblea.emr.it


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17<br />

voce ai cittadini--------------------------------------<br />

A cura di SILVIA BIANCO<br />

Voglia di dimagrire, di drenare, di sgonfiarsi, di apparire e sentirsi più belle? E' il momento<br />

giusto, davvero! Siamo nel pieno dell'inverno ma, per la medicina tradizionale cinese, stiamo<br />

transitando già verso l'energia della primavera che è un'energia che smuove il fegato e la<br />

cistifellea e quindi chiede al metabolismo di risvegliarsi e di lasciare andare gli accumuli.<br />

Basta quindi con tutte queste diete dell'ultimo minuto che non servono a nulla e mettono solo<br />

confusione nel corpo! E basta anche con la


18<br />

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visione a breve termine dell'alimentazione in cui ci si<br />

costringe a mangiare cibi cucinati sempre nello stesso<br />

modo, che oltre ad essere noioso non ci portano ad un<br />

cambiamento duraturo, anzi, ci portano lentamente ad una<br />

specie di schizofrenia del corpo e della mente. Tutte le<br />

diete, così come concepite oggi, hanno una visione a breve<br />

termine dell'alimentazione. Che cosa intendo<br />

per una visione a breve termine? Che<br />

guardano al risultato, senza prendere in<br />

considerazione il dopo. ”In che senso?” vi<br />

starete chiedendo. Ipotiziamo che decidiate di<br />

fare una dieta proteica, ovvero con parecchio<br />

cibo animale, perderete una decina di chili<br />

subito perché è stato messo sotto stress il<br />

corpo inondandolo di tossine (lo sapete che si<br />

dimagrisce per un processo che non è tanto<br />

naturale per il corpo?) ed in più nello stesso tempo il corpo si<br />

irrigidisce. Irrigidisce??? Si, vedete, chi crea le diete non conosce gli effetti che il cibo avrà sul<br />

corpo, per cui chi ti prescrive una dieta non può, per forza di cose, avere una visione a lungo<br />

termine né della persona e tantomeno del suo corpo. E se il corpo è rigido e contratto, YANG,<br />

lavora bene? Il mio no. So adesso che non riuscite a seguire molto bene il mio ragionamento,<br />

così per vedere meglio la differenza, e capire veramente quello che vi sto dicendo vi lancio<br />

una piccola sfida, per capire e comprendere meglio gli effetti del cibo sul corpo. Provate a<br />

stare un giorno, un solo giorno senza prodotti da forno (ovvero senza fette biscottate,<br />

focacce, pizze, e grissini) ed anche senza carne, uova, insaccati e formaggi. Un solo giorno!<br />

Tutti lo possiamo fare. Ora al loro posto mangiate cibo soffice, tante verdure in tutti i modi<br />

che le sapete preparare ed un pochino di riso basmati integrale o di quinoa (per la colazione<br />

basta che la cuociate insieme a dell'acqua, una mela tagliata a pezzettini, un pochino di<br />

marmellata senza zucchero). Questa è una dieta naturale in equilibrio. Ora, pensiamo anche<br />

questo: tutti vorrebbero o vogliono dimagrire, ma per dimagrire in modo efficace e duraturo ci<br />

vuole una vera e propria strategia. Una strategia che prima di tutto VI RILASSI. Perché? Se<br />

siete tesi, quindi yang, non si va da nessuna parte. Del resto è sicuramente appurato che<br />

dopo anni di fette biscottate e focacce, carne ed insaccati, la voglia di dolce è sempre in<br />

agguato (o di salato, ma è la stessa cosa). Ecco perché ci vuole una vera e propria strategia<br />

per mettere, se non a tacere, in riga le voglie! Un piccolo trucco può essere quello di bere un<br />

bicchiere, o anche mezzo, di succo di mela senza zucchero caldo a metà mattina, pomeriggio,<br />

e sera. Secondo il mio parere la dieta diventa efficace nel breve e nel lungo termine quando è<br />

concepita come la intendevano gli antichi greci a cui dobbiamo anche l'etimologia della parola<br />

stessa. Nell'antica Grecia dieta voleva dire abbracciare una serie di abitudini che portavano ad<br />

un vero e proprio stile di vita positivo. Questa è anche la mia strategia alimentare, quello che<br />

propongo è partire proprio dallo scioglimento di tutte le tensioni profonde a cui sono<br />

sottoposti quotidianamente gli organi interni e che, se non risolti sono quelli che poi vi<br />

gonfiano e non vi fanno certo provare una situazione di benessere e poi, a poco a poco,<br />

abbracciare uno stile di vita con abitudini alimentari sane e rilassanti.


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19<br />

voce ai cittadini--------------------------------------<br />

gonfiano e non vi fanno certo provare una situazione di benessere e poi, a poco a poco,<br />

abbracciare uno stile di vita con abitudini alimentari sane e rilassanti. Come possiamo fare ad<br />

ottenere un simile risultato? Semplice, con decotti facili e veloci di verdure, ricette naturali<br />

mirate e cotture specifiche per drenare, sgonfiare e perdere peso. Il corpo per dimagrire e<br />

lasciare<br />

lasciare andare i chili di troppo ha bisogno che venga<br />

creato un “movimento” interno ed esterno. Ebbene, il<br />

movimento negli organi interni lo creiamo con i decotti di<br />

verdure e le ricette mirate (uno dei problemi è proprio la<br />

carne che con la sua qualità compatta, dura, solida, lo<br />

yang, blocca i veri processi interni di cambiamento del<br />

corpo così come fanno anche i prodotti da forno). Ma c'è<br />

bisogno anche di un altro tipo di movimento. Che dite<br />

quindi di fare un pochino di aerobica da casa? Lo sapete<br />

che saltellare 15 minuti sul rebounder equivalgono a 45<br />

minuti di camminata veloce? E' magnifico, cominciate a<br />

creare movimenti e ricambi di energia del corpo che vi<br />

assicuro vi faranno stare davvero bene.<br />

L'ho sperimentato io stessa, dopo aver<br />

saltellato anche solo venti minuti ho un<br />

miglioramento netto dell'umore, vedo<br />

tutto più roseo, e se sono arrabbiata, mi<br />

scarico e così se sono depressa mi tiro sù,<br />

non mi stanca, mi rivitalizza. E' un buon<br />

allenamento fitness che potete fare a casa<br />

comodamente. Sono sicura, dopo che<br />

avrete saltato sentirete che si ossigena<br />

tutto l'organismo, io spesso sento<br />

formicolii per qualche minuto nelle braccia<br />

e nelle gambe e questo significa che si<br />

stanno liberando le ghiandole linfatiche<br />

(importantissime per noi donne) e che sto<br />

scaricando tossine, vuol dire che il cuore<br />

ed il sistema circolatorio ha lavorato bene.<br />

Vedrete, dopo solo tre giorni avrete anche<br />

i muscoli piu` tonici. Provare per credere.<br />

Una dieta basata sulle verdure con decotti<br />

e ricette mirate, la dieta naturale in<br />

equilibrio, ed il rebounder.<br />

Love, trust, care<br />

Silvia


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20<br />

CURIOSANDO<br />

IN CITTA'<br />

Un<br />

concerto<br />

a casa tua<br />

Nel quartiere di San Salvario a Torino, come da<br />

qualche anno avviene, si è svolto nel mese di<br />

Gennaio l'appuntamento "Adotta un pianista", una<br />

rassegna che offre la possibilità di accogliere in casa<br />

propria un piccolo concerto classico, trasformando<br />

momentaneamente lo spazio dell'abitazione privata<br />

in luogo aperto al pubblico. Sono stati allestiti 7<br />

concerti in 7 location diverse, con ingresso libero,<br />

previa prenotazione tramite il sito. “Adotta un<br />

pianista” nasce nel 2015 come un appello rivolto ai<br />

cittadini residenti nel quartiere a dare la propria<br />

disponibilità ad accogliere in casa propria un piccolo<br />

concerto classico. classico, generando<br />

così meccanismi di<br />

accoglienza e scambio tra<br />

residenti e non, e dando<br />

inoltre ai giovani musicisti la<br />

possibilità di eseguire e<br />

sperimentare il proprio<br />

repertorio.


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21<br />

voce ai cittadini--------------------------------------<br />

Ciao viaggiatori,<br />

continuiamo il nostro tour nell'Europa dell'est, servendoci sempre delle schede<br />

recensive che ci aiutano a comprendere meglio quali sono i luoghi accessibili e<br />

quali invece, sono quelli da evitare. Vi consigliamo e vi ricordiamo di conservarle di<br />

volta in volta perché, siamo sicuri, potranno tornarvi utili nel momento in cui vi<br />

troverete in uno di questi luoghi...<br />

Buona lettura!<br />

Diego e Marcella<br />

Disabled traveler tester<br />

per Inviditrip<br />

Rubrica di Marcella Stasio e Diego Cuccurullo<br />

RITAGLIA E CONSERVA


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25<br />

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SUCCEDE ANCHE QUESTO<br />

1<br />

Notizie che fanno bene al cuore<br />

1 Si autotassano dopo aver visto un video su<br />

LaZampa.it ed adottano il baby-rinoceronte<br />

Davide. Sono gli allievi delle elementari della<br />

scuola di Dusino San Michele nell'Astigiano.<br />

Davide, nato in Sudafrica nel 2018, ospite del<br />

Rhino Orphanage, struttura della provincia del<br />

Limpopo (Cape Town), è un piccolo rinoceronte<br />

bianco rimasto orfano e scampato al<br />

bracconaggio. Da alcuni giorni è arrivato il<br />

certificato di adozione ufficiale, con grande<br />

gioia dei bambini della scuola.<br />

2<br />

2 Long John Argentovivo' è un rapper, ma anche un<br />

educatore dell'asilo nido 'La locomotiva di Momo' di<br />

Milano. E' stato chiesto lo sfratto della<br />

struttura dai residenti del condominio in<br />

cui si trova, che hanno chiesto di chiuderlo<br />

perché infastiditi dalla musica e dai balli<br />

dei bambini. Così, con l'aiuto di un papà,<br />

Long John ha realizzato un video rap per<br />

dire 'Free Momo' e per dare voce ai cento<br />

bambini che frequentano il nido. La<br />

battaglia dell'asilo è ormai vicina alla<br />

decisione finale, ma - spiega la titolare<br />

Cinzia D'Alessandro - "dalla vicenda della<br />

Locomotiva di Momo, comunque<br />

finisca, uscirà la vadacomunque<br />

voglia di cambiamento per i bambini di<br />

una metropoli che li vede sempre più invisibili e, mi viene<br />

da dire, in via di estinzione, da confinare e ghettizzare".


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26<br />

3 Purtroppo con l'arrivare del freddo molte persone senza fissa dimora risultano<br />

impossibilitate a trovare non solo un pasto caldo, ma anche un tetto sotto il quale potersi<br />

riparare e provare a riposare. Anche e proprio per questo, l'iniziativa presentata dal Crystal<br />

Palace è assolutamente lodevole. Il club inglese della Premier League, ha infatti annunciato<br />

di mettere lo stadio Selhurst Park a disposizione proprio per i senzatetto, al fine di rendere<br />

il loro inverno leggermente meno complicato. Il club ha generosamente deciso di<br />

predisporre un vero e proprio piano di accoglienza, insieme all'amministrazione locale. Lo<br />

stadio del Crystal Palace infatti ospiterà, a turno, 10 senzatetto che potranno ovviamente<br />

usufruire dei servizi igienici dell'impianto, ripararsi dal freddo ma anche ricevere colazione<br />

e pasti caldi. Un'iniziativa molto bella, che comprensibilmente è stata lodata da molti e che<br />

si spera possa arrivare non solo a molte della squadre della Premier League inglese, ma<br />

magari anche nel nostro Paese e nei nostri campionati. "Siamo felici di collaborare con<br />

l'amministrazione locale affinchè chi è senza fissa<br />

dimora possa trovare un riparo dal rigore dell'inverno"<br />

ha dichiarato Phil<br />

Alexander direttore<br />

generale del Crystal<br />

Palace alla Bbc.<br />

3


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27<br />

voce ai cittadini--------------------------------------<br />

E' sempre più difficile far ridere la gente ?<br />

Intervista di Vincenzo Torelli<br />

Io dico sempre che il pubblico, la gente, va rispettata, quindi bisogna anche accettare e capire di<br />

non piacere a tutti, ma la cosa importante per me su un palcoscenico è donare col cuore, qualsiasi<br />

cosa si faccia.<br />

Quando ti sei accorto che forse avresti potuto vivere di cabaret ?<br />

Quando cominciavano ad arrivare sempre più richieste per le serate. Ma tutto questo non basta, se<br />

non alimenti continuamente la passione fno a renderla sempre più professionale, e ricordo come<br />

fosse oggi tutte le ore passate davanti ad uno specchio a perfezionare personaggi e battute.


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28<br />

Poi è arrivata la televisione, il cinema, le fiction ed il teatro e quanto è cambiata la tua<br />

vita ?<br />

In realtà la mia vita non è cambiata anche dopo, quello che defnisco io, “il discreto successo”,<br />

sono rimasto lo stesso di sempre e con i piedi ben piantati per terra. Ognuno, però vive a modo suo<br />

il successo, io sono e sarò comunque sempre grato alla fortuna che mi ha concesso questi momenti<br />

ed alle persone che incrocio e che mi fanno i complimenti, e devo dire che quando succede mi<br />

sento bene perché probabilmente ho lasciato loro qualcosa.<br />

Come vivi da italiano questo brutto momento per il nostro Paese, e come credi se ne<br />

possa uscire indenni.<br />

Non è certo facile, penso che bisogna innanzitutto credere in noi stessi, magari partendo già dal<br />

nostro quotidiano, cercando di essere, nei limiti, sempre positivi, che so, avere dei buoni propositi,<br />

ma è soprattutto importante agire, non lasciarsi andare e fare qualcosa di generoso nei confronti<br />

degli altri, tutti i giorni.<br />

La solidarietà è solo una parola che va molto<br />

di moda per la società di oggi, o è un veicolo<br />

che potrebbe diventare trainante e vincente<br />

per risolvere le molte contraddizioni che<br />

attanagliano l'Italia ?<br />

La solidarietà è alla base della nostra società, anche<br />

se a volte, ed in troppe circostanze ce ne<br />

dimentichiamo. La solidarietà è l'esempio portante di<br />

Attore comico formatosi al Centro Teatro<br />

Attivo di Milano per entrare poi nel<br />

laboratorio de La Corte dei<br />

Miracoli da cui uscirà con i colleghi<br />

Gianluca Fubelli, Stefano Vogogna e<br />

Gianluca Impastato con i quali<br />

formerà il gruppo I Turbolenti e<br />

successivamente gli<br />

OKEA, che per diversi anni<br />

parteciperanno alle più<br />

importanti trasmissioni televisive di<br />

intrattenimento; su<br />

tutte Colorado, Guida al Campionato, e<br />

diversi programmi su Comedy Central.<br />

Parallelamente prosegue<br />

la sua formazione con corsi di musical,<br />

mimo, clown. Fondamentali a Cannes le<br />

masterclass di “performance<br />

díacteur” con Jango Edwards.<br />

Conduzione del festival internazionale<br />

Clown&Clown<br />

di Monte San Giusto.<br />

Numerose le sue esperienze sul grande<br />

schermo fra cui ricordiamo, accanto a<br />

Diego Abatantuono, "Eccezziunale<br />

Veramente" e I Mostri Oggi e fiction con<br />

Massimo Boldi in "Fratelli Benvenuti ".


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29<br />

voce ai cittadini--------------------------------------<br />

come tutto potrebbe funzionare meglio<br />

semplicemente donando qualcosa di noi agli<br />

altri, soprattutto a chi è più in diffcoltà, a<br />

prescindere da tutto.<br />

So che sei spesso in prima linea e che<br />

dedichi molto del tuo tempo a molte<br />

iniziative benefiche ….<br />

Riuscire a dedicare un po' del nostro tempo<br />

agli altri trovo che ci faccia sentire meglio, è<br />

uno scambio di energia positiva che ti torna<br />

indietro. Faccio parte della Nazionale Italiana<br />

Comici e quando mi è possibile scendo in<br />

campo per nobili cause. Recentemente<br />

partecipo al progetto “Diversamente comico”,<br />

serate di cabaret dove anche i ragazzi<br />

diversamente abili fanno parte del cast per una<br />

totale integrazione anche nello spettacolo.


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30<br />

Progetti per questo <strong>2019</strong> ?<br />

Attualmente faccio parte del pull di insegnanti<br />

dell'Accademia del Comico con workshop dedicati<br />

all'arte di far ridere nelle vesti di clown. In più<br />

continuo con il teatro e le serate di cabaret in giro<br />

per l'Italia.<br />

Enzo hai carta bianca, frase ad effetto per i<br />

nostri lettori<br />

Vi auguro di vivere nel presente tutti i giorni con<br />

il sorriso sul volto e di donarlo agli altri come sto<br />

facendo io con voi.


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31<br />

voce ai cittadini--------------------------------------<br />

A cura di Maria Rosaria Ricci<br />

#BarriereTutteGiùPerTerra<br />

Di associazioni no profit sul territorio italiano c'è ne<br />

sono davvero molte, ognuna con scopi e finalità diverse,<br />

tutte accomunate dalla dedizione di servizio verso gli<br />

altri. Da qui l’origine del termine volontariato o essere<br />

volontari; attività libera e gratuita svolta per ragioni di<br />

solidarietà e di giustizia sociale, i cui stili e modelli<br />

emergenti della società odierna rischiano di far smarrire.<br />

Grazie ad un corso di sensibilizzazione, mi sono<br />

avvicinata al linguaggio dei segni, la LIS ovvero la<br />

lingua dei segni a noi da qualche anno familiare in<br />

quanto ci sarà capitato di vedere in un telegiornale al<br />

fianco del conduttore un “traduttore” per sordi. Chissà se<br />

vi è mai capitato di pensare alle persone con<br />

problemi di sordità ed alle difficoltà che<br />

incontrano nella vita di tutti i giorni. In una<br />

società, fatta di suoni, di rumori e frastuoni i sordi<br />

più di tutti gli altri hanno un posto del tutto<br />

sfavorevole, e spesso si sentono emarginati e fuori<br />

dal mondo. Il principale disagio delle persone<br />

sorde o sordo-mute, è quella di avere una disabilità<br />

quasi invisibile a cui basterebbero piccole forme di<br />

attenzioni di inclusioni comunicativa e sociale,<br />

negli uffici pubblici, nelle scuole, nelle stazioni o<br />

in tanti altri posti dove la persona interagisce con<br />

il mondo esterno. In Italia la sordità infantile grave<br />

o profonda, congenita o acquisita in epoca<br />

precedente allo sviluppo della lingua verbale, è<br />

stimata intorno all’1 ogni 1.000. Lo sa bene Mike<br />

Buscio, un ragazzo di Campobasso, che a denti<br />

stretti ha affrontato le avversità ed ha imparato a<br />

vivere nonostante tutto, battendosi ogni giorno<br />

contro tutto e tutti, sicuramente scoprendo il senso<br />

ed il valore aggiuntivo alla parola vita. Mike<br />

studia


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32<br />

sta studiando la LIS per diventare docente, ed è impegnato in contesti di volontariato nella<br />

Protezione Civile AVIS e nell'associazione Clown Sorridere Sempre Onlus. E' lui il promotore<br />

dell'iniziativa social #BarriereTutteGiùPerTerra per l'inclusione sociale e culturale delle persone<br />

sorde e delle persone con disabilità. La sua pagina Facebook è seguita da 10.295 persone e 10.349<br />

follower dove partendo dalla semplicità di condividere problematiche dirette, in racconto, o in<br />

denuncia, hanno un fine unico, includere ogni persona. In contesti sociali e culturali oggi più di ieri<br />

sentiamo l’impellente bisogno di raccontare e raccontarci, mediante racconti e testimonianze poiché,<br />

è attraverso essi che si arricchisce la nostra persona. #BarriereTutteGiùPerTerra senza retorica,<br />

senza pietismo, per condividere e comprendere l’altro in ogni sua forma espressiva e comunicativa !<br />

Grazie Mike Buscio per quello che fai,<br />

Per visitare la sua pagina facebook l'indirizzo è<br />

https://www.facebook.com/MicheleBuscioOfficialPage/


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33<br />

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Il<br />

NIENTE PLASTICA A BORDO<br />

Il<br />

E' di Hi Fly, la compagnia di voli charter portoghese il primo volo senza utilizzare<br />

per il servizio a bordo materiali di plastica usa e getta, la prima volta in assoluto<br />

che si vola rispettando l'ambiente. Da Lisbona a Natal, in Brasile, su un Airbus A340<br />

il giorno di Santo Stefano dello scorso Dicembre, ed è stato, come già detto, il<br />

primo volo senza plastica monouso del mondo. Inutile sottolineare che è stato<br />

accolto con entusiasmo da passeggeri, dirigenti, personale di bordo e ambientalisti<br />

di tutto il mondo. “Questo è solo il primo passo” rende noto la compagnia aerea,<br />

infatti promette di eliminare per la fine del <strong>2019</strong> la plastica monouso su tutti i suoi<br />

voli. Dichiara Paulo Mirpuri, presidente della compagnia Hi Fly durante la<br />

conferenza stampa. “Il nostro obiettivo, ovvero quello di essere liberi dalla plastica<br />

entro la fine dell'anno sembrava ambizioso per molti nel nostro settore, ma<br />

credendo nel nostro progetto e lavorando duramente per farlo accadere, abbiamo<br />

visto con questo volo che è interamente realizzabile, ed il nostro obiettivo ora sarà<br />

di impegnarsi ancora di più”. Un'iniziativa che ci auguriamo venga al più presto<br />

seguita dall'intero settore dei trasporti aerei, per una globale lotta ai rifiuti.


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34<br />

seguita dall'intero settore dei trasporti aerei, per<br />

una globale lotta ai rifiuti. La plastica è oggi il<br />

primo nemico dell'ambiente ed è ormai più che mai<br />

un'urgenza. Sono stati in totale 4 i voli della<br />

compagnia Hi Fly 100% senza plastica considerando<br />

anche i voli di prova, l'esperimento ha portato al<br />

risparmio di ben 500 grammi di plastica per<br />

passeggero. Le posate di plastica sono state<br />

sostituite con la versione in bambù, e per gli<br />

imballaggi della biancheria da letto e gli spazzolini da<br />

denti sono state scelte alternative vegetali<br />

compostabili realizzate con materiale riciclato, da<br />

smaltire con gli scarti alimentari, così porcellana ed<br />

acciaio inossidabile sono tornati in voga e disinfettati<br />

in attesa di essere riutilizzati, e le bottiglie in vetro<br />

per le bevande riconsegnate al fornitore con il<br />

compito di riempirle per il volo successivo. Queste,<br />

insieme alla carta, le alternative scelte per effettuare<br />

un servizio di ristorazione sostenibile. Insomma il<br />

“volo perfetto” Hi Fly ha dimostrato che interrompere<br />

drasticamente l'utilizzo della plastica è fattibile anche ad alta quota, così come, per le aziende<br />

fornitrici, eliminare l'uso di sostanze inquinanti nella produzione a favore di materiali<br />

riciclabili e compostabili.


35<br />

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OGGI VI PARLO DI........<br />

Rubrica di Raffaella Fanelli<br />

Una pagella in fondo al mare<br />

Non conosciamo il suo nome, di lui sappiamo molto poco, che aveva quattordici<br />

anni, che proveniva dal Mali e che aveva cucita nella tasca il suo bene più<br />

prezioso, la sua pagella. Il suo<br />

viaggio, quello che avrebbe<br />

dovuto cambiargli la vita si è<br />

interrotto il 18 aprile 2015 nelle<br />

acque del Mediterraneo insieme<br />

a più di altre mille persone, si<br />

trovavano su un peschereccio<br />

egiziano di 23 metri che era<br />

partito dalla Libia. Questo<br />

ragazzino, dopo la disgrazia è<br />

diventato famoso grazie<br />

all’anatomopatologa che eseguì<br />

l’autopsia sul suo giovane corpo<br />

ed al vignettista Makkox.<br />

Cristina Cattaneo è invece il<br />

medico legale che negli ultimi<br />

anni si è preoccupata di<br />

riconoscere i corpi dei migranti<br />

annegati in mare e che ha<br />

raccolto le loro storie in un libro<br />

intitolato, Naufraghi senza volto<br />

(Cortina Editore). Nel suo libro<br />

la dottoressa racconta che<br />

l’adolescente indossava una<br />

giacca, un gilet, una camicia ed<br />

un paio di jeans. Non aveva<br />

ragazzino: La vignetta di Makkox<br />

docume


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36<br />

documenti di identità, quindi, l’unico modo<br />

per capire chi realmente fosse fu quello di<br />

analizzare i suoi resti, ed è in questo modo<br />

che la dottoressa scoprì che aveva cucito<br />

addosso la sua pagella, il suo tesoro<br />

nascosto. La dottoressa nelle pagine del suo<br />

libro descrive lo sbigottimento che ebbe<br />

quando dispiegando il piccolo plico di carta<br />

lesse, Bulletin scolaire e la lista di alcune<br />

materie: mathematiques, sciences,<br />

physiques.. Quali aspettative, e a quali<br />

progetti ambiva questo ragazzino per<br />

portare con sé la sua pagella? Forse<br />

per lui era un motivo d'orgoglio, un<br />

modo per far comprendere agli altri<br />

che non era solo un numero, ma era<br />

qualcuno, era uno studente, era bravo,<br />

era una persona meritevole. Grazie al<br />

vignettista Makkox questa storia è<br />

venuta a conoscenza del mondo intero.<br />

La vignetta pubblicata dal Foglio l’11 gennaio scorso ha il merito di raccontare un<br />

fatto bruttissimo con il sapore della favola proprio per la delicatezza del tratto con<br />

cui è disegnata. Seduto sul fondo del mare a gambe incrociate c’è un ragazzino<br />

dal volto scuro incorniciato da una massa di capelli ricci e neri che tiene in mano<br />

una pagella e la mostra ai suoi nuovi amici squali, ostriche, pesci, coralli ed a un<br />

grosso polipo che esclama: “Uau, tutti dieci! Una perla rara.” Quasi tutti coloro che<br />

decidono di affrontare un viaggio così pericoloso, ma pieno di speranza ed<br />

aspettative, portano con loro un ricordo, una foto, una tessera di donatore di<br />

sangue. Quando si trova un sacchetto di stoffa a fiori che nasconde un pugnetto di<br />

terra quasi sicuramente la persona proviene dall’Africa subsahariana, se al collo ha<br />

una croce in legno è sicuramente cristiana. Un bambino una volta si è portato un<br />

paio di guanti con l’immagine dell’Uomo Ragno, forse pensava di andare in un<br />

posto dove il clima sarebbe stato freddo. Questi piccoli oggetti, che possono<br />

sembrare senza importanza, molte volte costituiscono l’unico legame tra chi è<br />

partito e chi è rimasto a casa. Sono anche l’unica speranza a cui si aggrappano i<br />

congiunti per poter piangere sul corpo di chi è partito e non arriverà mai. Dare un<br />

nome a tutte queste persone è fondamentale non solo per loro, ma anche per i loro<br />

famigliari. L’identificazione è importante anche dal punto di vista amministrativo.<br />

Tendiamo a pensare che in Africa nessuno cerchi queste persone, ma non è così. In<br />

Senegal, in Gambia esistono delle associazioni di vedove e orfani che senza un<br />

certificato di morte non possono farsi riconoscere i propri diritti. Ad esempio, un<br />

bambino che non ha il certificato di morte del padre, non può usufruire del<br />

ricongiungimento familiare con un parente che vive in Europa.


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37<br />

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ricongiungimento familiare con un parente che vive in Europa. Qualsiasi oggetto,<br />

che sia uno spazzolino da denti, o una tessera delle vaccinazioni, o una carta sim<br />

può essere d’aiuto per identificare e dare un nome ai corpi. Tutti, uomini, donne e<br />

bambini portano con loro qualche cosa che gli ricorda quello che hanno lasciato, ed<br />

è proprio grazie a questi oggetti che si riescono a contattare i familiari o gli amici<br />

dando un nome a chi non è riuscito ad approdare in un porto sicuro e dare così<br />

loro una degna sepoltura, perché dietro ad un nome c’è sempre una storia da<br />

raccontare. Il mare nostrum sta incredibilmente diventando sempre più un<br />

cimitero, migliaia di persone spariscono per sempre tra i suoi flutti. E’ un viaggio<br />

pieno di insidie e incertezze, ma chi non ha nulla da perdere lo affronta con la<br />

speranza di migliorare la propria vita. La disperazione che mette in moto intere<br />

popolazioni è molto più forte di tutti i provvedimenti che gli stati occidentali<br />

possano prendere, e quello che dispiace è che il mondo occidentale stia<br />

dimostrando di avere completamente dimenticato che cos’è la pietas.


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CI INFORMANO CHE....<br />

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA : Pietro Tartamella di Cascina Macondo<br />

In occasione della presentazione del libro UN GIORNO E UNA NOTTE - 157 FAVOLE<br />

DI COMUNITA' domenica 17 febbraio alle ore 15,30 presso la libreria GRUPPO<br />

ANIMA ESOTERICA ECUMENICA sala conferenze in Galleria Unione 1 a Milano con<br />

ingresso gratuito ci saranno letture a cura dei narratori di Macondo.<br />

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA : Associazione U.D.i.RE<br />

Nella decima ricorrenza dell'istituzione della Giornata Europea del NUE 112 che cadrà<br />

il prossimo 11 febbraio <strong>2019</strong>, U.D.i.RE - "Uomini e Donne in Rete contro ogni forma di<br />

Violenza" con il patrocinio gratuito del Consiglio Regionale del Piemonte ed in<br />

collaborazione con altre importanti realtà associative nazionali (tra le quali spiccano:<br />

l'Associazione Costituzione 32, l'Associazione Orizzonte Sicurezza, l'Associazione<br />

Osservatori della Legalità Difensori Sociali Italian Whisteblowers, l'Associazione<br />

WFWP, il Comitato Torino in Movimento, Noi per il Sociale e l'Associazione Ge.Se.Fi.<br />

Onlus), ha organizzato un dibattito pubblico, al cospetto di una Giuria di Esperti<br />

chiamata ad esaminare le fonti documentali, per dirimere controversie di particolare<br />

rilevanza. 11 <strong>Febbraio</strong> dalle ore 9,00 presso la sala consiliare di Palazzo Lascaris, via<br />

Alfieri 15 a Torino.<br />

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA : Associazione Ge.Se.Fi. Onlus<br />

Segnaliamo Bando di concorso per l'assegnazione di due borse di studio di 300 Euro<br />

ciascuna per tesi di laurea su argomenti di Scienze Umane, Storia, Diritto di famiglia,<br />

Economia e Medicina. La scadenza per partecipare è fissata al 28 <strong>Febbraio</strong>.<br />

Nelle pagine a seguire le locandine delle segnalazioni.


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44<br />

A macchie, la neve<br />

nei campi già scioglie<br />

e il sole allegro<br />

già s'alza e colora<br />

l'azzurro del cielo<br />

di rosa e di oro<br />

e tutto ha un dolce<br />

profumo di fresco<br />

fragrante ed è<br />

un gocciare gioioso<br />

che vien giù dalle<br />

mie belle montagna<br />

saltellando per tutta<br />

la brulla pianura<br />

in letargo e<br />

che mormora ai vetri.<br />

Quest'alba così<br />

gentile che in modo<br />

bizzoso quest'oggi<br />

mi desta con un insolito<br />

animato vociare<br />

lontano di qualcuno<br />

che brontola, ma<br />

che non saprei dire<br />

di cosa, un operoso<br />

escavatore che picchia<br />

e graffia la terra<br />

e dal rombo sordo<br />

di un aeroplano<br />

che traccia nel cielo<br />

lunghe romantiche<br />

strisce bianche<br />

di fumo e il gracchiare<br />

dei corvi. Giù!<br />

Giù dal letto mi dico.<br />

Su! Non essere pigro<br />

e goditi questo bel giorno<br />

di sole che sapiente<br />

anche per te pennella<br />

con una magia<br />

i rossi tetti, i muri,<br />

le terrazze,<br />

le siepi e fa brillare<br />

le pietre e scalda e bacia<br />

uno a uno i nudi rami<br />

e tutta la terra,<br />

promettendo<br />

che tornerà presto<br />

con la primavera.


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45<br />

voce ai cittadini--------------------------------------<br />

VITE IN CERCA DI AIUTO<br />

Rubrica a cura di Rita Venturoli per PARADA<br />

Ogni anno circa 20 città, 100 scuole, 150 famiglie e 80.000 persone in Italia vengono<br />

coinvolte nel nostro progetto. Nel corso di questi anni a Bucarest molti giovani sono<br />

riusciti a lasciare la strada, hanno ripreso a studiare o lavorare iniziando a guardare al<br />

futuro con speranza.<br />

Come ogni mese vi proponiamo una delle nostre storie. Come ben sapete sono<br />

fatti reali che succedono ogni giorno sia all'interno della Fondazione Parada di<br />

Bucarest che sulle e sotto le strade della capitale rumena.<br />

LA STORIA DI PARADA, LA STORIA DELLA ROMANIA<br />

TRATTO DA OSSERVATORIO BALCANI E CAUCASO<br />

Sono passati 20 anni da quando il clown Miloud si è messo al fianco dei ragazzi di<br />

strada di Bucarest. Attraverso la storia dell'associazione che nacque da quella<br />

straordinaria esperienza, Parada, si ripercorrono questi ultimi anni in cui la<br />

Romania è cambiata radicalmente ma dove i bambini dimenticati dagli adulti<br />

sono ancora molti.<br />

Ci sono molti modi per raccontare Parada: il più semplice ed immediato è quello<br />

di limitarsi a raccontare la sua nascita, che coincide con la storia di Miloud Oukili,<br />

il clown franco-algerino che per primo avvicinò col sorriso i ragazzi di strada di<br />

Bucarest; un altro, forse più complesso, è quello che cerca di capire come<br />

Parada è nata, cresciuta e si è sviluppata in modo strettamente connesso alle<br />

vicende attraversate dalla Romania durante gli ultimi quindici anni.<br />

L'illusione della "Rivoluzione"<br />

Con la caduta di Ceauşescu molti in Romania erano convinti della possibilità di<br />

un reale cambiamento: la rivolta di Timişoara che si propagava di città in città e<br />

raggiungeva Bucarest, la tentata fuga del conducător in elicottero dal Palazzo<br />

Presidenziale davanti alla folla che lo fischiava e gli intimava di dimettersi,<br />

avevano ridato speranza e dignità alla gente rumena, che da anni viveva in uno<br />

stato di reale abbandono da parte delle istituzioni del paese. Le speranze della<br />

popolazione sarebbero state infrante di lì a poco. Le cariche amministrative e<br />

pubbliche


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46<br />

pubbliche vennero ricoperte da figure<br />

appartenenti al vecchio regime dittatoriale, a<br />

partire dal neo presidente della Repubblica,<br />

Ion Iliescu; il mancato ricambio politico<br />

pertanto pertanto non aveva portato a<br />

nessun evidente cambio di rotta.<br />

E' quindi lo scenario di un paese<br />

che doveva ancora ricominciare<br />

da zero quello che si presentava<br />

agli occhi del giovane Miloud<br />

Oukili, arrivato a Bucarest nel<br />

1992 1992 come animatore all’interno<br />

dell’associazione Handicap<br />

International. Le laceranti contraddizioni<br />

che dividevano da una parte le speranze<br />

del popolo rumeno e dall’altra l’avida<br />

conservazione dello status quo da parte<br />

della classe politica, venivano<br />

esasperate nel disinteresse di quest’ultima nei confronti dei<br />

minori. Con la fine del regime ebbe termine anche il delirio megalomane di<br />

Ceauşescu in merito alla Grande Romania: entro il 2000 la popolazione sarebbe<br />

dovuta raddoppiare, così la dittatura emanò leggi che vietavano l’aborto e l’utilizzo<br />

di metodi contraccettivi e stanziò assegni familiari ai nuclei numerosi. La perdita di<br />

questi finanziamenti e la forte ondata di disoccupazione conseguente alla caduta<br />

del regime resero poi impossibile a molte famiglie, soprattutto nelle zone rurali,<br />

provvedere al sostentamento dei propri figli, che spesso venivano abbandonati o<br />

erano costretti a fuggire e vivere d’espedienti nella capitale.<br />

I ragazzi di Bucarest<br />

Da quel momento in poi si comincerà a parlare del fenomeno dei ragazzi di<br />

Bucarest, una generazione di giovani cresciuta in strada, che di notte trova rifugio<br />

nei canali sotterranei della città riscaldati dai tubi dell’acqua calda, e di giorno<br />

riemerge dai tombini fumanti alla ricerca di un modo per sopravvivere: lavare i<br />

vetri ai semafori delle strade, elemosinare, prostituirsi, tutto pur di rimediare<br />

qualcosa da mangiare, qualche sigaretta, un po’ d’alcool o la colla da sniffare,<br />

fattore onnipresente e distintivo di questa realtà, abusato anestetico di una<br />

condizione umana insopportabile. A loro Miloud decise di donare il suo interesse e<br />

il suo impegno, cercando di stabilire un contatto calandosi nella loro realtà, nei<br />

canali sotterranei. Viveva e dormiva con loro, si batteva per dare loro<br />

un’alternativa di vita, utilizzando l’arte del circo per stimolare la loro curiosità e la<br />

loro voglia di cambiare. Accettandoli venne a sua volta accettato, e nacque così un<br />

rapporto basato sul rispetto e sulla fiducia, capace di offrire loro per la prima volta<br />

una possibilità concreta di cambiamento.<br />

“Non ho mai amato questi bambini per compassione ma perché non ho voluto<br />

altro che essere con loro e che la mia rabbia fosse uguale o più grande della loro”.


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47<br />

voce ai cittadini---------------------------------------<br />

una possibilità concreta di cambiamento. “Non<br />

ho mai amato questi bambini per compassione<br />

ma perché non ho voluto altro che essere con<br />

loro e che la mia rabbia fosse uguale o più<br />

grande della loro”. Per quattro anni, con il<br />

supporto di altre ong e di personale che già<br />

operava a Bucarest, Miloud tentò di dare vita ad<br />

un progetto strutturato che vedeva nell’uso<br />

dell’arte circense il metodo per coinvolgere i<br />

ragazzi di strada in un percorso di riabilitazione.<br />

Si arrivò così alla costituzione della Fundatia<br />

Parada, riconosciuta ufficialmente come Ong dal<br />

governo rumeno nel 1996.<br />

Parada<br />

Con la nascita di Parada i ragazzi<br />

che prima abitavano nei canali<br />

sotterranei ora erano pronti a salire<br />

sui palcoscenici d’Europa. Le tourné<br />

organizzate dall’associazione<br />

rappresentavano un’importante<br />

occasione di crescita sotto vari<br />

punti di vista: in primo luogo, il<br />

ragazzo non si sentiva più vittima<br />

dell’indifferenza, dell’indifferenza ma protagonista del suo<br />

cambiamento, che vedeva nell’esibizione<br />

un importante traguardo di riscatto<br />

sociale ottenuto grazie al suo duro<br />

lavoro. Le tourné, inoltre, permettevano<br />

di dare maggiore visibilità alla<br />

problematica situazione di Bucarest e<br />

all’operato all’operato di Parada, consentendo la<br />

realizzazione di campagne di sensibilizzazione<br />

e di raccolta fondi negli stati che toccavano;<br />

in Italia e Francia, paesi con i quali<br />

l’associazione manteneva più rapporti,<br />

vennero create due organizzazioni che si<br />

dedicavano principalmente a questo scopo.<br />

L’autofinanziamento e le donazioni di enti<br />

privati contribuirono in buona parte nella<br />

realizzazione degli interventi<br />

dell’associazione; un ulteriore contributo<br />

venne dato dai fondi europei, particolarmente<br />

considerevoli nel periodo compreso tra il 2000<br />

e il 2006, quando la Romania entrò a far<br />

parte del programma di pre-adesione<br />

all’Unione europea.


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48<br />

venne dato dai fondi europei, particolarmente<br />

considerevoli nel periodo compreso tra il 2000 e il 2006,<br />

quando la Romania entrò a far parte del programma di<br />

pre-adesione all’Unione europea. A 10 anni dalla sua<br />

fondazione, Parada poteva vantare dei risultati<br />

nettamente positivi. Con sei appartamenti sociali, 400<br />

beneficiari solamente nel 2006 e un organico di trenta<br />

operatori, la Fundatia Parada era in grado di fornire<br />

un ottimo servizio d’assistenza e di recupero. Alcuni<br />

di questi operatori erano gli stessi ragazzi che per<br />

primi ricevettero il sostegno dell’associazione come ci<br />

ricorda Paola, un’operatrice italiana che ha svolto il<br />

suo tirocinio universitario con Parada.<br />

Lontani dalla strada<br />

Tenere il ragazzo il più lontano possibile dalla strada e dalle<br />

sue dinamiche era il principio che stava alla base di tutti i<br />

suoi progetti: l’assistenza sociale diurna e l’unità mobile notturna, detta anche<br />

“Caravana”, erano le modalità con cui l’associazione tentava di instaurare un primo<br />

contatto con il giovane in strada, fornendogli un supporto medico di base,<br />

stimolando la sua curiosità attraverso l’equipe di animazione e invitandolo a<br />

frequentare quello che era il vero e proprio punto di riferimento dell’associazione, il<br />

centro diurno. Qui aveva inizio il percorso di recupero del ragazzo, come descrive<br />

Paola, al quale era proibito innanzitutto l’uso di sostanze psicotrope come alcool e<br />

stupefacenti; si provvedeva quindi a fornirgli cibo, vestiti puliti e la possibilità<br />

di lavarsi. A seconda delle necessità di ogni ragazzo, gli<br />

operatori strutturavano un percorso individualizzato che<br />

partiva dal suo riconoscimento a livello legale e dalla sua<br />

regolarizzazione, procurandogli i documenti d’identità nel<br />

caso ne fosse sprovvisto. Dopo avergli garantito il necessario<br />

supporto sanitario-psicologico, il ragazzo veniva coinvolto in<br />

attività formative per il reinserimento scolastico dirette al<br />

conseguimento di un titolo, e in attività<br />

artistiche come i corsi di giocoleria con l’equipe<br />

circense. Per i ragazzi più grandi o con<br />

particolari necessità economiche venne istituito<br />

APEL, un servizio di avviamento al lavoro che<br />

provvedeva alla ricerca di offerte di impiego<br />

adatte alle loro capacità. L’obiettivo finale era<br />

quello di dare ai ragazzi una più stabile e<br />

serena opportunità di vita: nel caso in cui fosse<br />

stato possibile, gli operatori seguivano il<br />

giovane nella sua reintegrazione all’interno<br />

della famiglia di origine,


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49<br />

voce ai cittadini---------------------------------------<br />

giovane nella sua reintegrazione all’interno della famiglia di origine, fornendogli<br />

assistenza economica e il necessario supporto educativo. Il nucleo familiare non<br />

sempre, però, poteva garantire un ambiente ottimale per lo sviluppo dei ragazzi,<br />

molti di loro infatti erano volontariamente scappati da genitori violenti o dediti<br />

all’alcolismo; in questi casi Parada metteva a loro disposizione gli appartamenti<br />

sociali, dove i giovani potevano ricostruire una loro dimensione indipendente.<br />

La Romania europea<br />

Franco Aloisio, uno dei primi operatori dell’ong e il suo attuale presidente, ricorda<br />

che a fronte dei grandi risultati ottenuti da Parada a partire dalla sua fondazione<br />

fino al 2006, il biennio seguente avrebbe spinto l’associazione a rivalutare la sua<br />

struttura e il suo intervento, a causa dei grossi cambiamenti socio-economici che<br />

la Romania stava per affrontare. La fase di pre-adesione della Romania all’Unione<br />

Europea aveva portato all’interno del suo tessuto sociale ed economico molte<br />

speranze di cambiamento e di crescita, dovute soprattutto alla massiccia presenza<br />

di investitori ed aziende estere che vi delocalizzavano la produzione. Questi ultimi<br />

erano attratti, come afferma Aloisio “oltre che dal basso costo della forza lavoro,<br />

anche dai cospicui incentivi statali che venivano elargiti attingendo ai fondi<br />

europei per lo sviluppo”: un’industria con una partecipazione italiana al 100%, ad<br />

esempio, riceveva la copertura del 60-70% delle spese di vario tipo sull’acquisto di<br />

macchinari, attrezzature e licenze, grazie ai fondi strutturali destinati al sostegno<br />

degli investimenti delle imprese. Le istituzioni rumene prestavano grande<br />

attenzione alle imprese estere, convinte che queste avrebbero contribuito allo<br />

sviluppo non soltanto della precaria economia del paese, ma anche al<br />

miglioramento delle sue infrastrutture. “Le grandi aziende straniere” continua<br />

Aloisio “esportando la produzione in Romania, avevano anche la necessità di<br />

ricrearsi una rete di vie di comunicazione, di potenziare le reti elettriche esistenti<br />

e di creare, più in generale, un sistema di servizi conforme alle loro necessità, di<br />

cui avrebbe beneficiato la stessa popolazione rumena”. Principalmente grazie ai<br />

finanziamenti di privati esteri e della Commissione Europea, la Romania fu in<br />

grado, sulla carta, di raggiungere gli obiettivi che le erano stati prefissati per il suo<br />

passaggio a membro effettivo dell’UE, che avvenne il primo gennaio 2007. Ma la<br />

transizione da “paese in via di sviluppo”, a cui indirizzare fondi per la creazione e il<br />

consolidamento delle strutture istituzionali, a “paese sviluppato”, che non<br />

dovrebbe necessitare di aiuti economici per assicurare i servizi di base alla sua<br />

popolazione, a conti fatti non rispecchiava la reale situazione della Romania del<br />

2007. Ciò divenne particolarmente evidente con la crisi finanziaria del 2008<br />

quando le grandi multinazionali, che nella fase di pre-adesione erano accorse<br />

anche grazie ai finanziamenti europei, si ritirarono dal paese, aggravando<br />

ulteriormente la sua già provata situazione economica. I fondi UE previsti dal<br />

programma di post-adesione, che dovevano servire alla Romania per il<br />

raggiungimento dei livelli standard comunitari, con la crisi non solo erano<br />

profondamente insufficienti per poter permettere al paese uno sviluppo in questo<br />

senso, ma non riuscivano nemmeno a garantire il mantenimento dei risultati<br />

raggiunti fino a quel momento.


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50<br />

profondamente insufficienti per poter permettere al paese uno sviluppo in<br />

questo senso, ma non riuscivano nemmeno a garantire il mantenimento dei<br />

risultati raggiunti fino a quel momento. La crescita e lo sviluppo dello stato<br />

rumeno si rivelarono, in ultima analisi, profondamente legati alla presenza degli<br />

investimenti stranieri sul territorio. Nonostante il continuo stanziamento dei fondi<br />

europei, i beneficiari di tali politiche risultarono in primo luogo i grandi investitori<br />

esteri: nei primi tre anni come membro a tutti gli effetti dell’UE, la Romania infatti<br />

aveva assorbito appena il 10% dei fondi strutturali ad essa destinati, ed aveva<br />

utilizzato solo il 4,8% dei 4,3 miliardi di euro stanziati dall’UE per le politiche<br />

occupazionali, come ha dichiarato l’ex ministro del lavoro Mihai Șeitan.<br />

L’economista Cristian Socol ha individuato nell’assenza di una strategia di sviluppo<br />

di largo respiro e nell’incompetenza all’interno dell’amministrazione pubblica le<br />

cause della cattiva gestione dei fondi europei, attualmente orientati più verso la<br />

copertura delle politiche anti-crisi; questa tendenza venne riproposta anche<br />

nell’ambito del sociale, dove i finanziamenti potevano essere utilizzati per<br />

compensare almeno in parte l’austerità economica voluta dal governo nei confronti<br />

delle fasce più colpite. Anche i fondi dei privati subirono un brusco arresto in<br />

questo campo come afferma Franco Aloisio: “La crisi ha portato alla perdita del<br />

30% dei finanziamenti destinati a fornire i servizi per l’infanzia, causando grosse<br />

difficoltà alle associazioni che lavoravano in questo campo: nel caso di Parada, a<br />

partire dal 2008, i principali finanziatori, come banche ed imprese di costruzione,<br />

si sono ritirati”.<br />

Niente più appartamenti sociali<br />

La necessità di rivedere l’operato dell’associazione era già emersa nel 2006,<br />

quando si decise di staccare ufficialmente APEL da Parada, e si riconfermò nel<br />

2008 portando ad una vera e propria riduzione della sua attività. Attualmente la<br />

Fundatia Parada vede una drastica diminuzione dei suoi operatori, dovuta anche<br />

alla chiusura di tutti i suoi appartamenti sociali, l’ultima avvenuta nel settembre<br />

2011. Tale chiusura ha rappresentato una scelta necessaria da parte dell’ong al<br />

fine di poter garantire la salvaguardia delle sue attività fondanti. Sono sempre<br />

attivi infatti i servizi notturni offerti da Caravana che, dopo 15 anni di attività,<br />

rappresenta un punto di riferimento stabile per la popolazione di strada a cui poter<br />

rivolgersi in caso di qualsiasi necessità, oltre che per la fornitura di cibo, coperte,<br />

vestiti e supporto medico-psicologico. Il centro diurno mantiene le sue attività<br />

basilari tra cui quella circense, che permette tuttora la realizzazione delle tournèe<br />

dell’associazione e tenta inoltre di proporre iniziative alternative ad essa per i<br />

ragazzi che non ne sono particolarmente attratti. Javier, educatore spagnolo che<br />

da circa due anni lavora con Parada, si occupa di organizzarne alcune come, ad<br />

esempio, partite di calcetto settimanale, escursioni, lezioni su varie tematiche, in<br />

ottica anche di poter coinvolgere gradualmente nuovi volontari che le portino<br />

avanti.


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51<br />

voce ai cittadini---------------------------------------<br />

avanti. Il servizio di formazione viene portato avanti sia all’interno del centro, con<br />

attività extrascolastiche di doposcuola o recupero, sia grazie ad un progetto di<br />

collaborazione all’interno di due classi della scuola pubblica 95; l’obbiettivo di<br />

quest’ultimo è quello di reinserire nell’ambiente scolastico i giovani a rischio di<br />

abbandono o di dare un’opportunità a chi non lo ha mai frequentato di portare a<br />

termine un percorso formativo. Il servizio di avviamento al lavoro è gestito da<br />

APEL, di cui è presidente lo stesso Aloisio, che ne denuncia le attuali difficoltà:<br />

“Con la crisi lo stipendio è poco più superiore ai cento euro mensili. Dato che il<br />

lavoro che si riesce a trovare alle persone prevede un salario molto basso, che<br />

può essere raggiunto dalla somma dei sussidi per i disoccupati, piuttosto si sceglie<br />

di non lavorare, tanto si fa la fame comunque”.<br />

La strada e le metamfetamine<br />

Nonostante lo sforzo impiegato per portare avanti il progetto di Parada, con la<br />

chiusura degli appartamenti sociali si è venuto a creare un importante limite nel<br />

percorso di recupero proposto dall’associazione: una volta terminate le attività del<br />

centro diurno, il ragazzo non ha più la possibilità di essere seguito e quindi torna<br />

sulla strada mettendo a rischio l’intero processo di riabilitazione, poiché rivive le<br />

dinamiche a cui gli appartamenti sociali avevano dato un’alternativa<br />

fondamentale. Dalla metà degli anni novanta ad oggi, la realtà dei ragazzi di<br />

strada in Romania è profondamente cambiata. “Alla fondazione di Parada il<br />

fenomeno era più massiccio”, sottolinea<br />

Aloisio “i ragazzi di strada a Bucarest<br />

erano circa 4000; oggi la cifra è un quarto<br />

di quella e si attesta intorno ai 1100-1200<br />

minori. Gran parte di loro, il 50%, è di<br />

etnia rom, e se si tiene conto che questa<br />

popolazione rappresenta il 10-12% di<br />

quella totale, si può capire chiaramente<br />

l’incidenza del fenomeno all’interno di<br />

questo gruppo. Attualmente, il numero dei<br />

ragazzi di strada a Bucarest si sta<br />

stabilizzando, ma sta crescendo nelle altre<br />

città, come a Constanța, Braşov e<br />

Timişoara. Inoltre, con l’ondata di<br />

disoccupazione causata dalla crisi e il forte<br />

abbassamento degli stipendi, molte<br />

persone che non hanno più lavoro, e che<br />

quindi vivono una condizione economica<br />

precaria, si vedono costrette<br />

temporaneamente a vivere in strada”. Una<br />

nuova generazione di minori si aggiunge<br />

all


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52<br />

alla situazione appena descritta: si tratta dei ragazzi che in strada ci sono nati.<br />

L’intervento nei confronti dei figli risulta molto più difficoltoso rispetto a quello che<br />

sarebbe stato possibile mettere in atto verso i padri: non si può più parlare di<br />

percorso di recupero, come si poteva fare con i ragazzi di strada che avevano già<br />

sperimentato un’alternativa di vita, poiché con i loro figli la prima necessità è<br />

quella di illustrarne l’esistenza, di renderli coscienti della possibilità di un<br />

cambiamento. Javier aggiunge che, diversamente dagli anni novanta in cui la colla<br />

era la principale sostanza assunta dai ragazzi di strada, attualmente si è diffuso<br />

l’utilizzo di droghe pesanti, in particolar modo di una vasta gamma di sostanze<br />

chimiche presenti sul mercato in qualità di fertilizzanti e aromatizzanti, quindi non<br />

riconducibili direttamente alla categoria delle sostanze stupefacenti.<br />

Comunemente conosciute con il termine di etnobotanica, queste sostanze<br />

facilmente acquistabili vengono direttamente iniettate in vena producendo degli<br />

effetti simili a quelli delle metamfetamine, generando un comportamento<br />

aggressivo in chi le assume; la durata e l’intensità del loro effetto è maggiore<br />

rispetto a quelle della colla, rendendo ulteriormente difficoltosa l’interazione con il<br />

ra<br />

ragazzo.<br />

Rilanciare<br />

La precaria situazione economica di<br />

Parada correlata alla nuova complessità<br />

raggiunta dal fenomeno in questi ultimi<br />

anni non ha fatto desistere dal<br />

perseguire il loro obiettivo le persone<br />

che credono fermamente nell’operato di<br />

questo centro. Grazie al loro impegno è<br />

stato possibile recuperare alcune attività<br />

che erano state interrotte a causa della<br />

mancanza di fondi; come precisa Franco<br />

Aloisio una di queste è “la compagnia stabile Aloisio di arte circense Agorà, progetto<br />

iniziato nel 2005 e sospeso l’anno successivo, che ripartirà a gennaio 2012 grazie<br />

ai finanziamenti di una fondazione svizzera che ne garantisce la copertura<br />

economica per due anni. L’altro progetto riguarda la costruzione di un alloggio<br />

che ospiterà dalle 15 alle 20 persone, dimensione ottimale per un ambiente che<br />

intende mantenere un contatto umano con i ragazzi. La realizzazione di questo<br />

alloggio rappresenta un risultato fondamentale per l’associazione in quanto le<br />

permetterà di nuovo di poter seguire il ragazzo continuativamente per un<br />

completo percorso di recupero. Dopo 15 anni di attività, molti ragazzi di strada<br />

hanno beneficiato dell’operato di Parada, alcuni si sono reinseriti nelle famiglie<br />

d’origine, altri si sono creati un futuro attraverso l’istruzione ed un nuovo lavoro,<br />

altri ancora sono diventati educatori e artisti ed hanno contribuito a far conoscere<br />

e a combattere il problema; una parte tuttavia, non è riuscita ad abbandonare<br />

per sempre la strada.


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53<br />

voce ai cittadini---------------------------------------<br />

per sempre la strada. Nelle strade di Bucarest il fenomeno è ancora presente ma il<br />

numero dei ragazzi è diminuito rispetto agli anni novanta e si è stabilizzato,<br />

mentre sta crescendo nelle altre grandi città della Romania. Tutto ciò rende molto<br />

più complesso definire le reali dimensioni e l’andamento del fenomeno all’interno<br />

del paese, nonché le sue origini effettive. Si dice che i ragazzi di strada siano<br />

un’eredità sociale lasciata dal precedente regime comunista. Altri leggono questo<br />

fenomeno utilizzando gli stereotipi sui rom, interpretandoli superficialmente come<br />

uno dei tanti aspetti della loro difficoltosa integrazione. Considerare solamente<br />

queste come le uniche cause del problema non è realistico. Se ci si trova davanti<br />

ad un fenomeno che esiste da oltre vent’anni e che attualmente si sta addirittura<br />

sviluppando in altre città, non basta più andare ad indagarne le cause servendosi<br />

di pregiudizi e falsi miti, è necessario soprattutto chiedersi come mai questa realtà<br />

persista ancora. Alla base di tutto ciò sta l’indifferenza da parte delle autorità<br />

nell’adoperarsi realmente nel combattere il problema dei ragazzi di strada.<br />

Impedire l’accesso ai canali sigillando i tombini ed emanare leggi proibizioniste<br />

rincorrendo l’ultima droga uscita sul mercato non basta. Quello di cui c’è<br />

realmente bisogno è un deciso impegno da parte delle istituzioni per la creazione<br />

di un servizio che collabori con le ong attive già da tempo in questo campo al fine<br />

di conoscere a fondo il fenomeno e di prevenirlo, aiutando chi già è in strada ed<br />

evitando che altri vi finiscano. Certamente c’è da rendere atto alle associazioni<br />

che, come Parada, con pochi mezzi hanno ottenuto risultati notevoli. Ma un paese<br />

non può delegare alle sole ong la cura delle generazioni che rappresentano il suo<br />

futuro. “Ho capito che non esistono bambini di strada, ma esistono bambini<br />

dimenticati dagli adulti e questi adulti siamo tutti quanti noi”, chiosa Franco<br />

Aloisio.


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55<br />

voce ai cittadini--------------------------------------<br />

Selezionate per voi da Serafina Bruna Raffaele<br />

Questo mese parliamo di risarcimenti e quote dovute all'avvocato, e di<br />

cosa fare in caso di lettera di contestazione disciplinare<br />

Una grave tragedia, come ad esempio la perdita di un genitore oppure di un<br />

figlio, a seguito di un incidente o di un malcapitato errore medico, rappresentano<br />

un evento doppiamente terribile. Se da un lato c’è il dolore per la perdita<br />

incolmabile del proprio caro, dall’altro c'è la rabbia per la morte provocata dalla<br />

responsabilità di qualcuno, e quando ti ritrovi in questa situazione, con buona<br />

probabilità ti ritrovi a dover “combattere” con l’assicurazione del soggetto<br />

responsabile. Il conducente dell’auto, piuttosto che il medico negligente, sono<br />

regolarmente assicurati, ma trattandosi di una cifra notevole, l’accordo<br />

transattivo


-----------------------------------la voce ai cittadini--------------------------------------<br />

56<br />

transattivo con la compagnia assicuratrice<br />

difficilmente sarà raggiungibile con facilità.<br />

Per questa ragione ti sei rivolto ad un<br />

avvocato specializzato, che avrà il compito di<br />

mettere alle strette il proprio interlocutore e,<br />

se possibile, di raggiungere un accordo<br />

transattivo economicamente sufficiente,<br />

senza magari attendere l’esito di un’azione<br />

legale lunga e costosa. E anche per questo<br />

motivo, che l’avvocato ti ha proposto il<br />

seguente patto: invece di chiederti e ricevere un<br />

corposo anticipo per la prestazione da eseguire,<br />

penserà lui ad anticipare ogni spesa. In cambio gli<br />

dovrai riconoscere un onorario finale, calcolato in<br />

percentuale sul risarcimento che otterrai. Ebbene<br />

a questo punto, prima di accettare la sua<br />

proposta, la domanda che ti poni è la seguente:<br />

relativamente al risarcimento dovuto al cliente,<br />

l’avvocato ne può avere una parte? È lecito questo patto oppure no? Il patto<br />

deve essere scritto oppure è sufficiente una stretta di mano? L’avvocato può<br />

chiedere qualsivoglia percentuale oppure c’è un limite?<br />

Percentuale risarcimento: è lecito il patto con l’avvocato?<br />

La situazione descritta in precedenza non è tanto rara. Alle volte capita che sia<br />

stesso il cliente a proporre all’avvocato una percentuale sul risarcimento,<br />

poiché non ha i mezzi sufficienti per affrontare i costi di un’azione legale: ma<br />

sarebbe lecito un patto del genere? In primo luogo, come sempre accade in<br />

questi casi, devi sapere cosa dice la legge a riguardo. Ebbene questa afferma<br />

che avvocato e cliente possono liberamente accordarsi sul compenso, anche<br />

prevedendo una percentuale sul valore dell’affare oppure su quanto possa<br />

avvantaggiarsi il cliente stesso a seguito dell’attività prestata. Tuttavia, se in<br />

linea teorica questo accordo è possibile, devi anche sapere che deve rispettare<br />

determinati requisiti.<br />

Percentuale risarcimento: quando il patto è valido?<br />

Come avrete sicuramente capito, accordarsi in percentuale sul risarcimento<br />

con il proprio avvocato, può tornare molto utile, soprattutto se non si hanno i<br />

mezzi economici per sostenere una causa difficile ed onerosa. Avete visto anche<br />

che il patto è assolutamente lecito e possibile, tuttavia si deve anche sapere che<br />

questo accordo deve rispettare determinati requisiti, a pena di validità:


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57<br />

voce ai cittadini--------------------------------------<br />

• in primo luogo non è sufficiente una semplice stretta di mano. Il patto per<br />

quanto possa essere stato raggiunto verbalmente, deve essere sancito e<br />

formalizzato per iscritto. Non è necessario andare dal notaio, ma nemmeno<br />

sarebbe possibile che tutto rimanesse a titolo verbale. Quindi le parti, cioè<br />

l’avvocato e il cliente, devono stabilire per iscritto i termini dell’accordo sul<br />

compenso (a percentuale sul risarcimento). Ovviamente è la legge a<br />

precisare quanto appena affermato sostenuta dall’interpretazione corrente<br />

della giurisprudenza.<br />

• in secondo luogo non può essere stabilita una percentuale a piacere, ma<br />

deve essere proporzionata ed adeguata all’attività professionale che si dovrà<br />

compiere. Si tratta di una disposizione molto giusta, poiché evita che<br />

qualche avvocato poco corretto possa approfittare della situazione,<br />

imponendo una percentuale sul risarcimento assolutamente eccessiva. A<br />

questo proposito, ricordati che un patto sul compenso, dove viene stabilita<br />

una percentuale sul risarcimento sproporzionata ed inadeguata all’attività<br />

compiuta, è anche motivo per imporre al professionista di turno una<br />

meritata sanzione disciplinare.<br />

Percentuale sul risarcimento: quando è sproporzionata?<br />

Come avrete potuto capire, l’accordo tra cliente e avvocato sul compenso e che<br />

prevede una percentuale sul risarcimento dovuto al primo, ma a favore del<br />

secondo, è ammissibile, ma purché l’importo ipotizzabile sia proporzionato ed<br />

adeguato all’attività che il professionista dovrebbe compiere. Ebbene, si tratta di<br />

una valutazione che potrebbe risultare difficile da fare. Non esiste infatti una<br />

tabella di legge a cui fare riferimento e quindi, il tutto verrebbe essere rimesso al<br />

giudizio discrezionale di un giudice. In linea di<br />

massima, però, ragionando sulla<br />

base dei precedenti<br />

giurisprudenziali in materia, degli<br />

indici di riferimento potrebbero<br />

essere la difficoltà dell’incarico,<br />

l’alta probabilità di raggiungere un<br />

risultato<br />

positivo per il<br />

cliente,<br />

e la mole<br />

dell’attività<br />

compiuta.


-----------------------------------la voce ai cittadini--------------------------------------<br />

58<br />

In altri termini, volendo fare un<br />

esempio, un risarcimento da<br />

trattare soltanto nell’ammontare,<br />

visto che la responsabilità<br />

sembrerebbe già facilmente<br />

acclarata oppure una semplice<br />

attività stragiudiziale compiuta<br />

dall’avvocato, con buona probabilità<br />

difficilmente giustificherebbero un<br />

accordo in percentuale che<br />

supererebbe o si avvicinerebbe al<br />

20/25 per cento. Insomma, non<br />

solo devi stare attento a quello che eventualmente firmi, ma anche l’avvocato<br />

che ti induce ad un patto manifestamente ingiusto, deve sapere che, in un’ipotesi<br />

come quella appena descritta, potrebbe aver concluso un accordo sul compenso di<br />

difficile imposizione al cliente.<br />

Articolo di Marco Borriello<br />

Fonte : https://www.laleggepertutti.it<br />

Hai ricevuto una lettera di<br />

richiamo da parte del datore di<br />

lavoro, che ti contesta di aver<br />

violato i tuoi doveri, come ad<br />

esempio di essere arrivato in<br />

ritardo, oppure di aver<br />

commesso un errore, o ancora<br />

di esserti rivolto al tuo<br />

superiore in modo maleducato.<br />

Ti chiedi innanzitutto come fare<br />

per giustificarti e quali<br />

conseguenze avrà quella<br />

lettera. La contestazione<br />

ricevuta potrebbe anche essere<br />

scritta male e non consentirti di<br />

difenderti adeguatamente<br />

perché,


-----------------------------------la<br />

59<br />

voce ai cittadini--------------------------------------<br />

perché, ad esempio, non si capisce quale mancanza ti sia addebitata, oppure<br />

l’azienda fa riferimento a fatti accaduti molto tempo prima e oramai non ricordi<br />

più esattamente come fossero andate le cose, o ancora l’azienda ti contesta un<br />

comportamento che non sapevi fosse sbagliato, in quanto nessuno ti ha mai<br />

consegnato il regolamento aziendale.<br />

La contestazione disciplinare<br />

Quando l’azienda contesta al lavoratore una violazione del codice disciplinare<br />

aziendale deve farlo mediante contestazione di addebito disciplinare o lettera di<br />

richiamo, ossia una lettera nella quale devono essere specificamente descritti:<br />

• data, luogo e modalità con cui si è manifestato il comportamento del<br />

lavoratore ritenuto illegittimo;<br />

• le norme del regolamento aziendale e/o del contratto collettivo che si<br />

ritengono violate;<br />

• l’invito, rivolto al lavoratore, a presentare le proprie difese entro un certo<br />

termine on inferiore a 5 giorni.<br />

La contestazione disciplinare deve dunque essere consegnata a mani al<br />

dipendente e da questo firmata per ricevuta, oppure inviata a mezzo<br />

raccomandata a.r. all’indirizzo di residenza o domicilio comunicati all’azienda. Con<br />

l’invio<br />

l’invio della contestazione disciplinare si apre<br />

dunque il c.d. procedimento disciplinare, che<br />

potrà concludersi, a seguito della valutazione<br />

da parte del datore delle giustificazioni rese<br />

dal lavoratore, con l’archiviazione del<br />

procedimento, oppure con l’irrogazione di una<br />

delle sanzioni previste dal CCNL di categoria.<br />

Specificità della contestazione<br />

Per essere legittima, la contestazione<br />

disciplinare deve essere specifica: deve cioè<br />

contenere, nel dettaglio, la descrizione<br />

dell’addebito mosso, al fine di<br />

consentire al lavoratore di sapere<br />

quali condotte gli sono addebitate e<br />

potersi difendere di conseguenza. In<br />

particolare, nella lettera di richiamo<br />

deve essere dettagliatamente<br />

descritto il comportamento del<br />

lavoratore ritenuto illegittimo e<br />

devono essere indicate con<br />

precisione le norme del regolamento<br />

disciplinare aziendale o del CCNL di<br />

categoria che si ritengono violate.


-----------------------------------la voce ai cittadini--------------------------------------<br />

60<br />

Tempestività della contestazione<br />

Oltre ad essere specifica, è necessario che la contestazione sia tempestiva: ciò<br />

significa che l’azienda dovrà contestare al lavoratore la propria mancanza<br />

immediatamente, o – quando ciò non sia possibile – non appena venga a<br />

conoscenza della condotta illegittima. Si pensi, in quest’ultimo caso, al<br />

dipendente che durante l’orario di lavoro navighi su internet per motivi personali<br />

e l’azienda solo qualche mese dopo, da un controllo della cronologia, ne venga a<br />

conoscenza. La contestazione in questo caso potrà fare riferimento a tutti gli<br />

episodi accaduti, anche in epoca risalente, ma appena scoperti. Se la<br />

contestazione mossa rispetta i requisiti di tempestività e specificità e le<br />

giustificazioni del lavoratore non sono sufficienti a “scagionarlo”, la successiva<br />

sanzione disciplinare (compreso il licenziamento disciplinare), purché fondata sui<br />

medesimi fatti posti a fondamento dell’addebito contestato, sarà legittima.<br />

La mancata affissione del codice disciplinare<br />

Salvo il caso in cui il comportamento contestato non violi norme di legge o di<br />

comportamento notorie e non costituisca dunque un illecito che può considerarsi<br />

tale secondo il comune sentire (si pensi al dipendente che commetta un furto,<br />

oppure che insulti il suo superiore), il fatto contestato – per dare luogo ad una<br />

sanzione legittima – deve essere previsto come vietato dal regolamento<br />

disciplinare aziendale. Il regolamento disciplinare aziendale deve indicare i<br />

comportamenti non consentiti ai dipendenti e le sanzioni previste in caso di<br />

violazione e deve essere affisso in azienda in luogo ben visibile ai lavoratori,<br />

oppure consegnato personalmente a ciascuno di essi al momento dell’assunzione<br />

o in un momento successivo.<br />

Articolo di Valentina Azzini<br />

Fonte : https://www.laleggepertutti.it

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