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-----------------------------------la voce ai cittadini-------------------------------------- 46 Un concerto di sguardi, carezze e baci d'amore che come l'onda sulla palizzata del molo che scricchiola, palpita e si spegne sul riverbero del sole e pian piano nella musica di un mandolino che canta una dolce canzone. Note aspre che come una voce s'alzano dal mare al cielo e danzando fluttuano nell'aria, dando forma a quadri di irripetibile bellezza e al Verbo fattosi carne nel grembo di una vergine, per risorgere in un sapore anticipato dell'inferno e della notte, in cui striscia la tragica catastrofe e lo scontento. Sulla palizzata del molo che scricchiola sto con le gambe ciondolanti, dove il mare lotta con i venti invernali e la risacca accarezza quel vecchio legno logoro su cui picchiano le barche dei pescatori ora ferme nel porticciolo. E guardo stupito, con le lacrime agli occhi le lampare, nel buio, all'orizzonte, allineate sull'orlo del precipizio, accanto ad una eco di voci umane di povera gente che muore e si sbraccia a sud-est in un luminoso deflagrare di bombe e di fiamme.