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E<strong>di</strong>toriale<br />
Fa che sia la volta buona...<br />
Forse sarà perchè nella mia vita lavorativa ho avuto sempre a che fare con<br />
il cre<strong>di</strong>to e gli strumenti del cre<strong>di</strong>to, ma per quanto mi riguarda ai sol<strong>di</strong> io<br />
non ho dato mai del “tu”. Ho dato loro sempre del “Lei” e qualche volta<br />
anche del “Vostra eccellenza”. Non mi sono mai pentito <strong>di</strong> averlo fatto<br />
e oggi posso guardare al mio futuro con una certa serenita’. Solo che fà<br />
veramente male vedere come certe persone buttano via i loro risparmi.<br />
Sappiamo tutti quanto sia faticoso portare a casa il nostro stipen<strong>di</strong>o alla<br />
fine del mese e non concepisco il fatto che finisca nelle slot machine o al<br />
gioco d’azzardo. L’attrazione per il gioco, nell’uomo, ha origini antichissime.<br />
Si ha testimonianza delle scommesse fin dai tempi degli egizi, dei<br />
greci, fino ad arrivare ad organizzazioni complesse nel periodo romano legate<br />
al gioco dei da<strong>di</strong>, al tiro con l’arco e tutto ciò che riguardava l’atletica<br />
dell’epoca. Basta aggiungerci la tecnologia dei giorni nostri e da allora è<br />
cambiato ben poco. All’inizio è solo un <strong>di</strong>vertimento. Un momento lu<strong>di</strong>co<br />
con gli amici. Un paio <strong>di</strong> giocate che, con una piccola “botta <strong>di</strong> culo”,<br />
portano piccole entrate <strong>di</strong> denaro ed aumentano la voglia <strong>di</strong> provarci ancora.<br />
Ed è qui che scatta la prima linea <strong>di</strong> confine. La persona si pone il<br />
problema: mi fermo o proseguo? Nella maggior parte dei casi sull’onda<br />
dell’entusiasmo, e magari, spronati dagli amici, si prosegue. Ma puntuale<br />
arriva la prima per<strong>di</strong>ta. Non un grossa cifra ma ti pone davanti alla seconda<br />
linea <strong>di</strong> confine: mi fermo o cerco <strong>di</strong> recuperare? Ed è qui che scatta un<br />
meccanismo perverso che ti spinge a continuare. Si mette in moto la tua<br />
voglia <strong>di</strong> rivalsa che va a pescare nel tuo inconscio più profondo i desideri<br />
mai esau<strong>di</strong>ti, le speranze calpestate in modo spietato da questo mondo<br />
crudele, e la voglia <strong>di</strong> rime<strong>di</strong>are ai tuoi errori. Infine il pensiero che ti porta<br />
dritto nel baratro “ Non mi andrà sempre male!!!”<br />
Continui a perdere … e ancora giochi !!… Fino a che resti intrappolato in<br />
un loop infinito. Ed è a questo punto che il giocatore da sociale <strong>di</strong>venta<br />
patologico con tanto <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza al pari <strong>di</strong> consumatori abituali <strong>di</strong> sostanze<br />
alcoliche o peggio ancora <strong>di</strong> droghe. All’inizio questo fenomeno<br />
era considerato solo per persone adulte. Con l’avvento dei social, dei siti<br />
<strong>di</strong> scommesse on-line pian piano anche le fasce <strong>di</strong> giovani e giovanissimi<br />
sono rimaste coinvolte (molto spesso combinando danni all’insaputa delle<br />
loro famiglie). Ho interpellato un mio amico ingegnere che ha lavorato<br />
per anni nel settore e mi <strong>di</strong>ceva che le slot- machine (sopratutto quelle<br />
elettroniche) sono cablate<br />
su algoritmi matematici<br />
complessi che portano le<br />
probabilità <strong>di</strong> vincita elevate<br />
a una su centinaia <strong>di</strong> Migliaia.<br />
Praticamente quasi mai.<br />
I dati a <strong>di</strong>sposizione riguardo<br />
a questo fenomeno sono<br />
spaventosi. Pensate che<br />
l’Italia è il terzo paese nel<br />
mondo per il volume del<br />
gioco d’azzardo ed è il primo<br />
come spesa pro capite!<br />
Questo ha portato il volume<br />
d’affari a cifre stellari mandando<br />
sul lastrico persone,<br />
famiglie e attivita’ industriali<br />
e commerciali. Quello che<br />
deve essere chiaro a chi ha<br />
questa (insana) passione è una cosa sola: chi <strong>di</strong>venta veramente ricco<br />
sono solo gli operatori del settore che con un minimo sforzo hanno il<br />
massimo del guadagno. I vostri guadagni!<br />
Quello mi sento <strong>di</strong> consigliarvi prima <strong>di</strong> lasciarvi prendere dell’enfasi delle<br />
giocate sono due cose. La prima è <strong>di</strong> informarvi, perchè l’informazione<br />
su questa tema è fondamentale. Ed è forse l’arma migliore che abbiamo<br />
contro una delle forme più brutte <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza che può portare<br />
a momenti <strong>di</strong> dolore ed infelicità. Ed in base a quanto appena scritto la<br />
seconda cosa è … non abbiate paura a chiedere aiuto. La Ludopatia è<br />
una malattia che si deve e può essere curata con tanto <strong>di</strong> programmi per<br />
il recupero completo della persona.<br />
Se prima <strong>di</strong> giocare sussurrate “Fà che sia la volta buona... ” ricordatevi<br />
quella battuta che <strong>di</strong>ce che “La fortuna è cieca … ma la sfiga ci vede<br />
Benissimo!!!”<br />
<strong>di</strong> Fabio Villa<br />
COnSuLenTi e aSSiCuRaTORi<br />
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