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LXXIX Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento - Genova

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I<br />

Galleria Arte Casa<br />

<strong>Genova</strong><br />

<strong>LXXIX</strong> <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong><br />

<strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>


© Galleria Arte Casa <strong>Genova</strong><br />

In copertina<br />

Gennaro D’Amato, Serenità in riviera, 1921<br />

11 MAGGIO - 1 GIUGNO 2019<br />

Orario: 9 - 12 / 15 - 19 • Tutti i giorni, 1 a e 2 a Domenica comprese


50 °<br />

1968 • 2018<br />

<strong>LXXIX</strong> <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong><br />

<strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong><br />

11 MAGGIO - 1 GIUGNO 2019<br />

Galleria Arte Casa<br />

di Diletta Pelizza & C. s.a.s.<br />

Via Pammatone, 7/9 Rosso - 16121 <strong>Genova</strong><br />

Tel. 010 541433<br />

info@galleria-artecasa.it - www.galleria-artecasa.it<br />

1


Tutte le arti contribuiscono all’arte<br />

più grande di tutte: quella di vivere.<br />

Bertolt Brecht<br />

<strong>Mostra</strong> a cura di:<br />

Tito Pelizza<br />

Giacomo Goslino<br />

Schede delle opere:<br />

Giacomo Goslino<br />

2


Gli ultimi mesi hanno visto la Galleria Arte Casa impegnata in una serie di gratificanti collaborazioni<br />

con i musei pubblici, volte a organizzare mostre di elevato valore scientifico<br />

e culturale. In questo modo, oltre ad aver rafforzato il proprio ruolo di tramite privilegiato tra le<br />

istituzioni culturali e le collezioni private, ha contribuito a ribadire la centralità dell’arte ligure<br />

nel contesto storico artistico nazionale.<br />

Le due esposizioni intitolate alle straordinarie personalità di Giacomo Puccini e Isadora Duncan<br />

- allestite rispettivamente a Lucca e a Firenze - raccontano come il compositore e la danzatrice<br />

abbiano ispirato l’estetica degli artisti attivi in quegli anni e vedono esposte opere dei<br />

divisionisti Nomellini, Previati, Discovolo e Gagliardo e degli scultori De Albertis e Vassallo.<br />

La mostra Arte e magia allestita a Rovigo, nel descrivere le suggestioni delle correnti esoteriche<br />

sulle arti visive europee, comprende nel percorso espositivo opere di Previati, Canegallo<br />

e “Chin” Castello.<br />

La memoria della guerra. Antonio G. Santagata e la pittura murale del <strong>Novecento</strong>, allestita<br />

presso le sale del Teatro del Falcone di Palazzo Reale a <strong>Genova</strong>, ha costituito invece un’interessante<br />

e doverosa rilettura dell’attività di uno dei massimi esponenti della grande stagione<br />

della pittura murale in Italia.<br />

Per l’autunno 2019 Palazzo Ducale ha in programma un’interessante esposizione volta a mettere<br />

in evidenza le tante sfaccettature della produzione artistica degli anni Venti, nella quale troveranno<br />

collocazione, tra gli altri, artisti quali Emanuele Rambaldi, Oscar Saccorotti, Pietro Dodero e<br />

Amighetto Amighetti.<br />

Le due mostre I macchiaioli. Arte italiana verso la modernità a Torino e <strong>Ottocento</strong>. L’arte dell’Italia<br />

da Hayez a Segantini a Forlì vedono inseriti nel percorso espositivo numerosi dipinti provenienti<br />

dalle collezioni del Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti e della Galleria D’Arte Moderna<br />

di <strong>Genova</strong>. Viene quindi nuovamente confermata la centralità della Scuola Grigia e di artisti<br />

quali Tammar Luxoro, Ernesto Rayper, Alfredo D’Andrade e Serafino de Avendaño nella definizione<br />

di un’arte a tutti gli effetti “italiana”.<br />

3


Dopo l’ottimo successo di Antiqua, inauguriamo con grande soddisfazione la <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong><br />

tra <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, giunta alla <strong>LXXIX</strong> edizione, proponendo come di consueto una<br />

raffinata selezione di opere. Un ricco percorso espositivo che prende le mosse dal Vedutismo e dal<br />

rinnovamento della pittura di paesaggio, muovendo attraverso gli accesi cromatismi dei divisionisti<br />

e di un’arte capace di interpretare le tante sfaccettature della società dell’epoca, giunge al rigore<br />

novecentista e alle concessioni estetiche dei pittori figurativi. Siamo convinti che l’impegno nel garantire<br />

l’elevato livello qualitativo delle opere proposte sia ormai diventato evidente e ci auguriamo<br />

che la mostra possa incontrare il vostro interesse e soddisfare la vostra passione. Buona visione.<br />

4


OPERE


1 Cesare Bentivoglio<br />

(<strong>Genova</strong> 1868 - ivi 1952)<br />

Pescatori alla Foce<br />

Olio su tela<br />

Cm 50 x 83<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1900 ca.<br />

La chiesa di San Pietro che fa capolino dietro la spiaggia della vecchia Foce sembra infondere<br />

sicurezza ai pescatori intenti ad affrontare le fatiche quotidiane. Un dipinto di rilevanza storica<br />

oltre che artistica, un emozionante ed evocativo documento pittorico capace di raccontare<br />

il passato di uno dei quartieri più affascinanti e vivi della città.<br />

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2 Santo Bertelli<br />

(Arquata Scrivia (AL) 1840 - <strong>Genova</strong> 1892)<br />

Il fienile<br />

Olio su tavola<br />

Cm 16 x 32<br />

Firmato e datato Arquata ottobre 1879 in basso a destra<br />

… felici appaiono piccoli abbozzi dal vero, nei quali lo spirito tonale “grigio” aleggia la maniera<br />

del poetico Lega (G. Bruno 1981). Pertinenti anche per descrivere Il fienile, un’opera<br />

compiuta dalla particolare consistenza pittorica e finezza di segno, le parole di Bruno colgono<br />

l’essenza della pittura di Bertelli, laddove alla ricerca cromatica e luministica si accompagna<br />

una composizione capace di veicolare sensazioni e stati d’animo.<br />

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3 Emilio Bocciardo<br />

(<strong>Genova</strong> 1869 - ivi 1939)<br />

Riflessi sul mare<br />

Olio su tela<br />

Cm 70 x 60<br />

Probabile datazione: 1935 ca.<br />

Sul retro: autentica della nipote dell’artista<br />

Provenienza: già raccolta eredi dell’artista<br />

I toni color smeraldo e i bagliori abbacinanti che lambiscono la superficie dell’acqua, gli<br />

scogli e le fronde dei pini, pervadono la superficie del dipinto. Intimamente legata all’osservazione<br />

della natura - di quella natura incontaminata del Golfo di Paraggi, tanto amata e rappresentata<br />

da Bocciardo - la poetica dell’artista sembra tuttavia dare corpo a una dimensione<br />

ideale, dare sostanza a un sentimento trascendente.<br />

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4 Emilio Bocciardo<br />

(<strong>Genova</strong> 1869 - ivi 1939)<br />

Il mare da Niasca<br />

Olio su tela applicata su cartone<br />

Cm 37,5 x 47,5<br />

Datazione: 1934<br />

Sul retro: di pugno dell’artista titolo, data e firma<br />

Provenienza: già raccolta eredi dell’artista<br />

Le infinite variazioni di tono in cui è modulata la dominante azzurra nascono dallo sguardo<br />

introspettivo del pittore e trasmettono sensazioni di calma e tranquillità. Incline alla rappresentazione<br />

degli stati d’animo, l’artista coglie il carattere lieve ed etereo della veduta, mettendone<br />

in evidenza la dimensione ideale.<br />

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5 Emilio Bocciardo<br />

(<strong>Genova</strong> 1869 - ivi 1939)<br />

I Bagni Fiore a Paraggi<br />

Olio su tela<br />

Cm 44 x 48,5<br />

Probabile datazione: 1938 ca.<br />

Sul retro: autentica della nipote dell’artista<br />

Provenienza: già raccolta eredi dell’artista<br />

L’ingresso dell’esclusivo stabilimento balneare, attraverso il quale è possibile intravedere<br />

le tipiche cabine rosse e l’allegria spensierata dei bagnanti è il soggetto del vivace dipinto.<br />

Diversi sono i particolari che a poco a poco si rivelano alla vista, dall’animato pontile a sinistra,<br />

alle barche che si scorgono tra le fronde dei pini. La particolare consistenza pittorica, unitamente<br />

alla grana grossa della tela, caratterizza il dipinto dal punto di vista materico e cromatico.<br />

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6 Emilio Bocciardo<br />

(<strong>Genova</strong> 1869 - ivi 1939)<br />

Pini sul mare<br />

Olio su tela applicata su cartone<br />

Cm 38 x 45,5<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Sul retro: autentica della nipote dell’artista<br />

Provenienza: già raccolta eredi dell’artista<br />

Ci troviamo ragionevolmente al cospetto dell’estrema manifestazione d’amore nei confronti di<br />

una terra tanto indagata e tanto celebrata da identificarla col personale desiderio. È lo stesso<br />

amore che ha guidato la mano e il pensiero di Domenico Guerello e di Rubaldo Merello di cui<br />

egli non ha seguito solo gli ammaestramenti pittorici: di costoro ha profondamente inteso in particolare<br />

lo spirito d’osservazione e di intima partecipazione nei riguardi di ciò che si intendeva<br />

trasferire sulla tela, ovvero un’immagine suadente per gli occhi, un dono incommensurabile per<br />

il cuore (L. Caprile 2012).<br />

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7 Sexto Canegallo<br />

(Sestri Ponente (GE) 1892 - <strong>Genova</strong> 1966)<br />

Le amiche<br />

Olio su cartone<br />

Cm 26 x 27<br />

Probabile datazione: 1915 ca.<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- LXXVI <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2017<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della LXXVI <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, a cura di T. Pelizza<br />

e G. Goslino, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2017, n° 6 di catalogo, riprodotto a pag. 17<br />

Rara opera divisionista di Canegallo, il dipinto condensa la sua ricettiva e multiforme poetica,<br />

facendo intuire gli esiti della ricerca successiva. La linea curva genera movimento<br />

e traccia i confini del soggetto gestito tecnicamente con una personalissima pennellata<br />

sovrapposta. L’acceso cromatismo e le vibrazioni tonali, oltre a confermare il legame con<br />

i pittori futuristi, testimoniano le fasi di un percorso autonomo e capace di portare l’arte<br />

ligure fuori dai confini nazionali.<br />

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8 Enrico “Chin” Castello<br />

(Rivarolo (GE) 1890 - <strong>Genova</strong> 1960)<br />

In volo verso il Pan di Zucchero<br />

Olio su cartone<br />

Cm 29,5 x 39,5<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1920 ca.<br />

Sul retro: timbro del Ministero della Cultura del Brasile;<br />

timbro della Galleria Arte Casa<br />

Enrico “Chin” Castello sul bimotore Caproni negli anni Venti<br />

Per Chin il volo non è un’esaltazione dinamica del progresso, ma solo e soltanto un tuffo nella<br />

natura […] Per cui non prospettive di metropoli aberrate da “scivolate d’ala” o da “picchiate”,<br />

ma lirica contemplazione dei volanti non diversi da primaverili rondoni (E. Bertonati, Galleria<br />

del Levante, Milano 1978).<br />

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9 Giuseppe Cominetti<br />

(Salasco (VC) 1882 - Roma 1930)<br />

Ulivi<br />

Olio su tela<br />

Cm 46,5 x 55,5<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione 1915 ca.<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- <strong>Maestri</strong> divisionisti in <strong>Liguri</strong>a, Galleria <strong>Liguri</strong>a, Palazzo Cattaneo Mallone, <strong>Genova</strong> 1971<br />

- Giuseppe Cominetti, Galleria Accademia, Torino 1973<br />

- Giuseppe Cominetti, Accademia Ligustica di Belle Arti, <strong>Genova</strong> 1983<br />

- Giuseppe Cominetti, Auditorium Santa Chiara, Vercelli 1983<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Vitaliano Rocchiero (a cura di), <strong>Maestri</strong> divisionisti in <strong>Liguri</strong>a, catalogo della mostra, Casa Editrice<br />

<strong>Liguri</strong>a, <strong>Genova</strong> 1971, tav. IX, n° 20 di catalogo, riprodotto<br />

- Catalogo della mostra Giuseppe Cominetti, Galleria Accademia, Torino 1973, riprodotto<br />

- Gian<strong>fra</strong>nco Bruno (a cura di), Giuseppe Cominetti, catalogo della mostra, Stringa Editore, <strong>Genova</strong><br />

1983, n° 116 di catalogo, riprodotto a pag. 129<br />

- Alessandra Quattordio (a cura di), Giuseppe Cominetti, catalogo della mostra, Comune di Vercelli,<br />

Vercelli 1983, n° 52 di catalogo, riprodotto a pag. 84<br />

In un dipinto profondo e misterioso, un soggetto di carattere naturale interpretato in chiave<br />

simbolista e letteraria si presta a diverse possibilità interpretative. La grafia pittorica tipica<br />

dell’artista, rapida e disinvolta, dimostra quel grado di libertà e quel livello di indipendenza<br />

che, come sottolineato da Enrico Crispolti, costituisce ciò che veramente Cominetti apprese<br />

dall’ambiente culturale genovese.<br />

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10 Giuseppe Cominetti<br />

(Salasco (VC) 1882 - Roma 1930)<br />

Armonie d’autunno<br />

Olio su tela<br />

Cm 46 x 55<br />

Firmato e datato Paris 1925 in basso a sinistra<br />

La vitalità grafica e cromatica caratteristica del pittore anima l’atmosfera composta di una natura<br />

morta, conferendole qualità di grande freschezza visiva. Nell’utilizzare un’ampia e variegata<br />

tavolozza e nel disporre sulla tela il cavolfiore, i porri, le mele e la brocca, ovvero componendo<br />

un tributo ai colori e ai prodotti dell’autunno, l’artista realizza quella che Giorgio de Chirico<br />

avrebbe definito una “vita silenziosa”.<br />

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11 Aurelio Craffonara<br />

(Gallarate (MI) 1875 - <strong>Genova</strong> 1945)<br />

Portofino<br />

Acquerello su carta<br />

Cm 31,5 x 30,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1939 ca.<br />

In una delicata impressione del maestro dell’acquerello, la magia del golfo di Portofino prende<br />

vita nella leggerezza dei tocchi di colore e nella vivacità della composizione. Numerose le figure<br />

che animano il molo del piccolo borgo marinaro, i pescatori sistemano le reti al sole, le massaie<br />

controllano i movimenti dei bambini, un gatto osserva placido i riflessi sul mare, sullo sfondo<br />

un turbinio di persone siedono ai tavoli dei caffè: ineguagliabile è la capacità di Craffonara di<br />

rappresentare la quotidianità che trascorre serena negli angoli più suggestivi della <strong>Liguri</strong>a.<br />

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12 Aurelio Craffonara<br />

(Gallarate (MI) 1875 - <strong>Genova</strong> 1945)<br />

Autoritratto al cavalletto<br />

Olio su tavola<br />

Cm 28 x 44<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1910 ca.<br />

Tra le iniziali e rare incursioni del grande acquarellista nella pittura a olio, l’opera è ascrivibile<br />

alla tradizione iconografica dell’autorappresentazione del pittore al lavoro nel proprio studio.<br />

Con una diversa gestione pittorica degli elementi della composizione, volta a indirizzare lo<br />

sguardo verso il se stesso rappresentato, l’artista si pone al centro dell’attenzione e si concede<br />

lo status di soggetto.<br />

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13 Armando Cuniolo<br />

(<strong>Genova</strong> 1900 - Milano 1955)<br />

Nel porto di <strong>Genova</strong><br />

Olio su tela<br />

Cm 60 x 80,5<br />

Firmato e datato ‘32 in basso a destra<br />

Il tessuto pittorico e cromatico dell’opera, il cui forte senso della materia è aumentato dalla<br />

ruvidità della tela a grana grossa, descrive puntualmente l’ambiente operoso e vibrante del<br />

terminal carboni. Il grande e suggestivo dipinto, la cui importanza risiede inoltre nel valore<br />

storico e documentario, è un esempio della sensibilità dell’artista per i temi relativi al lavoro<br />

e al progresso. Una meravigliosa vigoria di creatività d’artista, una esperta applicazione di<br />

maturità e di studio, non fermo al passato non al presente non al futuro ma in un simultaneo<br />

tutt’uno (G. Paganelli 1982).<br />

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14 Gennaro D’Amato<br />

(Napoli 1857 - Pieve Ligure (GE) 1947)<br />

Serenità in riviera<br />

Olio su tavola<br />

Cm 73,5 x 97,5<br />

Firmato e datato 1921 in basso a sinistra<br />

Senza mai rinnegare i presupposti di tono e composizione che hanno reso grande la pittura<br />

partenopea, giunto in <strong>Liguri</strong>a l’artista fa proprie le caratteristiche della pittura ligure, diventandone<br />

un raffinato interprete. In questa pregevole opera D’Amato coglie l’inafferrabile, dà<br />

consistenza all’aria densa di iodio e colore alla luce cristallina, racconta la spensieratezza del<br />

tempo libero della borghesia dell’epoca, ceto sociale di cui descrive la fisionomia in modo<br />

puntuale ma discreto.<br />

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15 Giovanni Battista Derchi<br />

(Sampierdarena (GE) 1879 - ivi 1912)<br />

Il fienile<br />

Olio su cartone<br />

Cm 33,5 x 23,5<br />

Probabile datazione: 1910 ca.<br />

Firmato in basso a destra<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- LXXI <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2010<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Vitaliano Rocchiero, Scuole, gruppi, pittori dell’<strong>Ottocento</strong> ligure, Editori Sabatelli, <strong>Liguri</strong>a, <strong>Genova</strong><br />

1981, tav. 51, riprodotto a pag. 345<br />

- G. Bruno, La pittura in <strong>Liguri</strong>a dal Neoclassicismo al Divisionismo, in Bolaffi. Catalogo dell’arte italiana<br />

dell’<strong>Ottocento</strong>, n° 12, Giorgio Mondadori & Associati, Torino 1983, riprodotto a pag. 60<br />

- Catalogo della LXXI <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, a cura di G. Paganelli e<br />

T. Pelizza, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2010, riprodotto a pag. 19, n° 13 di catalogo<br />

- Giuseppe Luigi Marini, Il valore dei dipinti dell’<strong>Ottocento</strong> e del primo <strong>Novecento</strong>, XXVIII Edizione,<br />

Umberto Allemandi & C., Torino 2010, riprodotto a pag. 337<br />

Dove la sorgente di quelle delicate note quasi campite a spatola, di quella chiarità trasparente,<br />

che gli avvicina e ricorda la paesistica di Borrani e Sernesi, di quelle abilissime, inconsuete<br />

composizioni a masse di chiaroscuri cromatici, ed insomma di quella romantica dolcezza profusa<br />

in tutti i piccoli poemi pittorici... (G. C. Ghiglione 1957)<br />

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16 Berto Ferrari<br />

(Bogliasco (GE) 1887 - <strong>Genova</strong> 1965)<br />

Giornata di scirocco<br />

Olio su tela<br />

Cm 43 x 50<br />

Firmato in basso a destra<br />

Datazione: 1933<br />

Sul retro: di pugno dell’artista titolo, data e firma<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Esposizione Sociale primavera 1933, palazzo della Società per le Belle Arti ed Esposizione<br />

Permanente, Milano 1933<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della Esposizione Sociale primavera 1933, palazzo della Società per le Belle Arti ed<br />

Esposizione Permanente, Milano 1933, n° 8 di catalogo<br />

Normalmente impegnato a sviluppare le infinite possibilità narrative offerte dal mondo del<br />

mare e dagli scorci offerti dai più pittoreschi e particolari angoli di <strong>Genova</strong> e della riviera,<br />

in questo dipinto l’artista riesce invece a trasmettere in maniera estremamente puntuale e<br />

convincente la situazione atmosferica, senza cadere nella descrizione e nell’esagerata ricerca<br />

dell’effetto piacevole.<br />

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17 Andrea Figari<br />

(Sassari 1858 - <strong>Genova</strong> 1945)<br />

Giornate di primavera<br />

Olio su tela<br />

Cm 25 x 46<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1885 ca.<br />

Il tempo libero della borghesia cittadina del secondo <strong>Ottocento</strong> prende vita nei particolari di<br />

questa pregevole opera, di cui è obbligatorio sottolineare la rarità di epoca e soggetto. Le caratteristiche<br />

della composizione e la libertà nella gestione della materia pittorica rivelano la spigliata<br />

personalità del pittore, e suggeriscono gli esiti dell’evoluzione tecnica ed estetica di uno dei più<br />

grandi marinisti italiani dell’<strong>Ottocento</strong>.<br />

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18 Agostino Fossati<br />

(La Spezia 1830 - ivi 1904)<br />

Il Castello di Lerici, Golfo della Spezia<br />

Olio su tela<br />

Cm 71 x 112<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1870 ca.<br />

Sul retro: cartiglio con titolo e firma<br />

La formazione artistica avvenuta presso l’Accademia di Brera, a contatto con le eminenti personalità<br />

dell’epoca, consente ad Agostino Fossati di muoversi con disinvoltura nel processo di<br />

rinnovamento della pittura di paesaggio. In un dipinto dall’orizzonte particolarmente ampio e<br />

arioso, il pittore stempera l’impianto rigoroso delle vedute di Caffi nel tonalismo atmosferico<br />

e naturale di Fontanesi e Luxoro, dimostrando così la sostanza di un linguaggio pittorico personale<br />

e di elevato livello qualitativo. Il Golfo della Spezia e il maestoso Castello di Lerici, per<br />

secoli oggetto di studio di artisti provenienti da ogni angolo d’Europa, si manifestano in tutta<br />

la loro portata evocativa in una grande e suggestiva opera.<br />

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19 Alberto Helios Gagliardo<br />

(<strong>Genova</strong> 1893 - ivi 1987)<br />

Sole<br />

Olio su tela<br />

Cm 69 x 109<br />

Firmato e datato 1921 in basso a sinistra<br />

Sul retro: di pugno dell’artista titolo e firma<br />

Opera assimilabile al filone dei “soggetti eterni”, come ebbe a definirli Pellizza da Volpedo, ovvero<br />

ai soggetti naturali e paesaggistici che hanno costituito uno dei nuclei tematici del Divisionismo.<br />

Il Sole è un dipinto di raro coinvolgimento emotivo e buon auspicio. Come alcuni anni prima<br />

il grande divisionista piemontese, Gagliardo realizza un’inestimabile pagina di pittura, in cui è<br />

possibile rintracciare l’essenza della pittura divisa e dell’arte ligure, capace inoltre di celebrare<br />

la natura in tutta la sua vitale bellezza.<br />

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20 Luigi Garibbo<br />

(<strong>Genova</strong> 1782 - Firenze 1869)<br />

Veduta di Firenze<br />

Acquerello su carta<br />

Cm 44,5 x 59,5<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1835 ca.<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- LXXV <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2017<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della LXXV <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, a cura di T. Pelizza<br />

e G. Goslino, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2017, riprodotto a pag. 51, n° 25 di catalogo<br />

In un’ariosa veduta della Firenze di metà <strong>Ottocento</strong> da Piazzale Michelangelo, la dilatazione<br />

del campo visivo si accompagna alla meticolosa perizia tecnica nella definizione di ogni più<br />

minuto particolare della composizione e alla vivacità della scena di vita rurale in primo piano.<br />

Fino dalle sue prime esperienze fiorentine, d’altronde, l’artista si era impegnato a ottenere una<br />

traduzione rigorosa degli scorci urbani, abituale tema dei suoi dipinti, e al medesimo tempo a<br />

infondere alla scena un senso di casualità mediante l’episodica presenza di uomini, animali, ...<br />

(S. Bietoletti 2011)<br />

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21 Federico Maragliano<br />

(<strong>Genova</strong> 1873 - ivi 1952)<br />

<strong>Genova</strong> da Via Chiodo<br />

Olio su tela applicata su cartone<br />

Cm 30 x 42<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- LXXIII <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2016<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della LXXIII <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, a cura di G. Paganelli<br />

e T. Pelizza, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2016, riprodotto a pag. 39, n° 31 di catalogo<br />

La <strong>Genova</strong> mercantile, industriale, civile, così come entro qualche anno sarebbe stata celebrata in<br />

versi da Giorgio Caproni, viene descritta dal pittore in una struggente veduta dall’alto. La prospettiva<br />

aerea, ammantando la città di particolari effetti atmosferici, dà forma e al contempo confonde<br />

le architetture, i tetti, i vicoli e le piazze, le ancora visibili chiatte del porto. È una <strong>Genova</strong> da intravedere<br />

quella dipinta da Maragliano, una città che a poco a poco si manifesta nella sua essenza.<br />

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22 Arturo Martini<br />

(Treviso 1889 - Milano 1947)<br />

Orfeo<br />

Maiolica dipinta<br />

Cm 32 h<br />

Probabile datazione: 1927 ca.<br />

Provenienza: già collezione Costantino Barile; collezione privata<br />

Realizzata da uno dei più grandi scultori del <strong>Novecento</strong>, la preziosa maiolica proviene dalla<br />

prestigiosa collezione di Costantino Barile, amico dell’artista e considerato il massimo esperto<br />

di ceramica antica savonese e albisolese. Dal punto di vista formale e compositivo l’opera<br />

risponde alle esigenze di morbida sintesi e riduzione geometrica che costituiscono la ci<strong>fra</strong><br />

stilistica di Arturo Martini. Una particolare gestione del colore aumenta la portata evocativa<br />

dell’opera e stempera le volute ingenuità (E. Pontiggia 2018) tipiche della sua grafia pittorica,<br />

in una delicatezza cromatica lirica e visionaria.<br />

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23 Amedeo Merello<br />

(<strong>Genova</strong> 1890 - ivi 1979)<br />

Marina di Nervi<br />

Olio su tavola<br />

Cm 20 x 28<br />

Firmato e datato 18 - 5 - 1933 in basso a sinistra<br />

L’incidenza della luce naturale dà forma e profondità a un assolato scorcio di riviera, accompagnando<br />

la mente alle soluzioni coloristiche dei grandi nomi della pittura. Nella delicata<br />

impressione sono condensati i valori tonali e atmosferici che sussistono alla migliore pittura<br />

ligure tra <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>.<br />

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24 Rubaldo Merello<br />

(Isolato Valtellina (SO) 1872 - Santa Margherita Ligure (GE) 1922)<br />

Rocce e mare a San Fruttuoso<br />

Olio su tela<br />

Cm 50 x 45<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1910 ca.<br />

Sul retro: cartiglio della mostra Rubaldo Merello, <strong>Genova</strong> 1970<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Rubaldo Merello, Palazzo dell’Accademia Ligustica, <strong>Genova</strong> 1970<br />

- Rubaldo Merello tra Divisionismo e Simbolismo - Segantini, Previati, Nomellini, Pellizza,<br />

Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, <strong>Genova</strong> 2017<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Bruno e F. Sborgi (a cura di), Rubaldo Merello, catalogo della mostra, Palazzo dell’Accademia<br />

Ligustica, <strong>Genova</strong> 1970, n° 20 di catalogo, riprodotto a pag. 109<br />

- G. Bruno e E. Veruggio (a cura di), Rubaldo Merello, catalogo generale, <strong>Genova</strong> 1970, riprodotto<br />

a pag. 100<br />

- G. Bruno e L. Perissinotti (a cura di), Rubaldo Merello, catalogo della mostra, Accademia Ligustica<br />

di Belle Arti, <strong>Genova</strong>, Palazzo della Permanente, Milano, Edizioni Iride, <strong>Genova</strong> 1990, n° 10<br />

del repertorio opere, riprodotto a pag. 200<br />

- M. Fochessati e G. Franzone (a cura di), Rubaldo Merello tra Divisionismo e Simbolismo -<br />

Segantini, Previati, Nomellini, Pellizza, catalogo della mostra, Palazzo Ducale Fondazione per<br />

la Cultura, Sagep Editori, <strong>Genova</strong> 2017, n° 3 di catalogo, riprodotto a pag. 88<br />

Lirico e visionario, il prezioso dipinto si presenta come un distillato delle caratteristiche tecniche<br />

e delle intenzioni poetiche di Rubaldo Merello. Ai riflessi sul mare in primo piano, eseguiti<br />

con minuti tocchi di colore quasi puntinisti, seguono le campiture piatte della superficie calma<br />

della baia, tanto trasparente da lasciarne intravedere il fondale. Alla morbidità plastica degli<br />

scogli e delle rocce, come pagliuzze vive e quasi incandescenti (C. Brandi 1956) sono accostati<br />

i filamenti cromatici delle fronde dei pini. I colori complementari e le accese contrapposizioni<br />

cromatiche stimolano l’osservazione dell’opera; la presenza della costruzione solitaria e apparentemente<br />

inanimata, ne favorisce la partecipazione emotiva.<br />

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25 Guido Micheletti<br />

(Carrara 1889 - <strong>Genova</strong> 1981)<br />

Scaricatore<br />

Gesso patinato<br />

Cm 70 h<br />

Firmato sulla base<br />

Probabile datazione: 1925 ca.<br />

Protagonista della variegata dialettica che anima il mondo della scultura a partire dagli anni<br />

Venti, l’artista segue la linea di sviluppo che dal gusto per la stilizzazione déco, prosegue<br />

verso un realismo scevro da monumentalismi. Al fine di nobilitare la fatica dei lavoratori del<br />

porto, Micheletti sembra ispirarsi alla figura del telamone, che nel tessuto architettonico genovese<br />

sorregge i ricchi portali delle facciate di molti palazzi cittadini.<br />

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26 Evasio Montanella<br />

(Prà (GE) 1878 - <strong>Genova</strong> 1940)<br />

Barche e pescatori a riva<br />

Olio su tavola<br />

Cm 32 x 45<br />

Firmato e datato 1938 in basso a sinistra<br />

Sul retro: cartiglio di pugno dell’artista con titolo e firma<br />

La quotidianità dei pescatori, dipinta mediante rapidi tocchi di colore di matrice postimpressionista,<br />

riconduce immediatamente alla mano vivace di Evasio Montanella. Una tecnica immediata<br />

che si coniuga con la tranquilla poetica del pittore racconta l’attesa dell’ora vespertina per<br />

l’uscita in mare e la pesca notturna.<br />

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27 Ettore Morteo<br />

(Alassio (SV) 1874 - <strong>Genova</strong> 1939)<br />

Boccadasse<br />

Olio su tavola<br />

Cm 29,5 x 40<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1925 ca.<br />

O Boccadasse, quando si viene da te<br />

uscendo dai rumori della città,<br />

si ha l’ impressione di ritornare nella culla<br />

o di cadere tra le braccia d’ una madre.<br />

Pare che si sciolga un po’ l’ ansia della vita<br />

sentendo come lì si sian fermati<br />

nella bella intimità della tua spiaggia<br />

la tua pace antica e la tua tranquillità<br />

(Edoardo Firpo, Boccadasse)<br />

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28 Domingo Motta<br />

(<strong>Genova</strong> 1872 - ivi 1962)<br />

Lo spaccapietre<br />

Olio su tela<br />

Cm 120 x 150<br />

Firmato e datato 1898 in basso a sinistra<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- LXXVII <strong>Mostra</strong> Mastri <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2018<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Bruno, La pittura in <strong>Liguri</strong>a dal 1850 al Divisionismo, Cassa di Risparmio di <strong>Genova</strong> e<br />

Imperia, Stringa Editore, <strong>Genova</strong> 1981, tav. n° 250, riprodotto a pag. 226<br />

- G. Bruno, La pittura in <strong>Liguri</strong>a dal Neoclassicismo al Divisionismo, in Bolaffi. Catalogo dell’arte<br />

italiana dell’<strong>Ottocento</strong>, n° 12, Giorgio Mondadori & Associati, Torino 1983, riprodotto a pag. 75<br />

- G. L. Marini, Il valore dei dipinti dell’<strong>Ottocento</strong> e del primo <strong>Novecento</strong>, XXIX Edizione, Umberto<br />

Allemandi & C., Torino 2011 - 2012, riprodotto a pag. 539<br />

- Catalogo della LXXVII <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, a cura T. Pelizza e<br />

G. Goslino, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2018, riprodotto a pag. 75, n° 35 di catalogo<br />

[…] l’autentico valore di Motta è leggibile in opere quali Lo spaccapietre, dipinto ancora nel<br />

1898. Questo dipinto riprende il grande esempio courbettiano, e il tema appare seriamente<br />

condotto ad un approdo di risentito realismo (G. Bruno 1981). L’attenzione dello studioso<br />

nei confronti del dipinto, oltre a metterne in evidenza il convergere rispetto al contesto internazionale<br />

e l’aggiornamento contenutistico, individua nella grande tela una delle opere più<br />

importanti di Domingo Motta.<br />

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29 Benedetto Musso<br />

(Laigueglia (SV) 1835 - ivi 1883)<br />

Lungo il fiume<br />

Olio su tela applicata su cartone<br />

Cm 15 x 24,5<br />

Probabile datazione: 1875 ca.<br />

Sul retro: autentica della Galleria Sant’Andrea; cartiglio della mostra Benedetto Musso -<br />

Uno dei “grigi” genovesi<br />

Provenienza: già raccolta eredi dell’artista<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Benedetto Musso - Uno dei “grigi” genovesi, Galleria d’Arte Sant’Andrea, <strong>Genova</strong> 1962<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della mostra Benedetto Musso - Uno dei “grigi” genovesi, Galleria d’Arte Sant’Andrea,<br />

<strong>Genova</strong> 1962, n° 68 di catalogo<br />

Piccola veduta fluviale colta en plein air con delicati tocchi di colore. Il cielo limpido e terso<br />

e l’illuminazione diffusa danno origine a una dimensione sospesa, quasi metafisica, che rende<br />

difficile ipotizzare in quale momento del giorno il pittore abbia iniziato a dipingere. Opera<br />

raffinata e di grande eleganza.<br />

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30 Plinio Nomellini<br />

(Livorno 1886 - Firenze 1943)<br />

Vicolo a Marina di Campo<br />

Olio su tela<br />

Cm 81 x 74<br />

Probabile datazione: 1926 ca.<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

La composizione ardita del dipinto, le cui linee prospettiche fanno correre l’occhio dal cuore<br />

del vicolo al turbinio di colori dell’apertura verso il mare, è animata dalle voci allegre dei<br />

pescatori, delle massaie, dei vecchi e dei bambini, che nella quiete pomeridiana si rallegrano<br />

per il sopraggiungere della stagione estiva. L’amore per il mare non abbandonò l’artista che<br />

continuò a ricercarne la seduzione a sud della sua Livorno, […] facendo costruire una casa nel<br />

golfo, allora deserto, presso Marina di Campo all’Isola d’Elba; questi luoghi sono immortalati<br />

nelle sue tele più mature, con una sempre più libera pennellata, capace di dar vita ancora a<br />

sorprendenti sperimentazioni… (N. Marchioni 2017)<br />

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31 Eugenio Olivari<br />

(<strong>Genova</strong> 1882 - ivi 1917)<br />

Orti d’Albaro<br />

Olio su cartone<br />

Cm 23 x 33<br />

Firmato e dedicato A P. Nomellini in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1907 ca.<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Eugenio Olivari, Centro Comunale, Bogliasco 1987<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Bruno e T. Pelizza (a cura di), Eugenio Olivari, catalogo della mostra, Sagep Editrice,<br />

<strong>Genova</strong> 1987, n° 6 di catalogo, riprodotto a pag. 30<br />

Dipinto rivelatore dell’eredità culturale dell’artista, laddove i riferimenti artistici si stemperano<br />

nella sua quieta e riflessiva poetica. A un ampio primo piano ora brullo ora erboso, segue la<br />

serrata successione degli orti secondo l’impostazione tipica del Rayper più radicale, mentre la<br />

libertà del segno e gli accenti di colore tipici di Nomellini accendono la superficie pittorica.<br />

Ed è proprio al grande divisionista genovese d’adozione che Olivari dedica un’opera di sottile<br />

intelligenza compositiva e cromatica.


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32 Eugenio Olivari<br />

(<strong>Genova</strong> 1882 - ivi 1917)<br />

Pomeriggio sulla spiaggia<br />

Olio su tela<br />

Cm 58 x 80<br />

Firmato e dedicato all’amico Terenzio in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1915 ca.<br />

La velocità compositiva e la pennellata libera e immediata favoriscono quella semplificazione<br />

delle masse che, elemento peculiare delle piccole e preziose impressioni del pittore,<br />

caratterizza altresì il dipinto presentato. La resa luministica chiara ed eterea tanto ricercata<br />

da Olivari intorno agli anni Dieci - Desidero come i ciechi la luce! Scrive infatti a Discovolo<br />

nel 1914 - ammanta l’opera di particolari effetti di rarefazione atmosferica.<br />

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33 Eso Peluzzi<br />

(Cairo Montenotte (SV) 1894 - Monchiero (CN) 1985)<br />

Nell’ospizio dei poveri<br />

Olio su cartone<br />

Cm 25 x 26<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Datazione: 1920<br />

Sul retro: di pugno dell’artista titolo, data e firma;<br />

cartiglio con informazioni identificative dell’opera<br />

Niente di quei soggetti stuzzicanti <strong>fra</strong> il mondano e il simbolico che sono il segno delle nature<br />

viziate e pretenziose […] La sua arte non si inquadra negli usuali aggruppamenti: se in lui non<br />

vi è l’evangelista o il riformatore, vi è che egli è una natura schietta che rifugge dalle pose e<br />

dalle facili maniere escogitate sovente più per percuotere che per convincere. Così nel 1924<br />

Carlo Carrà sulle colonne de “L’Ambrosiano” scrive a proposito della prima grande personale<br />

di Peluzzi, tenutasi presso la Galleria Bottega di Poesia di Milano: parole puntuali dalle quali<br />

emerge la poetica semplicità che il pittore infonde in ogni opera.<br />

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34 Giuseppe Pennasilico<br />

(Napoli 1861 - <strong>Genova</strong> 1940)<br />

Aspettando il padrone<br />

Olio su tela<br />

Cm 40 x 65<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1915 ca.<br />

Sentivo i suoi passi, dietro di me, come quelli di un bambino; mi raggiunse mi toccò lievemente<br />

col muso per avvertirmi ch’era lì, e come per chiedere il permesso di accompagnarmi. Mi volsi e<br />

gli accarezzai la testa di velluto; e subito ho sentito che finalmente anch’io avevo nel mondo un<br />

amico (Grazia Deledda, Il flauto nel bosco, 1923).<br />

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35 Gaetano Previati<br />

(Ferrara 1852 - Lavagna (GE) 1920)<br />

Passeggiata primaverile<br />

Olio su tela<br />

Cm 50 x 67<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1905 ca.<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- LXXVI <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2017<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della LXXVI <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, a cura di T. Pelizza e G.<br />

Goslino, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2017, n° 38 di catalogo, riprodotto a pag. 81 e in copertina<br />

Durante il lungo soggiorno in <strong>Liguri</strong>a l’artista addolcisce la tecnica divisa ortodossa in più<br />

modulati passaggi cromatici, favoriti dal gioioso sguardo che matura respirando l’aria e osservando<br />

i colori della riviera. Il dipinto, lirico e profondo, è <strong>fra</strong> i capolavori di un maestro del<br />

Divisionismo, tra i più influenti del panorama artistico europeo a cavallo <strong>fra</strong> XIX e XX secolo.<br />

La centralità dell’artista è attestata dalla costante presenza delle sue opere nelle più importanti<br />

mostre pubbliche allestite negli ultimi anni in Italia.<br />

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36 Emanuele Rambaldi<br />

(Pieve di Teco (IM) 1903 - Savona 1968)<br />

Ragazza con cesto di frutta<br />

Olio su tavola<br />

Cm 90 x 75<br />

Firmato e datato 1929 in basso a sinistra<br />

Sul retro: timbro della Galleria R. Rotta<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- E. Rambaldi, mostra antologica, Galleria R. Rotta, <strong>Genova</strong> 1970<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della mostra E. Rambaldi, Galleria R. Rotta, <strong>Genova</strong> 1970, riprodotto<br />

I quattro presupposti estetici intorno ai quali si è costruita l’esperienza del <strong>Novecento</strong> Italiano,<br />

ovvero sintesi, composizione, precisione della linea e sobrietà del colore, definiti da Margherita<br />

Sarfatti come l’espressione di una classicità moderna, che voleva tornare alle leggi classiche del<br />

disegno e della composizione, determinano l’elevato valore qualitativo dell’opera. L’evidente riferimento<br />

alla tradizione contadina della <strong>Liguri</strong>a non impedisce al dipinto di travalicare i confini<br />

regionali, collocandolo anzi tra le più aggiornate realizzazioni italiane dell’epoca.<br />

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37 Emanuele Rambaldi<br />

(Pieve di Teco (IM) 1903 - Savona 1968)<br />

Place du Tertre, Montmartre<br />

Olio su tela<br />

Cm 59,5 x 49,5<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Datazione: 1950<br />

Sul retro: di pugno dell’artista titolo e firma<br />

Provenienza: già collezione Costantino Barile; collezione privata<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- A. Grande, A. Podestà, Rambaldi, Sabatelli Editori, Savona 1965, riprodotto<br />

L’artista supera gli stilemi novecentisti grazie a una rinnovata libertà nella disposizione delle<br />

masse e nell’utilizzo del colore, senza tuttavia venire meno alla resa di quella particolare<br />

armonia costruttiva riscontrabile in tanta parte della sua produzione. L’accostamento e la<br />

sovrapposizione delle pennellate sembrano infatti aver sostituito l’impostazione disegnativa<br />

nella genesi di un dipinto immediato e comunicativo: la piazza degli artisti nel cuore di Montmartre<br />

è un esempio di piena e completa pittura di stati d’animo (A. Grande 1965).<br />

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38 Ernesto Rayper<br />

(<strong>Genova</strong> 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />

Campo tra gli alberi<br />

Olio su tela applicata su tavola<br />

Cm 26 x 35,5<br />

Probabile datazione: 1870 ca.<br />

Provenienze: raccolta eredi Rayper<br />

Sul retro: cartiglio della mostra Ernesto Rayper, <strong>Genova</strong> 1974<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Ernesto Rayper, Palazzo dell’Accademia Ligustica, <strong>Genova</strong> 1974<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Bruno, E. Veruggio (a cura di), Rayper, catalogo generale, <strong>Genova</strong> 1972, riprodotto alle<br />

pagg. 46 e 93<br />

- Gian<strong>fra</strong>nco Bruno (a cura di), Ernesto Rayper, catalogo della mostra, Palazzo dell’Accademia<br />

Ligustica, <strong>Genova</strong> 1974, riprodotto a pag. 133<br />

- G. Bruno, La pittura in <strong>Liguri</strong>a dal Neoclassicismo al Divisionismo, in Bolaffi. Catalogo dell’arte italiana<br />

dell’<strong>Ottocento</strong>, n° 12, Giorgio Mondadori & Associati, Torino 1983, riprodotto a pag. 35<br />

[…] il “Campo tra gli alberi”, tenuto su tonalità di verde variato e ricco di risonanze, contro<br />

l’azzurro denso del cielo. Un senso dell’ora solare, il mistero di una vita silente della natura<br />

anima queste opere mosse sull’interna vitalità del tono, brani di pittura di paesaggio nel<br />

senso più moderno. Quel sentimento della natura che costituisce il motivo di fondo dell’arte<br />

del Rayper… (G. Bruno 1974).<br />

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39 Oscar Saccorotti<br />

(Roma 1898 - Recco (GE) 1986)<br />

Ragazza che cuce<br />

Olio su tavola<br />

Cm 24 x 18<br />

Firmato in alto a destra<br />

Probabile datazione: 1950 ca.<br />

Sul retro: timbro della Galleria del Girasole di Udine<br />

Nel raccontare i modi gentili di una giovane donna - probabilmente la moglie Raffaella - che compie<br />

un’azione quotidiana, l’artista imposta il dipinto tramite un ponderato impianto disegnativo e<br />

prospettico, mediato tuttavia dalla caratteristica libertà del tratto. La grazia del soggetto e il segno<br />

fine del suo pennello, elementi che alcuni anni prima non gli erano concessi dal rigore novecentista,<br />

sono adesso la sua prerogativa e caratterizzano la piccola e garbata opera.<br />

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40 Fausto Saccorotti<br />

(Roma 1895 - <strong>Genova</strong> 1976)<br />

Cesto di frutta<br />

Mosaico<br />

Cm 64 x 44<br />

Probabile datazione: 1970 ca.<br />

Firmato sul retro<br />

Il ritrovamento di un interessante esempio delle interferenze artistiche e operative tra i <strong>fra</strong>telli Saccorotti<br />

aggiunge un rilevante tassello alla ricca e variegata vicenda delle arti applicate a <strong>Genova</strong>.<br />

Senza venire meno alla propria autonomia linguistica, Fausto realizza a mosaico un’idea grafica<br />

di Oscar: la delicatezza segnica di quest’ultimo acquisisce infatti quei caratteri geometrici che<br />

hanno informato gli sviluppi delle arti applicate nel <strong>Novecento</strong>.<br />

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41 Giuseppe Sacheri<br />

(<strong>Genova</strong> 1863 - Pianfei (CN) 1950)<br />

Sestri Levante, la Baia del Silenzio<br />

Olio su tavola<br />

Cm 22 x 34,5<br />

Probabile datazione: 1890 ca.<br />

Firmato e localizzato in basso a destra<br />

Realizzata nell’ultimo decennio dell’<strong>Ottocento</strong>, la preziosa tavoletta è ascrivibile alla produzione<br />

del primo periodo di Giuseppe Sacheri, felice preludio di un ricco percorso artistico.<br />

Nel dipingere la Baia del Silenzio, l’artista conferisce priorità al colore e, con pennellate rapide<br />

e piatte, sviluppa particolari aspetti luministici, in linea con i valori tonali che contemporaneamente<br />

ricercavano i pittori di ambito postmacchiaiolo.<br />

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42 Antonio Schiaffino<br />

(Camogli (GE) 1879 - <strong>Genova</strong> 1968)<br />

Ragazza con il vaso<br />

Olio su tela<br />

Cm 85 x 65<br />

Firmato e datato 1927 in basso a sinistra<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- <strong>Liguri</strong>a e Arte - Pittori dal 1900 al 1940, Palazzo Ducale, <strong>Genova</strong> 1994<br />

- LXVIII <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2013<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Paganelli e T. Pelizza (a cura di), <strong>Liguri</strong>a e Arte - Pittori dal 1900 al 1940, catalogo della mostra,<br />

Sagep Editrice, <strong>Genova</strong> 1994, riprodotto a pag. 88<br />

- G. L. Marini (a cura di), Il valore dei dipinti dell’<strong>Ottocento</strong> e del primo <strong>Novecento</strong>, XIV Edizione,<br />

Umberto Allemandi & C., Torino 1996 - 1997, riprodotto a pag. 535<br />

- G. Paganelli e T. Pelizza (a cura di), Antonio Schiaffino - la poesia del colore, De Ferrari Editore,<br />

<strong>Genova</strong> 2001, tav. n° 45, riprodotto a pag. 93<br />

- Catalogo della LXVIII <strong>Mostra</strong> <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>fra</strong> <strong>Ottocento</strong> e <strong>Novecento</strong>, a cura di G. Paganelli<br />

e T. Pelizza, Galleria Arte Casa, <strong>Genova</strong> 2013, n° 45 di catalogo, riprodotto a pag. 51<br />

Il sorriso sincero e compiaciuto di una giovane modella diventa archetipo di bellezza ideale<br />

in un dipinto che il maestro del colore dedica alla figura femminile. Se è vero che nelle tele di<br />

Antonio Schiaffino si rivela la collocazione delle “cose” negli spazi ideali (G. Paganelli 1984),<br />

la brocca finemente decorata, la tenda ricamata, la mimosa e la delicata trasparenza del vaso,<br />

rivelano altresì una composizione raffinata ed elegante. La Ragazza con il vaso è un’opera<br />

emblematica di un pittore rimasto fedele a iconografie e modi espressivi squisitamente naturalistici,<br />

di elevato livello emotivo e comunicativo.<br />

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43 Giovanni Solari<br />

(<strong>Genova</strong> 1907 - ivi 1998)<br />

Paesaggio invernale<br />

Olio su tavola<br />

Cm 45 x 54,5<br />

Firmato e datato 931 in basso a sinistra<br />

Sul retro: cartiglio di pugno dell’artista: Paesaggio invernale, Solari di <strong>Genova</strong>, Via G. B.<br />

D’Albertis 23; cartiglio con numero di esposizione<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- III <strong>Mostra</strong> d’Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti della <strong>Liguri</strong>a, Palazzo Rosso,<br />

<strong>Genova</strong> 1932<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della III <strong>Mostra</strong> d’Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti della <strong>Liguri</strong>a,<br />

Palazzo Rosso, <strong>Genova</strong> 1932, n° 88 di catalogo<br />

- D. Astengo e V. Scheiwiller (a cura di), Camillo Sbarbaro - La <strong>Liguri</strong>a, il mondo, Fondazione<br />

Cassa di Risparmio di <strong>Genova</strong> e Imperia, Libri Scheiwiller, Milano 1997, riprodotto a pag. 156<br />

La plasticità della staccionata in primo piano introduce la vista alle geometrie prospettiche<br />

delle costruzioni e dei pali della luce, entro le quali la delicata solidità dei volumi si colora dei<br />

toni freddi della Val Bisagno d’inverno. Le forme che sembrano in rilievo e il rigore nella selezione<br />

del soggetto fanno eco alle atmosfere oggettuali e sospese del <strong>Novecento</strong> sarfattiano.<br />

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44 Antonio Varni<br />

(<strong>Genova</strong> 1841 - ivi 1908)<br />

Vele sul mare<br />

Olio su tela<br />

Cm 16,5 x 36,5<br />

Firmato, datato 1890 e dedicato Alla gentile artista di canto Elisa Bruno<br />

in segno di sentita ammirazione in basso a destra<br />

L’accurata impostazione disegnativa che caratterizza tanta parte della produzione del pittore,<br />

ben si accompagna con il forte chiarore della luce che lambisce la superficie dell’acqua: la<br />

pittura oggettiva e aderente al reale viene così traghettata in una dimensione sospesa e intimista,<br />

laddove le due barche interrompono la simmetria del mare e del cielo che si toccano<br />

lungo la linea dell’orizzonte.<br />

Elemento capace di colorire l’opera di armonie musicali e di aprire a inedite possibilità interpretative<br />

è l’interessante dedica rivolta a Elisa Bruno, cantante lirica esibitasi a <strong>Genova</strong> presso<br />

il Teatro Politeama nel 1890.<br />

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45 Alessandro Viazzi<br />

(Alessandria 1872 - <strong>Genova</strong> 1956)<br />

Ponte Andrea Doria<br />

Olio su tavola<br />

Cm 29 x 42<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Sul retro: di pugno dell’artista Ponte A. Doria<br />

Il nostro interesse per la pittura di Alessandro Viazzi è documentato dalla posizione che il<br />

pittore occupa nei nostri contesti espositivi: è infatti dagli anni ’70 che egli trova posto, nelle<br />

mostre della Galleria Arte Casa, con la sua lunga serie dedicata alle immagini del porto, i cavalli<br />

da traino che costituiscono un interesse tutto speciale poiché illustrano chiaramente la più<br />

autentica e onesta concezione che Viazzi ha dell’arte (G. Paganelli 2005).<br />

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Ultima di copertina<br />

Alberto Helios Gagliardo, Sole, 1921<br />

Finito di stampare nel mese di Maggio 2019 da Microart - Recco<br />

Foto e Grafica: L’Agorà - <strong>Genova</strong>


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