LXXXI Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento - Genova

Galleria Arte Casa 

Genova 

LXXXI Mostra Maestri Liguri 

fra Ottocento e Novecento 

Oscar Saccorotti 

L’incanto del quotidiano

© Galleria Arte Casa Genova 

In copertina 

Oscar Saccorotti, La serra del floricoltore Cacciola sotto la neve, 1946 

17 OTTOBRE - 7 NOVEMBRE 2020 

Orario: 9 - 12.30 / 15 - 19 • Tutti i giorni, 1 a e 2 a Domenica comprese

50 ° 

1968 • 2018 

LXXXI Mostra Maestri Liguri 

fra Ottocento e Novecento 


L’incanto del quotidiano 

17 OTTOBRE - 7 NOVEMBRE 2020 

Galleria Arte Casa 

di Diletta Pelizza & C. s.a.s. 

Via Garibaldi, 12 - 16124 Genova 

010 541433 - 338 6619453 

info@galleria-artecasa.it - www.galleria-artecasa.it 

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Il collezionista, come dice Goethe, è l’unico uomo felice. 

Ludovico Pollak 

Mostra a cura di: 

Tito Pelizza 

Giacomo Goslino 

Schede ragionate delle opere: 

Giacomo Goslino 

Commento critico dell’opera di Leonardo Bistolfi: 

Andrea Rocco, Museo di Palazzo Mazzetti, Asti 

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La Galleria Arte Casa ha aperto la nuova sede espositiva in Via Garibaldi 12, la strada dei musei 

e degli antiquari, nei prestigiosi locali di Palazzo Baldassarre Lomellini. Ringraziamo gli amici, i 

collezionisti e i clienti che con curiosità ed entusiasmo ci hanno accompagnato in questo importante 

cambiamento. Ringraziamo anche coloro i quali lavorano, animano e vivono Via Garibaldi, 

per averci permesso di prendere velocemente confidenza con il tessuto culturale e commerciale 

della strada più prestigiosa della nostra città. 

Inauguriamo quindi la LXXXI Mostra dei Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, la prima mostra 

nel nuovo spazio espositivo: ribadendo la nostra passione per “Quel meraviglioso periodo d’arte”, 

per utilizzare le parole di Giovanni Paganelli, che nel 1968 fondò la Galleria Arte Casa e che anche 

in questa occasione ricordiamo con riconoscenza, stima e tanto affetto. 

Come di consueto abbiamo selezionato un nutrito numero di opere di notevole livello artistico 

e qualitativo e anche diversi capolavori, alcuni assolutamente inediti, di grande impatto visivo. 

Un’offerta di elevata qualità rimane quindi il presupposto imprescindibile che caratterizza da 

sempre lo spirito e il fine della nostra attività di galleristi. 

Una sezione della mostra è costituita da un’importante retrospettiva dedicata a Oscar Saccorotti, 

il pittore che meglio rappresenta la cultura artistica ligure del XX secolo. Un’occasione unica, 

data la difficoltà che si riscontra nel reperimento e nella necessaria selezione delle opere, a cui 

abbiamo lavorato con l’attenzione che ci contraddistingue. 

Per la nota critica del bronzo del Crocefisso Brayda di Leonardo Bistolfi ringraziamo il dott. Andrea 

Rocco, direttore artistico del Museo di Palazzo Mazzetti di Asti, nelle cui sale è esposto il grande 

gesso della magnifica scultura. 

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OPERE

Nicolò Barabino 

(Sampierdarena (GE) 1832 - Firenze 1891) 

1 

Galileo Galilei al tribunale dell’Inquisizione 

Olio su tavola 

Cm 21 x 30 

Firmato in basso a destra 

Probabile datazione: 1873 ca. 

Provenienza: già collezione Secondo Barabino; già proprietà Federico Della Torre 

ESPOSIZIONI: 

- Mostra dei pittori liguri dell’Ottocento, Palazzo Rosso, Genova 1938 

BIBLIOGRAFIA: 

- Catalogo della Mostra dei pittori liguri dell’Ottocento, Palazzo Rosso, Genova 1938 

- Giuseppe Delogu, Nicolò Barabino, Casa Editrice Apollo Bologna, Verona 1928, pag. 61 

2 

Carlo VIII e Pier Capponi 


Cm 23,5 x 32 



Provenienza: già collezione Secondo Barabino; già proprietà Federico Della Torre 

ESPOSIZIONI: 


BIBLIOGRAFIA: 


- Giuseppe Delogu, Nicolò Barabino, Casa Editrice Apollo Bologna, Verona 1928, pag. 61 

Momento iniziale dell’articolato processo di ricerca storica e di elaborazione tecnica condotto 

da Barabino per la realizzazione degli affreschi di Palazzo Celesia a Genova, le tavolette 

riassumono i fondamenti del fare pittorico dell’artista. L’accostamento delle masse colorate 

si sostituisce all’impianto disegnativo favorendo consistenza formale e freschezza cromatica 

alla composizione. La caratterizzazione psicologica dei personaggi, laddove all’enfasi di Pier 

Capponi si affianca la delusione di Galileo, permette al pittore di «accordare il senso della 

rappresentazione storica con la fenomenologia della realtà» (G. Biavati 1990). 

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1 

2 

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3 Leonardo Bistolfi 

(Casale Monferrato (AL) 1859 - La Loggia (TO) 1933) 

Crocefisso Brayda 

Fusione in bronzo su base di legno 

Cm 47 x 36,5 

Firmato in basso a sinistra 


Sul retro: cartiglio recante la scritta Ing. Mario Gallian, Passo Assarotti 8/9 Genova 

Provenienza: già collezione Ing. Mario Gallian 

ESPOSIZIONI: 

- Bistolfi 1859 - 1933. Il percorso di uno scultore simbolista, Chiostro di S. Croce, Palazzo Langosco, 

Casale Monferrato (AL) 1984 

BIBLIOGRAFIA: 

- Sandra Berresford (a cura di), Bistolfi 1859 - 1933. Il percorso di uno scultore simbolista, 

Edizioni Piemme, Casale Monferrato (AL) 1984, riprodotto a pag. 90 

Il Crocefisso eseguito in bronzo nel 1901 e collocato nel cimitero di Villarbasse per la Tomba 

Riccardo Brayda, esiste in diversi esemplari, tra cui il bronzo per Buenos Aires, il marmo della 

tomba Metzger-Dorna al Cimitero di Torino e i calchi in gesso di collezione privata torinese, 

del Museo di Palazzo Mazzetti di Asti e nella Galleria d’Arte Moderna di Genova-Nervi. 

La versione ridotta attesta il grande successo di questa figura di Cristo, dai contorni netti e 

dal modellato «estremamente tattile», la stessa dell’ascetico Cristo che cammina sulle acque 

(1896-1898) tradotta nel bassorilevo. Entrambe le opere sono tuttavia «tra le poche sculture 

bistolfiane d’ispirazione e di iconografia che rientrano più o meno nella tradizione cristiana, 

anche se il carattere moderno del primo fece scalpore quando fu esposto a Venezia nel 1899» 

(S. Berresford 1989). 

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4 Emilio Bocciardo 

(Genova 1869 - ivi 1939) 

San Fruttuoso di Camogli 

Olio su tela applicata su cartone 

Cm 35 x 39,5 

Firmato e datato Settembre 1930 sul retro 

Provenienza: già raccolta eredi dell’artista 

ESPOSIZIONI: 

- LVI Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova 2008 

BIBLIOGRAFIA: 

- Catalogo della LVI Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, a cura di G. Paganelli e 

T. Pelizza, Galleria Arte Casa, Genova 2008, n° 9 di catalogo, riprodotto a pag. 15 

Esempio emblematico della poetica ambivalente di Emilio Bocciardo, raffinato interprete del 

naturalismo pittorico ma capace altresì di perseguire la via della riduzione geometrica degli 

elementi della composizione. Da un punto di vista non convenzionale - più comuni sono 

infatti le vedute di San Fruttuoso di Camogli dal mare - imprime sulla superficie pittorica uno 

scorcio della baia più suggestiva della riviera di Levante. 

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5 Emilio Bocciardo 


Paraggi 

Olio su tela applicata su cartone 

Cm 34,5 x 35 

Firmato, titolato e datato Autunno 1936 sul retro 

Provenienza: già raccolta eredi dell’artista 

Impegnato a registrare le variazioni luminose del Golfo di Paraggi determinate dal susseguirsi 

delle ore del giorno e delle stagioni, come annotato di suo pugno sul retro del dipinto, l’artista 

dipinge in condizioni di luce non ottimali. Condizioni che tuttavia conferiscono all’opera 

grande equilibrio formale e un’atmosfera silenziosa e metafisica. I colori assumono tonalità 

nitide e gli elementi della composizione, la cabina, i tronchi, lo scorcio di mare e la collina 

presentano contorni nitidi e ben definiti. 

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6 Pasquale Domenico Cambiaso 


Veduta del Ricovero di Mendicità in Bisagno 

Olio su tela 

Cm 44 x 59 


Sul retro: cartiglio recante la scritta di pugno dell’artista Ricovero di Mendicità 

di D. Cambiaso di Genova 

ESPOSIZIONI: 

- IX Esposizione Società Promotrice di Belle Arti, Genova 1859 

BIBLIOGRAFIA: 

- Catalogo della IX Esposizione Società Promotrice di Belle Arti, Genova 1859, n° 147 di catalogo 

Una veduta della Val Bisagno a ridosso del colle di Paverano, risalente agli anni in cui la 

chiesa di San Giovanni Battista viene acquistata dal Comune di Genova per istituirvi un ricovero 

destinato ai poveri e ai bisognosi. Il pittore coniuga la rappresentazione meticolosa del 

paesaggio, si vedano ad esempio il forte sullo sfondo, il Santuario della Madonna del Monte 

e il “Ponterotto”, dove oggi sorge il ponte Serra, con la volontà di documentare un episodio 

relativo alla storia della città. Straordinaria è la qualità esecutiva dell’opera, la cui paternità 

è suffragata dal cartiglio apposto sul retro e dall’esposizione presso la Promotrice; elementi 

fondamentali al fine di ricostruire l’attività di Pasquale Domenico Cambiaso, artista oggetto di 

frequenti attribuzioni dubbie. 

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7 Giuseppe Cominetti 

(Salasco (VC) 1882 - Roma 1930) 

Il giovane tifoso 

Olio su tela 

Cm 154 x 80 

Firmato e datato 1913 in basso a sinistra 

Firmato sul telaio 

ESPOSIZIONI: 

- Giuseppe Cominetti, Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova 1983 

- Il Divisionismo di Giuseppe Cominetti - Visioni di luce, Museo dei Campionissimi, Novi 

Ligure 2007 

- Football 1898 - 1908, L’età dei pionieri, Fondazione Genoa 1893, Genova 2008 

BIBLIOGRAFIA: 

- Gianfranco Bruno (a cura di), Giuseppe Cominetti, catalogo della mostra, Stringa Editore, 

Genova 1983, riprodotto pag. 104, tav. n°94 

- Gianfranco Bruno e Lia Perissinotti (a cura di), Il Divisionismo di Giuseppe Cominetti. Visioni 

di luce, catalogo della mostra, Museo dei Campionissimi, Novi Ligure 2006, pag. 70, tav. n° 45 

- A. Manzitti e L. Benzi (a cura di), Football 1898 - 1908, L’età dei pionieri, Fondazione Genoa 

1893, Genova 2008, tav. n°7 

Testimone di un nascente fenomeno di costume, Giuseppe Cominetti dà forma ai simboli di 

un’iconografia nuova, nata dalla modernità e dalla forte connotazione popolare. Il calciatore, 

diventato l’idolo degli appassionati di ogni età, diviene il soggetto di una composizione 

che, caratterizzata da una struttura fortemente verticale e dall’illuminazione diffusa, ne accentua 

il carattere idealizzato. In primo piano un’emotività sincera e dirompente, nel movimento 

dei calciatori sullo sfondo l’eco, neanche troppo flebile, dell’avanguardia futurista. 

Nel Giovane tifoso, fra i primi dipinti conosciuti dedicati al mondo del pallone, prende vita 

il sogno di ogni bambino. 

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8 Angelo Costa 


Porto di Genova 


Cm 18 x 28 


Provenienza: già collezione Angelo Balbi 

ESPOSIZIONI: 


BIBLIOGRAFIA: 


- G. L. Marini (a cura di), Catalogo della pittura italiana dell’Ottocento, n° 6, Giulio Bolaffi 

Editore, Torino 1976, riprodotto a pag. 88 

Delicata impressione del porto di Genova, laddove all’equilibrio di una composizione intrisa 

dell’immediatezza della Scuola Grigia, si accompagna un cromatismo controllato ed essenziale, 

determinato dall’accostamento di rapidi tocchi di colore. L’atmosfera di sospensione 

temporale, che il cielo coperto riflettendosi sul mare calmo contribuisce a creare, attutisce i 

rumori del vento e delle imbarcazioni. L’opera era di proprietà di Angelo Balbi, pittore e critico, 

grazie al quale, per dirla con Gianfranco Bruno, è nato il collezionismo ligure moderno. 

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9 Aurelio Craffonara 

(Gallarate (MI) 1875 - Genova 1945) 

Domenica ai parchi di Nervi 

Acquerello a tempera su carta 

Cm 22 x 34 



L’aggiunta di piccole quantità di tempera bianca ai pigmenti dell’acquerello conferisce all’opera 

un effetto di grande saturazione e accensione cromatica. Un’animata veduta dei Parchi di 

Nervi in primavera introduce alla vista il mare e il promontorio di Portofino. È lecito pensare 

che il grande acquarellista abbia elaborato la composizione pensando di utilizzarla come 

immagine per un cartellone promozionale della riviera ligure. 

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Aurelio Craffonara 

(Gallarate (MI) 1875 - Genova 1945) 

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Il castello di Bogliasco 

Acquerello su carta 

Cm 17,5 x 17,5 



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Portofino 


Cm 18 x 18 



Mediante un gradevole avvicendarsi di vibrazioni luminose e di zone in ombra, di eteree trasparenze 

e di velature colorate, prendono vita i due preziosi acquerelli: raffinate istantanee di un 

itinerario ideale che il maestro dell’acquerello ci suggerisce di percorrere tra i borghi più suggestivi 

della riviera ligure. Nell’ampia e non sempre selezionata disponibilità di opere dell’artista, 

Il castello di Bogliasco e Portofino, si distinguono per l’elevata qualità cromatica e formale. 

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12 Edoardo De Albertis 


Figura femminile 

Olio su cartone 

Cm 48 x 34 


Datazione: 1898 

Sul retro: di pugno dell’amico pittore Federico Maragliano Pittura di Edoardo De Albertis 

anno 1898; Proprietà Maragliano, Via Acquarone 

ESPOSIZIONI: 

- III Mostra dei Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova 1984 

BIBLIOGRAFIA: 

- Catalogo della III Mostra dei Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, a cura di G. Orsetti e 

G. Paganelli, Galleria Arte Casa, Genova 1984, riprodotto 

Amico e seguace di Nomellini, l’artista realizza, negli ultimi anni del XIX secolo, opere di evidente 

matrice divisionista. Se il volto della figura femminile si presenta come il risultato di un 

vibrante accostamento di punti e filamenti di colore, la veste diventa una campitura colorata 

di un rosso acceso laddove, nell’intricato groviglio di linee, si intuisce la vertigine del segno 

astratto. È doveroso sottolineare la grande rarità dei dipinti di Edoardo De Albertis ascrivibili 

al periodo divisionista. 

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13 Antonio Discovolo 

(Bologna 1874 - Bonassola (SP) 1956) 

Monterosso 


Cm 65 x 60 



Sul retro: cartiglio recante il titolo 

BIBLIOGRAFIA: 

- G. Paganelli e T. Pelizza (a cura di), Antonio Discovolo - Un raggio di sole in una notte di luna 

piena, Artisti di Liguria, De Ferrari Editore, Genova 2002, tav. 67, riprodotto a pag. 111 

Poche sono le immagini capaci di sintetizzare l’essenza della pittura ligure del Novecento 

come quella di un albero a picco sul mare, diventata autentico topos letterario e iconografico. 

Così Discovolo fa del tema ricorrente il proprio e personale ringraziamento nei confronti di 

una terra che lo ha accolto e che tanto ha offerto alla sua fervida immaginazione. Le fronde 

di un castagno, luminose e brillanti, fanno da cornice alla bellezza quasi minerale di un mare 

delicatamente toccato dal vento. 

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14 Andrea Figari 

(Sassari 1858 - Genova 1946) 

Giornata d’estate 


Cm 27 x 37 

Firmato e localizzato Genova in basso a sinistra 


Una splendente e serena giornata estiva sulla marina del Levante genovese permette a Figari di 

dare ampio sfogo alle sue doti di spregiudicato e materico colorista. I piani si susseguono senza 

sosta, animati da una varietà infinita di guizzanti imbarcazioni, facendo correre l’occhio al 

famigliare profilo del monte di Portofino. 

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15 Luigi Garibbo 

(Genova 1782 - Firenze 1869) 

Veduta di Firenze 


Cm 44,5 x 59,5 



ESPOSIZIONI: 

- LXXV Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova 2017 

BIBLIOGRAFIA: 

- Catalogo della LXXV Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, a cura di T. Pelizza 

e G. Goslino, Galleria Arte Casa, Genova 2017, riprodotto a pag. 51, n° 25 di catalogo 

In un’ariosa veduta della Firenze di metà Ottocento da Piazzale Michelangelo, la dilatazione 

del campo visivo si accompagna alla meticolosa perizia tecnica nella definizione di ogni più 

minuto dettaglio della composizione e alla vivacità della scena di vita rurale in primo piano. 

Fino dalle sue prime esperienze fiorentine, d’altronde, l’artista si era impegnato a ottenere una 

traduzione rigorosa degli scorci urbani, abituale tema dei suoi dipinti, e al medesimo tempo a 

infondere alla scena un senso di casualità mediante l’episodica presenza di uomini, animali,... 

(S. Bietoletti 2011) 

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16 Cornelio Geranzani 


Luci notturne 

Olio su tela 

Cm 33 x 35 

Siglato in basso a sinistra 


BIBLIOGRAFIA: 

- T. Pelizza e G. Paganelli (a cura di), Cornelio Geranzani. Geometria e luce, Artisti di Liguria, 

De Ferrari Editore, Genova 2008, tav. 87, riprodotto a pag. 125 

Un raro e affascinante esempio del variegato universo immaginifico del pittore, in cui la luce 

artificiale cerca di farsi spazio tra i volumi compatti dei palazzi nella notte cittadina. Un armonico 

sovrapporsi di forme astraenti, di chiari e di scuri, in cui si coglie, neanche troppo flebile, 

l’eco delle avanguardie storiche europee. 

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17 Giovanni Governato 

(Saluzzo (CN) 1889 - Genova 1951) 

La scogliera di Nervi 

Olio su tela 

Cm 85 x 104 



ESPOSIZIONI: 

- Liguria & Arte. Pittori dal 1900 al 1940, Palazzo Ducale, Genova 1994 

BIBLIOGRAFIA: 

- G. Paganelli e T. Pelizza (a cura di), Liguria & Arte. Pittori dal 1900 al 1940, catalogo della 

mostra, Palazzo Ducale, Genova 1994, riprodotto a pag. 58 

L’iconica veduta della riviera di levante, che dall’inizio della passeggiata di Nervi corre fino 

al monte di Portofino, prende vita in un concerto di forme e colori accesi capace di evocare 

ricordi e stimolare la partecipazione dei sensi. La libera interpretazione delle prospettive e 

dei volumi, eredità di un percorso artistico vicino al Futurismo - Governato è infatti amico e 

sodale di Marinetti - , caratterizza una delle opere più importanti del pittore. 

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18 Orlando Grosso 

(Genova 1882 - Bonassola (SP) 1968) 

Il pittore Discovolo 

Olio su cartoncino 

Cm 30 x 34,5 

Firmato, titolato e datato 31 in basso a sinistra 

Nel rappresentare un amico nell’atto di dipingere si condensano le componenti emotive più 

suggestive della pittura, permettendo a chi osserva di percepire la forza di legami autentici e 

scevri da personalismi. Orlando Grosso, grande pittore di paesaggio e figura, il cui impegno 

dietro le quinte ha permesso a tante personalità dell’arte ligure di acquisire notorietà agli occhi 

di un pubblico nazionale, ha fatto del “ritratto dell’artista” un motivo pittorico ricorrente. 

Si vedano ad esempio le composizioni che hanno come soggetto Cesare Viazzi, Giuseppe 

Pennasilico, Antonio Discovolo, Angelo Balbi e Pietro Dodero, inestimabili pagine pittoriche 

che testimoniano il fermento culturale e il clima di collaborazione che ha caratterizzato l’ambiente 

artistico ligure del Novecento. 

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19 Alfredo Luxoro 


Entroterra ligure 


Cm 17,5 x 26,5 

Firmato e titolato sul retro 


Sul retro: cartiglio dell’artista recante la firma 

«La sua pittura, intessuta di pennellate brevi e rapide, sfuocata nel disegno da un terso cromatismo, 

contenuta nella gamma degli infiniti verdi riecheggianti l’esaltazione del colore locale, 

può del tutto liberarsi degli insegnamenti classicheggianti e distaccarsi da ogni legame pittorico 

nell’esatta aderenza alla realtà della natura ligure. Nel mistero delle visioni paesistiche, 

nelle armonie del mondo vegetale, nella poesia della riviera ligure, Alfredo Luxoro trova la sua 

più alta espressione…» (V. Rocchiero 1981) 

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20 Tammar Luxoro 


Lavandaie al fiume 


Cm 24,5 x 32 



Un piccolo e prezioso olio del padre della Scuola Grigia in cui si intuiscono quelli che saranno 

i presupposti della rivoluzione della pittura di paesaggio. 

Un soggetto tipico della pittura dell’Ottocento, le lavandaie al fiume, si anima entro il cono 

prospettico introdotto dall’antico ponte in mattoni. Il sapiente gioco di ombre in primo piano 

esalta la luminosità delle sponde del fiume, degli alberi e del cielo. 

Un particolare divertente è la piccola sigla nascosta tra la ghiaia e i fili d’erba in basso a sinistra. 

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21 Tammar Luxoro 


Il Golfo di Spezia 

Olio su tela 

Cm 75 x 175 



ESPOSIZIONI: 

- En plein air. Luigi Garibbo e il vedutismo tra Genova e Firenze, Palazzo Rosso, Genova 2011 

BIBLIOGRAFIA: 

- E. Papone, A. Serra (a cura di), En Plein air. Luigi Garibbo e il vedutismo tra Genova e Firenze, 

Silvana Editoriale, Milano 2011, riprodotto a pag. 152 

Un grande capolavoro dell’iniziatore del paesismo d’emozione in Liguria, affine per soggetto 

e qualità esecutiva all’opera esposta presso il Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti. 

L’impianto spaziale fortemente orizzontale e l’orizzonte ampio, presupposti del vedutismo, 

si stemperano nelle variazioni luminose e negli effetti atmosferici. Elementi che invece caratterizzeranno 

la nuova pittura di paesaggio e che qualificano la modernità di questo dipinto. 

È lecito pensare inoltre, data l’importanza dell’opera, che possa essere identificato con il 

dipinto Il Golfo di Spezia esposto presso la Società Promotrice di Belle Arti di Genova nel 

1868 e nel 1870. 

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22 Cipriano Mannucci 

(Nizza 1882 - Firenze 1970) 

Mamma con bimbo 

Olio su tela 

Cm 44 Ø 



Sul retro: cartiglio della Mostra del Ritratto femminile contemporaneo 

ESPOSIZIONI: 

- Mostra del Ritratto femminile contemporaneo, 

Villa Reale, Monza 1924 

BIBLIOGRAFIA: 

- AA.VV. (a cura di), Mostra del Ritratto femminile 

contemporaneo, Villa Reale, 

Monza 1924, n° 16 di catalogo 

Elegante dipinto di un grande maestro della figura, capace di coniugare la vitalità del naturalismo 

postimpressionista con la ritmica curvilinea Liberty ben sottolineata dal formato tondo. 

La serenità femminile di una giovane madre, espressa attraverso l’intimità dello sguardo, l’incarnato 

scoperto e la delicatezza delle tonalità bianche, rosa e azzurre, conferisce all’opera 

- esposta inoltre alla Villa Reale di Monza in occasione della Mostra del ritratto femminile 

contemporaneo - qualità di grande raffinatezza ed eleganza formale. 

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23 Arturo Martini 

(Treviso 1889 - Milano 1947) 

Presepe piccolo 

Terracotta 

Cm 42 h 


Provenienza: già collezione Costantino Barile 

ESPOSIZIONI: 

- Mostra individuale dello scultore Arturo Martini, Galleria Pesaro, Milano 1927 

BIBLIOGRAFIA: 

- Mario Labò (a cura di), Mostra individuale dello scultore Arturo Martini, catalogo della mostra, 

Galleria Pesaro, Milano 1927 

- G. Vianello, N. Stringa, C. Gian Ferrari, Arturo Martini. Catalogo ragionato delle sculture, Neri 

Pozza, Vicenza 1998, n° 178, riprodotto a pag. 119. 

«Questo tumultuoso Arturo Martini, inquieto e nomade, assillato da un bisogno febbrile di 

creare, di espandersi, di sfogare il fermento di immagini che gli ferve dentro, ha trovato nella 

ceramica la materia docile e pronta, più atta ad assecondare l’estro vertiginoso di un momento 

particolarmente fortunato […] Lo stesso presepio, in due varianti quasi antitetiche una dell’altra, 

una che ha per protagonista un vuoto, l’altra che è tutta un pieno compatto come una 

roccia, non ha che fare con alcuna delle versioni conosciute» (M. Labò, Mostra individuale 

dello scultore Arturo Martini, Galleria Pesaro, Milano 1927) 

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24 Rubaldo Merello 

(Isolato (SO) 1872 - Santa Margherita Ligure (GE) 1922) 

Allegoria della carità 

Sanguigna su carta 

Cm 35,5 x 28 


Interessante esempio della produzione disegnativa del grande pittore divisionista che sembra 

scaturire, in larga parte, da un’intrigante contaminazione tra il linearismo di gusto Liberty e le 

suggestioni mitologiche proprie del Simbolismo mitteleuropeo. Simile agli studi preparatori per 

la scultura Ermafrodito latino, l’opera ricorda altresì, dal punto di vista iconografico, la rappresentazione 

dell’allegoria della carità. Il 1909 è inoltre l’anno in cui il pittore conosce il drammaturgo 

Sem Benelli, di cui illustrerà, a distanza di pochi anni, il poema Le nozze dei centauri. 

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25 Francesco Messina 

(Linguaglossa (CT) 1900 - Milano 1995) 

La fiamma generatrice 

Bassorilievo in terracotta smaltata 

Cm 33 x 31 


Provenienza: già collezione Oberti 

ESPOSIZIONI: 

- 72° Esposizione di Belle Arti, Ridotto del Teatro Carlo Felice, Genova 1925 

BIBLIOGRAFIA: 

- Catalogo della 72° Esposizione di Belle Arti, Ridotto del Teatro Carlo Felice, Genova 1925, 

n° 44 di catalogo 

Rara e compiuta espressione del Déco ligure, la fiamma generatrice nasce dalla sinergia inventiva 

tra lo scultore, l’architetto Andrea Crosa di Vergagni, progettista della sala dei liguri 

presso l’Exposition Internationale des Arts Décoratifs di Parigi del 1925 e Manlio Trucco, a cui 

è preposta la cottura presso la Fenice di Albisola. La formella è caratterizzata da una plasticità 

morbida e suadente e da una profonda valenza simbolica. La variante esposta in questa mostra, 

la cui unica differenza consiste in una diversa e più calda colorazione, è stata presentata 

dallo scultore in occasione della Promotrice genovese del 1925 

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26 Ettore Morteo 

(Alassio (SV) 1874 - Genova 1939) 

Plenilunio a Santa Margherita 

Olio su tela 

Cm 74 x 59,5 



BIBLIOGRAFIA: 

- Giuseppe Luigi Marini, Il valore dei dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento, XXI Edizione, 

Umberto Allemandi & C., Torino 2003, riprodotto a pag. 519 

La luna piena illumina uno dei borghi più celebri della riviera in un dipinto suadente e di 

grande fascino, la cui intensità risulta aumentata grazie a una pennellata filamentosa di derivazione 

divisionista. 

Un autentico pezzo di bravura di un artista che delle diverse intensità luminose ha fatto un 

potente veicolo comunicativo. 

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27 Benedetto Musso 

(Laigueglia (SV) 1835 - ivi 1883) 

Mucca che bruca nel vigneto 

Olio su tela applicata su tavola 

Cm 28 x 21 


Sul retro: cartiglio della mostra Benedetto Musso. Uno dei “grigi” genovesi; 

autentica della Galleria d’arte Sant’Andrea 

ESPOSIZIONI: 

- Benedetto Musso. Uno dei “grigi” genovesi, Galleria d’arte Sant’Andrea, Genova 1962 

BIBLIOGRAFIA: 

- Catalogo della mostra Benedetto Musso. Uno dei “grigi” genovesi, Galleria d’arte Sant’Andrea, 

Genova 1962, n° 61 di catalogo, tav. n° XIX 

Un esempio emblematico di quella pittura della realtà che ha costituito i presupposti della 

Scuola Grigia e, più in generale, segnato gli sviluppi dell’ottocentismo pittorico italiano. 

In opposizione alle ridondanze della pittura di storia e agli eccessi dell’arte di ispirazione 

classica, la quotidianità dell’entroterra contadino e rurale assume la medesima dignità dei 

soggetti più ufficiali. 

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28 Plinio Nomellini 

(Livorno 1886 - Firenze 1943) 

Mare di Genova 


Cm 25 x 33,5 



Sul retro: cartiglio di pugno dell’artista recante il titolo; cartiglio della Galleria Dedalo, 

Milano; cartiglio della Galleria SACVA, Bologna 

M’affaccio alla finestra, e vedo il mare: 

vanno le stelle, tremolano l’onde. 

Vedo stelle passare, onde passare; 

un guizzo chiama, un palpito risponde. 

Ecco, sospira l’acqua, alita il vento: 

sul mare è apparso un bel ponte d’argento. 

Ponte gettato sui laghi sereni, 

per chi dunque sei fatto e dove meni? 

Giovanni Pascoli, Mare (Myricae, 1903) 

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29 Giuseppe Pennasilico 

(Napoli 1861 - Genova 1940) 

Barche in porto 


Cm 14 x 22 



«L’arte del Pennasilico vive per quel fervore espressivo che erompe in una violenza cromatica 

inconsueta, mai semplicemente decorativa e mai neppure totalmente intesa ad approfondire 

l’iniziale idea che pur balugina negli impasti densi di tante sue pitture. […] Emergono per 

qualità gustose […] taluni piccoli bozzetti…» (G. Bruno 1981) 

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30 Romolo Pergola 

(Roma 1890 - Trino (VC) 1960) 

Mareggiata in riviera 

Olio su tela 

Cm 55,5 x 85 



BIBLIOGRAFIA: 

- Giuseppe Luigi Marini, Il valore dei dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento, XXIII Edizione 

(2004 - 2005), Umberto Allemandi & C., Torino 2005, riprodotto a pag. 623 

Un dipinto fascinoso e movimentato in cui il mare, gli scogli, la vegetazione, il vento e le 

sferzate luminose della riviera sono protagonisti incontrastati. Un equilibrio perfetto, caratterizzato 

da quella serrata dialettica di toni, di trasparenze e di virtuosismi materici di gusto 

postimpressionista tipica del grande colorista di Camogli. 

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31 Emanuele Rambaldi 

(Pieve di Teco (IM) 1903 - Savona 1968) 

Ragazza con cesto di frutta 


Cm 90 x 75 


Sul retro: timbro della Galleria R. Rotta 

ESPOSIZIONI: 

- E. Rambaldi, mostra antologica, Galleria R. Rotta, Genova 1970 

BIBLIOGRAFIA: 

- Catalogo della mostra E. Rambaldi, Galleria R. Rotta, Genova 1970, riprodotto 

I quattro presupposti estetici intorno ai quali si è costruita l’esperienza del Novecento Italiano, 

ovvero sintesi, composizione, precisione della linea e sobrietà del colore, definiti da Margherita 

Sarfatti come «l’espressione di una classicità moderna, che voleva tornare alle leggi classiche del 

disegno e della composizione», determinano l’elevato valore qualitativo dell’opera. 

L’evidente riferimento alla tradizione contadina della Liguria non impedisce al dipinto di travalicare 

i confini regionali, collocandolo anzi tra le più aggiornate realizzazioni italiane dell’epoca. 

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32 Paolo Stamaty Rodocanachi 


Interno della Società di Letture e Conversazioni Scientifiche 


Cm 18 x 13,5 


ESPOSIZIONI: 

- Paolo S. Rodocanachi, Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova 1977 

BIBLIOGRAFIA: 

- G. Beringheli e G. Marcenaro (a cura di), Paolo S. Rodocanachi, catalogo della mostra, Accademia 

Ligustica di Belle Arti, Sagep, Genova 1977, n° 103 di catalogo, riprodotto a pag. 119 

«I suoi primi quadri noti aprirono ai contemporanei insegnamenti locali con la frequentazione 

di Pennasilico e di Olivari, della quale restano alcuni residuati sensibili di ascendenza 

[…] nell’abbozzata penetrazione di alcuni ambienti nostrani degli intellettuali e degli artisti 

Boheniens dell’epoca» (G. Beringheli 1977). 

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33 Paolo Stamaty Rodocanachi 


Paese ligure 


Cm 50 x 60 



Sul retro: autentica di Giovanni Paganelli; timbro della Galleria Arte Casa 

ESPOSIZIONI: 

- LXI Mostra dei Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova 2010 

BIBLIOGRAFIA: 

- Catalogo della LXI Mostra dei Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, a cura di G. Paganelli 

e T. Pelizza, Galleria Arte Casa, Genova 2010, n° 49 di catalogo, riprodotto a pag. 55 

Le forme e i volumi di matrice novecentista e la riduzione geometrica degli elementi che 

compongono il paesaggio attestano l’adesione di Rodocanachi alle istanze artistiche degli 

anni Trenta. Nel cromatismo vibrante ed essenziale e nei contorni che iniziano a perdere la 

definizione, si intravede tuttavia la tensione verso nuovi orizzonti poetici. 

Un’opera importante, in cui si respira altresì l’introspettiva inclinazione alla leggerezza tipica 

del pittore. 

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34 Giuseppe Sacheri 

(Genova 1863 - Pianfei (CN) 1950) 

Case sul mare 


Cm 55 x 62 



ESPOSIZIONI: 

- XL Mostra dei Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova 2001 

BIBLIOGRAFIA: 

- Catalogo della XL Mostra dei Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, a cura di G. Paganelli 

e T. Pelizza, Galleria Arte Casa, Genova 2001, n° 37 di catalogo, riprodotto a pag. 51 e in 

copertina 

- Giuseppe Luigi Marini, Il valore dei dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento, XX Edizione 

(2002 - 2003), Umberto Allemandi & C., Torino 2003, riprodotto a pag. 667 

L’importante dipinto costituisce un significativo esempio di un motivo figurativo ricorrente 

nell’immaginario artistico del pittore: il notturno sul mare, affrontato numerose volte nel corso 

della sua attività. 

Impasti cromatici ottenuti attraverso una grande varietà di blu conducono nella direzione di 

una diversa percezione del reale e caricano il dipinto di sottili suggestioni simboliste. 

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35 Giuseppe Sacheri 

(Genova 1863 - Pianfei (CN) 1950) 

Sera a Capolungo 


Cm 21 x 25 

Firmato in centro a destra 


Sul retro: di pugno dell’artista titolo e firma 

L’artista racconta un momento della vita notturna dei pescatori che si preparano a uscire in 

mare. La dimensione simbolista cede il passo a una maggior aderenza alla realtà quotidiana. 

Nella gentilezza impressionista del piccolo dipinto sembra di respirare l’aria del mare e di 

sentire il vociare indaffarato all’interno delle trattorie. 

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36 Antonio Giuseppe Santagata 


Il porto di Genova 

Carboncino lumeggiato su carta 

Cm 35,5 x 56 

Siglato in basso a destra 


Una particolare veduta del porto di Genova cui gli effetti del carboncino lumeggiato conferiscono 

morbidità alle forme e aprono a possibilità narrative dal sapore noir. 

Il tratto nitido e “pulito” rimanda agli spolveri che il pittore realizza per le grandi decorazioni 

murali delle case dei mutilati e conferisce al disegno, grazie alle dimensioni più contenute, 

una notevole definizione e un’inconsueta freschezza visiva. 

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OSCAR SACCOROTTI 

L’INCANTO DEL QUOTIDIANO 

Una retrospettiva dedicata alla straordinaria figura di Oscar Saccorotti, ordinata nell’ambito della 

LXXXI Mostra dei Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, inaugura l’attività espositiva della 

Galleria Arte Casa nella nuova sede di Via Garibaldi 12. 

Una selezione di opere volta a raccontare una storia artistica vissuta in sintonia con le grandi personalità 

della pittura del Novecento e, al contempo, espressione di una cultura profondamente 

radicata a Genova e in Liguria. Le opere esposte rivelano le fasi di un percorso in linea con gli 

episodi salienti dell’arte italiana del XX secolo: dagli esordi in ambito novecentista, all’elaborazione 

di un naturalismo carico di accensioni cromatiche; da una pittura di paesaggio rispettosa 

della tradizione, all’attenta riflessione intorno alla dimensione oggettuale delle cose; dall’elaborazione 

poetica del quotidiano a un’attitudine artigianale legata all’amore per le arti applicate. 

Caratteristiche costanti dell’Opera di Oscar Saccorotti sono l’innata eleganza formale e la raffinatezza 

tecnica che mantiene dagli anni Venti sino agli anni Ottanta, ovvero in tutti i periodi 

della sua attività. 

Così, alle opere “storiche”, seguono le vedute di Genova e i paesaggi della riviera e dell’entroterra 

ligure. Ai “vasi di fiori”, per i quali la mente corre immediatamente alla vivacità cromatica delle 

composizioni di Filippo De Pisis, seguono le “gabbiette”, autentici frammenti di un inventario 

emotivo. A una figura di bambina lieve ed eterea, segue la materia plastica dei vasi di ceramica. 

Pensiamo che non sia necessario ribadire l’entità della fortuna critica dell’artista, nel tempo delineata 

puntualmente da personalità quali Federico Zeri, Gianfranco Bruno, Rossana Bossaglia e, 

in anni più recenti, da Matteo Fochessati e Gianni Franzone in occasione della mostra antologica 

allestita presso la Wolfsoniana di Genova. 

Preferiamo concentrare l’attenzione sulla capacità evocativa di un artista che, dalla semplicità di 

un gesto minimo, dà vita a un universo a sé stante, un universo poetico fatto di segni, colori ed 

emozioni. «La verità è che io non so distinguere la tua arte da te; non riesco a vederla e a discorrerne 

a sé, talmente essa mi appare una manifestazione della tua vita», scrive Camillo Sbarbaro 

in una lettera indirizzata all’amico Oscar e in seguito inserita nella raccolta di prose Scampoli, 

pubblicata nel 1960. 

Dipinti inediti o accompagnati da un ricco curriculum espositivo e bibliografico, esempi di una non 

comune coerenza intellettuale, stilistica e poetica, costituiscono l’omaggio della Galleria Arte Casa 

a Oscar Saccorotti e siamo sicuri che incontreranno il favore del collezionismo più attento. 

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37 Oscar Saccorotti 

(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

Case di apparizione 

Olio su tela 

Cm 66 x 60 

Firmato e datato 1929 in basso a destra 

ESPOSIZIONI: 

- Il laboratorio fantastico di Oscar Saccorotti, Villa Croce, Genova 1994 

BIBLIOGRAFIA: 

- Guido Giubbini (a cura di), Il laboratorio fantastico di Oscar Saccorotti, 

ERG, Genova 1994, riprodotto a pag. 76, n° 22 di catalogo 

Una retrospettiva dedicata alla straordinaria figura di Oscar Saccorotti non può che seguire un 

ordinamento di carattere cronologico. 

In Case di Apparizione del 1929, che introduce quindi la rassegna di opere, si ravvisano gli 

elementi della sintassi formale del Novecento italiano - proprio nel 1929 l’artista partecipa 

alla seconda mostra del gruppo, allestita presso il Palazzo della Permanente di Milano - e la 

sensibilità nei confronti della quotidianità di un’Italia periferica e a tratti ancora rurale, lontana 

dalla frenesia dei centri cittadini un tempo celebrata dai Futuristi. 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

Neve 


Cm 19 x 27 



Sul retro: cartiglio recante la scritta di pugno dell’artista Oscar Saccorotti via Puggia 25bis NEVE; 

etichetta della Galleria De Pasquali; 

ESPOSIZIONI: 

- Oscar Saccorotti. Nel segno della leggerezza, Antico Castello sul Mare, Rapallo (GE) 2007 

BIBLIOGRAFIA: 

- Franco Ragazzi (a cura di), Oscar Saccorotti. Nel segno della leggerezza, catalogo della mostra, 

De Ferrari, Genova 2007, riprodotto a pag. 26, n° 1 di catalogo 

Piccola e raffinata tavoletta degli anni Trenta in cui il pittore va definendo quella che nel tempo 

diventerà la sua inconfondibile matrice pittorica; pennellate materiche e dalla forte componente 

atmosferica, si alternano al segno meticoloso e delicato. 

Nella suggestiva veduta dei tetti di Via Assarotti, Saccorotti coglie il carattere effimero della 

neve a Genova. 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

La serra del floricoltore Cacciola sotto la neve 

Olio su tela 

Cm 61 x 100 


Datazione: 1946 

Sul retro: di pugno dell’artista La serra del floricoltore Cacciola sotto la neve (da villa Schiaffino 

in San Luca d’Albaro) Inverno 1946. O. S. 

Provenienza: già collezione Fassio, Genova; già collezione Zerbone, Genova 

ESPOSIZIONI: 


BIBLIOGRAFIA: 

- Guido Giubbini (a cura di), Il laboratorio fantastico di Oscar Saccorotti, 

ERG, Genova 1994, riprodotto a pag. 42 

- Franco Ragazzi (a cura di), Oscar Saccorotti. Nel segno della leggerezza, 

catalogo della mostra, De Ferrari, Genova 2007, riprodotto a pag. 61, n° 39 di catalogo 

Grande capolavoro in cui sono ravvisabili le stratificazioni artistiche del pittore, frutto di una 

cultura visiva antica e raffinata, che affonda le radici nel segno meticoloso dell’arte giapponese 

e nella pittura di paesaggio di matrice vedutistica. 

L’amore per quelle che un tempo erano le campagne di Genova muove la mano di Saccorotti 

intento a imprimere sulla tela l’incanto della natura innevata e ammanta di meraviglia una 

delle opere più amate della pittura ligure del Novecento. 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

Mattino di primavera, Golfo Paradiso 

Olio su tela 

Cm 48 x 78 



Questo odore marino 

Che mi rammenta tanto 

I tuoi capelli, al primo 

Chiareggiato mattino 

Negli occhi ho il sole fresco 

Del primo mattino. Il sale 

Del mare… 

Insieme, 

come fumo d’un vino, 

ci inebriava, questo 

odore marino 

Sul petto ho ancora il sale 

D’ostrica del primo mattino 

Giorgio Caproni, Questo odore marino, 1938 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

Vaso di fiori 

Olio su tela 

Cm 71 x 63 


L’euforia cromatica di un’infinita varietà di specie floreali divampa sulla tela dipinta di una 

grande opera di raro impatto visivo. 

Nel rappresentare il fiore la cui altezza va oltre la superficie pittorica e il fiore reciso adagiato 

sul tavolo, il pittore interrompe la simmetria della composizione e conferisce all’opera significati 

profondi, quali l’ingovernabilità della natura e la caducità delle cose materiali. 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

Paesaggio ligure 


Cm 74 x 84 


Sul retro: cartiglio recante informazioni sull’opera 

Provenienza: già collezione Giovanni Solari, Genova 

ESPOSIZIONI: 

- O. Saccorotti, Il Vicolo Due, Genova 1974 

- Oscar Saccorotti, Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova 1989, 

Palazzo Bagatti Valsecchi, Milano 1989 

BIBLIOGRAFIA: 

- Catalogo della mostra O. Saccorotti, Il Vicolo Due, Genova 1974, riprodotto 

- Gianfranco Bruno (a cura di), Oscar Saccorotti, catalogo della mostra, 

Sagep, Genova 1988, riprodotto a pag. 73, n° 47 di catalogo 

«L’ambiente è la natura, ligure innanzitutto, e si riflette come in uno specchio antico, cui 

l’usura del tempo conferisce quel potere slontanante che induce come un velo sulle cose: esse 

appaiono in una luce meno cruda, soavi nei profili, nette talora nel dettaglio, e l’ombra vi ha 

una vita pari alla luce. Si anima ogni presenza d’un fiato leggero, non sai se chiaro di rugiada 

o mistero di una materia che si è fatta acqua e luce o tessuto fragile di foglia nel prezioso 

lavorio di impasti che l’artista conduce» (G. Bruno 1984). 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

Entroterra ligure 

Olio su tela 

Cm 70 x 55 



«È in questi quadri ch’egli dipinge i muri a secco delle “fasce”, i sentieri, le rocce assolate, 

dove salvie, origani, maggiorane, rosmarini e mentastri, slargano nell’aria aromi selvatici. […] 

L’elogio di Sbarbaro mi pare del tutto giustificato. 

Di lui, infatti, Sbarbaro diceva: Anima limpidamente mediterranea, Oscar Saccorotti è pittore 

d’istinto. La sua tecnica è nuova e antica; la sua tavolozza casta. Sullo sfondo di una natura 

sentita con primitiva freschezza s’atteggia un’umanità serena e cordiale. I suoi quadri danno 

la gioia che dà il frutto maturo. L’artista non si pone propriamente problemi: quando li avverte 

li ha già superati» (M. De Micheli 1998) 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

Gallinelle d’acqua 

Olio su tela 

Cm 40,5 x 81 

Titolato in basso a sinistra 

Firmato e datato 1964 in basso a destra e sul retro 

Una disposizione equilibrata e simmetrica, interrotta solamente dalla presenza delle canne 

tipica dell’habitat naturale delle gallinelle d’acqua, segna la volontà del pittore di rendere 

omaggio alle sue prede di caccia. 

L’accostamento dei colori rosso e nero, ordinati in campiture orizzontali come a voler conferire 

ulteriore equilibrio alla composizione, apre a inedite interpretazioni iconografiche. 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

Verezzi 

China e acquerello su carta 

Cm 30 x 42 


BIBLIOGRAFIA: 

- E. Veruggio (a cura di), Saccorotti, ERG, Genova 1969, riprodotto a pag. 11 

Le case di pietra, fanno capolino in una natura florida e rigogliosa. Una grande varietà di 

specie floreali, arbusti spontanei o coltivati e alberi incuriosisce l’occhio e stimola l’olfatto, 

accompagnando il pensiero ai profumi dell’entroterra mediterraneo. 

Un soggetto tipico della poetica saccorottiana sembra trascendere dalla realtà materiale della 

rappresentazione e assumere i contorni indefiniti di un piacevole ricordo riposto nella memoria. 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

Ritratto di bambina 

Olio su tela 

Cm 65 x 45 


Sul retro: cartiglio recante numero di esposizione; cartiglio della Galleria d’Arte Sirrah, Imola 

(BO); cartiglio della IX Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma 

Provenienza: già raccolta Raffaella Solari Saccorotti 

ESPOSIZIONI: 

- Omaggio a Oscar Saccorotti, Sala consiliare, Recco (GE) 1987 

BIBLIOGRAFIA: 

- Ettore Veruggio (a cura di), Saccorotti, ERG, Genova 1969, riprodotto a pag. 61 e nel repertorio 

delle opere 

- Mario De Micheli (a cura di), Oscar Saccorotti, Sabatelli Editore, Savona 1973, tav. n° 29 

- AA. VV. (a cura di), Omaggio a Oscar Saccorotti, catalogo della mostra, Cassa di Risparmio 

di Genova e Imperia, Rapallo (GE) 1987, riprodotto 

«…Saccorotti ha usato per questo ritratto la tecnica a impasto “magro”, che gli ha consentito 

di ottenere delicatezza di toni, tenuità e trasparenze, richiami cromatici tra gli azzurri dello 

sfondo, degli occhi e del nastro appuntato sul petto della bimba, Vibra nel dipinto una 

tenerezza di grande levità e poesia» (G. Meriana 1987). 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

Fringuello in gabbia 


Cm 28 x 32 



Sul retro: timbro della galleria Piera Emanuela Barbaroux, Milano 

Mediante una reiterazione non lontana dalle ricerche intorno alla dimensione oggettuale delle 

cose che proprio negli anni Sessanta perseguivano i fautori delle neoavanguardie, le Gabbiette 

contribuiscono a determinare la grandezza di Oscar Saccorotti. 

Un piccolo olio su tavola laddove i toni morbidi fanno da sfondo al movimento svolazzante 

del piccolo uccello e le note di un canto, che non è difficile immaginare, si diffondono 

nell’ambiente circostante. 

Di rilievo è il timbro di Piera Emanuela Barbaroux, storica gallerista milanese, presente sul 

retro dell’opera. 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

Fiori di campagna 

Olio su tela 

Cm 60 x 50 

Firmato e datato 1968 in alto a sinistra 

Sul retro: cartiglio della Galleria d’Arte Sirrah, Imola (BO) 

Provenienza: già proprietà dell’artista 

ESPOSIZIONI: 


BIBLIOGRAFIA: 

- Ettore Veruggio (a cura di), Saccorotti, ERG, Genova 1969, riprodotto nel repertorio delle opere 

- Mario De Micheli (a cura di), Oscar Saccorotti, Sabatelli Editore, Savona 1973, tav. n° 40 

- Franco Ragazzi (a cura di), Oscar Saccorotti. Nel segno della leggerezza, catalogo della mostra, 

De Ferrari, Genova 2007, riprodotto a pag. 69, n° 49 di catalogo 

Nell’approfondita bibliografia dedicata all’Opera di Saccorotti, ritorna frequentemente l’interesse 

del pittore per la semplicità e al contempo per la varietà cromatica dei fiori che crescono 

spontanei nella natura. Guido Giubbini, nell’introduzione in catalogo alla grande mostra al 

Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, arriva a scrivere di «una squisita elencazione 

botanica delle specie raccolte durante la passeggiata». 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

Gabbietta e richiami 

Olio su tela 

Cm 40 x 30 


Una composizione dalla struttura originale caratterizza Gabbietta e richiami, resa viva dalle 

medesime qualità di delicatezza cromatica e levità formale dell’opera precedente. Sulla piccola 

mensola di legno, in un disordine armonico, sono disposti il mangime e i richiami, il cui 

utilizzo è tanto comune quanto fondamentale. Ed è sullo bordo di quest’ultima che compare, 

silenziosa, la firma dell’artista. 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

Fiori nella brocca 

Olio su tela 

Cm 25 x 30 

Firmato in basso a destra e datato 1977 in basso a sinistra 

Talvolta l’interesse del pittore si concentra tuttavia sui fiori coltivati nell’intimità di un terrazzo 

o di un giardino. Un mazzo di fiori rossi, viola e bianchi, inserito all’interno di una brocca 

di ceramica decorata di Albisola, si accende nei virtuosismi cromatici di Saccorotti e la superficie 

pittorica si tinge da una delicata dominante rosa. All’eleganza della composizione fa 

nuovamente da contrappunto il fiore reciso, simbolo della caducità delle cose materiali. 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

Vaso di fiori 

Tecnica mista su carta 

Cm 61 x 41 



La tecnica mista su carta consente al pittore di sostituire il disegno con una traccia puntinata 

simile agli spolveri preparatori per gli affreschi, in seguito ripresa con lievi tocchi di colore. 

Oltre a conferire all’opera un effetto di particolare effervescenza visiva, Saccorotti dimostra, ancora 

una volta, l’inclinazione alla sperimentazione e al recupero di tecniche artistiche antiche. 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

Fiori di campo 

Tecnica mista su carta 

Cm 61 x 41 



Il fascino che risiede nella semplicità della carta, nel colore del materiale nobile che diventa parte 

integrante del dipinto, si accende nei guizzi cromatici dei fiori spontanei. Un’opera di grande 

modernità e al contempo dal sapore antico, immediata e al contempo risultato di una tecnica 

profonda e raffinata. Aspetti peculiari della poetica di Oscar Saccorotti, artista colto ed elegante. 

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(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

53 

Gabbietta appesa al ramo 

Acquaforte acquarellata 

Cm 50 x 38,5 

III prova d’artista 

Firmata e datata 1975 in basso a destra e sulla lastra 

Provenienza: già proprietà dell’artista 

54 

Gabbietta 

Incisione acquarellata 

Cm 10 x 14 

III prova d’artista 

Firmata e datata 1979 in basso a destra e sulla lastra 

L’incidenza del segno tipica del bulino consente al pittore di raggiungere una straordinaria 

precisione disegnativa. 

Grazie alle delicate velature dell’acquerello, l’artista stempera la sua grafia meticolosa e trasforma 

le acqueforti in raffinate opere uniche. 

110

53 

54 

111


(Roma 1898 - Recco (GE) 1986) 

55 

Vaso con fiori 

Ceramica a decorazione policroma lucida 

Cm 21 x 9,5 x 9,5 

Firmato e datato 1970 sul fondo 

ESPOSIZIONI: 

- Il laboratorio fantastico di Oscar Saccorotti, Villa Croce, Genova 1994 

BIBLIOGRAFIA: 

- G. Giubbini (a cura di), Il laboratorio fantastico di Oscar Saccorotti, catalogo della mostra, 

Villa Croce, Genova 1994, n° 166 di catalogo, riprodotto a pag. 212 

- AA. VV. (a cura di), Un’esperienza nelle arti applicate a Genova. Fausto e Oscar Saccorotti, 

Quaderni del Museo dell’Accademia Ligustica, Genova 1995, riprodotto a pag. 21 

56 

Vaso con forme astratte 


Cm 17 x 7 x 7 


57 

Vaso con fiori 


Cm 17,5 x 7 x 5 


Attivo anche nell’ambito delle arti applicate Saccorotti, artista poliedrico e sempre elegante, 

coniuga la propensione al naturalismo, la forma astratta e il gusto decorativo tipico dell’arte 

giapponese. Come estratti da un sillabario interiore, gli elementi si sposano in un’armonia 

perfetta, in un equilibrio semplice e ponderato. 

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Ultima di copertina 

Tammar Luxoro, Il Golfo di Spezia, 1870 ca. 

Finito di stampare nel mese di Ottobre 2020 da Grafiche G7 - Genova 

Foto e Grafica: L’Agorà - Genova

LXXXI Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento - Genova

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