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PDF_2_ONLINE_MEDICOSCIENZA

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È un virus. Un virus spirituale. Dobbiamo tenere<br />

presente che la spiritualità, ovvero la concezione<br />

che abbiamo del mondo, nella quale crediamo,<br />

stabilisce tutto il resto: i nostri valori, la morale,<br />

la società, quindi la politica, l'economia, la vita di<br />

tutti i giorni.<br />

È stata una spiritualità a inocularci il virus di una<br />

falsa conoscenza, per la quale non tutto è<br />

Assoluto. Non tutto è Dio. Non tutto è divino. Ci ha<br />

convinto che noi siamo superiori, che l'essere<br />

umano ha più diritti. Che l'essere umano non è<br />

Dio, ma è il preferito di Dio. Che ci sono cose che<br />

hanno più valore di altre. Che non tutto è Assoluto<br />

o Relativo allo stesso modo: ci sono cose più<br />

assolute e cose più relative. Ecco il virus.<br />

Da quel momento abbiamo cominciato a lottare, a<br />

stare male, a distruggere, a distruggerci, a<br />

generare e a temere l'indigenza, a genere e a<br />

temere la diversità, la sofferenza e la morte.<br />

Difficile ora riprendersi dopo generazioni e<br />

generazioni, dopo secoli e secoli, millenni, di<br />

questa malattia. Difficile ora recuperare il senso<br />

semplice della consapevolezza spirituale,<br />

difficile metterlo in pratica, difficile perfino<br />

comprenderlo perché siamo così intossicati nel<br />

corpo, nella mente e nello spirito.<br />

Oggi proliferano teorie e tecniche per la<br />

liberazione e l'illuminazione, ma attenzione:<br />

queste teorie e queste tecniche, se non vissute<br />

alla luce di quella consapevolezza semplice, non<br />

ci disintossicheranno affatto, anzi replicheranno<br />

ansia e confusione. Non ci guariranno, ma si<br />

faranno collezione di rimedi rincorsi alla ricerca<br />

di lenitivi ad una sofferenza che non verrà risolta<br />

alla luce di una consapevolezza ritrovata, di una<br />

conoscenza riaffermata, ma stordita da sedativi<br />

(pubblicità, consumismo, bella vita, veline e<br />

calciatori) o da droghe (da quelle chimiche a<br />

quelle esistenziali: il carrierismo e l'affermazione<br />

dell'ego, sia esso materialista o spiritualista).<br />

celebrazione, danza, gioia, opportunità di<br />

scoperta e di evoluzione, di emozione;<br />

sentimento e creatività, buone relazioni e amore<br />

e ogni incertezza sarebbe fonte di giocosa voglia<br />

di sperimentarsi e rinnovarsi, senza paura alcuna<br />

perché non vi è nulla che possa davvero<br />

compromettere ciò che siamo (e che abbiamo) in<br />

quanto implicito nella nostra natura Reale.<br />

E allora non ci sarà bisogno di cure, pratiche,<br />

tecniche per liberarci e risvegliarci, perché alla<br />

luce di quella consapevolezza non siamo schiavi di<br />

nulla, né addormentati. La vita è la nostra pratica<br />

spirituale nel momento in cui fluiamo in essa liberi<br />

dal virus della dualità. Parteciperemmo così al<br />

grande “gioco delle parti” interpretando mille<br />

ruoli, personaggi e recite, inventando mille<br />

maschere colorate e divertenti, confrontandoci<br />

con le mille diversità e avversità nelle quali<br />

apparentemente l'Assoluto si frantuma,<br />

partecipando con convinzione giusto per vedere<br />

che succede, per scoprire nuove vibrazioni, per<br />

imparare ad amare questo circo di fenomeni senza<br />

tuttavia mai crederci davvero. Puntate dunque<br />

all'essenza della spiritualità: e poi guarite<br />

dall'oblio, dal sonno, dall'impotenza e prendetevi<br />

cura di voi stessi, della vostra capacità di radicare<br />

bene nel profondo questa consapevolezza e<br />

tradurla nella vostra vita (per lo meno pensando a<br />

voi stessi, dato che l'umanità nel suo insieme è<br />

così compromessa, eppure con la speranza che il<br />

vostro lavoro interiore saprà inoculare, per via di<br />

misteriose rispondenze, un potente anti-virus in<br />

tutto il sistema). Praticate le vostre discipline<br />

disintossicanti preferite, scopritene di antiche,<br />

inventatene di nuove ma ricordate l'essenza:<br />

risvegliate in voi quella consapevolezza semplice<br />

di essere Assoluto.<br />

Carlo Dorofatti<br />

La sintesi di tutte le dottrine meritevoli, antiche e<br />

precedenti l'avvento di quel virus, direi anzi<br />

immuni ma inascoltate per via della nostra<br />

comoda e avvincente presunzione di superiorità<br />

concessaci dal nuovo onnipotente “Dio”, è<br />

rintracciabile dappertutto, ed è tremendamente<br />

semplice: noi siamo Assoluto. Tutto lo è. Non c'è<br />

nascita, né morte, né ci sarebbe sofferenza se non<br />

la creassimo per via della nostra ignoranza, che<br />

genera paura e attaccamento. Fine. Questo è. Da<br />

questa sintesi consegue l'etica della vita come<br />

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