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PDF_3_ONLINE_MEDICOSCIENZA

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med cosc enza<br />

rivista di bio-consapevolezza<br />

Salute e Benessere<br />

Alle origini della mente<br />

Eros e Psiche<br />

Il ritorno di Lilith e dei suoi figli<br />

Ken Wilber e la Psicologia Transpersonale<br />

Meditazione e Ricerca Interiore<br />

Il viaggio del Matto<br />

Ecologia, Ambiente ed Energia<br />

La Shungite<br />

Letteratura, Poesia, Arte<br />

Scrittura creativa<br />

Il Rimedio dell’Erborista<br />

L’Echinacea<br />

Alimentazione e Stile di Vita<br />

Non si butta via niente!<br />

Storia e Territorio<br />

La Valle degli Umbri Naharki<br />

Ecosostenibilità e Prospettive Politiche<br />

Il Distretto Biologico Umbro<br />

03<br />

ANNO 1 | 2019<br />

EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />

MENTRE<br />

IL MONDO<br />

BRUCIA<br />

COPIA GRATUITA


AGGIUNGI UN OrtO A tAVOLA<br />

torna a scuola<br />

PROGETTO PATROCINATO DAL COMUNE DI TERNI E DALL’ A.O. “SANTA MARIA”<br />

realizzato da EC Comunicazione & Marketing e dall’ Associazione Millefiori<br />

Siamo giunti a settembre e il Progetto «Aggiungi un<br />

Orto a Tavola» ritorna anche quest'anno nelle scuole<br />

ternane ad incontrare i bambini dell'infanzia e della<br />

primaria. Parleremo, come nostra abitudine, di<br />

educazione ambientale e alimentare, di rispetto della<br />

natura e di noi stessi e del nostro organismo, ma<br />

inserendo alcune novità.<br />

Racconteremo ai bambini la storia di Pina l'Ape Amica,<br />

per avvicinarli al mondo delle api, parlando loro della<br />

vita quotidiana in un alveare, stimolandoli a riflettere<br />

sulle somiglianze tra la nostra società e quella delle<br />

api, sottolineando al contempo l'importanza per la<br />

nostra sopravvivenza del rispetto per la natura.<br />

Parleremo di alimentazione a colori, in collaborazione<br />

con il reparto di Diabetologia e Nutrizione Clinica<br />

dell'A.O: “Santa Maria” di Terni perché conoscere gli<br />

ortaggi e gli altri prodotti che la terra ci offre è molto<br />

importante: lo è nell'ambito dell'educazione<br />

all'ecologia, ma soprattutto nel contesto<br />

dell'educazione alimentare. Mangiare a colori significa<br />

rispettare la stagionalità degli alimenti e mettere al<br />

centro delle scelte alimentari frutta, verdura, cereali e<br />

legumi.<br />

Un tema importante sarà anche quello del riciclo degli<br />

scarti, soprattutto alimentari, nel vivere quotidiano.<br />

Infine organizzeremo delle uscite presso gli «Orti in<br />

Città» per la semina dell'orto e per osservare da vicino<br />

il mondo delle api. L'esperienza dell'orto non si limiterà<br />

all'orario scolastico ma, per svincolarla dall'attività<br />

istituzionale, i ragazzi potranno continuarne la cura con<br />

i loro familiari anche nel pomeriggio o nei giorni festivi<br />

presso gli Orti in Città dell'Associazione Millefiori.<br />

Verranno organizzate dai promotori del progetto<br />

giornate dedicate alle famiglie dei bambini coinvolti, in<br />

orario extra-scolastico. La cura dell'orto dovrà diventare<br />

un gratificante hobby. Ogni scuola potrà avere il suo<br />

orto e tutti i bambini potranno visitarlo in compagnia<br />

dei loro parenti e amici tutte le volte che vorranno. I<br />

bambini che vivono la coltivazione del cibo sviluppano,<br />

indirettamente, la consapevolezza che esiste una<br />

profonda interdipendenza tra uomo e natura. Ciò<br />

permetterà loro, un domani, di essere cittadini dotati di<br />

una forte sensibilità ambientale e, quindi, responsabili<br />

dell'ambiente in cui vivranno e attivi all'interno delle<br />

proprie comunità.<br />

Durante le uscite i bambini potranno anche effettuare<br />

un percorso sensoriale olfattivo e gustativo alla<br />

scoperta dei prodotti delle api e la visita all'apiario<br />

dove, in massima sicurezza, potranno osservare le api al<br />

lavoro all'interno delle arnie.<br />

Non potrà mancare, infine, il momento dedicato al<br />

divertimento e alla condivisione attraverso<br />

l'organizzazione di una festa finale, presso il Centro<br />

Commerciale Cospea Village di Terni, durante la quale<br />

verrà allestita una mostra degli elaborati dei bambini<br />

che raccoglierà testimonianze di tutto il percorso svolto<br />

e potrà essere ammirata dalla famiglie e dalla<br />

cittadinanza tutta.<br />

comunicazione<br />

& marketing<br />

EC Comunicazione & Marketing<br />

Strada di Recentino, 41 – TERNI<br />

Tel. 346/5880767 – 329/2259422<br />

Associazione Millefiori<br />

Via Rossini, 190 – TERNI<br />

Tel. 338/2877586


med cosc enza<br />

rivista di bio-consapevolezza<br />

Il progetto <strong>MEDICOSCIENZA</strong> nasce dalla volontà di creare e<br />

sostenere un rivista che trattasse le seguenti tematiche:<br />

- Salute e medicine naturali<br />

- Ecologia, ambiente ed energia<br />

- Meditazione e ricerca interiore<br />

- Eros e psiche<br />

- Letteratura, poesia, arte<br />

- Cucina, alimentazione e nutraceutica<br />

- Storia e territorio<br />

- Ecosostenibilità e prospettive politiche<br />

4<br />

-<br />

La rivista è trimestrale, esce ai Solstizi e agli Equinozi e viene<br />

distribuita GRATUITAMENTE in formato cartaceo a Terni e<br />

dintorni e pubblicata online.<br />

Direttrice Responsabile: Erica Carlaccini<br />

Redazione:<br />

Carlo Dorofatti<br />

Direttore Scientifico: Dott. Massimo Formica<br />

Graphics Design: Max Schiavetta<br />

Ufficio pubblicità: EC Comunicazione & Marketing<br />

Stampa:<br />

Tipografia Gescom Spa<br />

Redazione e Articoli: medicoscienza@gmail.com<br />

Sponsorizzazioni: www.ec-comunica.it<br />

tel. 346.5880767<br />

Rivista online: www.carlodorofatti.com/la-rivista/


mentre<br />

il mondo<br />

brucia<br />

Editoriale di Carlo Dorofatti<br />

Sì. Il mondo brucia. Bruciano i boschi. Bruciano i cervelli. Bruciano le coscienze. Brucia il futuro.<br />

È un calore che non fonde: è un calore che separa. E il fumo va negli occhi e impedisce di<br />

vedere, di ascoltare, di sentire. La “civiltà” dell'occidente, dove infatti tramonta il Sole, rivela il<br />

suo fallimento: “apocalisse”, non vuol forse dire “rivelazione”? È questa la naturale<br />

conseguenza di un mondo egocentrato e materialista, superstizioso e ipocrita, ignorante e<br />

separato. Ma… siamo pronti a gettare i semi di un nuovo Rinascimento? Un Rinascimento che<br />

forse neppure vedremo nel corso della nostra vita?<br />

Siamo pronti a invertire la rotta lasciando cadere tutte le nostre mappe fasulle? A inseminare il<br />

tempo, per quando la fenice riemergerà dalle ceneri? Siamo disposti a crederci ancora?<br />

Disincantati di fronte alle promesse della scienza al soldo del capitale, di fronte alle ipocrisie<br />

delle religioni e ai deliri della new-age, ad una scuola che invece di educare inculca narrazioni<br />

ideologizzate, di fronte a media che raccontano storie secondo copioni scritti dall'alto, di fronte<br />

ai veleni del cibo industriale e alle mille tossicità alle quali siamo esposti fin da neonati, siamo<br />

pronti a ritrovare l'incanto della speranza?<br />

Noi di MediCoscienza, io, il Dott. Formica, Erica, Federica, Max e tutti gli Autori, tutti gli Sponsor,<br />

così come tutti coloro che hanno il piacere di leggere queste pagine e di pensarci un po' su,<br />

siamo pronti! E insieme a noi, ne sono certo, migliaia di persone. Crediamo in un futuro<br />

possibile; crediamo di dover testimoniare un'umanità diversa, di poter trasmettere un<br />

messaggio, di risvegliare, prima di tutto dentro di noi, qualcosa di diverso, di nuovo. Un seme.<br />

Facciamo la nostra parte. E la facciamo credendo nella sinergia: nella sinergia dei Saperi, nella<br />

sinergia tra persone e progetti, nella sinergia tra chi non solo sa volere, ma sa anche vedere e<br />

costruire un mondo diverso, pur con tutto questo fumo negli occhi, pur assistendo al dramma<br />

umano che quotidianamente si (e ci) consuma. È un risveglio possibile, soprattutto interiore:<br />

una presa di coscienza da interiorizzare in questi mesi autunnali che ci preparano<br />

all'introspezione invernale, che sarà puntualmente distorta dai soliti luccichii natalizi, sempre<br />

più patetici. Mentre il mondo brucia noi siamo qui e… facciamo la nostra parte.<br />

5<br />

-<br />

Buona lettura. Buona meditazione. Buon risveglio.


med cosc enza<br />

...i prossimi eventi<br />

Mercoledì 18 Settembre, ore 20:50 - Terni<br />

Riprendono le lezioni di Meditazione con Carlo Dorofatti -<br />

ogni mercoledì sera<br />

Spazio Atman<br />

Via XX Settembre 23, Terni<br />

Info e prenotazioni: 339.4522858 (Daniela)<br />

segreteria@accademiaacos.com<br />

Mercoledì 25 Settembre, ore 18.00 - Terni<br />

Mangiar bene, mangiar sano: a cena con il Dott. Formica<br />

Ore 18:00 Conferenza: «Cibo e Affettività»<br />

Ore 20:00 Cena<br />

Musical Academy<br />

via G. Benucci 19/21 - 05100 Terni<br />

Info e iscrizioni: 346.5880767<br />

ec.comunicazione@gmail.com<br />

Venerdì 4 Ottobre, ore 21:00 – Terni<br />

I processi neurofisiologici della meditazione<br />

Dott. Massimo Formica, Carlo Dorofatti<br />

Accademia Rousseau<br />

Piazza S. Francesco 2, Terni<br />

Ingresso libero<br />

Sabato 19 Ottobre, ore 10:00 – 18:00 – Terni<br />

Laboratorio di Meditazione e Consapevolezza<br />

Giornata full-immersion con il Dott. Massimo Formica e<br />

Carlo Dorofatti<br />

Ciclo di 4 giornate + 1 di alta formazione per Istruttori: una<br />

giornata al mese. Date successive: 19/10, 16/11, 14/12.<br />

Hotel De Paris<br />

Viale della Stazione 52, Terni<br />

Info e iscrizioni: 339.4522858 –<br />

segreteria@accademiaacos.it<br />

Domenica 20 Ottobre, ore 10:00 – 18:00 – Terni<br />

Avvio del nuovo Primo Anno Accademico ACOS<br />

Carlo Dorofatti<br />

ASD San Bao<br />

Via Aldo Bartocci 21, Terni<br />

Info e iscrizioni: 339.4522858<br />

segreteria@accademiaacos.it<br />

Venerdì 1 Novembre, ore 21:00 – Terni<br />

Ken Wilber e la Psicologia Transpersonale<br />

Dott. Paolo Dell'Omo<br />

Accademia Rousseau<br />

Piazza S. Francesco 2, Terni<br />

Ingresso libero<br />

Domenica 17 Novembre, ore 10:00 – 18:00 – Terni<br />

La Struttura della Realtà<br />

Seconda giornata accademica: sarà ancora possibile inserirsi<br />

nel Percorso ACOS.<br />

Carlo Dorofatti<br />

ASD San Bao<br />

Via Aldo Bartocci 21, Terni<br />

Info e iscrizioni: 339.4522858 –<br />

segreteria@accademiaacos.it<br />

Venerdì 6 Dicembre, ore 21:00 – Terni<br />

Imprenditoria e Management del Nuovo Millennio<br />

Dott. Ercole Marcheschi<br />

Accademia Rousseau<br />

Piazza S. Francesco 2, Terni<br />

Ingresso libero<br />

Domenica 15 Dicembre, ore 10:00 – 18:00 – Terni<br />

Livelli di Esistenza e Piani di Coscienza<br />

Terza giornata accademica: sarà ancora possibile inserirsi<br />

nel Percorso ACOS.<br />

Carlo Dorofatti<br />

ASD San Bao<br />

Via Aldo Bartocci 21, Terni<br />

Info e iscrizioni: 339.4522858<br />

segreteria@accademiaacos.com<br />

Mercoledì 18 Dicembre, ore 18:00 – Terni<br />

Conferenza e cena con il Dott. Massimo Formica in<br />

occasione dell'uscita del 4° numero della rivista<br />

MediCoscienza.<br />

Musical Academy<br />

Via Giacomo Benucci 19/21, Terni<br />

Prenotazioni: 346.5880767 – ec.comunicazione@gmail.com<br />

RESTA AGGIORNATO,<br />

VISITA IL CALENDARIO <strong>ONLINE</strong>


sommario<br />

ANNO 1 | 03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />

pag. 5 | Editoriale<br />

Carlo Dorofatti<br />

pag. 10 | Salute e Benessere<br />

Alle origini della mente | Massimo Fromica<br />

pag. 14 | Eros e Psiche<br />

Il ritorno di Lilith e dei suoi figli | Sara Bini<br />

pag. 16 | Eros e Psiche<br />

Ken Wilber e la Psicologia Transpersonale | Paolo Dell’Omo<br />

pag. 20 | Meditazione e Ricerca Interiore<br />

Il viaggio del Matto | Max Schiavetta<br />

pag. 24 | Ecologia, Ambiente ed Energia<br />

La Shungite | Manuela Oxoli<br />

pag. 26 | Letteratura, Poesia, Arte<br />

Scrittura creativa | Paola Pieroni<br />

pag. 28 | Il Rimedio dell’Erborista<br />

L’Echinacea | Marco Menichelli<br />

7<br />

-<br />

pag. 30 | Alimentazione e Stile di Vita<br />

Non si butta via niente! | Federica Battaglini<br />

pag. 32 | Storia e Territorio<br />

La Valle degli Umbri Naharki | Andrea Agnetti<br />

pag. 36 | Ecosostenibilità e Prospettive Politiche<br />

Il Distretto Biologico Umbro | Michele Barchiesi<br />

vuoi collaborare?<br />

Puoi farlo sia inviando articoli, sia sponsorizzando la rivista con l’acquisto di spazi pubblicitari e redazionali.<br />

Per informazioni: ec.comunicazione@gmail.com | tel. 346 58 807 67<br />

medicoscienza@gmail.com<br />

sponsor<br />

GRAZIE DI CUORE DA TUTTI NOI<br />

Ipermercato Conad Terni presso il Centro Commerciale Cospea Village /<br />

Associazione LILT Terni / Associazione AIDO Terni / Azienda Agricola BioAlberti / Liberovo /<br />

Bioteko / Natura Sì / Il Collicello / GSE srl / Piera Salute e Bellezza / Vini DI FILIPPO /<br />

Frantoio Suatoni / Manuela Oxoli / Accademia Acos.


AZIENDA AGRICOLA DI PIERFRANCESCO PENNAZZI<br />

Solo uova<br />

FRESCHE dA GALLINE<br />

in liberta’<br />

8<br />

-<br />

LIBEROVO è un’azienda agricola a conduzione<br />

famigliare a regime esclusivamente biologico.<br />

Produce uova biologiche da galline allevate in<br />

una valle incontaminata dell’Umbria nel rispetto<br />

delle più rigorose norme di etica animale.<br />

Svolge ogni fase della filiera:<br />

Ÿ<br />

Ÿ<br />

Ÿ<br />

Ÿ<br />

Ÿ<br />

coltivazione e scelta dei cereali;<br />

produzione del mangime in loco o con<br />

mangimificio convenzionato;<br />

allevamento delle galline;<br />

selezione;<br />

confezionamento e distribuzione<br />

direttamente al consumatore.<br />

Il processo produttivo è alimentato da energia<br />

elettrica pulita, sviluppata da pannelli<br />

fotovoltaici integrati.<br />

Ci puoi trovare:<br />

Sede Legale: Str.San Cristoforo, 13 - 05022 Sambucetole - Amelia (TR)<br />

Azienda: Voc.Valliccia, 24 - 05026 Montecastrilli (TR)<br />

Centro di Imballaggio: Via Narni, 104 - 50100 Terni (TR)<br />

Web: http://www.liberovo.it<br />

Mail: info@liberovo.it<br />

Se vuoi conoscere LIBEROVO e per ORDINI chiama i numeri:<br />

333.711.1216 (Pierfrancesco)<br />

335.45.5257 (Mario)


hanno collaborato<br />

A QUESTO NUMERO<br />

Massimo Formica<br />

Neurologo, psicoterapeuta, ipnositerapeuta con<br />

competenze in bioecosistemi e medicina ambientale.<br />

Si occupa di tematiche coscienziali e di corsi<br />

basati sullo sviluppo della consapevolezza e tecniche<br />

respiratorie. Riceve a Narni.<br />

Carlo Dorofatti<br />

Ex manager, iscritto al Registro Formatori Professionisti<br />

AIF, Carlo Dorofatti (Milano, 1970)<br />

da diversi anni sviluppa l’iniziativa divulgativa<br />

"Accademia ACOS" (Anima, Corpo e Spirito)<br />

attraverso convegni, gruppi di studio e pratica<br />

meditativa, percorsi di sviluppo personale e ricerca<br />

interiore.<br />

Sara Bini<br />

Poetessa, scrittrice, cantautrice, operatrice in Biomusica<br />

e professional counselor. Si occupa di insegnamento<br />

privato e supporto scolastico nella provincia<br />

di Firenze. Ha approfondito le tematiche<br />

del femminile e del maschile.<br />

Max Schiavetta<br />

Creativo pubblicitario esperto in graphic &<br />

web design per professione,<br />

ceramista, scultore e pittore per passione,<br />

tarologo... per amore.<br />

Paola Pieroni<br />

Scrittrice. Editor. Formatrice. Consulente. Ricercatrice.<br />

Tre volte mamma. Scrive da praticamente<br />

sempre e integra all'arte letteraria diverse discipline.<br />

Insegnante di scrittura creativa sostiene<br />

che: ogni persona che sente dentro di sé anche la<br />

più piccola scintilla rivolta alla scrittura ha il diritto<br />

di tirarla fuori.<br />

Andrea Agnetti<br />

Laureato in scienze sociali per la<br />

cooperazione allo sviluppo, ha seguito,<br />

nello specifico, il curriculum etnoantropologico<br />

delle scienze sociali. Lavora<br />

al sistema museale di Terni in qualità di<br />

antropologo culturale e operatore<br />

museale. Autore del libro “Terni Celtica e la<br />

Stirpe del Drago”.<br />

9<br />

-<br />

Federica Battaglini<br />

Tecnico di Radiologia presso il Servizio di Radiologia<br />

dell'Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni.<br />

Diplomata FISO Sommelier dell'Olio. Si occupa<br />

di insegnare l'elevato valore nutritivo dell'Olio<br />

Extra Vergine di Oliva.<br />

Esperta in cucina vegetariana e salutistica dal risvolto<br />

" gourmet".<br />

Marco Menichelli<br />

Titolare della farmacia “Il Giardino<br />

dell'Erbavoglio” a Terni, chimico farmaceutico<br />

specializzato in naturopatia a indirizzo<br />

bioenergetico. Riflessologo, insegna anatomia<br />

e fitoterapia energetica presso diverso<br />

Accademie di formazione per Naturopati.<br />

Paolo Dell’Omo<br />

Psicologo dell'Indirizzo Clinico e di comunità. Svolge<br />

attività di consulenza psicologica e di sostegno,<br />

terapia individuale e di gruppo. Cura percorsi<br />

di crescita personale orientati allo sviluppo del<br />

potenziale umano. Risiede a Roma, dove esercita<br />

la sua attività.<br />

Manuela Oxoli<br />

Operatrice di Discipline Bionaturali da più di<br />

25 anni. Mi considero una ricercatrice, mi<br />

piace provare e sperimentare nuove tecniche<br />

e strumenti di benessere per me stessa, la<br />

mia famiglia, i miei amici e clienti.<br />

Michele Barchiesi<br />

Presidente DIBIUM - Distretto Biologico Umbro. Laureato<br />

in scienze storiche, del territorio e per la<br />

cooperazione internazionale; master 1° livello in<br />

cultura dell'alimentazio-ne e delle tradizioni enogastonomiche.<br />

C A R L O<br />

D O R O F A T T I<br />

A C C A D E M I A<br />

A C O S


MASSIMO FORMICA<br />

SALUTE E BENESSERE<br />

Alle origini della<br />

mente<br />

Un inquadramento sistemico<br />

10<br />

-<br />

La nascita dell'uomo viene giustamente associata<br />

all'inizio della storia personale, che si declinerà nella<br />

continua interazione dei dati del cambiamento morfofunzionale<br />

ed esperienziale.<br />

In termini più aulici l'ontogenesi che si innesta sulla filogenesi,<br />

che la ricapitoli o meno è un problema epistemologico<br />

che qui accantoniamo, pone il problema<br />

della evoluzione della forma-corpo e della possibilità<br />

della 'conformazione' funzionale. Esemplificando brutalmente<br />

si discute su quanto la funzione sia vincolata alla<br />

morfè, quanto quest'ultima sia solo un ricettacolo per<br />

funzionalità multiple costruite sui dati esperenziali modificanti<br />

le ricadute concettuali.<br />

Sappiamo che il contesto, da leggere come antefatto<br />

per ogni ente biologico, è costituito da ambientenatura,<br />

plafond microbiomico, interazione<br />

sull'hardiness genetico che ne decreta le infinite possibilità<br />

espressive (epigenetica). Per quanto detto, sebbene<br />

in termini riduttivi si sia sempre nella illusione di realtà<br />

(?) corrispondenti ad una solidità strutturale e concettuale,<br />

a fronte di un mondo in permanente cambiamento<br />

che tali assunzioni sconsiglierebbe, possiamo rivitalizzare<br />

il vecchio paradigma filoontogenetico nel nuovo<br />

che costruisce la dialettica filo-epigenesi (fe) / filoonto-epigenesi(foe).<br />

Della foe si può ben dire che esprime nel suo acronimo<br />

la dinamica relazione che appone cambiamento sul mobile<br />

dato di orientamento strutturale di ciò che appare<br />

come stabile: realtà che sono propensioni di apparenti<br />

realtà (Jullien). La fluidità del genoma e la sua caratteristica<br />

di ologenoma giustificano le possibilità di inclusione<br />

e metabolizzazione di ciò che è fuori e dentro di<br />

noi nella finalizzazione della massima espressività genica<br />

nell'ambito della nicchia di riferimento in cui quella<br />

specifica manifestazione biologica ha trovato equilibrio<br />

morfofunzionale ottimale. Quest'ultimo costituisce il<br />

successo adattivo-riproduttivo e la reiterazione, mai<br />

scontata, del progetto.<br />

Aldilà della citata evenienza, colla nascita, del corpomente<br />

interessa conoscere se esistano condizioni che si<br />

possano definire ottimali per lo sviluppo equilibrato<br />

dell'uomo nel duplice ruolo relazionale di specie e di<br />

creatura tra creature e cose, cioè complessivamente di<br />

collocazione 'etica' nel più vasto mondo delle 'forme e<br />

nomi' e degli epifenomeni. Una risposta di senso può<br />

fornircela proprio il concetto di genoma fluido, ovvero<br />

della trasduzione espressivo-linguistica, cioè attuativa<br />

ed informativa di una fornitura in potenza (genoma) al<br />

passaggio d'atto ovvero di propensione di comunicazione<br />

fattuale che implica una retroazione di ulteriore possibilità<br />

nel terreno su cui insiste.<br />

Tale passaggio si connota come tentativo, come conato,<br />

come modificazione certamente di uno stato che vede<br />

innanzitutto nella compatibilità dell'innesto del nuovo<br />

un punto di prosecuzione del processo che può abortire<br />

o costruire nuovi accadimenti morfo-funzionali. Se restringiamo<br />

il campo alla nostra vita possiamo immaginare<br />

che condizioni biopsicosociali ottimali possano es-


med cosc enza<br />

ANNO 1 | 2019<br />

03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />

sere propedeutiche alla piena e salubre esplicazione<br />

delle potenzialità genomiche-epigenetiche finalizzate<br />

al dispiego della massima capacità possibile di apprendimento<br />

e crescita.<br />

Quest' ultima presuppone il mantenimento di una allostasi<br />

dinamica ovvero di stati di equilibrio dinamico garanti<br />

di evoluzioni, di accrescimenti interpretativi del<br />

contesto di appartenenza. In questo senso la conoscenza<br />

è comprensione del mondo e riconoscimento di una<br />

filiazione rispettosa, col derivato di una accettazione e<br />

benevolenza diffusa, precondizione di ulteriori esplorazioni<br />

positive nel benessere non solo personale.<br />

Tuttavia lo stesso processo di complessificazione organica<br />

presenta un vulnus severo se le pratiche di prossimità,<br />

per esempio lo stato inizialmente fusionale colla<br />

madre, il tatto-contatto per l'elicitazioni sensopercettive<br />

e appercettive, il senso di fiducia e sicurezza del caregiver<br />

(trusted companion) non si esplicano correttamente;<br />

in questo caso il possibile ideale percorso che<br />

può portare ad una base sicura, con costruzione di modelli<br />

operativi interni (internal working models) del sé<br />

e degli altri efficaci si arresterà, con ripercussioni negative<br />

variabili, talvolta severe.<br />

È difficile capire la portata vitale di uno sforzo individuale,<br />

ma anche sociale, finalizzato alla protezione di<br />

un felice sviluppo neurobiologico se non si evidenziano<br />

le interazioni e proprietà dei principali attori del processo,<br />

qui riprodotti in uno schema ipersemplificato ed<br />

orientativo, che riassume quello che potremmo chiamare<br />

il cervello dell'implementazione affettiva (attachment-related<br />

brain).<br />

Si noti che ogni processo di nuovo apprendimento (apprehensio,<br />

l'afferrare della mente) può essere tale solo<br />

se insiste su una struttura debole, fluida non irrigidita<br />

da una forma indeformabile, dunque proprio il 'fluid genoma'<br />

di cui si parla, in associazione coll'infinita modificabilità<br />

epigenetica e stereoisomerica con valenze<br />

espressive correlativamente infinite.<br />

11<br />

-<br />

Se prendiamo in considerazione il neurosviluppo del neonato<br />

si scopre che i primi anni (0-4) rappresentano il<br />

periodo formante decisivo in termini psico-organici, configurando<br />

nella sua correttezza odologica, neuronale,<br />

gliale e nelle arborizzazioni sinaptiche la substantia<br />

per funzioni crescenti di interconnessione e funzionalità<br />

complesse.<br />

Nella FEOS contestuale si inscrive la nostra ontoepigenesi<br />

che può slatentizzare conoscenze evolute in<br />

grado di segnare l'appartenenza ad un respiro universale.<br />

Una logica di umile inclusione dunque non di elettività<br />

antropocentrica.<br />

Bibliografia essenziale<br />

Bateson P., Plasticity, Robustness, Development and Evolution,<br />

Cambridge University Press, 2011<br />

Costello P.C., Attachment-Based Psychotherapy, APA,<br />

Washington DC 20002, 2013<br />

Ennis C., Pugh O., Epigenetics. A graphic guide, Icon<br />

Books Ltd, 2017<br />

Jullien F., Il gioco dell'esistenza, Feltrinelli Editore,<br />

2019<br />

GLOSSARIO nella pagina successiva.


Glossario<br />

12<br />

-<br />

Allostasi<br />

Capacità di mantenere la stabilità dei sistemi fisiologici per mezzo<br />

del cambiamento. È un metasistema di regolazione che mantiene<br />

la stabilità dei sistemi essenziali per la vita (sistemi omeostatici).<br />

Caregiver<br />

(Inglesismo) Colui che cura.<br />

Elicitazioni<br />

Ottenimento di informazioni tramite domande o altri stimoli.<br />

Epifenomeno<br />

1 FILOSOFIA Fenomeno secondario e accessorio che non cambia il<br />

carattere fondamentale dei fenomeni precedentemente considerati.<br />

2 MEDICINA Sintomo accessorio che non muta la diagnosi già<br />

emessa in base ai sintomi essenziali.<br />

Epigenetica<br />

L'epigenetica (dal greco ἐπί, epì, «sopra» e γεννητικός, gennetikòs,<br />

«relativo all'eredità familiare») è una recente branca degli<br />

studi genetici a complemento degli studi genetici tradizionali che<br />

si occupa dei cambiamenti che influenzano il fenotipo (In biologia,<br />

l'insieme delle caratteristiche morfologiche e funzionali di un organismo,<br />

quali risultano dall'espressione del suo genotipo senza alterare<br />

il genotipo ((la costituzione genetica di un organismo o di un<br />

gruppo di individui, corrispondente all'insieme degli alleli presenti<br />

per ogni gene, che presiede all'espressione dei caratteri somatici)<br />

e dalle influenze ambientali). Studia tutte le modificazioni ereditabili<br />

che variano l'espressione genica pur non alterando la sequenza<br />

del DNA (soprattutto con riferimento ai fenomeni ereditari a livello<br />

cellulare, meno a quelli trans-generazionali, dal genitore al figlio).<br />

Epistemologia<br />

Filosofia della scienza, disciplina che studia il valore, la natura della<br />

conoscenza scientifica.<br />

Filogenesi<br />

Processo di sviluppo degli organismi.<br />

Genoma<br />

Insieme dei geni di un corredo cromosomico aploide contenuti in<br />

un gamete (negli animali e nelle piante, ciascuna delle cellule sessuali<br />

che, fondendosi, determinano la fecondazione).<br />

Microbioma<br />

L'insieme del patrimonio genetico e delle interazioni ambientali<br />

della totalità dei microrganismi di un ambiente definito. Un ambiente<br />

definito potrebbe essere un intero organismo (per esempio,<br />

un essere umano) o parti di esso (per esempio, l'intestino o la cute).<br />

Morfofunzionale<br />

Relativo alla struttura e al funzionamento.<br />

Odologia<br />

Lo studio anatomico dei sistemi di fibre del sistema nervoso centrale.<br />

Ologenoma<br />

Genoma e microbioma.<br />

Ontogenesi<br />

L'insieme dei processi di sviluppo, sia embrionali sia postembrionali,<br />

fino al raggiungimento dello stato adulto.<br />

Stereoisomeria<br />

Caso particolare dell'isomeria, detto anche isomeria spaziale. La<br />

differenza tra stereoisomeria e isomeria consiste nel fatto che,<br />

mentre nelle molecole degli isomeri detti di posizione i singoli atomi<br />

sono concatenati in un ordine diverso da un isomero all'altro,<br />

nelle molecole degli stereoisomeri il reciproco concatenamento degli<br />

atomi è il medesimo ed è diversa solo la loro posizione nello<br />

spazio.<br />

Vulnus<br />

(Latino) Violazione, lesione di un diritto.<br />

GSES.R.L.<br />

G E S T I O N E S E R V I Z I<br />

E L E T T R O M E C C A N I C I<br />

GSE - GESTIONE SERVIZI ELETTROMECCANICI S.R.L.<br />

Strada Di Sabbione 73/A - 05100 Terni (TR)<br />

tel: 0744 800293


Cosa sono i grani antichi<br />

e perché consumarli?<br />

Ormai avrete sentito parlare di grani antichi, ma sapete<br />

cosa sono? Cosa si intende quando si parla di grani<br />

antichi? Semplice, i grani antichi non sono altro che<br />

varietà del passato rimaste originali e autentiche. Vale<br />

a dire che non hanno subito nessun intervento di<br />

modifica genetica per aumentarne la resa. L'esempio<br />

forse più conosciuto di grano antico in Italia è il grano<br />

duro Senatore Cappelli che è l'ingrediente principale<br />

della nostra pasta. Esistono tante altre varietà come il<br />

grano tenero Verna, il Gentil Rosso e tanti altri ancora.<br />

L'azienda Agraria Bio Alberti ha deciso da diversi anni<br />

di coltivare tra le colline umbre precisamente a Poggio<br />

Aquilone queste varietà di grani antichi: Grano Duro<br />

Senatore Cappelli, Grano Tenero Verna e Gentil Rosso<br />

che successivamente vengono lavorate artigianalmente<br />

con la macinazione a pietra. Esso è un processo di<br />

lavorazione che permette di non riscaldare il prodotto<br />

in modo da mantenere inalterate tutte le proprietà<br />

nutrizionali contenute nel chicco. Inoltre l'Azienda<br />

produce anche farine di: Lenticchie, Ceci, Farro Triticum<br />

Dicoccum e Farro Triticum Monococcum.<br />

Bio Alberti ha scelto l'agricoltura biologica per<br />

riportare in tavola sapori genuini e prodotti salutari e<br />

ha voluto coltivare queste varietà proprio per la loro<br />

naturale resistenza; esse erano infatti già coltivate in<br />

un'epoca in cui i moderni concimi azotati o il glifosato<br />

non erano ancora diffusi.<br />

I grani antichi risultano più tollerabili per un minor<br />

contenuto di glutine, più digeribili, dal gusto più<br />

intenso e aromatico ed hanno più nutrienti poiché<br />

hanno radici molto profonde che riescono a pescare più<br />

sostanze nutritive dal terreno. Proprio perché<br />

possiedono un indice di glutine più basso, devono<br />

necessariamente essere lavorati con più attenzione,<br />

richiedendo temperature più basse di lavorazione e<br />

tempi più lunghi di lievitazione.<br />

Azienda Agraria Alberti Guido<br />

Piazza S.Egidio,10 Poggio Aquilone (Tr)<br />

Tel.075/8743365 – Cell.3389902573<br />

www.bioalberti.com - info@bioalberti.com


SARA BINI<br />

Il ritorno di<br />

L<br />

EROS E PSICHE<br />

t<br />

e dei suoi figli<br />

14<br />

-<br />

Qualche mese fa, a diciassette anni dalla sua stesura,<br />

ho pubblicato la mia tesi di laurea, che consiste nella<br />

traduzione e nel commento di un poemetto tedesco sconosciuto,<br />

“I figli di Lilith” di Isolde Kurz. Questa scrittrice<br />

tedesca vissuta tra il diciannovesimo e il ventesimo<br />

secolo non svetta nell'Olimpo della letteratura germanica<br />

ed è perlopiù conosciuta per le sue novelle ambientate<br />

nel Rinascimento fiorentino.<br />

Caduta dal cielo<br />

L'opera “I figli di Lilith” mi è letteralmente caduta in testa<br />

mentre vagavo confusa e un po' scoraggiata nei meandri<br />

della biblioteca comunale di Bonn, cercando di capire<br />

come mai il mio iniziale progetto di tesi su Novalis<br />

non stesse procedendo come speravo. Evidentemente<br />

dovevo imbattermi in Isolde e nel suo piccolo epos visto<br />

che, una volta deciso di dedicarmi a “I figli di Lilith”,<br />

il lavoro è fluito senza problemi e mi ha portato i massimi<br />

risultati a livello accademico.<br />

Lilith la nera<br />

La portata innovativa del poemetto di Isolde consiste<br />

soprattutto nella sua originale rivisitazione del mito<br />

della nera Lilith, contenitore per eccellenza di tutti i lati<br />

oscuri del Femminile. Secondo il mito, Lilith è la prima<br />

donna di Adamo, creata insieme a lui e non successivamente<br />

dalla sua costola. Rifiutandosi di sottostare<br />

all'uomo, si erge a simbolo della ribellione femminile e,<br />

in alcune versioni del mito, arriva a opporsi perfino a<br />

Dio stesso.<br />

Di conseguenza, in una cultura fondamentalmente maschilista<br />

e patriarcale, non poteva che diventare un demone<br />

sanguinario e perturbante, represso negli inferi<br />

dell'inconscio collettivo. Perfino le donne in fondo la temono,<br />

in quanto rappresenta il lato potente, seducente<br />

e intimamente rivoluzionario che loro stesse non sono<br />

capaci di contattare né tanto meno di sviluppare armonicamente<br />

nella loro personalità.<br />

Eva e Lucifero<br />

Isolde, pur mantenendo la forza e l'eros di questa figura,<br />

ne stravolge completamente il significato tradizionale:<br />

da demone infero tentatore Lilith diventa un ponte<br />

tra l'uomo e la divinità, una sorta di sprone per<br />

l'evoluzione umana destinata a compiersi a livelli sempre<br />

più alti. D'altra parte, in questo epos, è Eva la creatura<br />

di Lucifero, in quanto vuota proiezione dei più bassi<br />

desideri maschili di lussuria e onnipotenza. Adamo,<br />

come sappiamo, non è esattamente un campione<br />

d'integrità o di forza di volontà, per cui Eva ha gioco facile<br />

e a Lilith non resta che tornare nell'abbraccio di<br />

Dio. Conosciamo già il resto della storia, anche se ormai<br />

è chiaro come il peccato originale, per Adamo, non sia<br />

stato tanto il mangiare quella benedetta mela, quanto<br />

il rifiutare la propria origine e missione divina simboleggiata<br />

dal suo primo amore Lilith. I figli di Eva e Adamo<br />

sono dunque una razza degradata, un'umanità che<br />

segue le orme squallide dei genitori: schiavi della sensualità,<br />

avidi e attaccati solo ai beni materiali, ciechi<br />

nell'odio e nella menzogna.


med cosc enza<br />

ANNO 1 | 2019<br />

03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />

Donna, conosci te stessa<br />

Tuttavia anche Lilith e Adamo, nel loro breve idillio,<br />

hanno concepito un figlio, che è destinato a portare<br />

avanti l'opera evolutiva iniziata dalla madre. Ogni qual<br />

volta i suoi fratellastri, i figli di Eva, si troveranno a un<br />

momento storico di svolta, Dio rimanderà sulla Terra<br />

questo bimbo benedetto sotto varie vesti e incarnazioni:<br />

artista, condottiero, filosofo, scienziato… in ogni caso<br />

guida e luce per l'umanità deviata.<br />

Dunque qual'è, per noi, il messaggio di questo poema?<br />

Chi è questa nuova Lilith e chi sono i suoi figli?<br />

La Lilith di Isolde Kurz è l'emblema di una femminilità<br />

emancipata e al contempo non in contrasto con l'uomo:<br />

ciò è possibile solo se la donna riesce ad armonizzare<br />

in sé sapientemente i propri aspetti femminili e maschili.<br />

“Donna, conosci te stessa”, potrebbe essere il messaggio<br />

di Lilith per il femminile contemporaneo. Ciò significa:<br />

esplora le tue passioni, coltiva i tuoi talenti, realizza<br />

le tue potenzialità, siano esse di madre o di artista,<br />

di scienziata o di cuoca…ma soprattutto non lasciare<br />

che siano altri a dettare cosa devi essere. Impara<br />

a separare l'oro di chi sei realmente dal piombo delle<br />

convenzioni sociali, dalle frustrazioni e illusioni di madri<br />

e nonne, dalle paure e inibizioni di secoli di società<br />

patriarcale, dall'inconscia ricerca del Principe Azzurro e<br />

della Famiglia del Mulino Bianco.<br />

I figli di Lilith<br />

E chi sono, oggi, i figli di Lilith? Sono tutti coloro che<br />

sentono dentro di sé il richiamo verso un orizzonte più<br />

libero e più ampio, che non si stancano di migliorarsi, di<br />

trascendere i propri limiti, di bruciare il proprio egoismo<br />

e la propria negatività. Sono tutti quegli uomini e<br />

donne che stanno attivamente lavorando dentro e fuori<br />

di sé affinché l'umanità possa essere ancora degna di<br />

questo nome.<br />

Il riscatto<br />

Nel panorama attuale di costante violenza, mortificazione<br />

e abbrutimento, il mio augurio è che risorga velocemente<br />

il Femminile in tutta la sua potente bellezza e<br />

sovversivo splendore. Saranno proprio la sua forza di<br />

rinnovamento, la sua capacità di empatia e il suo innato<br />

gesto d'amore a portare conforto e riscatto alla Vita<br />

su questo pianeta, risanandone le ferite e ristabilendone<br />

la pienezza e l'armonia.<br />

15<br />

-


PAOLO DELL’OMO<br />

EROS E PSICHE<br />

KEN WILBER E LA<br />

o<br />

Psic logia<br />

Transpersonale<br />

Ken Wilber è unanimemente riconosciuto come uno degli<br />

esponenti principali e più autorevoli della Psicologia<br />

Transpersonale. Ma prima di tutto, cos'è la<br />

“psicologia transpersonale”?<br />

16<br />

-<br />

Questo termine esprime una concezione della psicologia<br />

che va “oltre il confine della persona” e che cioè ha<br />

come compito primario quello di espandere il campo di<br />

auto-coscienza dell'individuo verso aree della psiche<br />

che investano anche la prospettiva spirituale e autorealizzativa.<br />

In questo ambito appunto spicca a pieno titolo<br />

la figura di Ken Wilber, uno studioso statunitense<br />

che ha detto la sua e ha caratterizzato in maniera assolutamente<br />

originale questo campo di studi.<br />

Figura autorevole e un tempo “eversiva”, al punto che il<br />

suo primo testo di importanza fondamentale, Lo spettro<br />

della coscienza, fu rifiutato dalla maggior parte degli<br />

editori sino alla sua prima pubblicazione, avvenuta solo<br />

dopo diversi anni dalla sua stesura.<br />

Nato nel 1949 a Oklahoma City, dopo essersi interessato<br />

al Tao Te Ching e in seguito al Buddhismo, si è laureato<br />

presso l'Università del Nebraska-Lincoln con una<br />

doppia specializzazione in Chimica e Biologia.<br />

Questo elemento rende già di per sé l'idea di uno spiccato<br />

temperamento eclettico, che troverà poi modo di<br />

esprimersi nella sua visione olistica che include non solo<br />

la psicologia ma, nell'ambito di una prospettiva integrata,<br />

anche altre discipline quali la medicina, la biologia,<br />

l'economia e le scienze sociali, visione che si riscontrerà<br />

soprattutto nelle sue maggiori opere della tarda<br />

maturità, tra cui Psicologia Integrale e La Teoria del<br />

Tutto.<br />

Oltre i confini, oltre i protocolli<br />

L'importanza di questo grande psicologo risiede<br />

nell'aver concepito, sulla base delle ricerche e delle teorie<br />

formulate da alcuni suoi predecessori - come Carl<br />

Gustav Jung, per quanto riguarda il contesto europeo e<br />

Abraham Maslow, per quello statunitense - una visione<br />

del processo psicoterapeutico che prende in considerazione<br />

tutte le aree dello sviluppo umano (emotivo, cognitivo,<br />

morale, ma anche autorealizzativo, spirituale,<br />

etc.) andando oltre il livello fino a quel momento concepito<br />

dai protocolli clinici sino ad allora applicati. Fino<br />

a quel momento, infatti, sia pure con importanti eccezioni,<br />

si poteva considerare compiuto uno sviluppo adulto<br />

che avesse raggiunto il profilo della “normalità” nelle<br />

varie aree, mentre per Wilber occorre spingersi oltre, sino<br />

a raggiungere gli stadi dell'auto-realizzazione dapprima,<br />

e dello sviluppo spirituale successivamente, in vista<br />

della considerazione dell'essere umano, appunto, come<br />

un tutto, e cioè come una realtà “olistica”. Questa visione<br />

è ancor più interessante se si considera che nel<br />

corso dei suoi lavori questo autore ha “rispettato” ed integrato<br />

nella sua opera la concezione stadiale dello sviluppo<br />

dell'essere umano nella sua varie fasi legate alle<br />

differenti età, accogliendo dunque le varie e diverse<br />

concezioni legate allo sviluppo umano degli autori precedenti<br />

(come ad esempio Piaget, per quanto riguarda<br />

lo sviluppo dell'intelligenza e delle altre funzioni cognitive<br />

o come Kohlberg, per quanto riguarda lo svilup


med cosc enza<br />

ANNO 1 | 2019<br />

03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />

po morale) ma estendendole sino ai livelli evolutivi superiori<br />

dell'essere umano. La sua impronta eclettica iniziale,<br />

poi, lo ha portato recentemente a proporre visioni<br />

sempre più ardue e globali, inclusive non solo<br />

dell'essere umano e della società, ma tali da estendersi<br />

a comprendere una prospettiva “cosmica”, riaffermando<br />

quel principio di unità e di sintesi mirabilmente espresso<br />

nell'aforisma di Ermete Trismegisto per cui: “come in<br />

alto, così in basso”.<br />

La psicologia del futuro?<br />

Infine, anche sotto un altro punto di vista Wilber riveste<br />

un grande interesse per la psicologia contemporanea:<br />

partendo da uno schema dello sviluppo umano articolato<br />

in diverse aree, ha messo in evidenza come in uno<br />

stesso individuo si possa ravvisare un elevato livello di<br />

sviluppo in una data area (ad esempio, proprio nella sfera<br />

spirituale) che non corrisponde però al medesimo<br />

grado di evoluzione in altre (ad esempio nell'area psicosessuale<br />

o cognitiva) determinando così un profilo di<br />

“disarmonia evolutiva” che necessiterà di un percorso terapeutico<br />

ad hoc mirato al riequilibrio delle varie aree.<br />

Per concludere, possiamo dire che la psicologia transpersonale<br />

rappresenta - per citare un omonimo testo<br />

di Stanislav Grof, altro esponente contemporaneo di<br />

questa corrente - la “psicologia del futuro”? Sì, se si tiene<br />

conto del notevole interesse suscitato dalla spiritualità<br />

in questo periodo storico, a fronte però di un approccio<br />

“scientista” che sembra resistere all'influsso derivante<br />

da questo rinnovato interesse a livello globale<br />

per tutto ciò che è trascendente e che riguarda le tematiche<br />

ambientali. E autori come Ken Wilber, ne rappresentano<br />

certamente, a tutti gli effetti, la punta di diamante.<br />

INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE:<br />

- Ken Wilber<br />

Lo spettro della coscienza, ed. Crisalide, 1993<br />

- Id. - Oltre i confini, ed. Cittadella, 2005<br />

- Id. - Psicologia Integrale", ed. Crisalide, 2014<br />

17<br />

-


LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO I TUMORI<br />

L'esercizio fisico:<br />

il suo ruolo in oncologia<br />

Esiste una stretta correlazione tra una costante attività<br />

fisica e la comparsa di neoplasie. L'effetto benefico del<br />

movimento si manifesta, non solo nella capacità di ridurre<br />

la possibilità di ammalarsi di cancro (prevenzione<br />

primaria), ma anche nei pazienti oncologici, che hanno<br />

terminato i trattamenti terapeutici, nei quali un costante<br />

allenamento fisico riduce la percentuale di comparsa<br />

di recidiva (prevenzione terziaria). Questi effetti<br />

sono determinati dalla capacità da parte del movimento<br />

di attivare tutta una serie di meccanismi di protezione<br />

da parte dell'organismo. Infatti un'attività fisica regolare<br />

aiuta, innanzi tutto, a ridurre l'indice di massa corporea<br />

e, quindi, in modo indiretto, a prevenire i tumori<br />

legati al sovrappeso e all'obesità. Si osserva, inoltre, un<br />

aumento del flusso di sangue nei tessuti che facilita sia<br />

l'arrivo di sostanze antinfiammatorie (un'infiammazione<br />

cronica spesso precede la comparsa di cellule tumorali<br />

il un tessuto), sia l'eliminazione di sostanze tossiche accumulate.<br />

L'impegno fisico accelera il transito intestinale<br />

e questo spiega perché nelle persone che fanno<br />

sport si abbia una riduzione sia della comparsa di una<br />

neoplasia intestinale sia della possibilità di recidive.<br />

Oltre a ciò si osserva una riduzione della concentrazione<br />

di alcuni ormoni (tra i quali gli estrogeni) a cui sono<br />

sensibili alcuni tumori come quello della mammella,<br />

dell'utero e della prostata. Come se non bastasse viene<br />

stimolata l'attività del sistema immunitario che regola<br />

la proliferazione di alcune cellule tra cui i macrofagi e i<br />

linfociti natural- killer implicati nel cancro.<br />

Negli sportivi aumenta, inoltre, la sensibilità dei tessuti<br />

all'insulina con diminuzione del suo rilascio nel sangue<br />

e conseguente immediato utilizzo degli zuccheri.<br />

L'attività fisica è molto importante anche nella riabilitazione<br />

oncologica, quando i pazienti hanno terminato i<br />

trattamenti oncologici, perché, oltre a ridurre la percentuale<br />

di recidive, essa facilita il miglioramento della forma<br />

fisica e accrescimento della forza muscolare; riduce<br />

le limitazioni dei movimenti con conseguente miglioramento<br />

della mobilità e della coordinazione; fa diminuire<br />

il dolore e la fatigue (stanchezza). In questi pazienti<br />

il beneficio dell'attività fisica si manifesta anche sul<br />

piano psichico, perché essi acquistano, man mano che<br />

cresce la forza e la possibilità di muoversi in modo corretto,<br />

una percezione più positiva di loro stessi e della<br />

possibilità di avere una migliore qualità di vita. Dal punto<br />

di vista sociale la palestra è il veicolo per acquisire<br />

nuovi contatti dal momento che crea un ambiente di<br />

scambi interpersonali che spezzano l'isolamento in cui<br />

il paziente oncologico tende a chiudersi. A dicembre<br />

2018 ha preso il via il Progetto della LILT per donne<br />

operate al seno che avevano terminato il trattamento<br />

oncologico dal titolo “Muoviti Muoviti”. Questo progetto<br />

che prevedeva un'ora di ginnastica in palestra o in acqua<br />

per tre volte a settimana con monitoraggio dei risultati<br />

fisici e medici ottenuti nel tempo. Il progetto riprenderà<br />

a settembre con l'inserimento di altre persone,<br />

precedentemente trattate anche per altri tipi di neoplasia,<br />

che vorranno partecipare all'iniziativa.<br />

Per informazioni ed eventuali iscrizioni rivolgersi alla<br />

sede della Lega Tumori di Terni in Viale Trento n.50, telefonando<br />

dal 1 settembre dal lunedì al venerdì dalle<br />

ore 9.30 alle ore 12.30 al numero 0744-431220 o scrivendo<br />

una mail a:<br />

info@legatumoriditerni.it<br />

www.legatumoriditerni.it


L'A.I.D.O. promuove il dono più prezioso che abbiamo e<br />

che, trovandoci sul punto di perderlo, ci può essere<br />

riofferto da qualcuno: la VITA.<br />

Dal diciottesimo anno di età, si può esprimere il<br />

consenso o il diniego a voler donare i propri organi e<br />

tessuti dopo la morte in vari modi, tutti validi ai sensi<br />

della legge:<br />

¤ firmando l'apposito modulo presso l'Azienda<br />

Sanitaria Locale (ASL) di riferimento;<br />

¤ contattando la sede A.I.D.O. locale che, previa<br />

compilazione dell'atto olografo, con data e firma,<br />

rilascerà la “Donor Card”;<br />

¤ scrivendo la propria volontà su un foglio bianco<br />

con data e firma, da portare anch'esso sempre con<br />

sé;<br />

¤ facendone richiesta all'ufficio anagrafico del<br />

comune di residenza, in occasione del primo<br />

rilascio o del rinnovo della Carta d'Identità.<br />

Le dichiarazioni rese all'ASL, al Comune e all'A.I.D.O.<br />

verranno registrate nel Sistema Informativo Trapianti<br />

(SIT) e sarà possibile cambiare idea in ogni momento.<br />

Sarà valida l'ultima dichiarazione resa in ordine<br />

temporale.<br />

E' importante esprimersi in merito perché così la nostra<br />

idea sarà rispettata senza delegare i nostri familiari per<br />

noi.<br />

Ma lo è ancora di più scegliere di donare i propri<br />

organi.<br />

E' un atto civile e solidale da fare con serenità perché:<br />

¤ la Rete Nazionale Trapianti, nata con la Legge<br />

n°91, 01.04.1999 e coordinata dal Centro<br />

Nazionale Trapianti (CNT), agisce con criteri e<br />

decreti legislativi rigorosissimi;<br />

¤ i pazienti, in attesa di un organo salvavita, sperano<br />

nella sensibilità delle persone e possono riceverlo<br />

anche da donatori di oltre novant'anni!<br />

Per approfondire:<br />

www.aido.it<br />

www.diamoilmegliodinoi.it<br />

www.salute.gov.it<br />

A.I.D.O. PROVINCIALE TERNI<br />

c/o AVIS Via L. Aminale, 30 Terni<br />

Tel: 0744.400118 / 3339101181 / 3283276<br />

E-mail: terni.provincia@aido.it


MAX SCHIAVETTA<br />

MEDITAZIONE E RICERCA INTERIORE<br />

Il viaggio<br />

del Matto<br />

In questa rubrica trattiamo temi relativi alla meditazione e al risveglio di coscienza. E allora perché<br />

ospiteremo un ciclo dedicato agli Arcani Maggiori dei Tarocchi? Semplice: perché i Tarocchi, in particolare<br />

gli Arcani Maggiori, rappresentano una narrazione alchemica, simbolica e artistica davvero<br />

formidabile della nostra avventura umana e spirituale. Il viaggio del Matto è il viaggio di ognuno di<br />

noi, osservando il quale possiamo approssimarci a quel sé reale nascosto e misterioso, essenza della<br />

nostra natura reale. Meditare sugli Arcani dei Tarocchi significa attraversare progressive porte sulla<br />

Via della consapevolezza. Lungi dall'essere, quindi, un semplice sistema divinatorio, i Tarocchi ci propongono<br />

uno spettacolo umano e cosmico capace di risuonare nelle profondità del nostro animo.<br />

C’era una volta...<br />

20<br />

-<br />

Ma c'è ancora, e c'è in ogni istante e ci sarà sempre, fino<br />

a che l'Uomo camminerà sulla Terra…un Ragazzo.<br />

C'erano anche delle montagne altissime, tanto alte che<br />

il suono dei Mondi non le raggiungeva. Lì la neve e i<br />

ghiacci ricoprivano di bianco e di silenzio ogni cosa, come<br />

una coperta morbida e accogliente che rende tutto<br />

più delicato, che attutisce ogni rumore lasciando spazio<br />

ad un unico, costante suono, il suono dell'Universo.<br />

E poi c'era il sole: un sole enorme, bianco anche lui, come<br />

un Padre compassionevole, una Madre affettuosa,<br />

una grande presenza immanente che si rinnova ad ogni<br />

istante colorando di toni pastello l'aria e i pensieri. Questo<br />

sole era intelligente e sapeva scaldare quando necessario<br />

e rinfrescare quando il caldo era eccessivo. Sapeva<br />

comparire discretamente all'affacciarsi della malinconia<br />

e splendere possente spingendoti avanti, a scoprire<br />

cose nuove ad ogni istante.<br />

E poi c'era il Ragazzo. Era giovane e di bell'aspetto, veniva<br />

da molto lontano ma, se qualcuno gliel'avesse chiesto,<br />

non avrebbe saputo dire da dove, né da quando.


med cosc enza<br />

ANNO 1 | 2019<br />

03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />

Camminava, a volte lentamente a volte di buona lena,<br />

senza mai stancarsi, senza mai fermarsi…se ci fosse stato<br />

un “mai”. Ad ogni passo nasceva e moriva, assaporando<br />

quell'unico, infinitesimo istante di meraviglia tra un<br />

passo e l'altro, riscoprendo e riscoprendosi sempre nuovo<br />

e diverso. Il Ragazzo non sapeva nulla dei Mondi,<br />

non conosceva nulla delle cose della Terra, a dirla tutta<br />

non conosceva alcunché pure dei Monti Innevati che<br />

percorreva da così tanto tempo. In effetti però alcune<br />

cose le sapeva: sapeva cogliere la meraviglia in ogni nuvola,<br />

in ogni lieve brezza che gli accarezzava i capelli,<br />

in ogni fiocco di neve e in ogni granello di sabbia sotto<br />

i suoi piedi. Portava con sé un piccolo fagotto di stoffa<br />

dentro cui raccoglieva tutto ciò che gli serviva, ma spesso<br />

se ne dimenticava ...perché in fondo non gli serviva<br />

proprio niente.<br />

Ah si, c'era anche un cane! Un piccolo cagnolino bianco<br />

che lo seguiva ad ogni passo scodinzolando. Come lui<br />

era profondamente felice e, come per tutti i cani, la felicità<br />

derivava dal fatto di essere lì, con il Ragazzo, e di<br />

poterne condividere la silenziosa compagnia senza nulla<br />

pretendere.<br />

Un mattino mentre erano seduti a contemplare i disegni<br />

che il vento faceva sulla neve il Ragazzo, accarezzando<br />

il cane dietro le orecchie, vide un fiore bianco<br />

spuntare dall'unica macchia di erba non coperta dalla<br />

neve. Era un fiore meraviglioso e dai suoi petali emanava<br />

una luce trasparente che sapeva di neve, di luce e di<br />

amore. «Potrei portarlo con me, lo vorrei tanto, mi ricorderebbe<br />

in ogni istante la meraviglia di questo silenzio»<br />

pensò il giovane « Ma se lo colgo non potrà più godere<br />

di questo spettacolo, non potrà più crescere e nutrire<br />

il mondo della sua bellezza...».<br />

Una voce lontana eppure così vicina, dentro e fuori di<br />

lui, gli suggerì soffiando come un vento delicato: «Portalo<br />

nel tuo cuore, sarà per sempre con te e nei momenti<br />

difficili ti riporterà qui, dove tutto ha inizio».<br />

Il fiore fremette, come a dare il suo assenso, e il Ragazzo,<br />

contemplandolo, ne percepì la perfezione e la grazia,<br />

la forza nelle piccole radici, la curva delicata di ogni<br />

foglia e, amandolo, divenne quel fiore.<br />

«Si, ti porterò con me!».<br />

Felice, accarezzò i petali serici e candidi e ripartì per il<br />

suo Viaggio con un nuovo amico, tenendo una mano alzata<br />

e le dita strette, proprio come se il fiore fosse lì tra<br />

le sue mani.<br />

Si sentiva felice.<br />

E fu proprio allora che decise di darsi un nome: “mi chiamerò<br />

Atman! È un bel nome no?” …il cagnolino scodinzolò<br />

tranquillo.<br />

Il sole era alto, il vento fresco carezzava il suo vestito<br />

stampato a fiori, come un prato in Primavera, mentre<br />

camminava felice col suo nuovo amico tra le dita, gli occhi<br />

al cielo e la sensazione di volare leggero<br />

...quando il cane iniziò ad abbaiare.<br />

“Fermati Atman! Davanti a te c'è un burrone!!”<br />

… e allora? rispose il Ragazzo,<br />

“cadrai sciocco”<br />

– beh, cosa ci può essere di tanto pericoloso?<br />

-“se cadi potresti morire!”<br />

… e allora?<br />

I primi sassolini stavano già rotolando giù dalla scarpata,<br />

i piedi del Ragazzo erano pericolosamente vicini allo<br />

strapiombo, talmente profondo che non se ne vedeva la<br />

fine.<br />

Ancora un passo e Atman incontrò il vuoto.<br />

Iniziò a scivolare sempre più velocemente e lo trovò<br />

molto divertente, iniziò a ridere sotto quel cielo azzurro<br />

mentre il cagnolino abbaiava disperatamente.<br />

Il suo sguardo cadde su un fiore giallo che cresceva a<br />

strapiombo sul dirupo e i suoi occhi si riempirono di<br />

quella meravigliosa tonalità, della perfezione dei petali,<br />

del profumo degli stami intrisi di polline, della delicatezza<br />

dello stelo, … poi cadde.<br />

(continua nel prossimo numero...)<br />

21<br />

-


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MANUELA OXOLI<br />

ECOLOGIA, AMBIENTE ED ENERGIA<br />

shungite<br />

PIETRA DI PROTEZIONE ED ARMONIA<br />

24<br />

-<br />

La Shungite viene estratta unicamente nella Repubblica<br />

di Carelia, nella Federazione Russa, ai confini tra la<br />

Russia e la Finlandia, dove è presente il deposito di Zazhoginsky.<br />

Il nome Shungite le è stato attribuito nel<br />

1887, prendendo spunto dal nome di un villaggio adiacente<br />

alla cava, Shunga, sulle rive del lago Onega.<br />

Come abbia avuto origine non è ancora chiaro, si<br />

ipotizza da residui organici fossili, da scariche<br />

di fulmini o da un meteorite.<br />

Rispetto a cristalli e pietre, ha una<br />

caratteristica unica: la capacità di<br />

condurre energia elettrica.<br />

Questa capacità è probabilmente<br />

la chiave per la sua interazione<br />

con l'ambiente.<br />

Le particolari proprietà della Shungite<br />

sono dovute al carbonio di cui è<br />

formata che assume una particolare forma<br />

molecolare (prevalentemente una molecola a 60<br />

atomi) nella quale gli atomi di carbonio si dispongono<br />

creando una figura simile ad un pallone da calcio.<br />

Questa molecola è stata definita Fullerene, dal nome<br />

dell’architetto americano R. B. Fuller, il quale creò delle<br />

cupole geodetiche che ne ricordano la forma. Quando<br />

sollecitata da un disturbo elettromagnetico o geopatico<br />

la Shungite vibrerà in modo tale da riportare in coerenza<br />

il campo quantico che la circonda, influenzando<br />

e correggendo per risonanza la vibrazione disarmonica.<br />

Grazie a questa capacità armonizzante, è in grado di<br />

contrastare gli effetti nocivi di radiazioni e vibrazioni, rimuovere<br />

memorie di luoghi e pensieri negativi, ripulire<br />

e rigenerare i cristalli.<br />

La sua vibrazione originale è inalterabile: come un diapason<br />

tende a risuonare con le vibrazioni naturali<br />

della persona per riportarle<br />

all’equilibrio.<br />

Non si carica elettricamente o negativamente,<br />

non ha bisogno di<br />

manutenzione e funziona sempre.<br />

Inoltre i Fullereni hanno<br />

un effetto riequilibrante sul<br />

metabolismo, sull’attività cellulare,<br />

nervosa, immunitaria ed<br />

hanno effetti depurativi. Contrastando<br />

i radicali liberi e l’ossidazione<br />

cellulare migliorano la rigenerazione organica<br />

e promuovono una vita salutare favorendo<br />

l'armonizzazione e la riduzione dello stress.<br />

Ma come funziona?<br />

Viene definita Pietra di Protezione anche se effettivamente<br />

non scherma ma trasforma e questa proprietà è<br />

fondamentale poichè, se schermasse, nessun apparato<br />

elettronico funzionerebbe perché, semplicemente, non


med cosc enza<br />

ANNO 1 | 2019<br />

03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />

arriverebbe alcun segnale. Questa capacità di trasformazione<br />

viene spiegata dai Campi di Torsione.<br />

Tra la fine dell’800 ed i primi del ‘900, un matematico<br />

francese, Elie Cartan in seguito a studi ed interazioni<br />

tra Matematica, Geometria, Fisica Quantistica e Teoria<br />

della Relatività ha classificato gli spazi simmetrici ed<br />

elaborato il concetto di Spin per rappresentare le rotazioni<br />

dello spazio in modo bidimensionale.<br />

Successivamente, alcuni ricercatori russi (in particolar<br />

modo Nikolai Aleksandrovich Kozyrev) hanno ripreso<br />

questi studi elaborando la teoria dei Campi di Torsione<br />

o spiraliformi. Un Campo di Torsione può avere una rotazione<br />

verso destra o verso sinistra.<br />

Per esempio, la spirale del DNA ha un Campo di Torsione<br />

con rotazione destrogira, così come altre forme della<br />

natura (conchiglie, alcuni vegetali, ecc.).<br />

Successivamente, le ricerche dello studioso russo Vlail<br />

Kaznatcheev dell’Istituto di Medicina Clinica Sperimentale<br />

di Novossibirsk, hanno dimostrato che la rotazione<br />

destrogira favorisce gli esseri viventi mentre il campo<br />

di torsione levogiro ha un effetto negativo.<br />

Le emissioni elettromagnetiche generano un campo di<br />

torsione levogiro, quindi interferente.<br />

La Shungite, grazie alla presenza dei Fullereni, aiuta il<br />

corpo energetico a correggere l’influenza dei campi<br />

di torsione da levogiri a destrogiri.<br />

Può essere modellata in forme funzionali e di arredo<br />

che la rendono, oltre che utile, anche elegante e bella<br />

per ogni spazio. L’ambiente ha una grande influenza su<br />

di noi: più viviamo in un ambiente armonico più saremo<br />

in grado di scegliere con lucidità ed equilibrio e potremmo<br />

essere meglio ispirati dalla nostra guida interiore.<br />

Tipi di Shungite<br />

La Shungite di tipo 1 è chiamata Shungite Nobile o<br />

d’élite e contiene dal 90 al 98% di carbonio organico<br />

(certificata con un minimo del 93%). Le pietre di Shungite<br />

d’élite hanno superfici argentee lucenti e un alto<br />

potenziale energetico.<br />

La Shungite élite si trova nella sua forma cristallizzata,<br />

non è modellabile perché troppo friabile. Gli oggetti in<br />

Shungite possono avere diverse dimensioni, più grande<br />

è la dimensione maggiore è il loro effetto.<br />

Consiglio il tipo’ élite, la migliore come pendente da<br />

portare con sé per l’alta percentuale di Fullereni che la<br />

rende particolarmente efficace nel suo lavoro di riequilibrio<br />

energetico, maggiore rispetto alla Shungite di tipo<br />

2. La Shungite élite esprime il suo massimo potenziale<br />

portata al collo nella zona del Timo, ha un effetto<br />

attivante sulla Ghiandola Pineale, aiuta la concentrazione,<br />

la capacità di discernimento e calma il mentale.<br />

La shungite di tipo 2 ha una percentuale di Fullerene<br />

che va dal 28 al 35%, è adatta ad essere lavorata poiché,<br />

non essendo stratificata come la élite, può essere<br />

modellata con più facilità ed è più indicata nella riarmonizzazione<br />

dell’ambiente. Per questa pietra, più il volume<br />

è ampio e più il lavoro di “Phasing” (rifasare, riportare<br />

all’equilibrio originale) risulta efficace.<br />

INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE:<br />

-Shungite – Energia di vita | Regina Martino<br />

Enrico Damiani Editore, 2011<br />

-Poteri e virtù della Shungite | Florence Mégemont<br />

L'Età dell'Acquario Editore, 2016<br />

25<br />

-


PAOLA PIERONI<br />

LETTERATURA, POESIA, ARTE<br />

crea<br />

tiva<br />

26<br />

-<br />

Mi è capitato molte volte di ascoltare persone che dichiaravano<br />

di essere scrittori creativi. Bello! Di che genere?<br />

A volte, ho ottenuto come risposta: manifesti pubblicitari<br />

o relazioni aziendali. È indubbio che anche in<br />

questi lavori sia presente una componente creativa (anzi,<br />

guai se non ci fosse) e sono opere utili e, in molti casi,<br />

artistiche. Ma, permettetemi, la scrittura creativa è<br />

un'altra cosa e deve implicare necessariamente la creazione<br />

di storie o di racconti. Che cos'è una storia? Senza<br />

scendere nei dettagli, uno dei significati è 'ricerca'. E se<br />

qualcosa deve essere ricercato vuol dire che, in qualche<br />

modo, già esiste. Questo sembra collidere con il verbo<br />

'creare' al quale possiamo attribuire significato di 'fare<br />

dal nulla'. Quindi, le storie sono qualcosa che già esistono<br />

o che devono essere create dal nulla?<br />

Introduciamo qui il pensiero di Vogler, sceneggiatore<br />

statunitense, il quale fa un intrigante paragone fra gli<br />

scrittori e gli sciamani.<br />

“Gli sciamani sono stati definiti i 'guaritori feriti' e, come<br />

gli scrittori, sono persone speciali che si distinguono dagli<br />

altri per i sogni che fanno, per le loro visioni o per le<br />

esperienze uniche che hanno vissuto. Gli sciamani, come<br />

molti scrittori, sono forgiati al loro mestiere da prove<br />

terribili. Potrebbero essere gravemente malati o cadere<br />

da una scogliera e ritrovarsi con tutte le ossa rotte.<br />

Potrebbero esser morsi da un leone o da un orso, smontati<br />

e riaggiustati come nuovi. In un certo senso muoiono<br />

e rinascono e tali esperienze conferiscono loro dei<br />

poteri molto speciali. […]<br />

[…] In qualità di scrittori, viaggiamo per altri mondi non<br />

come semplici sognatori, ma come sciamani con il potere<br />

magico di imbottigliarli e di riportarli in forma di storie<br />

da condividere con gli altri.”<br />

[Christopher Vogler – Il viaggio dell'eroe]<br />

Cos'è dunque la scrittura? La definizione che ritengo<br />

più bella e attinente è la seguente:<br />

la scrittura è un'osservazione. È un'esplorazione di qualcosa<br />

che già esiste, qualcosa di nascosto che deve essere<br />

ritrovato. Un po' quello che sosteneva Michelangelo<br />

della scultura. L'idea è già presente nel blocco di marmo,<br />

deve solo essere tirata fuori. Ma se una scultura è<br />

già presente nel marmo, la storia che vogliamo raccontare<br />

(e che quindi deve essere osservata) dove risiede?<br />

Non esiste una risposta univoca a questa domanda e invito<br />

ogni scrittore, o potenziale tale, a individuare la<br />

propria. Chi ha provato a scrivere seriamente, ossia per<br />

un tempo lungo e costante in maniera concentrata, sa<br />

che a un certo punto si ha la sensazione di viaggiare<br />

nel tempo e nello spazio. Si entra in una dimensione<br />

estranea, si è in estasi creativa. E lì, i sogni, le visioni, le<br />

unicità sono osservate, imbrigliate e poi messe su carta.<br />

S'imprimono su un foglio bianco. Ed eccola lì: l'idea che<br />

è stata tirata fuori, al pari del Mosè nella pietra.<br />

La storia di un eroe e di un mondo da salvare, una coinvolgente<br />

indagine, una storia d'amore piena di passione<br />

o un racconto umoristico che rallegrerà gli animi. Cosa


med cosc enza<br />

ANNO 1 | 2019<br />

03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />

tu, scrittore creativo, osserverai, imbottiglierai e trasporterai<br />

su questo piano esistenziale per condividerlo<br />

con gli altri? Sì, perché lo scrittore creativo,<br />

l'intrappolatore di storie e racconti, è destinato a condividere<br />

il suo lavoro.<br />

Se il processo di creazione è – e deve essere – solitario.<br />

Un po' esplorazione, un po' meditazione, un po' introspezione…<br />

funziona solo se si fa con se stessi. Il lavoro<br />

completato invece è qualcosa che non riesce a rimanere<br />

fermo, è creatura viva che deve essere liberata. Lo richiede<br />

con tutte le sue forze. E per liberarla ci vuole coraggio.<br />

Quanti scrittori hanno storie complete o parziali<br />

chiuse nei loro cassetti? Non si può rimanere sordi al loro<br />

richiamo. Certo, la condivisione (che sia pubblicazione,<br />

o con i propri cari) non è qualcosa da prendere alla<br />

leggera, è anch'essa un processo; stavolta tecnico oltre<br />

che artistico. È un cammino profondo, non certo facile,<br />

ma ricco di esperienze e di emozioni. Qualcosa che vale<br />

la pena intraprendere. Abbiamo dunque riflettuto un<br />

po', forse in maniera un po' insolita, sulla scrittura creativa.<br />

Vi devo confessare una cosa: nonostante io sia insegnante<br />

di scrittura creativa, non credo che la scrittura<br />

possa essere insegnata. Si possono spiegare gli strumenti<br />

e si possono offrire spunti di riflessione o momenti<br />

d'ispirazione; senza contare l'utilità del confronto<br />

tra persone con interessi simili. Ma le idee, quelle<br />

non le può insegnare nessuno. E questo implica che la<br />

scrittura creativa è anche una grande opera di auto osservazione<br />

e di auto guarigione. Scrittura del benessere<br />

è chiamata al giorno d'oggi, banalizzando un po'.<br />

Ma come diceva Michael Ende (autore de «La Storia Infinita»):<br />

«... questa è un'altra storia e andrà raccontata<br />

un'altra volta».<br />

27<br />

-<br />

Mosè di Michelangelo<br />

scultura 'viva' già presente nel blocco di marmo da cui è stato estratto


MARCO MENICHELLI<br />

IL RIMEDIO DELL’ERBORISTA<br />

l’echin acea<br />

DALLA MEDICINA TRADIZIONALE ALLA MEDICINA SCIENTIFICA,<br />

UN VALIDO ALLEATO PER L'INVERNO<br />

28<br />

-<br />

L'Echinacea è una pianta molto popolare, comunemente<br />

utilizzata per combattere l'influenza e il raffreddore.<br />

Appartiene alla famiglia delle Asteraceae ed è diffusa<br />

in tutto il Nord America. Al genere Echinacea appartengono<br />

nove specie; quelle di interesse fitoterapico sono<br />

tre: pallida, angustifolia e purpurea.<br />

L'uso terapeutico dell'Echinacea risale ai nativi americani<br />

delle pianure del Nord America che la usavano, soprattutto<br />

la varietà angustifolia, per scopi medici generali,<br />

già centinaia di anni prima dell'arrivo di esploratori<br />

e colonizzatori europei.<br />

All'inizio del 1800 l'Echinacea divenne<br />

un rimedio erboristico popolare per<br />

coloro che si erano stabiliti negli<br />

Stati Uniti. Agli inizi del XX secolo,<br />

anche in Europa entrò<br />

nella prassi di utilizzo comune<br />

come rimedio di prima<br />

scelta per il raffreddore e<br />

l'influenza e come antiinfettivo<br />

fino all'avvento dei<br />

moderni antibiotici.<br />

La prima importante ricerca clinica<br />

condotta con Echinacea angustifolia<br />

risale al 1913-1916, venne utilizzato<br />

percentuale via iniettiva un preparato non alcolico di E.<br />

angustifolia, insieme ad un composto di Inula helenium,<br />

nel trattamento dei pazienti con tubercolosi. Si<br />

osservò un recupero del 100% in quelli con malattia<br />

polmonare incipiente, un arresto del 50% in quelli con<br />

malattia moderatamente avanzata, ma nessun successo<br />

in quelli con tubercolosi ad uno stadio avanzato. La ricerca,<br />

durò più di quattro anni, e si scoprì che l'estratto<br />

acquoso di Echinacea aumentava la fagocitosi dei batteri<br />

da parte dei leucociti, migliorando e riequilibrando<br />

la conta leucocitaria se insufficiente o eccessiva, inoltre,<br />

normalizzava la percentuale di neutrofili maturi bilanciando<br />

il numero di fagociti primari per le infezioni.<br />

Oggi noi sappiamo che questi risultati sono dovuti al<br />

complesso mix di principi attivi contenuti<br />

nell'Echinacea. In essa troviamo infatti polisaccaridi, in<br />

particolare arabinogalattano e xilani, che sono la frazione<br />

che ha mostrato la migliore attività immunostimolante<br />

C'è da dire però che questi principi<br />

attivi si trovano solo nella<br />

pianta fresca intera o soluzioni<br />

acquose non alcoliche<br />

, in quanto essi<br />

non si solubilizzano in<br />

alcool. Possiamo trovarli<br />

in soluzioni alcooliche<br />

ma che abbiano un<br />

grado alcoolico inferiore<br />

a 30.<br />

I polisaccaridi dell'Echinacea<br />

attivano le cellule natural killer e<br />

i macrofagi, stimolando la fagocitosi di<br />

microrganismi patogeni mediante induzione della<br />

produzione di alcune interleuchine ; inoltre aumentano<br />

la proliferazione, e quindi il numero, dei linfociti<br />

B.<br />

Altri principi attivi sono i polifenoli, come l'acido clorogenico,<br />

l'acido caffeico e i suoi derivati, e l'acido cicorico,<br />

che svolgono azione antinfiammatoria e antivirale,


med cosc enza<br />

ANNO 1 | 2019<br />

03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />

tale da ostacolare la penetrazione dei<br />

virus nelle cellule sane rendendo<br />

pertanto ragione della consuetudine<br />

di utilizzo<br />

dell'Echinacea come valido<br />

strumento nel contrastare<br />

il rischio di infezioni respiratorie<br />

ricorrenti e delle relative<br />

complicanze .<br />

L'echinacoside, in particolare,<br />

svolge, tra le altre, azione<br />

antiossidante, antibiotica e batteriostatica<br />

ed antivirale.<br />

Infine, troviamo le alchilamidi, presenti in<br />

quantità considerevoli nella radice di Echinacea angustifolia<br />

e in quantità ridotte in<br />

quella di E. purpurea, le quali<br />

presentano attività antinfiammatoria<br />

attraverso<br />

l'inibizione della COX e<br />

della 5-LOX. Le alchilamidi<br />

possiedono, in vitro,<br />

attività antiialuronidasi,<br />

rendendola<br />

quindi un valido supporto<br />

integrativo nel trattamento<br />

delle infezioni streptococciche<br />

ed anche antifungina,<br />

in particolare nei confronti di<br />

Candida.<br />

29<br />

-


FEDERICA BATTAGLINI<br />

ALIMENTAZIONE E STILE DI VITA<br />

non si<br />

butta via<br />

ni ente !<br />

30<br />

-<br />

Sono gli Anni Novanta, fabbriche ed industrie si sono<br />

fatte spazio nelle periferie delle città, l'economia si sta<br />

dirigendo sempre di più verso il settore terziario, nascono<br />

sempre più frequentemente corsi da “segretaria<br />

d'azienda”… La mamma di famiglia diventa<br />

un'impiegata, una collaboratrice e questo<br />

la fa sentire indipendente e realizzata.<br />

La mamma diventa una<br />

donna capace di gestire la fitta<br />

agenda del suo capo, di analizzare<br />

fatture ed emettere<br />

preventivi. E lo fa per circa otto<br />

ore al giorno, a volte le viene<br />

chiesto di fermarsi ancora<br />

e le ore diventano dieci. “ Per<br />

fortuna ho ancora quella zuppa<br />

pronta congelata!”<br />

Certo si è dovuta adeguare ai nuovi ritmi!<br />

E poi ci sono le pubblicità… i fagioli sono già cotti ed inscatolati<br />

in una confezione con “apertura facilitata”, le<br />

patate e le carote già mondate, lessate e messe sotto<br />

vuoto, le verdure diventano pronte per essere solo “saltate”<br />

in padella, il pollo, addirittura, diventa “il petto” (facendoci<br />

dimenticare di come è fatto in realtà un pollo!)<br />

E questo lo vogliamo chiamare “benessere”?<br />

Il benessere è non avere neanche dieci minuti per poter<br />

pulire un cespo di insalata?<br />

Siamo sicuri che la “felicità” è aprire una busta e far saltare<br />

gli spaghetti in padella?<br />

Se questo è il benessere e la felicità allora il mondo ha<br />

vissuto nell'infelicità per circa duemila anni!<br />

La filosofia della “Cucina senza Sprechi”, del “Non buttare<br />

via nulla perché quasi tutto può essere riutilizzato”<br />

non è, a mio avviso, solo un concetto che si può applicare<br />

al semplice gesto di cucinare ma può diventare<br />

un'abitudine, un comportamento che ci permette<br />

di prenderci cura di noi stessi<br />

e delle persone a noi vicine. Tutto<br />

quello che noi mettiamo<br />

nel piatto assume un gusto<br />

differente se, noi stessi<br />

per primi, per prepararlo<br />

ci mettiamo un po' di “cuore”:<br />

in questo modo riusciremo<br />

a concepire anche<br />

una semplice zucchina<br />

non solamente come un ortaggio<br />

da pulire ma come quel<br />

qualcosa che creerà convivialità e<br />

che ci ricambierà con una semplice felicità.<br />

Forse ci viene naturale credere che questa possa essere<br />

un metodo di cucina povera, destinata alle famiglie numerose<br />

e a chi deve far quadrare i conti per arrivare a fine<br />

mese ma il concetto di “cucina senza sprechi” è, veramente,<br />

una maniera di intendere l'economia familiare,<br />

permettendoci di ridurre al minimo lo spreco alimentare<br />

di cui si è abbondantemente abusato negli ultimi decenni<br />

e guadagnare in qualità degli ingredienti scelti in<br />

quanto proprio le parti di alimenti che noi siamo comunemente<br />

abituati a gettare via sono le più ricche di sostanze<br />

nutritive, fibre e vitamine.<br />

Parliamo di maggiore qualità degli ingredienti scelti


med cosc enza<br />

ANNO 1 | 2019<br />

03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />

perché, se noi ci abituiamo a pensare al prodotto nella<br />

sua interezza, dal semplice baccello di legumi, gambo<br />

di verdure, buccia di frutti fino alle pari più nobili degli<br />

alimenti, allora saremo, naturalmente, portati a scegliere<br />

solo materie prime prodotte in modo naturale, senza<br />

aggiunta di concimi chimici, di antibiotici o antiparassitari<br />

industriali.<br />

Proviamo ad “innamorarci” di quel prodotto, facciamoci<br />

raccontare la storia dell'azienda che lo ha prodotto. Condividiamo<br />

la fatica per produrlo prima di farlo a tocchetti<br />

e buttarlo in padella.<br />

Proviamo a concepire l'ingrediente in tutte le sue parti<br />

( cosi come avviene in natura!) e solo cosi possiamo ritrovare<br />

il gusto di nutrirci veramente e non solo di<br />

“mangiare”.<br />

Proviamo a pensare ad un semplice mazzetto di prezzemolo:<br />

quanto costa? Poco, pochi centesimi, a volte viene<br />

anche “regalato” dal fruttivendolo di fiducia insieme<br />

alla spesa effettuata. Bene, e cosa ne facciamo di questo<br />

mazzetto di prezzemolo? Lo laviamo accuratamente<br />

e poi ne ricaviamo solo le foglie con le quali ci facciamo<br />

dei triti aromatici, ci prepariamo delle salse o ci<br />

guarniamo dei piatti…e il gambo? Lo buttiamo. Noi stiamo<br />

gettando via più o meno più del 50% di quel mazzetto<br />

di prezzemolo. I gambi, invece, possono diventare<br />

un ottimo pesto con limone e mandorle, posso insaporire<br />

brodi o fondi di cucina, possono essere tritati e congelati.<br />

E non abbiamo buttato via nulla!<br />

Purtroppo ci dicono che è il progresso, siamo andati<br />

avanti e, quindi, è diventato tutto più semplice. Semplice<br />

ma sicuramente innaturale. Dobbiamo riscoprire gli<br />

odori, i profumi della nostra Terra, di ogni singola stagione,<br />

dobbiamo riabituarci a portare a casa i mazzi di<br />

verdure colte dal contadino, dobbiamo imparare di nuovo<br />

ad apprezzare ogni singolo ingredienti entra nella<br />

nostra cucina cosi come facevano le nostre nonne.<br />

Questa è la “cucina senza sprechi”. Una “filosofia” che ci<br />

permette di riabilitarci alla Natura.<br />

31<br />

-


ANDREA AGNETTI<br />

STORIA E TERRITORIO<br />

LA VALLE DEGLI UMBRI<br />

Intervista ad Andrea Agnetti<br />

32<br />

-<br />

Di che cosa parla questo tuo<br />

nuovo libro?<br />

Questo mio nuovo lavoro è un saggio di antropologia<br />

culturale ed etnologia, è una ricerca scientifica che cerca<br />

di fare luce sugli Italici in generale, sul popolo degli<br />

Umbri e in particolare sulla importante tribù dei Naharki<br />

che abitava la Valle del Nera, il sud Umbria e parte<br />

del Lazio del nord, Sabina. Sostanzialmente la ricerca si<br />

muove su due binari, un fronte internazionale, dove cerco<br />

di capire da dove proveniva la Civiltà Umbra e un altro<br />

fronte più locale dove analizzo e cerco di scoprire le<br />

dinamiche micro culturali, divinatorie, la forma di governo<br />

degli Umbri e dei Naharki. Analizzo vari siti archeologici<br />

importanti, come i Monti Martani, il tempio<br />

di Torre Maggiore, Sant'Erasmo, Carsulae, Cesi, Alatri, ovviamente<br />

la grande necropoli scoperta sotto le acciaierie<br />

di Terni nel 1884-1886. Evidentemente il nucleo<br />

dell'analisi etno antropologica la svolgo proprio a partire<br />

dai reperti del grande sito funerario scoperto a Terni<br />

che ricordo è la più grande necropoli della Cultura<br />

Villanoviana e quindi dell'intera Civiltà Umbra.<br />

Stai parlando spesso di Civiltà<br />

Umbra, ci puoi spiegare cosa sia e<br />

di che periodo storico stiamo<br />

parlando?<br />

Certamente. Parlo di Civiltà Umbra perché sostanzialmente<br />

intorno al 1.200 1.100 a.C. in Italia approdò una<br />

vera e propria nuova civiltà, la prima in termini cronologici<br />

presente in Italia, visto che coloro che prima abitavano<br />

la penisola, Appenninici e Terramaricoli non riuscirono,<br />

per diversi motivi, a costruire una società coesa<br />

su vasta scala, cosa che invece riuscirono a fare gli Indoeuropei.<br />

In pratica dal centro Europa, dal medio bacino<br />

danubiano e dal sud della Germania, popolazioni arie indoeuropee<br />

migrarono nel centro nord Italia, Umbri e Latini<br />

arrivarono nella penisola ed è cosi che si generò il<br />

terreno culturale per la futura nascita di Roma che avvenne<br />

però solo dopo circa 450 anni dalla colonizzazione<br />

indoeuropea nel nostro paese.<br />

È proprio in questi 400 anni, prima della nascita di Roma,<br />

che in Italia ha vita la Civiltà Umbra, di origine culturale<br />

proto-celtica, le mono spirali, le croci celtiche arcaiche,<br />

le fibule a drago, le ceramiche con la simbologia<br />

del sole nascente, le urne cinerarie biconiche, le tombe<br />

a circolo e tante altre caratteristiche furono ritrovate<br />

prima nel centro Europa, poi più o meno improvvisamente<br />

anche nel centro Italia e nei reperti di Terni in<br />

modo molto evidente, segno questo di un'avvenuta migrazione.<br />

La Civiltà Umbra avrebbe quindi delle<br />

origini proto-Celtiche? Che cosa<br />

significa questo termine e perché<br />

non dici origini celtiche per<br />

esempio?<br />

Gli Umbri quando giunsero in Italia erano già fortemente<br />

sviluppati in termini tecnologici, assai coesi come<br />

società e cultura, parliamo di una società complessa<br />

esistente da molto tempo, diversi secoli. Gli Umbri giunti<br />

in Italia sarebbero le popolazioni che hanno innescato<br />

un processo di sintesi culturale avvenuto tra il medio<br />

bacino del Danubio e il sud della Germania nord alpina.<br />

In questi territori la circolazione umana e culturale fece<br />

si che nacque una nuova “invenzione culturale” ovvero i<br />

Celti, parliamo del 1.200 1.100 a.C. circa. È in questa ar


med cosc enza<br />

ANNO 1 | 2019<br />

03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />

caica fase che due principali sotto gruppi etnici indoeuropei<br />

diedero vita ai Celti, ed è così che in termini accademici<br />

e scientifici possiamo parlare di “proto-Celti” ovvero<br />

la fase proto-generativa della nascita della cultura<br />

celtica internazionale.<br />

La fase proto-celtica non va confusa con la fase celtica<br />

classica o tarda del V secolo a.C., che pure deriva dai<br />

proto-Celti, ma gli Umbri sarebbero proprio i capostipiti<br />

e inseriti cronologicamente intorno al XII - X secolo a.C.<br />

circa.<br />

Stai seguendo un metodo specifico<br />

per queste tue ricerche?<br />

Certamente si, faccio una ricerca interdisciplinare e in<br />

gran parte sto seguendo un metodo scientifico, quello<br />

dei “fossili sociali”. Tale caratteristica fu inventata e scoperta<br />

dall'antropologo americano Tylor, il quale affermava<br />

che nelle società esistano delle sopravvivenze<br />

culturali che nel corso dei secoli e dei millenni continuano<br />

a sopravvivere nonostante le trasformazioni etniche<br />

e il passare del tempo. L'antropologo o scienziato<br />

sociale può scoprire tali fossili socio-culturali e ricomporre<br />

il quadro di un antico popolo.<br />

Nella pianura padana arrivarono altre formazioni celtiche<br />

più tarde e differenti dal ceppo umbro. Questa grande<br />

Civiltà inserita in tutto il centro nord Italia, pian piano<br />

si restrinse, diventò una piccola enclave intorno a<br />

Terni ed è qui che sopravvisse senza invasioni o sincretismi<br />

per almeno 1.000 anni, dal 1.200 a.C. fino alla romanizzazione<br />

avvenuta nel 200 a.C. Un continuum culturale<br />

progressivo e continuativo di almeno un millennio,<br />

facendo si che più che altrove, a Terni e nel sud<br />

Umbria sia facile distinguere queste complesse vicende<br />

etno sociali e culturali. Ultimo appunto straordinario è<br />

che tale Civiltà Umbra proto-celtica dal centro Europa<br />

si divise e disperse in due rami, uno sceso in Italia e<br />

l'altro diretto nelle isole britanniche. A testimonianza di<br />

questo ci sono analoghi reperti, simbologie, la genetica<br />

e infine la lingua definita “italo-celtica” da tantissimi linguisti<br />

internazionali. Ecco allora che Umbri italiani, ternani,<br />

scozzesi, irlandesi e gallesi ebbero una origine comune<br />

nella proto-storia, vissero uniti in una stessa civiltà<br />

nel centro Europa.<br />

33<br />

-<br />

Come mai, risulterebbe difficile decifrare<br />

queste dinamiche? E quale<br />

sarebbe a questo punto l'unicità di<br />

Terni e il suo comprensorio del sud<br />

Umbria?<br />

C'è un po' di difficoltà nel delineare questa realtà perché<br />

nel tempo questa civiltà si sarebbe trasformata e<br />

mescolata ad altre realtà culturali. È il caso degli Etruschi,<br />

i Tursenoi orientali una volta arrivati in Toscana trovano<br />

gli Umbri che vengono in parte cacciati e con essi<br />

si fondono.<br />

Gli stessi Piceni, che pur derivano dagli Umbri, si differenziarono,<br />

c'è poi a sud la nascita di Roma essa stessa<br />

frutto della Civiltà Umbra, ma che poi si trasforma in<br />

parte.


Antiage<br />

U<br />

S<br />

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PER UNA MIGLIORE<br />

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IO<br />

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E<br />

- la pelle deve essere curata<br />

quotidianamente con<br />

attenzione e costanza fin<br />

dalla giovinezza;<br />

- non va trascurato il minimo<br />

cambiamento come la<br />

comparsa di secchezza,<br />

l'aumento di sensibilità<br />

accompagnato ad arrossamento, la maggior<br />

secrezione di sebo.<br />

- il viso va deterso quotidianamente al mattino per<br />

asportare le secrezioni accumulate durante il riposo<br />

notturno e per riattivare la microcircolazione e la<br />

sera per eliminare le sostanze depositate<br />

nell'ambiente oltre ai cosmetici e al Make up, occorre<br />

impiegare sempre i prodotti cosmetici adeguati<br />

all'età, alla tipologia di pelle, nel rispetto delle<br />

esigenze specifiche.<br />

- la pelle del corpo non va trascurata in particolare dai<br />

35 anni in poi, va idratata e<br />

massaggiata, inoltre si<br />

consiglia l'impiego costante<br />

di cosmetici rassodanti ed<br />

elasticizzanti.<br />

- la pelle non andrebbe esposta<br />

ai raggi solari senza<br />

applicare un'adeguata<br />

protezione solare in particolare sul viso e sul<br />

contorno occhi e labbra.<br />

Bioteko produce differenti prodotti indicati per la<br />

prevenzione delle rughe nello specifico ha pensato a<br />

una linea biologica e vegana a base di Olio di Argan e<br />

Acido Ialuronico, una linea cosmetica biologica alla<br />

bava di lumaca e una linea sempre biologica a base di<br />

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molecole che penetrano in profondità dell'epidermide<br />

svolgendo l'effetto Antiage.<br />

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della pelle del corpo e del viso<br />

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l'esclusivo dispositivo ICOONE® per l'estetica e la medicina<br />

estetica, per i trattamenti viso e corpo basato sulla Tecnologia<br />

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tecnologia laser, forniscono una stimolazione Multi-Micro Stimolazione<br />

Alveolare (MMSA) di incredibile efficacia.<br />

L'operatore può utilizzare icoone® LASER con o senza led e<br />

laser - insieme o separatamente - per fornire trattamenti personalizzati<br />

in base al tipo di pelle. È stato dimostrato clinicamente<br />

che il laser è in grado di penetrare nel tessuto e di<br />

essere assorbito dai lipidi, creando cosi un effetto termico<br />

che ammorbidisce il grasso all'interno degli adipociti. Il led,<br />

invece, modifica la permeabilità della membrana delle cellule<br />

di grasso, permettendo al grasso trattato dal laser di spostare<br />

lo spazio interstiziale. L'azione combinata delle due lunghezze<br />

d'onda potenzia la tecnologia dei microstimolatori<br />

icoone®.<br />

I programmi icoone® BASE vengono utilizzati su tutto il corpo<br />

per preparare la pelle ad un'azione più specifica. Con icoone®<br />

è possibile drenare in caso di cellulite edematosa, fibrosa<br />

e adiposa; stimolare la microcircolazione, la rigenerazione<br />

del tessuto, migliorare l'azione anti-invecchiamento,<br />

rassodare, rimodellare, avere un'azione rilassante e benefica<br />

sull'organismo.<br />

I programmi FOCUS vengono utilizzati dopo i programmi<br />

BASE, su aree specifiche per il trattamento di problemi localizzati.<br />

icoone® offre programmi focus per lavorare su specifiche<br />

aree del corpo con lo scopo di rimodellare e ridurre il<br />

volume; rimodellare e rassodare i glutei e rassodare i tessuti<br />

su tutti i tipi di pelle. icoone® consente di trattare viso, collo<br />

e decolletè. Può produrre un drenaggio, un'azione antiinvecchiamento<br />

e ringiovanente.<br />

I programmi Medicali (di HEALTHCARE), infine, devono essere<br />

usati per trattare particolari condizioni mediche. icoone®<br />

consente di trattare problemi linfatici, cicatrici, ustioni, problemi<br />

vascolari, problemi intestinali, i tessuti nel post gravidanza,<br />

i tessuti nel post-operatorio. Con icoone® è possibile<br />

alleviare il dolore muscolare, risvegliare il sistema neurosensoriale,<br />

riossigenare il tessuto muscolare, dare sostegno<br />

all'attività atletica, decongestionare l'infiammazione traumatica<br />

e non traumatica dell'aponeurosi e dei tendini.<br />

Piera Salute e Bellezza<br />

Centro estetico di bellezza e benessere, estetiste<br />

esperte per trattamenti estetici per viso, corpo, mani e<br />

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ECOSOSTENIBILITÀ E PROSPETTIVE POLITICHE<br />

Il Distretto<br />

Biologic o Umbro<br />

36<br />

-<br />

Il progetto DIBIUM - DISTRETTO BIOLOGICO UMBRO<br />

nasce dall'unione di diverse realtà del territorio esemplari<br />

per vocazione sostenibile e rapporto virtuoso tra<br />

tradizione e innovazione.<br />

La rete dibium comprende diversi esempi virtuosi in armonia<br />

con il territorio, spaziando dagli allevamenti biodinamici<br />

di capre per la produzione di eccezionali formaggi<br />

caprini, all'utilizzo delle oche in vigna come strumento<br />

di controllo e tutela<br />

del terreno, passando<br />

per allevamenti di maiali<br />

allo stato brado tra boschi<br />

e vigneti, o di Chianina in<br />

sinergia con la produzione<br />

di cereali e legumi selezionati.<br />

Antiche pratiche<br />

tornate attuali, come la<br />

cultura delle erbe spontanee<br />

e campagnole, e la canapa,<br />

grande pianta polifunzionale<br />

che sviluppa diverse<br />

filiere, dalla birra, alle<br />

farine, i semi, i fiori, con<br />

interessanti sviluppi per<br />

la salute, e il benessere; ed infine la bio edilizia.<br />

L'arte antica della panificazione, integrata con farine<br />

prodotte da agricoltura biologica, con la curiosità di sperimentare<br />

sempre nuove potenzialità, insieme a legumi<br />

e cereali dei quali questa terra è ricca; e professionisti<br />

che perpetuano le nostre tradizioni e ne diventano i<br />

portavoce attraverso i media televisivi, oltre alla storica<br />

esperienza formativa dell'Istituto Agrario e pregevoli<br />

esempi di agricoltura sociale.<br />

L'obiettivo del progetto è rafforzare, anche grazie alla<br />

componente bio, la qualità di vita del territorio, in una<br />

visione d'insieme con gli altri attori attivi.<br />

Mantenere le peculiarità del territorio per non distorcere<br />

la propria natura, preservare e far conoscere la nostra<br />

tradizione culturale ai nostri concittadini, e soprattutto,<br />

ai nostri ospiti.<br />

Il tutto attraverso una strategia<br />

condivisa volta ad ottimizzare<br />

le capacità del<br />

territorio e successivamente<br />

aumentarla per creare<br />

un sistema di vita armonico<br />

fra gli attori locali<br />

e la natura, per un auspicabile<br />

nuovo stile di vita,<br />

attrattivo nei confronti<br />

dell'esterno.<br />

Valorizzare il territorio attraverso<br />

la promozione<br />

delle pratiche di agroecologia<br />

abbinate ad una comunicazione<br />

mirata ad accrescere la consapevolezza<br />

non solo del consumatore, ma soprattutto del cittadino,<br />

coinvolto nel processo di evoluzione del contesto territoriale.<br />

Per questo grande importanza avrà la collaborazione<br />

con il sistema di formazione primaria.<br />

Le nuove generazioni saranno la leva determinante per<br />

la futura evoluzione sostenibile.<br />

Rendere il paesaggio protagonista e punto d'unione del-


med cosc enza<br />

ANNO 1 | 2019<br />

03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />

le diverse realtà che lo vivono e valorizzano.<br />

Mettere quindi al centro la visione d'insieme del paesaggio<br />

come culla e massima espressione della cultura<br />

umana.<br />

Un paesaggio costituito da dolci colline con campi coltivati<br />

e adornati di vigneti, uliveti, seminativi e pascoli,<br />

sui quali si affacciano spesso splendidi borghi<br />

dall'atmosfera suggestiva e romantica, soprattutto al<br />

tramonto creando panorami unici.<br />

Il paesaggio dove la natura e l'opera dell'uomo si incontrano<br />

senza scontrarsi, creando un circuito di connessioni<br />

virtuose declinabili in diverse attività che ricadono<br />

in ambito turistico, culturale, scolastico, commerciale<br />

e produttivo.<br />

Il paesaggio come palcoscenico di tanti talentuosi attori,<br />

dello sviluppo di un sistema organizzato con la regia<br />

di strategie condivise di breve, media e lunga evoluzione,<br />

volte alla concreta ottimizzazione delle risorse presenti.<br />

Il nostro territorio attraverso lo sviluppo del distretto<br />

biologico può diventare la culla dell'esperienza biologica<br />

declinata in chiave di valorizzazione del territorio e<br />

non solo concentrata sul prodotto e sul produttore, sempre<br />

molto importanti.<br />

L'ambizione è quella di presentare il territorio come<br />

un'unica entità organizzata e strategicamente orientata,<br />

che metta in risalto il singolo, produttore, prodotto, comune,<br />

come parte dell'esperienza collettiva.<br />

Per la realizzazione di questo progetto servirà ovviamente<br />

molto impegno da parte dei singoli associati, disposti<br />

a partecipare attivamente all'evoluzione del territorio<br />

in funzione di un bene comune che ha poi effetto<br />

anche sul singolo, per una completa valorizzazione<br />

del territorio attraverso la condivisione.<br />

Il sogno da realizzare è la creazione di una reale eco regione,<br />

con continuità territoriale di terreni liberi da sostanze<br />

dannose per lo sviluppo della biodiversità e di<br />

attività antropiche non in contrasto con la natura e con<br />

l'evoluzione sostenibile del territorio.<br />

37<br />

-<br />

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Dibium Distretto Biologico Umbro<br />

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