PDF_3_ONLINE_MEDICOSCIENZA
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med cosc enza<br />
rivista di bio-consapevolezza<br />
Salute e Benessere<br />
Alle origini della mente<br />
Eros e Psiche<br />
Il ritorno di Lilith e dei suoi figli<br />
Ken Wilber e la Psicologia Transpersonale<br />
Meditazione e Ricerca Interiore<br />
Il viaggio del Matto<br />
Ecologia, Ambiente ed Energia<br />
La Shungite<br />
Letteratura, Poesia, Arte<br />
Scrittura creativa<br />
Il Rimedio dell’Erborista<br />
L’Echinacea<br />
Alimentazione e Stile di Vita<br />
Non si butta via niente!<br />
Storia e Territorio<br />
La Valle degli Umbri Naharki<br />
Ecosostenibilità e Prospettive Politiche<br />
Il Distretto Biologico Umbro<br />
03<br />
ANNO 1 | 2019<br />
EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />
MENTRE<br />
IL MONDO<br />
BRUCIA<br />
COPIA GRATUITA
AGGIUNGI UN OrtO A tAVOLA<br />
torna a scuola<br />
PROGETTO PATROCINATO DAL COMUNE DI TERNI E DALL’ A.O. “SANTA MARIA”<br />
realizzato da EC Comunicazione & Marketing e dall’ Associazione Millefiori<br />
Siamo giunti a settembre e il Progetto «Aggiungi un<br />
Orto a Tavola» ritorna anche quest'anno nelle scuole<br />
ternane ad incontrare i bambini dell'infanzia e della<br />
primaria. Parleremo, come nostra abitudine, di<br />
educazione ambientale e alimentare, di rispetto della<br />
natura e di noi stessi e del nostro organismo, ma<br />
inserendo alcune novità.<br />
Racconteremo ai bambini la storia di Pina l'Ape Amica,<br />
per avvicinarli al mondo delle api, parlando loro della<br />
vita quotidiana in un alveare, stimolandoli a riflettere<br />
sulle somiglianze tra la nostra società e quella delle<br />
api, sottolineando al contempo l'importanza per la<br />
nostra sopravvivenza del rispetto per la natura.<br />
Parleremo di alimentazione a colori, in collaborazione<br />
con il reparto di Diabetologia e Nutrizione Clinica<br />
dell'A.O: “Santa Maria” di Terni perché conoscere gli<br />
ortaggi e gli altri prodotti che la terra ci offre è molto<br />
importante: lo è nell'ambito dell'educazione<br />
all'ecologia, ma soprattutto nel contesto<br />
dell'educazione alimentare. Mangiare a colori significa<br />
rispettare la stagionalità degli alimenti e mettere al<br />
centro delle scelte alimentari frutta, verdura, cereali e<br />
legumi.<br />
Un tema importante sarà anche quello del riciclo degli<br />
scarti, soprattutto alimentari, nel vivere quotidiano.<br />
Infine organizzeremo delle uscite presso gli «Orti in<br />
Città» per la semina dell'orto e per osservare da vicino<br />
il mondo delle api. L'esperienza dell'orto non si limiterà<br />
all'orario scolastico ma, per svincolarla dall'attività<br />
istituzionale, i ragazzi potranno continuarne la cura con<br />
i loro familiari anche nel pomeriggio o nei giorni festivi<br />
presso gli Orti in Città dell'Associazione Millefiori.<br />
Verranno organizzate dai promotori del progetto<br />
giornate dedicate alle famiglie dei bambini coinvolti, in<br />
orario extra-scolastico. La cura dell'orto dovrà diventare<br />
un gratificante hobby. Ogni scuola potrà avere il suo<br />
orto e tutti i bambini potranno visitarlo in compagnia<br />
dei loro parenti e amici tutte le volte che vorranno. I<br />
bambini che vivono la coltivazione del cibo sviluppano,<br />
indirettamente, la consapevolezza che esiste una<br />
profonda interdipendenza tra uomo e natura. Ciò<br />
permetterà loro, un domani, di essere cittadini dotati di<br />
una forte sensibilità ambientale e, quindi, responsabili<br />
dell'ambiente in cui vivranno e attivi all'interno delle<br />
proprie comunità.<br />
Durante le uscite i bambini potranno anche effettuare<br />
un percorso sensoriale olfattivo e gustativo alla<br />
scoperta dei prodotti delle api e la visita all'apiario<br />
dove, in massima sicurezza, potranno osservare le api al<br />
lavoro all'interno delle arnie.<br />
Non potrà mancare, infine, il momento dedicato al<br />
divertimento e alla condivisione attraverso<br />
l'organizzazione di una festa finale, presso il Centro<br />
Commerciale Cospea Village di Terni, durante la quale<br />
verrà allestita una mostra degli elaborati dei bambini<br />
che raccoglierà testimonianze di tutto il percorso svolto<br />
e potrà essere ammirata dalla famiglie e dalla<br />
cittadinanza tutta.<br />
comunicazione<br />
& marketing<br />
EC Comunicazione & Marketing<br />
Strada di Recentino, 41 – TERNI<br />
Tel. 346/5880767 – 329/2259422<br />
Associazione Millefiori<br />
Via Rossini, 190 – TERNI<br />
Tel. 338/2877586
med cosc enza<br />
rivista di bio-consapevolezza<br />
Il progetto <strong>MEDICOSCIENZA</strong> nasce dalla volontà di creare e<br />
sostenere un rivista che trattasse le seguenti tematiche:<br />
- Salute e medicine naturali<br />
- Ecologia, ambiente ed energia<br />
- Meditazione e ricerca interiore<br />
- Eros e psiche<br />
- Letteratura, poesia, arte<br />
- Cucina, alimentazione e nutraceutica<br />
- Storia e territorio<br />
- Ecosostenibilità e prospettive politiche<br />
4<br />
-<br />
La rivista è trimestrale, esce ai Solstizi e agli Equinozi e viene<br />
distribuita GRATUITAMENTE in formato cartaceo a Terni e<br />
dintorni e pubblicata online.<br />
Direttrice Responsabile: Erica Carlaccini<br />
Redazione:<br />
Carlo Dorofatti<br />
Direttore Scientifico: Dott. Massimo Formica<br />
Graphics Design: Max Schiavetta<br />
Ufficio pubblicità: EC Comunicazione & Marketing<br />
Stampa:<br />
Tipografia Gescom Spa<br />
Redazione e Articoli: medicoscienza@gmail.com<br />
Sponsorizzazioni: www.ec-comunica.it<br />
tel. 346.5880767<br />
Rivista online: www.carlodorofatti.com/la-rivista/
mentre<br />
il mondo<br />
brucia<br />
Editoriale di Carlo Dorofatti<br />
Sì. Il mondo brucia. Bruciano i boschi. Bruciano i cervelli. Bruciano le coscienze. Brucia il futuro.<br />
È un calore che non fonde: è un calore che separa. E il fumo va negli occhi e impedisce di<br />
vedere, di ascoltare, di sentire. La “civiltà” dell'occidente, dove infatti tramonta il Sole, rivela il<br />
suo fallimento: “apocalisse”, non vuol forse dire “rivelazione”? È questa la naturale<br />
conseguenza di un mondo egocentrato e materialista, superstizioso e ipocrita, ignorante e<br />
separato. Ma… siamo pronti a gettare i semi di un nuovo Rinascimento? Un Rinascimento che<br />
forse neppure vedremo nel corso della nostra vita?<br />
Siamo pronti a invertire la rotta lasciando cadere tutte le nostre mappe fasulle? A inseminare il<br />
tempo, per quando la fenice riemergerà dalle ceneri? Siamo disposti a crederci ancora?<br />
Disincantati di fronte alle promesse della scienza al soldo del capitale, di fronte alle ipocrisie<br />
delle religioni e ai deliri della new-age, ad una scuola che invece di educare inculca narrazioni<br />
ideologizzate, di fronte a media che raccontano storie secondo copioni scritti dall'alto, di fronte<br />
ai veleni del cibo industriale e alle mille tossicità alle quali siamo esposti fin da neonati, siamo<br />
pronti a ritrovare l'incanto della speranza?<br />
Noi di MediCoscienza, io, il Dott. Formica, Erica, Federica, Max e tutti gli Autori, tutti gli Sponsor,<br />
così come tutti coloro che hanno il piacere di leggere queste pagine e di pensarci un po' su,<br />
siamo pronti! E insieme a noi, ne sono certo, migliaia di persone. Crediamo in un futuro<br />
possibile; crediamo di dover testimoniare un'umanità diversa, di poter trasmettere un<br />
messaggio, di risvegliare, prima di tutto dentro di noi, qualcosa di diverso, di nuovo. Un seme.<br />
Facciamo la nostra parte. E la facciamo credendo nella sinergia: nella sinergia dei Saperi, nella<br />
sinergia tra persone e progetti, nella sinergia tra chi non solo sa volere, ma sa anche vedere e<br />
costruire un mondo diverso, pur con tutto questo fumo negli occhi, pur assistendo al dramma<br />
umano che quotidianamente si (e ci) consuma. È un risveglio possibile, soprattutto interiore:<br />
una presa di coscienza da interiorizzare in questi mesi autunnali che ci preparano<br />
all'introspezione invernale, che sarà puntualmente distorta dai soliti luccichii natalizi, sempre<br />
più patetici. Mentre il mondo brucia noi siamo qui e… facciamo la nostra parte.<br />
5<br />
-<br />
Buona lettura. Buona meditazione. Buon risveglio.
med cosc enza<br />
...i prossimi eventi<br />
Mercoledì 18 Settembre, ore 20:50 - Terni<br />
Riprendono le lezioni di Meditazione con Carlo Dorofatti -<br />
ogni mercoledì sera<br />
Spazio Atman<br />
Via XX Settembre 23, Terni<br />
Info e prenotazioni: 339.4522858 (Daniela)<br />
segreteria@accademiaacos.com<br />
Mercoledì 25 Settembre, ore 18.00 - Terni<br />
Mangiar bene, mangiar sano: a cena con il Dott. Formica<br />
Ore 18:00 Conferenza: «Cibo e Affettività»<br />
Ore 20:00 Cena<br />
Musical Academy<br />
via G. Benucci 19/21 - 05100 Terni<br />
Info e iscrizioni: 346.5880767<br />
ec.comunicazione@gmail.com<br />
Venerdì 4 Ottobre, ore 21:00 – Terni<br />
I processi neurofisiologici della meditazione<br />
Dott. Massimo Formica, Carlo Dorofatti<br />
Accademia Rousseau<br />
Piazza S. Francesco 2, Terni<br />
Ingresso libero<br />
Sabato 19 Ottobre, ore 10:00 – 18:00 – Terni<br />
Laboratorio di Meditazione e Consapevolezza<br />
Giornata full-immersion con il Dott. Massimo Formica e<br />
Carlo Dorofatti<br />
Ciclo di 4 giornate + 1 di alta formazione per Istruttori: una<br />
giornata al mese. Date successive: 19/10, 16/11, 14/12.<br />
Hotel De Paris<br />
Viale della Stazione 52, Terni<br />
Info e iscrizioni: 339.4522858 –<br />
segreteria@accademiaacos.it<br />
Domenica 20 Ottobre, ore 10:00 – 18:00 – Terni<br />
Avvio del nuovo Primo Anno Accademico ACOS<br />
Carlo Dorofatti<br />
ASD San Bao<br />
Via Aldo Bartocci 21, Terni<br />
Info e iscrizioni: 339.4522858<br />
segreteria@accademiaacos.it<br />
Venerdì 1 Novembre, ore 21:00 – Terni<br />
Ken Wilber e la Psicologia Transpersonale<br />
Dott. Paolo Dell'Omo<br />
Accademia Rousseau<br />
Piazza S. Francesco 2, Terni<br />
Ingresso libero<br />
Domenica 17 Novembre, ore 10:00 – 18:00 – Terni<br />
La Struttura della Realtà<br />
Seconda giornata accademica: sarà ancora possibile inserirsi<br />
nel Percorso ACOS.<br />
Carlo Dorofatti<br />
ASD San Bao<br />
Via Aldo Bartocci 21, Terni<br />
Info e iscrizioni: 339.4522858 –<br />
segreteria@accademiaacos.it<br />
Venerdì 6 Dicembre, ore 21:00 – Terni<br />
Imprenditoria e Management del Nuovo Millennio<br />
Dott. Ercole Marcheschi<br />
Accademia Rousseau<br />
Piazza S. Francesco 2, Terni<br />
Ingresso libero<br />
Domenica 15 Dicembre, ore 10:00 – 18:00 – Terni<br />
Livelli di Esistenza e Piani di Coscienza<br />
Terza giornata accademica: sarà ancora possibile inserirsi<br />
nel Percorso ACOS.<br />
Carlo Dorofatti<br />
ASD San Bao<br />
Via Aldo Bartocci 21, Terni<br />
Info e iscrizioni: 339.4522858<br />
segreteria@accademiaacos.com<br />
Mercoledì 18 Dicembre, ore 18:00 – Terni<br />
Conferenza e cena con il Dott. Massimo Formica in<br />
occasione dell'uscita del 4° numero della rivista<br />
MediCoscienza.<br />
Musical Academy<br />
Via Giacomo Benucci 19/21, Terni<br />
Prenotazioni: 346.5880767 – ec.comunicazione@gmail.com<br />
RESTA AGGIORNATO,<br />
VISITA IL CALENDARIO <strong>ONLINE</strong>
sommario<br />
ANNO 1 | 03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />
pag. 5 | Editoriale<br />
Carlo Dorofatti<br />
pag. 10 | Salute e Benessere<br />
Alle origini della mente | Massimo Fromica<br />
pag. 14 | Eros e Psiche<br />
Il ritorno di Lilith e dei suoi figli | Sara Bini<br />
pag. 16 | Eros e Psiche<br />
Ken Wilber e la Psicologia Transpersonale | Paolo Dell’Omo<br />
pag. 20 | Meditazione e Ricerca Interiore<br />
Il viaggio del Matto | Max Schiavetta<br />
pag. 24 | Ecologia, Ambiente ed Energia<br />
La Shungite | Manuela Oxoli<br />
pag. 26 | Letteratura, Poesia, Arte<br />
Scrittura creativa | Paola Pieroni<br />
pag. 28 | Il Rimedio dell’Erborista<br />
L’Echinacea | Marco Menichelli<br />
7<br />
-<br />
pag. 30 | Alimentazione e Stile di Vita<br />
Non si butta via niente! | Federica Battaglini<br />
pag. 32 | Storia e Territorio<br />
La Valle degli Umbri Naharki | Andrea Agnetti<br />
pag. 36 | Ecosostenibilità e Prospettive Politiche<br />
Il Distretto Biologico Umbro | Michele Barchiesi<br />
vuoi collaborare?<br />
Puoi farlo sia inviando articoli, sia sponsorizzando la rivista con l’acquisto di spazi pubblicitari e redazionali.<br />
Per informazioni: ec.comunicazione@gmail.com | tel. 346 58 807 67<br />
medicoscienza@gmail.com<br />
sponsor<br />
GRAZIE DI CUORE DA TUTTI NOI<br />
Ipermercato Conad Terni presso il Centro Commerciale Cospea Village /<br />
Associazione LILT Terni / Associazione AIDO Terni / Azienda Agricola BioAlberti / Liberovo /<br />
Bioteko / Natura Sì / Il Collicello / GSE srl / Piera Salute e Bellezza / Vini DI FILIPPO /<br />
Frantoio Suatoni / Manuela Oxoli / Accademia Acos.
AZIENDA AGRICOLA DI PIERFRANCESCO PENNAZZI<br />
Solo uova<br />
FRESCHE dA GALLINE<br />
in liberta’<br />
8<br />
-<br />
LIBEROVO è un’azienda agricola a conduzione<br />
famigliare a regime esclusivamente biologico.<br />
Produce uova biologiche da galline allevate in<br />
una valle incontaminata dell’Umbria nel rispetto<br />
delle più rigorose norme di etica animale.<br />
Svolge ogni fase della filiera:<br />
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coltivazione e scelta dei cereali;<br />
produzione del mangime in loco o con<br />
mangimificio convenzionato;<br />
allevamento delle galline;<br />
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direttamente al consumatore.<br />
Il processo produttivo è alimentato da energia<br />
elettrica pulita, sviluppata da pannelli<br />
fotovoltaici integrati.<br />
Ci puoi trovare:<br />
Sede Legale: Str.San Cristoforo, 13 - 05022 Sambucetole - Amelia (TR)<br />
Azienda: Voc.Valliccia, 24 - 05026 Montecastrilli (TR)<br />
Centro di Imballaggio: Via Narni, 104 - 50100 Terni (TR)<br />
Web: http://www.liberovo.it<br />
Mail: info@liberovo.it<br />
Se vuoi conoscere LIBEROVO e per ORDINI chiama i numeri:<br />
333.711.1216 (Pierfrancesco)<br />
335.45.5257 (Mario)
hanno collaborato<br />
A QUESTO NUMERO<br />
Massimo Formica<br />
Neurologo, psicoterapeuta, ipnositerapeuta con<br />
competenze in bioecosistemi e medicina ambientale.<br />
Si occupa di tematiche coscienziali e di corsi<br />
basati sullo sviluppo della consapevolezza e tecniche<br />
respiratorie. Riceve a Narni.<br />
Carlo Dorofatti<br />
Ex manager, iscritto al Registro Formatori Professionisti<br />
AIF, Carlo Dorofatti (Milano, 1970)<br />
da diversi anni sviluppa l’iniziativa divulgativa<br />
"Accademia ACOS" (Anima, Corpo e Spirito)<br />
attraverso convegni, gruppi di studio e pratica<br />
meditativa, percorsi di sviluppo personale e ricerca<br />
interiore.<br />
Sara Bini<br />
Poetessa, scrittrice, cantautrice, operatrice in Biomusica<br />
e professional counselor. Si occupa di insegnamento<br />
privato e supporto scolastico nella provincia<br />
di Firenze. Ha approfondito le tematiche<br />
del femminile e del maschile.<br />
Max Schiavetta<br />
Creativo pubblicitario esperto in graphic &<br />
web design per professione,<br />
ceramista, scultore e pittore per passione,<br />
tarologo... per amore.<br />
Paola Pieroni<br />
Scrittrice. Editor. Formatrice. Consulente. Ricercatrice.<br />
Tre volte mamma. Scrive da praticamente<br />
sempre e integra all'arte letteraria diverse discipline.<br />
Insegnante di scrittura creativa sostiene<br />
che: ogni persona che sente dentro di sé anche la<br />
più piccola scintilla rivolta alla scrittura ha il diritto<br />
di tirarla fuori.<br />
Andrea Agnetti<br />
Laureato in scienze sociali per la<br />
cooperazione allo sviluppo, ha seguito,<br />
nello specifico, il curriculum etnoantropologico<br />
delle scienze sociali. Lavora<br />
al sistema museale di Terni in qualità di<br />
antropologo culturale e operatore<br />
museale. Autore del libro “Terni Celtica e la<br />
Stirpe del Drago”.<br />
9<br />
-<br />
Federica Battaglini<br />
Tecnico di Radiologia presso il Servizio di Radiologia<br />
dell'Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni.<br />
Diplomata FISO Sommelier dell'Olio. Si occupa<br />
di insegnare l'elevato valore nutritivo dell'Olio<br />
Extra Vergine di Oliva.<br />
Esperta in cucina vegetariana e salutistica dal risvolto<br />
" gourmet".<br />
Marco Menichelli<br />
Titolare della farmacia “Il Giardino<br />
dell'Erbavoglio” a Terni, chimico farmaceutico<br />
specializzato in naturopatia a indirizzo<br />
bioenergetico. Riflessologo, insegna anatomia<br />
e fitoterapia energetica presso diverso<br />
Accademie di formazione per Naturopati.<br />
Paolo Dell’Omo<br />
Psicologo dell'Indirizzo Clinico e di comunità. Svolge<br />
attività di consulenza psicologica e di sostegno,<br />
terapia individuale e di gruppo. Cura percorsi<br />
di crescita personale orientati allo sviluppo del<br />
potenziale umano. Risiede a Roma, dove esercita<br />
la sua attività.<br />
Manuela Oxoli<br />
Operatrice di Discipline Bionaturali da più di<br />
25 anni. Mi considero una ricercatrice, mi<br />
piace provare e sperimentare nuove tecniche<br />
e strumenti di benessere per me stessa, la<br />
mia famiglia, i miei amici e clienti.<br />
Michele Barchiesi<br />
Presidente DIBIUM - Distretto Biologico Umbro. Laureato<br />
in scienze storiche, del territorio e per la<br />
cooperazione internazionale; master 1° livello in<br />
cultura dell'alimentazio-ne e delle tradizioni enogastonomiche.<br />
C A R L O<br />
D O R O F A T T I<br />
A C C A D E M I A<br />
A C O S
MASSIMO FORMICA<br />
SALUTE E BENESSERE<br />
Alle origini della<br />
mente<br />
Un inquadramento sistemico<br />
10<br />
-<br />
La nascita dell'uomo viene giustamente associata<br />
all'inizio della storia personale, che si declinerà nella<br />
continua interazione dei dati del cambiamento morfofunzionale<br />
ed esperienziale.<br />
In termini più aulici l'ontogenesi che si innesta sulla filogenesi,<br />
che la ricapitoli o meno è un problema epistemologico<br />
che qui accantoniamo, pone il problema<br />
della evoluzione della forma-corpo e della possibilità<br />
della 'conformazione' funzionale. Esemplificando brutalmente<br />
si discute su quanto la funzione sia vincolata alla<br />
morfè, quanto quest'ultima sia solo un ricettacolo per<br />
funzionalità multiple costruite sui dati esperenziali modificanti<br />
le ricadute concettuali.<br />
Sappiamo che il contesto, da leggere come antefatto<br />
per ogni ente biologico, è costituito da ambientenatura,<br />
plafond microbiomico, interazione<br />
sull'hardiness genetico che ne decreta le infinite possibilità<br />
espressive (epigenetica). Per quanto detto, sebbene<br />
in termini riduttivi si sia sempre nella illusione di realtà<br />
(?) corrispondenti ad una solidità strutturale e concettuale,<br />
a fronte di un mondo in permanente cambiamento<br />
che tali assunzioni sconsiglierebbe, possiamo rivitalizzare<br />
il vecchio paradigma filoontogenetico nel nuovo<br />
che costruisce la dialettica filo-epigenesi (fe) / filoonto-epigenesi(foe).<br />
Della foe si può ben dire che esprime nel suo acronimo<br />
la dinamica relazione che appone cambiamento sul mobile<br />
dato di orientamento strutturale di ciò che appare<br />
come stabile: realtà che sono propensioni di apparenti<br />
realtà (Jullien). La fluidità del genoma e la sua caratteristica<br />
di ologenoma giustificano le possibilità di inclusione<br />
e metabolizzazione di ciò che è fuori e dentro di<br />
noi nella finalizzazione della massima espressività genica<br />
nell'ambito della nicchia di riferimento in cui quella<br />
specifica manifestazione biologica ha trovato equilibrio<br />
morfofunzionale ottimale. Quest'ultimo costituisce il<br />
successo adattivo-riproduttivo e la reiterazione, mai<br />
scontata, del progetto.<br />
Aldilà della citata evenienza, colla nascita, del corpomente<br />
interessa conoscere se esistano condizioni che si<br />
possano definire ottimali per lo sviluppo equilibrato<br />
dell'uomo nel duplice ruolo relazionale di specie e di<br />
creatura tra creature e cose, cioè complessivamente di<br />
collocazione 'etica' nel più vasto mondo delle 'forme e<br />
nomi' e degli epifenomeni. Una risposta di senso può<br />
fornircela proprio il concetto di genoma fluido, ovvero<br />
della trasduzione espressivo-linguistica, cioè attuativa<br />
ed informativa di una fornitura in potenza (genoma) al<br />
passaggio d'atto ovvero di propensione di comunicazione<br />
fattuale che implica una retroazione di ulteriore possibilità<br />
nel terreno su cui insiste.<br />
Tale passaggio si connota come tentativo, come conato,<br />
come modificazione certamente di uno stato che vede<br />
innanzitutto nella compatibilità dell'innesto del nuovo<br />
un punto di prosecuzione del processo che può abortire<br />
o costruire nuovi accadimenti morfo-funzionali. Se restringiamo<br />
il campo alla nostra vita possiamo immaginare<br />
che condizioni biopsicosociali ottimali possano es-
med cosc enza<br />
ANNO 1 | 2019<br />
03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />
sere propedeutiche alla piena e salubre esplicazione<br />
delle potenzialità genomiche-epigenetiche finalizzate<br />
al dispiego della massima capacità possibile di apprendimento<br />
e crescita.<br />
Quest' ultima presuppone il mantenimento di una allostasi<br />
dinamica ovvero di stati di equilibrio dinamico garanti<br />
di evoluzioni, di accrescimenti interpretativi del<br />
contesto di appartenenza. In questo senso la conoscenza<br />
è comprensione del mondo e riconoscimento di una<br />
filiazione rispettosa, col derivato di una accettazione e<br />
benevolenza diffusa, precondizione di ulteriori esplorazioni<br />
positive nel benessere non solo personale.<br />
Tuttavia lo stesso processo di complessificazione organica<br />
presenta un vulnus severo se le pratiche di prossimità,<br />
per esempio lo stato inizialmente fusionale colla<br />
madre, il tatto-contatto per l'elicitazioni sensopercettive<br />
e appercettive, il senso di fiducia e sicurezza del caregiver<br />
(trusted companion) non si esplicano correttamente;<br />
in questo caso il possibile ideale percorso che<br />
può portare ad una base sicura, con costruzione di modelli<br />
operativi interni (internal working models) del sé<br />
e degli altri efficaci si arresterà, con ripercussioni negative<br />
variabili, talvolta severe.<br />
È difficile capire la portata vitale di uno sforzo individuale,<br />
ma anche sociale, finalizzato alla protezione di<br />
un felice sviluppo neurobiologico se non si evidenziano<br />
le interazioni e proprietà dei principali attori del processo,<br />
qui riprodotti in uno schema ipersemplificato ed<br />
orientativo, che riassume quello che potremmo chiamare<br />
il cervello dell'implementazione affettiva (attachment-related<br />
brain).<br />
Si noti che ogni processo di nuovo apprendimento (apprehensio,<br />
l'afferrare della mente) può essere tale solo<br />
se insiste su una struttura debole, fluida non irrigidita<br />
da una forma indeformabile, dunque proprio il 'fluid genoma'<br />
di cui si parla, in associazione coll'infinita modificabilità<br />
epigenetica e stereoisomerica con valenze<br />
espressive correlativamente infinite.<br />
11<br />
-<br />
Se prendiamo in considerazione il neurosviluppo del neonato<br />
si scopre che i primi anni (0-4) rappresentano il<br />
periodo formante decisivo in termini psico-organici, configurando<br />
nella sua correttezza odologica, neuronale,<br />
gliale e nelle arborizzazioni sinaptiche la substantia<br />
per funzioni crescenti di interconnessione e funzionalità<br />
complesse.<br />
Nella FEOS contestuale si inscrive la nostra ontoepigenesi<br />
che può slatentizzare conoscenze evolute in<br />
grado di segnare l'appartenenza ad un respiro universale.<br />
Una logica di umile inclusione dunque non di elettività<br />
antropocentrica.<br />
Bibliografia essenziale<br />
Bateson P., Plasticity, Robustness, Development and Evolution,<br />
Cambridge University Press, 2011<br />
Costello P.C., Attachment-Based Psychotherapy, APA,<br />
Washington DC 20002, 2013<br />
Ennis C., Pugh O., Epigenetics. A graphic guide, Icon<br />
Books Ltd, 2017<br />
Jullien F., Il gioco dell'esistenza, Feltrinelli Editore,<br />
2019<br />
GLOSSARIO nella pagina successiva.
Glossario<br />
12<br />
-<br />
Allostasi<br />
Capacità di mantenere la stabilità dei sistemi fisiologici per mezzo<br />
del cambiamento. È un metasistema di regolazione che mantiene<br />
la stabilità dei sistemi essenziali per la vita (sistemi omeostatici).<br />
Caregiver<br />
(Inglesismo) Colui che cura.<br />
Elicitazioni<br />
Ottenimento di informazioni tramite domande o altri stimoli.<br />
Epifenomeno<br />
1 FILOSOFIA Fenomeno secondario e accessorio che non cambia il<br />
carattere fondamentale dei fenomeni precedentemente considerati.<br />
2 MEDICINA Sintomo accessorio che non muta la diagnosi già<br />
emessa in base ai sintomi essenziali.<br />
Epigenetica<br />
L'epigenetica (dal greco ἐπί, epì, «sopra» e γεννητικός, gennetikòs,<br />
«relativo all'eredità familiare») è una recente branca degli<br />
studi genetici a complemento degli studi genetici tradizionali che<br />
si occupa dei cambiamenti che influenzano il fenotipo (In biologia,<br />
l'insieme delle caratteristiche morfologiche e funzionali di un organismo,<br />
quali risultano dall'espressione del suo genotipo senza alterare<br />
il genotipo ((la costituzione genetica di un organismo o di un<br />
gruppo di individui, corrispondente all'insieme degli alleli presenti<br />
per ogni gene, che presiede all'espressione dei caratteri somatici)<br />
e dalle influenze ambientali). Studia tutte le modificazioni ereditabili<br />
che variano l'espressione genica pur non alterando la sequenza<br />
del DNA (soprattutto con riferimento ai fenomeni ereditari a livello<br />
cellulare, meno a quelli trans-generazionali, dal genitore al figlio).<br />
Epistemologia<br />
Filosofia della scienza, disciplina che studia il valore, la natura della<br />
conoscenza scientifica.<br />
Filogenesi<br />
Processo di sviluppo degli organismi.<br />
Genoma<br />
Insieme dei geni di un corredo cromosomico aploide contenuti in<br />
un gamete (negli animali e nelle piante, ciascuna delle cellule sessuali<br />
che, fondendosi, determinano la fecondazione).<br />
Microbioma<br />
L'insieme del patrimonio genetico e delle interazioni ambientali<br />
della totalità dei microrganismi di un ambiente definito. Un ambiente<br />
definito potrebbe essere un intero organismo (per esempio,<br />
un essere umano) o parti di esso (per esempio, l'intestino o la cute).<br />
Morfofunzionale<br />
Relativo alla struttura e al funzionamento.<br />
Odologia<br />
Lo studio anatomico dei sistemi di fibre del sistema nervoso centrale.<br />
Ologenoma<br />
Genoma e microbioma.<br />
Ontogenesi<br />
L'insieme dei processi di sviluppo, sia embrionali sia postembrionali,<br />
fino al raggiungimento dello stato adulto.<br />
Stereoisomeria<br />
Caso particolare dell'isomeria, detto anche isomeria spaziale. La<br />
differenza tra stereoisomeria e isomeria consiste nel fatto che,<br />
mentre nelle molecole degli isomeri detti di posizione i singoli atomi<br />
sono concatenati in un ordine diverso da un isomero all'altro,<br />
nelle molecole degli stereoisomeri il reciproco concatenamento degli<br />
atomi è il medesimo ed è diversa solo la loro posizione nello<br />
spazio.<br />
Vulnus<br />
(Latino) Violazione, lesione di un diritto.<br />
GSES.R.L.<br />
G E S T I O N E S E R V I Z I<br />
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tel: 0744 800293
Cosa sono i grani antichi<br />
e perché consumarli?<br />
Ormai avrete sentito parlare di grani antichi, ma sapete<br />
cosa sono? Cosa si intende quando si parla di grani<br />
antichi? Semplice, i grani antichi non sono altro che<br />
varietà del passato rimaste originali e autentiche. Vale<br />
a dire che non hanno subito nessun intervento di<br />
modifica genetica per aumentarne la resa. L'esempio<br />
forse più conosciuto di grano antico in Italia è il grano<br />
duro Senatore Cappelli che è l'ingrediente principale<br />
della nostra pasta. Esistono tante altre varietà come il<br />
grano tenero Verna, il Gentil Rosso e tanti altri ancora.<br />
L'azienda Agraria Bio Alberti ha deciso da diversi anni<br />
di coltivare tra le colline umbre precisamente a Poggio<br />
Aquilone queste varietà di grani antichi: Grano Duro<br />
Senatore Cappelli, Grano Tenero Verna e Gentil Rosso<br />
che successivamente vengono lavorate artigianalmente<br />
con la macinazione a pietra. Esso è un processo di<br />
lavorazione che permette di non riscaldare il prodotto<br />
in modo da mantenere inalterate tutte le proprietà<br />
nutrizionali contenute nel chicco. Inoltre l'Azienda<br />
produce anche farine di: Lenticchie, Ceci, Farro Triticum<br />
Dicoccum e Farro Triticum Monococcum.<br />
Bio Alberti ha scelto l'agricoltura biologica per<br />
riportare in tavola sapori genuini e prodotti salutari e<br />
ha voluto coltivare queste varietà proprio per la loro<br />
naturale resistenza; esse erano infatti già coltivate in<br />
un'epoca in cui i moderni concimi azotati o il glifosato<br />
non erano ancora diffusi.<br />
I grani antichi risultano più tollerabili per un minor<br />
contenuto di glutine, più digeribili, dal gusto più<br />
intenso e aromatico ed hanno più nutrienti poiché<br />
hanno radici molto profonde che riescono a pescare più<br />
sostanze nutritive dal terreno. Proprio perché<br />
possiedono un indice di glutine più basso, devono<br />
necessariamente essere lavorati con più attenzione,<br />
richiedendo temperature più basse di lavorazione e<br />
tempi più lunghi di lievitazione.<br />
Azienda Agraria Alberti Guido<br />
Piazza S.Egidio,10 Poggio Aquilone (Tr)<br />
Tel.075/8743365 – Cell.3389902573<br />
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SARA BINI<br />
Il ritorno di<br />
L<br />
EROS E PSICHE<br />
t<br />
e dei suoi figli<br />
14<br />
-<br />
Qualche mese fa, a diciassette anni dalla sua stesura,<br />
ho pubblicato la mia tesi di laurea, che consiste nella<br />
traduzione e nel commento di un poemetto tedesco sconosciuto,<br />
“I figli di Lilith” di Isolde Kurz. Questa scrittrice<br />
tedesca vissuta tra il diciannovesimo e il ventesimo<br />
secolo non svetta nell'Olimpo della letteratura germanica<br />
ed è perlopiù conosciuta per le sue novelle ambientate<br />
nel Rinascimento fiorentino.<br />
Caduta dal cielo<br />
L'opera “I figli di Lilith” mi è letteralmente caduta in testa<br />
mentre vagavo confusa e un po' scoraggiata nei meandri<br />
della biblioteca comunale di Bonn, cercando di capire<br />
come mai il mio iniziale progetto di tesi su Novalis<br />
non stesse procedendo come speravo. Evidentemente<br />
dovevo imbattermi in Isolde e nel suo piccolo epos visto<br />
che, una volta deciso di dedicarmi a “I figli di Lilith”,<br />
il lavoro è fluito senza problemi e mi ha portato i massimi<br />
risultati a livello accademico.<br />
Lilith la nera<br />
La portata innovativa del poemetto di Isolde consiste<br />
soprattutto nella sua originale rivisitazione del mito<br />
della nera Lilith, contenitore per eccellenza di tutti i lati<br />
oscuri del Femminile. Secondo il mito, Lilith è la prima<br />
donna di Adamo, creata insieme a lui e non successivamente<br />
dalla sua costola. Rifiutandosi di sottostare<br />
all'uomo, si erge a simbolo della ribellione femminile e,<br />
in alcune versioni del mito, arriva a opporsi perfino a<br />
Dio stesso.<br />
Di conseguenza, in una cultura fondamentalmente maschilista<br />
e patriarcale, non poteva che diventare un demone<br />
sanguinario e perturbante, represso negli inferi<br />
dell'inconscio collettivo. Perfino le donne in fondo la temono,<br />
in quanto rappresenta il lato potente, seducente<br />
e intimamente rivoluzionario che loro stesse non sono<br />
capaci di contattare né tanto meno di sviluppare armonicamente<br />
nella loro personalità.<br />
Eva e Lucifero<br />
Isolde, pur mantenendo la forza e l'eros di questa figura,<br />
ne stravolge completamente il significato tradizionale:<br />
da demone infero tentatore Lilith diventa un ponte<br />
tra l'uomo e la divinità, una sorta di sprone per<br />
l'evoluzione umana destinata a compiersi a livelli sempre<br />
più alti. D'altra parte, in questo epos, è Eva la creatura<br />
di Lucifero, in quanto vuota proiezione dei più bassi<br />
desideri maschili di lussuria e onnipotenza. Adamo,<br />
come sappiamo, non è esattamente un campione<br />
d'integrità o di forza di volontà, per cui Eva ha gioco facile<br />
e a Lilith non resta che tornare nell'abbraccio di<br />
Dio. Conosciamo già il resto della storia, anche se ormai<br />
è chiaro come il peccato originale, per Adamo, non sia<br />
stato tanto il mangiare quella benedetta mela, quanto<br />
il rifiutare la propria origine e missione divina simboleggiata<br />
dal suo primo amore Lilith. I figli di Eva e Adamo<br />
sono dunque una razza degradata, un'umanità che<br />
segue le orme squallide dei genitori: schiavi della sensualità,<br />
avidi e attaccati solo ai beni materiali, ciechi<br />
nell'odio e nella menzogna.
med cosc enza<br />
ANNO 1 | 2019<br />
03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />
Donna, conosci te stessa<br />
Tuttavia anche Lilith e Adamo, nel loro breve idillio,<br />
hanno concepito un figlio, che è destinato a portare<br />
avanti l'opera evolutiva iniziata dalla madre. Ogni qual<br />
volta i suoi fratellastri, i figli di Eva, si troveranno a un<br />
momento storico di svolta, Dio rimanderà sulla Terra<br />
questo bimbo benedetto sotto varie vesti e incarnazioni:<br />
artista, condottiero, filosofo, scienziato… in ogni caso<br />
guida e luce per l'umanità deviata.<br />
Dunque qual'è, per noi, il messaggio di questo poema?<br />
Chi è questa nuova Lilith e chi sono i suoi figli?<br />
La Lilith di Isolde Kurz è l'emblema di una femminilità<br />
emancipata e al contempo non in contrasto con l'uomo:<br />
ciò è possibile solo se la donna riesce ad armonizzare<br />
in sé sapientemente i propri aspetti femminili e maschili.<br />
“Donna, conosci te stessa”, potrebbe essere il messaggio<br />
di Lilith per il femminile contemporaneo. Ciò significa:<br />
esplora le tue passioni, coltiva i tuoi talenti, realizza<br />
le tue potenzialità, siano esse di madre o di artista,<br />
di scienziata o di cuoca…ma soprattutto non lasciare<br />
che siano altri a dettare cosa devi essere. Impara<br />
a separare l'oro di chi sei realmente dal piombo delle<br />
convenzioni sociali, dalle frustrazioni e illusioni di madri<br />
e nonne, dalle paure e inibizioni di secoli di società<br />
patriarcale, dall'inconscia ricerca del Principe Azzurro e<br />
della Famiglia del Mulino Bianco.<br />
I figli di Lilith<br />
E chi sono, oggi, i figli di Lilith? Sono tutti coloro che<br />
sentono dentro di sé il richiamo verso un orizzonte più<br />
libero e più ampio, che non si stancano di migliorarsi, di<br />
trascendere i propri limiti, di bruciare il proprio egoismo<br />
e la propria negatività. Sono tutti quegli uomini e<br />
donne che stanno attivamente lavorando dentro e fuori<br />
di sé affinché l'umanità possa essere ancora degna di<br />
questo nome.<br />
Il riscatto<br />
Nel panorama attuale di costante violenza, mortificazione<br />
e abbrutimento, il mio augurio è che risorga velocemente<br />
il Femminile in tutta la sua potente bellezza e<br />
sovversivo splendore. Saranno proprio la sua forza di<br />
rinnovamento, la sua capacità di empatia e il suo innato<br />
gesto d'amore a portare conforto e riscatto alla Vita<br />
su questo pianeta, risanandone le ferite e ristabilendone<br />
la pienezza e l'armonia.<br />
15<br />
-
PAOLO DELL’OMO<br />
EROS E PSICHE<br />
KEN WILBER E LA<br />
o<br />
Psic logia<br />
Transpersonale<br />
Ken Wilber è unanimemente riconosciuto come uno degli<br />
esponenti principali e più autorevoli della Psicologia<br />
Transpersonale. Ma prima di tutto, cos'è la<br />
“psicologia transpersonale”?<br />
16<br />
-<br />
Questo termine esprime una concezione della psicologia<br />
che va “oltre il confine della persona” e che cioè ha<br />
come compito primario quello di espandere il campo di<br />
auto-coscienza dell'individuo verso aree della psiche<br />
che investano anche la prospettiva spirituale e autorealizzativa.<br />
In questo ambito appunto spicca a pieno titolo<br />
la figura di Ken Wilber, uno studioso statunitense<br />
che ha detto la sua e ha caratterizzato in maniera assolutamente<br />
originale questo campo di studi.<br />
Figura autorevole e un tempo “eversiva”, al punto che il<br />
suo primo testo di importanza fondamentale, Lo spettro<br />
della coscienza, fu rifiutato dalla maggior parte degli<br />
editori sino alla sua prima pubblicazione, avvenuta solo<br />
dopo diversi anni dalla sua stesura.<br />
Nato nel 1949 a Oklahoma City, dopo essersi interessato<br />
al Tao Te Ching e in seguito al Buddhismo, si è laureato<br />
presso l'Università del Nebraska-Lincoln con una<br />
doppia specializzazione in Chimica e Biologia.<br />
Questo elemento rende già di per sé l'idea di uno spiccato<br />
temperamento eclettico, che troverà poi modo di<br />
esprimersi nella sua visione olistica che include non solo<br />
la psicologia ma, nell'ambito di una prospettiva integrata,<br />
anche altre discipline quali la medicina, la biologia,<br />
l'economia e le scienze sociali, visione che si riscontrerà<br />
soprattutto nelle sue maggiori opere della tarda<br />
maturità, tra cui Psicologia Integrale e La Teoria del<br />
Tutto.<br />
Oltre i confini, oltre i protocolli<br />
L'importanza di questo grande psicologo risiede<br />
nell'aver concepito, sulla base delle ricerche e delle teorie<br />
formulate da alcuni suoi predecessori - come Carl<br />
Gustav Jung, per quanto riguarda il contesto europeo e<br />
Abraham Maslow, per quello statunitense - una visione<br />
del processo psicoterapeutico che prende in considerazione<br />
tutte le aree dello sviluppo umano (emotivo, cognitivo,<br />
morale, ma anche autorealizzativo, spirituale,<br />
etc.) andando oltre il livello fino a quel momento concepito<br />
dai protocolli clinici sino ad allora applicati. Fino<br />
a quel momento, infatti, sia pure con importanti eccezioni,<br />
si poteva considerare compiuto uno sviluppo adulto<br />
che avesse raggiunto il profilo della “normalità” nelle<br />
varie aree, mentre per Wilber occorre spingersi oltre, sino<br />
a raggiungere gli stadi dell'auto-realizzazione dapprima,<br />
e dello sviluppo spirituale successivamente, in vista<br />
della considerazione dell'essere umano, appunto, come<br />
un tutto, e cioè come una realtà “olistica”. Questa visione<br />
è ancor più interessante se si considera che nel<br />
corso dei suoi lavori questo autore ha “rispettato” ed integrato<br />
nella sua opera la concezione stadiale dello sviluppo<br />
dell'essere umano nella sua varie fasi legate alle<br />
differenti età, accogliendo dunque le varie e diverse<br />
concezioni legate allo sviluppo umano degli autori precedenti<br />
(come ad esempio Piaget, per quanto riguarda<br />
lo sviluppo dell'intelligenza e delle altre funzioni cognitive<br />
o come Kohlberg, per quanto riguarda lo svilup
med cosc enza<br />
ANNO 1 | 2019<br />
03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />
po morale) ma estendendole sino ai livelli evolutivi superiori<br />
dell'essere umano. La sua impronta eclettica iniziale,<br />
poi, lo ha portato recentemente a proporre visioni<br />
sempre più ardue e globali, inclusive non solo<br />
dell'essere umano e della società, ma tali da estendersi<br />
a comprendere una prospettiva “cosmica”, riaffermando<br />
quel principio di unità e di sintesi mirabilmente espresso<br />
nell'aforisma di Ermete Trismegisto per cui: “come in<br />
alto, così in basso”.<br />
La psicologia del futuro?<br />
Infine, anche sotto un altro punto di vista Wilber riveste<br />
un grande interesse per la psicologia contemporanea:<br />
partendo da uno schema dello sviluppo umano articolato<br />
in diverse aree, ha messo in evidenza come in uno<br />
stesso individuo si possa ravvisare un elevato livello di<br />
sviluppo in una data area (ad esempio, proprio nella sfera<br />
spirituale) che non corrisponde però al medesimo<br />
grado di evoluzione in altre (ad esempio nell'area psicosessuale<br />
o cognitiva) determinando così un profilo di<br />
“disarmonia evolutiva” che necessiterà di un percorso terapeutico<br />
ad hoc mirato al riequilibrio delle varie aree.<br />
Per concludere, possiamo dire che la psicologia transpersonale<br />
rappresenta - per citare un omonimo testo<br />
di Stanislav Grof, altro esponente contemporaneo di<br />
questa corrente - la “psicologia del futuro”? Sì, se si tiene<br />
conto del notevole interesse suscitato dalla spiritualità<br />
in questo periodo storico, a fronte però di un approccio<br />
“scientista” che sembra resistere all'influsso derivante<br />
da questo rinnovato interesse a livello globale<br />
per tutto ciò che è trascendente e che riguarda le tematiche<br />
ambientali. E autori come Ken Wilber, ne rappresentano<br />
certamente, a tutti gli effetti, la punta di diamante.<br />
INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE:<br />
- Ken Wilber<br />
Lo spettro della coscienza, ed. Crisalide, 1993<br />
- Id. - Oltre i confini, ed. Cittadella, 2005<br />
- Id. - Psicologia Integrale", ed. Crisalide, 2014<br />
17<br />
-
LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO I TUMORI<br />
L'esercizio fisico:<br />
il suo ruolo in oncologia<br />
Esiste una stretta correlazione tra una costante attività<br />
fisica e la comparsa di neoplasie. L'effetto benefico del<br />
movimento si manifesta, non solo nella capacità di ridurre<br />
la possibilità di ammalarsi di cancro (prevenzione<br />
primaria), ma anche nei pazienti oncologici, che hanno<br />
terminato i trattamenti terapeutici, nei quali un costante<br />
allenamento fisico riduce la percentuale di comparsa<br />
di recidiva (prevenzione terziaria). Questi effetti<br />
sono determinati dalla capacità da parte del movimento<br />
di attivare tutta una serie di meccanismi di protezione<br />
da parte dell'organismo. Infatti un'attività fisica regolare<br />
aiuta, innanzi tutto, a ridurre l'indice di massa corporea<br />
e, quindi, in modo indiretto, a prevenire i tumori<br />
legati al sovrappeso e all'obesità. Si osserva, inoltre, un<br />
aumento del flusso di sangue nei tessuti che facilita sia<br />
l'arrivo di sostanze antinfiammatorie (un'infiammazione<br />
cronica spesso precede la comparsa di cellule tumorali<br />
il un tessuto), sia l'eliminazione di sostanze tossiche accumulate.<br />
L'impegno fisico accelera il transito intestinale<br />
e questo spiega perché nelle persone che fanno<br />
sport si abbia una riduzione sia della comparsa di una<br />
neoplasia intestinale sia della possibilità di recidive.<br />
Oltre a ciò si osserva una riduzione della concentrazione<br />
di alcuni ormoni (tra i quali gli estrogeni) a cui sono<br />
sensibili alcuni tumori come quello della mammella,<br />
dell'utero e della prostata. Come se non bastasse viene<br />
stimolata l'attività del sistema immunitario che regola<br />
la proliferazione di alcune cellule tra cui i macrofagi e i<br />
linfociti natural- killer implicati nel cancro.<br />
Negli sportivi aumenta, inoltre, la sensibilità dei tessuti<br />
all'insulina con diminuzione del suo rilascio nel sangue<br />
e conseguente immediato utilizzo degli zuccheri.<br />
L'attività fisica è molto importante anche nella riabilitazione<br />
oncologica, quando i pazienti hanno terminato i<br />
trattamenti oncologici, perché, oltre a ridurre la percentuale<br />
di recidive, essa facilita il miglioramento della forma<br />
fisica e accrescimento della forza muscolare; riduce<br />
le limitazioni dei movimenti con conseguente miglioramento<br />
della mobilità e della coordinazione; fa diminuire<br />
il dolore e la fatigue (stanchezza). In questi pazienti<br />
il beneficio dell'attività fisica si manifesta anche sul<br />
piano psichico, perché essi acquistano, man mano che<br />
cresce la forza e la possibilità di muoversi in modo corretto,<br />
una percezione più positiva di loro stessi e della<br />
possibilità di avere una migliore qualità di vita. Dal punto<br />
di vista sociale la palestra è il veicolo per acquisire<br />
nuovi contatti dal momento che crea un ambiente di<br />
scambi interpersonali che spezzano l'isolamento in cui<br />
il paziente oncologico tende a chiudersi. A dicembre<br />
2018 ha preso il via il Progetto della LILT per donne<br />
operate al seno che avevano terminato il trattamento<br />
oncologico dal titolo “Muoviti Muoviti”. Questo progetto<br />
che prevedeva un'ora di ginnastica in palestra o in acqua<br />
per tre volte a settimana con monitoraggio dei risultati<br />
fisici e medici ottenuti nel tempo. Il progetto riprenderà<br />
a settembre con l'inserimento di altre persone,<br />
precedentemente trattate anche per altri tipi di neoplasia,<br />
che vorranno partecipare all'iniziativa.<br />
Per informazioni ed eventuali iscrizioni rivolgersi alla<br />
sede della Lega Tumori di Terni in Viale Trento n.50, telefonando<br />
dal 1 settembre dal lunedì al venerdì dalle<br />
ore 9.30 alle ore 12.30 al numero 0744-431220 o scrivendo<br />
una mail a:<br />
info@legatumoriditerni.it<br />
www.legatumoriditerni.it
L'A.I.D.O. promuove il dono più prezioso che abbiamo e<br />
che, trovandoci sul punto di perderlo, ci può essere<br />
riofferto da qualcuno: la VITA.<br />
Dal diciottesimo anno di età, si può esprimere il<br />
consenso o il diniego a voler donare i propri organi e<br />
tessuti dopo la morte in vari modi, tutti validi ai sensi<br />
della legge:<br />
¤ firmando l'apposito modulo presso l'Azienda<br />
Sanitaria Locale (ASL) di riferimento;<br />
¤ contattando la sede A.I.D.O. locale che, previa<br />
compilazione dell'atto olografo, con data e firma,<br />
rilascerà la “Donor Card”;<br />
¤ scrivendo la propria volontà su un foglio bianco<br />
con data e firma, da portare anch'esso sempre con<br />
sé;<br />
¤ facendone richiesta all'ufficio anagrafico del<br />
comune di residenza, in occasione del primo<br />
rilascio o del rinnovo della Carta d'Identità.<br />
Le dichiarazioni rese all'ASL, al Comune e all'A.I.D.O.<br />
verranno registrate nel Sistema Informativo Trapianti<br />
(SIT) e sarà possibile cambiare idea in ogni momento.<br />
Sarà valida l'ultima dichiarazione resa in ordine<br />
temporale.<br />
E' importante esprimersi in merito perché così la nostra<br />
idea sarà rispettata senza delegare i nostri familiari per<br />
noi.<br />
Ma lo è ancora di più scegliere di donare i propri<br />
organi.<br />
E' un atto civile e solidale da fare con serenità perché:<br />
¤ la Rete Nazionale Trapianti, nata con la Legge<br />
n°91, 01.04.1999 e coordinata dal Centro<br />
Nazionale Trapianti (CNT), agisce con criteri e<br />
decreti legislativi rigorosissimi;<br />
¤ i pazienti, in attesa di un organo salvavita, sperano<br />
nella sensibilità delle persone e possono riceverlo<br />
anche da donatori di oltre novant'anni!<br />
Per approfondire:<br />
www.aido.it<br />
www.diamoilmegliodinoi.it<br />
www.salute.gov.it<br />
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c/o AVIS Via L. Aminale, 30 Terni<br />
Tel: 0744.400118 / 3339101181 / 3283276<br />
E-mail: terni.provincia@aido.it
MAX SCHIAVETTA<br />
MEDITAZIONE E RICERCA INTERIORE<br />
Il viaggio<br />
del Matto<br />
In questa rubrica trattiamo temi relativi alla meditazione e al risveglio di coscienza. E allora perché<br />
ospiteremo un ciclo dedicato agli Arcani Maggiori dei Tarocchi? Semplice: perché i Tarocchi, in particolare<br />
gli Arcani Maggiori, rappresentano una narrazione alchemica, simbolica e artistica davvero<br />
formidabile della nostra avventura umana e spirituale. Il viaggio del Matto è il viaggio di ognuno di<br />
noi, osservando il quale possiamo approssimarci a quel sé reale nascosto e misterioso, essenza della<br />
nostra natura reale. Meditare sugli Arcani dei Tarocchi significa attraversare progressive porte sulla<br />
Via della consapevolezza. Lungi dall'essere, quindi, un semplice sistema divinatorio, i Tarocchi ci propongono<br />
uno spettacolo umano e cosmico capace di risuonare nelle profondità del nostro animo.<br />
C’era una volta...<br />
20<br />
-<br />
Ma c'è ancora, e c'è in ogni istante e ci sarà sempre, fino<br />
a che l'Uomo camminerà sulla Terra…un Ragazzo.<br />
C'erano anche delle montagne altissime, tanto alte che<br />
il suono dei Mondi non le raggiungeva. Lì la neve e i<br />
ghiacci ricoprivano di bianco e di silenzio ogni cosa, come<br />
una coperta morbida e accogliente che rende tutto<br />
più delicato, che attutisce ogni rumore lasciando spazio<br />
ad un unico, costante suono, il suono dell'Universo.<br />
E poi c'era il sole: un sole enorme, bianco anche lui, come<br />
un Padre compassionevole, una Madre affettuosa,<br />
una grande presenza immanente che si rinnova ad ogni<br />
istante colorando di toni pastello l'aria e i pensieri. Questo<br />
sole era intelligente e sapeva scaldare quando necessario<br />
e rinfrescare quando il caldo era eccessivo. Sapeva<br />
comparire discretamente all'affacciarsi della malinconia<br />
e splendere possente spingendoti avanti, a scoprire<br />
cose nuove ad ogni istante.<br />
E poi c'era il Ragazzo. Era giovane e di bell'aspetto, veniva<br />
da molto lontano ma, se qualcuno gliel'avesse chiesto,<br />
non avrebbe saputo dire da dove, né da quando.
med cosc enza<br />
ANNO 1 | 2019<br />
03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />
Camminava, a volte lentamente a volte di buona lena,<br />
senza mai stancarsi, senza mai fermarsi…se ci fosse stato<br />
un “mai”. Ad ogni passo nasceva e moriva, assaporando<br />
quell'unico, infinitesimo istante di meraviglia tra un<br />
passo e l'altro, riscoprendo e riscoprendosi sempre nuovo<br />
e diverso. Il Ragazzo non sapeva nulla dei Mondi,<br />
non conosceva nulla delle cose della Terra, a dirla tutta<br />
non conosceva alcunché pure dei Monti Innevati che<br />
percorreva da così tanto tempo. In effetti però alcune<br />
cose le sapeva: sapeva cogliere la meraviglia in ogni nuvola,<br />
in ogni lieve brezza che gli accarezzava i capelli,<br />
in ogni fiocco di neve e in ogni granello di sabbia sotto<br />
i suoi piedi. Portava con sé un piccolo fagotto di stoffa<br />
dentro cui raccoglieva tutto ciò che gli serviva, ma spesso<br />
se ne dimenticava ...perché in fondo non gli serviva<br />
proprio niente.<br />
Ah si, c'era anche un cane! Un piccolo cagnolino bianco<br />
che lo seguiva ad ogni passo scodinzolando. Come lui<br />
era profondamente felice e, come per tutti i cani, la felicità<br />
derivava dal fatto di essere lì, con il Ragazzo, e di<br />
poterne condividere la silenziosa compagnia senza nulla<br />
pretendere.<br />
Un mattino mentre erano seduti a contemplare i disegni<br />
che il vento faceva sulla neve il Ragazzo, accarezzando<br />
il cane dietro le orecchie, vide un fiore bianco<br />
spuntare dall'unica macchia di erba non coperta dalla<br />
neve. Era un fiore meraviglioso e dai suoi petali emanava<br />
una luce trasparente che sapeva di neve, di luce e di<br />
amore. «Potrei portarlo con me, lo vorrei tanto, mi ricorderebbe<br />
in ogni istante la meraviglia di questo silenzio»<br />
pensò il giovane « Ma se lo colgo non potrà più godere<br />
di questo spettacolo, non potrà più crescere e nutrire<br />
il mondo della sua bellezza...».<br />
Una voce lontana eppure così vicina, dentro e fuori di<br />
lui, gli suggerì soffiando come un vento delicato: «Portalo<br />
nel tuo cuore, sarà per sempre con te e nei momenti<br />
difficili ti riporterà qui, dove tutto ha inizio».<br />
Il fiore fremette, come a dare il suo assenso, e il Ragazzo,<br />
contemplandolo, ne percepì la perfezione e la grazia,<br />
la forza nelle piccole radici, la curva delicata di ogni<br />
foglia e, amandolo, divenne quel fiore.<br />
«Si, ti porterò con me!».<br />
Felice, accarezzò i petali serici e candidi e ripartì per il<br />
suo Viaggio con un nuovo amico, tenendo una mano alzata<br />
e le dita strette, proprio come se il fiore fosse lì tra<br />
le sue mani.<br />
Si sentiva felice.<br />
E fu proprio allora che decise di darsi un nome: “mi chiamerò<br />
Atman! È un bel nome no?” …il cagnolino scodinzolò<br />
tranquillo.<br />
Il sole era alto, il vento fresco carezzava il suo vestito<br />
stampato a fiori, come un prato in Primavera, mentre<br />
camminava felice col suo nuovo amico tra le dita, gli occhi<br />
al cielo e la sensazione di volare leggero<br />
...quando il cane iniziò ad abbaiare.<br />
“Fermati Atman! Davanti a te c'è un burrone!!”<br />
… e allora? rispose il Ragazzo,<br />
“cadrai sciocco”<br />
– beh, cosa ci può essere di tanto pericoloso?<br />
-“se cadi potresti morire!”<br />
… e allora?<br />
I primi sassolini stavano già rotolando giù dalla scarpata,<br />
i piedi del Ragazzo erano pericolosamente vicini allo<br />
strapiombo, talmente profondo che non se ne vedeva la<br />
fine.<br />
Ancora un passo e Atman incontrò il vuoto.<br />
Iniziò a scivolare sempre più velocemente e lo trovò<br />
molto divertente, iniziò a ridere sotto quel cielo azzurro<br />
mentre il cagnolino abbaiava disperatamente.<br />
Il suo sguardo cadde su un fiore giallo che cresceva a<br />
strapiombo sul dirupo e i suoi occhi si riempirono di<br />
quella meravigliosa tonalità, della perfezione dei petali,<br />
del profumo degli stami intrisi di polline, della delicatezza<br />
dello stelo, … poi cadde.<br />
(continua nel prossimo numero...)<br />
21<br />
-
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shungite<br />
PIETRA DI PROTEZIONE ED ARMONIA<br />
24<br />
-<br />
La Shungite viene estratta unicamente nella Repubblica<br />
di Carelia, nella Federazione Russa, ai confini tra la<br />
Russia e la Finlandia, dove è presente il deposito di Zazhoginsky.<br />
Il nome Shungite le è stato attribuito nel<br />
1887, prendendo spunto dal nome di un villaggio adiacente<br />
alla cava, Shunga, sulle rive del lago Onega.<br />
Come abbia avuto origine non è ancora chiaro, si<br />
ipotizza da residui organici fossili, da scariche<br />
di fulmini o da un meteorite.<br />
Rispetto a cristalli e pietre, ha una<br />
caratteristica unica: la capacità di<br />
condurre energia elettrica.<br />
Questa capacità è probabilmente<br />
la chiave per la sua interazione<br />
con l'ambiente.<br />
Le particolari proprietà della Shungite<br />
sono dovute al carbonio di cui è<br />
formata che assume una particolare forma<br />
molecolare (prevalentemente una molecola a 60<br />
atomi) nella quale gli atomi di carbonio si dispongono<br />
creando una figura simile ad un pallone da calcio.<br />
Questa molecola è stata definita Fullerene, dal nome<br />
dell’architetto americano R. B. Fuller, il quale creò delle<br />
cupole geodetiche che ne ricordano la forma. Quando<br />
sollecitata da un disturbo elettromagnetico o geopatico<br />
la Shungite vibrerà in modo tale da riportare in coerenza<br />
il campo quantico che la circonda, influenzando<br />
e correggendo per risonanza la vibrazione disarmonica.<br />
Grazie a questa capacità armonizzante, è in grado di<br />
contrastare gli effetti nocivi di radiazioni e vibrazioni, rimuovere<br />
memorie di luoghi e pensieri negativi, ripulire<br />
e rigenerare i cristalli.<br />
La sua vibrazione originale è inalterabile: come un diapason<br />
tende a risuonare con le vibrazioni naturali<br />
della persona per riportarle<br />
all’equilibrio.<br />
Non si carica elettricamente o negativamente,<br />
non ha bisogno di<br />
manutenzione e funziona sempre.<br />
Inoltre i Fullereni hanno<br />
un effetto riequilibrante sul<br />
metabolismo, sull’attività cellulare,<br />
nervosa, immunitaria ed<br />
hanno effetti depurativi. Contrastando<br />
i radicali liberi e l’ossidazione<br />
cellulare migliorano la rigenerazione organica<br />
e promuovono una vita salutare favorendo<br />
l'armonizzazione e la riduzione dello stress.<br />
Ma come funziona?<br />
Viene definita Pietra di Protezione anche se effettivamente<br />
non scherma ma trasforma e questa proprietà è<br />
fondamentale poichè, se schermasse, nessun apparato<br />
elettronico funzionerebbe perché, semplicemente, non
med cosc enza<br />
ANNO 1 | 2019<br />
03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />
arriverebbe alcun segnale. Questa capacità di trasformazione<br />
viene spiegata dai Campi di Torsione.<br />
Tra la fine dell’800 ed i primi del ‘900, un matematico<br />
francese, Elie Cartan in seguito a studi ed interazioni<br />
tra Matematica, Geometria, Fisica Quantistica e Teoria<br />
della Relatività ha classificato gli spazi simmetrici ed<br />
elaborato il concetto di Spin per rappresentare le rotazioni<br />
dello spazio in modo bidimensionale.<br />
Successivamente, alcuni ricercatori russi (in particolar<br />
modo Nikolai Aleksandrovich Kozyrev) hanno ripreso<br />
questi studi elaborando la teoria dei Campi di Torsione<br />
o spiraliformi. Un Campo di Torsione può avere una rotazione<br />
verso destra o verso sinistra.<br />
Per esempio, la spirale del DNA ha un Campo di Torsione<br />
con rotazione destrogira, così come altre forme della<br />
natura (conchiglie, alcuni vegetali, ecc.).<br />
Successivamente, le ricerche dello studioso russo Vlail<br />
Kaznatcheev dell’Istituto di Medicina Clinica Sperimentale<br />
di Novossibirsk, hanno dimostrato che la rotazione<br />
destrogira favorisce gli esseri viventi mentre il campo<br />
di torsione levogiro ha un effetto negativo.<br />
Le emissioni elettromagnetiche generano un campo di<br />
torsione levogiro, quindi interferente.<br />
La Shungite, grazie alla presenza dei Fullereni, aiuta il<br />
corpo energetico a correggere l’influenza dei campi<br />
di torsione da levogiri a destrogiri.<br />
Può essere modellata in forme funzionali e di arredo<br />
che la rendono, oltre che utile, anche elegante e bella<br />
per ogni spazio. L’ambiente ha una grande influenza su<br />
di noi: più viviamo in un ambiente armonico più saremo<br />
in grado di scegliere con lucidità ed equilibrio e potremmo<br />
essere meglio ispirati dalla nostra guida interiore.<br />
Tipi di Shungite<br />
La Shungite di tipo 1 è chiamata Shungite Nobile o<br />
d’élite e contiene dal 90 al 98% di carbonio organico<br />
(certificata con un minimo del 93%). Le pietre di Shungite<br />
d’élite hanno superfici argentee lucenti e un alto<br />
potenziale energetico.<br />
La Shungite élite si trova nella sua forma cristallizzata,<br />
non è modellabile perché troppo friabile. Gli oggetti in<br />
Shungite possono avere diverse dimensioni, più grande<br />
è la dimensione maggiore è il loro effetto.<br />
Consiglio il tipo’ élite, la migliore come pendente da<br />
portare con sé per l’alta percentuale di Fullereni che la<br />
rende particolarmente efficace nel suo lavoro di riequilibrio<br />
energetico, maggiore rispetto alla Shungite di tipo<br />
2. La Shungite élite esprime il suo massimo potenziale<br />
portata al collo nella zona del Timo, ha un effetto<br />
attivante sulla Ghiandola Pineale, aiuta la concentrazione,<br />
la capacità di discernimento e calma il mentale.<br />
La shungite di tipo 2 ha una percentuale di Fullerene<br />
che va dal 28 al 35%, è adatta ad essere lavorata poiché,<br />
non essendo stratificata come la élite, può essere<br />
modellata con più facilità ed è più indicata nella riarmonizzazione<br />
dell’ambiente. Per questa pietra, più il volume<br />
è ampio e più il lavoro di “Phasing” (rifasare, riportare<br />
all’equilibrio originale) risulta efficace.<br />
INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE:<br />
-Shungite – Energia di vita | Regina Martino<br />
Enrico Damiani Editore, 2011<br />
-Poteri e virtù della Shungite | Florence Mégemont<br />
L'Età dell'Acquario Editore, 2016<br />
25<br />
-
PAOLA PIERONI<br />
LETTERATURA, POESIA, ARTE<br />
crea<br />
tiva<br />
26<br />
-<br />
Mi è capitato molte volte di ascoltare persone che dichiaravano<br />
di essere scrittori creativi. Bello! Di che genere?<br />
A volte, ho ottenuto come risposta: manifesti pubblicitari<br />
o relazioni aziendali. È indubbio che anche in<br />
questi lavori sia presente una componente creativa (anzi,<br />
guai se non ci fosse) e sono opere utili e, in molti casi,<br />
artistiche. Ma, permettetemi, la scrittura creativa è<br />
un'altra cosa e deve implicare necessariamente la creazione<br />
di storie o di racconti. Che cos'è una storia? Senza<br />
scendere nei dettagli, uno dei significati è 'ricerca'. E se<br />
qualcosa deve essere ricercato vuol dire che, in qualche<br />
modo, già esiste. Questo sembra collidere con il verbo<br />
'creare' al quale possiamo attribuire significato di 'fare<br />
dal nulla'. Quindi, le storie sono qualcosa che già esistono<br />
o che devono essere create dal nulla?<br />
Introduciamo qui il pensiero di Vogler, sceneggiatore<br />
statunitense, il quale fa un intrigante paragone fra gli<br />
scrittori e gli sciamani.<br />
“Gli sciamani sono stati definiti i 'guaritori feriti' e, come<br />
gli scrittori, sono persone speciali che si distinguono dagli<br />
altri per i sogni che fanno, per le loro visioni o per le<br />
esperienze uniche che hanno vissuto. Gli sciamani, come<br />
molti scrittori, sono forgiati al loro mestiere da prove<br />
terribili. Potrebbero essere gravemente malati o cadere<br />
da una scogliera e ritrovarsi con tutte le ossa rotte.<br />
Potrebbero esser morsi da un leone o da un orso, smontati<br />
e riaggiustati come nuovi. In un certo senso muoiono<br />
e rinascono e tali esperienze conferiscono loro dei<br />
poteri molto speciali. […]<br />
[…] In qualità di scrittori, viaggiamo per altri mondi non<br />
come semplici sognatori, ma come sciamani con il potere<br />
magico di imbottigliarli e di riportarli in forma di storie<br />
da condividere con gli altri.”<br />
[Christopher Vogler – Il viaggio dell'eroe]<br />
Cos'è dunque la scrittura? La definizione che ritengo<br />
più bella e attinente è la seguente:<br />
la scrittura è un'osservazione. È un'esplorazione di qualcosa<br />
che già esiste, qualcosa di nascosto che deve essere<br />
ritrovato. Un po' quello che sosteneva Michelangelo<br />
della scultura. L'idea è già presente nel blocco di marmo,<br />
deve solo essere tirata fuori. Ma se una scultura è<br />
già presente nel marmo, la storia che vogliamo raccontare<br />
(e che quindi deve essere osservata) dove risiede?<br />
Non esiste una risposta univoca a questa domanda e invito<br />
ogni scrittore, o potenziale tale, a individuare la<br />
propria. Chi ha provato a scrivere seriamente, ossia per<br />
un tempo lungo e costante in maniera concentrata, sa<br />
che a un certo punto si ha la sensazione di viaggiare<br />
nel tempo e nello spazio. Si entra in una dimensione<br />
estranea, si è in estasi creativa. E lì, i sogni, le visioni, le<br />
unicità sono osservate, imbrigliate e poi messe su carta.<br />
S'imprimono su un foglio bianco. Ed eccola lì: l'idea che<br />
è stata tirata fuori, al pari del Mosè nella pietra.<br />
La storia di un eroe e di un mondo da salvare, una coinvolgente<br />
indagine, una storia d'amore piena di passione<br />
o un racconto umoristico che rallegrerà gli animi. Cosa
med cosc enza<br />
ANNO 1 | 2019<br />
03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />
tu, scrittore creativo, osserverai, imbottiglierai e trasporterai<br />
su questo piano esistenziale per condividerlo<br />
con gli altri? Sì, perché lo scrittore creativo,<br />
l'intrappolatore di storie e racconti, è destinato a condividere<br />
il suo lavoro.<br />
Se il processo di creazione è – e deve essere – solitario.<br />
Un po' esplorazione, un po' meditazione, un po' introspezione…<br />
funziona solo se si fa con se stessi. Il lavoro<br />
completato invece è qualcosa che non riesce a rimanere<br />
fermo, è creatura viva che deve essere liberata. Lo richiede<br />
con tutte le sue forze. E per liberarla ci vuole coraggio.<br />
Quanti scrittori hanno storie complete o parziali<br />
chiuse nei loro cassetti? Non si può rimanere sordi al loro<br />
richiamo. Certo, la condivisione (che sia pubblicazione,<br />
o con i propri cari) non è qualcosa da prendere alla<br />
leggera, è anch'essa un processo; stavolta tecnico oltre<br />
che artistico. È un cammino profondo, non certo facile,<br />
ma ricco di esperienze e di emozioni. Qualcosa che vale<br />
la pena intraprendere. Abbiamo dunque riflettuto un<br />
po', forse in maniera un po' insolita, sulla scrittura creativa.<br />
Vi devo confessare una cosa: nonostante io sia insegnante<br />
di scrittura creativa, non credo che la scrittura<br />
possa essere insegnata. Si possono spiegare gli strumenti<br />
e si possono offrire spunti di riflessione o momenti<br />
d'ispirazione; senza contare l'utilità del confronto<br />
tra persone con interessi simili. Ma le idee, quelle<br />
non le può insegnare nessuno. E questo implica che la<br />
scrittura creativa è anche una grande opera di auto osservazione<br />
e di auto guarigione. Scrittura del benessere<br />
è chiamata al giorno d'oggi, banalizzando un po'.<br />
Ma come diceva Michael Ende (autore de «La Storia Infinita»):<br />
«... questa è un'altra storia e andrà raccontata<br />
un'altra volta».<br />
27<br />
-<br />
Mosè di Michelangelo<br />
scultura 'viva' già presente nel blocco di marmo da cui è stato estratto
MARCO MENICHELLI<br />
IL RIMEDIO DELL’ERBORISTA<br />
l’echin acea<br />
DALLA MEDICINA TRADIZIONALE ALLA MEDICINA SCIENTIFICA,<br />
UN VALIDO ALLEATO PER L'INVERNO<br />
28<br />
-<br />
L'Echinacea è una pianta molto popolare, comunemente<br />
utilizzata per combattere l'influenza e il raffreddore.<br />
Appartiene alla famiglia delle Asteraceae ed è diffusa<br />
in tutto il Nord America. Al genere Echinacea appartengono<br />
nove specie; quelle di interesse fitoterapico sono<br />
tre: pallida, angustifolia e purpurea.<br />
L'uso terapeutico dell'Echinacea risale ai nativi americani<br />
delle pianure del Nord America che la usavano, soprattutto<br />
la varietà angustifolia, per scopi medici generali,<br />
già centinaia di anni prima dell'arrivo di esploratori<br />
e colonizzatori europei.<br />
All'inizio del 1800 l'Echinacea divenne<br />
un rimedio erboristico popolare per<br />
coloro che si erano stabiliti negli<br />
Stati Uniti. Agli inizi del XX secolo,<br />
anche in Europa entrò<br />
nella prassi di utilizzo comune<br />
come rimedio di prima<br />
scelta per il raffreddore e<br />
l'influenza e come antiinfettivo<br />
fino all'avvento dei<br />
moderni antibiotici.<br />
La prima importante ricerca clinica<br />
condotta con Echinacea angustifolia<br />
risale al 1913-1916, venne utilizzato<br />
percentuale via iniettiva un preparato non alcolico di E.<br />
angustifolia, insieme ad un composto di Inula helenium,<br />
nel trattamento dei pazienti con tubercolosi. Si<br />
osservò un recupero del 100% in quelli con malattia<br />
polmonare incipiente, un arresto del 50% in quelli con<br />
malattia moderatamente avanzata, ma nessun successo<br />
in quelli con tubercolosi ad uno stadio avanzato. La ricerca,<br />
durò più di quattro anni, e si scoprì che l'estratto<br />
acquoso di Echinacea aumentava la fagocitosi dei batteri<br />
da parte dei leucociti, migliorando e riequilibrando<br />
la conta leucocitaria se insufficiente o eccessiva, inoltre,<br />
normalizzava la percentuale di neutrofili maturi bilanciando<br />
il numero di fagociti primari per le infezioni.<br />
Oggi noi sappiamo che questi risultati sono dovuti al<br />
complesso mix di principi attivi contenuti<br />
nell'Echinacea. In essa troviamo infatti polisaccaridi, in<br />
particolare arabinogalattano e xilani, che sono la frazione<br />
che ha mostrato la migliore attività immunostimolante<br />
C'è da dire però che questi principi<br />
attivi si trovano solo nella<br />
pianta fresca intera o soluzioni<br />
acquose non alcoliche<br />
, in quanto essi<br />
non si solubilizzano in<br />
alcool. Possiamo trovarli<br />
in soluzioni alcooliche<br />
ma che abbiano un<br />
grado alcoolico inferiore<br />
a 30.<br />
I polisaccaridi dell'Echinacea<br />
attivano le cellule natural killer e<br />
i macrofagi, stimolando la fagocitosi di<br />
microrganismi patogeni mediante induzione della<br />
produzione di alcune interleuchine ; inoltre aumentano<br />
la proliferazione, e quindi il numero, dei linfociti<br />
B.<br />
Altri principi attivi sono i polifenoli, come l'acido clorogenico,<br />
l'acido caffeico e i suoi derivati, e l'acido cicorico,<br />
che svolgono azione antinfiammatoria e antivirale,
med cosc enza<br />
ANNO 1 | 2019<br />
03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />
tale da ostacolare la penetrazione dei<br />
virus nelle cellule sane rendendo<br />
pertanto ragione della consuetudine<br />
di utilizzo<br />
dell'Echinacea come valido<br />
strumento nel contrastare<br />
il rischio di infezioni respiratorie<br />
ricorrenti e delle relative<br />
complicanze .<br />
L'echinacoside, in particolare,<br />
svolge, tra le altre, azione<br />
antiossidante, antibiotica e batteriostatica<br />
ed antivirale.<br />
Infine, troviamo le alchilamidi, presenti in<br />
quantità considerevoli nella radice di Echinacea angustifolia<br />
e in quantità ridotte in<br />
quella di E. purpurea, le quali<br />
presentano attività antinfiammatoria<br />
attraverso<br />
l'inibizione della COX e<br />
della 5-LOX. Le alchilamidi<br />
possiedono, in vitro,<br />
attività antiialuronidasi,<br />
rendendola<br />
quindi un valido supporto<br />
integrativo nel trattamento<br />
delle infezioni streptococciche<br />
ed anche antifungina,<br />
in particolare nei confronti di<br />
Candida.<br />
29<br />
-
FEDERICA BATTAGLINI<br />
ALIMENTAZIONE E STILE DI VITA<br />
non si<br />
butta via<br />
ni ente !<br />
30<br />
-<br />
Sono gli Anni Novanta, fabbriche ed industrie si sono<br />
fatte spazio nelle periferie delle città, l'economia si sta<br />
dirigendo sempre di più verso il settore terziario, nascono<br />
sempre più frequentemente corsi da “segretaria<br />
d'azienda”… La mamma di famiglia diventa<br />
un'impiegata, una collaboratrice e questo<br />
la fa sentire indipendente e realizzata.<br />
La mamma diventa una<br />
donna capace di gestire la fitta<br />
agenda del suo capo, di analizzare<br />
fatture ed emettere<br />
preventivi. E lo fa per circa otto<br />
ore al giorno, a volte le viene<br />
chiesto di fermarsi ancora<br />
e le ore diventano dieci. “ Per<br />
fortuna ho ancora quella zuppa<br />
pronta congelata!”<br />
Certo si è dovuta adeguare ai nuovi ritmi!<br />
E poi ci sono le pubblicità… i fagioli sono già cotti ed inscatolati<br />
in una confezione con “apertura facilitata”, le<br />
patate e le carote già mondate, lessate e messe sotto<br />
vuoto, le verdure diventano pronte per essere solo “saltate”<br />
in padella, il pollo, addirittura, diventa “il petto” (facendoci<br />
dimenticare di come è fatto in realtà un pollo!)<br />
E questo lo vogliamo chiamare “benessere”?<br />
Il benessere è non avere neanche dieci minuti per poter<br />
pulire un cespo di insalata?<br />
Siamo sicuri che la “felicità” è aprire una busta e far saltare<br />
gli spaghetti in padella?<br />
Se questo è il benessere e la felicità allora il mondo ha<br />
vissuto nell'infelicità per circa duemila anni!<br />
La filosofia della “Cucina senza Sprechi”, del “Non buttare<br />
via nulla perché quasi tutto può essere riutilizzato”<br />
non è, a mio avviso, solo un concetto che si può applicare<br />
al semplice gesto di cucinare ma può diventare<br />
un'abitudine, un comportamento che ci permette<br />
di prenderci cura di noi stessi<br />
e delle persone a noi vicine. Tutto<br />
quello che noi mettiamo<br />
nel piatto assume un gusto<br />
differente se, noi stessi<br />
per primi, per prepararlo<br />
ci mettiamo un po' di “cuore”:<br />
in questo modo riusciremo<br />
a concepire anche<br />
una semplice zucchina<br />
non solamente come un ortaggio<br />
da pulire ma come quel<br />
qualcosa che creerà convivialità e<br />
che ci ricambierà con una semplice felicità.<br />
Forse ci viene naturale credere che questa possa essere<br />
un metodo di cucina povera, destinata alle famiglie numerose<br />
e a chi deve far quadrare i conti per arrivare a fine<br />
mese ma il concetto di “cucina senza sprechi” è, veramente,<br />
una maniera di intendere l'economia familiare,<br />
permettendoci di ridurre al minimo lo spreco alimentare<br />
di cui si è abbondantemente abusato negli ultimi decenni<br />
e guadagnare in qualità degli ingredienti scelti in<br />
quanto proprio le parti di alimenti che noi siamo comunemente<br />
abituati a gettare via sono le più ricche di sostanze<br />
nutritive, fibre e vitamine.<br />
Parliamo di maggiore qualità degli ingredienti scelti
med cosc enza<br />
ANNO 1 | 2019<br />
03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />
perché, se noi ci abituiamo a pensare al prodotto nella<br />
sua interezza, dal semplice baccello di legumi, gambo<br />
di verdure, buccia di frutti fino alle pari più nobili degli<br />
alimenti, allora saremo, naturalmente, portati a scegliere<br />
solo materie prime prodotte in modo naturale, senza<br />
aggiunta di concimi chimici, di antibiotici o antiparassitari<br />
industriali.<br />
Proviamo ad “innamorarci” di quel prodotto, facciamoci<br />
raccontare la storia dell'azienda che lo ha prodotto. Condividiamo<br />
la fatica per produrlo prima di farlo a tocchetti<br />
e buttarlo in padella.<br />
Proviamo a concepire l'ingrediente in tutte le sue parti<br />
( cosi come avviene in natura!) e solo cosi possiamo ritrovare<br />
il gusto di nutrirci veramente e non solo di<br />
“mangiare”.<br />
Proviamo a pensare ad un semplice mazzetto di prezzemolo:<br />
quanto costa? Poco, pochi centesimi, a volte viene<br />
anche “regalato” dal fruttivendolo di fiducia insieme<br />
alla spesa effettuata. Bene, e cosa ne facciamo di questo<br />
mazzetto di prezzemolo? Lo laviamo accuratamente<br />
e poi ne ricaviamo solo le foglie con le quali ci facciamo<br />
dei triti aromatici, ci prepariamo delle salse o ci<br />
guarniamo dei piatti…e il gambo? Lo buttiamo. Noi stiamo<br />
gettando via più o meno più del 50% di quel mazzetto<br />
di prezzemolo. I gambi, invece, possono diventare<br />
un ottimo pesto con limone e mandorle, posso insaporire<br />
brodi o fondi di cucina, possono essere tritati e congelati.<br />
E non abbiamo buttato via nulla!<br />
Purtroppo ci dicono che è il progresso, siamo andati<br />
avanti e, quindi, è diventato tutto più semplice. Semplice<br />
ma sicuramente innaturale. Dobbiamo riscoprire gli<br />
odori, i profumi della nostra Terra, di ogni singola stagione,<br />
dobbiamo riabituarci a portare a casa i mazzi di<br />
verdure colte dal contadino, dobbiamo imparare di nuovo<br />
ad apprezzare ogni singolo ingredienti entra nella<br />
nostra cucina cosi come facevano le nostre nonne.<br />
Questa è la “cucina senza sprechi”. Una “filosofia” che ci<br />
permette di riabilitarci alla Natura.<br />
31<br />
-
ANDREA AGNETTI<br />
STORIA E TERRITORIO<br />
LA VALLE DEGLI UMBRI<br />
Intervista ad Andrea Agnetti<br />
32<br />
-<br />
Di che cosa parla questo tuo<br />
nuovo libro?<br />
Questo mio nuovo lavoro è un saggio di antropologia<br />
culturale ed etnologia, è una ricerca scientifica che cerca<br />
di fare luce sugli Italici in generale, sul popolo degli<br />
Umbri e in particolare sulla importante tribù dei Naharki<br />
che abitava la Valle del Nera, il sud Umbria e parte<br />
del Lazio del nord, Sabina. Sostanzialmente la ricerca si<br />
muove su due binari, un fronte internazionale, dove cerco<br />
di capire da dove proveniva la Civiltà Umbra e un altro<br />
fronte più locale dove analizzo e cerco di scoprire le<br />
dinamiche micro culturali, divinatorie, la forma di governo<br />
degli Umbri e dei Naharki. Analizzo vari siti archeologici<br />
importanti, come i Monti Martani, il tempio<br />
di Torre Maggiore, Sant'Erasmo, Carsulae, Cesi, Alatri, ovviamente<br />
la grande necropoli scoperta sotto le acciaierie<br />
di Terni nel 1884-1886. Evidentemente il nucleo<br />
dell'analisi etno antropologica la svolgo proprio a partire<br />
dai reperti del grande sito funerario scoperto a Terni<br />
che ricordo è la più grande necropoli della Cultura<br />
Villanoviana e quindi dell'intera Civiltà Umbra.<br />
Stai parlando spesso di Civiltà<br />
Umbra, ci puoi spiegare cosa sia e<br />
di che periodo storico stiamo<br />
parlando?<br />
Certamente. Parlo di Civiltà Umbra perché sostanzialmente<br />
intorno al 1.200 1.100 a.C. in Italia approdò una<br />
vera e propria nuova civiltà, la prima in termini cronologici<br />
presente in Italia, visto che coloro che prima abitavano<br />
la penisola, Appenninici e Terramaricoli non riuscirono,<br />
per diversi motivi, a costruire una società coesa<br />
su vasta scala, cosa che invece riuscirono a fare gli Indoeuropei.<br />
In pratica dal centro Europa, dal medio bacino<br />
danubiano e dal sud della Germania, popolazioni arie indoeuropee<br />
migrarono nel centro nord Italia, Umbri e Latini<br />
arrivarono nella penisola ed è cosi che si generò il<br />
terreno culturale per la futura nascita di Roma che avvenne<br />
però solo dopo circa 450 anni dalla colonizzazione<br />
indoeuropea nel nostro paese.<br />
È proprio in questi 400 anni, prima della nascita di Roma,<br />
che in Italia ha vita la Civiltà Umbra, di origine culturale<br />
proto-celtica, le mono spirali, le croci celtiche arcaiche,<br />
le fibule a drago, le ceramiche con la simbologia<br />
del sole nascente, le urne cinerarie biconiche, le tombe<br />
a circolo e tante altre caratteristiche furono ritrovate<br />
prima nel centro Europa, poi più o meno improvvisamente<br />
anche nel centro Italia e nei reperti di Terni in<br />
modo molto evidente, segno questo di un'avvenuta migrazione.<br />
La Civiltà Umbra avrebbe quindi delle<br />
origini proto-Celtiche? Che cosa<br />
significa questo termine e perché<br />
non dici origini celtiche per<br />
esempio?<br />
Gli Umbri quando giunsero in Italia erano già fortemente<br />
sviluppati in termini tecnologici, assai coesi come<br />
società e cultura, parliamo di una società complessa<br />
esistente da molto tempo, diversi secoli. Gli Umbri giunti<br />
in Italia sarebbero le popolazioni che hanno innescato<br />
un processo di sintesi culturale avvenuto tra il medio<br />
bacino del Danubio e il sud della Germania nord alpina.<br />
In questi territori la circolazione umana e culturale fece<br />
si che nacque una nuova “invenzione culturale” ovvero i<br />
Celti, parliamo del 1.200 1.100 a.C. circa. È in questa ar
med cosc enza<br />
ANNO 1 | 2019<br />
03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />
caica fase che due principali sotto gruppi etnici indoeuropei<br />
diedero vita ai Celti, ed è così che in termini accademici<br />
e scientifici possiamo parlare di “proto-Celti” ovvero<br />
la fase proto-generativa della nascita della cultura<br />
celtica internazionale.<br />
La fase proto-celtica non va confusa con la fase celtica<br />
classica o tarda del V secolo a.C., che pure deriva dai<br />
proto-Celti, ma gli Umbri sarebbero proprio i capostipiti<br />
e inseriti cronologicamente intorno al XII - X secolo a.C.<br />
circa.<br />
Stai seguendo un metodo specifico<br />
per queste tue ricerche?<br />
Certamente si, faccio una ricerca interdisciplinare e in<br />
gran parte sto seguendo un metodo scientifico, quello<br />
dei “fossili sociali”. Tale caratteristica fu inventata e scoperta<br />
dall'antropologo americano Tylor, il quale affermava<br />
che nelle società esistano delle sopravvivenze<br />
culturali che nel corso dei secoli e dei millenni continuano<br />
a sopravvivere nonostante le trasformazioni etniche<br />
e il passare del tempo. L'antropologo o scienziato<br />
sociale può scoprire tali fossili socio-culturali e ricomporre<br />
il quadro di un antico popolo.<br />
Nella pianura padana arrivarono altre formazioni celtiche<br />
più tarde e differenti dal ceppo umbro. Questa grande<br />
Civiltà inserita in tutto il centro nord Italia, pian piano<br />
si restrinse, diventò una piccola enclave intorno a<br />
Terni ed è qui che sopravvisse senza invasioni o sincretismi<br />
per almeno 1.000 anni, dal 1.200 a.C. fino alla romanizzazione<br />
avvenuta nel 200 a.C. Un continuum culturale<br />
progressivo e continuativo di almeno un millennio,<br />
facendo si che più che altrove, a Terni e nel sud<br />
Umbria sia facile distinguere queste complesse vicende<br />
etno sociali e culturali. Ultimo appunto straordinario è<br />
che tale Civiltà Umbra proto-celtica dal centro Europa<br />
si divise e disperse in due rami, uno sceso in Italia e<br />
l'altro diretto nelle isole britanniche. A testimonianza di<br />
questo ci sono analoghi reperti, simbologie, la genetica<br />
e infine la lingua definita “italo-celtica” da tantissimi linguisti<br />
internazionali. Ecco allora che Umbri italiani, ternani,<br />
scozzesi, irlandesi e gallesi ebbero una origine comune<br />
nella proto-storia, vissero uniti in una stessa civiltà<br />
nel centro Europa.<br />
33<br />
-<br />
Come mai, risulterebbe difficile decifrare<br />
queste dinamiche? E quale<br />
sarebbe a questo punto l'unicità di<br />
Terni e il suo comprensorio del sud<br />
Umbria?<br />
C'è un po' di difficoltà nel delineare questa realtà perché<br />
nel tempo questa civiltà si sarebbe trasformata e<br />
mescolata ad altre realtà culturali. È il caso degli Etruschi,<br />
i Tursenoi orientali una volta arrivati in Toscana trovano<br />
gli Umbri che vengono in parte cacciati e con essi<br />
si fondono.<br />
Gli stessi Piceni, che pur derivano dagli Umbri, si differenziarono,<br />
c'è poi a sud la nascita di Roma essa stessa<br />
frutto della Civiltà Umbra, ma che poi si trasforma in<br />
parte.
Antiage<br />
U<br />
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PER UNA MIGLIORE<br />
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- la pelle deve essere curata<br />
quotidianamente con<br />
attenzione e costanza fin<br />
dalla giovinezza;<br />
- non va trascurato il minimo<br />
cambiamento come la<br />
comparsa di secchezza,<br />
l'aumento di sensibilità<br />
accompagnato ad arrossamento, la maggior<br />
secrezione di sebo.<br />
- il viso va deterso quotidianamente al mattino per<br />
asportare le secrezioni accumulate durante il riposo<br />
notturno e per riattivare la microcircolazione e la<br />
sera per eliminare le sostanze depositate<br />
nell'ambiente oltre ai cosmetici e al Make up, occorre<br />
impiegare sempre i prodotti cosmetici adeguati<br />
all'età, alla tipologia di pelle, nel rispetto delle<br />
esigenze specifiche.<br />
- la pelle del corpo non va trascurata in particolare dai<br />
35 anni in poi, va idratata e<br />
massaggiata, inoltre si<br />
consiglia l'impiego costante<br />
di cosmetici rassodanti ed<br />
elasticizzanti.<br />
- la pelle non andrebbe esposta<br />
ai raggi solari senza<br />
applicare un'adeguata<br />
protezione solare in particolare sul viso e sul<br />
contorno occhi e labbra.<br />
Bioteko produce differenti prodotti indicati per la<br />
prevenzione delle rughe nello specifico ha pensato a<br />
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bava di lumaca e una linea sempre biologica a base di<br />
Peptidi e Polisaccaridi vegetali ovvero piccole<br />
molecole che penetrano in profondità dell'epidermide<br />
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laser - insieme o separatamente - per fornire trattamenti personalizzati<br />
in base al tipo di pelle. È stato dimostrato clinicamente<br />
che il laser è in grado di penetrare nel tessuto e di<br />
essere assorbito dai lipidi, creando cosi un effetto termico<br />
che ammorbidisce il grasso all'interno degli adipociti. Il led,<br />
invece, modifica la permeabilità della membrana delle cellule<br />
di grasso, permettendo al grasso trattato dal laser di spostare<br />
lo spazio interstiziale. L'azione combinata delle due lunghezze<br />
d'onda potenzia la tecnologia dei microstimolatori<br />
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e adiposa; stimolare la microcircolazione, la rigenerazione<br />
del tessuto, migliorare l'azione anti-invecchiamento,<br />
rassodare, rimodellare, avere un'azione rilassante e benefica<br />
sull'organismo.<br />
I programmi FOCUS vengono utilizzati dopo i programmi<br />
BASE, su aree specifiche per il trattamento di problemi localizzati.<br />
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aree del corpo con lo scopo di rimodellare e ridurre il<br />
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e decolletè. Può produrre un drenaggio, un'azione antiinvecchiamento<br />
e ringiovanente.<br />
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usati per trattare particolari condizioni mediche. icoone®<br />
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vascolari, problemi intestinali, i tessuti nel post gravidanza,<br />
i tessuti nel post-operatorio. Con icoone® è possibile<br />
alleviare il dolore muscolare, risvegliare il sistema neurosensoriale,<br />
riossigenare il tessuto muscolare, dare sostegno<br />
all'attività atletica, decongestionare l'infiammazione traumatica<br />
e non traumatica dell'aponeurosi e dei tendini.<br />
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Il Distretto<br />
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36<br />
-<br />
Il progetto DIBIUM - DISTRETTO BIOLOGICO UMBRO<br />
nasce dall'unione di diverse realtà del territorio esemplari<br />
per vocazione sostenibile e rapporto virtuoso tra<br />
tradizione e innovazione.<br />
La rete dibium comprende diversi esempi virtuosi in armonia<br />
con il territorio, spaziando dagli allevamenti biodinamici<br />
di capre per la produzione di eccezionali formaggi<br />
caprini, all'utilizzo delle oche in vigna come strumento<br />
di controllo e tutela<br />
del terreno, passando<br />
per allevamenti di maiali<br />
allo stato brado tra boschi<br />
e vigneti, o di Chianina in<br />
sinergia con la produzione<br />
di cereali e legumi selezionati.<br />
Antiche pratiche<br />
tornate attuali, come la<br />
cultura delle erbe spontanee<br />
e campagnole, e la canapa,<br />
grande pianta polifunzionale<br />
che sviluppa diverse<br />
filiere, dalla birra, alle<br />
farine, i semi, i fiori, con<br />
interessanti sviluppi per<br />
la salute, e il benessere; ed infine la bio edilizia.<br />
L'arte antica della panificazione, integrata con farine<br />
prodotte da agricoltura biologica, con la curiosità di sperimentare<br />
sempre nuove potenzialità, insieme a legumi<br />
e cereali dei quali questa terra è ricca; e professionisti<br />
che perpetuano le nostre tradizioni e ne diventano i<br />
portavoce attraverso i media televisivi, oltre alla storica<br />
esperienza formativa dell'Istituto Agrario e pregevoli<br />
esempi di agricoltura sociale.<br />
L'obiettivo del progetto è rafforzare, anche grazie alla<br />
componente bio, la qualità di vita del territorio, in una<br />
visione d'insieme con gli altri attori attivi.<br />
Mantenere le peculiarità del territorio per non distorcere<br />
la propria natura, preservare e far conoscere la nostra<br />
tradizione culturale ai nostri concittadini, e soprattutto,<br />
ai nostri ospiti.<br />
Il tutto attraverso una strategia<br />
condivisa volta ad ottimizzare<br />
le capacità del<br />
territorio e successivamente<br />
aumentarla per creare<br />
un sistema di vita armonico<br />
fra gli attori locali<br />
e la natura, per un auspicabile<br />
nuovo stile di vita,<br />
attrattivo nei confronti<br />
dell'esterno.<br />
Valorizzare il territorio attraverso<br />
la promozione<br />
delle pratiche di agroecologia<br />
abbinate ad una comunicazione<br />
mirata ad accrescere la consapevolezza<br />
non solo del consumatore, ma soprattutto del cittadino,<br />
coinvolto nel processo di evoluzione del contesto territoriale.<br />
Per questo grande importanza avrà la collaborazione<br />
con il sistema di formazione primaria.<br />
Le nuove generazioni saranno la leva determinante per<br />
la futura evoluzione sostenibile.<br />
Rendere il paesaggio protagonista e punto d'unione del-
med cosc enza<br />
ANNO 1 | 2019<br />
03 EQUINOZIO D’AUTUNNO<br />
le diverse realtà che lo vivono e valorizzano.<br />
Mettere quindi al centro la visione d'insieme del paesaggio<br />
come culla e massima espressione della cultura<br />
umana.<br />
Un paesaggio costituito da dolci colline con campi coltivati<br />
e adornati di vigneti, uliveti, seminativi e pascoli,<br />
sui quali si affacciano spesso splendidi borghi<br />
dall'atmosfera suggestiva e romantica, soprattutto al<br />
tramonto creando panorami unici.<br />
Il paesaggio dove la natura e l'opera dell'uomo si incontrano<br />
senza scontrarsi, creando un circuito di connessioni<br />
virtuose declinabili in diverse attività che ricadono<br />
in ambito turistico, culturale, scolastico, commerciale<br />
e produttivo.<br />
Il paesaggio come palcoscenico di tanti talentuosi attori,<br />
dello sviluppo di un sistema organizzato con la regia<br />
di strategie condivise di breve, media e lunga evoluzione,<br />
volte alla concreta ottimizzazione delle risorse presenti.<br />
Il nostro territorio attraverso lo sviluppo del distretto<br />
biologico può diventare la culla dell'esperienza biologica<br />
declinata in chiave di valorizzazione del territorio e<br />
non solo concentrata sul prodotto e sul produttore, sempre<br />
molto importanti.<br />
L'ambizione è quella di presentare il territorio come<br />
un'unica entità organizzata e strategicamente orientata,<br />
che metta in risalto il singolo, produttore, prodotto, comune,<br />
come parte dell'esperienza collettiva.<br />
Per la realizzazione di questo progetto servirà ovviamente<br />
molto impegno da parte dei singoli associati, disposti<br />
a partecipare attivamente all'evoluzione del territorio<br />
in funzione di un bene comune che ha poi effetto<br />
anche sul singolo, per una completa valorizzazione<br />
del territorio attraverso la condivisione.<br />
Il sogno da realizzare è la creazione di una reale eco regione,<br />
con continuità territoriale di terreni liberi da sostanze<br />
dannose per lo sviluppo della biodiversità e di<br />
attività antropiche non in contrasto con la natura e con<br />
l'evoluzione sostenibile del territorio.<br />
37<br />
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