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voce ai cittadini--------------------------------------<br />
Andare in bici può essere un'intensa attività sportiva, ma anche, semplicemente, un'utile<br />
alternativa all'utilizzo di altri mezzi di trasporto in città. Anche nell'esperienza quotidiana in<br />
ambito sportivo e riabilitativo la “cyclette” viene indicata come uno dei principali strumenti<br />
da utilizzare per fare attività aerobica, allenare il proprio sistema cardiovascolare e<br />
polmonare e, magari, perdere qualche chilo nonostante non ci si alleni da un po'. In<br />
riabilitazione la pedalata si rivela un ottimo alleato per andare a ricondizionare la<br />
muscolatura dell'arto inferiore in seguito a traumi o interventi chirurgici, come ad esempio<br />
la ricostruzione del legamento crociato anteriore o la protesi d'anca. Quindi basandoci su<br />
queste informazioni alla domanda “la bicicletta fa venire mal di schiena?” potremmo<br />
rispondere con un secco “no!”. Tuttavia la pratica clinica sembrerebbe suggerire che non è<br />
sempre così. Dividiamoci quindi in due categorie di “pedalatori”. “Alcuni studi hanno<br />
trovato delle relazioni tra l'insorgenza della sintomatologia lombalgica e la distanza<br />
settimanale percorsa in bicicletta -racconta il dott. Salvatore Minnella, fisiatra e specialista<br />
di Isico - individuando un valore “soglia” intorno ai 160km/settimana (alm<br />
(almeno 22 al giorno). Non sarebbe la bicicletta la portatrice di mal di<br />
schiena bensì l'utilizzo che se ne fa. Al riguardo in letteratura il mal di<br />
schiena aspecifico è riconosciuto essere un problema frequente del<br />
ciclista e soprattutto del soggetto agonista”. Analizziamo meglio cosa<br />
vuol dire salire su una bicicletta e muoversi insieme ad essa, “il<br />
normale assetto sagittale della<br />
colonna vertebrale, costituito<br />
da 3 curve (2 lordosi e 1 cifosi),<br />
viene completamente stravolto<br />
quando si monta in sella - spiega<br />
Luca Selmi, fisioterapista di<br />
Isico - La necessità di tenere il<br />
tronco più<br />
parallelo possibile<br />
al terreno avendo, allo<br />
stesso tempo, una buona<br />
visione della strada<br />
determina un completo<br />
annullamento della lordosi<br />
lombare, fino alla<br />
inversione della curva e un<br />
aumento della lordosi<br />
cervicaleî.