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u r b a n g r e e n c r e a t i o n s
Giulia e Chiara durante la creazione<br />
della foresta a Parco Nord - 2018<br />
foto: Matteo Donzelli
Indice<br />
Benvenuti nell’inedito <strong>Journal</strong> di <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>, uno strumento per entrare nel vivo dell’Attivismo. In questa<br />
prima edizione 2019, troverai l’essenza della community <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>, che ti permetterà di toccare con<br />
mano l’impegno e la determinazione dei soci e dei sostenitori, scoprendo il sogno globale che li accomuna.<br />
Oggi essere un Attivista Ambientale è diventata una necessità oltre che un dovere per il Pianeta che ci<br />
ospita per far fronte alle decisioni dei politici e dei potenti. Raccontare e documentare quanto stiamo<br />
facendo é l’unico modo per rendere tangibile e tracciabile l’impegno che ci permette di coinvolgere un<br />
pubblico sempre più ampio nella lotta ai cambiamenti climatici.<br />
p 12<br />
p 14<br />
Foreste Urbane<br />
Networking<br />
p 36<br />
p 38<br />
Forests On The Rocks<br />
Come Sostenerci
p 8<br />
p 10<br />
Chi Siamo<br />
Mission<br />
p 35<br />
Una Storia di Alberi, Vivi e Morti<br />
p 42<br />
Campagne Ambientaliste
I <strong>Selva</strong>tici
Chi Siamo<br />
Giovani, Belli e Ambientalisti, questa è la community di <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>.<br />
Un gruppo di amici che combatte per la forestazione urbana.<br />
Nata nel 2016 dalla spinta interiore e dalle letture di<br />
disobbedienza civile, i fondatori e i sostenitori di <strong>Selva</strong><br />
<strong>Urbana</strong> hanno inizianto a ricercare la soluzione migliore<br />
per la battaglia più importante: proteggere il pianeta. <strong>Selva</strong><br />
<strong>Urbana</strong> è il metodo che permette l’accesso alla natura nelle<br />
vie, sui balconi e nelle piazze.<br />
Un gruppo composto da individui, aziende e amministrazioni<br />
che credono nel cambiamento e nella trasformazione urbana<br />
e che si impegnano costantemente nell’implementazione di<br />
nuove strategie per la diffusione di azioni rivolte a mitigare i<br />
cambiamenti climatici.<br />
La scelta di intraprendere il percorso ambientalista per<br />
difendere il Pianeta è il comune denominatore che lega gli<br />
attivisti della community di <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>, tutti mobilitati dal<br />
desiderio di riportare la natura nelle città, tutti con l’amore<br />
per il vagabondaggio in boschi, fiumi e montagne.<br />
Nel corso della loro crescita qualcosa è germogliato e si<br />
è trasformato in attivismo. Hanno iniziato a lottare per<br />
riportare il seme della vita anche nelle città e finalmente, nel<br />
giugno del 2016, hanno scelto di ufficializzare il loro impegno<br />
creando <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>.<br />
8
Nella pagina di sinistra Federica, attivista e promotrice della filosofia <strong>Selva</strong><br />
<strong>Urbana</strong> nel mondo dell’arrampicata sportiva, impegnata nel laboratorio con<br />
bambini ad Arco di Trento durante l’evento Adventure Awards Days del 2018.<br />
Sotto Chiara, fondatrice dell’associazione, durante un momento di tenerezza<br />
con il suo albero “preferito”.<br />
foto: Matteo Donzelli<br />
9
La Mission<br />
Siamo attivisti ambientali che combattono per creare città più verdi, capaci di mettere radici<br />
che resistano all’avanzare del cemento e che aiutino nella lotta al cambiamento climatico.<br />
Le Foreste che ogni anno mettiamo a dimora sono ubicate<br />
in zone urbane come ex aree industriali, spazi in prossimità<br />
di strade ad alta intensità di traffico o di poli commerciali.<br />
In questi non luoghi, costruiamo piccoli boschi con piante<br />
autoctone, avviando processi trasformativi che, anno dopo<br />
anno, accolgono gli effetti della fitodepurazione, riducono<br />
le emissioni climalteranti e mitigano le isole di calore,<br />
ripopolando le aree urbane attraverso la costituzione di<br />
corridoi ecologici.<br />
cittadini, attivisti ambientali, istituzioni e aziende private,<br />
dimostrando che la natura può tornare protagonista in città,<br />
contrastando visioni antitetiche del passato più prossimo.<br />
La nostra Mission è creare il maggior numero possibile di<br />
foreste urbane, rendendo possibile nuovamente il contatto<br />
vitale tra l’essere umano e la natura.<br />
Coinvolgiamo le persone allo scopo che possano ritrovare<br />
benessere e ristoro negli spazi pubblici, sperimentando<br />
proprio dal contatto con il patrimonio arboreo delle città, una<br />
relazione di cura e appartenenza reciproca.<br />
La Mission di <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> ci permette di immaginare e<br />
credere in un futuro positivo e sostenibile, in cui le foreste<br />
penetrano in città riportandoci a considerare e rispettare i<br />
cicli della natura.<br />
Per vivere questo sogno, agiamo localmente, in sinergia con<br />
10
Nella pagina di sinistra Hiram, socio fondatore e<br />
attivista di <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>, durante la forestazione<br />
partecipata a Parco Nord nell’anno 2018.<br />
Nell’immagine a lato e sotto Filippo, fondatore<br />
di WildTee, durante la fase di pianificazione della<br />
foresta e mentre pianta, insieme ai volontari, gli<br />
alberi donati a <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>.<br />
foto: Matteo Donzelli<br />
11
Foreste Urbane<br />
Gli alberi giovani accumulano CO2 rapidamente per diversi decenni<br />
prima che l’incremento annuale decresca.<br />
È ormai a tutti noto che gli alberi fungono da intercettatori<br />
di CO2 fissando il carbonio in modo permanente sotto<br />
forma di biomassa. L’entità degli scambi gassosi tra l’albero<br />
e l’atmosfera, cambia però a seconda dell’età e dello stato<br />
di salute dell’albero stesso, anche se il bilancio netto globale<br />
di una macchia di vegetazione in equilibrio con l’ambiente<br />
circostante si può considerare stabile nel tempo. Questo<br />
equilibrio, tuttavia, viene alterato dall’uomo attraverso alcuni<br />
fattori quali l’aumento delle emissioni di combustibile fossile.<br />
A questo riguardo i boschi periurbani, i parchi cittadini e i<br />
giardini, giocano un ruolo fondamentale nel combattere i<br />
livelli crescenti di anidride carbonica in atmosfera.<br />
una quantità di CO2 per unità di superficie circa doppia<br />
rispetto a quelle in ambito urbano, nonostante la crescita<br />
riferita al singolo albero sia inferiore rispetto a quella delle<br />
sorelle cittadine. Ci siamo dunque posti la domanda: qual è<br />
l’intervento migliore che possiamo fare?<br />
Le giovani piante sono una risorsa preziosa. Dal punto di vista<br />
“biologico” infati la quantità di CO2 sequestrata dipende dal<br />
tasso di crescita e dalla mortalità della pianta, che a sua volta<br />
dipende dalla specie, dall’età, dalla struttura e dal grado di<br />
salute. Le “old growth forests”, cioè le foreste di “vecchia”<br />
crescita o vergini non sono necessariamente un elemento<br />
positivo a livello atmosferico in quanto possono rilasciare una<br />
quantità di CO2 derivante dalla decomposizione di biomassa<br />
morta pari alla quantità fissata con la nuova crescita. Altro<br />
valore hanno le foreste in ambiente rurale, che accumulano<br />
12
Abbiamo scelto le foreste urbane perché le città sono<br />
i luoghi<br />
in cui si è persa maggiormente la biodiversità.<br />
Attraverso le Foreste piantate, produciamo aree d’interesse,<br />
corridoi ecologici per l’avi fauna, aree di compensazione,<br />
barriere frangisuono naturali e un importante strumento per<br />
combattere l’inversione termica e il cambiamento climatico.<br />
<strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>, ha perciò un doppio fronte d’azione, perché<br />
coinvolge i cittadini nella protesta non violenta finalizzata al<br />
cambiamento delle abitudini e si preoccupa di avvicinare le<br />
organizzazioni del territorio, trasformando il loro impegno<br />
economico in impegno socialmente utile. Per questo motivo<br />
tutti gli spazi riqualificati da <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>, sono privi di<br />
nomi e sponsor in quanto sono luoghi naturali e di proprietà<br />
comune. Il beneficio prodotto dalle foreste piantate ha ben<br />
più di un valore puramente ambientale, infatti ogni albero<br />
è un produttore economico, cioè un elemento territoriale<br />
capace di dare anche valore monetario allo spazio che<br />
occupa.<br />
Benefici della forestazione urbana<br />
CO2<br />
raffrescamento della<br />
temperatura<br />
abbattimento degli<br />
inquinanti<br />
aumento del<br />
valore degli<br />
immobili<br />
aumento e<br />
diversificazione<br />
della fauna<br />
miglioramento<br />
della qualità della vita<br />
13
Networking<br />
L’unico modo che conosciamo per coinvolgere i cittadini e trasformarli in attivisti<br />
Nel suo percorso di crescita, <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> ha sempre cercato<br />
di mettersi in contatto con realtà ed organizzazioni allo<br />
scopo di estendere il proprio raggio di azione.<br />
Dal 2017 è parte di 1% for the Planet, movimento mondiale<br />
collettore di organizzazioni profit e no profit con il compito<br />
di aiutare a fronteggiare le questioni più urgenti che il nostro<br />
pianeta sta affrontando. Creata nel 2002 da Yvon Chouinard,<br />
fondatore di Patagonia e Craig Mathews, fondatore di Blue<br />
Ribbon Flies, 1% for the Planet ha donato oltre 150 milioni di<br />
dollari a organizzazioni no profit che difendono e tutelano il<br />
patrimonio ambientale. Oggi, 1% for the Planet, è composta<br />
da una rete di più di 1.200 aziende, numerosi privati e migliaia<br />
di partner no profit in più di 45 paesi in tutto il mondo.<br />
Se ad oggi siamo riusciti a piantare oltre 1800 alberi, è anche<br />
grazie alle connessioni create nel tempo.<br />
14
foto: Matteo Donzelli<br />
15
2014<br />
Milano Navigli<br />
La nostra prima foresta è stata a Milano all’interno del progetto Km Verde di Lifegate,<br />
lungo l’Alzaia Naviglio Grande. L’azienda ci ha aiutato nella ricerca e nella piantumazione<br />
dei nostri primi 5 alberi. Da quel giorno l’associazione ha preso il volo ed ogni anno si<br />
sono susseguite piantagioni sempre più grandi e complesse.<br />
2015<br />
Sesto S. Giovanni<br />
<strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> ha avviato una collaborazione con il Comune di Sesto San Giovanni (MI)<br />
al fine di riqualificare l’area ex industriale nei pressi del centro commerciale vulcano. Il<br />
primo accordo stipulato con un’amministrazione pubblica ha permesso la creazione di<br />
un piccolo bosco composto da 75 essenze forestali finanziato totalmente dalla raccolta<br />
fondi svolta durante la manifestazione di arrampicata sportiva. Il bosco, a 4 anni dalla<br />
sua comparsa, è cresciuto raggiungendo gli obiettivi desiderati e trasformando l’area<br />
in un polo di attrazione naturalistica, corridoio ecologico per le specie di avifauna e<br />
terrestri che si spostano nel Parco Valle del Medio Lambro.<br />
2016<br />
Monza<br />
Nell’ottobre 2016 nasce il secondo bosco <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> grazie alla raccolta fondi<br />
sviluppata durante le 5 tappe d’arrampicata sportiva e il contributo e la disponibilità<br />
di Patagonia Milano. Durante la primavera-estate i membri fondatori dell’associazione<br />
hanno incontrato diverse municipalità del nord Milano al fine di proporre un nuovo<br />
progetto di ri-forestazione. Monza si è rivelata entusiasta ad accogliere nuove essenze.<br />
Sono stati donati 70 alberi forestali, che sono stati piantati in zona Boscherona,<br />
nei pressi di uno svincolo stradale appena riqualificato con la funzione di barriera<br />
frangisuono e habitat naturalistico.<br />
2017<br />
Monza<br />
Con le stesse caratteristiche della precedente, Monza ha accettato nuovamente<br />
l’intervento di <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> che ha fornito a franco cantiere 50 nuove essenze forestali<br />
che il Comune insieme ad un gruppo di giovani volontari delle scuole di quartiere ha<br />
piantato. L’intervento è stato finanziato da un bando europeo a cui <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> ha<br />
partecipato per implementare il verde urbano e gli alberi nel suo pacchetto associativo.<br />
Il bando prevedeva la riqualificazione e riforestazione dell’area monzese e di quella<br />
aresina con un totale di 210 alberature forestali certificate.<br />
2017<br />
Arese<br />
Inserita nel bando europeo, Arese ha visto la fornitura di 170 alberature forestali in<br />
accordo con la municipalità e il direttore del Parco delle Groane. L’intervento ha visto<br />
la forestazione di un territorio comunale ma sottoposto a tutela e mantenimento del<br />
parco delle Groane, in prossimità di svincoli stradali e di uno dei centro commerciali più<br />
grandi d’Europa.<br />
16
2017<br />
Varedo<br />
<strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>, oltre ad occuparsi di riqualificazione e riforestazione urbana con enti<br />
pubblici, sviluppa collaborazioni con realtà profit e non-profit al fine di implementare il<br />
proprio organico di alberi e fornire nuovo ossigeno a progetti di responsabilità sociale.<br />
Insieme a Zafferanami, produzione agricola artigianale sostenibile, ha piantato e<br />
partecipato allo sviluppo del progetto di piantumazione di alberi da frutto antico, poco<br />
utilizzati per le difficoltà di raccolta del frutto. In questo progetto sono stati piantati 305<br />
alberi nei pressi dei campi di coltivazione di Zafferano a Varedo.<br />
2017<br />
Sovico<br />
Insieme a Studio Apeiron studio di interior design e architettura contemporanea, <strong>Selva</strong><br />
<strong>Urbana</strong> ha elaborato un progetto di filiera corta del legno, per compensare virtualmente<br />
l’anidride carbonica prodotta durante il taglio, trasporto e produzione dei mobili, si sono<br />
piantati 25 alberi (3,5 metri d’altezza) nell’area predisposta del Comune di Sovico.<br />
2017<br />
Milano Parco<br />
Nord<br />
Un progetto maturo, capace di unire la forestazione urbana con la gestione consapevole<br />
del verde del Parco Nord. <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> grazie al nuovo partner e socio, WildTee, mette<br />
a dimora 120 piante miste tra alberi e arbusti nella zona del laghetto di Niguarda. Un<br />
area dalle grandi potenzialità e dalla variegata biodiversità. Parco Nord é riuscito a dare<br />
al progetto di <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> e a WildTee un respiro dai connotati internazionali con un<br />
interazione tra pubblico e privato che ha coinvolto tutti in una giornata di team building.<br />
2018<br />
Vignate<br />
La seconda foresta promossa da WildTee è nata nel 2018 a Vignate grazie alla<br />
collaborazione del Sindaco che ha creduto nel progetto <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>, partecipando<br />
in prima persona allo sviluppo dell’accordo e rendendosi disponibile nella fase di<br />
piantumazione. Sabato 27 ottobre, 120 nuovi alberi sono stati piantati dalle mani dei<br />
soci dell’associazione, protezione civile, bambini delle scuole e studenti stranieri oltre<br />
ai fondatori dell’azienda di trail-running che hanno seguito il progetto. Questa nuova<br />
foresta sarà l’emblema dell’unione tra popoli oltre che il proseguo di una collaborazione<br />
nata nel 2017.<br />
2018<br />
Albavilla<br />
<strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> allarga i propri confini di riforestazione piantando 80 alberi nel Comune di<br />
Albavilla. Nel borgo comasco, gli alberi non mancano, ma nessuno aveva mai investito<br />
nella rigenerazione urbana e nello sviluppo sociale così come sta facendo <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>.<br />
Albavilla è inoltre é un luogo particolarmente vicino ai soci e sostenitori di <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong><br />
che corrono tra i pendii del Bollettone. Ringraziamo in particolare WildTee che ci ha<br />
fatto conoscere questo luogo affascinante e magico.<br />
17
Patagonia<br />
400 alberi piantati<br />
18
Cosa Significa Essere Un’azienda Responsabile<br />
Patagonia è ormai da diversi anni sostenitrice dei progetti e<br />
della mission di <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>. Grazie all’impegno dell’azienda<br />
americana rispetto alle dinamiche di tutela ambientale,<br />
<strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> ha potuto progettare e piantare alcune foreste<br />
urbane nel nord Milano ma anche conoscere e rafforzare le<br />
relazioni con l’azienda e con il mondo dell’outdoor che le<br />
hanno permesso di raccogliere spunti e idee per il proprio<br />
sviluppo. Patagonia oggi dichiara “we are in business to save<br />
our home planet” e grazie all’appoggio fornito alle realtà<br />
No-Profit, è in grado sicuramente di mettere in campo delle<br />
soluzioni efficaci per la crisi ambientale in atto. Una crisi di cui<br />
è parte ma che le permette di riconoscere che i cambiamenti<br />
climatici — una letale condizione scaturita da una incalcolabile<br />
concatenazione di scelte ed azioni umane — sono un<br />
problema estremamente complesso che non è in grado di<br />
affrontare da sola in tutte le sue numerose manifestazioni<br />
e conseguenze. Per questo motivo, Patagonia afferma di<br />
restare concentrata su ciò che può fare concretamente per<br />
mitigare le cause e neutralizzare gli effetti di questa grave<br />
situazione, appoggiando le organizzazioni No-Profit come<br />
<strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> che, grazie all’impegno di tutti i volontari<br />
combattono per ribaltare la situazione.<br />
19
Stefano Bassi<br />
Attivista e Filosofo<br />
20
Sono Stefano, ho ormai passato la fatidica soglia degli -anta,<br />
anche se non sembra, ovviamente.<br />
Lavoro da oltre 12 anni per Patagonia presso lo store di Milano,<br />
dove oltre a vendere i nostri prodotti, sono responsabile delle<br />
iniziative ambientaliste del negozio (in pratica tutto quel che<br />
accade in un intorno non meglio specificato di Milano).<br />
Sono arrivato a Patagonia per caso - come spesso accade<br />
per le cose migliori – dopo un lungo trascorso tra estati in<br />
un rifugio ai piedi della est del Monviso e inverni a studiare<br />
Scienze Ambientali (senza peraltro mai finire) e un’attività<br />
<strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> è una di queste, e una di quelle di cui sono più<br />
orgoglioso, per vari motivi che vi dirò solo sotto tortura o<br />
dopo un paio di bicchieri di rosso...<br />
Come è ovvio, cerco di portare questa ambizione anche al<br />
di fuori dell’ambito lavorativo, collaborando, per quanto<br />
posso, con alcune delle Associazioni con cui sono in contatto,<br />
cercando un non sempre facile equilibrio tra lavoro e passione<br />
personale.<br />
“sono arrivato a Patagonia<br />
per caso come spesso accade<br />
per le cose migliori”<br />
di volontariato in protezione civile. Tutte queste esperienze<br />
mi hanno formato a una coscienza ambientalista e a una<br />
empatia con la natura che ancora – per fortuna – non mi<br />
abbandona.<br />
Occuparmi di ambientalismo anche all’interno dell’azienda<br />
per cui lavoro mi quindi è parso da subito un passaggio<br />
naturale, e mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con<br />
un numero sempre crescente di Associazioni, studenti e<br />
imprese, con l’ambizione di trasformare il negozio nel fulcro<br />
di una vera e propria comunità integrata di attivisti, che<br />
si occupino dei più svariati aspetti della salvaguardia del<br />
pianeta: quelli legati alle campagne aziendali, e quelli più<br />
specifici del territorio.<br />
22
“occuparmi di ambientalismo<br />
anche all’interno dell’azienda<br />
per cui lavoro mi è parso<br />
da subito un passaggio<br />
naturale”<br />
23
Damiano Bertolotti<br />
Runner e Sognatore<br />
24
foto: Thomas Monsorno
Mi chiamo Damiano Bertolotti, ho 30 anni e sono l’Enviro e<br />
Marketing Coordinator di Patagonia Italia.<br />
Sono un lodigiano trapiantato a Bolzano da oramai quattro<br />
anni e, quando sono in ufficio, faccio il pendolare fino a<br />
Brunico. Lodi mi è sempre stata stretta, non tanto per le<br />
persone, quanto per l’assenza di montagne. A 4 mesi ero<br />
già nel Parco del Gran Paradiso, la mia seconda casa fino<br />
alla maggiore età. Pratico tutte le attività outdoor, dallo sci<br />
alpinismo all’arrampicata, ma con scarsissimi risultati.<br />
“l’asma mi ha portato a<br />
conoscere la natura e le<br />
montagne già in tenera età”<br />
Lavoro per Patagonia da un anno e mezzo. Il mio compito<br />
è complesso da spiegare. Diciamo che viaggio molto e<br />
parlo con tanta gente. Più nello specifico seguo sia la<br />
parte marketing, quindi implemento a livello nazionale le<br />
campagne di Patagonia, sia la parte enviro. Infatti sono la<br />
persona di contatto per le associazioni no-profit italiane oltre<br />
ad occuparmi del grant-making, cioè seguo il programma<br />
di donazioni che Patagonia devolve a piccole associazioni<br />
no-profit, attraverso il 1% for the Planet. <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> è<br />
proprio una di queste.<br />
Ma facciamo un passo indietro: il Parco del Gran Paradiso<br />
con la sua fauna ha fatto nascere in me la passione per la<br />
natura. Ho visto stambecchi scornarsi durante la stagione<br />
degli accoppiamenti. Aquile cacciare e volpi e marmotte<br />
ma solo qualche anno fa ho iniziato ad informarmi<br />
attivamente concretamente rispetto alla crisi ambientale<br />
che stiamo vivendo, ma da quando lavoro per Patagonia<br />
queste argomenti fanno parte non solo della mia vita<br />
privata ma anche del mio lavoro. Lo scorso novembre ad<br />
esempio ho lavorato come volontario in un’associazione noprofit<br />
e questa esperienza mi ha permesso di capire qual’è<br />
l’importanza dei piccoli gruppi ambientalisti.<br />
Ho conosciuto <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> dopo pochissimi giorni di<br />
lavoro in Patagonia. Non avevo idea del mondo delle<br />
associazioni così decisi di fissare subito alcuni appuntamenti<br />
per incontrarle. Con l’aiuto del collega Stefano, che si occupa<br />
del coordinamento enviro dello store di Milano, mi incontrai<br />
con Chiara. <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> è stata la prima associazione che<br />
incontrai.<br />
Rimasi subito colpito dalla passione di Chiara. Lei, come tutti<br />
i soci, sono volontari. Forse questo aspetto viene spesso<br />
dimenticato ma è importante ricordarsi che il tempo che<br />
ognuno di loro dedica a questo progetto è tempo libero,<br />
week end e ogni momento disponibile. Sono rimasto<br />
affascinato da quanta energia mettano in <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>.<br />
Da allora il mio impegno come lavoratore verso <strong>Selva</strong><br />
<strong>Urbana</strong> è cambiato perchè con alcuni di loro ho instaurato<br />
un rapporto di amicizia prima che di lavoro.<br />
Grazie al lavoro collettivo e all’impegno dei membri di<br />
<strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>, Patagonia ha messo la No profit al centro<br />
delle iniziative enviro, dedicandole spazio e tempo<br />
per permetterle di crescere, ampliando la sua rete e<br />
di conseguenza migliorando la situazione del Pianeta.<br />
26
Attraverso il 1% abbiamo finanziato diversi progetti di<br />
riforestazione <strong>Urbana</strong>. Oltre a questi progetti abbiamo<br />
partecipato ad una serie di eventi collaterali. Il networking è<br />
fondamentale e anche grazie a Patagonia <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> ha<br />
incontrato realtà molto importanti come Milano Montagna e<br />
gli Adventure Awards Days.<br />
Nel futuro di <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> vedo una crescita, in termini di<br />
membri e di attività.<br />
Le foreste urbane saranno al centro dei piani di sviluppo delle<br />
nuove città e <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> potrà contare su Damiano e su<br />
Patagonia.<br />
“la fotografia assieme al<br />
whisky e al gin sono le mie<br />
grandi passioni.”<br />
foto: Thomas Monsorno<br />
27
WildTee<br />
350 alberi piantati<br />
28
WildTee è un’azienda nata sui sentieri di montagna per offrire<br />
un prodotto che una volta indossato ci aiuti a Riconnetterci<br />
con la Natura.<br />
Trail Runners per vocazione, eravamo stufi delle solite<br />
magliette tinta unita con colori sgargianti così abbiamo<br />
cominciato a disegnare e comporre delle grafiche più<br />
coerenti con la nostra passione: la natura.<br />
“abbiamo cominciato a<br />
disegnare e comporre delle<br />
grafiche più coerenti con<br />
la nostra passione per la<br />
natura. ”<br />
Parliamo di me: mi chiamo Filippo e sono il fondatore<br />
di WildTee. La mia idea imprenditoriale nasce dopo un<br />
trascorso di tanti anni come consulente per grandi aziende<br />
dove sentivo la mancanza sempre di qualcosa di importante,<br />
un ingrediente fondamentale per differenziarsi: la passione.<br />
Così, ho voluto, ripartire da zero con un mio progetto ed è<br />
nata WildTee, dove sono confluite la corsa in natura, il design,<br />
la fotografia e la progettazione del verde.<br />
Se pensiamo a come gestire un’azienda, è imprescindibile<br />
affrontare l’impatto ambientale che questa genera sul Pianeta.<br />
WildTee è l’essenza di questa mia visione, un’organizzazione<br />
capace di fare profitto battendosi per la salvaguardia del<br />
territorio. È però necessario trasmettere questo messaggio al<br />
consumatore che è, per abitudine, incline a comprare senza<br />
prendere in considerazione i costi ambientali indiretti.<br />
La strategia che abbiamo scelto, è di privilegiare fornitori<br />
europei in modo da ridurre l’impatto dei trasporti, nei nostri<br />
uffici utilizziamo energia da fonti rinnovabili, i nostri prodotti<br />
sono riciclabili e il cotone che utilizziamo è 100% organico.<br />
Siamo consci che tutto questo non basta, così fin dalla sua<br />
nascita abbiamo voluto che WildTee entrasse in 1% for<br />
the Planet destinando almeno l’uno per cento delle nostre<br />
vendite a progetti a sostegno dell’ambiente. Grazie a questa<br />
scelta abbiamo incontrato <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> e piantato insieme<br />
le prime 120 piante nel 2017, seguite da altre 120 nel 2018.<br />
Oggi WildTee, cerca di dare il propro contributo al pianeta<br />
con l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori all’acquisto<br />
trasmettendo i valori e la mission che la contraddistinguono<br />
e che la vedono in prima linea nella produzione di soluzioni<br />
a valore aggiunto in grado di fornire supporto concreto<br />
all’ambiente.<br />
30
Dal 2019 ad alcuni prodotti sarà associata la piantumazione<br />
di un albero.<br />
Il nostro sogno, insieme a <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>, è quello di riuscire<br />
a far crescere un vero e proprio bosco in cui poter creare<br />
un sentiero sui cui tutti possano riassaporare il piacere della<br />
corsa in natura.<br />
Nell’immagine sotto Filippo, fondatore di<br />
WildTee, e sostenitore di <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> durante<br />
un’uscita sui monti vicino a Milano<br />
“il nostro motto è Reconnect<br />
With Your Nature”<br />
31
Davide Cazzaniga<br />
Fondatore e Attivista<br />
32
Mi chiamo Davide, ho 33 anni e sono il Fondatore di <strong>Selva</strong><br />
<strong>Urbana</strong>. Quando sono nato gli astri convergevano nel segno<br />
dell’acquario che mi ha trasmesso alcune caratteristiche<br />
speciali: sono un idealista convinto e un’attivista ambientale<br />
pragmatico. Nella vita privata sono ambizioso, creativo e<br />
a volte naif ma sempre pieno di energie, tant’è che alcuni<br />
amici mi apostrofano come iperattivo. Nella vita mi ci<br />
butto a capofitto e mi trovo spesso a non avere freni e ad<br />
oltrepassare i limiti.<br />
“sono un idealista convinto<br />
e un’attivista ambientale<br />
pragmatico”<br />
Vivo nella provincia nord di Milano ma il mio spirito spesso<br />
vola sopra ai tetti della città e si perde nelle nuvole, tra le<br />
montagne.<br />
<strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> è la mia vita parallela. La mia settimana inizia<br />
e finisce dentro gli uffici di una società privata dove lavoro,<br />
occupandomi di comunicazione e delle relazioni pubbliche<br />
ma è nel resto del tempo che mi dedico alla mia vera<br />
passione: l’attivismo ambientale. Dalla necessità di ri-dare al<br />
Pianeta nasce <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>.<br />
Dopo aver terminato l’università e aver viaggiato, mi sono<br />
domandato se anche io potevo fare qualcosa per sostenere il<br />
futuro delle persone ed è iniziato proprio da questo pensiero<br />
il mio viaggio introspettivo che, grazie ad altri 3 soci fondatori,<br />
si è materializzato nel 2016 con la nascita della APS <strong>Selva</strong><br />
<strong>Urbana</strong>.<br />
Credo che Ri-dare sia la formula perfetta per costruire il<br />
nostro futuro, così nel 2013 ho iniziato a raccogliere fondi per<br />
comprare e piantare alberi in città e dopo decine di tentativi<br />
finalmente sono riuscito a trovare la soluzione giusta per<br />
portare in città un po’ di benessere.<br />
“mi sono domandato<br />
se anche io potevo fare<br />
qualcosa per sostenere il<br />
futuro delle persone e così<br />
è iniziato il progetto <strong>Selva</strong><br />
<strong>Urbana</strong>”<br />
Oggi, dopo 3 anni dalla costituzione dell’associazione, la<br />
community è cresciuta, le donazioni si moltiplicano e il<br />
nostro sguardo si sta proiettando verso altri panorami in<br />
grado di dare respiro alla società più in generale. Continua<br />
così il desiderio di trasformare ancora una volta <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>,<br />
rendendola parte di un progetto più ampio e in grado di<br />
coinvolgere una fetta sempre più grande di pubblico. Nel<br />
nostro futuro però non ci sono solo foreste ma anche cibo<br />
e persone, per questo stiamo investendo, introducendo nel<br />
nostro percorso le foreste commestibili, in grado di produrre<br />
materie prime per il sostentamento delle piccole comunità.<br />
Benvenuti nella food-forest di <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>.<br />
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Una Storia di Alberi, Vivi e Morti.<br />
Come nasce una storia di attivismo. Le basi per la disobbedienza civile<br />
È il 1977 quando una compagnia italiana che progetta e<br />
costruisce pozzi petroliferi avvia un grande cantiere per<br />
“tra quei lavoratori c’era<br />
anche mio padre”<br />
la realizzazione di un nuovo polo di estrazione in Arabia<br />
Saudita. In quel periodo, il paese<br />
che si affaccia sul Mar Rosso<br />
nasconde ancora una grossa<br />
quantità di oro nero di superficie<br />
capace di attirare uomini e grandi<br />
risorse economiche. Per far fronte<br />
a questo progetto, viene scelto<br />
un gruppo di italiani, spediti nella<br />
terra dall’aria calda e pesante per<br />
controllare l’andamento dei lavori<br />
e permettere la riuscita dell’opera.<br />
Tra quei lavoratori c’era anche mio<br />
padre. È così che nasce la mia<br />
storia da attivista, tra i racconti<br />
frammentati dell’Arabia Saudita<br />
e i boschi incontaminati dell’Alta<br />
Valtellina. Oggi quando pianto un<br />
albero, ripenso a quanti ne sono dovuti morire per permettere<br />
al mondo intero di prendere coscienza del problema del<br />
cambiamento climatico. Aver favorito la trasformazione del<br />
Pianeta è la più grande virtù e il più grande peccato che l’essere<br />
umano ha commesso. Se idee, storie, lotte e amicizie si sono<br />
create e sviluppate grazie agli errori, oggi non possiamo più<br />
permetterci di sbagliare. Abbiamo il dovere di ripagare. Gli<br />
alberi hanno oramai dato il loro<br />
contributo, finalmente la palla è<br />
nelle nostre mani e, dal più giovane<br />
al più vecchio, è fondamentale che<br />
ci impegniamo per combattere<br />
la guerra più complessa di tutte,<br />
la trasformazione delle menti.<br />
Oggi mio padre compie 72 anni<br />
e ha deciso di fare la scelta<br />
che maggiormente condivido:<br />
combattere per ri-dare al Pianeta<br />
ciò che gli è stato tolto. <strong>Selva</strong><br />
<strong>Urbana</strong> è stato il veicolo che lo ha<br />
avvicinato e che ci accomuna in<br />
questo cambiamento. Cambiare è<br />
possibile quasi ed esclusivamente<br />
con l’aiuto di qualcun altro, oggi<br />
o domani. Tutti gli alberi morti<br />
devono tornare a vivere per il benessere di tutti.<br />
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Forests on the Rocks<br />
Attivisti che credono alle teorie sul cambiamento climatico e si mobilitano per il futuro.<br />
Sono nati dopo il 1980, hanno visto il mondo diventare<br />
piccolo, digitalizzato e senza insetti. Sono gli attivisti del<br />
futuro, quelli che comunicano attraverso gli smartphone e<br />
non sanno cos’è la benzina rossa ma conoscono bene cosa<br />
devono fare per fermare i cambiamenti climatici.<br />
“pensiamo e speriamo che<br />
la nostra società sia a una<br />
svolta cruciale e necessaria”<br />
Il 2019 si è aperto con un colpo di scena. La sedicenne Greta<br />
Thunberg ha smosso le più recondite emozioni dei giovani<br />
di tutto il mondo, scatenando una rivoluzione climatica che<br />
ha portato i politici europei a cambiare strada e muoversi<br />
verso direzioni, apparentemente più ecologiste. Grazie<br />
al “Friday for Future”, emblema di una generazione che<br />
finalmente ha ritrovato i propri valori, possiamo affermare<br />
la nuova primavera ecologista. Nonostante i più illustri<br />
scienziati e climatologi avessero ripetutamente gridato al<br />
disastro ambientale, per ragioni per lo più economiche, le<br />
caste degli stati sovrani insieme alle aziende più influenti<br />
nel mondo, hanno sorvolato il problema limitandosi a<br />
fare green washing o brutalmente a ribadire la falsità di<br />
tali affermazioni. Ci stiamo riferendo proprio al simbolo<br />
americano per eccellenza, Donald Trump, che riduce i parchi<br />
nazionali, blocca lo sviluppo di energia rinnovabile e licenzia<br />
chiunque rallenti la sua corsa. Purtroppo questa modalità di<br />
pensiero è arrivata anche in Europa, galvanizzando i nostri<br />
politici che, ignoranti per scelta, hanno seguito la visione<br />
commerciale dell’ecologia abbandonando il vero motivo per<br />
cui sono al governo del paese: il futuro degli essere viventi.<br />
È da questo principio che sono iniziate le prime proteste,<br />
sit-in e manifestazioni studentesche che hanno coinvolto<br />
il Terzo Settore e i piccoli gruppi politici che hanno visto in<br />
questo movimento una possibilità di strumentalizzare il voto<br />
della massa e di quelle persone che del futuro se ne stanno<br />
36
lentamente ma voracemente appropriando, i giovani.<br />
Pensiamo e speriamo che la nostra società sia a una svolta<br />
cruciale e necessaria, che coinvolgerà in primis i cittadini<br />
e nell’immediato i gruppi ambientalisti che vedranno<br />
crescere le proprie fila di persone pensanti e motivate dal<br />
cambiamento. Pensiamo che sarà un successo e per tale<br />
motivo, la community di <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> il 15 marzo 2019<br />
ha scelto all’unanimità di partecipare al primo vero corteo<br />
per il clima di Milano. L’associazione si è riunita per portare<br />
il proprio contributo al futuro del pianeta, infatti da ormai<br />
alcuni anni si batte nel retroscena milanese per la creazione<br />
pubblicamente ma, lo faremo anche domani lavorando<br />
all’incremento degli spazi verdi e sociali, senza dare conto<br />
alle richieste politiche ma dirigendo la nostra passione e le<br />
nostre forze verso un obiettivo più alto: il Pianeta. Perché la<br />
nostra scelta è diventata un dovere per le nostre famiglie,<br />
figli ed essere viventi che ci circondano, per le nostre terre,<br />
paesi e città che stanno soffocando a causa di uno sviluppo<br />
illimitato. Un obbligo morale che nel tempo diventerà la<br />
nostra bandiera economica e sociale. Allora il traguardo che<br />
abbiamo raggiunto insieme, durante il corteo del 15 marzo, è<br />
solo la punta di un iceberg sommerso in grado di ingrandirsi<br />
talmente tanto da cambiare le direzioni mondiali.<br />
Se migliaia di persone continueranno a protestare contro le<br />
istituzioni affinché legiferino nella direzione dell’ambiente,<br />
facciano scelte condivise con la cittadinanza e mettano al<br />
primo posto il benessere del Pianeta, il primo passo di Greta<br />
sarà ricordato come la nuova primavera ecologista.<br />
di foreste urbane che, grazie agli sforzi delle persone che<br />
la compongono, ha permesso la realizzazione di 10 aree a<br />
foresta con 1.300 alberi piantati. Il nostro “Plantation festival”<br />
non può fermarsi, oggi deve prendere anche la strada della<br />
disobbedienza civile per poter entrare nelle case e far capire<br />
che il cambiamento è volere di molti. Allora sporchiamoci<br />
le mani e gridiamo i nostri desideri perchè anche se siamo<br />
piccoli, possiamo cambiare le cose.<br />
Ci siamo riuniti oggi al Friday for Future per combattere<br />
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Come Sostenerci<br />
Siamo sicuri che basti un sorriso per cambiare il mondo ma siamo consci della necessità di<br />
finanziamenti per concretizzare le nostre azioni e i desideri della collettività.<br />
Come hai potuto leggere dal nostro <strong>Journal</strong>, <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> si sostiene grazie alle persone. La Community che si è creata in questi<br />
3 anni a supporto e alle spalle di questo nome è il motore della vita associativa e la prima risorsa per la tutela del Pianeta. Ogni<br />
Individuo, Gruppo, Organizzazione o Associazione che ci sostiene, è parte del grande albero della vita che stiamo costruendo e<br />
che ci permette di credere che nel futuro qualcosa possa cambiare in meglio. Per <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>, ogni sostenitore è un potenziale<br />
attivista in grado, attraverso le proprie competenze, energie e virtù, di aiutare la natura ad essere nuovamente protagonista. Ogni<br />
gesto, piccolo o grande, ha un ruolo importantissimo per <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>. Non pensare quindi che per fare del bene, servano decine<br />
di migliaia di euro, perché il valore più importante è quello che mette il finanziatore nel gesto di donare. Credere nella Nostra<br />
filosofia significa essere parte del presente e combattere per il futuro. Se ritieni di poter essere protagonista anche Tu di una<br />
rivoluzione naturale, allora Dona e trasformati in un attivista. Come?<br />
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Diventa socio<br />
ogni anno <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> invita tutti i suoi contatti a diventare parte della community sottoscrivendo la tessera associativa .<br />
Scala a Manga Climbing<br />
ogni socio può donare a <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> anche divertendosi, infatti la palestra d’arrampicata Manga Climbing, ha avviato nel 2018<br />
una convenzione per cui ogni volta che entri nella palestra per allenarti, il gestionale registra i tuoi dati e al termine dell’anno<br />
trasforma, una percentuale dei tuoi ingressi in donazione. Non ti preoccupare, non devi pagare nessuna integrazione, è sufficiente<br />
che tu vada a divertirti a Manga Climbing.<br />
Acquista presso il negozio WildTee<br />
dal 2017 <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> collabora con il marchio di Trail Running WIldTee che dal 2019 ha scelto di destinare parte del ricavato di<br />
alcune vendite all’Associazione. Grazie al desiderio di implementare le foreste urbane, nel punto vendita WildTee di Milano, potrai<br />
acquistare il tuo prodotto tecnico ed essere parte fondamentale per la costruzione di nuove foreste.<br />
Dona<br />
donare significa aprire il proprio mondo e utilizzare le proprie risorse per sviluppare o supportare un progetto a favore della collettività.<br />
Oggi <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> ha in progetto di costruire la più grande foresta urbana del Nord Italia, perché non la supporti anche tu?<br />
Attraverso l’Action Work<br />
durante tutto l’arco dell’anno <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> accetta individui, professionisti o gruppi di persone che volontariamente scelgono<br />
di mettere a disposizione della collettività il proprio talento. Per diventare Action Workers è sufficiente spedire una mail a info@<br />
selvaurbana.it indicando le proprie competenze e i propri contatti. Sarete richiamati per un incontro finalizzato al periodo e al<br />
tema di cui potreste occuparvi.<br />
Networking<br />
uno degli strumenti più importanti per diffondere il messaggio ambientale è la rete di conoscenze. Invitiamo ognuno di Voi a<br />
parlare di <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> ad amici e parenti, coinvolgendoli e rendendoli parte del progetto<br />
5x1000<br />
a giugno scegli <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> per devolvere il tuo 5x1000. Inserendo il codice fiscale dell’associazione nel modulo precompilato<br />
potrai dare un contributo importante alla nostra attività ed al tuo futuro.
Campagne Ambientaliste<br />
Un’associazione senza campagne, è come un mare senza pesci.<br />
Il nostro 2019 è iniziato con grandi cambiamenti. Il numero degli associati e dei followers è esploso, facendoci capire quanto il<br />
messaggio trasversale di protezione del Pianeta avesse preso piede tra le folle. Abbiamo scelto di provare una strada innovativa,<br />
efficace e graffiante: la campagna ambientalista. Abbiamo sviluppato due campagne che riteniamo abbiano cambiato il volto<br />
dell’associazione, materializzando l’impegno e diffondendo la nostra mission.<br />
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Piantala!<br />
PIANTALA!<br />
sel v aurban a<br />
.it<br />
Una campagna che raccoglie l’essenza di <strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong>, una sola parola in grado di esprimere<br />
significati diametralmente opposti. Il messaggio, lanciato durante l’omonimo tour d’arrampicata<br />
del 2018, spiega in modo forte e diretto quanto sia necessario l’intervento umano per ridare<br />
valore al territorio. Invoglia il cittadino a svolgere un’azione importante cioè piantare un albero<br />
ma anche smetterla di perdere tempo perché il nostro Pianeta ha i minuti contati ed insieme<br />
a lui, tutta l’umanità rischia di sopperire sotto i propri errori. Grazie a questo strumento, siamo<br />
riusciti a diffondere un messaggio che ha dato forza e coraggio all’animo dell’associazione,<br />
creando un legame indissolubile tra tutte quelle persone che credono e che posseggono<br />
l’adesivo della campagna.<br />
Vote for the Trees<br />
La nostra seconda campagna pensata e sviluppata in occasione delle elezioni europee 2019.<br />
L’adesivo è stata l’occasione per raccontare l’importanza di un voto consapevole e democratico<br />
che tenesse conto dell’impegno dei nostri rappresentanti soprattutto in ambito ambientale.<br />
Abbiamo scelto “Vote for the Tree” perché non ci schieriamo con nessun partito politico. Il<br />
nostro obiettivo è perciò quello di richiamare al voto tutte le persone, cittadini, sportivi o amici,<br />
facendoli ragionare su quale futuro hanno scelto attraverso una croce fatta con la matita.<br />
Il nostro impegno per questa campagna è sfociato in un’azione collettiva di disobbedienza<br />
civile che ha visto durante il silenzio stampa, i soci e i sostenitori dell’associazione, attaccare<br />
gli adesivi per le strade della città di Milano cospargendo i luoghi di incontro o le vetrine più<br />
importanti del messaggio ecologista.<br />
VOTE<br />
For The Trees
Coming Soon…<br />
1.000 alberi<br />
Parco Nord Milano, Cesano Boscone, Seregno, Trezzano S. N., Vignate
www.selvaurbana.it<br />
<strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong> Lab<br />
<strong>Selva</strong> <strong>Urbana</strong><br />
Sede Legale:<br />
Via Padre Ravasi 3, Sesto San Giovanni (Mi)<br />
20099 Italia<br />
C.F. 97750590156