Il futuro è sempre esistito
Anteprima del libro "Il futuro è sempre esistito" di Edoardo Poeta https://amzn.to/38LWm4v
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Prefazione
A differenza del passato, che in qualche modo si può tentare
di fissare, il futuro è molto mobile e, come stanno dimostrando
oggi le varie incarnazioni dei futuri possibili, dal Retrofuturismo
al Neofuturismo, l’unico modo per congelare il futuro è prima trasformarlo
in passato.
Un gioco di parole un poco artificioso, che però dà conto della
natura di questa strana entità così difficile da fermare e da definire.
Mentre il passato resta, ritorna e talvolta si ritrova, il futuro
tende a scivolare via, arriva sempre in maniera furtiva. Il passato
riaffiora nelle vecchie fotografie e nelle cartoline illustrate sbiadite,
il futuro invece è fugace, dura lo spazio di un istante, lo si
può identificare soltanto quando è storicizzato. In poche parole,
quando è già diventato passato. E proprio in questo concetto risiede
la forza del libro di Edoardo Poeta, che ha scelto un esempio
particolarmente interessante per dimostrare come il futuro, per
esplicitarsi, abbia bisogno di essere stato già metabolizzato in un
primo passaggio, in una prima fase in cui passa quasi inosservato.
In questa cronaca molto documentata, in cui si spiega come già
negli anni ’60 fossero state prefigurate le varie potenzialità degli
smartphone di oggi, ci si rende conto della necessità del futuro di
attuarsi in due tempi, offrendosi nella veste più familiare e gestibile
di “passato” nel momento in cui deve essere definitivamente
accettato. “Il futuro è sempre esistito” recita il titolo di questo