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Giorni nostri scuola chiusa

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<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Istituto Comprensivo 3 Scamozzi, Vicenza-Scuola media Foscolo, Arcugnano<br />

anno 35 numero 2 maggio 2020<br />

pagina1<br />

g<br />

iorni <strong>nostri</strong><br />

Ricordo della Preside ............... 2 3 4 5 6<br />

Brevi dalla Foscolo ............................... 7<br />

Il laboratorio di poesia ......................... 7<br />

Natale a <strong>scuola</strong> ....................................... 8<br />

Filastrocche dell’attesa .......................... 8<br />

Alexa ....................................................... 9<br />

Andrea Stella .......................................... 9<br />

Bryan del circo .................................... 10<br />

Festa della castagna ............................. 10<br />

Sporchiamoci le mani ......................... 10<br />

Filastrocca speciale ............................. 11<br />

Ex alunni: back to school .................. 11<br />

Alfabeto del coronavirus ................... 12<br />

W l’ora del giornalino ......................... 12<br />

Cucina russa ......................................... 12<br />

Amori in classe .................................... 13<br />

Ringraziare voglio ............................... 13<br />

…continua ........................................... 14<br />

La quarantena ...................................... 14<br />

Claudio, una new entry ...................... 14<br />

Cartoline da Arcugnano ..................... 15<br />

In finale al Rossi .................................. 15<br />

Se fossero professori .......................... 15<br />

Scusi, cosa insegna? ............................ 16<br />

Parole tra compagni ............................ 16<br />

Lettera al sindaco ................................ 16<br />

Campestre, fasi comunali ................... 16<br />

La macchinetta delle bevande ........... 17<br />

Poesie .................................................... 17<br />

La <strong>scuola</strong> a casa ................................... 17<br />

Cara Marisa .......................................... 18<br />

Le paure dei Prof. ............................... 18<br />

Pertini in poesia ................................... 19<br />

Plastica addio ....................................... 19<br />

Prof a confronto ................................. 19<br />

Prof Trombetta ................................... 20<br />

Promuoviamo il mercoledì ................ 20<br />

Tutti per uno, uno per tutti ............... 20<br />

Queen Elizabeth’s speech .................. 21<br />

Tu lo sai? .............................................. 21<br />

La regola d’oro .................................... 21<br />

Ringraziare voglio ............................... 22<br />

Cara <strong>scuola</strong> Foscolo ............................ 23<br />

Sgabuzzi ............................................... 24<br />

Gli sport dei prof ............................... 24<br />

Pensieri in quarantena ........................ 25<br />

Una Foscoliana in Texas .................... 26<br />

Albania, una lezione speciale ............. 26<br />

Usa vs Italia .......................................... 26<br />

Un paio d’ali ........................................ 27<br />

…continua...........................................<br />

28<br />

Giulia e l’inquinamento ...................... 28<br />

Viaggiare leggeri .................................. 29<br />

Soprannomi ......................................... 29<br />

Rielabora un’opera .............................. 29<br />

…continua...........................................<br />

30<br />

Caviardage ............................................ 31<br />

Graphic novel ...................................... 32<br />

…continua...........................................<br />

33<br />

Dove vorrebbero vivere i prof ......... 33<br />

Compiti ................................................. 34<br />

Regali dei primini ................................ 34<br />

L’utilità delle materie .......................... 34<br />

Un mondo nuovo ............................... 35<br />

Giornata della Memoria ..................... 36<br />

1


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Ricordo della preside<br />

pagina2<br />

Fino all’ultimo, pur sapendola<br />

ammalata, abbiamo sempre<br />

creduto potesse farcela. Questo<br />

perché l’idea era che fosse come<br />

le stelle alpine, immagine che lei<br />

si era scelta come icona della sua<br />

posta elettronica.<br />

Che fosse come queste piantine<br />

perenni, in grado di resistere<br />

sulle cime più alte alle<br />

temperature più gelide e, nello<br />

stesso tempo, a quelle più elevate<br />

di certe zone desertiche. Fino<br />

all’ultimo ci ha accompagnati<br />

con la generosità e l’umanità che<br />

la contraddistinguevano, con il<br />

desidero di armonia e di serenità.<br />

Fino all’ultimo è stata lei a<br />

chiederci per prima come<br />

stavamo. Capace di ascoltare, di<br />

confrontarsi, sempre entusiasta di<br />

fronte a nuove proposte;<br />

determinata e persuasiva.<br />

Difficile sottrarsi a ciò che<br />

stabiliva, perché era capace di<br />

convincere con pacatezza e<br />

intelligenza. Da lei ti sentivi<br />

riconosciuto, perché sapeva bene<br />

chi eri e non ti faceva sentire uno<br />

qualsiasi.<br />

Beatrice Rigon<br />

Foscolo<br />

Ciascuno di noi durante la<br />

carriera scolastica viene a<br />

contatto con alcuni Dirigenti, ma<br />

spesso questa figura rimane un<br />

po’ vaga, a metà tra il personaggio<br />

istituzionale, che si osserva con<br />

l’ammirazione riservata alle<br />

persone importanti, e una<br />

presenza minacciosa che gli<br />

La nostra Preside<br />

La nostra preside è stata presente<br />

da quando abbiamo iniziato la<br />

<strong>scuola</strong> primaria.<br />

Me la ricordo bene, sempre<br />

vestita e pettinata perfettamente,<br />

sembrava quasi una first lady.<br />

Mi ricordo che quando abbiamo<br />

fatto il teatrino in inglese lei c’era,<br />

quando ogni anno facevamo il<br />

discorso di apertura lei c’era,<br />

quando alla fine dell’anno le<br />

maestre ci hanno consegnato i<br />

insegnanti invocano quando<br />

iniziano a perdere la pazienza con<br />

qualche alunno un po’ più<br />

impegnativo, senza contare il<br />

ricordo della terribile direttrice<br />

Spezzindue del romanzo Matilda.<br />

Per questo, cari ragazzi, vorrei<br />

farvi conoscere un po’ di più la<br />

nostra Preside, la professoressa<br />

Luisa Basso, che di certo con la<br />

signorina del romanzo di Roal<br />

Dahl non aveva nulla a che fare.<br />

Anche se a volte lo<br />

dimentichiamo, dovete ricordare<br />

che i dirigenti erano insegnanti,<br />

abituati a stare con i ragazzi, a<br />

muoversi tra i banchi e ad<br />

accompagnare i propri alunni<br />

verso traguardi sempre più<br />

importanti; superando un<br />

concorso, hanno assunto un<br />

nuovo ruolo per far funzionare<br />

bene la <strong>scuola</strong>, ma sono sicura<br />

che ogni tanto anche loro si<br />

stancano del silenzio del proprio<br />

diplomi e ad ogni nome noi<br />

urlavamo, lei era lì che urlava con<br />

noi.<br />

Poi siamo cresciuti ed eravamo<br />

pronti per le scuole medie e la<br />

nostra preside c’era.<br />

Quando passavi per i corridoi e la<br />

salutavi con un “Buongiorno” lei<br />

ti rispondeva sempre con un<br />

sorriso. Forse è per questo che ci<br />

piaceva tanto, così gentile e solare.<br />

Era come “La mamma della<br />

<strong>scuola</strong>”.<br />

ufficio, frequentato per lo più<br />

da persone adulte.<br />

Quando penso alla Dirigente,<br />

non posso fare a meno di<br />

ricordare una mattinata di fine<br />

maggio in cui mi recai alla<br />

Scamozzi per un confronto<br />

con una collega sugli esami<br />

ormai vicini. Incontrai la<br />

Preside lungo il corridoio e mi<br />

disse che doveva parlarmi;<br />

quando fui nel suo ufficio, mi<br />

spiegò che aveva pensato di<br />

a s s e g n a r m i u n i n c a r i c o<br />

importante, poi aggiunse: “Ha<br />

trenta secondi per dirmi di sì”.<br />

Dietro quella frase,<br />

apparentemente intransigente,<br />

scoprii una persona che credeva<br />

nelle sue idee, autorevole e sicura<br />

di sé, ma anche comprensiva e<br />

capace di rassicurazioni. Quando<br />

le esternai le mie titubanze, lei mi<br />

rispose che la <strong>scuola</strong> si fa insieme,<br />

aiutandosi e lavorando in squadra<br />

per un obiettivo comune. In<br />

questi mesi, infatti, nonostante la<br />

malattia la tenesse fisicamente<br />

lontana da noi, non ci ha mai<br />

fatto mancare le sue attenzioni e<br />

il suo appoggio, dimostrando<br />

grande tenacia e dedizione al<br />

lavoro. I suoi quaderni, su cui<br />

a n n o t ava a p p u n t a m e n t i e<br />

progetti, erano il simbolo di un<br />

inesauribile desiderio di imparare<br />

dalla vita, di quanto la <strong>scuola</strong> non<br />

fosse solo un lavoro, ma parte di<br />

lei.<br />

Elisa Babbolin<br />

Collaboratore del Dirigente<br />

L’unica volta che noi come classe<br />

l’abbiamo delusa è stato quando<br />

in prima c’era la ricreazione e<br />

stavamo facendo un po’ troppo<br />

chiasso e lei è arrivata e ha<br />

calmato i <strong>nostri</strong> animi scalmanati.<br />

Ma era quella la sua dote: sapeva<br />

prendere in mano la situazione e<br />

riportarla alla normalità.<br />

Grazie!<br />

Susanna Portinari<br />

Scamozzi<br />

2


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina3<br />

Ugento, Viaggio d’istruzione e<br />

gemellaggio, 12-16 novembre<br />

2018.<br />

Non capita spesso di andare in<br />

gita anche con il proprio<br />

dirigente. A noi è successo in<br />

occasione della nostra prima<br />

calata ad Ugento.<br />

Un episodio, tra i tanti.<br />

Cantare insieme fa gruppo, fa<br />

sentire amici, crea una complicità<br />

difficile da tradursi con le parole.<br />

Non per niente di solito è al<br />

ritorno da una gita che si<br />

intonano i cori sul pullman,<br />

Che cosa rimane quando una<br />

persona ci lascia?<br />

Immagini, sensazioni, esperienze.<br />

Ma in quel grande ammasso di<br />

ricordi, alcuni, pochi, sembrano<br />

emergere come a voler uno<br />

spazio tutto loro, a voler ribadire<br />

l'essenza di chi non è più tra noi.<br />

La prima volta che abbiamo visto<br />

Luisa, la nostra preside, noi<br />

ancora non appartenevamo a<br />

questo Istituto.<br />

Una riorganizzazione delle scuole<br />

vicentine avrebbe dirottato il<br />

nostro plesso sotto la sua<br />

dirigenza e per questo, in un<br />

caldo pomeriggio di giugno noi<br />

due e qualche altra collega<br />

avevamo deciso di prendere<br />

parte, come uditori, alla riunione<br />

che concludeva l'anno scolastico.<br />

Ci colpì subito il suo sorriso, un<br />

m i s t o d i b e n e v o l e n z a e<br />

determinazione, una<br />

quando confidenza e intesa si<br />

sprecano e si vorrebbe non<br />

tornare più a casa.<br />

Un po’ per scherzo e un po’<br />

perché, trascorsi un paio di giorni<br />

in terra salentina, eravamo<br />

totalmente inebriati dal clima<br />

pugliese, una sera abbiamo deciso<br />

di imparare O tamburieddhu mia,<br />

Il tamburello mio…, un pezzetto<br />

di un brano che generalmente<br />

accompagna il ballo della pizzica,<br />

ritoccato qua e là nel testo per<br />

adattarlo ai quei giorni. Con la<br />

prof. Nicchio alla chitarra e la<br />

dichiarazione spontanea di<br />

benvenuto che ci accoglieva nella<br />

nuova realtà.<br />

Il suo sorriso, un po' sornione,<br />

l'abbiamo ritrovato tutte le volte<br />

che abbiamo avuto a che fare con<br />

lei.<br />

Ci piaceva come splendeva il suo<br />

volto mentre, impegnata in mille<br />

cose da sistemare e da “far<br />

ingranare”, trasmetteva la<br />

passione per quello che faceva, la<br />

certezza che ogni fatica era<br />

orientata per il bene della <strong>scuola</strong> e<br />

soprattutto dei ragazzi. Aveva nel<br />

cuore tutti i suoi alunni, tutti, dai<br />

più piccolini ai più grandi.<br />

L'ultima volta che ci siamo parlate<br />

è stata un lungo scambio di<br />

opinioni su cosa vuol dire<br />

insegnare oggi e su come farlo al<br />

meglio senza lasciarci andare alla<br />

sfiducia perché i ragazzi vengono<br />

prima di tutto e nessuno sforzo<br />

prof. Babbolin con il tamburello<br />

in mano, ci siamo uniti in un<br />

canto dove risate e note si sono<br />

spese per dar vita a un momento<br />

indimenticabile, di gioia infinita,<br />

di amicizia, che andava oltre il<br />

ruolo di ognuno, che fosse<br />

alunno, insegnante o dirigente.<br />

Lei, la nostra Preside Luisa Basso,<br />

era una di noi, con la sua<br />

semplice autorevolezza e la<br />

capacità di farci sentire tutti uniti<br />

e importanti.<br />

Beatrice Rigon<br />

Foscolo<br />

deve sembrare eccessivo pur di<br />

aiutarli nel loro percorso.<br />

Quel giorno non sapevamo che<br />

non l'avremmo più rivista e<br />

sentita, ma ora, a ripensarci, non<br />

avremmo avuto un modo<br />

migliore per salutarci: ci eravamo<br />

incontrate su un terreno comune<br />

che è l’amore per quello che si fa.<br />

Pensiamo che questo sia il<br />

messaggio che ci ha lasciato e che<br />

avrebbe sicuramente voluto dare<br />

ad ogni giovane: vivere con<br />

p a s s i o n e , o g n i g i o r n o ,<br />

impegnandosi per ottenere ciò<br />

che si vuole, con fatica certo, ma<br />

con la certezza che poi sulle<br />

labbra apparirà un sorriso, un<br />

sorriso determinato e<br />

benevolente, proprio come il suo.<br />

OrnellaAchille<br />

MaddalenaMaistro<br />

Negri<br />

“Cara Luisa,<br />

mi piace chiamarla per nome in<br />

questo momento…senza per<br />

questo venir meno al rispetto e<br />

alla considerazione che ho per lei,<br />

Preside… La penso come farfalla<br />

leggera nei cieli delle montagne<br />

che tanto ama, libera di andare<br />

controvento, nel sole, di posarsi<br />

ovunque il pensiero la voglia<br />

portare…. La penso qui, dove è<br />

ancora viva e presente…. E non<br />

posso che ringraziarla per tutto<br />

ciò che ho imparato sia<br />

professionalmente che<br />

umanamente in questi anni di<br />

lavoro insieme, per la sua capacità<br />

di ascoltare con mente lucida ma<br />

anche con cuore aperto, per<br />

l’entusiasmo che ha sempre<br />

contraddistinto ogni proposta e<br />

per l’aver condiviso un’idea di<br />

<strong>scuola</strong> così attenta ad ogni<br />

persona…<br />

Grazie per quel sorriso sempre<br />

pronto….<br />

Grazie per averci accompagnati a<br />

diventare un vero Istituto<br />

Comprensivo, dove scuole<br />

dell’Infanzia, Primarie e<br />

Secondarie hanno da subito<br />

lavorato insieme con un unico<br />

intento: il benessere di tutti gli<br />

alunni.<br />

Grazie per l’incontro delle nostre<br />

strade…”<br />

Michela Parise<br />

Mistrorigo<br />

3


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina4<br />

Racconto intanto una cosa poco<br />

nota: uno o due giorni prima che<br />

Luisa venisse nominata dirigente<br />

scolastica, le ho telefonato e<br />

proposto di chiedere di essere<br />

assegnata al nostro istituto.<br />

Avevo sentito dire (era allora vicepreside<br />

a Longare) che non<br />

risparmiava tempo ed energie per<br />

la <strong>scuola</strong>, e che proprio non<br />

poteva fare a meno di seguire in<br />

modo attento e partecipe le<br />

situazioni che si trovava ad<br />

affrontare, cercando di dare<br />

risposta alle esigenze delle<br />

persone coinvolte: gli alunni, le<br />

famiglie, gli insegnanti, ecc. Mi<br />

sembrava che assomigliasse un<br />

po’ a come siamo “da sempre”<br />

all’IC 3 Scamozzi; mi sembrava<br />

che avremmo potuto trovarci in<br />

consonanza, noi con lei, lei con<br />

noi.<br />

Credo che sia andata proprio così.<br />

In seguito lei ed io abbiamo<br />

scoperto di avere in comune<br />

anche l’esperienza dello<br />

scoutismo. Ci siamo ripetuti<br />

molte volte che ci piaceva l’idea di<br />

lasciare il mondo (e intendevamo<br />

il nostro Istituto) un po’ meglio di<br />

come l’avevamo trovato. Ci siamo<br />

anche ridetti ogni tanto (un po’<br />

ridendo): “Lo scout sorride e<br />

canta anche nelle difficoltà”.<br />

Per noi significava: facciamo del<br />

nostro meglio per far funzionare,<br />

e far crescere e diventare sempre<br />

più bello, vivo e capace di fare<br />

buone cose e dare buoni servizi il<br />

nostro “bastimento” scolastico.<br />

A volte l’impresa riusciva. Molte<br />

volte invece le idee che ci erano<br />

sembrate interessanti si rivelavano<br />

insulse, oppure non parevano così<br />

buone ad altri, o addirittura si<br />

materializzavano difficoltà<br />

veramente preoccupanti (Luisa è<br />

stata in qualche caso davvero<br />

angosciata per situazioni molto<br />

gravi e scelte non facili). Ci<br />

ritrovavamo comunque il giorno<br />

dopo, sorridenti e canticchianti,<br />

pronti a buttare la sconfitta dietro<br />

le spalle e a ripartire con qualche<br />

altra iniziativa.<br />

Nella <strong>scuola</strong> la maggior parte<br />

delle scelte deve essere condivisa,<br />

altrimenti resta roba che si fa<br />

perché bisogna. Luisa, e solo lei,<br />

aveva una capacità sorprendente<br />

di trasmettere fiducia ed<br />

entusiasmo: chiunque sentiva che<br />

niente di ciò che diceva era<br />

“perché bisogna dire così”, ma<br />

sempre “perché credo così”. Era<br />

tenace e convinta, ma ascoltava i<br />

suoi interlocutori e ne accoglieva<br />

le opinioni ed i sentimenti: un po’<br />

mediando, un po’ convincendo,<br />

per lo più arrivava dove voleva<br />

(chiamava questo “essere<br />

assertivi”).<br />

Inoltre, pur avendo le idee chiare<br />

sul suo ruolo e sulle necessità<br />

della <strong>scuola</strong>, era lontanissima da<br />

qualsiasi presunzione, ed aveva<br />

piena consapevolezza dei suoi<br />

limiti: ogni tanto, se le pareva di<br />

perdere il filo di un ragionamento<br />

o il controllo di una situazione<br />

complicata, alzava la testa dal<br />

lavoro, si autorimproverava:<br />

“Luisa, usa la testa!”, e si<br />

rituffava. Chiedeva con sincerità<br />

l’aiuto di tutti, e ringraziava con<br />

calore: conquistava così risultati<br />

migliori e la condivisione della<br />

maggior parte (almeno) dei suoi<br />

tanti interlocutori.<br />

Luisa, la dottoressa Luisa Basso, è<br />

stata il mio capo (e mia amica) per<br />

sette anni scolastici: conto anche<br />

questo, perché la sua presenza è<br />

ancora indiscutibile. Abbiamo<br />

lavorato fianco a fianco, con<br />

tranquilla consapevolezza della<br />

reciproca stima e fiducia.<br />

Naturalmente qualche volta (rara)<br />

non siamo stati d’accordo. Io le<br />

ho ovviamente sempre lasciato<br />

l’ultima parola: le spettava per la<br />

posizione e perché aveva lei la<br />

responsabilità delle scelte; Luisa<br />

in compenso ha sempre cercato<br />

di lasciarmi il più possibile fuori<br />

dalle cose che sapeva non<br />

condivise.<br />

Credo che per lei anche questo<br />

rientrasse nel suo essere assertiva.<br />

Augusto Dal Toso<br />

Vicario del Dirigente<br />

La nostra Dirigente Scolastica<br />

Luisa Basso è stata una preside<br />

apprezzata e amata.<br />

Lo scorso febbraio è venuta a<br />

mancare lasciando un vuoto non<br />

solo nella sua famiglia, ma anche<br />

nel mondo della <strong>scuola</strong>.<br />

Le bambine e i bambini della<br />

<strong>scuola</strong> dell'infanzia “Casa dei<br />

bambini Montessori” e gli alunni<br />

della <strong>scuola</strong> Primaria “Negri”,<br />

a c c o m p a g n a t i d a l l e l o r o<br />

insegnanti, dalle collaboratrici<br />

scolastiche e dai Comitati dei<br />

genitori, la ricorderanno con un<br />

bellissima iniziativa.<br />

Nel prossimo anno scolastico, nel<br />

cortile-giardino della <strong>scuola</strong><br />

dell'infanzia, verrà messo a<br />

dimora un ulivo in memoria della<br />

preside che ha lasciato un<br />

vivissimo ricordo nel personale<br />

tutto dell’istituto e nell'intero<br />

mondo scolastico cittadino.<br />

Con la scelta dell’ulivo, vogliamo<br />

sottolineare il potere della<br />

rinascita della giustizia (il bene<br />

che nonostante le difficoltà, trova<br />

il modo di rifiorire) e della<br />

sapienza-conoscenza.<br />

Concludendo, ci fa inoltre piacere<br />

ricordare la nostra Preside con<br />

questa frase di Maria Montessori:<br />

“Io prego i cari bambini, che<br />

possono tutto, di unirsi a me per<br />

la pace negli uomini e nel<br />

mondo”.<br />

Le insegnanti della<br />

Casa dei bambini<br />

4


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina5<br />

Nota delle autrici:<br />

per spiegare ai bambini e alle bambine<br />

della scuole quale fosse il ruolo della<br />

Dirigente, noi insegnanti avevamo<br />

inventato il personaggio di Fata Luisa<br />

che, con la sua speciale bacchetta,<br />

governava tutte le scuole. Quando<br />

veniva a trovarci, la presentavamo con<br />

questo appellativo: la Dirigente, con la<br />

sua proverbiale calma, stava al gioco<br />

sorridendo di sottecchi. Vogliamo<br />

ricordarla così, avvolta in un mantello<br />

fatato, gentile e sorridente come solo le<br />

fate sanno essere.<br />

C’era una volta una Fata,<br />

il suo nome era Luisa. Arrivò in<br />

u n c a l d o s e t t e m b r e d e l<br />

duemillanta13…e come tutte le<br />

fate aveva dei poteri speciali. Il<br />

grande Mago che l’aveva inviata<br />

nelle scuole le aveva detto di stare<br />

attenta perché bambini, ragazzi,<br />

maestre e professori sono una<br />

categoria umana alquanto<br />

complicata da governare ma lei<br />

era coraggiosa e soprattutto non<br />

le piacevano le cose troppo<br />

semplici. In un primo momento,<br />

ci disse che era nell’anno di prova<br />

come fata, di aver acquistato i<br />

poteri da poco ma a noi sembrava<br />

che se la cavasse già bene. Volava<br />

di <strong>scuola</strong> in <strong>scuola</strong>, salutava tutti,<br />

La nostra preside è davvero una<br />

persona speciale,<br />

per il nostro istituto è stata<br />

eccezionale!<br />

Trovi in lei fermezza, ma in ogni<br />

momento tanta gentilezza.<br />

Ha a cuore ogni insegnante e ogni<br />

bambino<br />

sorrideva e si complimentava per<br />

le mille opere dei bambini e dei<br />

ragazzi.<br />

Lei non aveva una bacchetta<br />

come tutte le altre fate ma un<br />

quadernino dove appuntava con<br />

precisione tutte le formule<br />

magiche per governare la Scuola.<br />

Le piacevano molto le pozioni, i<br />

numeri, la natura e siccome le<br />

formule le doveva provare, a volte<br />

faceva cose proprio strane…<br />

mobili e maestre potevano volare<br />

da una <strong>scuola</strong> all’altra e poi<br />

magari ritornare al proprio posto.<br />

Una volta, le maestre le<br />

regalarono un quaderno speciale<br />

con una scritta dorata, “Solo se<br />

fatti di luce possiamo sconfiggere<br />

il buio”: a lei piaceva molto e lo<br />

teneva sempre nella sua magica<br />

borsa.<br />

Quando qualcuno le chiedeva di<br />

usare i suoi poteri magici, lei<br />

diceva che non era ancora il<br />

m o m e n t o e s i c o n g e d ava<br />

sorridendo, tutta indaffarata in<br />

mille faccende. Non serve<br />

neanche dirlo che il Mago si<br />

complimentò con lei e la lasciò a<br />

dirigere tranquilla per alcuni anni.<br />

Qualche volta fata Luisa veniva a<br />

trovare i bambini e le bambine<br />

della Munari: entrava con passo<br />

e, per il loro bene, ha tracciato un<br />

chiaro cammino,<br />

fatto di generosità e voglia di fare<br />

per poter solo cose buone<br />

realizzare.<br />

Premurosa e accogliente,<br />

la nostra "<strong>scuola</strong> all'aperto"<br />

ha sostenuto continuamente.<br />

silenzioso e leggero, si fermava a<br />

guardare i lavori esposti e<br />

chiedeva sempre ai bambini se a<br />

<strong>scuola</strong> stessero bene. Perché per<br />

lei, lo stare bene a <strong>scuola</strong> era la<br />

cosa più importante e voleva che<br />

tutti, ma proprio tutti, cercassero<br />

di fare del proprio meglio per<br />

rendere la <strong>scuola</strong> un luogo bello!<br />

Per farlo, voleva che anche le<br />

maestre cercassero di usare alcuni<br />

poteri impor tantissimi: la<br />

gentilezza, la competenza, la<br />

collaborazione. Per lei era<br />

semplice usare questi poteri e si<br />

accorgeva subito se qualcuno<br />

avesse bisogno del suo aiuto;<br />

allora arrivava con il suo<br />

quaderno, ascoltava attentamente<br />

e poi diceva: “andiamo con<br />

ordine”. Uno alla volta, metteva<br />

in ordine i problemi e cercava una<br />

soluzione!<br />

Purtroppo, il gran Mago ha<br />

deciso di portare fata Luisa nel<br />

paese delle fate, dove ci sono<br />

delle meravigliose montagne con<br />

antichi boschi, aria fresca sul viso<br />

e luce scintillante...da lassù, lei ci<br />

guarda e ci sorride.<br />

Le maestre<br />

Munari<br />

Avremo sempre il suo entusiasmo<br />

in mente<br />

che ci suggerisce di fare tutto<br />

seriamente e allegramente!<br />

I bambini e gli insegnanti<br />

Agazzi<br />

In lunghi anni all’istituto<br />

S c a m o z z i a b b i a m o v i s t o<br />

succedersi cinque dirigenti.<br />

Di tutti serbiamo un ricordo<br />

legato principalmente alla<br />

professionalità, ma di Luisa Basso<br />

ci rimane qualcosa di più<br />

profondo, nel cuore.<br />

Abbiamo avuto con lei il normale<br />

rapporto che si ha con il proprio<br />

dirigente, non siamo diventate<br />

amiche ma proprio per questo ci<br />

sentiamo di dire che era una<br />

persona speciale. Il suo tratto<br />

umano, gentile e fermo, traspariva<br />

nel contatto con l’altro, passando<br />

sempre attraverso una grande<br />

professionalità e un immancabile<br />

sorriso. Aveva a cuore l’unità<br />

d’intenti tra i docenti e ha<br />

lavorato senza posa perché<br />

fossimo una comunità educante.<br />

Lioy<br />

5


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina6<br />

Il ricordo della nostra cara<br />

Preside, prof.ssa Luisa Basso, si<br />

compone di immagini, sguardi,<br />

sorrisi, parole e tantissimo<br />

impegno per rendere grande la<br />

nostra <strong>scuola</strong>.<br />

Aveva sempre una parola giusta<br />

per tutti perché la gentilezza era<br />

un suo tratto distintivo. Prima di<br />

tutto contavano i rapporti umani,<br />

le relazioni ed era la prima a<br />

credere che il rispetto, l’onestà<br />

professionale e la condivisione di<br />

valori e progetti fossero alla base<br />

di tutto. Ci diceva sempre che era<br />

orgogliosa della Pertini perché<br />

c’era sintonia, vivacità e volontà<br />

di vivere la Scuola affinché tutti i<br />

bambini fossero e si sentissero<br />

accolti.<br />

Si è impegnata fino alla fine per<br />

portare avanti dei progetti in cui<br />

credeva molto come per esempio<br />

tutte le attività dei Pon che sono<br />

state l’esempio di voler offrire<br />

opportunità educative sempre<br />

nuove e motivanti. Ha creduto<br />

nell’importanza di varie attività<br />

proposte dagli insegnanti che<br />

stimava moltissimo. Si è spesa<br />

parecchio affinché venissero<br />

rifatti i bagni, ormai vecchi e<br />

poco funzionali e di fronte alle<br />

difficoltà non si arrendeva mai. Se<br />

un progetto non andava in porto<br />

subito, perché non riprovarci?<br />

Questa spinta propositiva ce l’ha<br />

trasmessa e noi cercheremo di<br />

non deluderla.<br />

Ogni problematica organizzativa<br />

veniva affrontata mettendo al<br />

centro il benessere di tutti gli<br />

alunni, perché tutti sono speciali.<br />

In realtà, Lei era speciale per tutti<br />

noi e sarà ricordata sempre con<br />

affetto.<br />

Non ha mai mancato di essere<br />

presente alle nostre feste di<br />

Natale e di fine anno e alle<br />

giornate “particolari”, come<br />

quella dell’abbellimento dove ci<br />

teneva a ringraziare di persona i<br />

genitori e gli insegnanti per la<br />

preziosa collaborazione.<br />

Come insegnanti ci sentiamo più<br />

soli perché la sua guida era per<br />

noi sempre un buon punto di<br />

riferimento.<br />

Alla Pertini mancherà la nostra<br />

Preside, mancherà il suo sorriso e<br />

il suo sguardo fiducioso e<br />

comprensivo. Possiamo essere<br />

tutti orgogliosi di avere fatto un<br />

pezzo di strada insieme, fianco a<br />

fianco.<br />

Grazie Luisa da parte di tutto il<br />

plesso Pertini!<br />

Chiara Sbaichiero<br />

Carmen Fusciello<br />

Pertini<br />

Da queste profonde ferite usciranno farfalle libere. (Alda Marini)<br />

6


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Martedì 14 gennaio: la prof.<br />

Barbagallo ha presentato la<br />

vacanza studio in Irlanda.<br />

Lunedì 20 gennaio: l'entomologo<br />

Roberto Battiston ha svolto una<br />

lezione sugli insetti per le<br />

seconde.<br />

Lunedì 20 e mercoledì 29<br />

gennaio: le terze hanno avuto un<br />

incontro con il signor Busato<br />

sulla pittografia.<br />

Lunedì 27 gennaio: riflessioni<br />

sulla Giornata della Memoria in<br />

aula magna a cura delle terze, per<br />

tutte le classi.<br />

Venerdì 24 gennaio: Andrea<br />

Stella, navigatore, ha tenuto un<br />

incontro in palestra per tutta la<br />

<strong>scuola</strong>.<br />

Giovedì 30 gennaio: le terze<br />

hanno cominciato i murales in<br />

aula magna.<br />

Lunedì 3 febbraio: lezione di<br />

ecotopia per le terze.<br />

Martedì 4 febbraio: seconde e le<br />

terze hanno incontrato Elisa<br />

Nicoli e Chiara Spadaro, autrici<br />

del libro “Plastica addio”.<br />

Lunedì 10 febbraio: teatro in<br />

inglese per le seconde.<br />

Mercoledì 12 febbraio: incontro<br />

con i Donatori di sangue per le<br />

seconde e le terze.<br />

Giovedì 13 febbraio: incontro di<br />

Ecotopia per le classi prime.<br />

Brevi dalla Foscolo<br />

Martedì 18 febbraio la 3C è<br />

andata in visita ai Laboratori<br />

Nazionali di Legnaro e al Museo<br />

della Storia della Fisica a Padova.<br />

Giovedì 20 febbraio: incontro di<br />

igiene visiva per le prime.<br />

24, 25, 26 febbraio: vacanze di<br />

Carnevale.<br />

Il 27, 28, 29 febbraio ci<br />

sarebbero dovuti essere I<br />

giorni dello sport, con vari<br />

tornei tra classi e l’incontro<br />

con i Delfini basket, ma, dalla<br />

conclusione della pausa di<br />

Carnevale la vita assieme si è<br />

fermata. Ecco le cose non<br />

svolte:<br />

Mercoledì 11 marzo le seconde<br />

sarebbero dovute andare al<br />

Conservatorio.<br />

Dal 16 al 20 marzo avrebbe<br />

dovuto esserci la settimana dei<br />

<strong>Giorni</strong> dei libri.<br />

Lunedì 16 marzo: al mattino, in<br />

programma lo spettacolo di e con<br />

Roberto Cuppone, “Pigafetta”, in<br />

Sala consiliare, per le seconde; alla<br />

sera ci sarebbero dovuti essere lo<br />

spettacolo “L'inferno” con il<br />

Theama Teatro e il coro del<br />

Maestro Bettinelli, e la<br />

premiazione dei 10.<br />

Martedì 17 marzo: al mattino, in<br />

programma l’incontro con lo<br />

scrittore naturalista Giancarlo<br />

Il laboratorio di poesia<br />

Ferron per le prime; alla sera, in<br />

palestra, ci sarebbe stato lo<br />

spettacolo su Emanuela Loi e<br />

mafia.<br />

Venerdì 20 marzo: in programma<br />

l’incontro con la polizia<br />

ferroviaria sull'educazione alla<br />

legalità per le terze.<br />

Sabato 21 marzo: in programma<br />

la Festa dello sport per tutti.<br />

Giovedì 26 marzo: in programma<br />

la Storia del rock per le seconde e<br />

le terze.<br />

Dall’1 all’8 aprile: prove Invalsi<br />

per le terze<br />

Il 21 e il 28 aprile: le prime<br />

sarebbero dovute andare a<br />

Palazzo Leoni Montanari.<br />

In maggio:<br />

per le seconde, in programma<br />

uscita al Lago di Fimon per<br />

raccolta dei macroinvertebrati.<br />

V e n e r d ì 2 2 m a g g i o : i n<br />

programma gita delle prime con<br />

visita ai Musei del Canal di Brenta<br />

e laboratorio di ceramica a<br />

Bassano.<br />

Venerdì 5 giugno: ci sarebbe<br />

dovuto essere il consueto saluto<br />

alle terze.<br />

Emiliano Galvan<br />

Filippo Bertacco<br />

Foscolo<br />

pagina7<br />

Abbiamo fatto un laboratorio con<br />

Carlo Attilio Rossi Martelli.<br />

Queste sono le nostre poesie:<br />

Il giorno e la notte<br />

Il sole è un navigatore solitario<br />

che osserva l’infinito.<br />

È un occhio infuocato<br />

che accende con le sue ciglia<br />

le radici ondulate della Terra.<br />

La Luna accende le stelle<br />

che vedono i sogni salire<br />

soffiati dal vento.<br />

La Luna sembra una grande mela<br />

che lo spazio consuma a poco a<br />

poco.<br />

Aspettando la primavera<br />

La neve è scesa come una coperta<br />

che protegge i semi come cuccioli<br />

che sognano la Primavera.<br />

I rami ghiacciati tendono le mani<br />

per trovare il cielo dove le nuvole<br />

si nascondono dietro un sipario<br />

silenzioso.<br />

L’Inverno si allontana piano<br />

piano<br />

come un vecchio che osserva il<br />

passato.<br />

All’improvviso la Primavera soffia<br />

il sorriso<br />

alle persone sor prese dal<br />

profumo<br />

dei fiori che aprono i loro petali<br />

come un ventaglio dipinto<br />

dall’ultimo<br />

arcobaleno che ha attraversato i<br />

<strong>nostri</strong> sogni.<br />

L’amore<br />

Per mano come raggi del sole<br />

che abbracciano le nuvole.<br />

Per mano come le foglie<br />

baciate dal vento gentile.<br />

Per mano come le onde del mare<br />

che giocano a nascondino<br />

soffiando<br />

l’eco del canto delle conchiglie.<br />

Per mano come lettere di una<br />

poesia<br />

che accende l’emozione, la<br />

fantasia.<br />

Classe 3^A<br />

Mistrorigo<br />

7


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina8<br />

Natale a <strong>scuola</strong>, la realtà e il sogno<br />

Il Natale è una festa importante<br />

per tutti, festeggiata in stili diversi<br />

in tutto il mondo.<br />

Prima dell'arrivo del 25 dicembre,<br />

l'ultimo giorno a <strong>scuola</strong> ci<br />

scambiamo gli auguri.<br />

Ogni anno cambiamo modo di<br />

festeggiare. Quest'anno ci sono<br />

stati i canti eseguiti dalle varie<br />

classi, letture di racconti natalizi e,<br />

per concludere, pandoro e bibite<br />

per tutti.<br />

A noi piacerebbe invece che<br />

l'ultimo giorno di <strong>scuola</strong> prima<br />

delle vacanze natalizie iniziasse<br />

con un bel laboratorio di biscotti<br />

alle gocce di cioccolato con<br />

forme in tema insegnato dal prof.<br />

Rosa travestito da elfo che parla<br />

in spagnolo per farci fare<br />

esercizio. Di sottofondo, i prof.<br />

De Sanctis e Casaro a suonare<br />

soavi melodie.<br />

Successivamente, in aula magna, i<br />

prof. Trombetta e Rigon<br />

potrebbero allestire un albero di<br />

natale gigante, travestiti da Babbo<br />

e Mamma Natale. Logicamente il<br />

prof. Trombetta si dovrebbe<br />

occupare della parte più alta<br />

dell'albero assieme alle signore<br />

Maria e Marisa e a Nicola, pronte<br />

e pronto a salvare le palline prima<br />

che si frantumino a terra.<br />

Le prof. Morano, Dell'Aquila e<br />

Grendene aiuterebbero i ragazzi<br />

interessati a costruire addobbi per<br />

abbellire ogni angolo della <strong>scuola</strong>.<br />

Però serve chi li appende: per<br />

questo ci sono (prontissime) le<br />

prof. Lievore, Tretti, Chimetto e<br />

Dell'Anna.<br />

Al presepe penserebbero il prof.<br />

Zulian con le prof. Campagnolo,<br />

C a l i a r i e B a b b o l i n , c h e ,<br />

servendosi di alunni come statue<br />

viventi, gli attori del nostro<br />

Natale, metterebbero in piedi una<br />

vera rappresentazione.<br />

É molto i m p o r t a n t e f a r e<br />

movimento tutti i giorni, così i<br />

prof. Tempesti, Nicchio, Cipriano<br />

e Salvatori potrebbero proporre<br />

una corsa adatta a tutti, con i<br />

sacchi pieni di regali da distribuire<br />

a chi si vuole.<br />

Altri momenti significativi: un<br />

laboratorio molto goloso dove<br />

produrre cioccolata calda e<br />

marsh-mallow, a cura delle prof.<br />

Palma, Barbagallo, Brogliato e<br />

Cavaliere; e un laboratorio di<br />

cucina dove si potrebbero<br />

preparare dei deliziosi piatti da<br />

offrire ai genitori al loro arrivo,<br />

attentamente condotto dalle prof.<br />

Biasiolo e Castellani.<br />

All'inizio di questo meraviglioso<br />

giorno si dovrebbe essere<br />

l'impacchettamento dei regali<br />

portati dai ragazzi, essenziali per<br />

riempire i sacchi della corsa: tutto<br />

sotto la supervisione delle prof.<br />

Pilastro e Sperotti.<br />

Abbiamo sognato un po’ ad occhi<br />

aperti.<br />

Magari fosse così l'ultimo giorno<br />

di <strong>scuola</strong> prima delle vacanze<br />

natalizie: però i prof potranno<br />

prendere spunto da questo<br />

articolo per l'anno prossimo.<br />

Cristina Manfrin<br />

Matilde Tescaro<br />

Foscolo<br />

Filastrocche dell’attesa<br />

Filastrocca dell’attesa<br />

ogni cosa è sospesa<br />

ogni desiderio rimandato<br />

anche prendere un gelato<br />

Filastrocca dell’aspettare<br />

a <strong>scuola</strong> non si può più andare<br />

non mi sarei mai aspettata<br />

che così tanto mi sarebbe<br />

mancata.<br />

Filastrocca del riscoprire<br />

che è importante essere gentile<br />

voglio che i nonni siano felici<br />

e anche tutti i loro amici.<br />

Filastrocca della resistenza<br />

ho scoperto che so portare<br />

pazienza<br />

sono più forte di quel che<br />

credevo<br />

anche se aspetto l’arcobaleno.<br />

Filastrocca della compagnia<br />

i miei amici non sono andati via<br />

sono seduti nella loro stanza<br />

e aspettano di parlarmi a distanza.<br />

Filastrocca del non è scontato<br />

tutto ciò che ci viene dato<br />

quel che prima mi sembrava<br />

normale<br />

ora ho scoperto che è speciale.<br />

Filastrocca della sorpresa<br />

t u t t i i n s i e m e f a c c i a m o<br />

l’impresa<br />

t u t t i i n s i e m e i l m a l e<br />

sconfiggiamo<br />

tutti insieme il virus vinciamo.<br />

Filastrocca della felicità<br />

tutto questo un domani finirà<br />

e di questi giorni rimarrà il<br />

ricordo<br />

di un tempo strano, intimo,<br />

profondo.<br />

Classi 4^<br />

Pertini<br />

8


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Ormai conosciamo tutti il nuovo<br />

assistente virtuale Alexa creato da<br />

Amazon: il nome specifico del<br />

prodotto è Echo Dot.<br />

Ad Alexa puoi far fare molte<br />

cose: per esempio, dà la<br />

possibilità di ascoltare musica<br />

senza pubblicità attraverso<br />

Amazon music.<br />

O di giocare ad Akinator, una<br />

specie di quiz in cui tu ti senti un<br />

presentatore e, pensando ad una<br />

persona più famosa o anche no,<br />

Alexa ti fa delle domande a cui<br />

d e v i r i s p o n d e r e c o n l e<br />

caratteristiche individuate.<br />

Alexa<br />

Facciamo un esempio con Marta<br />

Losito:<br />

A. Questa persona è famosa sui social?<br />

IO Sì<br />

A. È femmina?<br />

IO Sì<br />

A. Stai pensando forse a Marta<br />

Losito?<br />

IO Brava Alexa!<br />

Ad Alexa puoi chiedere anche dei<br />

quiz sugli animali.<br />

E' inoltre capace di correggere o<br />

risolvere equazioni, problemi ed<br />

espressioni.<br />

Infine, se si collega il cellulare alla<br />

app Amazon, Alexa può inviare<br />

Andrea Stella<br />

messaggi o perfino telefonare<br />

attraverso il nostro assistente<br />

virtuale.<br />

Se si comprano delle lampadine<br />

apposta e si riescono a collegare<br />

ad Echo Dot, attraverso il nostro<br />

comando può accendere o<br />

spegnere la luce o addirittura<br />

cambiarne il colore.<br />

Molte persone la desiderano,<br />

mentre alcuni più fortunati ne<br />

sono già in possesso.<br />

Alessia Rossi<br />

Silvia Meroni<br />

Foscolo<br />

pagina9<br />

Chi è Andrea Stella?<br />

É un velista e imprenditore.<br />

La sua maggior passione è la vela,<br />

ama viaggiare e sciare.<br />

Abita a Thiene; si è laureato in<br />

giurisprudenza a Trento a 24 anni<br />

nel 2000, ma, dopo aver tagliato<br />

questo traguardo, la sua vita è<br />

totalmente cambiata. Infatti,<br />

come regalo per il suo impegno i<br />

genitori gli hanno regalato un<br />

viaggio a Miami. Qui, una sera<br />

mentre era vicino alla sua auto, lo<br />

raggiunsero quattro persone forse<br />

intenzionate a rubargliela. Una di<br />

queste gli sparò e lo colpì all'anca<br />

e alla schiena. Si salvò, ma non<br />

poté più camminare.<br />

Tornato dall'America, andò<br />

direttamente in ospedale San<br />

Bortolo dove dovette imparare a<br />

muoversi su una sedia a rotelle.<br />

Col tempo, visto il suo amore per<br />

la vela, con suo padre provò a<br />

pensare ad una barca dove lui<br />

potesse girare in carrozzina.<br />

Nel 2003 è nata l'associazione lo<br />

Spirito di Stella, che cerca di non<br />

far più trovare ai disabili delle<br />

barriere che possano ostacolarli.<br />

Il primo progetto, nel 2004, con il<br />

catamarano adattato alle esigenze<br />

di Andrea, è stato quello di<br />

attraversare l’Atlantico per<br />

tornare sul luogo dell’incidente.<br />

Da allora i viaggi sono stati<br />

numerosi: oltre ai tanti membri<br />

dell'equipaggio, sono sempre<br />

coinvolte anche persone disabili e<br />

non. In tutto ha percorso 8300<br />

miglia.<br />

In realtà, Andrea Stella è riuscito<br />

a trasformare la sua vita per<br />

aiutare altra gente con problemi.<br />

Anche sui campi da sci. Per sciare<br />

usa uno strumento che assomiglia<br />

a una specie di guscio con due<br />

racchette ai lati, una piastra e un<br />

ammortizzatore. Con la sua<br />

associazione ha fatto in modo di<br />

agevolare chi ha qualche disabilità<br />

offrendogli l’opportunità di<br />

imparare a sciare.<br />

Grazie all’incontro organizzato<br />

dalla prof. Castellani, il 24<br />

gennaio, abbiamo potuto<br />

riflettere molto su parole come<br />

coraggio, generosità, rivincita,<br />

condivisione, perdono, sfida.<br />

Ogni parola di queste fa parte<br />

della vita di Andrea Stella. Ci ha<br />

anche spiegato come un disabile<br />

possa praticare basketball,<br />

motocross e molti altri sport, ma,<br />

soprattutto, come sia<br />

importantissimo che vengano<br />

abbattuti tutti gli ostacoli presenti<br />

nella vita di ogni giorno e a cui<br />

chi non ha problemi non presta<br />

neppure attenzione.<br />

Così abbiamo conosciuto il<br />

progetto WOW (Wheels on<br />

Waves), un lungo viaggio di<br />

grande valore simbolico a bordo<br />

dello Spirito di Stella, il primo<br />

catamarano al mondo privo di<br />

barriere architettoniche. Ogni<br />

anno salpa per sei mesi di<br />

avventura, durante i quali<br />

l'equipaggio e i suoi passeggeri<br />

con disabilità di varia natura<br />

vivono giornate da protagonisti in<br />

mezzo al mare, all'insegna<br />

dell'accessibilità.<br />

Anche Giulia, la nostra compagna<br />

di 3^B ha potuto vivere un fine<br />

settimana sul questo catamarano<br />

ed è anche grazie a lei e alla<br />

testimonianza di sua mamma che<br />

tutti noi abbiamo potuto vivere<br />

una grande lezione di vita in una<br />

mattina piena di emozioni.<br />

Cristina Manfrin<br />

Matilde Tescaro<br />

Foscolo<br />

9


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Bryan del circo<br />

pagina10<br />

Alla Pertini, gli scorsi anni, e alla<br />

Foscolo, recentemente, per<br />

qualche giorno è arrivato un<br />

ragazzino di nome Bryan insieme<br />

al circo Dylan dove lavora. Ci ha<br />

colpito molto perché sembra più<br />

grande di noi: si vede che è<br />

abituato ad avere un ruolo sotto i<br />

riflettori e a stare bene con la<br />

gente.<br />

Quando è venuto Andrea Stella<br />

non ha smesso di fargli domande<br />

e, ad un certo punto, sembrava<br />

quasi si conoscessero da tempo.<br />

Bryan è simpatico, sorridente,<br />

aperto e tutti noi speriamo torni<br />

anche il prossimo anno con il suo<br />

circo. Gli abbiamo chiesto:<br />

Cosa ti piace fare durante lo spettacolo?<br />

Faccio il giocoliere, la scala libera,<br />

il rullo oscillante; mi piace anche<br />

esibirmi con gli animali e suonare<br />

la tromba. Poi faccio volentieri<br />

il clown (di nome Polpetta).<br />

Sei andato fuori dall'Europa?<br />

Sì, negli Stati Uniti.<br />

Quando finisci lo spettacolo ti sposti<br />

subito?<br />

No, sostiamo in un posto circa<br />

un’altra settimana.<br />

Che attrazioni avete nel circo?<br />

Il numero che di solito emoziona<br />

di più è quello di mio cugino con<br />

i serpenti.<br />

Alcuni ragazzi sono andati allo<br />

spettacolo e c'era Bryan che<br />

passava da un ruolo all’altro,<br />

cambiando vestito.<br />

Daniele Bortolotto<br />

Ettore Donadel<br />

Foscolo<br />

A tutti noi bambini, bambine e<br />

maestre, fa piacere ricordare una<br />

mattina d’autunno in continuità<br />

con la prima classe primaria della<br />

<strong>scuola</strong> “Negri” per la “Festa della<br />

castagna”.<br />

In una giornata di sole, con gli<br />

alberi quasi spogli della loro folta<br />

chioma e l’aria frizzante, tutti noi<br />

accoglievamo festosi, come da<br />

tradizione, i <strong>nostri</strong> amici Alpini di<br />

Vorrei far conoscere a tutti quelli<br />

che leggono “<strong>Giorni</strong> Nostri” il<br />

progetto strano e insolito che le<br />

insegnanti della <strong>scuola</strong> Agazzi<br />

hanno iniziato a settembre 2019.<br />

La “<strong>scuola</strong> all’aperto” senza sedie,<br />

senza colori e fogli, senza giochi,<br />

solo con il cielo sopra di noi e<br />

con sotto l’erba del nostro<br />

giardino magnifico ad aspettarci,<br />

un giorno alla settimana.<br />

Ragazzi, l’inizio è stato molto<br />

difficile, a volte comico: dovreste<br />

aver visto le maestre con il<br />

poncho, con la tuta impermeabile<br />

da vela, con gli stivali facili da<br />

mettere e impossibili da togliere; i<br />

genitori e i nonni quasi spaventati<br />

all’idea che i loro cuccioli stessero<br />

fuori tutta la mattina.<br />

I più tranquilli i bambini, certo<br />

magari all’inizio un pochino<br />

disorientati, ma felici e curiosi di<br />

Festa della castagna<br />

Campedello. Tutti, carichi di<br />

entusiasmo e di emozione,<br />

abbiamo sbandierato fieri la<br />

bandiera italiana per i <strong>nostri</strong> amici<br />

Alpini. Tutti insieme abbiamo<br />

cantato le nostre canzoni in loro<br />

onore mentre gli Alpini ci hanno<br />

deliziato con i loro canti<br />

tradizionali.<br />

Subito dopo, abbiamo gustato le<br />

castagne donate e cotte dagli<br />

Sporchiamoci le mani<br />

affrontare un piccolo viaggio con<br />

le loro maestre.<br />

Com’è bello uscire con il vento,<br />

con la pioggia, con il gelo e la<br />

neve: proprio magico.<br />

Com’è diverso sedersi su ceppi di<br />

legno, fra gli alberi che si alzano<br />

maestosi, invece di sedersi sulle<br />

panchine in classe con la luce al<br />

neon.<br />

Siamo nel nostro cerchio<br />

dell’amicizia e anche con il<br />

sederino un pochino umido<br />

(prima di avere tutti un super<br />

equipaggiamento) ad ascoltare<br />

una storia con il sottofondo degli<br />

uccellini.<br />

E poi? Niente scivoli e altalene! I<br />

castelli e le case li costruiamo noi<br />

con quello che troviamo: tronchi<br />

e corde e le nostre “cucine di<br />

fango” con pentole e mestoli che<br />

ci aspettano sempre.<br />

Alpini, accompagnate da dolci,<br />

bibite e un goccio di buon vino!<br />

Un caro ringraziamento a tutti i<br />

partecipanti della festa: i bambini,<br />

le bambine, le insegnanti dei due<br />

gradi scolastici, il gruppo Alpini<br />

di Campedello e il Comitato dei<br />

genitori.<br />

Le insegnanti della<br />

Casa dei bambini<br />

Il tempo vola fuori, con Giulia<br />

che un lunedì ha detto: “Maestra,<br />

dormirei qui fuori stanotte”. E<br />

Lorenzo che improvvisa un<br />

concer to con percussioni<br />

inventate da lui: padelle e mestoli<br />

con un ritmo binario. Mentre<br />

Francesco con Jason prepara una<br />

torta di lombrichi.<br />

È bellissimo vedere i bambini che<br />

arrivano con cestini di tesori che<br />

spesso noi adulti nemmeno<br />

avevamo notato.<br />

La bellezza della natura è proprio<br />

per tutti e soprattutto in tempo di<br />

“covid” lo capiamo di più.<br />

G r a z i e a t u t t i i b a m b i n i<br />

dell’Agazzi per averci fatto ancora<br />

meravigliare.<br />

Barbara Micheletti<br />

Agazzi<br />

10


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

D o v e c ’ è a m i c i z i a c’è<br />

divertimento: pochi riescono a far<br />

ridere com’è capace di fare il<br />

proprio migliore amico.<br />

Dove c’è amicizia c’è famiglia: gli<br />

amici rappresentano per noi una<br />

seconda famiglia, con loro ci<br />

sentiamo a casa.<br />

Dove c’è amicizia c’è creatività:<br />

confrontandosi con gli amici si<br />

possono maturare idee diverse e<br />

spaziare con la fantasia.<br />

Dove c’è amicizia c’è serenità:<br />

con un amico ti senti nel posto<br />

giusto al momento giusto, senza<br />

preoccupazioni.<br />

Dove c’è amicizia ci sono<br />

possibilità: ogni momento è<br />

Filastrocca speciale<br />

un'occasione per compiere nuove<br />

esperienze.<br />

Dove c’è amicizia può esserci<br />

tristezza: le amicizie non sono<br />

tutte uguali, capita che deludano.<br />

Dove c’è amicizia c’è a volte<br />

rabbia: i litigi sono all’ordine del<br />

giorno e arrabbiarsi con un amico<br />

per cose sciocche rappresenta<br />

quasi la quotidianità.<br />

Dove c’è amicizia c’è gelosia: un<br />

amico è per noi un tesoro<br />

preziosissimo, difficile da<br />

condividere con gli altri.<br />

Dove c’è amicizia c’è<br />

condivisione: condividiamo con<br />

gli amici tutto ciò che proviamo,<br />

le nostre idee, le nostre opinioni, i<br />

momenti difficili e quelli felici.<br />

Dove c’è amicizia c’è protezione:<br />

con un amico ci si sente protetti e<br />

al sicuro, nonostante tutto.<br />

Dove c’è amicizia c’è libertà: con<br />

un amico ci si sente liberi e a<br />

proprio agio come in poche<br />

situazioni.<br />

Dove c’è amicizia c’è<br />

cambiamento: un amico<br />

comporta un cambiamento in<br />

noi, anche piccolo e<br />

insignificante, ma che ci rende le<br />

persone che siamo o vogliamo<br />

essere.<br />

Giulia Rossato<br />

Foscolo<br />

pagina11<br />

Dove c’è <strong>scuola</strong> c’è amicizia e<br />

amore: le più belle storie nascono<br />

tra i banchi.<br />

Dove c’è <strong>scuola</strong> c’è<br />

collaborazione, spirito di gruppo.<br />

Dove c’è <strong>scuola</strong> il divertimento<br />

non manca, con i compagni ci si<br />

diverte sempre.<br />

Dove c’è <strong>scuola</strong> c’è condivisione<br />

di tutto: materiale, idee e pensieri,<br />

anche se qualche volta non è<br />

semplice e ci si scontra.<br />

Lunedì 13 gennaio alcuni ex<br />

alunni della <strong>scuola</strong> Foscolo sono<br />

venuti a parlare a noi di terza<br />

delle loro scuole superiori.<br />

Vi riportiamo alcuni tra i consigli<br />

e frasi che ci hanno detto e che ci<br />

sono rimasti più impressi.<br />

Quelli del Quadri (indirizzo<br />

scienze applicate ed economico<br />

sociale) affermano l'importanza<br />

di studiare in modo costante. Ci<br />

consigliano di fare i compiti ogni<br />

volta che vengono assegnati e di<br />

non vantarsi dei propri successi<br />

scolastici. Perciò dovremmo<br />

tenere un profilo basso, pur<br />

mantenendo una media alta. Un<br />

ulteriore consiglio è stato quello<br />

d i d o r m i r e m o l t o e c o n<br />

Dove c’è <strong>scuola</strong> c’è preparazione<br />

alla vita, anche se certe volte è<br />

noioso passare ore ad ascoltare le<br />

spiegazioni dei professori.<br />

Dove c’è <strong>scuola</strong> c’è impegno e<br />

fatica: studiare per imparare non è<br />

sempre facile.<br />

Dove c’è <strong>scuola</strong> trovi persone che<br />

ti aiutano a superare le difficoltà<br />

che puoi trovare nella vita.<br />

Dove c’è <strong>scuola</strong> c’è emozione.<br />

Ex alunni: back to school<br />

regolarità, cosicché di mattina a<br />

lezione anche gli argomenti più<br />

facili non diventino più difficili da<br />

apprendere.<br />

Infine ci hanno informati sulla<br />

possibilità di frequentare dei<br />

pomeriggi per lo studio assistito e<br />

sull'importanza del ruolo del<br />

rappresentante di classe.<br />

Anche al Boscardin biologico<br />

consigliano di impegnarsi in uno<br />

studio costante, stando al passo<br />

con tutte le materie per non<br />

trovarsi all'ultimo momento a<br />

studiare: guai ad impegnarsi solo<br />

alla fine dell'anno, rischiando di<br />

essere rimandati o bocciati! Ci<br />

hanno riferito le loro difficoltà e<br />

quali materie risultano le più<br />

Dove c’è <strong>scuola</strong> c’è convivenza:<br />

impari a stare insieme a persone<br />

che non sono i tuoi famigliari.<br />

Dove c’è <strong>scuola</strong> c’è confronto,<br />

non sempre quello che si pensa è<br />

giusto, così parlando con gli amici<br />

si arriva a una soluzione.<br />

Dove c’è <strong>scuola</strong> c’è rumore, c’è<br />

vita!<br />

Luca Mucchietto<br />

Foscolo<br />

difficili, soprattutto chimica e<br />

fisica. Successivamente ci hanno<br />

spiegato le caratteristiche dei due<br />

indirizzi (ambientale e sanitario) e<br />

le differenze tra i due.<br />

Come per il Quadri, anche qui lo<br />

sport e le attività extrascolastiche<br />

in generale sono un bell'impegno,<br />

ma non impossibili da conciliare<br />

con la <strong>scuola</strong>.<br />

Sentire dei <strong>nostri</strong> coetanei è stato<br />

per molti di noi di grande aiuto<br />

così da avere un punto di vista<br />

diverso da quello di un genitore e<br />

di un insegnante.<br />

Eleonora Valdemarca<br />

Matilde Morbin<br />

Alaska Armellin De Sisti<br />

Foscolo<br />

11


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

L’alfabeto del Coronavirus<br />

pagina12<br />

Amicizia accantonata e dispersa/<br />

Andrà tutto bene/Arcobaleno,<br />

quello che tanti hanno appeso sul<br />

balcone<br />

Bello per chi ha un giardino/<br />

Bollettino dei ricoveri e dei morti<br />

Computer: indispensabile!/<br />

Consapevolezza/Compleanni<br />

senza feste/Casa, luogo di<br />

protezione<br />

Difficile come questo momento/<br />

Distanti, ma vicini/Distanza, per<br />

fare lezione, per fare la spesa<br />

Eterno come questo tempo<br />

Forza!/Fitness in casa/Fortuna di<br />

non essere ammalati/Fiumi più<br />

puliti/Fratelli, una scoperta!<br />

Giada, sorella che mi sostiene/<br />

Grazie a chi sta aiutando chi ha<br />

bisogno/Giochi in giardino<br />

Hai aperto il rubinetto per lavarti<br />

le mani? /Hobby: più tempo per<br />

dedicarsi/Hai la mascherina?/<br />

Horror, genere di film del<br />

momento<br />

Indispensabile stare a casa/<br />

Isolamento<br />

Per noi l'ora di giornalino è un<br />

m o m e n t o d i s v a g o e d i<br />

divertimento dopo una lunga<br />

giornata ad ascoltare i prof (per<br />

chi lo fa).<br />

Il laboratorio di giornalino ci<br />

piace molto anche perché si<br />

possono fare nuove amicizie e<br />

magari rendersi conto che i<br />

pensieri che avevi su una persona<br />

non sono poi così reali. Il<br />

giornalino si svolge il mercoledì<br />

pomeriggio, quindi non tutti lo<br />

La “kasha” è un piatto tipico della<br />

Russia che si compra solo ai<br />

supermercati russi: assomiglia al<br />

grano saraceno e prima di<br />

cuocerlo bisogna controllare che<br />

non ci siano granelli marci, poi si<br />

mette a bollire per una decina di<br />

minuti e infine si condisce con il<br />

burro.<br />

I “blinciki” sono tipo pancake,<br />

solo un po' più sottili, senza<br />

Jack, attacco per le cuffie per<br />

ascoltare le video chiamate/Jet,<br />

l’aereo che vorrei prendere per<br />

volare via<br />

Killer come questo virus<br />

Lago di Fimon, deserto/Libertà<br />

limitata/Lotta contro il virus<br />

Meno inquinamento/Morte, una<br />

probabilità/Medici che non si<br />

risparmiano<br />

Negativo, ora una bella parola/<br />

Nostalgia degli amici/Notizie<br />

ininterrotte sul Covid 19/Nuove<br />

esperienze/Natura che rinasce<br />

più pacificamente/Nessuno<br />

avrebbe mai pensato a tutto<br />

questo<br />

Ordinanza del sindaco/Ormai<br />

abitudine/Ozio, noia mortale<br />

Positivo, ora una brutta parola/<br />

Più tempo per le pulizie/Più<br />

tempo per tutto/Paese senza<br />

entrata né uscita/Persone<br />

pazienti/Pensare: una valanga di<br />

tempo per farlo<br />

Quiete nelle strade/Quarantena<br />

per tutti/Quaderni…online<br />

W l’ora di giornalino!<br />

possono fare. Si scrivono molti<br />

articoli, che vengono raggruppati<br />

in un unico giornale. Qui<br />

abbiamo la possibilità di<br />

esprimere le nostre opinioni che<br />

possono addirittura arrivare al<br />

sindaco o alla gente che lo sfoglia<br />

al bar in piazza, nella sala d'attesa<br />

dei medici, nella Pasticceria<br />

All’orologio o in Biblioteca, senza<br />

essere alunno della Foscolo o<br />

parente di qualcuno di noi.<br />

Cucina russa<br />

lievito e un po' più grandi e si<br />

possono riempire con ingredienti<br />

dolci o salati.<br />

L’insalata russa ha come<br />

ingredienti la maionese, fette<br />

d’uovo, fette di mela, fette di<br />

cetrioli, piselli e fette di pollo.<br />

Le “kotlety” sono delle polpette<br />

di forma ovale schiacciata e che,<br />

come ingredienti, contengono<br />

anche del pane sbriciolato.<br />

Rispetto per le regole/Ricordi da<br />

ricordare<br />

Stress da scuole vuote/Scuola a<br />

distanza/Scuola che ci manca/<br />

Smart working/Sorelle, una<br />

scoperta!/Storia, entreremo nei<br />

libri<br />

Tornare alla normalità/Tornare<br />

dai miei nonni<br />

Uniti a distanza/Ubbidire alle<br />

regole<br />

Vedo le strade e le città deserte al<br />

tg/Vaccino, speriamo lo trovino<br />

presto/Vita preziosa e in bilico/<br />

Viaggiare con l’immaginazione/<br />

Voglia di farsi interrogare/Voglia<br />

di andare a prendere un gelato<br />

Week-end: all’inizio sembrava<br />

infinito/Week-end che sembra<br />

tutti i giorni<br />

X, fine della connessione<br />

Yoga, un nuovo hobby<br />

Zaini a riposo/Zona rossa<br />

Seconda B<br />

Foscolo<br />

Infine, i ragazzi particolarmente<br />

dotati fanno disegni da abbinare<br />

agli articoli per rendere tutto<br />

molto più interessante e<br />

accattivante. A noi piace molto<br />

tutto questo, infatti consigliamo<br />

di partecipare anche voi al<br />

mercoledì pomeriggio.<br />

Angela Bruscato<br />

Giada Panarotto<br />

Foscolo<br />

Il “borsch” è una zuppa di colore<br />

rosso-fucsia, fatto con rape rosse<br />

su cui si mette della panna acida.<br />

Giulia Ledda<br />

Foscolo<br />

12


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina13<br />

In classe sbocciano molti amori e<br />

a San Valentino ci si rende conto<br />

di quanti sono dal numero di<br />

cioccolatini, lettere, pensierini vari<br />

che passano di mano in mano a<br />

ricreazione o all’entrata e all’uscita<br />

di <strong>scuola</strong>.<br />

Ma non sempre è possibile<br />

andare allo scoperto.<br />

Le classi prime della Pertini quest'anno<br />

hanno aderito alla proposta di Parole<br />

O_Stili di proseguire idealmente<br />

l’Altra poesia dei doni del poeta<br />

argentino Borges (1964). Il tempo di<br />

sospensione delle lezioni, infatti, è stato<br />

anche un tempo benefico per i bambini e<br />

le bambine che hanno scoperto le<br />

tantissime cose belle attorno a loro per<br />

le quali vorrebbero ringraziare.<br />

Quelli che leggete sono i loro pensieri<br />

che, riuniti insieme, hanno dato origine<br />

a questi versi collettivi.<br />

Ringraziare voglio per…<br />

per tutto il tempo che passo con<br />

mamma e papà e per la mattina<br />

che posso dormire di più (Gioia<br />

Balbo);<br />

per il mio orsacchiotto Winnie<br />

the Pooh (Avani Baldovin);<br />

per i fiori profumati, per il gallo<br />

che canta, per i miei gatti che mi<br />

coccolano quando sono triste<br />

(Desiree Bonato);<br />

per l’orologio nuovo che mi<br />

hanno regalato (Mattia<br />

Casarotto);<br />

per i giochi che mi aiutano a<br />

passare questi giorni a casa<br />

(Giovanni Ciceran);<br />

per la famiglia che mi vuole bene<br />

(Gemma Serafini);<br />

per la mia classe, i miei compagni<br />

e tutte le maestre che sono super<br />

speciali soprattutto in questo<br />

b r u t t o p e r i o d o d e l v i r u s<br />

“birichino biricò”; per le maestre<br />

che ci stanno insegnando molto,<br />

anche se non possiamo andare a<br />

<strong>scuola</strong> e ci seguono comunque<br />

anche da distante; per le piante<br />

che stanno per germogliare<br />

(Brenda Thar);<br />

Amori in classe<br />

Noi abbiamo inventato un modo<br />

per scambiarci dei bigliettini<br />

d'amore e non solo, utilizzando<br />

un evidenziatore vuoto e non<br />

funzionante con il tappo che si<br />

può aprire. Con questo sistema i<br />

prof non si accorgono.<br />

Un’alternativa è rinchiuderli nei<br />

temperini a contenitore.<br />

Ringraziare voglio<br />

per i giochi che ci fanno<br />

compagnia; per il sole che sorge<br />

(Cristian);<br />

per gli amici con cui giocavo<br />

(Marta Docimo);<br />

per aver imparato ad andare in<br />

bicicletta (Cesare Lagonegro);<br />

per il mio cane che quando torno<br />

a casa è felice perché sono<br />

tornata (Lia Lovato);<br />

per una sorella che posso<br />

abbracciare (Pietro Mattiello);<br />

per la nuova wii (Filippo<br />

Peruzzo);<br />

per la mia famiglia che mi vuole<br />

bene (Alice Sella);<br />

per i miei cagnolini che giocano<br />

con me (Victor Valdez);<br />

per le persone che sentono con<br />

gli occhi e capiscono con il cuore;<br />

perché siamo tutti uguali e tutti<br />

diversi (Francesco Chimetto)<br />

per la mia famiglia, comprese<br />

Micia e Maya e per l'estate,<br />

l'autunno, la primavera e<br />

l'inverno (Lorenzo Toschi).<br />

Prima A<br />

Comunque, tranquilli, non è che<br />

durante le lezioni succeda spesso.<br />

Solo quando ci sembra proprio di<br />

non poter aspettare.<br />

Irene Salmaso<br />

Silvia Loison<br />

Foscolo<br />

Ringraziare voglio per…<br />

per il mio caro amico Yoghi che<br />

gioca con me, per il sole in<br />

poggiolo e i fiori (Riccardo<br />

Cingerle);<br />

per il mio grande giardino dove<br />

posso giocare (Maria Docimo);<br />

per il mio amico Elia, perché<br />

quando eravamo a <strong>scuola</strong> è<br />

diventato mio amico e ci siamo<br />

divertiti insieme; per le mie<br />

maestre (Giorgio Fracasso);<br />

per il mio amico Leonardo che mi<br />

consola sempre (Mattia Guasco);<br />

per la mia mamma e il mio papà;<br />

per Dio; per tutti i dottori; per<br />

mio fratello Adam con cui gioco;<br />

per i miei nonni, i miei cugini e le<br />

mie zie; per tutti i miei amici; per<br />

tutte le mie maestre (Sabrin<br />

Legdani);<br />

per mia mamma che ha molta<br />

pazienza, perché tutti i giorni mi<br />

aiuta con i compiti (Pietro<br />

Lombardi);<br />

per Giorgio, che è sempre stato<br />

mio amico (Elia);<br />

per il cibo di ogni giorno; per<br />

avere Pea, il mio cane; per il<br />

cinguettio degli uccelli che mi<br />

svegliano all’alba; per il sole<br />

(Tommaso Molinari);<br />

per il nonno, perché quando<br />

faccio le marachelle non si<br />

arrabbia; per chi ha inventato le<br />

automobili, che mi piacciono<br />

tanto (Pietro Nicoli);<br />

per tutti i messaggi dei miei<br />

compagni che mi vogliono tanto<br />

bene (Sofia Pappacoda);<br />

per avere una sorellina e un<br />

fratellino (Naily);<br />

continua…<br />

13


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina14<br />

…continua<br />

per la pizza che mangio insieme<br />

alla mia famiglia (Viktor<br />

Vuckovic);<br />

per una sorellina che mi fa ridere<br />

e per avere un fratello gemello<br />

(Agostino Lagonegro);<br />

per Gesù; per avere un fratellino<br />

monellino; per gli spaghetti al<br />

pomodoro; per ciò che imparo a<br />

<strong>scuola</strong> (Paola);<br />

per lo skate che mi hanno<br />

regalato i miei genitori (Ishan);<br />

per le passeggiate con papà<br />

(Alberto Gemetto);<br />

per le giornate che passo<br />

giocando insieme a mio fratello<br />

Nicolò (Beatrice Lotto);<br />

per avermi fatto vedere i miei<br />

compagni (Gabriel D’Alterio).<br />

Prima B<br />

Una volta per andare a <strong>scuola</strong> mi<br />

dovevo alzare presto,<br />

Ora fino alle 10 ogni mattina a<br />

letto me ne resto.<br />

Una volta con i miei amici con il<br />

pallone giocavamo a passaggi,<br />

Ora invece non ci rimane che<br />

scambiarci messaggi.<br />

Una volta con la mamma solo il<br />

tiramisù sapevo fare,<br />

Ora anche le polpette e i pancake<br />

so preparare.<br />

Una volta quanto tempo passavo<br />

a giocare in strada con i vicini,<br />

Claudio è un nuovo alunno<br />

arrivato in prima nella settimana<br />

precedente le vacanze di Natale.<br />

É alto, ma non troppo, è magro,<br />

ha i capelli corti e castani e non<br />

ha problemi a farsi nuovi amici<br />

perché è molto socievole.<br />

Abbiamo deciso di conoscerlo<br />

meglio e per fare questo ci hanno<br />

aiutato i suoi compagni, visto che<br />

lui non frequenta i laboratori del<br />

mercoledì:<br />

Come si è trovato il primo giorno?<br />

Benissimo da subito.<br />

Com'è stato accolto?<br />

Ringraziare voglio per…<br />

per mia sorella, anche se a volte<br />

litighiamo e mi fa arrabbiare<br />

(Alice Baron);<br />

per la mia bici e la mia famiglia<br />

(Andrew De Pascali);<br />

per gli amici che abbiamo; per i<br />

vicini di casa con cui posso<br />

giocare dal giardino; per i merli<br />

che ci vengono a trovare; per la<br />

primavera che ci porta i fiori; per<br />

la Pasqua che abbiamo passato;<br />

per il bene che ci vogliamo; per i<br />

giochi che abbiamo; per la nostra<br />

famiglia (Gaia Fracasso);<br />

p e r i l t e m p o c h e p o s s o<br />

trascorrere con mia mamma, con<br />

mio papà, con il mio fratellino e<br />

il mio cane (Gioele);<br />

per i Lego che mi hanno regalato<br />

al compleanno (Mattia);<br />

per la vita (Paolo);<br />

per la mia famiglia (Giovanni);<br />

La quarantena<br />

Ora lo passo attaccando le<br />

figurine dei “Calciatori” Panini.<br />

Una volta con mamma e papà ci<br />

stavo solo verso sera,<br />

Claudio, una new entry<br />

Per certi versi... fin troppo bene,<br />

con patatine e popcorn: la festa<br />

l'ha reso parecchio scatenato.<br />

Cosa vi ha colpito di più di lui?<br />

Ci ha colpito il fatto che è<br />

simpatico e divertente; è anche<br />

generoso perché offre la sua<br />

merenda a tutti.<br />

Dove andava a <strong>scuola</strong> prima?<br />

Alla Vivaldi.<br />

Cosa vi ha raccontato di sé?<br />

Ci ha spiegato che vive in una<br />

casa-famiglia.<br />

Ha già individuato qualche amico?<br />

Ne ha già molti.<br />

per la Pasqua; per il giardino<br />

dove gioco; per la mia bicicletta e<br />

per la mia palla (Andrea);<br />

per le mie api che fanno il miele<br />

con tanta fatica e per i miei cani<br />

c h e m i f a n n o d i v e r t i r e<br />

(Elisabetta);<br />

per queste giornate di sole; per<br />

avere saltato sulla molla; e per<br />

avere mangiato tanta carne<br />

(Leonardo);<br />

per tutta la felicità che ho<br />

(Firdaws);<br />

per i miei, per le belle giornate di<br />

sole, per la mia famiglia (Jacopo);<br />

per l’alloro su cui mi arrampico<br />

(Marcello Fasolato);<br />

perché ieri era il compleanno di<br />

mia zia e a novembre sarà il mio<br />

(Naomi).<br />

Prima C<br />

Ora grazie alla quarantena<br />

passiamo insieme la giornata<br />

intera.<br />

Una volta tante cose tutti<br />

potevamo fare,<br />

Ora rinchiusi in casa sarebbe<br />

meglio stare.<br />

Una volta sentivo poco parlare di<br />

volontari, dottori ed infermieri,<br />

Ora in questi giorni sono loro i<br />

<strong>nostri</strong> guerrieri.<br />

Michele Fabris<br />

Mistrorigo<br />

Dopo queste domande, abbiamo<br />

conosciuto la personalità di<br />

Claudio attraverso le parole dei<br />

suoi compagni. La nostra prima<br />

impressione era risultata diversa,<br />

perché ce lo saremmo aspettato<br />

timido, simpatico, ma riservato,<br />

impegnato nello studio. Ora<br />

attendiamo di conoscerlo meglio<br />

tutti quanti, anche se non siamo<br />

in classe assieme, augurandogli di<br />

farsi tanti amici alla Foscolo.<br />

Aurora Vendramin<br />

Elisa Rappo<br />

Foscolo<br />

14


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina15<br />

Cartoline da Arcugnano<br />

A ottobre, con la prof.<br />

Grendene e il prof.<br />

Casaro, abbiamo iniziato<br />

a creare delle cartoline di<br />

Torri di Arcugnano e dei<br />

suoi dintorni.<br />

Ci siamo impegnati a<br />

casa e a <strong>scuola</strong> con<br />

Canva, un programma<br />

con cui si possono creare<br />

anche biglietti ed altro. In<br />

un giorno soleggiato<br />

siamo usciti, ognuno<br />

nella sua frazione,<br />

munito di cellulare o di<br />

macchina fotografica, per fare<br />

delle foto a tutto ciò che<br />

rappresenta in modo significativo<br />

il nostro territorio.<br />

La parte di Torri più immortalata<br />

è stata la Piazza con il cavallo che<br />

la contraddistingue.<br />

Lunedì 17 febbraio abbiamo<br />

trascorso la mattinata presso<br />

l’Istituto Rossi, cercando di<br />

ottenere la vittoria per merito<br />

delle nostre fantastiche cartoline.<br />

I giorni precedenti ci eravamo<br />

immaginati in preda al panico per<br />

tutto il tempo, pur sapendo di<br />

aver lavorato a questo progetto<br />

con la prof Grendene e il prof<br />

Casaro per quasi tre lunghi mesi<br />

e, quindi, di essere pronti. Per<br />

convincere i giudici abbiamo<br />

preparato una scenetta con<br />

protagonisti Lucia e Giovanni,<br />

che hanno spiegato, passo dopo<br />

Se fossi un professore o una<br />

professoressa, mi sentirei come<br />

un padrone con il controllo su<br />

tutti.<br />

Dalla mia cattedra vedrei tutto<br />

quello che succede tra gli alunni,<br />

anche tra quelli degli ultimi<br />

banchi, convinti di essere<br />

pressoché invisibili.<br />

Ma forse, qualche volta, mi<br />

sentirei un po' a disagio perché<br />

avrei tutti gli occhi puntati<br />

addosso.<br />

Le tre cartoline scelte dai<br />

professori per essere stampate<br />

sono state un'immagine del Lago<br />

di Fimon con l'imbarcadero;<br />

un’altra raccoglie un po' tutta<br />

Torri in un insieme di ben nove<br />

foto con al centro lo stemma del<br />

In finale al Rossi<br />

passo, il lavoro che abbiamo<br />

svolto in questi mesi. Ed eccoci<br />

qua, dopo quella mattinata di<br />

ansia, con il quarto posto in<br />

mano.<br />

Alle 8:15 siamo partiti per<br />

raggiungere il Rossi e, dopo una<br />

lunga attesa, abbiamo iniziato a<br />

gareggiare. Prima della sfida, sul<br />

palco sono saliti i giudici e<br />

un'ospite di quella mattina,<br />

un'astrofisica, che ci ha spiegato il<br />

percorso di studi effettuato per<br />

svolgere la sua attività. I primi a<br />

salire sul palco siamo stati proprio<br />

noi, che abbiamo ottenuto 33<br />

Se fossimo professori<br />

Farei arrabbiare gli alunni dando<br />

valanghe di compiti.<br />

Farei per metà lezione con<br />

spiegazioni e controllo dei<br />

compiti e per metà farei vedere<br />

dei film.<br />

Quando gli alunni svolgono una<br />

bella verifica ottenendo grandi<br />

risultati li premierei tutti con una<br />

pioggia di caramelle.<br />

Interrogherei gli alunni che mi<br />

fanno arrabbiare e lascerei in<br />

pace gli altri.<br />

nostro paese e, attorno, tra<br />

le diverse immagini risaltano<br />

quelle del Lago di Fimon e<br />

del castello di Pianezze. La<br />

terza, invece, è nata da una<br />

bellissima idea dei <strong>nostri</strong><br />

due insegnanti: una foto di<br />

tutti noi di II C di spalle,<br />

davanti al nuovo murale<br />

della palestra, con l’aggiunta<br />

del simbolo del nostro<br />

Istituto.<br />

I professori ci hanno anche<br />

fatto partecipare ad un<br />

concorso con un video in<br />

cui abbiamo spiegato come si può<br />

costruire una cartolina con Canva<br />

e abbiamo reso onore alla <strong>scuola</strong>.<br />

Cristina Manfrin<br />

Silvia Meroni<br />

Foscolo<br />

punti su 40: siamo rimasti<br />

abbastanza soddisfatti. Contro di<br />

noi hanno gareggiato altre cinque<br />

scuole, tra cui una che ha<br />

ottenuto il nostro stesso risultato.<br />

La prof. Grendene ci ha ricordato<br />

che abbiamo comunque superato<br />

un grande traguardo, quindi<br />

siamo felici di essere arrivati<br />

quarti, avendo collaborato tutti<br />

insieme per questa<br />

indimenticabile avventura.<br />

Matilde Tescaro<br />

Alice Milan<br />

Foscolo<br />

Darei delle note per vendicarmi<br />

di certi ex professori.<br />

Farei lezione con i computer e,<br />

quando inizia la bella stagione,<br />

farei lezione all'aperto per<br />

respirare l'aria fresca.<br />

Giulia<br />

Silvestri<br />

Alice Milan<br />

Foscolo<br />

15


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Scusi, cosa insegna?<br />

pagina16<br />

Spesso ci siamo chiesti se una/un<br />

professoressa/professore abbia<br />

delle preferenze per certi<br />

argomenti della sua materia,<br />

quindi abbiamo rivolto ad alcuni<br />

di Lettere le seguenti domande:<br />

Perché le piace insegnare questa/e<br />

materia? Quale parte di queste<br />

preferisce?<br />

Rigon: Mi piace insegnare lettere<br />

p e r c h é c o m p r e n d e t a n t i<br />

argomenti e quindi ogni mattinata<br />

è assai varia. C’è poi la possibilità<br />

di inventarsi argomenti nuovi<br />

ogni giorno, ma anche di seguire<br />

la programmazione che tra storia,<br />

geografia, antologia, letteratura e<br />

grammatica mi permette di non<br />

annoiarmi mai, anche perché ogni<br />

classe rende la lezione diversa.<br />

Preferisco insegnare letteratura,<br />

grammatica e storia.<br />

Trombetta: Insegno lettere. Ho<br />

scelto questa materia perché mi<br />

piace e l'ho studiata. La materia<br />

che preferisco fra quelle che<br />

insegno è storia.<br />

Cipriano: Ho deciso di insegnare<br />

lettere perché questa materia è<br />

molto interessante. Le parti che<br />

mi piacciono di più sono storia e<br />

letteratura.<br />

Ettore Donadel<br />

Daniele Bortolotto<br />

Foscolo<br />

Parole tra compagni<br />

Le parole tra noi compagni sono<br />

molto varie, tra cui: mi fai copiare?<br />

(durante le verifiche).<br />

Mi daresti una caramella? (più<br />

facilmente durante Larsa).<br />

Quanto hai preso? (dopo ogni<br />

verifica).<br />

Ho preso più di te! (idem).<br />

Che compiti c'erano per oggi? (una<br />

volta a casa o la mattina stessa).<br />

Posso fare un articolo con te? (nell’ora<br />

di giornalino).<br />

Possiamo studiare insieme? Stasera<br />

vieni a calcio/pallacanestr o?<br />

(pensando al pomeriggio).<br />

Cosa facciamo? Guarda, c'è<br />

Beniamino! Ma sei normale? (a<br />

ricreazione)<br />

E poi ci chiamiamo spesso con i<br />

<strong>nostri</strong> soprannomi…<br />

Andrea Dal Monte<br />

Michele Campesato<br />

Foscolo<br />

Lettera al Sindaco<br />

Gentile Signor Sindaco,<br />

utilizziamo il nostro Giornalino,<br />

sapendo che Lei lo legge sempre,<br />

per scriverle una lettera per una<br />

richiesta a cui tutti noi ragazzi<br />

teniamo molto.<br />

Ci piacerebbe fosse realizzata una<br />

pista ciclabile che collegasse Torri<br />

con Pianezze.<br />

Sarebbe importante, ovviamente<br />

se questo fosse possibile, non<br />

solo per raggiungere la <strong>scuola</strong>, ma<br />

anche per andare a mangiare un<br />

semplice gelato, senza correre<br />

rischi.<br />

Anche perché la strada veloce è<br />

m o l t o t r a f f i c a t a , q u i n d i<br />

preferiamo passare per il Lago di<br />

Fimon, facendo un giro ben più<br />

lungo, mentre basterebbero pochi<br />

minuti.<br />

Potremmo andare dai <strong>nostri</strong><br />

amici senza essere per forza<br />

accompagnati da un genitore,<br />

rendendoci quindi più autonomi<br />

e, inoltre, eviteremmo di<br />

contribuire ad inquinare,<br />

dovendo usare la macchina per<br />

una distanza abbastanza breve.<br />

Speriamo che Lei possa prendere<br />

in considerazione la nostra<br />

richiesta appena Le sarà possibile.<br />

La ringraziamo molto e Le<br />

inviamo un cordiale saluto.<br />

Beatrice Leoni<br />

Kristel Rappo<br />

Foscolo<br />

Prima del giorno fatidico, la<br />

campestre è stata rinviata molte<br />

volte per motivi di pioggia,<br />

creando una grandissima attesa,<br />

ma alla fine è arrivato il gran<br />

giorno, martedì 29 novembre,<br />

miracolosamente salvo dalle<br />

piogge intense di quel mese.<br />

Campestre, fasi comunali<br />

Abbiamo ascoltato alcune parole<br />

che ci ha riferito Daniele<br />

B o r t o l o t t o, i l m i g l i o r e a<br />

qualificarsi nella nostra <strong>scuola</strong>.<br />

Prima di partire era agitato e<br />

aveva paura di scivolare, ma<br />

mentre stava gareggiando la<br />

paura ha lasciato posto al<br />

desiderio di dare il meglio di sé.<br />

Appena arrivato, Daniele era<br />

molto stanco, ma tanto felice<br />

perché aveva passato il turno per<br />

le fasi provinciali.<br />

Kian Boncilli<br />

Alessandro Cisco<br />

Foscolo<br />

16


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina17<br />

La macchinetta delle bevande<br />

Nessuno pensa che esista una<br />

<strong>scuola</strong> media che ha a<br />

disposizione degli alunni una<br />

macchinetta delle bevande.<br />

Invece esiste eccome! E’ la <strong>scuola</strong><br />

secondaria di primo grado Ugo<br />

Foscolo di Torri di Arcugnano.<br />

La nostra macchinetta delle<br />

bevande non è tanto grande, ma<br />

ha un sacco di alternative nella<br />

scelta di cosa bere.<br />

Il caffè può essere: espresso,<br />

lungo, d'orzo, macchiato, corto<br />

La pioggia<br />

La nuvola piange quando<br />

l’autunno chiude<br />

la porta dell’estate e raccoglie le<br />

ultime<br />

sorprese del cielo dove<br />

le nuvole proteggono i <strong>nostri</strong><br />

desideri.<br />

Il temporale trema come un<br />

drago<br />

che sputa nuvole nere<br />

lanciando frecce infuocate<br />

che trafiggono il cuore della terra<br />

spettinata dal vento impetuoso.<br />

Quando il sole sorride, la natura<br />

risponde<br />

con un verde acceso dal ventaglio<br />

della luce.<br />

La pioggia abbandona sull’erba<br />

perle leggere<br />

che formano una collana<br />

annodata dal vento.<br />

Le scuole dell'infanzia del<br />

Comprensivo hanno creato dei<br />

siti web per mantenere il contatto<br />

con i bambini e per proporre<br />

attività, giochi, canzoni,<br />

letture...insomma, per portare la<br />

<strong>scuola</strong> a casa!<br />

L'associazione Parole O_Stili ha<br />

invitato la maestra Valentina, in<br />

rappresentanza di tutte le<br />

maestre, a raccontare e presentare<br />

decaffeinato, macchiato<br />

decaffeinato, d'orzo macchiato.<br />

Il cappuccino ha le seguenti<br />

varianti: al cioccolato, d'orzo,<br />

decaffeinato.<br />

Poi c’è la cioccolata da sola o con<br />

il latte. Ci sono anche il tè al<br />

limone e il latte macchiato.<br />

Nella nostra macchinetta puoi<br />

prendere anche solamente un<br />

bicchiere vuoto; le bevande si<br />

possono avere con cinque unità<br />

di zucchero al massimo, ma<br />

questo si può diminuire fino ad<br />

Poesie<br />

Natale<br />

La neve sembra una coperta che<br />

avvolge<br />

i rumori che si addormentano<br />

nelle vie affollate<br />

e illuminate dei colori della<br />

felicità del mondo.<br />

Il presepe è un teatro che apre il<br />

sipario<br />

al cielo stellato, ai monti, alla<br />

capanna<br />

al cuore di Dio, che regala ai<br />

<strong>nostri</strong> occhi<br />

la speranza di una nuova armonia<br />

gentile.<br />

L’albero di Natale è il trono di<br />

una stella,<br />

i rami sono le punte di un cuore<br />

che sorride<br />

al nostro stupore sorpreso dalla<br />

nuova magia.<br />

La <strong>scuola</strong> a casa<br />

il sito della Munari ad un webinar<br />

dedicato alle Scuole dell'infanzia<br />

avere la bevanda “amara”. Siamo<br />

veramente fortunati ad avere una<br />

macchinetta così a nostra<br />

disposizione: la possiamo<br />

utilizzare a merenda oppure nelle<br />

pause-mensa del lunedì e del<br />

mercoledì. Si può avere la<br />

bevanda desiderata con soli 40<br />

centesimi! Tutte le bevande<br />

costano lo stesso prezzo: non ci<br />

sono eccezioni!<br />

Angelica Silvestri<br />

Foscolo<br />

L’arcobaleno<br />

È un ponte che porta nel mondo<br />

dei desideri.<br />

Quando svanisce, forse un uomo<br />

cade nella via<br />

ultima della vita, con gli occhi<br />

rivolti al cielo.<br />

Il vento con le sue mani ha<br />

dipinto i colori<br />

che le nuvole hanno regalato al<br />

sole<br />

che osserva come un re solitario.<br />

È un arco che lancia frecce<br />

infiammate<br />

al cuore degli uomini per unirli al<br />

mistero<br />

luminoso e infinito dell’amore<br />

divino.<br />

3^B<br />

Mistrorigo<br />

di tutta Italia, per condividere<br />

esperienze, idee e progetti per<br />

mantenere viva e attiva la <strong>scuola</strong><br />

anche in questo periodo di<br />

chiusura.<br />

Il webinar si è svolto durante la<br />

seconda settimana di maggio; sul<br />

sito dell'IC3 si trova il link.<br />

Munari<br />

17


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Cara Marisa<br />

pagina18<br />

Cara Marisa,<br />

lo sappiamo, a te la vecchia<br />

Foscolo piaceva troppo, perciò<br />

hai pensato bene di andartene in<br />

pensione giusto quando hanno<br />

deciso di regalarci una <strong>scuola</strong><br />

nuova. Però, caspiterina, mica<br />

potevi prevedere il Coronavirus,<br />

la quarantena, la lontananza<br />

forzata e l’impossibilità per noi di<br />

farti una festa degna di questo<br />

nome.<br />

Ma la faremo, magari a settembre<br />

o in autunno inoltrato: è solo<br />

rimandata!<br />

Intanto però grazie per la tua<br />

presenza sempre pronta, attenta a<br />

tutto e a tutti, premurosa e<br />

sollecita.<br />

Il tuo saluto iniziale al mattino,<br />

così squillante, immediato e<br />

accogliente, ci faceva iniziare la<br />

giornata con un gran sorriso. La<br />

tua vigilanza in cortile o al<br />

cambio dell’ora ci rassicurava: eri<br />

sempre attenta ad evitare che i<br />

ragazzi fossero lasciati soli anche<br />

per pochi istanti. Con discrezione<br />

ci hai sempre aiutati e sostenuti.<br />

Sei una lavoratrice instancabile: lo<br />

Abbiamo intervistato alcuni prof,<br />

per conoscere le loro più grandi<br />

paure. Queste sono le risposte:<br />

Prof. Cipriano: Di che cosa ha<br />

paura? Della solitudine.<br />

Perché? Perché l'uomo è un<br />

animale sociale.<br />

Cosa le ha fatto venire questa paura? I<br />

continui cambiamenti di città mi<br />

hanno fatto nascere il timore di<br />

non trovare amici.<br />

Prof. Castellani: Di che cosa ha<br />

paura? Di invecchiare male.<br />

Perché? Vorrei invecchiare facendo<br />

tutto quello che faccio oggi.<br />

Cosa le ha fatto venire questa paura?<br />

Ho avuto esperienze di malattie<br />

di altre persone.<br />

Prof. Salvatori: Di che cosa ha<br />

paura? Dei serpenti.<br />

sanno le pareti, i banchi, le porte,<br />

i pavimenti perennemente tirati a<br />

lucido, al punto che al ritorno<br />

Le paure dei prof.<br />

Perché? Sono imprevedibili, la<br />

paura mi è venuta dopo aver visto<br />

un documentario.<br />

Prof. Cavaliere: Di che cosa ha<br />

paura? Che succeda qualcosa di<br />

brutto alle persone che mi sono<br />

care.<br />

Perché? Avrei paura di non riuscire<br />

ad aiutarle.<br />

Prof. Lievore: Di che cosa ha<br />

paura? D e l l e c a t a s t r o f i<br />

ambientali.<br />

Perché? Ho paura di morire.<br />

Prof. Campagnolo: Di che cosa ha<br />

paura? Dei ladri.<br />

Perché? Mi è quasi capitato che<br />

hanno tentato di entrarmi in casa.<br />

Prof Caliari: Di che cosa ha paura?<br />

Dell'altezza.<br />

Perché? Fa paura.<br />

Prof. Trombetta: Di che cosa a<br />

paura? Delle malattie.<br />

dalle vacanze di Carnevale,<br />

quando eravamo illusi di poter<br />

tornare nelle nostre aule, con la<br />

signora Maria hai pulito la <strong>scuola</strong><br />

rendendola degna di ospitare la<br />

succursale dello Spallanzani di<br />

Roma.<br />

Ci hai accompagnati e supportati<br />

anche nella fase finale, non<br />

semplice, del trasloco, dove tra la<br />

caccia allo scatolone e<br />

l’impacchettamento di un mondo<br />

intero - il nostro - ti abbiamo<br />

vista sempre in prima linea,<br />

generosa e infaticabile.<br />

La piccola grande famiglia della<br />

Foscolo avrà una colonna in<br />

meno su cui contare, ma rimarrai<br />

nei <strong>nostri</strong> cuori. Il nostro augurio<br />

è ora di riempire il tuo tempo con<br />

tutti quei progetti e quei sogni<br />

tanto attesi che finalmente potrai<br />

realizzare.<br />

Con grandissimo affetto,<br />

alunni e insegnanti<br />

Foscolo<br />

Perché? Si sta male, non voglio che<br />

mi accada.<br />

Prof. Sperotti: Di che cosa ha<br />

paura? Dei luoghi affollati.<br />

Perché? Semplicemente non mi<br />

piacciono.<br />

Prof. Biasiolo: Di che cosa ha<br />

paura? Ho paura di ammalarmi.<br />

Perché? Perché talvolta è difficile<br />

guarire.<br />

Prof. Rigon: Di che cosa ha paura?<br />

Dei terremoti.<br />

Perché? Sono imprevedibili. Non<br />

ho mai scordato il terremoto del<br />

1976 e la sensazione di un letto<br />

che galoppava, nella scossa del 6<br />

maggio e di una piscina con le<br />

onde a settembre.<br />

Irene Salmaso<br />

Silvia Loison<br />

Foscolo<br />

18


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Pertini in poesia<br />

pagina19<br />

La primavera<br />

I fiori sembrano piccoli ombrelli<br />

che coprono il cammino delle<br />

coccinelle,<br />

figli del sole che aprono i petali<br />

come dita di una mano,<br />

felici di osservare la nascita della<br />

natura<br />

e il volo degli uccelli nel vento<br />

che soffia<br />

per giocare con le nuvole che si<br />

perdono.<br />

Classe 2^ B<br />

Pertini<br />

Martedì 4 febbraio abbiamo<br />

incontrato le scrittrici ed esperte<br />

Chiara Spadaro ed Elisa Nicoli,<br />

autrici del recente libro Plastica<br />

addio. Hanno iniziato facendoci<br />

ragionare sulle inutili quantità di<br />

questo materiale utilizzato da tutti<br />

ogni giorno. Chiara ci ha descritto<br />

l'inquinamento presente nel<br />

terreno, perfino in montagna (a<br />

causa dello stesso abbigliamento<br />

degli alpinisti o degli sciatori che<br />

rilascia sul suolo microparticelle)<br />

e soprattutto nell’acqua, dove le<br />

piccole dimensioni dei polimeri<br />

ne facilitano il trasporto con le<br />

correnti. Infatti, si presume che,<br />

se continuiamo ad inquinare così<br />

tanto, tra cinquant'anni ci<br />

ritroveremo con più plastica che<br />

pesci. Altri fattori che causano la<br />

dispersione nell’ambiente delle<br />

microplastiche sono le fibre<br />

sintetiche dei tessuti, gli<br />

pneumatici, la segnaletica stradale,<br />

Iniziamo da Tretti/Barbagallo:<br />

tutte e due insegnano inglese, ma<br />

hanno idee e modalità diverse. Ad<br />

esempio, la prof. Tretti dice che<br />

tradurre in italiano è molto utile,<br />

la prof. Barbagallo non è<br />

d'accordo. La prof. Tretti qualche<br />

volta (poche in realtà) ci fa fare<br />

attività alla LIM, la prof.<br />

Barbagallo no.<br />

La natura<br />

I fiori degli alberi brillano come la<br />

luna e le stelle<br />

che di notte dirigono un’orchestra<br />

che suona una dolce ninna nanna.<br />

Poi sorge l’alba e il sole brilla.<br />

A fine giornata arriva il tramonto<br />

e ricomincia la dolce canzone.<br />

Caterina Lamesso 2^ B<br />

Pertini<br />

Plastica addio<br />

le vernici anticorrosive di barche<br />

e navi, i cosmetici, le suole delle<br />

scarpe o certi utensili da cucina…<br />

Invece Elisa, attraverso una<br />

decina di slide, ci ha mostrato<br />

come a tutti gli oggetti, con un<br />

po' di fantasia, si può offrire una<br />

seconda vita, riciclandoli.<br />

Prof a confronto<br />

Anche tra gli altri prof ci sono<br />

differenze. Il prof. Rosa, se<br />

dimentichi qualcosa, ti mette<br />

subito una nota, mentre gli altri in<br />

genere no.<br />

La prof. Cipriano spiega facendo<br />

riferimento anche ad esperienze<br />

personali, mentre altri si<br />

attengono strettamente alla<br />

materia.<br />

L’inverno<br />

Come panna montata la neve<br />

veste gli alberi che sembrano<br />

vecchi saggi<br />

che osservano il cielo infinito.<br />

Un pupazzo di neve sembra<br />

sorridere<br />

per lo spettacolo della battaglia<br />

bianca.<br />

Con le sue braccia<br />

l’albero prega il cielo di soffiare il<br />

vento della primavera.<br />

Classi 2^ A-B<br />

Pertini<br />

Per esempio, dalla stoffa di un<br />

ombrello rotto lei ha ricavato una<br />

borsa per la spesa. Oppure, per<br />

usare sempre meno plastica<br />

riutilizza i vasetti di vetro come<br />

contenitori per i cibi.<br />

Tra le informazioni ascoltate, ci<br />

ha sbalordito sapere che<br />

purtroppo solo il 30% della<br />

plastica differenziata viene<br />

riciclata. Mentre siamo rimasti<br />

positivamente colpiti dal fatto che<br />

entro il 2021 dovranno essere<br />

eliminate cannucce, bottiglie,<br />

posate e piatti di plastica: tutti<br />

oggetti che ora fanno parte della<br />

nostra vita. Altrettanto ci ha<br />

stupito, ma con fastidio, che la<br />

marca Coca Cola abbia<br />

annunciato che non rinuncerà alle<br />

sue bottiglie di plastica.<br />

Sofia Soligo<br />

Karjn Rappo<br />

Foscolo<br />

Alcuni prof, se ti dimentichi i<br />

compiti, ti danno un meno,<br />

mentre altri ti danno un cinque o<br />

un quattro.<br />

I compiti per casa sono di diverso<br />

tipo: alcuni insegnanti fanno fare<br />

schemi e riassunti, invece altri ti<br />

fanno studiare direttamente.<br />

Andrea Dal Monte<br />

Nicola Galvan<br />

Foscolo<br />

19


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Prof Trombetta<br />

pagina20<br />

Il prof. Trombetta è un uomo<br />

alto e dall'aspetto severo, ma a<br />

p a r l a r c i i n s i e m e è m o l t o<br />

simpatico e divertente. È un<br />

professore di lettere e ama<br />

particolarmente insegnare storia.<br />

Ha sempre studiato con passione<br />

ed impegno le sue materie.<br />

Ritiene la grammatica la parte più<br />

bella dell'italiano. Lavora da 41<br />

anni nella <strong>scuola</strong> media perché<br />

All'inizio della prima media<br />

bisogna fare una scelta<br />

importante: se rimanere a <strong>scuola</strong><br />

il mercoledì pomeriggio o se<br />

tornare a casa. Noi che siamo qua<br />

a vivere queste ore, vi spieghiamo<br />

perché abbiamo deciso che<br />

frequentarlo è meglio.<br />

Per prima cosa hai l'opportunità<br />

di stare insieme ai tuoi amici, in<br />

questo modo socializzi di più e fai<br />

a m a i n s egnare a i r a g a z z i<br />

adolescenti e, naturalmente,<br />

perché ha vinto il concorso.<br />

Prima di insegnare ha frequentato<br />

il liceo e poi l'università. Alla<br />

Foscolo è presente nelle classi 2^<br />

C e 3^C; e prima ha lavorato a<br />

Gambellara e a Dueville. Il prof.<br />

Trombetta viene da Molfetta, in<br />

provincia di Bari; possiede tre<br />

gatte; il suo genere letterario<br />

Promuoviamo il mercoledì<br />

i compiti in compagnia, unendo<br />

l'utile al dilettevole.<br />

Oltre ai compiti, il dopo <strong>scuola</strong> ti<br />

offre divertenti e istruttivi<br />

laboratori come quelli di scienze,<br />

di fisica, di inglese e, per ultimo,<br />

q u e l l o d i g i o r n a l i n o, u n<br />

laboratorio meraviglioso e che si<br />

fa ogni anno, dal 1984.<br />

L a s c e l t a a l m o m e n t o<br />

dell'iscrizione è stata complicata<br />

preferito sono i romanzi di<br />

fantascienza; ama i film dello<br />

stesso genere, ma anche quelli<br />

storici e biografici. Il tempo<br />

libero lo trascorre guardando<br />

film, leggendo, facendo delle<br />

passeggiate, cucinando. A questo<br />

riguardo i suoi piatti preferiti<br />

come cuoco sono i primi.<br />

Angelica Silvestri<br />

Foscolo<br />

perché eravamo dubbiose, ma alla<br />

fine abbiamo deciso e ne siamo<br />

felici. Speriamo di avervi fatto<br />

capire quanto ci si diverta a<br />

<strong>scuola</strong> il mercoledì.<br />

Aurora Vendramin<br />

Giulia Silvestri<br />

Foscolo<br />

La vita di ognuno di noi si<br />

basa sui rapporti umani. I<br />

legami tra persone sono<br />

tutto e la quarantena ce l’ha<br />

ricordato in ogni momento.<br />

Sentiamo il bisogno di<br />

ridere con le persone, di<br />

ricevere un abbraccio, di<br />

essere confortati da chi ci<br />

offre una spalla su cui<br />

piangere. In un attimo la<br />

possibilità di relazione c’è<br />

stata tolta ed è successo<br />

tutto troppo in fretta,<br />

lasciandoci spaesati. Non ho<br />

avuto il tempo di salutare i miei<br />

compagni, di vivere l’ultimo<br />

giorno di <strong>scuola</strong> tra gli abbracci,<br />

le lacrime e le promesse di<br />

ritrovarci presto.<br />

Tuttavia è importante reagire con<br />

forza ed ottimismo: contrastare le<br />

continue informazioni negative,<br />

ricordando gli aspetti positivi di<br />

questa esperienza.<br />

Tutti per uno, uno per tutti<br />

La cosa che nella vita comune<br />

manca è il tempo: ora invece ne<br />

abbiamo a disposizione molto di<br />

più e abbiamo la possibilità di<br />

pensare, di riflettere e ragionare.<br />

Lo vedo io per prima: tutti noi<br />

siamo cambiati e abbiamo preso<br />

coscienza di ciò che ci fa star<br />

bene e di ciò che è veramente<br />

importante. In questi mesi che<br />

sembrano non finire mai, ho<br />

imparato che l’ultimo modello di<br />

scarpe firmate, tanto desiderato,<br />

non ha più importanza. Le<br />

priorità di pochi mesi fa<br />

sono cambiate e se ne sono<br />

svelate altre ai <strong>nostri</strong> occhi.<br />

Ciò che conta ora per me<br />

prima di tutto è la salute dei<br />

miei cari e di tutti noi. Mai<br />

questo concetto, che spesso<br />

avevo sentito pronunciare<br />

dagli adulti, mi aveva toccata.<br />

Questo periodo difficile,<br />

inoltre, ci ha regalato<br />

l’importanza della comunità,<br />

il senso di solidarietà che ci<br />

unisce sotto un unico cielo. Le<br />

persone fanno sentire le loro voci<br />

sui balconi di tutta Italia e l’idea<br />

che mi trasmettono è di un<br />

popolo che condivide e si<br />

sostiene.<br />

Attendo il giorno in cui ci<br />

ritroveremo tutti per stringerci<br />

nell’abbraccio più caldo e sentito<br />

del mondo.<br />

Gaia Contaldi<br />

Foscolo<br />

20


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Queen Elizabeth’s Speech<br />

pagina21<br />

Abbiamo guardato il video del<br />

discorso della regina Elisabetta<br />

alla nazione e ci è piaciuto molto.<br />

Sembra parlare ai popoli di tutto<br />

il mondo. Ve ne diamo un<br />

riassunto.<br />

The Queen thanks everyone on<br />

t h e N H S f r o n t l i n e ( t h e<br />

collaborators, the doctors, the<br />

nurses and the volunteers) and<br />

those carrying out essential roles<br />

who continue their day-to-day<br />

duties in support of us, but she<br />

also thanks the people who are<br />

staying at home.<br />

British People will overcome this<br />

difficult situation by remaining<br />

united and resolute. They will<br />

have to help each other and<br />

s u p p o r t t h e i r f a m i l y a n d<br />

1) Quanti iscritti ha Cristiano<br />

Ronaldo su Instagram?<br />

a) 193 mln<br />

b) 199 mln<br />

c) 196 mln<br />

2) Fino a quanti anni può vivere un<br />

mulo?<br />

a) 27<br />

b) 88<br />

c) 100<br />

3) Che cosa significa AC/DC?<br />

a) avanti Cristo/dopo Cristo<br />

b) corrente diretta/corrente<br />

alternata<br />

c) corrente/non corrente<br />

Tutti sapete che i professori e le<br />

professoresse hanno delle regole<br />

che gli alunni devono per forza<br />

rispettare, se non vogliamo che si<br />

arrabbino. Ma qual è la regola<br />

che, se non rispettate, li fa<br />

veramente infuriare?<br />

Prof. Rigon: quando i ragazzi<br />

parlano senza alzare la mano,<br />

senza attendere il proprio turno<br />

per intervenire.<br />

Prof. Lievore: quando gli alunni<br />

non portano rispetto verso gli<br />

adulti e i loro compagni.<br />

neighbours. Furthermore, the<br />

restrictions given must be<br />

respected so as not to endanger<br />

oneself and others.<br />

The future generations will say<br />

the British people of this time<br />

were strong, had discipline, good<br />

humor, resolve and a sense of<br />

solidarity. The moments when the<br />

UK has come together to<br />

applaud its care and essential<br />

worker will be remembered as an<br />

expression of their national spirit.<br />

The symbol of these times will be<br />

the rainbows drawn by children.<br />

She mentioned the heartwarming<br />

stories of people<br />

coming together to help others<br />

delivering food parcels and<br />

medicines, checking on their<br />

Tu lo sai?<br />

4) Come si chiama il presidente della<br />

Corea del Nord?<br />

a) Kim Jong Kank<br />

b) Kim Jong Il<br />

c) Kim Jong Un<br />

5) Quale tra questi ti può uccidere?<br />

a) imperatrice del mare<br />

b) croxcoco<br />

c) pesce ragno<br />

6) In un tetrabyte quanti giga ci sono?<br />

a) 1000<br />

b) 745<br />

c) 1500<br />

7) Dove si trova la LEGO<br />

a) Copenhagen<br />

b) Milano<br />

La regola d’oro<br />

Prof. Sperotti: quando un<br />

alunno prende in giro un<br />

compagno.<br />

Prof. Cavaliere: quando gli<br />

alunni non svolgono i compiti o<br />

non mi ascoltano durante le<br />

lezioni.<br />

Prof. Cipriano: quando urlano<br />

senza motivo.<br />

Prof. Biasolo: quando non<br />

studiano matematica e sperano<br />

ugualmente di prendere la<br />

sufficienza.<br />

neighbours or converting<br />

businesses to help the relief<br />

effort. Self-isolation may at times<br />

be hard but many people are<br />

discovering that it presents an<br />

opportunity to slow down, pause<br />

a n d r e f l e c t i n p r ay e r o r<br />

meditation.<br />

In 1940 the queen and her sister<br />

made a broadcast to speak to the<br />

children who had been evacuated<br />

from their homes and sent away<br />

for their safety. This time is<br />

different because we join with all<br />

nations across the globe and<br />

strive to use science and<br />

compassion to heal. And this<br />

time success will belong to<br />

everyone.<br />

Classi terza A e B<br />

c) Las Vegas<br />

RISPOSTE<br />

1)b; 2) c; 3) b; 4) c; 5) a; 6) a; 7) a<br />

Importante<br />

Se hai azzeccato da 1 a 3 risposte,<br />

informati di più.<br />

Se hai azzeccato da 4 a 5 risposte,<br />

puoi fare meglio.<br />

Se le hai azzeccate tutte, sei molto<br />

informato.<br />

Filippo Bertacco<br />

Emiliano Galvan<br />

Foscolo<br />

Prof. Caliari: quando non sanno<br />

ascoltare i prof e non si ascoltano<br />

fra compagni.<br />

Prof. Trombetta: quando sono<br />

distratti durante le lezioni.<br />

Prof. Salvatori: quando non<br />

ascoltano la lezione, distraggono i<br />

compagni e anche quando<br />

prendono in giro.<br />

Ricordate che, se volete<br />

sopravvivere, è meglio che<br />

seguiate queste regole.<br />

Alex Canella<br />

Foscolo<br />

21


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Ringraziare voglio<br />

pagina22<br />

Q u e s t ’ a n n o l e n o s t r e<br />

professoresse di italiano<br />

hanno deciso di partecipare al<br />

Flash mob poetico di<br />

#ringraziarevoglio. Questa è<br />

un’iniziativa che propone ai<br />

lettori di continuare la poesia<br />

“Un’altra poesia dei doni” di<br />

Jorge Borges scrivendo un<br />

semplice verso o più, poi le<br />

frasi sono state pubblicate sul<br />

sito di Parole Ostili che era<br />

in collaborazione con questa<br />

iniziativa, queste sono alcune<br />

delle frasi che abbiamo scritto.<br />

P u o i l e g g e r e t u t t i i<br />

RingraziareVoglio nel sito<br />

della <strong>scuola</strong>: clicca qui<br />

Ringraziare voglio<br />

per la musica perché il<br />

mondo senza musica<br />

sarebbe come una<br />

persona senza anima,<br />

per tutti i dottori che in questo<br />

momento critico ci aiutano a<br />

superare questo virus e il nostro<br />

timore.<br />

1^A<br />

Ringraziare voglio<br />

per tutto il tempo che non<br />

sapevamo di avere,<br />

per la natura che ci fa ricordare la<br />

primavera,<br />

per questo periodo che ci<br />

permette di coltivare passioni per<br />

cui prima non trovavamo il<br />

tempo,<br />

per i professori e le professoresse<br />

che ci aiutano, fanno grandi sforzi<br />

e quando sbagliamo ci dicono:<br />

"dai che puoi farcela!”.<br />

2^A<br />

Ringraziare voglio<br />

per il Signore per il giorno che mi<br />

ha donato,<br />

per le persone, i volontari e i<br />

medici che stanno combattendo<br />

contro questa epidemia,<br />

per la famiglia che, nonostante le<br />

litigate e le difficoltà che si<br />

accumuleranno durante la vita,<br />

sarà sempre lì a sostenerti in<br />

qualsiasi situazione.<br />

3^A<br />

Ringraziare voglio<br />

per il computer che mi fa vedere i<br />

miei amici e insegnanti,<br />

per le gambe che mi fanno<br />

correre,<br />

per le persone generose e che<br />

aiutano il prossimo,<br />

per la chitarra che mi fa suonare.<br />

1^B<br />

Ringraziare voglio<br />

per i film che mi fanno sognare<br />

ad occhi aperti!<br />

per tutti quelli che mi hanno dato<br />

una chance nella vita,<br />

per la mia migliore amica […]<br />

perché tra noi non c’è neanche<br />

bisogno di parlare, grazie per il<br />

sostegno, grazie per aver sempre<br />

capito, grazie perché ci sei e ci<br />

sarai sempre.<br />

Ringraziare voglio<br />

coloro che stanno combattendo<br />

questo virus, il quale però ci sta<br />

dando anche delle lezioni<br />

importanti.<br />

2^B<br />

Ringraziare voglio per la<br />

pioggia acida delle nuvole, per<br />

le foglie che oscillano nel<br />

cielo, per il sole cocente che<br />

mi scalda, per l'onda stupenda<br />

che mi bagna e per la mia vita<br />

tristemente passata che ora mi<br />

guarda dall'alto con voce<br />

intrigante e occhi viandanti.<br />

Ringraziare voglio per tutti i<br />

miei amici,<br />

per la mia famiglia,<br />

per tutte la persone care e a<br />

cui voglio bene,<br />

consapevoli che, quando tutto<br />

sarà finito, potremo tornare ad<br />

abbracciarci.<br />

3^B<br />

Ringraziare voglio<br />

per il cielo azzurro di ieri,<br />

per aver cucinato tanti dolci,<br />

per i fiori di questa primavera,<br />

per la mia famiglia che mi vuole<br />

bene,<br />

per la musica,<br />

per ogni bella mattinata di sole.<br />

1^C<br />

Ringraziare voglio<br />

della vita che ho,<br />

per mia sorella<br />

che mi fa stare bene,<br />

per l'arrivo di Hope.<br />

Per le giornate trascorse in casa,<br />

per aver scoperto di avere tempo,<br />

dedicandomi a me stessa.<br />

Per aver capito quanto è<br />

importante<br />

poter essere liberi.<br />

Per poter stare tutti insieme<br />

per tutta la giornata.<br />

Ringraziare voglio<br />

per mia madre che mi ha<br />

cresciuto,<br />

per mio padre che mi ha sempre<br />

dato tutto,<br />

per il calcio,<br />

per l'allenatore che mi da sempre<br />

opportunità,<br />

per le risate che mi danno i miei<br />

fratellini.<br />

2^C<br />

Scamozzi<br />

22


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina23<br />

Cara <strong>scuola</strong> Foscolo<br />

Esistono luoghi del cuore. Sono<br />

quelli in cui sei cresciuto, hai<br />

stretto amicizia, condiviso il tuo<br />

cammino, imparato cose nuove.<br />

Sono i luoghi che ti hanno<br />

cambiato, ma sono anche quelli<br />

in cui, quando torni, ti senti<br />

sempre il bambino di un tempo.<br />

La nostra <strong>scuola</strong> Foscolo è un<br />

luogo del nostro cuore. Qui i<br />

b a t t i t i h a n n o a c c e l e r a t o<br />

all’improvviso per la gioia di aver<br />

compreso un concetto difficile,<br />

per una sorpresa, per la paura di<br />

un’interrogazione, per lo sguardo<br />

innamorato di quel ragazzo o<br />

quella ragazza.<br />

Queste pareti custodiscono<br />

ricordi, segreti, fatiche e successi<br />

perciò, nell’ultimo Natale, tra le<br />

aule del nostro istituto, abbiamo<br />

voluto rendere onore alla nostra<br />

Foscolo.<br />

Grazie, cara <strong>scuola</strong>, per l’aula<br />

magna che ci ha accolti per<br />

conferenze, spettacoli, prove e<br />

che ci ha visto riuniti in tanti,<br />

forse troppi, per le tue forze, ma<br />

che ci ha trasmesso un senso di<br />

comunità e unità.<br />

Grazie aula di arte, piena di<br />

colori, grandi banchi, opere<br />

create da noi ed esposte con<br />

orgoglio, luogo di chiacchiere e<br />

sorrisi, sempre un posto felice.<br />

Grazie neonata aula di tecnologia<br />

con il tavolo da disegno che ci ha<br />

fatti immaginare tutti architetti,<br />

con la tua disposizione a ferro di<br />

cavallo per guardarci in viso e<br />

con la musica di sottofondo al<br />

nostro operare.<br />

Grazie aula di musica che hai<br />

ascoltato il nostro canto, accolto<br />

il suono del flauto anche quando<br />

strideva un po’, contenitore di<br />

meraviglie come i bonghi su cui<br />

avremmo spesso desiderato<br />

mettere le mani, e che sei sempre<br />

bella calda e profumata.<br />

Grazie aula di scienze con i tuoi<br />

fossili, i minerali, il caro estinto<br />

Ugo, gli esperimenti che non<br />

hanno mai smesso di incuriosirci<br />

e con quell’odorino di cipolla che<br />

emanavi dopo i laboratori con le<br />

classi prime!<br />

Grazie corridoi: è stato bello<br />

passeggiare tra voi mentre<br />

fuggivamo, per pochi minuti, da<br />

lezioni di cui non seguivamo più<br />

il filo. Siete stati un luogo di felice<br />

distrazione!<br />

Ma ancor di più, grazie bagni<br />

perché avete rappresentato il<br />

santuario di confidenze, segreti,<br />

pettegolezzi, nostra meta<br />

preferita ogni ora, oasi di riposo e<br />

svago.<br />

Grazie cortile, area di gioco,<br />

spazio per la merenda, per lo<br />

sport, per incontrare gli amici<br />

delle altre classi, per dare un<br />

bacio alla morosa… (no, questo<br />

non si sarebbe dovuto fare!)<br />

E grazie stanzino delle bidelle per<br />

il ghiaccio sempre a portata di<br />

ginocchia e il tè caldo che più di<br />

una volta ci ha rincuorati, per il<br />

caffè della moka che non esiste in<br />

altre scuole, per i vetri che<br />

scorrevano così da poter parlare<br />

come amiche alle finestre delle<br />

case.<br />

E ultime, perché importanti,<br />

grazie semplici aule di ogni classe:<br />

siete piccole e ci permettete di<br />

tenere i banchi vicini, siete<br />

testimoni di ore intense, di<br />

impegno, di momenti difficili e<br />

battute da applauso, ci avete<br />

accolti e noi vi siamo grati,<br />

complici di quanto abbiamo<br />

imparato e di ciò che abbiamo<br />

donato.<br />

Cara <strong>scuola</strong> Foscolo, sarai<br />

ricordata come “La vecchia<br />

<strong>scuola</strong>”: non ti risentire per<br />

questo aggettivo perché per noi<br />

significa saggia, ricca di tracce di<br />

vita e di esperienza, una nonna<br />

che ci ha conosciuti e ci ha<br />

abbracciati regalandoci amore.<br />

3^ A<br />

Foscolo<br />

23


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Tutti sapete che ci sono molti<br />

sgabuzzini nella nostra cara<br />

vecchia <strong>scuola</strong>, ma il loro<br />

contenuto si è perso nella<br />

leggenda. In questo articolo<br />

scoprirete dove e cosa c'è in<br />

ognuna di queste piccole<br />

stanzette: cominciamo!<br />

Sotto la scala, in ingresso, ci sono<br />

molte scatole di libri, dei banchi<br />

rotti, un proiettore per LIM, un<br />

quadro e pure un lettino da<br />

ambulatorio (se ci scappa un<br />

ferito...).<br />

Nello sgabuzzino della portineria<br />

ci sono un'anticamera e un<br />

bagno.<br />

Nello sgabuzzino vicino alla scala<br />

sono presenti un armadietto, un<br />

carrello portapacchi, delle scatole,<br />

e, inoltrandosi, due bagni, dei<br />

contenitori termici neri con un<br />

carrello.<br />

Nella stanzetta vicino alla<br />

macchinetta delle bibite vi sono<br />

una scorta di carta igienica<br />

Sgabuzzi<br />

(preziosissima), delle scope, un<br />

po' di detersivi, dei carrelli per le<br />

pulizie, delle scatole e delle sedie.<br />

Mentre nella presidenza e dove<br />

riceve il dottor Lovato sono<br />

moltissimi gli oggetti o le parti di<br />

arredo, tra cui un thermos, un<br />

lavandino, dei pacchetti di gessi,<br />

delle scatole dal contenuto<br />

misterioso, dei cartoncini, una<br />

bandiera e dei giochi.<br />

Gli sport dei prof<br />

Lo sgabuzzino all'interno<br />

dell'aula di infor matica è<br />

occupato da dei tubi di gomma,<br />

da un lavandino (quanti sparsi in<br />

questa <strong>scuola</strong>!), da dei ventilatori,<br />

da dei faretti, da delle casse, da<br />

dei mouse, da delle tastiere, da<br />

dei monitor, da un computer, da<br />

dei banchi e da delle scatole.<br />

Infine, il cosiddetto archivio: qui<br />

ci sono delle tv, delle tastiere, dei<br />

decoder, delle casse, alcune<br />

chitarre, dei cavi, dei microfoni,<br />

dei thermos, alcune custodie per<br />

strumenti, un armadio, una radio<br />

e un prolungamento dell'aula<br />

della prof. De Sanctis (nel senso<br />

che ci sono maree di prolunghe<br />

utilizzate da questa prof).<br />

Spero che questo vi abbia aiutato<br />

a conoscere un po' di più questa<br />

<strong>scuola</strong>, che fra poco non ci sarà<br />

più.<br />

Alex Canella<br />

Foscolo<br />

pagina24<br />

Vi sembrerà strano ma anche i<br />

prof, quelli sempre seduti davanti<br />

ai <strong>nostri</strong> sguardi sulla cattedra,<br />

hanno praticato o praticano<br />

sport. Siamo rimaste molto<br />

sorprese scoprendo molte cose<br />

che non ci saremmo mai<br />

aspettate.<br />

La prof. Grendene ne ha<br />

praticati molti, tra cui ginnastica<br />

artistica, pallavolo e nuoto.<br />

Quello a cui è rimasta più<br />

affezionata è l'atletica, ma è anche<br />

un'appassionata di Formula 1 dal<br />

divano di casa.<br />

La prof. Castellani si dedica a<br />

molti sport: a sci, tennis, vela,<br />

nuoto e, forse non un vero sport,<br />

anche al tango argentino. Dai 18<br />

ai 24 anni ha praticato pure il<br />

rock'n'roll acrobatico.<br />

La prof. Cipriano non pratica<br />

sport, ma, se dovesse scegliere,<br />

sicuramente deciderebbe per la<br />

pallavolo perché dice di essere<br />

capace solo in questa attività.<br />

La prof. Cavaliere ora non fa<br />

sport perché purtroppo si è fatta<br />

male a una spalla, ma comunque<br />

cammina molto. Dice che quando<br />

guarirà riprenderà a praticare tutti<br />

gli sport che le piacciono, come<br />

ad esempio nuoto.<br />

La prof. Rigon pratica sci, nuoto<br />

e anche lei cammina molto, tra<br />

mari, colli e, soprattutto, monti.<br />

Riuscirebbe ad affrontare una<br />

partita di tennis e le piace molto<br />

guardare l'hockey su ghiaccio,<br />

quando le capita, una volta<br />

all'anno. Durante la reclusione da<br />

Coronavirus, ha ritirato fuori il<br />

tavolo da pingpong.<br />

La prof. Salvatore non pratica<br />

uno sport, ma, se dovesse,<br />

sceglierebbe il nuoto.<br />

La prof. Lievore è una<br />

sportivissima: è molto brava nello<br />

sci da discesa e da fondo, va<br />

molto in bici, fa camminate in<br />

montagna e da ragazzina ha<br />

praticato la pallavolo.<br />

Il prof. Trombetta cammina<br />

molto spesso in montagna e da<br />

ragazzo ha giocato molto a<br />

pallavolo.<br />

La prof. Caliari pratica yoga e le<br />

piace camminare. Ha fatto pure<br />

danza jason e ginnastica.<br />

La prof. Campagnolo non è<br />

un'amante dello sport, anche se<br />

da piccola ha fatto danza classica.<br />

La prof. Biasiolo si dedica ad<br />

una particolare danza, la zumba,<br />

e da giovane ha praticato nuoto,<br />

che le piace molto tuttora.<br />

La prof. Sperotti pratica sci,<br />

nuoto e ama fare passeggiate in<br />

montagna.<br />

Giada Panarotto<br />

Angela Bruscato<br />

Foscolo<br />

24


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Pensieri in quarantena<br />

pagina25<br />

Ci crediamo invincibili, i padroni<br />

della Terra, e invece, è bastato un<br />

virus a farci crollare…<br />

Sofia Prearo<br />

Ci stiamo rendendo conto di<br />

quanto veramente contino i<br />

legami e i rapporti con le altre<br />

persone; di quanto quei piccoli<br />

gesti, che prima davamo per<br />

scontati, siano importanti.<br />

Un abbraccio varrà molto di più<br />

di quanto valeva prima, un'uscita<br />

sarà molto più bella, una serata<br />

c o n g l i a m i c i m o l t o p i ù<br />

divertente. Vedremo tutto con<br />

occhi diversi perché, nella nostra<br />

memoria, rimarrà per sempre il<br />

ricordo di questi mesi trascorsi<br />

chiusi in casa con la voglia di<br />

uscire. E ci sentiremo anche più<br />

forti perché quella voglia di uscire<br />

saremo riusciti a contenerla, e<br />

saremo più felici per la forza<br />

riscontrata.<br />

Sofia Prearo<br />

In questo periodo ho pensato<br />

spesso all'importanza che diamo<br />

alle cose superflue a discapito di<br />

quelle essenziali. Siamo alla<br />

continua ricerca del vestito più<br />

bello, dell’ultimo modello di<br />

smartphone o dell’automobile più<br />

bella, solo per apparire; sempre a<br />

lamentarci, senza in realtà fare<br />

nulla per migliorare le nostre vite.<br />

Bisogna concentrare tutte le<br />

nostre energie, d’ora in avanti,<br />

solo e unicamente sulla vita, la<br />

nostra e quella delle persone che<br />

ci circondano, e fare tutto il<br />

necessario per proteggerla.<br />

Aurora Angeli<br />

Della “normalità” mi manca<br />

tutto. Mi manca svegliarmi la<br />

mattina e lamentarmi di quanto<br />

presto aprono le scuole, mi<br />

manca arrivare a <strong>scuola</strong> e ridere<br />

con gli amici, mi mancano anche<br />

un po’ le lezioni, quelle normali,<br />

quando, per parlare con un<br />

compagno, bastava girarsi e, per<br />

chiedere qualcosa alla prof,<br />

bastava alzare la mano. Mi<br />

mancano anche i pomeriggi<br />

passati a <strong>scuola</strong> e quelli passati a<br />

ridere per niente.<br />

Sofia Prearo<br />

Sono preoccupata di non poter<br />

ballare e di non poter fare gli<br />

esami. Non ho mai voluto così<br />

tanto andare a <strong>scuola</strong> e mi rendo<br />

conto, ora più di altre volte, che<br />

sono fortunata a poter svolgere<br />

lezioni a distanza, perché ci sono<br />

bambini che non possono andare<br />

a s c u o l a n e a n c h e s e n z a<br />

emergenza. Per questo sono grata<br />

a tutti i docenti che si impegnano<br />

nell'insegnare nonostante la<br />

distanza, e che tengono alla<br />

nostra istruzione più di chiunque<br />

altro.<br />

Susanna Menarin<br />

Questo “sconvolgimento” ci sta<br />

aiutando a ritrovare il tempo da<br />

dedicare a noi stessi: guardare un<br />

film, leggere un libro, fare un<br />

dolce, o semplicemente<br />

riflettere…tutte quelle cose che<br />

prima, molti di noi, non avevano<br />

il tempo di fare a causa di una<br />

vita estremamente “frenetica”.<br />

Sofia Bassan<br />

Questo periodo può servire a<br />

tutti per riflettere e cambiare<br />

modo di pensare, mettere da<br />

parte l’egoismo, l’arroganza ed<br />

essere persone migliori…<br />

Sofia Bassan<br />

Le strade, i centri città, le<br />

piazze… sono diventati luoghi<br />

irriconoscibili perché così non li<br />

ave va m o m a i v i s t i … u n a<br />

trasformazione radicale da far<br />

dubitare persino di aver mai<br />

conosciuto quei luoghi per come<br />

appaiono oggi.<br />

Marco Zolla<br />

Ogni tanto scendo in giardino per<br />

una boccata d’aria e accarezzo i<br />

miei gatti ma poi ritorno in casa<br />

perché mi sento più al sicuro….<br />

Jacopo Rossi<br />

Siamo in un momento in cui la<br />

p a u r a s t a p r e n d e n d o i l<br />

sopravvento ma dove la famiglia<br />

crea protezione per tutti gli<br />

uomini.<br />

Bruno Salvetti<br />

Mi manca tanto la <strong>scuola</strong>, mi<br />

mancano gli amici ma soprattutto<br />

mi manca l’aria fresca che fa<br />

volare i capelli.<br />

Giulia Durastante<br />

…godiamoci ogni singolo istante,<br />

non sprechiamone nemmeno uno<br />

perché la vita è imprevedibile,<br />

potrebbe succedere di tutto, e<br />

ora, lo terremo ben in mente…<br />

Silvia Meggiolaro<br />

Vorrei poter dire non più: “ce la<br />

faremo”, ma “ce l’abbiamo fatta!”<br />

Francesco Meneghini<br />

3^ C<br />

Foscolo<br />

25


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Una Foscoliana in Texas<br />

pagina26<br />

On 20th December 2019 we had<br />

a new experience: we met a<br />

former student of school Ugo<br />

Foscolo. Her name is Federica<br />

Rumor and she is twenty years<br />

old.<br />

She spoke about her year abroad<br />

in Texas when she was in the<br />

fourth year of liceo Lioy. She<br />

enjoyed travelling. In fact, she<br />

visited New York, Nevada, Las<br />

Vegas, Arizona but her favourite<br />

was Colorado.<br />

Where did you stay in Texas?<br />

I stayed in Dripping Springs. It’s<br />

really small and it looks like a<br />

typical Western film city. There<br />

was almost nothing, just a few<br />

shops, it had only an important<br />

high school.<br />

Where did you stay?<br />

I stayed with two families. I had<br />

to change my first host family<br />

because they lived in a trailer. I<br />

had to look after all their animals,<br />

as they were never at home, and I<br />

didn't get on well with them: they<br />

weren’t very welcoming. My<br />

second one was definitely better.<br />

It was composed by mother,<br />

A voi non sembrerebbe strano<br />

avere la prof di matematica che vi<br />

fa una lezione di geografia?<br />

A noi è successo e ne siamo<br />

molto felici.<br />

La nostra prof. Nicchio, appunto,<br />

di matematica e scienze, ci ha<br />

illustrato l'Albania, il paese dove<br />

lei ha insegnato anni fa.<br />

Tutta la classe è stata attentissima<br />

e ha preso appunti senza staccare<br />

father, two host brothers and one<br />

host sister: she’s a cheerleader! We<br />

had dinner every day at five<br />

o’clock. They were really cool.<br />

Next year they’re coming to visit<br />

me.<br />

Did you have to help them with the<br />

housework?<br />

Yes, I had to do some housework<br />

like the rest of the family.<br />

What did you eat in Texas?<br />

I ate a lot of fried and unhealthy<br />

food, like corn dogs, hamburgers<br />

and popcorn.<br />

What do you think about the school?<br />

It was huge. There was a class for<br />

each teacher and you could<br />

choose which ones to attend.<br />

Did you go to school on Saturdays?<br />

No, I didn’t. When I told my<br />

friends in the USA that in Italy we<br />

sometimes go to school on<br />

Saturdays, they thought I was<br />

crazy.<br />

How were the teachers?<br />

They were really friendly. The<br />

maths teacher was very young,<br />

twenty-four years old, and<br />

ever ybody loved her. The<br />

difference between Italian and<br />

Albania, una lezione speciale<br />

mai la penna dal quaderno, cosa<br />

che non succede quasi mai per lo<br />

meno quando è un compagno ad<br />

esporre l’approfondimento di uno<br />

stato.<br />

Forse il fatto che fossero presenti<br />

ben tre prof (era con noi anche la<br />

prof. Dell'Anna, oltre alla nostra<br />

prof. Rigon) ci ha messo un po' di<br />

soggezione, ma non è stato solo<br />

questo: sentire il resoconto di una<br />

American teachers is that<br />

American teachers are close to<br />

their students. . For example, at<br />

lunch they came to us and we<br />

spoke with them about our<br />

girlfriends/boyfriends...<br />

Which subjects did you do at school?<br />

Maths, History, Science, English,<br />

Physics, Chemistry, Ecology,<br />

Biology.<br />

Which sport did you do?<br />

I did lacrosse and when the<br />

weather was good I swam.<br />

Did you miss your family?<br />

Not too much because I got in<br />

contact with them by social<br />

media, and I had a second family<br />

in Texas.<br />

Where do you live now?<br />

Now I’m living in Scotland to<br />

attend university, but in the future<br />

I’d like to go back to the USA.<br />

From Federica’s experience we<br />

understood the beauty of meeting<br />

new people and different cultures:<br />

she inspired us to do the same.<br />

Classi terze A e B<br />

Foscolo<br />

persona che è vissuta e ha capito<br />

molto di quei luoghi, che ne<br />

conosce la storia e racconta con<br />

entusiasmo ha fatto la differenza<br />

rispetto a leggere il libro o a fare<br />

una ricerca in internet.<br />

Beatrice Leoni<br />

Kristel Rappo<br />

Foscolo<br />

Gli USA si differenziano molto<br />

dall'Italia:<br />

1. Gli americani costruiscono case<br />

prefabbricate, mentre qui in Italia<br />

le case sono costruite in mattoni e<br />

durano anche centinaia di anni.<br />

2. Anche le festività sono diverse,<br />

ad esempio negli Stati Uniti si<br />

USA vs Italia<br />

festeggia il Thanksgiving (il terzo<br />

giovedì di novembre) ovvero il<br />

giorno del Ringraziamento, il<br />

Black Friday, e il Martin Luther King<br />

jr. Day (a gennaio), il giorno in cui<br />

si ricordano i diritti dei neri.<br />

3. Anche la colazione è diversa.<br />

Gli americani mangiano uova con<br />

bacon, con succo di arancia o<br />

succo di mela; gli italiani caffè o<br />

cappuccino, brioche o fiocchi con<br />

il latte.<br />

Carlos Calderon Caballero<br />

Giacomo Da Soghe<br />

Foscolo<br />

26


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina27<br />

Un paio d’ali<br />

La nostra insegnante di Italiano ci ha fatto guardare un video in<br />

cui la scrittrice Olivia Corio legge l’inizio di un suo racconto “Un<br />

volo al giorno” e poi noi dovevamo continuarlo, immaginando di<br />

svegliarci e di avere un paio di ali. Cosa fare? Dove andare con<br />

queste ali in questi giorni di quarantena? Ma attenzione: le ali<br />

così come sono apparse si dilegueranno senza preavviso.<br />

- Un paio di ali? Caspita sono<br />

una cosa da film fantasy! -<br />

penso nella mia testa. - E poi<br />

chi ha mai visto una dodicenne<br />

con un paio di ali corvine e un<br />

pigiama giallo con i fiocchetti?<br />

Stona!<br />

- Così prendo un vestitino bianco<br />

e nero leggero, perché oggi fa<br />

caldo, mi lego i capelli, perché<br />

come sempre sono indomabili.<br />

- Ma cosa faccio? E dove vado?<br />

Un’idea si fa largo nel mio<br />

cervello. Un paio d’ali non ti<br />

capitano tutti i giorni. Mando un<br />

messaggio a Vittoria, la mia<br />

migliore amica, mi fido di lei le<br />

dico tutto<br />

- Ohi Viky oggi hai da fare?<br />

- No, perché?<br />

- Ti passo a prendere tra 10<br />

minuti. Vestiti leggera!<br />

- Ok :)<br />

Ora devo solo capire come fare a<br />

volare. Non è facile, ma se mi<br />

impegno ce la faccio. Dopo due<br />

cadute sull’erba ci riesco.<br />

Conosco a memoria la strada per<br />

andare da Vittoria e poi volando<br />

riesco ad accorciare. Arrivo da lei<br />

in 4 minuti, un bolide insomma.<br />

La spio dalla finestra, sta<br />

ascoltando la musica con le<br />

cuffiette; busso e lei mi guarda<br />

incredula, o meglio guarda le mie<br />

ali incredula.<br />

- No dai, è uno scherzo?- mi<br />

chiede scioccata.<br />

- Anch’io all’inizio lo credevorispondo.<br />

Mi guarda ancora per un po’ a<br />

bocca aperta. - Senti, io avrei<br />

un'idea sul posto dove andare<br />

(Rullo di tamburi!) Perché non<br />

farci un giro a Londra?<br />

Mi guarda ancora più scioccata.<br />

Ma cambia subito espressione. -<br />

Ci sto!<br />

- Allora si parte!<br />

Arriviamo a Londra verso le 10.<br />

- Che ne dici se facciamo<br />

colazione da Starbucks? le chiedo<br />

affamata.<br />

- Perfetto!<br />

Entriamo nel locale e ci sediamo<br />

a un tavolo, nel frattempo arriva<br />

un ragazzo gentilissimo a<br />

prendere le ordinazioni - Ciao<br />

siete pronte per ordinare?- ci<br />

chiede ovviamente in inglese. Io<br />

prendo un cappuccino e dei<br />

pancakes con i frutti di bosco e<br />

Vittoria una spremuta, uova e<br />

bacon. Dopo la colazione<br />

abbondante, ci viene voglia di fare<br />

un giro della città, ci sono così<br />

tanti posti da visitare!<br />

A p r a n z o p r e n d i a m o u n<br />

hamburger e decidiamo la<br />

prossima meta.<br />

- Che ne dici se andiamo a visitare<br />

la stazione di King’s Cross al<br />

binario 9 ¾? - mi chiede Vittoria.<br />

Io, fan di Harry Potter, rispondo<br />

subito di sì, e propongo altri<br />

luoghi riferiti al film da visitare:<br />

Diagon Alley al Leadenhall<br />

Market, questo posto mi fa volare<br />

con la fantasia come in quei sogni<br />

i n c u i d ove vo a n d a r e a d<br />

Hogwarts ad acquistare il<br />

materiale scolastico.<br />

Vediamo il Ghirigoro dove poter<br />

comprare i testi scolastici, il<br />

Paiolo magico dove ristorarsi, il<br />

negozio di calderoni da strega e il<br />

negozio di Madama Making dove<br />

ci sono le divise da quidditch,<br />

l’Emporio del Gufo dove ci sono<br />

dei veri gufi ma ovviamente non<br />

sono in vendita, Gringotts, Bank<br />

banca dei maghi e Georgian<br />

House Hotel dove sono state<br />

ricreate le camere da letto tipiche<br />

della <strong>scuola</strong> con i letti a<br />

baldacchino e lo stemma delle<br />

case.<br />

Dopo questo magnifico tour<br />

sono quasi le 17, l’ora del tè, così<br />

andiamo in un hotel storico di<br />

Londra: il Savoy.<br />

Dopo la merenda, prendiamo a<br />

girare alla cieca per la città<br />

moderna, facendo shopping e<br />

perdiamo la cognizione del<br />

tempo.<br />

- Caspita sono già le 18:30! Dai<br />

voliamo via….-<br />

Arriviamo a casa verso le 20.<br />

Prima che me ne vada Vittoria mi<br />

dice: - È stata una giornata<br />

fantastica!<br />

- Anche per me…. ti mando le<br />

foto.<br />

- Sì grazie ti voglio bene.<br />

- Anch’io!<br />

Ci abbracciamo e prendo il volo<br />

per casa.<br />

Il tramonto è meraviglioso, mi<br />

sento come nel film Maleficent!<br />

Che giornata fantastica!<br />

Susanna Portinari<br />

continua…<br />

27


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina28<br />

…continua<br />

Eccole qua, queste grandi ali che<br />

mi sfiorano la schiena, che<br />

iniziano a sbattere da una parte<br />

all’altra sempre più veloci, in<br />

questo momento mi sento come<br />

si sentono gli uccelli, che hanno le<br />

proprie ali personali con le quali<br />

possono volare via in quel cielo<br />

immenso da un momento<br />

all’altro, quando vogliono, dove<br />

vogliono.<br />

Anch’io vorrei essere come loro,<br />

in questo momento di prigione<br />

collettiva, ma quindi cosa potrei<br />

fare con queste ali? Forse andare<br />

allo zoo, dove potrei salutare i<br />

miei amici animali, oppure volare<br />

fino a Torino e guardare tutti<br />

dall’alto dalla punta della Mole<br />

Antonelliana, no, forse è troppo<br />

lungo il tragitto, e in più non so<br />

quanto possono reggere queste<br />

ali. Ah, forse ho capito! Potrei<br />

andare al lago! Non è né troppo<br />

lontano né troppo vicino, il luogo<br />

perfetto per fare un po’ di pratica<br />

con questo nuovo<br />

equipaggiamento.<br />

Ho la fortuna di abitare nei Colli<br />

Berici, quindi, perché non<br />

sor volare questi paesag gi<br />

magnifici e poi fare due tre<br />

giravolte sopra quel bellissimo<br />

lago? Eccomi arrivato sopra il<br />

Lago di Fimon, adesso sono<br />

sopra le sue acque un po’ stanco,<br />

non pensavo fosse così faticoso,<br />

però molto soddisfatto e<br />

contento, è stato troppo bello<br />

sorvolare tutti i Colli Berici.<br />

Oh no! E’ ora di pranzo e devo<br />

andare subito sennò mia mamma<br />

si arrabbia!<br />

Vabbè, che peccato non poter<br />

fare altre giravolte, ma tutto<br />

questo è stato bellissimo, vorrei<br />

poterlo rifare ogni giorno questo<br />

giro ma ora devo proprio andare,<br />

a n c h e p e r c h é q u e s t e a l i<br />

potrebbero sparire da un<br />

momento all’altro così come mi<br />

sono apparse.<br />

Leonardo Tieppo<br />

Se svegliandomi dovessi trovarmi<br />

un paio di ali, sicuramente<br />

comincerei ad avere un po’ di<br />

paura perché io vado bene senza<br />

ali. Però, a pensarci bene, forse<br />

potrei fare tante cose che non<br />

posso fare ora, come uscire di<br />

casa. Finalmente potrei tornare a<br />

respirare la mia libertà, senza che<br />

nessun posto di blocco mi fermi e<br />

mi chieda l’autocertificazione.<br />

Andrei in giro di qua e di là per<br />

tutto il quartiere, ritornerei a<br />

gustare tutti gli spazi e tutte le<br />

cose che fino a poco tempo fa<br />

guardavo con superficialità e tanta<br />

fretta, andrei a guardare la città<br />

dal punto più alto spingendomi<br />

fino a dove senza ali non si può<br />

arrivare.<br />

Poi mi farei un giro fino alle<br />

finestre delle case dei miei<br />

insegnanti, dei miei compagni e li<br />

saluterei tutti. Poi, con un colpo<br />

d’ali, andrei fino a casa dei miei<br />

nonni in Serbia. Se all’improvviso<br />

dovessero andare via le ali e mi<br />

dovessi trovare a piedi nudi,<br />

andrei a casa dei nonni e chiederei<br />

loro aiuto per ritornare a Vicenza<br />

dai miei genitori.<br />

Luka Radosevic<br />

Scamozzi,<br />

L’inquinamento, un tema<br />

così attuale del quale si<br />

sente tanto parlare;<br />

sappiamo di viverci dentro,<br />

sappiamo ormai a memoria<br />

tutti quei bei propositi per<br />

salvare l’ambiente, ma<br />

salvarlo da cosa? Perché?<br />

Cosa sta realmente<br />

accadendo e a che cosa<br />

stiamo andando in contro?<br />

La verità è che tutti siamo<br />

bravi a parlare, a mettere in<br />

pratica un po' meno, ma io<br />

penso che anche se tutti ne<br />

parlano spaventati, in realtà, molti<br />

sanno solo a grandi linee per cosa<br />

essere spaventati e seguono la<br />

massa senza porsi domande,<br />

informarsi o essere incuriositi.<br />

Giulia e l’inquinamento<br />

Appunto perché è un argomento<br />

così discusso, il 6 dicembre 2019<br />

nella nostra <strong>scuola</strong> è stato<br />

organizzato un incontro con una<br />

scienziata, Giulia del gruppo<br />

“Pleiadi”, che ci ha spiegato,<br />

anche mediante esperimenti<br />

utili e con esempi pratici per<br />

aumentare il nostro interesse,<br />

cos’è questo fenomeno, in<br />

modo da farci acquisire la<br />

consapevolezza di come stiamo<br />

compromettendo, in modo<br />

devastante, l’ambiente che ci<br />

circonda.<br />

Personalmente l’ho trovato<br />

davvero interessante ed<br />

istruttivo, appunto perché ci ha<br />

fatto chiarezza su un tema così<br />

i m p o r t a n t e , d e l q u a l e<br />

ultimamente si sente parlare<br />

sempre più.<br />

Noemi Perazzolo<br />

Scamozzi<br />

28


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina29<br />

Per viaggiare leggeri:<br />

1. bisogna sapere quanto dura il<br />

viaggio, che tempo farà e quante<br />

persone vengono con te;<br />

2. si può portare un bagaglio della<br />

misura adeguata e non uno<br />

troppo grande;<br />

3. ci si porta solo l'occorrente.<br />

Ad esempio, Carlos, per il viaggio<br />

d’istruzione a Lucca, Pistoia e a<br />

Ci sono soprannomi che non<br />

vanno bene perché sono offensivi<br />

e altri che piacciono perché sono<br />

divertenti. Sono storpiature di<br />

n o m i e c o g n o m i : a l c u n i<br />

assomigliano o fanno rima con il<br />

cognome, per esempio Panecotto<br />

fa rima con Panarotto; mentre<br />

Salamandra ricorda Salmaso; altri<br />

Questo lavoro fatto con le seconde della<br />

rielaborazione della Gioconda riprende<br />

il tema d'istituto di quest’anno, sentire<br />

sperimentare e scoprire" con Leonardo<br />

come massima espressione del sentire,<br />

Viaggiare leggeri<br />

Vinci, durato due giorni, ha<br />

portato uno zainetto piccolo con<br />

dentro un cambio, un pigiama,<br />

oltre naturalmente a quello che<br />

indossava; mentre tutti i suoi<br />

compagni avevano un bagaglio<br />

eccessivamente grande. La sera<br />

del primo giorno, proprio nel<br />

momento dell’arrivo in hotel è<br />

sceso un diluvio universale e,<br />

Soprannomi<br />

nomi fanno venire in mente delle<br />

pubblicità, come Daniele, del più<br />

famoso... prosciutto... San.<br />

Altri soprannomi sono GGG,<br />

Grande Giurelli Gentile, per il<br />

nostro amico particolarmente<br />

alto; oppure il diminutivo Dona e<br />

l'alterato Fabionski.<br />

Rielabora un’opera<br />

dello sperimentare e dello scoprire. Il<br />

dipartimento di arte ha quindi pensato<br />

di rielaborare qualche lavoro di<br />

Leonardo e la scelta è ricaduta sulla<br />

Gioconda.<br />

finché tutti erano alle prese con il<br />

recupero del loro trolley sotto il<br />

tremendo acquazzone, Carlos se<br />

ne stava già bello seduto al riparo<br />

sul divano nella hall, grazie al suo<br />

micro, ma super essenziale<br />

zainetto.<br />

Carlos Calderòn<br />

Giacomo Da Soghe<br />

Foscolo<br />

Altri che invece non vanno bene<br />

perché poco graditi: Kiono<br />

Brombe, Patata, Zac Zacca, Adil.<br />

Per non parlare di quelli che ci<br />

danno alcuni prof, che spesso<br />

piacciono e restano per sempre.<br />

Ettore Donadel<br />

Daniele Bortolotto<br />

Foscolo<br />

Queste le spiegazioni dei ragazzi<br />

relative alle tre rielaborazioni in chiave<br />

Gioconda Covid.<br />

Tiziana Dell’Aquila<br />

Scamozzi<br />

Cercando ispirazione per il lavoro che mi era<br />

stato assegnato, ho ripensato a momenti<br />

passati della mia giornata. Con la mia famiglia<br />

abbiamo a lungo parlato di Covid, di questo<br />

momento difficile che stiamo passando.<br />

Allora mi è venuta in mente l’idea della<br />

Gioconda con la mascherina. La tecnica che<br />

ho utilizzato è quella dello sfumare i colori a<br />

matita.<br />

Francesco Docimo<br />

Scamozzi<br />

continua…<br />

29


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina30<br />

continua…<br />

Questo disegno l’ho realizzato all’inizio di questa<br />

epidemia, nella seconda settimana di stop della <strong>scuola</strong>.<br />

Eravamo all’inizio e le notizie parlavano molto di questo.<br />

Stavo pensando a come svolgere il compito quando mi è<br />

venuta in mente questa idea. Come prima cosa ho fatto i<br />

dettagli del volto, iniziando dalla mascherina, per poi<br />

fare occhi e naso. Dopo mi sono dedicato ai vestiti della<br />

Gioconda e all’ambientazione. Davanti alla Gioconda ho<br />

posto una transenna e nello sfondo l’Ospedale San<br />

Bortolo di Vicenza. La tecnica utilizzata è mista: matite e<br />

pennarelli. Lo sfondo è spugnato con la tempera di<br />

colore nero e i colori prevalenti sono scuri per<br />

evidenziare la gravità della situazione.<br />

Mattia Buson<br />

Scamozzi<br />

Ho ricopiato la sagoma e il volto della Gioconda, poi ho<br />

fatto il disegno con la matita<br />

per rielaborarla ai giorni <strong>nostri</strong> del Corona-Virus.<br />

Quindi ho aggiunto: la mascherina, gli occhiali, il<br />

telefonino, un berrettino, un abbigliamento attuale con<br />

maglione, jeans e cintura; inoltre l’animale stampato fa<br />

riferimento a una serie animata fantasy.<br />

Lo sfondo rappresenta una città moderna di sera<br />

illuminata da un faro che proietta il simbolo di Batman<br />

(covid = pipistrello).<br />

Poi ho ripassato tutto con il tratto-pen nero e ho<br />

colorato utilizzando: i colori a cera per gli edifici e i<br />

jeans; le matite colorate per i capelli, la cintura, le<br />

finestre e le luci gialle; con le matite acquarellabili ho<br />

colorato il maglione e l’animaletto stampato. Mentre per<br />

il volto, le mani, lo sfondo verde del prato e il cielo rosso<br />

di sera ho usato gli acquerelli, invece per il berrettino e la<br />

fibbia della cintura, un pennarello argentato.<br />

Alex Munaro<br />

Scamozzi<br />

30


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Il Caviardage è una tecnica di<br />

scrittura creativa che utilizza le parole<br />

poetiche nascoste all'interno di pagine<br />

già scritte. Si cercano con lo sguardo le<br />

parole che più piacciono ed ispirano e si<br />

cancellano tutte le altre con un segno di<br />

pennarello (concreto o virtuale) Le<br />

parole scelte vengono così messe in<br />

Caviardage<br />

evidenza e danno vita ad un nuovo testo<br />

poetico. Poche parole per dire, a volte,<br />

molto di noi. Si decora poi lasciandosi<br />

guidare dalle parole scelte e dal proprio<br />

gusto e divertimento. Può essere anche<br />

un'attività molto rilassante. Per<br />

saperne di più sulla tecnica del<br />

Caviardage, cliccate qui<br />

In occasione della Giornata<br />

internazionale del libro (23 aprile<br />

2020) abbiamo proposto ai ragazzi di<br />

lavorare su alcuni racconti, diversi in<br />

base all’età<br />

Le insegnanti di lettere<br />

Scamozzi<br />

pagina31<br />

Anna Fabris<br />

Filippo Zen<br />

31


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

In un giorno di quarantena la prof.ssa<br />

Arianna mi ha inviato una breve<br />

favola di animali per i miei bambini,<br />

per spiegare loro il nostro obbligo di<br />

stare a casa. Ho pensato che sarebbe<br />

stato bellissimo illustrarla, e mi sono<br />

ripromessa che prima o poi lo farò1.<br />

Da lì è nata l’idea di proporre ai<br />

ragazzi della 2^B di rappresentare la<br />

loro quarantena attraverso una<br />

Graphic novel (romanzo a fumetti).<br />

In nove vignette, i ragazzi avrebbero<br />

dovuto illustrare la situazione che<br />

stavano vivendo: le loro attività<br />

quotidiane o quelle che vorrebbero fare;<br />

i loro pensieri, le loro emozioni, le loro<br />

paure riguardo questo particolare<br />

periodo di quarantena a causa<br />

Graphic novel<br />

dell'epidemia da Covid-19. Sarebbe<br />

potuta essere anche una storia di<br />

fantasia, con personaggi fantastici e<br />

animali antropomorfi, l’importante era<br />

che il messaggio finale fosse inerente<br />

all'argomento.<br />

I ragazzi hanno quindi accolto la<br />

proposta con impegno e fantasia: ne<br />

sono venute fuori delle spettacolari<br />

tavole, alcune ironiche, altre pungenti o<br />

toccanti… Con i loro racconti a fumetti<br />

hanno saputo tirar fuori i loro<br />

sentimenti facendoci emozionare.<br />

(non potendo inserire nel giornalino<br />

tutti le Graphic Novel dei ragazzi, vi<br />

invitiamo a visualizzarle qui)<br />

Angela Albera<br />

Scamozzi<br />

La favola di cui si parla<br />

nell’articolo è quella del Colibrì,<br />

raccontata da Simone Cristicchi.<br />

Se la volete ascoltare potete<br />

trovarla a questo indirizzo:<br />

https://www.youtube.com/<br />

watch?v=mgQFCTtNmPQ<br />

pagina32<br />

Maria Bertuzzo<br />

continua…<br />

32


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina33<br />

continua…<br />

Filippo Remonato<br />

Dove i prof vorrebbero vivere<br />

Abbiamo chiesto a tre insegnanti:<br />

Dove vorrebbe vivere?<br />

Prof. Cipriano: A Roma.<br />

Prof. Rigon: In montagna, ad<br />

Asiago.<br />

Prof. Lievore: Comunque a<br />

Vicenza.<br />

Prof Campagnolo: Alle Maldive<br />

Perché?<br />

Prof. Cipriano: Perché è la città<br />

dove ho la maggior parte degli<br />

amici e penso sia la più bella del<br />

mondo.<br />

Prof. Rigon: Perché i tempi sono<br />

legati a quelli della natura; per il<br />

profumo del fieno d'estate e<br />

quello della neve d'inverno. Per i<br />

silenzi e la semplicità della vita.<br />

Prof. Lievore: Perché mi trovo<br />

bene e perché è vicina alla<br />

montagna.<br />

Prof. Campagnolo: Perché c'è il<br />

mare e fa caldo.<br />

Cosa avrebbe voluto fare lì?<br />

Prof. Cipriano: insegnare.<br />

Prof. Rigon: vivere, lavorare,<br />

camminare, andare al cinema,<br />

leggere: insomma, tutto quello<br />

che faccio a Vicenza.<br />

Prof. Lievore: lavorare in una<br />

biblioteca.<br />

Prof. Campagnolo: rilassarmi<br />

sempre.<br />

Con chi avrebbe vissuto lì?<br />

Prof. Cipriano e Campagnolo:<br />

con il mio compagno.<br />

Prof. Lievore e Rigon: con la mia<br />

famiglia. La prof. Rigon aggiunge<br />

e con i suoi animali.<br />

Cosa le mancherebbe di Vicenza?<br />

Prof Cipriano: gli amici e la<br />

bellezza.<br />

Prof Rigon: mi mancherebbero<br />

gli amici, ma siccome la distanza<br />

da Asiago è minima, farei presto<br />

ad incontrarli comunque.<br />

Prof Lievore e Campagnolo: i<br />

famigliari<br />

Aurora Intermite<br />

Caterina Zanotto<br />

Foscolo<br />

33


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

Quante frottole avete raccontato<br />

ai vostri genitori per non fare i<br />

compiti? Per esempio:<br />

“Sì, li ho fatti a <strong>scuola</strong> in un’ora di<br />

supplenza”.<br />

“ L i h o f a t t i n e l l ' o r a d i<br />

matematica, mentre la prof era in<br />

bagno (quando mai?)”.<br />

“Non ci hanno dato compiti”.<br />

“La prof ha spostato la verifica a<br />

mercoledì”.<br />

Compiti<br />

“Domani abbiamo verifica e non<br />

ci ha dato compiti”.<br />

“ L i h o f a t t i i e r i , d o p o<br />

l’allenamento”.<br />

“Li ho fatti in pulmino”.<br />

“Li ho fatti mentre aspettavo un<br />

mio amico per uscire”.<br />

“Li ho fatti a casa di un mio<br />

amico, perché il wifi era lento a<br />

caricarsi e non avevamo niente da<br />

fare”.<br />

“Ma come, non ti fidi di me?”<br />

“Perché me lo chiedi?”<br />

“Li ho fatti durante del ore di<br />

Larsa”.<br />

“Li ho fatti quando eri al lavoro”.<br />

“Li ho fatti nel week-end,<br />

prendendomi avanti”.<br />

“Li ho fatti ieri”.<br />

“Li faccio dopo”.<br />

“Li ho fatti prima”.<br />

Aurora Intermite<br />

Caterina Zanotto<br />

Foscolo<br />

pagina34<br />

Regali di compleanno dei primini<br />

Abbiamo chiesto ai primini il loro<br />

parere sui regali di compleanno.<br />

Per il compleanno che regali chiedete di<br />

solito?<br />

1A: soldi, giochi per la playstation<br />

e abbigliamento di marca;<br />

1B: abbigliamento di marca e<br />

soldi;<br />

1C: giochi per la playstation e<br />

soldi.<br />

Chiedete voi i regali o preferite la<br />

sorpresa?<br />

1 A / 1 B / 1 C : l i c h i e d i a m o<br />

espressamente.<br />

Puntate sul tradizionale o sulle novità?<br />

1A/1B/1C: innovativo. Il<br />

tradizionale non lo chiede<br />

praticamente nessuno.<br />

Fate la festa di compleanno insieme agli<br />

amici?<br />

A volte ci chiediamo a che cosa<br />

servono alcune materie, ma se<br />

pensiamo alla vita comune le<br />

risposte arrivano in un lampo.<br />

Se vai a comprare qualsiasi<br />

oggetto o cibo, devi saper fare i<br />

calcoli (matematica), sennò ti...<br />

fregano.<br />

Se non vuoi fare brutte figure<br />

incontrando le persone, ti<br />

conviene saper parlare e scrivere<br />

correttamente (italiano).<br />

Se vuoi fare un viaggio, devi<br />

sapere che clima troverai<br />

1A/1B/1C: sì, come pigiama<br />

party e feste normali con la torta.<br />

Fate la festa con i parenti o con gli<br />

amici, o tutti e due?<br />

1A/1B/1C: tutte e due, più<br />

volentieri con gli amici.<br />

È più importante il regalo che ricevete o<br />

il pensiero dell'amico/parente che viene<br />

alla vostra festa?<br />

1A/1B: il regalo;<br />

1C: il pensiero perché è più<br />

importante che qualcuno venga<br />

alla nostra festa.<br />

Fate la festa con tutti i compagni (anche<br />

di altre sezioni) o solo con gli amici più<br />

stretti?<br />

1A: con gli amici più stretti;<br />

1B: con i migliori amici;<br />

1C: con i compagni e i migliori<br />

amici.<br />

L’utilità delle materie<br />

(geografia). Devi sapere che<br />

stagione è, altrimenti pretendi di<br />

trovare le fragole a gennaio e le<br />

verze in luglio (scienze/<br />

geografia).<br />

Come fai a capire i testi di alcune<br />

canzoni o i videogiochi in inglese,<br />

se non lo conosci?<br />

S e d e s i d e r i s u o n a r e u n o<br />

strumento e non sai leggere la<br />

musica, l'impresa diventa<br />

impossibile o difficilissima.<br />

Se vai in Spagna e vuoi ordinare<br />

la paella, ma non sai lo spagnolo,<br />

Solitamente la fate a casa o in giro?<br />

1A/1B: a casa (pigiama party);<br />

1C: in giro.<br />

Naturalmente molto dipende<br />

anche dalla stagione e dai mesi in<br />

cui cade il proprio compleanno:<br />

peggio nei mesi in piena estate o<br />

durante le vacanze di Natale. Per<br />

non parlare di tutte le candeline<br />

soffiate solo con i parenti più<br />

stretti… nei giorni rinchiusi per il<br />

Coronavirus.<br />

Silvia Meroni<br />

Matilde Tescaro<br />

Foscolo<br />

è vero, puoi sperare che ci sia il<br />

menu in italiano, ma vuoi mettere<br />

parlare con il cameriere e farti<br />

capire...<br />

Se vai a fare una vacanza e vedi<br />

una statua, magari ne potresti<br />

sapere di più se conosci la storia<br />

dell'arte (arte).<br />

Se vuoi essere un giovane snello,<br />

alto e con molto fiato,<br />

naturalmente serve l’educazione<br />

fisica!<br />

Laredazionenonricordailnome<br />

Foscolo<br />

34


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

La <strong>scuola</strong> ha chiuso i battenti con le<br />

vacanze di Carnevale, riaprendoli con<br />

modalità del tutto nuove e facendoci<br />

conoscere non solo quello che è<br />

compreso nei programmi delle diverse<br />

materie, ma un mondo nuovo. Una<br />

<strong>scuola</strong> diversa, da collegati online, con<br />

insegnanti e compagni dentro le loro<br />

case, con lezioni inedite e condensate,<br />

con la possibilità di affidare alla<br />

distanza, la nostra vicinanza.<br />

In questo periodo abbiamo avuto il<br />

tempo di fermarci a pensare e di<br />

guardare dentro e fuori di noi. Questi<br />

sono solo alcuni dei tanti momenti di<br />

riflessione affidati alla carta.<br />

Tutto è iniziato quasi come un<br />

gioco… (Maya Mombelli)<br />

Mi ricordo quella domenica di<br />

inizio marzo, tutti noi ragazzi<br />

con il fiato sospeso e speranzosi,<br />

chi più e chi meno, di sentire<br />

annunciare al tg che saremmo<br />

rimasti a casa ancora per qualche<br />

giorno. Nessuno avrebbe mai<br />

immaginato che quel qualche si<br />

sarebbe trasformato in mesi.<br />

(Milena Iounotchkine)<br />

In questi giorni sto scoprendo il<br />

silenzio: di pomeriggio e alla sera<br />

si sentono i soli rumori del vento<br />

e degli uccelli che cantano e<br />

questo mi fa quasi paura perché<br />

non sono abituata. (Maya<br />

Mombelli)<br />

Noi ci siamo dovuti fermare,<br />

mentre la natura continua…<br />

(Andrea Zanini)<br />

In questo momento si imparano<br />

ad amare le piccole cose, come i<br />

tramonti, le albe, le tonalità dei<br />

colli, mai guardati attentamente.<br />

(Karjn Rappo)<br />

Oggi, guardando dalla finestra,<br />

non adocchiamo più quel cielo<br />

grigio dello smog, ma l’azzurro<br />

del mitico cielo e il verde, il rosso,<br />

il rosa, il giallo delle splendide<br />

piante primaverili, pronte a<br />

sbalordirci con i colori dei loro<br />

fiori. (Karjn Rappo)<br />

L’amata casa, che giorno dopo<br />

giorno sto apprezzando sempre<br />

Un mondo nuovo<br />

più. Dall’ombroso angolo del<br />

giardino perfetto per un buon<br />

libro, alla vecchia stanza dei<br />

giochi che ha fatto riaffiorare i<br />

mille ricordi di quando ero<br />

bambina. (Giulia Rossato)<br />

Sto consolidando il mio amore<br />

per la lettura, che ora mi è molto<br />

utile quando ho bisogno di<br />

catapultarmi in un altro mondo.<br />

Ho iniziato a prestare attenzione<br />

allo stile della scrittura, ad<br />

osservare le scelte delle parole e<br />

la loro collocazione nel testo, per<br />

trarne vantaggio quando devo<br />

prendere in mano la penna.<br />

(Giulia Rossato)<br />

L’arte, il disegno e i colori, oltre al<br />

diario per raccontare tutto questo,<br />

stanno diventando parte<br />

integrante della mia quarantena.<br />

(Giulia Rossato)<br />

Penso che questa quarantena,<br />

nonostante rappresenti un<br />

periodo difficile, ci abbia<br />

insegnato ad apprezzare le piccole<br />

cose che nella normalità diamo per<br />

scontate. (Milena Iounotchkine)<br />

Siamo abituati ad avere troppe<br />

cose e a non apprezzare ciò che<br />

circonda. (Maya Mombelli)<br />

Spero che questa quarantena ci<br />

abbia insegnato a rallentare i<br />

<strong>nostri</strong> ritmi e ad avere cura di<br />

noi stessi. (Maya Mombelli)<br />

In questa terribile quarantena ho<br />

scoperto che, se do una mano ai<br />

miei genitori, dopo avranno più<br />

tempo per stare con me.<br />

(Massimo Palin)<br />

È incredibile come in un giorno<br />

si riescano a fare milioni di cose.<br />

(Karjn Rappo)<br />

Ho avuto anche un compleanno<br />

alternativo. Insieme ai miei<br />

genitori ho mangiato la torta e<br />

mi sono collegato in video<br />

chiamata con cugini, zii e nonni,<br />

che mi hanno fatto gli auguri.<br />

(Andrea Zanini)<br />

Avevamo bisogno di questo<br />

momento, dove tutto sembra<br />

mancare, per capire che senza<br />

tutti i <strong>nostri</strong> vizi il mondo<br />

respira. (Karjn Rappo)<br />

Mi fa molto piacere partecipare<br />

alle video lezioni perché posso sia<br />

vedere che sentire i miei<br />

compagni e i professori. Mi<br />

mancano tanto i miei amici. Mi<br />

manca tutto della normalità.<br />

(Andrea Zanini)<br />

A parer mio, talvolta un sorriso<br />

vale più di un abbraccio: in<br />

questo momento legge l’anima.<br />

Quanto è bello in questo<br />

momento il sorriso di un<br />

compagno o di un professore. Ti<br />

senti rassicurato, protetto e pieno<br />

di entusiasmo, nonostante tutto.<br />

(Karjn Rappo)<br />

Le persone che riabbraccerò più<br />

volentieri saranno i miei nonni,<br />

che ogni giorno mi sostengono.<br />

(Massimo Palin)<br />

Mi manca poter fare brutta figura<br />

davanti agli altri; mi manca fare<br />

battute di scarso livello, ma con la<br />

mia filosofia particolare,<br />

stupendo gli altri. Provo il<br />

bisogno di tornare a <strong>scuola</strong> così<br />

da poter dire cosa ho provato in<br />

questo periodo. (Alessandro<br />

Formaggio<br />

3^B<br />

Foscolo<br />

pagina35<br />

35


<strong>Giorni</strong> Nostri<br />

pagina36<br />

Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così<br />

pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.<br />

Liliana Segre<br />

36

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