La Filarmonica è... Nr 65 - Giugno 2020 - Liberamusica!
Informatore musicale del Complesso Bandistico "La Filarmonica" di Abbiategrasso - Un numero da leggere, vedere e ascoltare, con tanti contenuti multimediali! All'interno: La Filarmonica c'è e non si ferma, con tante iniziative in tempo di lockdown (scuola di musica a distanza, concerti virtuali, Laboratorio Filarmonico e un corso di lettura musicale per tutti). E poi: i suggerimenti per un buon home recording; la sonificazione, ovvero come la musica combatte il virus; le cronache dei concerti de La Filarmonica (ad Abbiategrasso e a Mortara) e della Big Band all'Hotel Parigi di Milano; il concerto online Liberamusica! per il 25 aprile; il baglamàs, il rebetiko e il sirtaki, per un tuffo nella cultura musicale greca; i 50 anni di Jesus Christ Superstar; Beethoven inventore del jazz; Santa Cecilia, patrona della musica, dipinta da Raffaello; il nostro omaggio al Maestro Ezio Bosso... e tanto altro!
Informatore musicale del Complesso Bandistico "La Filarmonica" di Abbiategrasso - Un numero da leggere, vedere e ascoltare, con tanti contenuti multimediali! All'interno: La Filarmonica c'è e non si ferma, con tante iniziative in tempo di lockdown (scuola di musica a distanza, concerti virtuali, Laboratorio Filarmonico e un corso di lettura musicale per tutti). E poi: i suggerimenti per un buon home recording; la sonificazione, ovvero come la musica combatte il virus; le cronache dei concerti de La Filarmonica (ad Abbiategrasso e a Mortara) e della Big Band all'Hotel Parigi di Milano; il concerto online Liberamusica! per il 25 aprile; il baglamàs, il rebetiko e il sirtaki, per un tuffo nella cultura musicale greca; i 50 anni di Jesus Christ Superstar; Beethoven inventore del jazz; Santa Cecilia, patrona della musica, dipinta da Raffaello; il nostro omaggio al Maestro Ezio Bosso... e tanto altro!
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Per tutta la vita Beethoven pungolò i costruttori
con richieste precise e pressanti,
provando e riprovando esemplari diversi
– spesso ricevuti in dono da ditte di mezza
Europa – e contribuendo di fatto a mutarne
caratteristiche ed estensione.
L’opera 111 è un capolavoro in cui
sono presenti tutti gli elementi di innovazione
che il compositore di Bonn
potesse apportare; è la conclusione
naturale e logica di tutto il percorso che
Beethoven aveva iniziato con la prima
Sonata, ancora influenzata dal suo maestro
Haydn.
Il primo movimento si apre in modo burrascoso,
aggressivo. Beethoven pone
qui un’introduzione dalla grande incertezza
armonica. La tonalità principale è
Do minore ma il compositore la annuncia
chiaramente soltanto con il Tema della
Sonata, che arriva dopo un lungo
pedale nei suoni gravi. Da
qui, rielaborando il materiale
tematico, Beethoven costruisce
sviluppo, esposizione e ripresa,
per poi arrivare alla coda finale.
Il tema tempestoso e grave
esposto subito dopo l’introduzione
viene dunque rielaborato
in differenti modi, grazie alla
scrittura fugata magistralmente
utilizzata da Beethoven, il quale
trascende gli schemi tradizionali
per arrivare a un risultato di rara
bellezza.
Dopo aver percorso la ripresa
del tema in altra tonalità rispetto
alle battute iniziali, si giunge a
una coda denotata da caratteri
di dolcezza e serenità, che pare
distaccarsi dal carattere del primo
movimento per arrivare nei
lidi più soavi e miti dell’Arietta.
Rinunciando al classico rondò
finale, l’opera si conclude in un
mood lontanissimo dal titanismo e dal
sublime beethoveniano: traspare una
calma sovrumana e un superamento del
caos, paragonabile alla pace dei sensi
del nirvana. Beethoven trova la via maestra
dell’ispirazione concentrandosi sulle
variazioni – l’evoluzione romantica sarà
di Schubert e Schumann – e scrive alcuni
passaggi sincopati e in controtempo che
appaiono come un presagio della musica
del futuro.
In effetti, se il grande Maestro avesse
avuto la possibilità di passare in quel di
New Orleans agli inizi del Novecento, forse
avrebbe pensato: “questa musica non
mi è nuova”.
Fonti:
www.quinteparallele.net
https://taglimagazine.it
www.margutte.com
www.radioswissjazz.ch
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