Catalogo - Comune di Marchirolo
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Biografia<br />
Eugenio Pellini nasce il 17 novembre<br />
1864 a <strong>Marchirolo</strong>, a quei tempi in provincia<br />
<strong>di</strong> Como (oggi provincia <strong>di</strong> Varese)<br />
da Andrea e Carolina Pellini. Frequenta le<br />
scuole elementari fino alla classe IV; nel<br />
1878 si trasferisce a Milano presso il<br />
fratello Oreste e inizia l'appren<strong>di</strong>stato<br />
nella bottega del marmista Biganzoli.<br />
La Milano degli Anni Ottanta è percorsa<br />
dai venti della Scapigliatura; il giovane si<br />
sente coinvolto nelle nuove istanze sociali<br />
e intanto conosce la miseria assieme alle<br />
<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> lavoro.<br />
Prende a frequentare nel 1888<br />
l'Accademia <strong>di</strong> Brera nel corso dello<br />
scultore Ambrogio Borghi. Nascono<br />
attorno a quegli anni le prime opere<br />
significative, in particolare “Lo<br />
spazzacamino”.<br />
Presto arrivano i riconoscimenti al suo<br />
talento artistico: nel primo anno <strong>di</strong><br />
Accademia ottiene la medaglia <strong>di</strong> bronzo,<br />
nel secondo, la medaglia d'argento.<br />
Il 10 novembre 1891 è <strong>di</strong>chiarato vincitore<br />
del Premio Triennale Oggioni, che<br />
prevede la specializzazione presso<br />
l'Accademia <strong>di</strong> Roma.<br />
Per Eugenio Pellini è la grande occasione:<br />
inizia un lungo viaggio d'arte attraverso<br />
l'Italia, in un percorso che lo porterà a<br />
Firenze, Roma e in Sicilia.<br />
Successivamente, a Parigi incontra la<br />
scultura <strong>di</strong> Medardo Rosso e <strong>di</strong> Ro<strong>di</strong>n,<br />
autori che risulteranno fondamentali per<br />
l'evolversi del suo stile.<br />
Torna a Milano nel 1893 e comincia a<br />
lavorare intensamente. Alcune sculture<br />
monumentali (“Tomba Macario” e<br />
“Cristo nel Getsemani”) lo rendono<br />
subito famoso. La consacrazione artistica<br />
si completa nel 1897 con la vittoria al<br />
Premio Tantar<strong>di</strong>ni, in cui propone l'opera<br />
“Madre”; con tale gruppo scultoreo viene<br />
chiamato a rappresentare la scultura<br />
lombarda all'Esposizione Universale <strong>di</strong><br />
Parigi nel 1900, dove riceverà ancora<br />
premi, come nel 1907 a Barcellona.<br />
Gravissimi fatti insanguinano Milano nel<br />
1898 con la repressione <strong>di</strong> Bava Beccaris;<br />
Pellini e altri artisti impegnati sul fronte<br />
socialista sono coinvolti in un <strong>di</strong>fficile<br />
momento storico-politico.<br />
Lo scultore si rifugia a Varese dove può<br />
continuare a lavorare; il ritorno a Milano<br />
si data all'inizio del XX secolo. Ottiene<br />
l'incarico per l'insegnamento alla Scuola<br />
Superiore degli Artefici del Castello<br />
Sforzesco, attività che mantiene fino al<br />
1929. Nel 1903, l'incontro con la futura<br />
moglie, Dina Magnani, modella<br />
all'Accademia <strong>di</strong> Brera, è determinante<br />
per la sua vita privata. Nel 1905 nasce la<br />
prima figlia Nives, soggetto caro per i piccoli<br />
bronzi; nel 1909 nasce Eros e infine,<br />
nel 1911, Silvana.<br />
Nel 1913, l'artista viene eletto<br />
vicepresidente e segretario per la mostra<br />
del quarantennale della Famiglia<br />
Artistica, il che gli procura non pochi<br />
grattacapi, come testimonia l'ampio<br />
'dossier' <strong>di</strong> lettere e documenti <strong>di</strong> proprietà<br />
degli ere<strong>di</strong> Pellini. A <strong>di</strong>fesa del proprio<br />
operato, scrive una vivace serie <strong>di</strong> interventi<br />
giornalistici.<br />
Partecipa a tutte le Biennali <strong>di</strong> Venezia, a<br />
partire dal 1905; è presente alla<br />
Secessione Romana, alla Triennale <strong>di</strong><br />
Brera, a numerose mostre all'estero.<br />
Nel frattempo, la grave malattia che già lo<br />
aveva colpito durante il conflitto<br />
gipsoteca spazio scultura <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Marchirolo</strong> – introduzione