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CURIOSITÀ
LA QUERCIA - QUERCUS
Nel nucleo della Quercia troviamo gli ospiti del secondo piano
del Centro Servizi Anziani “Santa Maria Bertilla”.
Alcuni di essi, pur impossibilitati a causa di una scarsa autonomia
fisica, partecipano attivamente alle attività proposte dalle educatrici
della struttura.
Messaggio: la Quercia è un albero forte, con grandi radici, e una
chioma generosa. Ci racconta di chi vuole esserci ancora e vivere
davvero per agire e partecipare alla vita della struttura. Sono
gli ospiti che arricchiscono ciò che
viene loro proposto raccontando le
storie della loro vita ed i punti di vista
personali.
Origine: la Quercia è un albero molto
diffuso fin da tempi molto antichi,
già prima dell’ultima glaciazione
popolava la Terra; oggi è presente
in tutto l’emisfero settentrionale
specie nelle regioni temperate.
Profilo botanico: la Quercia è
un genere appartenente alla famiglia
delle Fagacee, ed è un nome
generico comprendente gli alberi
comunemente chiamati Querce.
Infatti, si trovano diverse varietà: dal
Cerro, al Rovere, alla Quercia comune
e molte altre. In molti casi, il portamento
è imponente anche se ci
sono specie arbustive. L’areale del
genere Quercus comprende buona
parte dell’emisfero settentrionale
estendendosi dalla zona temperata
a quella tropicale dell’America,
dell’Europa, del Nord Africa e dell’Asia. Le due Querce più diffuse
in Europa sono Quercus robur (Farnia) e Quercus petrae (Rovere),
nelle nostre zone troviamo anche il Quercus cerris (Cerro).
Le Querce sono piante monoiche, ovvero la stessa pianta porta
sia i fiori maschili che quelli femminili. I fiori maschili sono riuniti
in amenti di colore giallo, quelli femminili sono di colore verde.
Il frutto è la ghianda; l’albero ha radici possenti e tende a sviluppare
un grosso tronco per sostenere il suo metabolismo. Le foglie,
disposte in modo alterno, sono talvolta lobate, oppure dentate
e, anche sulla stessa pianta, possono avere forme diverse (per la
differenza del fogliame giovanile rispetto a quello adulto). Tali foglie
sono le ultime a comparire in primavera e le ultime a cadere;
a fine inverno, le possiamo trovare ancora secche ma attaccate
all’albero.
Frutto: le ghiande della Quercia comune sono appese a lunghi
piccioli e, in altri tempi, venivano usate soprattutto come cibo per
animali. Tuttavia, anche l’uomo si era adattato per poter ottenere
una farina con cui fare il pane sottoponendo le ghiande prima ad
un processo con cui togliere al frutto il gusto amarissimo e aspro
e poi per farlo essiccare, tostare e ridurlo a farina.
Proprietà: in fitoterapia, tradizionalmente, si utilizza la corteccia
dei rami giovani per la loro azione astringente, antinfiammatoria
ed antiemorragica, per eczemi ed
infiammazioni di vario tipo. Le gemme
si usano principalmente per curare problemi
di esaurimento organico ed intellettuale.
Le Querce sono piante visitate
dalle api per la produzione di miele di
melata. Dalla Quercia si ricava anche un
fiore di Bach, chiamato Oak, che aiuta
le persone affaticate a causa dei troppi
impegni intrapresi contribuendo a conferire
un giusto valore anche al riposo e
al sano divertimento.
Simbolismo: nella cultura celtica, la
Quercia è stata la protettrice dei druidi
che, come guaritori e guide spirituali
del loro popolo, dovevano quotidianamente
confrontarsi con molte avversità.
In tutta l’Europa, in epoca precristiana,
la Quercia era considerata una pianta
sacra per entrare in contatto con la Terra.
Nel tempo, anche fra i Cristiani, la
Quercia conservò molto del suo prestigio
soprattutto per il suo utilizzo materiale:
il legno veniva usato per il falò di
Natale che rappresentava il rito iniziatico
per accedere al nuovo anno. Per i greci, la Quercia era l’albero
dedicato a Zeus mentre per i romani era dedicata a Giove. Proprio
per i romani, i suoi rami erano simbolo di virtù, forza, coraggio,
dignità e perseveranza.
È interessante ricordare che la Quercia è simbolo di concretezza e
ci mostra come ben realizzare i nostri propositi, e incentiva a dare
la giusta considerazione alle funzioni legate alla sopravvivenza:
non è un caso se un tempo i tribunali svolgevano ed emettevano
decreti non in un ambiente chiuso, ma in un ritrovo all’aperto sotto
le fronde delle Querce.
Il ramo di Quercia è sempre stato il simbolo della forza e del valore
in campo militare, mentre il ramo d’ulivo è il simbolo della
pace: entrambi compaiono nell’emblema nello stemma della Repubblica
Italiana.
Barbara Girardi
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