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Dicembre 2020

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L’ANGOLO DEI RICORDI E DELLE ESPERIENZE

IL DOLCE PER IL NATALE

Nella mia vita di religiosa, ho lavorato

per ben 64 anni all’interno

di varie cucine, in diverse scuole

d’infanzia e primarie, ed ero molto

contenta quando i bambini e le

consorelle apprezzavano quello

che cucinavo per loro. Nel momento

in cui sono arrivata a Brendola

non ho portato molte cose

con me, ma custodisco un libro

di ricette di dolci che mi ha sempre

accompagnato. Tutte le torte

scritte in questo libro le ho preparate

e sono buonissime! Siamo alle porte delle festività natalizie e

volevo condividere con voi la ricetta del “Tronchetto di Natale”.

Ingredienti per la pasta (6-8 persone): Ingredienti per la crema di burro:

4 tuorli d’uovo ¼ di litro di latte

150 gr di zucchero 30 gr di frumina

1 bustina di zucchero vanigliato 20 gr di cacao

4 albumi d’uovo 75 gr di zucchero

80 gr di farina bianca 150 gr di burro

50 gr di frumina

1 pizzico di lievito

Procedimento:

In un recipiente sbattere i tuorli a schiuma, unire i ⅔ dello zucchero

e quello vanigliato fino ad ottenere una massa cremosa. In un

altro montare gli albumi d’uovo a neve, aggiungere lo zucchero

rimanente e unire alla massa dei tuorli. Setacciare sopra la farina

preventivamente mescolata con frumina e lievito e amalgamare il

tutto. Distribuire l’impasto, con lo spessore di 1 cm, in una teglia

rettangolare foderata con carta forno.

Infornare a 180° per 10 minuti. Una volta sfornata, adagiare la pasta

su una spianatoia e spolverarla con due cucchiai di zucchero.

Ricoprire la pasta con pellicola per alimenti, arrotolarla su se stessa

e metterla a raffreddare.

Per preparare la crema di burro, bisogna togliere, da ¼ di litro di

latte freddo, 4 cucchiai da tavola in cui mescolare frumina, cacao e

zucchero. Mettere a bollire il latte rimasto: quando pronto, toglierlo

dal fuoco e aggiungerlo alla miscela ottenuta, mescolando il

tutto. Riportare a ebollizione e lasciar raffreddare. Lavorare il burro

a crema e aggiungere a cucchiaiate la miscela appena preparata

e raffreddata. Srotolare la pasta e spalmarla con la crema al burro

(avanzandone un po’) e arrotolarla di nuovo. Con la crema avanzata

spalmare il rotolo all’esterno e praticare delle righe ondulate

con una forchetta per tutta la lunghezza del dolce.

Buon appetito!

Suor Ines Zorzi

Il mistero di un Dio che si incarna nella storia dell’uomo assumendo

totalmente le sue gioie, le sue fatiche, le sue contraddizioni,

le sue speranze, suscita stupore, incredulità, meraviglia e riecheggia

soprattutto in quella parte di noi che esita ad abbandonarsi

al suo fascino. La nostra società, infatti, figlia

dell’Illuminismo, pone la priorità al contingente,

a ciò che si può verificare scientificamente,

razionalmente e fatica a cogliere il senso ultimo

delle cose, ad andare oltre la realtà visibile per

assaporare il misterioso ed ineffabile invisibile

che sottende le esperienze umane. Il Signore,

allora, viene “a dare le ali” alle nostre speranze

più profonde e, come diceva M. Luther

King, ci dona la convinzione che noi uomini

non siamo soli in questo Universo poiché, al

di là delle sabbie mobili del Tempo, delle incertezze

che oscurano i nostri giorni e delle

vicissitudini che offuscano le nostre notti, c’è

un Dio sapiente ed amoroso che ci sorregge

e ci contiene. Il Signore viene così ogni giorno

per chiedere di lasciarci affascinare dal suo Progetto d’Amore,

per proclamare la bella notizia che l’Uomo e Dio lavorano insieme

nel mondo: non esistono l’uno senza l’altro. Quale immensa dignità

è per noi uomini essere considerati non semplici esecutori di

ordini emanati dall’alto, bensì inventori di strade che ci portano gli

uni verso gli altri ed, insieme, verso Dio!! Certo, non è facile posse-

SANTO NATALE

“È Natale… Il domani di Dio viene a prendere corpo nel presente degli uomini”

(Card. C. M. Martini)

dere una fede matura poiché essa richiede un costante cammino

di verifica, di aggiustamento, di confronto e di profusione di energie

personali. Lo stesso Cardinale Martini affermava che “ciascuno

di noi ha in sé un credente ed un non credente che si interrogano

a vicenda” e che, a mio avviso, ci costringono ad elaborare dentro

di noi uno spazio dialettico dove intersecare

e fondere queste forze opposte, ma complementari,

che ci stimolano senz’altro a crescere

e a diventare migliori. Ecco dunque che Natale

significa volgere con fiducia lo sguardo “in alto”,

rivolgendolo cioè alla Terra adottando lo Spirito,

la mentalità, il modo di essere del Signore.

La stalla in cui Egli nasce ci rivela tutta la fragilità

umana e, nello stesso tempo, la volontà divina di

renderla feconda poiché illuminata da un Amore

che la trascende. La festa del Natale dia, dunque,

un senso nuovo a questi nostri giorni duri ed amari,

ci comunichi di non aver paura del mondo che c’è

e ci induca a diffondere la cultura dell’Amore, del

Bene, della Vita. E non dobbiamo mai abbandonare

la nostra fiducia nell’Uomo poiché è proprio di lui

che Dio ha bisogno, è di lui che Dio ha scelto di prendersi cura

definitivamente ed è di lui che Dio cerca costantemente gli aneliti.

Buon Natale di tutto cuore.

Maria Luisa Battilana

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