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L’ANGOLO DEI RICORDI E DELLE ESPERIENZE
IL DOLCE PER IL NATALE
Nella mia vita di religiosa, ho lavorato
per ben 64 anni all’interno
di varie cucine, in diverse scuole
d’infanzia e primarie, ed ero molto
contenta quando i bambini e le
consorelle apprezzavano quello
che cucinavo per loro. Nel momento
in cui sono arrivata a Brendola
non ho portato molte cose
con me, ma custodisco un libro
di ricette di dolci che mi ha sempre
accompagnato. Tutte le torte
scritte in questo libro le ho preparate
e sono buonissime! Siamo alle porte delle festività natalizie e
volevo condividere con voi la ricetta del “Tronchetto di Natale”.
Ingredienti per la pasta (6-8 persone): Ingredienti per la crema di burro:
4 tuorli d’uovo ¼ di litro di latte
150 gr di zucchero 30 gr di frumina
1 bustina di zucchero vanigliato 20 gr di cacao
4 albumi d’uovo 75 gr di zucchero
80 gr di farina bianca 150 gr di burro
50 gr di frumina
1 pizzico di lievito
Procedimento:
In un recipiente sbattere i tuorli a schiuma, unire i ⅔ dello zucchero
e quello vanigliato fino ad ottenere una massa cremosa. In un
altro montare gli albumi d’uovo a neve, aggiungere lo zucchero
rimanente e unire alla massa dei tuorli. Setacciare sopra la farina
preventivamente mescolata con frumina e lievito e amalgamare il
tutto. Distribuire l’impasto, con lo spessore di 1 cm, in una teglia
rettangolare foderata con carta forno.
Infornare a 180° per 10 minuti. Una volta sfornata, adagiare la pasta
su una spianatoia e spolverarla con due cucchiai di zucchero.
Ricoprire la pasta con pellicola per alimenti, arrotolarla su se stessa
e metterla a raffreddare.
Per preparare la crema di burro, bisogna togliere, da ¼ di litro di
latte freddo, 4 cucchiai da tavola in cui mescolare frumina, cacao e
zucchero. Mettere a bollire il latte rimasto: quando pronto, toglierlo
dal fuoco e aggiungerlo alla miscela ottenuta, mescolando il
tutto. Riportare a ebollizione e lasciar raffreddare. Lavorare il burro
a crema e aggiungere a cucchiaiate la miscela appena preparata
e raffreddata. Srotolare la pasta e spalmarla con la crema al burro
(avanzandone un po’) e arrotolarla di nuovo. Con la crema avanzata
spalmare il rotolo all’esterno e praticare delle righe ondulate
con una forchetta per tutta la lunghezza del dolce.
Buon appetito!
Suor Ines Zorzi
Il mistero di un Dio che si incarna nella storia dell’uomo assumendo
totalmente le sue gioie, le sue fatiche, le sue contraddizioni,
le sue speranze, suscita stupore, incredulità, meraviglia e riecheggia
soprattutto in quella parte di noi che esita ad abbandonarsi
al suo fascino. La nostra società, infatti, figlia
dell’Illuminismo, pone la priorità al contingente,
a ciò che si può verificare scientificamente,
razionalmente e fatica a cogliere il senso ultimo
delle cose, ad andare oltre la realtà visibile per
assaporare il misterioso ed ineffabile invisibile
che sottende le esperienze umane. Il Signore,
allora, viene “a dare le ali” alle nostre speranze
più profonde e, come diceva M. Luther
King, ci dona la convinzione che noi uomini
non siamo soli in questo Universo poiché, al
di là delle sabbie mobili del Tempo, delle incertezze
che oscurano i nostri giorni e delle
vicissitudini che offuscano le nostre notti, c’è
un Dio sapiente ed amoroso che ci sorregge
e ci contiene. Il Signore viene così ogni giorno
per chiedere di lasciarci affascinare dal suo Progetto d’Amore,
per proclamare la bella notizia che l’Uomo e Dio lavorano insieme
nel mondo: non esistono l’uno senza l’altro. Quale immensa dignità
è per noi uomini essere considerati non semplici esecutori di
ordini emanati dall’alto, bensì inventori di strade che ci portano gli
uni verso gli altri ed, insieme, verso Dio!! Certo, non è facile posse-
SANTO NATALE
“È Natale… Il domani di Dio viene a prendere corpo nel presente degli uomini”
(Card. C. M. Martini)
dere una fede matura poiché essa richiede un costante cammino
di verifica, di aggiustamento, di confronto e di profusione di energie
personali. Lo stesso Cardinale Martini affermava che “ciascuno
di noi ha in sé un credente ed un non credente che si interrogano
a vicenda” e che, a mio avviso, ci costringono ad elaborare dentro
di noi uno spazio dialettico dove intersecare
e fondere queste forze opposte, ma complementari,
che ci stimolano senz’altro a crescere
e a diventare migliori. Ecco dunque che Natale
significa volgere con fiducia lo sguardo “in alto”,
rivolgendolo cioè alla Terra adottando lo Spirito,
la mentalità, il modo di essere del Signore.
La stalla in cui Egli nasce ci rivela tutta la fragilità
umana e, nello stesso tempo, la volontà divina di
renderla feconda poiché illuminata da un Amore
che la trascende. La festa del Natale dia, dunque,
un senso nuovo a questi nostri giorni duri ed amari,
ci comunichi di non aver paura del mondo che c’è
e ci induca a diffondere la cultura dell’Amore, del
Bene, della Vita. E non dobbiamo mai abbandonare
la nostra fiducia nell’Uomo poiché è proprio di lui
che Dio ha bisogno, è di lui che Dio ha scelto di prendersi cura
definitivamente ed è di lui che Dio cerca costantemente gli aneliti.
Buon Natale di tutto cuore.
Maria Luisa Battilana
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