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Dicembre 2020

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L’ANGOLO DEI RICORDI E DELLE ESPERIENZE

MAMMA CORAGGIO

In tempo di guerra e di grandi restrizioni, il cibo era razionato

ed ogni famiglia disponeva dei “bollini della tessera”, distribuiti

dall’Ufficio Annona del Comune, con i quali, pagando a prezzo

calmierato, si potevano acquistare nei negozi le vettovaglie

assegnate ad ogni famiglia, in base ai suoi componenti ed

alla loro età. In città la vita era difficile e la gente si arrangiava

come poteva: chi aveva soldi acquistava di nascosto alla “borsa

nera”, dai contadini o dai trafficoni, uova, salumi, eccetera. Per

integrare le scarse porzioni di cui ognuno disponeva, molti si

arrangiavano trasformando giardini e strisce di terra in orti oppure

allevando di nascosto in casa qualche animale da cortile.

Poiché la nostra casa sul retro disponeva di un piccolo giardino,

vennero piantate patate, cipolle, carote, fagiolini, zucche ed altre

verdure a seconda della stagione. Mia mamma acquistò dal

contadino, presso il quale ci rifugiavamo durante le incursioni

aeree, una chioccia e dodici uova fecondate di anatra muta da

far covare. Si chiama anatra muta (o anatra muschiata) perché i

suoni che emette sono a bassa intensità ed è quindi allevabile

senza che i vicini ne avvertano la presenza. La chioccia venne

messa a covare in un ampio cesto

riempito di paglia in una stanzetta

annessa alla casa che serviva da ripostiglio

per varie cose, dove venivano

custodite valigie, vasi vuoti di

vetro per la conserva e le marmellate,

gli sci di papà, scatole varie.

Durante un bombardamento, uno

spezzone incendiario cadde sulla

nostra casa, mandando a fuoco,

per nostra fortuna, solo il ripostiglio.

Trovammo la chioccia morta

nel suo cesto, china e con le ali

aperte a proteggere le uova: non

aveva tentato di fuggire davanti al

fuoco ma era rimasta lì, senza muoversi,

per salvare i suoi pulcini. Una mamma veramente eroica!

Le uova esterne erano tutte bruciacchiate ma le quattro al

centro sembravano intatte. Poiché mancavano pochi giorni alla

schiusa, mia mamma infilò ciascun uovo in un calzino di lana

e se le appese al collo all’interno delle vesti. La sera le uova

venivano messe nel cassettino della cenere della stufa in cucina

e di giorno mamma se le rimetteva al collo. Dopo sei giorni, le

uova si schiusero e vennero al mondo quattro bei anatroccoli.

I piccoli giravano per casa, li portavamo in giardino ed essi

becchettavano le briciole sotto la tavola durante i nostri pasti.

Io e mia sorella dividevamo con loro la nostra merenda e poi,

nella bella stagione, li mettevamo in una tinozza perché potessero

nuotare; demmo loro anche un nome: Piapia, Miamia,

Quaqua e Lalà. Quando furono cresciute, poiché erano quattro

femmine, si pose il dilemma se metterle in pentola, ma papà e

mamma non ebbero il coraggio di farlo e quindi le tenemmo

solo perché ci facessero le uova. Da noi frittata a pranzo o cena

e uova sbattute per la merenda non mancavano mai. Mamma

chioccia, con il suo sacrificio, ha salvato alcuni suoi pulcini ed

ha anche aiutato noi in tempi difficili in cui il cibo scarseggiava.

Questo episodio mi ha insegnato che nella vita che si rinnova

c’è sempre il seme della speranza.

LA GIOIA DELLA MUSICA

Che gioia! Apre nuovamente la palestra “Stella Polare” del C.S.A.

di Brendola per decine e decine di ospiti che, in base alle sapienti

indicazioni dei fisioterapisti Andrea, Nicola, Roberta e Silvia, oggi

riprendono, desiderosi, le attività. Andrea, prima di partire per le

vacanze, consegna a Nicola la musica di Ennio Morricone, con

brani tratti dalle oltre quattrocento colonne sonore dei suoi film:

Mission, Canone Inverso, Nuovo Cinema Paradiso, C’era una

volta in America, solo per citare qualche esempio. Il volenteroso

gruppo, con l’orecchio sempre attento, segue con piacere le

composizioni che valorizzano il mondo del cinema, apprezzando

anche il nuovo ordine dato alla palestra, con quattro serie di parallele

che creano “una rivisitazione degli spazi, ottimizzando i

pieni e i vuoti, come luci e ombre in un quadro di Michelangelo”.

La frequentazione in palestra, ridotta a solo tre volte alla settimana

per ciascun ospite, da luglio continuerà fino a settembre.

Dopo un periodo di forzata chiusura, l’argomento ricorrente è

ancora la musica: doppio concerto al Marostica Summer Festival,

con note di Ennio Morricone, dedicato ai medici, infermieri,

operatori socio-sanitari il 22 e 23 luglio, in Piazza degli Scacchi a

Marostica. Poi a Bassano prosegue con il violinista Uto Ughi e I

Solisti Veneti, nel concerto inaugurale di Bassano Opera Festival,

con i suoi strumenti-gioiello: Stradivari e Guarneri, il primo del

1701 e 1744, il secondo, preziosità della liuteria italiana. In palestra

si ascoltano pure musica di Giacomo Rondinella, cori degli

alpini e canti popolari. I giovani di adesso, i ventenni, amano la

musica dei nostri giorni, magari ascoltata con lo smartphone che

si può utilizzare ovunque. Per avvicinarci a questo genere moderno

di musica, siamo stati privilegiati nel poter usufruire della

collaborazione di due nostre simpatiche operatrici: Elisa e Dahlia.

Esse ci hanno fornito un elenco di undici pezzi di questo tipo di

musica! Le ringraziamo e diamo loro il nostro benvenuto!

Brendola, 03/07/2020

Olimpia Dinale

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