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L’ANGOLO DEI RICORDI E DELLE ESPERIENZE
MAMMA CORAGGIO
In tempo di guerra e di grandi restrizioni, il cibo era razionato
ed ogni famiglia disponeva dei “bollini della tessera”, distribuiti
dall’Ufficio Annona del Comune, con i quali, pagando a prezzo
calmierato, si potevano acquistare nei negozi le vettovaglie
assegnate ad ogni famiglia, in base ai suoi componenti ed
alla loro età. In città la vita era difficile e la gente si arrangiava
come poteva: chi aveva soldi acquistava di nascosto alla “borsa
nera”, dai contadini o dai trafficoni, uova, salumi, eccetera. Per
integrare le scarse porzioni di cui ognuno disponeva, molti si
arrangiavano trasformando giardini e strisce di terra in orti oppure
allevando di nascosto in casa qualche animale da cortile.
Poiché la nostra casa sul retro disponeva di un piccolo giardino,
vennero piantate patate, cipolle, carote, fagiolini, zucche ed altre
verdure a seconda della stagione. Mia mamma acquistò dal
contadino, presso il quale ci rifugiavamo durante le incursioni
aeree, una chioccia e dodici uova fecondate di anatra muta da
far covare. Si chiama anatra muta (o anatra muschiata) perché i
suoni che emette sono a bassa intensità ed è quindi allevabile
senza che i vicini ne avvertano la presenza. La chioccia venne
messa a covare in un ampio cesto
riempito di paglia in una stanzetta
annessa alla casa che serviva da ripostiglio
per varie cose, dove venivano
custodite valigie, vasi vuoti di
vetro per la conserva e le marmellate,
gli sci di papà, scatole varie.
Durante un bombardamento, uno
spezzone incendiario cadde sulla
nostra casa, mandando a fuoco,
per nostra fortuna, solo il ripostiglio.
Trovammo la chioccia morta
nel suo cesto, china e con le ali
aperte a proteggere le uova: non
aveva tentato di fuggire davanti al
fuoco ma era rimasta lì, senza muoversi,
per salvare i suoi pulcini. Una mamma veramente eroica!
Le uova esterne erano tutte bruciacchiate ma le quattro al
centro sembravano intatte. Poiché mancavano pochi giorni alla
schiusa, mia mamma infilò ciascun uovo in un calzino di lana
e se le appese al collo all’interno delle vesti. La sera le uova
venivano messe nel cassettino della cenere della stufa in cucina
e di giorno mamma se le rimetteva al collo. Dopo sei giorni, le
uova si schiusero e vennero al mondo quattro bei anatroccoli.
I piccoli giravano per casa, li portavamo in giardino ed essi
becchettavano le briciole sotto la tavola durante i nostri pasti.
Io e mia sorella dividevamo con loro la nostra merenda e poi,
nella bella stagione, li mettevamo in una tinozza perché potessero
nuotare; demmo loro anche un nome: Piapia, Miamia,
Quaqua e Lalà. Quando furono cresciute, poiché erano quattro
femmine, si pose il dilemma se metterle in pentola, ma papà e
mamma non ebbero il coraggio di farlo e quindi le tenemmo
solo perché ci facessero le uova. Da noi frittata a pranzo o cena
e uova sbattute per la merenda non mancavano mai. Mamma
chioccia, con il suo sacrificio, ha salvato alcuni suoi pulcini ed
ha anche aiutato noi in tempi difficili in cui il cibo scarseggiava.
Questo episodio mi ha insegnato che nella vita che si rinnova
c’è sempre il seme della speranza.
LA GIOIA DELLA MUSICA
Che gioia! Apre nuovamente la palestra “Stella Polare” del C.S.A.
di Brendola per decine e decine di ospiti che, in base alle sapienti
indicazioni dei fisioterapisti Andrea, Nicola, Roberta e Silvia, oggi
riprendono, desiderosi, le attività. Andrea, prima di partire per le
vacanze, consegna a Nicola la musica di Ennio Morricone, con
brani tratti dalle oltre quattrocento colonne sonore dei suoi film:
Mission, Canone Inverso, Nuovo Cinema Paradiso, C’era una
volta in America, solo per citare qualche esempio. Il volenteroso
gruppo, con l’orecchio sempre attento, segue con piacere le
composizioni che valorizzano il mondo del cinema, apprezzando
anche il nuovo ordine dato alla palestra, con quattro serie di parallele
che creano “una rivisitazione degli spazi, ottimizzando i
pieni e i vuoti, come luci e ombre in un quadro di Michelangelo”.
La frequentazione in palestra, ridotta a solo tre volte alla settimana
per ciascun ospite, da luglio continuerà fino a settembre.
Dopo un periodo di forzata chiusura, l’argomento ricorrente è
ancora la musica: doppio concerto al Marostica Summer Festival,
con note di Ennio Morricone, dedicato ai medici, infermieri,
operatori socio-sanitari il 22 e 23 luglio, in Piazza degli Scacchi a
Marostica. Poi a Bassano prosegue con il violinista Uto Ughi e I
Solisti Veneti, nel concerto inaugurale di Bassano Opera Festival,
con i suoi strumenti-gioiello: Stradivari e Guarneri, il primo del
1701 e 1744, il secondo, preziosità della liuteria italiana. In palestra
si ascoltano pure musica di Giacomo Rondinella, cori degli
alpini e canti popolari. I giovani di adesso, i ventenni, amano la
musica dei nostri giorni, magari ascoltata con lo smartphone che
si può utilizzare ovunque. Per avvicinarci a questo genere moderno
di musica, siamo stati privilegiati nel poter usufruire della
collaborazione di due nostre simpatiche operatrici: Elisa e Dahlia.
Esse ci hanno fornito un elenco di undici pezzi di questo tipo di
musica! Le ringraziamo e diamo loro il nostro benvenuto!
Brendola, 03/07/2020
Olimpia Dinale
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