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38 MOBILITÀ IL MONDO DEI TRASPORTI<br />
TORINO - Una sera a Torino a cena con<br />
Al fredo D’Errico, da poco più di un<br />
an no responsabile di Iveco Irisbus per<br />
quattordici mercati dell’Europa Centrale,<br />
che tiene i<strong>mm</strong>ediatamente a elencare:<br />
Islanda, Finlandia, Polonia, Ucraina,<br />
Bielorussia, Ungheria, Romania,<br />
Moldavia, Slovenia, Croazia, Bosnia e<br />
Herzegovina, Serbia, Macedonia, Bulgaria.<br />
È un territorio sicuramente molto<br />
vasto dove, se si esclude l’Ucraina che<br />
da sola registra un mercato di 5mila autobus<br />
quasi tutti di produzione locale<br />
con un povero contenuto tecnologico,<br />
che costano poco ma che durano anche<br />
po co, il mercato complessivo conta cir -<br />
ca 4mila nuove i<strong>mm</strong>atricolazioni l’an -<br />
no, una cifra che non tiene conto però<br />
del mercato dei minibus che quasi o -<br />
vun que sfuggono alle statistiche. “È<br />
co munque - osserva Alfredo D’Errico -<br />
un mercato importante, con un trend di<br />
crescita molto positivo, perché quasi o -<br />
vunque si registra un importante sviluppo<br />
dell’economia e anche la domanda<br />
di trasporto passeggeri si fa molto<br />
so stenuta”.<br />
“Non solo, ma - aggiunge - soprattutto<br />
nei Paesi che un tempo facevano<br />
parte dell’influenza dell’Unione Sovietica,<br />
il rinnovo dei parchi autobus delle<br />
a ziende di trasporto è ancora molto<br />
len to, naturalmente per mancanza di finanziamenti<br />
adeguati, per cui il parco<br />
de gli autobus circolanti, proprio perché<br />
molto datato, molto spesso si vedono<br />
circolare veicoli vecchi più di 20 anni,<br />
comporta grossi problemi sul piano<br />
del l’inquinamento, della sicurezza, dei<br />
co sti di manutenzione e riparazione, ol -<br />
tre che del comfort di quanti per muoversi<br />
hanno bisogno di utilizzare un autobus.<br />
Si comprende, quindi, come in<br />
uno scenario del genere, un grande costruttore<br />
come Iveco Irisbus deve creare<br />
tutte le premesse per poter rispondere<br />
da protagonista nel momento in cui<br />
la domanda di autobus si farà necessariamente<br />
molto più importante”.<br />
GRANDE<br />
ENTUSIAMO<br />
Alfredo D’Errico, 53 anni, pugliese<br />
di S. Paolo di Civitate in provincia di<br />
Foggia, sposato con la signora Giulia,<br />
due figli (Giovanni Piero di 26 anni e<br />
Alessandra di 24), studi in ragioneria, è<br />
in Iveco dal luglio 1976, 30 anni vissuti<br />
in gran parte nelle vesti di “pioniere”<br />
della bandiera Iveco da piantare nei<br />
mercati più difficili. E infatti, dopo le<br />
primissime esperienze nel settore mar -<br />
keting per i mercati extraeuropei, nel<br />
1984 parte per la Jugoslavia dove da un<br />
uf ficio dislocato a Maribor, nell’attuale<br />
Slovenia, ha il compito di promuovere<br />
la vendita dei veicoli pesanti realizzati<br />
in collaborazione con l’azienda slava<br />
Tam di Maribor ma occupandosi anche<br />
della collaborazione industriale con la<br />
Zastava con impianto a Kraguievac per<br />
la produzione di veicoli industriali leggeri.<br />
Il ragioniere pugliese deve scarpinare<br />
per cinque anni attraverso la confederazione<br />
slava su strade improbabili,<br />
deve imparare soprattutto la lingua<br />
locale per poter assolvere al meglio i<br />
suoi compiti. L’entusiasmo non manca,<br />
come non gli manca la determinazione<br />
tipica della gente del sud che vuole far -<br />
si strada. E i risultati arrivano copiosi.<br />
In quegli anni la Tam arriva a produrre<br />
qua si 1.000 pesanti all’anno e 6.000<br />
leg geri escono dall’impianto della Zastava.<br />
Il compito più impegnativo di<br />
Alfredo D’Errico è quello di creare la<br />
rete di vendita e assistenza e soprattutto<br />
instillare nei nuovi collaboratori locali<br />
la cultura Iveco.<br />
Nel 1989, già carico di “gloria” ma<br />
soprattutto di esperienza maturata sul<br />
campo, l’allora a<strong>mm</strong>inistratore delegato<br />
Iveco, Giancarlo Boschetti, sceglie<br />
con i suoi collaboratori proprio il giovane<br />
pugliese come l’uomo da “giocare”<br />
per aprire all’Iveco le porte del<br />
mer cato russo. Dove il gruppo industriale<br />
torinese aveva già realizzato nel<br />
passato qualche importante fornitura ad<br />
aziende statali che operavano soprattutto<br />
in Siberia, ma dove praticamente<br />
c’era tutto da costruire non solo sul<br />
piano dell’i<strong>mm</strong>agine del marchio quanto<br />
soprattutto dal punto di vista della<br />
re te di vendita e di assistenza. Quando<br />
Alfredo D’Errico arriva a Mosca, il suo<br />
unico punto di partenza è un tavolino<br />
in un angolo dell’ufficio di rappresentanza<br />
Fiat. Sembra un’impresa disperata<br />
soltanto a considerare la vastità del<br />
territorio in cui deve operare, cercando<br />
di non tradire la fiducia che i “vertici”<br />
di Torino avevano posto in lui.<br />
Capisce che starsene seduto a quel<br />
tavolino, con lo sguardo magnetizzato<br />
dal le cupole del Cremlino, non può essere<br />
la soluzione al terribile compito<br />
che lo attende, anche se lo sfaldamento<br />
del vecchio regime comunista lascia<br />
im maginare un positivo cambiamento.<br />
Deve, comunque, assolutamente conoscere<br />
la nuova realtà con la quale deve<br />
fare i conti. Sa che, solo comprendendo<br />
la cultura di quello sterminato Paese,<br />
può trovare le chiavi per realizzare il<br />
pia no che gli è stato affidato. E allora<br />
si mette in viaggio prima verso l’Estonia<br />
a nord, poi verso il Turkmenistan a<br />
sud, quindi verso la Bielorussia a o -<br />
vest, infine punta a Vladivostok nel l’e -<br />
stremo oriente. Tappe infinite, incontri<br />
con una miriade di persone, mentre tro -<br />
va il tempo anche di imparare il russo<br />
che gli serve come il pane. I sacrifici<br />
del giovane manager Iveco vengono<br />
pre sto premiati. Realizza le prime vendite:<br />
in un colpo solo 357 TurboStar al -<br />
la società Sovtransauto fatti pagare a<br />
IL MONDO DEI TRASPORTI • Dicembre 2006<br />
IVECO IRISBUS / IL PUNTO DELLE ATTIVITÀ IN CENTRO EUROPA<br />
D’Errico: “Raddoppiare<br />
le vendite in tre anni”<br />
Il responsabile dei<br />
quattordici mercati, che<br />
fanno parte dell’Europa<br />
Centrale, sottolinea che<br />
Iveco Irisbus vanta già<br />
oggi una buona presenza<br />
in questi mercati ma che,<br />
per sfruttare le loro<br />
grandi potenzialità, è<br />
necessario potenziare<br />
sensibilmente la rete di<br />
vendita e di assistenza<br />
condizioni specialissime pur di aprire<br />
un varco sul fronte russo. Comincia a<br />
or ganizzare anche i primissimi punti di<br />
vendita e di assistenza. La strada si fa<br />
sempre più in discesa e per quello che<br />
or mai è diventato “l’uomo della steppa”<br />
è una soddisfazione che non ha<br />
prez zo.<br />
Nel 1997 Alfredo D’Errico chiude la<br />
sua straordinaria esperienza russa, lasciando<br />
al suo successore Leonardo<br />
Baz zoni una buona organizzazione, che<br />
certo andava ulteriormente rafforzata e<br />
potenziata ma che ormai poteva essere<br />
considerata lo “zoccolo duro” su cui<br />
co struire le successive offensive. Il<br />
nuo vo incarico, quale key account dei<br />
pesanti per l’intera area orientale non<br />
lo allontana comunque troppo dai territori<br />
che conosce come le sue tasche.<br />
Ot tiene risultati importanti anche con<br />
la sua nuova responsabilità che conclude<br />
nel 2002 quando diventa general<br />
manager Iveco per la Bulgaria e la Romania.<br />
Tra Bucarest e Sofia rimarrà per<br />
tre anni portando la presenza Iveco a<br />
uno straordinario livello di eccellenza,<br />
grazie anche alle altrettanto straordinarie<br />
iniziative della Cefin di quel mago<br />
che risponde al nome di Stefano Albarosa,<br />
con le vendite di veicoli che passano<br />
in pochi anni da poche unità del<br />
2002 a qualche migliaio del 2005. Con<br />
il 2006 l’indistruttibile Alfredo D’Errico,<br />
persona di grande generosità, con<br />
una profonda umanità, dallo sguardo<br />
limpido, dal sorriso sempre pronto, decide<br />
di accettare una nuova sfida professionale,<br />
sempre sotto la bandiera<br />
Ive co ma questa volta nel settore degli<br />
au tobus. Conosce in gran parte il cam -<br />
po d’azione, molti Paesi li ha percorsi<br />
in lungo e in largo. E molti dei nuovi<br />
in terlocutori potrebbero essere anche<br />
gli stessi che ha incontrato quando si<br />
occupava di camion.<br />
“Questo primo anno - sottolinea - mi<br />
è servito per conoscere molto più da vicino<br />
un mondo, quello degli autobus,<br />
che ho sempre sfiorato ma non trattato<br />
direttamente. Obiettivo di Iveco Irisbus<br />
è quello di realizzare in tutti i Paesi affidati<br />
alla mia responsabilità una rete di<br />
vendita e di assistenza efficiente, capace<br />
di intervenire al meglio in ogni singolo<br />
mercato. In pratica si tratta di individuare<br />
un dealer dinamico in ciascun<br />
Paese, in grado di interpretare al me glio<br />
la nostra politica co<strong>mm</strong>erciale. Finora<br />
abbiamo nominato un dealer in nove<br />
Paesi, siamo ancora scoperti in Mol davia,<br />
Bulgaria, Serbia, Macedonia e<br />
Croazia. Contiamo nel giro di un an no<br />
di poter completare il progra<strong>mm</strong>a che ci<br />
Al fredo D’Errico, da poco più di un<br />
an no responsabile di Iveco Irisbus<br />
per quattordici mercati dell’Europa<br />
Centrale. Sotto, gli Irisbus Citelis<br />
consegnati in Islanda.<br />
siamo imposti, anche perché dai vertici<br />
della Iveco Irisbus ci giungono precisi e<br />
impegnativi input, ovvero raddoppiare<br />
le vendite nel giro di tre an ni”.<br />
IMPORTANTI<br />
RISULTATI<br />
Quest’anno Iveco Irisbus nell’Europa<br />
Centrale avrà venduto 550 autobus<br />
contro un budget iniziale di 470 unità.<br />
“Il risultato più importante - precisa -<br />
l’abbiamo ottenuto in Romania con<br />
280 veicoli dei quali un centinaio di<br />
trolleybus per l’azienda di trasporto<br />
Ratb di Bucarest, 22 Citelis alla società<br />
di trasporto pubblico Pula Promet di<br />
Po la in Croazia, dove tra l’altro abbiamo<br />
appena nominato il nuovo dealer<br />
Be nussi, inoltre altri 25 Citelis alla<br />
Mu nicipalità di Suceava e 50 Axer al -<br />
l’Atlas Sib, società di trasporto pubblico<br />
di Sibiu. L’altro mercato importante<br />
è stata la Polonia, dove il dealer è la<br />
Ka pena, società dei fratelli Cacciamali,<br />
e dove abbiamo consegnato 170 veicoli<br />
tra i quali anche una prima fornitura di<br />
autobus alimentati a gas naturale, il che<br />
è un’ottima prospettiva per il futuro vi -<br />
sto il primato che vanta Iveco in fatto<br />
di motorizzazioni ecologiche. Mi piace<br />
anche ricordare la fornitura di 10 urbani<br />
Citelis e altrettanti turistici grandi e<br />
pic coli, tra i quali anche il nuovo Domino,<br />
alla città di Reykjavick in Islanda”.<br />
Sono stati anche questi primi risultati<br />
importanti ad accendere ancora una<br />
volta l’entusiasmo dello “zar” di tutte<br />
le Russie, che dà l’impressione di essere<br />
entrato ancora una volta con autorità<br />
nel la parte che è stato chiamato a recitare.<br />
“Tra il vendere camion e il vendere<br />
autobus - osserva - c’è una grande<br />
dif ferenza, gli uni devono trasportare<br />
mer ci, gli altri persone, ma hanno un<br />
de nominatore comune: il cuore. E io a<br />
quel tipo di cuore sono legato visceralmente.<br />
Mi sto anche rendendo conto<br />
del la giustezza di una considerazione<br />
fat tami da un collega esperto di autobus:<br />
ti devi sentire felice di vendere 10<br />
autobus come se avessi venduto 100<br />
ca mion e questo sia per il valore nettamente<br />
superiore di un autobus sia soprattutto<br />
per le dimensioni del mercato<br />
che sono altrettanto nettamente inferiori<br />
rispetto a quelle del mercato dei camion”.