La svizzera, paese della verdura
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Ortaggi freschi<br />
Voglia di un’insalata fresca di pomodori,<br />
cetrioli e cipolle? Nessun problema, negli<br />
scaffali di vendita si trovano tutte le varietà<br />
di <strong>verdura</strong> possibili e immaginabili in attesa<br />
di buongustai. Rosso, verde o giallo: il mondo<br />
<strong>della</strong> <strong>verdura</strong> è variato e variopinto – in ogni<br />
stagione e ci siamo abituati. Sebbene: pomodori<br />
e cetrioli in inverno? Certo, è possibile,<br />
tuttavia questi ortaggi non provengono dalla<br />
Svizzera bensì da Paesi lontani e spesso addirittura<br />
da serre riscaldate. Dal punto di vista<br />
ecologico, questo è problematico. Sarebbe<br />
più ragionevole fare gli acquisti nel rispetto<br />
delle stagioni. Sempre meno persone tuttavia<br />
oggi sanno che cosa è un ortaggio invernale. I<br />
pomodori e i cetrioli non lo sono. Il formentino<br />
e le barbabietole per esempio lo sono.<br />
Verdure svizzere per un’alimentazione sana<br />
Pomo d’amore<br />
Il pasto principale nel medioevo era la pappa di<br />
cereali, cotta assieme ad altre piante chiamate<br />
«<strong>verdura</strong>». Anche i romani, che già allora coltivavano<br />
asparagi e cavoli, sapevano però che la<br />
<strong>verdura</strong> è molto più di un’aggiunta a buon mercato.<br />
Conoscevano anche la carota, usata più<br />
che altro come pianta medicinale. Il tanto amato<br />
pomodoro è giunto da noi molto tardi. Nel 1498<br />
Cristoforo Colombo lo portò dall’America del<br />
Sud in Europa dove per vari decenni fu coltivata<br />
solo come pianta ornamentale nei giardini<br />
signorili, perché alla gente veniva mal di<br />
pancia dopo aver mangiato le foglie. Solo più<br />
tardi si scoprì il sapore del frutto rosso, chiamato<br />
in seguito «pomo del paradiso» o «pomo<br />
d’amore» a causa delle sue proprietà afrodisiache.<br />
Solo alla fine del 19° secolo giunse in<br />
Svizzera attraverso le Alpi. Oggi il pomodoro si<br />
trova in cima alla scala <strong>della</strong> popolarità:<br />
ogni svizzero ne consuma più di otto<br />
chili all’anno.<br />
Già nell’antica Roma gli ortaggi erano un ingrediente<br />
importante in cucina<br />
Una faccenda impegnativa<br />
Anche nella piccola Svizzera, la strada che una<br />
<strong>verdura</strong> deve percorrere per finalmente arrivare<br />
sul piatto è più lunga di quanto non si pensi.<br />
<strong>La</strong> <strong>verdura</strong> rappresenta una delle colture agricole<br />
più intensive e più impegnative in assoluto.<br />
Sono necessarie numerose fasi di lavoro:<br />
seminare, curare, raccogliere, lavare, tagliare,<br />
imballare, trasportare e vendere. Le condizioni<br />
atmosferiche, la temperatura, le malattie delle<br />
piante e gli organismi nocivi determinano più<br />
che per le altre colture la riuscita o il fallimento.<br />
<strong>La</strong> <strong>verdura</strong> è sana<br />
<strong>La</strong> <strong>verdura</strong> è povera di calorie, praticamente<br />
non contiene grassi e generalmente solo<br />
pochi carboidrati. In compenso contiene<br />
molte preziose vitamine, sostanze minerali<br />
e fibre nutritive. Per un approvvigionamento<br />
sufficiente del corpo sono sufficienti tre<br />
porzioni di <strong>verdura</strong> da<br />
120 grammi l’una al<br />
giorno.<br />
L’orticoltura richiede molto lavoro manuale<br />
Superare le contraddizioni<br />
Un tempo la contadina immagazzinava nella<br />
cantina la <strong>verdura</strong> a lunga conservazione del<br />
proprio orto. Le carote e i cavoli fornivano così<br />
durante l’inverno alla famiglia preziose vitamine.<br />
Ma i tempi sono cambiati. Solo pochi si<br />
prendono la briga di coltivare <strong>verdura</strong> nel proprio<br />
orto. Oggi se ne occupano gli orticoltori,<br />
la cui clientela è molto esigente: possibilmente<br />
numerose varietà diverse in ogni momento, di<br />
ottima qualità – e naturalmente a buon mercato.<br />
Queste esigenze in fondo si contraddicono.<br />
Ciononostante i produttori e i commercianti si<br />
impegnano affinché ogni giorno ci sia di nuovo<br />
<strong>verdura</strong> fresca.<br />
2<br />
3
In visita<br />
da Lorenz Gutknecht<br />
a Ins BE<br />
Verdura in<br />
campo aperto<br />
nell’orto <strong>della</strong> Svizzera<br />
Il Seeland bernese è considerato l’orto<br />
<strong>della</strong> Svizzera. Circa 500 orticoltori coltivano sui<br />
suoli fertili circa un quinto <strong>della</strong> <strong>verdura</strong> <strong>svizzera</strong>.<br />
Uno di loro è Lorenz Gutknecht a Ins. Con<br />
una superficie di oltre 60 ettari* la sua azienda<br />
è considerata una delle aziende orticole più<br />
grandi in assoluto. Già da lontano si riconoscono<br />
i giganteschi magazzini e i locali frigoriferi.<br />
Lorenz Gutknecht si è specializzato nella coltivazione<br />
di <strong>verdura</strong> a lunga conservazione: cabis<br />
bianco e rosso, cipolle, carote, barbabietole, pan<br />
di zucchero e cicorino<br />
rosso. Cicorino rosso.<br />
Svuotare i magazzini<br />
Nel locale frigorifero le pile di casse con cipolle<br />
e carote dell’anno precedente raggiungono<br />
diversi metri di altezza. Il camion appena arrivato<br />
carica qualche tonnellata di cipolle. In primavera<br />
c’è un gran viavai. Mentre i magazzini pian<br />
pianino si svuotano, sul campo la produzione<br />
delle nuove colture procede già a pieno ritmo.<br />
»Il periodo tra il magazzinaggio e la coltivazione<br />
di <strong>verdura</strong> fresca è fra i più impegnativi.<br />
Contemporaneamente alla commercializzazione<br />
delle varietà da conservare bisogna preparare i<br />
campi per la raccolta estiva», spiega Lorenz<br />
Gutknecht. A partire da marzo, non appena le<br />
condizioni meteorologiche lo permettono, ha<br />
luogo la semina di cipolle, carote, cavolo cinese<br />
e barbabietole. Un po’ più tardi, in aprile, seguono<br />
le zucchine e le coste.<br />
Sempre di fretta<br />
Di nuovo suona il telefono. Un amico orticoltore<br />
ha bisogno due tonnellate di cipolle per il giorno<br />
seguente. «È sempre così», sorride soddisfatto. Il<br />
settore orticolo è un affare frenetico. Durante la<br />
raccolta estiva Gutknecht ogni mattina informa<br />
* Un ettaro = 10‘000 m 2<br />
Scorte per l’inverno: la messa a dimora del sedano nel mese<br />
di marzo<br />
per telefono o direttamente su internet i commercianti<br />
sulla quantità di merce che può fornire.<br />
L’ordinazione definitiva avviene al più tardi la<br />
sera, a volte brevemente per SMS. Se gli va male<br />
la merce rimane invenduta. Ciò avviene quando<br />
all’improvviso c’è troppa merce sul mercato. Il<br />
produttore assume sempre il rischio imprenditoria<br />
le. Le condizioni del mercato però cambiano<br />
rapidamente: un temporale in un’altra regione<br />
può distruggere l’intero raccolto e comportare<br />
l’improvvisa scarsità di una determinata <strong>verdura</strong><br />
in tutto il Paese. <strong>La</strong> morte dei lupi è la salute delle<br />
pecore: i prezzi salgono.<br />
Produzione intensiva e natura<br />
Sul tragitto verso un impianto di irrigazione una<br />
lepre attraversa la strada. Anche la natura qui ha<br />
il suo posto: «Come tutti i contadini, anche noi<br />
disponiamo delle cosiddette superfici di compensazione<br />
ecologica», spiega Lorenz Gutknecht. Nel<br />
suo caso si tratta di siepi e di un bosco. L’ampio e<br />
ingegnoso sistema di canali per l’irrigazione e la<br />
nera terra fertile indicano però che ci troviamo in<br />
una regione agricola sfruttata in modo intensivo.<br />
Ideale per la <strong>verdura</strong> appunto. Lorenz Gutknecht è<br />
cresciuto nell’azienda a Ins e la <strong>verdura</strong> ce l’ha nel<br />
Gli operai di Gutknecht durante la raccolta di cavolo cinese<br />
sangue – come tutta la famiglia. Sua moglie<br />
Angelika è responsabile <strong>della</strong> contabilità e<br />
dell’ufficio. I suoi genitori collaborano ancora oggi<br />
assiduamente nell’azienda. L’azienda a conduzione<br />
familiare, oltre al vicecapoazienda Peter Liem<br />
occupa tutto l’anno 14 braccianti stranieri che<br />
vivono tutti in azienda.<br />
Riempire i magazzini<br />
Lorenz Gutknecht deve pensare all’inverno già<br />
durante l’estate. Allora semina e pianta le varietà<br />
di <strong>verdura</strong> speciali per la conservazione. In autunno<br />
nei campi devono crescere sufficienti colture<br />
per poter riempire i locali refrigeranti per il magazzinaggio<br />
in inverno. Ciò richiede un’accurata pianificazione<br />
durante tutto l’anno. Non devono<br />
esserci lacune, sarebbero soldi persi. Nell’azienda<br />
a Ins non regna quindi mai la tranquillità!<br />
Condizioni meteorologiche estreme possono<br />
distruggere un intero raccolto in breve tempo,<br />
come qui nel 2007, quando forti pecipitazioni<br />
in poco tempo hanno allagato i campi di carote<br />
del Wauwiler Moos LU.<br />
4 5
Visita alla<br />
famiglia Regusci<br />
a Camorino (TI)<br />
Faccio la spesa<br />
dal contadino<br />
Sul Piano di Magadino troviamo numerose<br />
aziende famigliari specializzate in orticoltura.<br />
<strong>La</strong> maggior parte di loro produce verdure che,<br />
una volta raccolte, sono consegnate a grossisiti<br />
e caricatori che si occupano <strong>della</strong> commercializzazione<br />
e <strong>della</strong> distribuzione. Vi sono anche<br />
aziende che vendono una parte delle loro verdure<br />
direttamente in azienda.<br />
Da quattro generazioni la famiglia Regusci di<br />
Camorino è attiva in agricoltura. Attualmente la<br />
superficie agricola utile <strong>della</strong> loro azienda è di<br />
circa 12 ettari destinati alla campicoltura (cereali<br />
e mais) e alla produzione orticola (serre, tunnel<br />
e campo aperto).<br />
Per la famiglia Regusci, la valorizzazione di una<br />
parte <strong>della</strong> produzione tramite la vendita diretta<br />
è sempre stata importante, già vent’anni fa presenziava<br />
al mercato del sabato mattina a<br />
Bellinzona. Adesso, oltre a rinnovare settimanalmente<br />
questa tradizione bellinzonese, tutti i<br />
venerdì apre la vendita diretta in azienda; ogni<br />
fine settimana si possono acquistare frutta, <strong>verdura</strong>,<br />
piantine per l’orto, fiori e qualche prodotto<br />
lavorato.<br />
Il successo dello spaccio è evidente sin dal<br />
primo mattino: il va e vieni di clienti quasi non<br />
conosce sosta. «Abbiamo una bella collaborazione<br />
con le aziende vicine, le quali ci forniscono i<br />
prodotti che a noi in certi momenti mancano»,<br />
sostiene Lino Regusci.<br />
L’accoglienza e la gestione del negozietto sono<br />
marcati da un’impronta femminile: è infatti la<br />
moglie del capoazienda, la Signora Erna che se<br />
ne occupa. Anche Massimo, il figlio, da qualche<br />
tempo aiuta i genitori e prossimamente subentrerà<br />
nella conduzione dell’azienda.<br />
<strong>La</strong> posizione dello spaccio è strategica (vicino<br />
alla città e facile da raggiungere), un ampio<br />
piazzale ben ombreggiato da alcuni alberi<br />
alto fusto che rendono l’accesso ancora più<br />
invitante.<br />
«E’ un’attività molto impegnativa che inizia<br />
ogni giovedì con i preparativi e la selezione<br />
<strong>della</strong> merce. Ultimamente prende sempre più<br />
importanza anche dal punto di vista economico:<br />
circa 1 /3 <strong>della</strong> cifra d’affari <strong>della</strong> nostra azienda<br />
è realizzata tramite la vendita diretta. I margini<br />
che abbiamo con i grossisti sono sempre più<br />
bassi, quindi quest’attività ci rende anche meno<br />
dipendenti dalle bizze del mercato e dalla concorrenza<br />
estera».<br />
I clienti principali sono pensionati, casalinghe<br />
e famiglie <strong>della</strong> zona: «Apprezziamo la<br />
freschezza, la scelta e la qualità <strong>della</strong> merce», ci<br />
dicono. Il prezzo è spesso relativo, c’è anche chi<br />
viene qui per evitare i supermercati, per<br />
sostenere l’agricoltore e l’economia locale.<br />
<strong>La</strong> Signora Regusci ci conferma: «<strong>La</strong> merce più<br />
venduta è sempre quella di produzione propria<br />
e di stagione. Chi non la riconosce spesso ci<br />
domanda quale è. I ristoranti <strong>della</strong> regione<br />
apprezzano in particolare la freschezza delle<br />
insalate che giungono ancora croccanti nel piatto<br />
dei loro clienti».<br />
Verdura fresca e di stagione<br />
6<br />
7
Acquistare in azienda<br />
o al supermercato<br />
<strong>La</strong> <strong>verdura</strong> migliore è quella fresca. Per<br />
questo gli orticoltori sono mattinieri e raccolgono<br />
le lattughe e altra <strong>verdura</strong> di stagione già<br />
all’alba. Le preparano direttamente sul posto<br />
per la vendita e in seguito la forniscono il giorno<br />
stesso ai punti vendita direttamente o tramite<br />
commercianti. In Svizzera generalmente si<br />
tratta di filiali di Coop o Migros che assieme<br />
vendono circa l’80 per cento <strong>della</strong> <strong>verdura</strong> in<br />
Svizzera. Con Aldi e Lidl negli scorsi anni sono<br />
però giunti in Svizzera nuovi offerenti che hanno<br />
movimentato il mercato. Le mense e i ristoranti<br />
consumano quantitativi notevoli di <strong>verdura</strong> che<br />
in genere acquistano tramite mercati all’ingrosso<br />
o direttamente presso il produttore.<br />
Insalata croccante sul mercato<br />
<strong>La</strong> <strong>verdura</strong> offerta ai popolari mercati settimanali<br />
è particolarmente fresca. Spesso i mercanti<br />
coltivano loro stessi la <strong>verdura</strong> oppure la acquistano<br />
di mattino presto presso i grandi mercati,<br />
per esempio al mercato all’ingrosso a Zurigo.<br />
Alcuni produttori di <strong>verdura</strong> gestiscono un<br />
negozio proprio nell’azienda. Diversi clienti dispongono<br />
di un abbonamento e si fanno fornire<br />
regolarmente a domicilio le insalate e i pomodori<br />
freschi – o quanto la stagione offre.<br />
Vantaggio vicinanza<br />
Più vicino è, meglio è: la <strong>verdura</strong> <strong>della</strong> regione<br />
giunge al punto vendita più fresca poiché le vie<br />
di trasporto sono più brevi. Dal punto di vista<br />
ecologico è ragionevole acquistare <strong>verdura</strong> indigena<br />
durante la stagione. Circa la metà <strong>della</strong><br />
<strong>verdura</strong> venduta ogni anno da noi proviene<br />
dalla Svizzera. Durante i mesi invernali sono<br />
importati quantitativi maggiori, soprattutto da<br />
Paesi come l’Italia, la Spagna e l’Olanda. Gli<br />
orticoltori svizzeri appprofittano del fatto che<br />
l’importazione di <strong>verdura</strong> estera durante la raccolta<br />
principale d’estate è fortemente limitata.<br />
<strong>La</strong> <strong>verdura</strong> <strong>svizzera</strong> non potrebbe concorrere<br />
con i prezzi bassi esteri. I nostri contadini devono<br />
per esempio rispettare severe prescrizioni nei<br />
settori ambiente e pianificazione del territorio e<br />
pagano salari più alti ai loro impiegati.<br />
Appoggiare la provenienza <strong>svizzera</strong><br />
Ciononostante i politici stanno discutendo in<br />
merito a un’apertura delle frontiere per la <strong>verdura</strong><br />
estera anche durante l’alta stagione in<br />
Svizzera. Gli orticoltori svizzeri sono però convinti<br />
che la clientela è comunque disposta a<br />
pagare un prezzo un po’ più alto per la croccante<br />
<strong>verdura</strong> proveniente da coltivazione rispettosa<br />
dell’ambiente. Perciò provvedono già<br />
ora affinché la qualità sia ineccepibile e la provenienza<br />
<strong>svizzera</strong> sia ben riconoscibile<br />
sull’imballaggio. Numerosi produttori e venditori<br />
si impegnano inoltre in programmi regionali.<br />
Infatti i prodotti regionali sono particolarmente<br />
apprezzati.<br />
I prodotti bio come specialità<br />
I bioagricoltori rinunciano all’impiego di prodotti<br />
fitosanitari convenzionali e ai concimi artificiali.<br />
<strong>La</strong> coltivazione di <strong>verdura</strong> biologica pertanto<br />
è più onerosa e cara rispetto alla <strong>verdura</strong><br />
convenzionale. Una clientela particolarmente<br />
consapevole dell’ambiente è però disposta a<br />
pagare un prezzo più alto per questi prodotti<br />
bio.<br />
Una logistica veloce è molto importante nel commercio<br />
di ortaggi<br />
Commercianti e acquirenti al mercato all’ingrosso di Zurigo<br />
Verdure fresche <strong>della</strong> regione al mercato di Biel<br />
I<br />
prodotti agricoli con il contrassegno<br />
«SUISSE GARANTIE»<br />
sono prodotti in Svizzera. Ciò<br />
vale tanto per la produzione<br />
agricola quanto per l’intera<br />
trasformazione successiva.<br />
8<br />
9
Varietà nuove<br />
sostituiscono quelle vecchie<br />
Un pomodoro deve essere saporito, aromatico<br />
e ricco di vitamine. Oggi però sono<br />
richieste dapprima tutt’altre caratteristiche:<br />
deve sopportare senza problemi il<br />
trasporto in grandi camion, conservarsi<br />
per alcuni giorni dopo la<br />
vendita e inoltre avere un<br />
bell’aspetto. E certo, deve essere<br />
anche conveniente. I supermercati<br />
perciò offrono solitamente<br />
le varietà moderne, selezionate<br />
in modo mirato per la<br />
produzione e la commercializzazione<br />
di grandi quantitativi.<br />
Queste varietà di <strong>verdura</strong> sopportano<br />
meglio il trasporto e si possono<br />
conservare più a lungo. Sul campo<br />
convincono per l’elevata produttività e perché<br />
sono meno soggette alle malattie fungine o alle<br />
infestazioni da organismi nocivi. Solo grazie ai<br />
moderni metodi di selezione le varietà di <strong>verdura</strong><br />
come per esempio l’apprezzato pomodorino<br />
cherry hanno raggiunto gli scaffali dei grandi distributori.<br />
<strong>La</strong> percentuale di queste cosiddette<br />
varietà ibride negli scorsi anni è fortemente<br />
aumentata. Esse non presentano però solo vantaggi:<br />
dato che le generazioni successive perdono<br />
man mano le caratteristiche, gli orticoltori non<br />
possono riprodurre queste piante e devono riacquistarle<br />
ogni anno.<br />
Mantenere la diversità genetica<br />
Le varietà ibride inoltre soppiantano le vecchie<br />
varietà di <strong>verdura</strong> che non rendono così tanto ma<br />
che sono tanto più importanti per il mantenimento<br />
<strong>della</strong> diversità genetica. Si chiamano per<br />
esempio carote di Küttigen, peperoni pomodoro<br />
o pomodori Rosa di Berna. L’interesse per le vecchie<br />
varietà e le loro caratteristiche organolettiche<br />
negli scorsi anni si è ravvivato. Singoli piccoli<br />
orticoltori si sono quindi specializzati nella<br />
produzione di varietà rare. Molti fra loro si recano<br />
ai mercati settimanali.<br />
Verdura fast food<br />
Miscele di insalata lavata e imballata,<br />
fagiolini congelati o piselli in scatola: la tendenza<br />
per quanto riguarda la <strong>verdura</strong> va nella direzione<br />
dell’alimentazione veloce. Numerose aziende orticole<br />
per questo motivo dispongono di impianti di<br />
imballaggio propri. Le tradizionali verdure<br />
destinate alla trasformazione come fagiolini,<br />
piselli, carote e spinaci per quanto riguarda la<br />
superficie rappresentano un quarto <strong>della</strong> produzione<br />
<strong>svizzera</strong> di ortaggi. Fabbriche specializzate<br />
trasformano queste verdure in conserve, surgelati<br />
o pietanze già pronte.<br />
Verdure di stagione per il minestrone<br />
Il minestrone<br />
È un particolare tipo di minestra in brodo con<br />
molte verdure. Fra gli ingredienti più comuni vi<br />
sono: fagioli, cipolle, carote, sedano, patate e<br />
pomodori. Il minestrone è un piatto che varia a<br />
seconda <strong>della</strong> stagione rendendo impossibile definirne<br />
una sola ricetta. <strong>La</strong> preparazione di base<br />
prevede un soffritto di cipolla e carote a cui vanno<br />
unite, in seguito, le verdure scelte, tagliate a pezzi<br />
più o meno fini, a cui va aggiunta acqua o brodo<br />
portati a ebollizione. Tradizionalmente veniva preparato<br />
con le verdure disponibili in cucina<br />
al momento, permettendo di consumare anche<br />
quelle non freschissime ma specialmente quelle<br />
poco digeribili senza una lunga cottura. Per questo<br />
è considerato uno dei piatti poveri per eccellenza<br />
che incarna al meglio la filosofia <strong>della</strong> cucina<br />
contadina <strong>della</strong> Svizzera italiana. Oggi in commercio<br />
troviamo dei preparati di <strong>verdura</strong> fresca già<br />
porzionati, sminuzzati e miscelati.<br />
Affinché le vecchie varietà non vadano perse, la<br />
banca nazionale dei geni a Changins conserva<br />
campioni di semi. Contiene oltre 10‘000 varietà<br />
fra cui diverse centinaia di ortaggi.<br />
Ulteriori informazioni: www.cpc-skek.ch<br />
Alcune imprese in Svizzera<br />
si sono specializzate nella<br />
trasformazione di barbabietole<br />
crude e cotte.<br />
10<br />
11
Verdure<br />
per l’inverno<br />
Chi si nutre in modo sano mangia tanta<br />
<strong>verdura</strong>. Che fare però d’inverno quando non cresce<br />
la lattuga cappuccio? Acquistare <strong>verdura</strong><br />
giunta dall’estero dopo un lungo viaggio? Molto<br />
meglio mangiare per esempio formentino. Questa<br />
insalata particolarmente apprezzata qui cresce<br />
tutto l’anno in serra o sotto tunnel, anche a basse<br />
temperature. E poi fresca è sempre migliore perché<br />
contiene ancora la maggior parte delle vitamine.<br />
<strong>La</strong> cicoria belga, pure essa prodotta tutto<br />
l’anno in Svizzera (vedi pagina accanto) porta un<br />
po’ di variazione sul piatto delle insalate invernali.<br />
Verdura da conservare colorata<br />
D’inverno sono adatti come sani contorni anche i<br />
porri e i cavolini di Bruxelles. Ambedue sopportano<br />
basse temperature e sono raccolti freschi sul<br />
campo praticamente tutto l’anno. Le carote e le<br />
barbabietole portano un po’ di colore in tavola.<br />
Come le cipolle e il sedano – altri tipici ortaggi da<br />
conservare – dopo la raccolta sono immagazzinate<br />
a bassa temperatura e in un luogo buio. In<br />
tal modo rimangono fresche tutto l’inverno e sono<br />
rivendute al commercio secondo il fabbisogno.<br />
<strong>La</strong> scelta di <strong>verdura</strong> indigena è per natura maggiore<br />
durante la stagione calda che d’inverno.<br />
Con un pizzico di fantasia con le insalate e verdure<br />
invernali si possono però preparare gustosi<br />
manicaretti.<br />
<strong>La</strong> cicoria belga –<br />
regina delle tenebre<br />
Le piante per crescere hanno bisogno di<br />
luce. <strong>La</strong> cicoria belga, detta anche di Bruxelles,<br />
invece no. Infatti inizia a crescere davvero solo al<br />
buio. <strong>La</strong> cicoria di Bruxelles a dire il vero ha due<br />
vite. Nella prima la radice cresce sul campo<br />
durante i mesi estivi. In autunno la macchina per il<br />
raccolto separa le radici dalle foglie lasciandone<br />
solo qualche centimetro. Dopo la raccolta <strong>della</strong><br />
radice bisogna agire in fretta. Per la selezione e la<br />
pulizia rimangono solo 24 ore prima<br />
dell’immagazzinamento. A una temperatura leggermente<br />
al di sotto dei zero gradi le radici nel<br />
magazzino si godono dapprima una specie di<br />
letargo, protette da un sottile manto di gelo.<br />
Successivamente sono trasportate nei caldi cassoni<br />
di forzatura dove rinascono nella loro già menzionata<br />
«seconda vita». Nei cassoni, accatastati a<br />
torre, le piante di cicoria belga sono sistemate in<br />
fila come soldati. Dalle radici marroni spuntano<br />
poi le bianche foglie di insalata. Dopo tre settimane<br />
di crescita nei bui cassoni di forzatura la squadra<br />
di raccolta separa il grumolo dalla radice, suddivide<br />
i cespi in porzioni e li imballa per il<br />
commercio intermedio o per i clienti finali. Grazie<br />
al magazzinaggio la cicoria belga può essere prodotta<br />
scaglionata durante diversi mesi fino<br />
all’autunno dell’anno successivo. <strong>La</strong> stagione<br />
principale è però l’inverno.<br />
Trecce di cipolle fantasiose al mercato delle cipolle di Berna<br />
<strong>La</strong> cicoria belga cresce in bui cassoni<br />
12<br />
Zucche prelibate<br />
Negli ultimi anni le svizzere e gli<br />
svizzeri hanno riscoperto la zucca.<br />
Questa vecchissima pianta coltivata<br />
è originaria dell’America del<br />
Sud. Da noi la raccolta <strong>della</strong> zucca<br />
inizia nella tarda estate. In luogo fresco<br />
e asciutto le zucche mature possono essere<br />
conservate per diversi mesi. Un’altra possibilità di<br />
conservazione consiste nel congelare la purea di<br />
zucca e scongelarla solo al<br />
momento <strong>della</strong> preparazione<br />
<strong>della</strong> minestra. Dal punto<br />
di vista botanico la zucca non<br />
è una <strong>verdura</strong> bensì una bacca,<br />
quindi un frutto.<br />
13
Orticoltura<br />
a tavolino<br />
Chi produce <strong>verdura</strong> deve attenersi a<br />
numerose prescrizioni. L’orticoltore per esempio<br />
deve rispettare un avvicendamento. Non possono<br />
mai crescere due volte di seguito le stesse<br />
colture sullo stesso campo. Ciò serve fra<br />
l’altro a impedire che le malattie o gli organismi<br />
nocivi siano trasmessi alle piante successive.<br />
Le malattie e gli organismi nocivi<br />
tuttavia ricompaiono sempre. L’orticoltore in<br />
tal caso impiega moderni prodotti fitosanitari<br />
secondo severe regole. Occorre tenere un registro<br />
per quasi tutto quello che avviene nell’azienda.<br />
<strong>La</strong> plastica sul terreno protegge dalle erbacce mantiene le<br />
verdure pulite<br />
Ecco perché negli uffici delle aziende orticole si<br />
allineano numerosi classificatori. I controllori visitano<br />
regolarmente le aziende e verificano che<br />
tutto sia in regola.<br />
Rafforzare la fiducia <strong>della</strong> clientela<br />
Alle leggi prescritte dallo Stato si aggiungono i<br />
desideri degli acquirenti. Essi hanno compilato un<br />
intero catalogo di requisiti che tutti i fornitori e i<br />
produttori di <strong>verdura</strong> devono rispettare. Si tratta<br />
fra l’altro di settori come l’igiene, il magazzinaggio<br />
di prodotti per il trattamento, la sicurezza sul<br />
posto di lavoro o la rintracciabilità. Gli acquirenti<br />
con queste prescrizioni intendono assicurare la<br />
qualità e rafforzare la fiducia dei consumatori.<br />
Garantire la rintracciabilità<br />
Se un pomodoro, una barbabietola o una cicoria<br />
belga presenta un’irregolarità basta uno sguardo<br />
sull’etichetta per stabilire esattamente da quale<br />
produttore proviene il prodotto e dove è stato<br />
imballato. <strong>La</strong> filiera di ogni lattuga cappuccio e di<br />
ogni carota può essere rintracciata precisamente<br />
dal banco di vendita fino al campo.<br />
Sempre più <strong>verdura</strong> cresce in colture idroponiche<br />
Alta tecnologia<br />
nella serra<br />
I cetrioli, i pomodori, i peperoni e le melanzane<br />
crescono soprattutto nelle serre. Là sono<br />
protette dal freddo e da altri influssi meteorologici<br />
e crescono più in fretta. Grazie a questa cosiddetta<br />
coltivazione protetta le piante inoltre sono<br />
meno esposte agli organismi nocivi e alle malattie.<br />
Molti orticoltori usano sulle loro superfici i<br />
tunnel di plastica, più convenienti. Altri investono<br />
nelle serre di vetro nelle quali le finestre si aprono<br />
automaticamente quando è troppo caldo e un<br />
computer controlla il clima. Durante l’inverno<br />
nelle serre di vetro o di plastica degli orticoltori<br />
svizzeri cresce spesso il formentino che sopporta<br />
temperature molto basse. Già in febbraio inizia<br />
però la messa a dimora delle prime piantine di<br />
pomodoro che maturano in maggio. A questo<br />
scopo è necessario riscaldare la serra. Numerosi<br />
orticoltori cercano soluzioni per produrre il calore<br />
necessario in modo rispettoso dell’ambiente. Per<br />
esempio sfruttando il calore di recupero degli<br />
impianti a biogas.<br />
I vantaggi di hors-sol<br />
In un numero crescente di serre gli orticoltori<br />
pian tano gli ortaggi in un sistema idroponico. <strong>La</strong><br />
terra nel senso tradizionale non è più necessaria.<br />
Le radici delle piante crescono in un substrato<br />
artificiale, per esempio fibre di cocco, lana di roccia<br />
o terra speciale, e ricevono acqua e sostanze<br />
nutritive in modo mirato. Qualche anno fa la <strong>verdura</strong><br />
hors-sol non godeva <strong>della</strong> miglior fama. Oggi<br />
questo sistema di coltivazione, che richiede poco<br />
spazio, è considerato efficiente e rispettoso<br />
dell’ambiente. Dal punto di vista del sapore i prodotti<br />
praticamente non si distinguono dalle piante<br />
cresciute nella terra.<br />
14<br />
Vertical Farming<br />
Dagli Stati Uniti arriva l’idea del vertical farming,<br />
una speranza per il futuro che ha per scopo di coltivare<br />
frutta e <strong>verdura</strong> in grandi torri nei centri delle<br />
città. <strong>La</strong> <strong>verdura</strong> fresca sarebbe allora già là dove<br />
verrebbe consumata. Le vie di trasporto cadrebbero.<br />
<strong>La</strong> coltivazione su diversi piani farebbe risparmiare<br />
spazio. Nel sistema controllato inoltre sarebbero<br />
possibili maggiori rese con un minor impiego<br />
di prodotti fitosanitari. www.verticalfarm.com<br />
15
Le principali<br />
varietà di <strong>verdura</strong><br />
<strong>La</strong> carota à stata presumibilmente portata in Europa dall’Asia Anteriore<br />
attorno all’anno 1000 e proviene dalla carota selvatica. <strong>La</strong> carota è<br />
costituita da un cuore al centro e da una corteccia. Si distingue tra<br />
carota primaverile e carota invernale. Magazzinaggio durante l’inverno.<br />
L’elevato tenore di betacarotene rafforza la vista. Consumata cruda la<br />
carota facilita la diuresi e stimola la digestione.<br />
Il cavolfiore è un’infiorescenza. Si presume sia originario dalle coste<br />
mediterranee e da quelle occidentali dell’Europa. Il colore del cavolfiore<br />
è bianco. Le foglie lo coprono proteggendolo dal sole. Viene consumato<br />
cotto, più raramente crudo. È facilmente digeribile e contiene molta<br />
vitamina C, acido folico e calcio.<br />
L’insalata eisberg è originaria degli USA e deve probabilmente il suo<br />
nome al fatto che ai tempi veniva trasportata su ghiaccio per mantenerne<br />
la freschezza. Il cespo dell’insalata eisberg è molto compatto e le<br />
foglie sono spesse e croccanti. Può essere conservata nettamente più a<br />
lungo delle altre insalate a foglia.<br />
<strong>La</strong> lattuga cappuccio è originaria del bacino mediterraneo e proviene<br />
presumibilmente dalla lattuga selvatica. Forma profonde radici a fittone.<br />
D’estate la lattuga cappuccio cresce in campo aperto, in primavera e<br />
autunno in serra. Oltre alle insalate verdi esistono anche varietà rosse.<br />
<strong>La</strong> lattuga cappuccio è povera di calorie e stimola l’appetito.<br />
Il cetriolo è una pianta coltivata da secoli, proveniente probabilmente<br />
dalle zone calde e umide dell’India o dell’Africa. Con il 96 per cento<br />
presenta un tenore d’acqua molto elevato. I cetrioli non si conservano a<br />
lungo e inoltre sono sensibili al freddo. Da noi il cetriolo viene usato<br />
soprattutto nelle insalate. Presenta un tenore relativamente basso di<br />
sostanze nutritive contenute principalmente nella buccia.<br />
<strong>La</strong> cipolla da consumo è una pianta coltivata molto antica, proveniente<br />
probabilmente dal Vicino Oriente. Ha una buccia bianca, giallastra a<br />
bruna o rossa e viola. Oltre agli oli eterici che le conferiscono il sapore<br />
aromatico contiene molte vitamine, zucchero nonché potassio e altri<br />
minerali.<br />
<strong>La</strong> melanzana (Solanum melongena L.) è una pianta erbacea originaria<br />
dell‘India. <strong>La</strong> diffusione in Europa e nell‘area mediterranea è da attribuire<br />
agli arabi agli inizi del Medioevo. Il nome melanzana veniva interpretato<br />
anche come mela non sana, proprio perché è commestibile solo se cotta.<br />
<strong>La</strong> melanzana ha la proprietà di assorbire molto bene i grassi alimentari,<br />
tra cui l‘olio, consentendo la preparazione di piatti molto ricchi e saporiti.<br />
Il pomodoro proviene dall’America Centrale e del Sud. Da noi si è diffuso<br />
solo nel secolo scorso. In Svizzera oggi dal punto di vista quantitativo<br />
è in testa per quanto riguarda le quantità consumate. <strong>La</strong> pianta<br />
sensibile al gelo cresce solo nella stagione calda. I pomodori sono ricchi<br />
di vitamina C, carotina, acido malico e minerali.<br />
Il formentino, o valerianella, appartiene alla famiglia delle valerianacee.<br />
Anticamente veniva raccolto nei campi come erba avventizia e in<br />
seguito utilizzato in cucina. Il formentino è resistente al gelo ed è quindi<br />
adatto come insalata invernale fresca. Le tenere foglie sono delicate<br />
e vanno consumate rapidamente. Il formentino è ricco di vitamina C.<br />
<strong>La</strong> zucchina è originaria dell’India occidentale e del Messico. <strong>La</strong> buccia<br />
è gialla o verde, raggiunta la piena maturazione può pesare più di 2<br />
chili. Le nuove varietà sono anche color giallo vivo, verde chiaro o a<br />
forma di pera. Le zucchine contengono relativamente poca energia.<br />
Componenti importanti sono vitamine e minerali.<br />
Trovate altre varietà di <strong>verdura</strong> su internet sotto www.agricoltura.ch<br />
16 17
C’è sempre un<br />
ortaggio<br />
di<br />
stagione<br />
<strong>La</strong> <strong>verdura</strong> indigena cresce durante tutto<br />
l’anno. L’anno <strong>della</strong> <strong>verdura</strong> inizia in primavera<br />
con le prime insalate fresche e termina in autunno<br />
con la raccolta degli ortaggi da conservare.<br />
Cifre<br />
e<br />
fatti<br />
Gen. Feb. Marzo Aprile Mag. Giu. Lug. Agos. Sett. Ott. Nov. Dic.<br />
Asparago (verde)<br />
Asparago (bianco)<br />
Barbabietola<br />
Bietola<br />
Broccoli<br />
Carota<br />
Cavolfiore<br />
Cavolo<br />
Cavolo cinese c c<br />
Cavolo di Bruxelles<br />
Cavolo rapa c c c<br />
Cetriolo c c c<br />
Cicoria<br />
Cipolla<br />
Fagioli<br />
Finocchio<br />
Formentino c c c c<br />
Indivia riccia<br />
Insalata eisberg c c c<br />
<strong>La</strong>ttuga (verde e rossa) c c c c<br />
Melanzana c c c c c<br />
Pan di zucchero<br />
Peperone c c c c c c<br />
Pisello<br />
Pomodoro (tondo, a grappolo, cherry, peretti) c c c c c c<br />
Porro (verde e sbiancato)<br />
Rabarbaro<br />
Ravanello c c c c c<br />
Scorzonera<br />
Sedano rapa<br />
Spinaci<br />
Taccole<br />
Verza<br />
Zucca<br />
Zucchino c c c c c<br />
Circa 3‘300 aziende orticole svizzere nel<br />
2008 hanno prodotto 320 milioni di chili di <strong>verdura</strong><br />
in più di 100 colture diverse. 10 anni fa<br />
c’erano 1000 aziende in più. <strong>La</strong> superficie coltivata<br />
nel contempo è leggermente aumentata. Ciò<br />
significa: l’azienda media è diventata più grande.<br />
In tal modo i produttori hanno reagito alla crescente<br />
pressione sui prezzi e <strong>della</strong> concorrenza.<br />
<strong>La</strong> tendenza va chiaramente nella direzione di<br />
aziende più grandi che si specializzano in poche<br />
colture. I grandi Cantoni orticoli sono Zurigo,<br />
Argovia, Turgovia, Berna, San Gallo e Vaud.<br />
Più serre<br />
<strong>La</strong> superficie delle serre di vetro e di plastica è<br />
aumentata: negli scorsi anni è raddoppiata raggiungendo<br />
nel 2008 una superficie di 380 ettari<br />
di cui 200 ettari di serre con fondamento fisso. Per<br />
quasi la metà dei pomodori e dei cetrioli coltivati<br />
in serra si è trattato di colture idroponiche.<br />
pan di zucchero<br />
cavolo cinese<br />
barbabietole<br />
cabis bianco<br />
cetrioli<br />
porri<br />
lattuga cappuccio<br />
insalata eisberg<br />
cipolle<br />
pomodori<br />
carote<br />
Superfici coltivate 2008<br />
superficie in ha<br />
1996 2008<br />
ortaggi freschi campo aperto 6886 8897<br />
ortaggi freschi serra 760 1036<br />
ortaggi da conservare campo aperto 1510 1716<br />
ortaggi destinati alla trasformazione 3340 3273<br />
totale 12 496 14 922<br />
Consumo di ortaggi freschi pro capite<br />
e all’anno in Svizzera (2008)<br />
Produzione di <strong>verdura</strong> in Svizzera nel 2008<br />
(in tonnellate)<br />
fresco fresco e da conservare da conservare c = per lo più coltura coperta<br />
18 0 10 000 20 000 30 000 40 000 50 000 60 000 70 000 19<br />
9<br />
8<br />
7<br />
6<br />
5<br />
4<br />
3<br />
2<br />
1<br />
0<br />
pomodori<br />
carote<br />
eisberg<br />
meloni<br />
peperoni<br />
indigena<br />
cipolle<br />
cetrioli<br />
importata<br />
zucchine<br />
lattuga<br />
cappuccio
Sommario<br />
Pagina<br />
Ortaggi freschi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2<br />
Verdura in campo aperto nell’orto <strong>della</strong> Svizzera .................... 4<br />
Faccio la spesa dal contadino .................................... 6<br />
Acquistare in azienda o al supermercato .......................... 8<br />
Varietà nuove sostituiscono quelle vecchie ........................... 10<br />
Verdura fast food . ............................................ 11<br />
Verdure per l’inverno .......................................... 12<br />
<strong>La</strong> cicoria belga – regina delle tenebre ............................ 13<br />
Orticoltura a tavolino ......................................... 14<br />
Alta tecnologia nella serra ..................................... 15<br />
Le principali varietà di <strong>verdura</strong> ................................. 16<br />
C’è sempre un ortaggio di stagione .............................. 18<br />
Cifre e fatti ................................................. 19<br />
Impressum<br />
Editore: LID Servizio d’informazione agricola, Berna<br />
Concezione e testo: David Eppenberger,<br />
eppenberger-mediagmbh, Michele Piffaretti, Coldrerio<br />
Traduzione: Regula van den Berge<br />
Con il sostegno di<br />
Grafica: atelierQuer, Rena Witschi, Niederwangen<br />
Foto: Christian Hilbrand, David Eppenberger, VSGP, LID,<br />
Sortengarten Hochschule Wädenswil, aid, Zemag,<br />
Giovanni Barberis<br />
Il presente opuscolo è ottenibile gratuitamente presso:<br />
UCT Unione Contadini Ticinesi<br />
Via Gorelle, 6592 S.Antonino<br />
Tel: 091 851 90 90, fax 091 851 90 98<br />
e-mail: comande@agriticino.ch<br />
Oppure<br />
LID <strong>La</strong>ndwirtschaftlicher Informationsdienst<br />
Weststrasse 10, 3000 Berna 6<br />
Tel. 031 359 59 77, fax 031 359 59 79<br />
e-mail: info@lid.ch, internet: LID-CH<br />
link<br />
www.agricoltura.ch<br />
www.swissveg.com<br />
www.5algiorno.ch<br />
www.orti.ch<br />
giugno 2010 – 5000 ex.<br />
Tirocinio di orticoltore/orticoltrice<br />
Fare <strong>della</strong> <strong>verdura</strong> una<br />
professione? Nella<br />
formazione di base di<br />
tre anni i futuri orticoltori<br />
e le future orticoltrici<br />
imparano tutto<br />
quanto è necessario<br />
sapere per produrre<br />
<strong>verdura</strong> con successo.<br />
Ulteriori informazioni:<br />
www.agri-job.ch