Giornale dei Navigli n. 10 - 11 marzo 2022

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10 CRONACA Venerdì 11 Marzo 2022 Qu4ttro PaSsi a CoRsico A cura di Noi di Corsico - Via L. Salma 37 20094 Corsico - noidicorsico@yahoo.it I NON LUOGHI DEDICATI A... ... Modesto Gallone 1808 – Registro dei battesimi della chiesa parrocchiale dei santi Pietro e Paolo a Corsico: 29novembre “Battezzato Modesto Gallone, figlio di Giuseppe Antonio Gallone e di Adelaide Ghislanda. Nato alle ore 3 di ieri italiane, venne oggi giorno 29 alle ore 24 circa battezzato in questa Parrocchiale Chiesa da me viceparroco… Don Agostino Soresina.” È con l’arrivo del sig. Modesto che, a dispetto del nome, l’attività della famiglia Gallone ottiene grande successo. I Gallone, come tante altre famiglie di Corsico, si dedicavano al commercio e alla conservazione dei formaggi: acquistavano i formaggi da alcuni operatori del Pavese in particolar modo dai De Vecchi della cascina Mirasole, dai fratelli Rocchi della Chiesarossa, dai fratelli Formenti di Opera, dai Pizzini di Pizzolano, da Cesare Gallotti e Gaspare Oldrati di Rosate e da Goglio di Motta Visconti. Una volta acquistati, e opportunamente stagionati nelle casere, i formaggi partivano e raggiungevano le destinazioni finali: Firenze, Roma, Bologna e Trieste, città estere come Vienna, Parigi e Marsiglia, ma anche località lontane come Budapest, Costantinopoli, Odessa e l’Inghilterra. Modesto Gallone era proprietario di una prima casa, con bottega da lattaio e casera da 2.000 forme, e di un secondo edificio decisamente più ampio. Quest’ultima “casa” comprendeva due granai, una scuderia per cavalli, una rimessa, quattordici locali adibiti ad usi diversi e sei magazzini per stagionare il Grana, di cui uno, il più grande, in grado di contenere complessivamente 12.000 forme di formaggio. In La cappella della famiglia Gallone nel cimitero di Corsico. aiuto alla notevole attività della famiglia dobbiamo anche annoverare 14 uomini e 2 donne annotati nel testamento come “personale di servizio domestico e commerciale”. Il patrimonio lasciato in eredità dal sig. Modesto era di lire 1.609.199, di cui solo il 5% costituito da immobili. La rimanenza erano merci e frutti di attività commerciale, patrimonio notevole ben superiore a tanta nobiltà di allora. In un resoconto riguardante l’EXPO di Parigi del 1878 si sottolinea come il Grana e il Gorgonzola italiani fossero gli unici formaggi noti all’estero insieme ai caci francesi. Vengono assegnate sei medaglie d’oro, e due di queste riconoscono il valore del formaggio italiano: una alla ditta Zazzera e Polenghi di Codogno e l’altra alla ditta Modesto Gallone. La relazione cosi racconta: “I premiati sono tutti produttori, tranne la ditta Modesto Gallone, che è casa di commercio, (...) una delle più reputate di Milano, (...) ma in Italia si troverebbe assai difficilmente un Grana come quello esposto dalla ditta Modesto Gallone.” Modesto non poté vedere questo riconoscimento perché morì tre anni prima. Ma la sua fu una vita che produsse ricchezza alla sua famiglia e prosperità all’intero paese. Ebbe 13 figli: sette femmine e sei maschi, che erediteranno le attività paterne. Oltre all’attività lavorativa i Gallone lasciarono il segno in Corsico anche dal punto di vista politico e sociale. Nelle elezioni parziali amministrative del 30 luglio 1905, per la nomina di sei consiglieri, due figli di Modesto vennero eletti: si trattava di Gallone Cav. Alessandro e Gallone Aristide. Entrambi ricoprirono anche la carica di sindaco: Aristide dal 19 novembre 1896 all’8 aprile 1897 e Alessandro dall’8 aprile 1897 al 13 novembre 1910. Un altro dei figli, il sig. Enrico, fondò la Banda musicale del paese, ancora oggi attiva. In città non c’è via, piazza o luogo che ricordi questa famiglia. Solo al cimitero troviamo la cappella di famiglia e davanti ad essa una targa che ricorda Enrico, fondatore della banca musicale. Tarcisio Sanzani CORSICO Artiste e artisti in mostra all’Omnic omprensivo: “Il volto nascosto della scienza” CORSICO ( ces) Martedì 8 marzo alle ore 17, presso l’Omnicomprensivo di viale Italia 26, è stata inaugurata la mostra “Il volto nascosto della scienza”. Aperta fino all’11 marzo dalle ore 9 alle 14. “A m- basciatr ici” delle talentuose scienziate saranno le opere di artisti e artiste del nostro territorio. Siamo lieti di presentare i lavori di artisti e artiste, che hanno deciso di sposare il progetto della classe 3F, partecipando alla mostra con alcune loro opere İn un’unione perfetta tra arte e scienza, tra passato e presente, una trentina di scienziate e una decina di artiste e artisti apriranno le porte delle loro menti geniali e creative a tutti coloro che vorranno avvicinarsi alle loro vite e conoscere i loro talenti. I nomi e volti dell’arte e della scienza Candida Pisati con Margherita Hack, Giosi Civaschi ed Elisa Garofoli rispettivamente con Ritorno al futuro, e AstroSamantha dedicato a S a- mantha Cristoforetti, ci conducono alla scoperta delle galassie e dello spaz i o. Teresa Armas con Rosalind Franklin, Antonella Prota Giurleo ch e omaggia Rachel Carson; e Rita Carelli Feri, con Rina Monti e Patrizia Bogliun con La donna nella ricerca, esplorano invece il mondo della biologia e della med i c i na. Antonio Sormani de dica Perturbazioni a Va n- dana Shiva. Con Ipazia Emanu ela Volp e ci presenta l’i c o n i ca martire della libertà di pensiero, mentre Lidia Vital i con Scienziata-diva omaggia Hedy Lamarr, la stella di Hollywood che inventò il wi-fi. Ispirandosi a un’imp ortante pellicola, Santina Cic eri con Il diritto di contare celebra le grandi scienziate della NASA. Con questa mostra l’ar te e la scienza sono alleate per sconfiggere lo stereotipo che descrive gli scienziati, i matematici, gli ingegneri come professionisti dotati di scarsa fantasia. L’ingegnera Chiara Gris anti, autrice insieme ad altre 14 professioniste d e l l’Associazione italiana donne ingegneri e architetti (Aidia) di Milano, del libro Il mio lavoro è una favola, ci farà capire quanto errati siano questi pregiudizi. Il progetto della 3F Con il progetto della 3F, realizzato con il supporto della 5I, e coadiuvato dalle Prof.esse Maria Ferrucci e Adelaide Muraca, tutti e tutte insieme potremo celebrare queste straordinarie donne di scienza, così che non siano più considerate “il volto nascosto” del nostro passato, ma ispiratrici, protagoniste e interpreti del nostro presente e futuro. A cura dell’ufficio stampa classe 3F, liceo delle scienze umane, Liceo Vico. v
Venerdì 11 Marzo 2022 C RO N AC A 11 FOCUS Imprenditoria giovanile: da un piccolo sogno ad una grande realtà (ces) Sempre più giovani sognano di diventare imprenditori di successo, ma quanti ci riescono davvero? Men o di un’impresa su 10 è di un g iovane e, considerato che l’età media del Paese è molto elevata, un dato del genere implica che tra le nuove generazioni ci sia una diffusa difficoltà nell’emergere nel mondo del lavoro; un’u l teriore informazione a supporto di questa tesi è ben evidente dal fatto che le start-up o le società dirette da under 35 rappresentano solo l’8% del tessuto imprenditoriale italiano. Perché la situazione sta degenerando così radicalmente? Le problematiche principali sono di certo due: la così detta fuga di cervelli, e la mancanza di sussidi da parte dello Stato. In primo luogo, cosa si intende con fuga di cervelli? Con questa terminologia, giovani ragazzi e ragazze, non trovando terreno fertile nel Paese, tendono a partire per l’estero, così che possano essere offerti loro orizzonti più ampi. Questo fattore sta dunque favorendo l’incremento di dati statistici, come quelli sopra citati, comportando, perciò, una diminuzione dei giovani imprenditori italiani nella penisola. In seguito, fondamentale è il ruolo quasi del tutto assente dello Stato. Purtroppo, lo Stato tende a non prestare particolare supporto alle regioni in cui prendono piede giovani, energiche ed interessanti realtà, non garantendo sussidi adeguati allo sviluppo di questi progetti. Un ulteriore fattore decisivo in quest’ottica è stata la pandemia, la quale ha abbattuto del tutto le ambizioni dei giovani, come riportato dalle indagini sulla nati-mortalità delle imprese nella fase più acuta del Coronavirus e nel periodo immediatamente successivo. È necessario quindi invertire il trend per garantire al Paese una posizione di rilievo nell’e conomia europea anche nei prossimi decenni, quando l’attuale classe imprenditoriale dovrà lasciare il posto alle nuove matricole. E-Day Nonostante questo, non bisogna pensare che i giovani si siano abbandonati alla disperazione e alla passività, preferendo il lavoro dipendente ad esperienze in cui sono capi di sé stessi, anzi. Con il passare degli anni, i giovani hanno infatti capito come poter utilizzare al meglio i social network in ambito business, sfruttando così tutte le possibilità di cui dispongono. Grazie a questi progressi, hanno avuto l’opportunità di spiccare realtà come E-Day, una società che offre un’esperienza social ai propri clienti organizzata sotto tutti i punti di vista: dalla cura dei profili e delle campagne pubblicitarie, alle realizzazioni dei contenuti con estrema professionalità. Nata dall’idea di tre giovani ragazzi di Vittoria (RG), Daniele e Lorenzo G uastella - già creatori della community Instagram DnaDaBomber, che conta 1 milione di follower - e F l a- vio Formica, E-Day si sta sempre più sviluppando, grazie anche alle conoscenze che stanno acquisendo i tre 19enni nel corso del loro attuale corso di studi. Infatti, l’essere director di una nuova realtà non preclude la possibilità di continuare a studiare e ad apprendere, ed è proprio ciò che stanno facendo loro, i quali stanno continuando ad aggiornarsi grazie al corso ITS-Esperto New Media Marketing presso l’associazione ITSIncom di Busto Arsizio (VA). Daniele, Lorenzo e Flavio hanno quindi lasciato la loro terra natale per trasferirsi in Lombardia, a causa della mancata presenza di corsi simili in Sicilia, proprio per l’ass enza di un valido intervento statale, così da poter proseguire con il loro progetto, che oggi continua a progredire e a svilupparsi, tanto che la piattaforma PiazzaGrande, adibita al talent management, ha raccolto un totale di 3 milioni di follow er. Cosa ci insegna questo? Che è ora di mettersi a ll’opera! Se si volta lo sguardo indietro nella storia, è possibile constatare che le innovazioni non siano state introdotte dalla “vecchia guardia” ma dai ragazzi, vogliosi di lasciare un segno, dunque perché non dar loro una chance? Cristiana Ciavola v
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