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Giornale dei Navigli n. 10 - 11 marzo 2022

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Venerdì <strong>11</strong> Marzo <strong>2022</strong> SPECIALE UCRAINA 5<br />

“Un gesto seppure piccolo di chi offre, diventa un grande gesto per chi riceve” (traduz .)<br />

buia della storia contemporanea:<br />

fra questi segnalo<br />

l’appello di 250 presbiteri<br />

della Chiesa ortodossa russa<br />

alla riconciliazione e alla<br />

fine della guerra promosso<br />

dalla Comunità monastica<br />

di Bose. Come ha scritto<br />

papa Francesco: “C’è<br />

un’architettura della pace,<br />

nella quale intervengono le<br />

varie istituzioni della società,<br />

ciascuna secondo la<br />

propria competenza, però<br />

c’è anche un artigianato<br />

della pace che ci coinvolge<br />

tu tt i” (Papa Francesco,<br />

“Fratelli tutti”).<br />

Don Domenico Sirtori,<br />

Parroco di Corsico<br />

Da don Enrico<br />

Dalla “Storia in bianco<br />

e nero” alle tante<br />

“storie a colori”<br />

Pochi giorni fa i giornali<br />

parlavano delle esercitazioni<br />

militari ai confini<br />

d e l l’Ucraina, fatte in grande<br />

stile e pensavo: “Ecco uno<br />

sfoggio di grandezza da<br />

parte <strong>dei</strong> Russi, per far vedere<br />

quanto sono forti…” e<br />

a n ch’io non mi sarei immaginato<br />

della catastrofe<br />

che invece da lì sarebbe<br />

scaturita. Sono un appassionato<br />

di film storici e nella<br />

mia mente ci sono tante<br />

immagini in bianco e nero<br />

degli orrori dell’u lt im o<br />

c o n f l i tto… Ma ora eccomi<br />

qui a pensare, a colori, in<br />

tempo reale a queste persone<br />

che, nel giro di una<br />

manciata di ore, si sono<br />

ritrovate senza niente, senza<br />

futuro e senza radici. Ho<br />

conosciuto la scorsa estate<br />

una donna che come impiego<br />

faceva la badante.<br />

Non mi sembra vero di<br />

averla ritrovata qui, proprio<br />

ieri, come profuga con i<br />

suoi tre figli. Rifletto su<br />

questi eventi e mi dico che<br />

misteriosamente i confini<br />

delle nostre società sono<br />

diventati estremamente labili:<br />

non c’è più nessuno<br />

che possa essere cosi lontano<br />

da essere “estrane o”<br />

alla mia vita così che non<br />

debba riconoscerlo “f rate l-<br />

lo/s orella”. Da prete sono<br />

abituato a dire queste due<br />

parole ma questa situazione<br />

bellica mi sta portando<br />

con i piedi per terra a capirne<br />

il significato profondo.<br />

La guerra, come ci ha<br />

detto papa Francesco in<br />

“Fratelli tutti”, è il fallimento<br />

dell’umanità e una<br />

resa vergognosa alle forze<br />

del male. È facile diventare<br />

oggi i professoroni della<br />

guerra, così come lo sono<br />

stati tanti attorno al virus.<br />

Ma qui ci sono ferite nella<br />

carne della gente, di gente<br />

concreta, che proprio il Signore<br />

mi impegna a riconoscere<br />

“fratello/s orell<br />

a”.<br />

In pochissimi giorni si è<br />

concretizzata questa inaccettabile<br />

follia e questa regressione<br />

storica che è la<br />

guerra: chi si è mosso forse<br />

aveva <strong>dei</strong> “dir itti” da difendere<br />

o qualche “cr isi” da<br />

risolvere. Ma lo ha fatto<br />

calpestando altri diritti e<br />

generando altre spaventose<br />

crisi. Ora sto guardando al<br />

futuro e mi chiedo quale<br />

ordine mondiale si stia<br />

pensando: e ancora di più<br />

ritengo debba essere quello<br />

dove le persone possano<br />

vivere volendosi davvero<br />

bene, come mi insegna il<br />

Maestro, dalla Croce: “…<br />

ecco la tua madre, ecco il<br />

tuo figlio”.<br />

Davanti al telegiornale ripenso<br />

a parole gravi che ci<br />

ha consegnato papa Francesco:<br />

“Deter ioramento<br />

delle relazioni internazionali,<br />

cambiamento di rotta<br />

in Europa, rispetto della<br />

legalità internazionale, rilancio<br />

del dialogo e della<br />

cooperazione, difesa <strong>dei</strong> diritti<br />

umani, coerenza nelle<br />

Nazioni Unite, sicurezza<br />

nel mondo e non solo negli<br />

Stati sovrani, perseguimento<br />

<strong>dei</strong> propri scopi a danno<br />

degli altri, disprezzo della<br />

propria vocazione di uomo<br />

e di donna…”<br />

Mi dicevo qualche mese<br />

fa: “Ma come è esagerato<br />

questo Papa!” ed invece sto<br />

vedendo come davvero fosse<br />

una analisi puntuale e<br />

profonda. L’augurio che mi<br />

faccio è di poter volere il<br />

bene delle persone che incontro<br />

sulla mia strada,<br />

senza teoria ma con la capacità<br />

di essere vicino, come<br />

un fratello in Cristo.<br />

Don Enrico Porta – Parroco a<br />

Romano Banco (Buccinasco)<br />

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