Jay Asher – 13 - nonsolofantasy

Nessuna risposta.
— Ho lasciato delle cassette sul tavolo da lavoro.
— Per la tua ricerca?
Fermi tutti! E se lei si mette ad ascoltarle? E se, per vedere
cosa sono, ne infila una nello stereo?
E se becca Hannah che parla di me?
— No, guarda. Non importa — dico. — Le prendo poi.
— Posso portartele io.
Resto in silenzio. Non è che le parole mi si bloccano in
gola. È che non so cosa dire.
— Sto uscendo comunque. Non c'è più pane e volevo
prepararti dei panini per domani.
Sorrido. Ogni volta che resto fuori fino a tardi, mamma
mi prepara un panino per la scuola. Io protesto e le dico sempre
di non farlo: posso prepararmelo io quando torno. Ma lei
è contenta così. Dice che le ricorda quando ero piccolo e
avevo bisogno di lei.
— Dimmi solo dove sei.
Chinandomi sulla panca di metallo, dico il primo posto
che mi viene in mente. — Da Rosie's.
— Il fast-food? Riuscite a studiare in quel posto?—
Aspetta una risposta, che io non ho. — Non è troppo rumoroso?
La strada è deserta. Niente macchine. Niente rumori.
Niente casino di sottofondo. Sa che non sto dicendo la verità.
— Tra quanto esci di casa? — chiedo.
— Il tempo di recuperare le cassette.