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23_03_18 santangelo-avellino.pdf

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E, mentre attraversiamo boschi di castagni di tutte le

età solcati da rivoletti che balzano scintillanti su nitide

pietraie, mentre la natura, qui, più che altrove, ingemma

di poesia la nostra dolce Irpinia, con un particolare cesello

di deliziose curiosità e di strani ghiribizzi che vi

entusiasmano il cuore, il gridio dell’avvocato – che questi

luoghi conosce a menadito – vi distrae rumorosamente le

orecchie.

Fino a Chiusano – correndo sotto la cappa di una montagna folta

di tronchi – il paesaggio è veramente incantevole, direbbe un

romantico. Chiusano ha l’appellativo di un Santo, San Domenico

di Guzman (credo), il santo più turista dell’antichità!

Mentre voi siete attratto nell’orbita delle considerazioni misticopagane,

l’avvocato prodigio spiffera ad una signorina che ha

emesso un piccolo grido di terrore, per il rimbalzo della Spa

lungo un ponte indifeso: «Ah, signorina, v’intestardite ancora

con le jubes-cullottes in questi viaggi! Le nostre nonne

portavano le gonne a campana per avere il benefizio del

paracadute nel salto all’abisso.

Sapienza antica: imitatela! Omne tulit punctum…».

La considerazione, all’agrodolce, è savia, quantunque

nessuno abbia compreso il latino dell’avvocato – ma

Chiusano, frattanto, è alle nostre spalle – e ci

ricongiungiamo oltre Parolise alla strada nazionale, che

da questo incrocio conduce ad Avellino ampia e

comodissima.

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