23_03_18 santangelo-avellino.pdf
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Il giorno, che s’inoltra, sveglia i semidormienti e
nell’interno dell’autobus comincia il vocio.
La lattiginosa nubecola, che ondeggia sul Calore, che
scorre di un verde cupo a valle, mette un frizzo nelle
carni. Antonio litiga con i viaggiatori che son venuti col
danaro non contato, Vincenzino sorride per l’implacabile
meticolosità nell’esigere del compagno.
Ecco il passaggio a livello … al solito senza custodia … con
un’ironia di cartelli di segnalazione, fatti non per gli
analfabeti, e posti quasi sul binario della strada ferrata,
quando il Touring Club ne prescrive la giacitura per lo meno a
duecento metri da quella.
Possiamo azzardarci ad un secondo inciso per voi, o burocrati
delle FF. SS. perché vogliate interessarvi della faccenda che
costituisce un perpetuo pericolo per i transitanti?
Sorpassato di slancio, con un magistrale cambio di velocità e
a tutto acceleratore, il vecchio ponte sul Calore, angusto
tanto che la macchina pare confezionata su misura, da
questa valle – ove per poco le meraviglie di Prometeo, il
vapore con la strada ferrata, il motore con l’automobile e
dell’idraulica, con i pastifici Del Sordo si sono intersecate
nella vivida loro opera di progresso – ci inerpichiamo
per tortuosi contorcimenti a Montemarano.