Voci di Moda n. 53 del Dicembre 2023

Editoriale
Duemilaventiquattro
Siamo a fine anno, tempo di bilanci, quelli di chiusura e
quelli preventivi per l’anno che verrà, il duemilaventiquattro,
scritto proprio così, in corsivo, come si fa sugli assegni,
ormai in via di estinzione, come molte altre parole scritte e
dette, per colpa della digitalizzazione, che molto ha semplificato,
ma che molto ha anche tolto. Scriviamo sempre
meno, parliamo sempre meno, perché spesso la tastiera dei
nostri telefonini, con la quale inviamo messaggi ed emoticon,
sostituisce la bellezza di uno scritto o la sfumatura di
un discorso, accompagnato magari da una nostra espressione
“live”, di gioia o di tristezza, ma che ha volte vale più
di molti messaggi.
I bilanci di fine anno sono sempre molto importanti, in
quanto contemporaneamente guardiamo al passato e al
futuro, evocano in ognuno di noi resoconti, considerazioni
e ricordi. Analizziamo gli obiettivi raggiunti, non solo in
campo lavorativo o economico, ma soprattutto in quello
interiore, perché i sentimenti e le emozioni sono il sale della
vita. Ripercorriamo allora i momenti felici vissuti, le giornate
difficili, le persone che abbiamo incontrato, e come in una
serie tv, che tanto vanno di moda, rivediamo le puntate,
belle o brutte, intense o scarne, ma che hanno segnato un
altro anno della nostra vita. Allora, ogni volta che sostituiamo
nelle nostra case il calendario, gesto che ci ricorda che
siamo invecchiati di un anno, ricordiamo anche che invecchiamo
solo quando smettiamo di sognare, quando i progetti
lasciano il posto ai rimpianti. Ogni anno che trascorre
mi insegna comunque che alla fine la felicità sta veramente
nelle piccole cose, nel
tempo preziosissimo
passato in famiglia o
con gli amici, nei gesti
e nelle attenzioni
che hanno reso più
serene e fiduciose le
persone che abbiamo
incontrato, nel
sorriso sincero di un
figlio o di un nipotino. Pensiamo anche che in alcune situazioni
potevamo fare di più, con il rimpianto magari di non
aver prestato attenzione ad una richiesta di aiuto, magari
timida e velata. Allora nel nostro bilancio preventivo, oltre
alle entrate ed alle uscite, inseriamo con impegno altre due
parole importanti, solidarietà e sincerità, perché l’egoismo e
la falsità stanno rovinando il mondo. Ritorniamo a comunicare
con le parole e con i gesti, usiamo il telefonino per le
cose importanti e veramente necessarie e se dobbiamo dimostrare
affetto verso le persone che amiamo, usiamo sempre
meno i soliti tre cuoricini, usiamo di più il nostro volto,
che è l’area del corpo più importante sul piano espressivo
e comunicativo e sfruttiamo il bellissimo dono della voce
per dire tre magiche parole….ti voglio bene!! Rifacciamo
nascere nella capanna del nostro cuore quella luce che accende
il mondo, che per fortuna non richiede mai nessuna
connessione!! Buon duemilaventiquattro!!
Sergio Manzoni
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