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La Torre di Veglia n 2 marzo-aprile 2024

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LA TORRE DI VEGLIA

Anno LXIII - n° 2

marzo/aprile 2024

“Poste Italiane spa sped. abb. post. D/L 353/2003

(conv. in L.27/2/2004 n° 46)

art. 1. comma 2, dcb tv”

PERIODICO BIMESTRALE

DELLA PARROCCHIA

DI SAN GIACOMO DI VEGLIA


Redazionale

en ritrovati lettori e lettrici di Torre di Veglia!

eccoci arrivati nuovamente nelle vostre case con questo numero

che ha un’atmosfera primaverile e il pensiero e il cuore rivolto

alla Pasqua in arrivo, e quindi speriamo che la riflessione di Don

Giulio su questo tema vi piaccia e sia fonte di ispirazione per

vivere al meglio questo momento importante dell’anno liturgico.

Sembrava ieri che parlavamo di feste di Natale e Capodanno…

e il tempo è veramente volato, ma all’interno troverete alcuni

articoli su alcune esperienze rilevanti vissute nella nostra

comunità nel periodo post-natalizio, come il Panevin, il presepe,

e poi il carnevale…

Ci auguriamo come sempre di essere una compagnia valida e

interessante nelle vostre letture, per tenervi aggiornati su ciò che

bolle in pentola in parrocchia e non solo!

Buona Lettura!

La Redazione


ANNO LXIII – N. 2

MARZO-APRILE 2024

Autorizzazione Tribunale TV N. 671 DEL 24/11/1987

“Poste Italiane spa sped. abb. post. D/L 353/2003

(conv. in L.27/2/2004 n° 46) art. 1. comma 2, dcb tv”

PERIODICO BIMESTRALE

DELLA PARROCCHIA

DI SAN GIACOMO DI VEGLIA

Direttore responsabile:

don Gian Pietro Moret

Coordinatore redazione:

Angelo Turbian

Redazione:

Maria Teresa Cesa,

Stefania Chies,

Bruno Dall’Anese,

Raff aella Marcon,

don Giulio Fabris,

Elisa Frare,

Giancarlo Pitasi,

Angelo Turbian,

Marta Zanette

Impaginazione:

Elisa Frare

Stampa: Tipse Vittorio Veneto

Redazione e Amministrazione:

Piazza Fiume, 58

San Giacomo di Veglia TV

tel. 0438.500295

redazione.torrediveglia@gmail.com

www.sangiacomoapostolo.it

e-mail: sangiacomodiveglia@libero.it

sito a cura di: Federica Spinazzè

La riflessione e l’invito di don Giulio pagina 2

Salmo 118/119 4

Le Liturgie con Diaconi e laici 5

Il nostro Grazie ad Isolina 6

Orari della Settimana Santa 7

Relazione di fine anno 2023 8

Bilancio Parrocchiale del 2023 10

Tra mascherine e giochi 11

Accoglienza 12

Immagini e ricordi dei tempi passati 14

Non si può essere cristiani da soli 16

In cucina con Giulia 18

Permafrost e surriscaldamento 19

L’angolo del benessere 20

Progetto A.N.N.A. 21

Calcio Vittsangiacomo 22

Dall’Archivio Parrocchiale 23

Le famiglie ricordano e Orari Sante Messe 24

In copertina: IL CRISTO PORTACROCE del Vasari di Marini Rosy

TECNICA AD ACQUARELLO SU SETA

Hanno collaborato a questo numero:

Per Richiesta Certificati Storici inviare email a:

archivio.sangiacomo@libero.it

Per scaricare il modulo di richiesta

visitare il sito della parrocchia

Finito di redigere

il 21 – 2 – 2024

don Giulio FABRIS

Francesca ZAROS

Animatori e Gruppo GIOVANI

Marta ZANETTE

Giulia MAIUTTO

Andrea DE NADAI

Mauro POLDELMENGO

TERRA FERTILE

Assunta OSSI

Rosy MARINI

Nicola ZILIOTTO

Antonia BOLZAN e le CATECHISTE

Pietro OSSI


Marzo•

Aprile

2024

24

2

Carissimi,

tra poco festeggeremo la Pasqua. È lui, Cristo, la

nostra pace: il Dio che non solo “discese dal cielo”

per entrare nel nostro mondo e trasformarlo

del tutto; addirittura “discese agli inferi”, bevendo

il calice del dolore fino alla feccia con l’intento di

insegnarci che la sofferenza, vissuta senza fede, fa

impazzire. Però il dolore, se affrontato con lo sguardo

del Figlio di Dio, crea un capolavoro, fa germogliare

testimoni della fede disposti a dare la vita,

a farsi uccidere per annunciare che Cristo vive in

ciascuno di noi.

Oscar Romero ucciso mentre alzava il calice del

sangue di Cristo è morto perdonando, dopo aver

insegnato alla sua gentex a riporre la propria speranza

in dio, quel Dio che non è interessato al nostro

peccato, ma al nostro benessere integrale, alla

salute dell’anima e del corpo. La nostra fede nella

risurrezione che è un inno alla vita, ci fa gridare con

certezza: “È risorto!”, e ci dà la forza per ricominciare

con gioia.

È risorto per chi cerca senza mai trovare, per chi

dubita o è scettico, per chi chiede senza trovare risposte,

per chi ha tradito e non si sente perdonato.

d

È risorto e ha una parola di speranza da dire al giovane

che cerca la libertà, all’adulto che aspira ad

essere autentico, all’anziano cui basta l’essenziale, al

morente che intravede cieli nuovi e terra nuova. È

risorto e la sua morte genera vita: paradosso possibile

solo a Dio, che vuole far brillare il suo volto sul

nostro volto e comunicarci la pace.

Sbaglia chi pensa alla risurrezione di Gesù come a

un fatto che riguardi lui solo. È un fatto che ha una

ricaduta sulla vita di ciascuno di noi: riguarda la

nostra salvezza, la nostra vita di tutti i giorni, il nostro

futuro. Da quel fatto, da quella sorgente è scaturita

la grazia che arriva a salvare ognuno di noi.

Se Lui non fosse risorto sarebbe stata inutile la sua

morte di croce. Sarebbe stata la fine di un fallito;

e noi saremmo stati trascinati in questo rovinoso

fallimento. Invece la sua risurrezione è la prova che

né la morte, né il peccato, hanno potuto compromettere,

rendere inefficace la sua azione redentrice.

La risurrezione di Cristo è il fatto più saliente della

storia, ma è anche il più provocatorio rispetto al

nostro vivere oggi. Nel giorno di Pasqua, la Chiesa

ci invita ad un grande pellegrinaggio a quella tom-

LA TORRE TORRE DI VEGLIA VEGLIA


d

Marzo• Aprile 202424

LA TORRE TORRE DI VEGLIA VEGLIA

3

ba, rimasta vuota, abbandonata dall’unico risorto

di tutti i tempi e di tutti i luoghi. La chiesa ci invita

a recarci pellegrini a quel luogo, unico al mondo,

dove avvenne quel fatto irripetibile, la risurrezione

di Gesù. Siamo invitati a riempire gli occhi e la

mente di stupore. Ci dice la liturgia: “Questo è il

giorno che ha fatto il Signore, giorno unico e irripetibile,

andate e portate a tutti la gioia del Signore

risorto”.

Il compito di noi cristiani è far sbocciare nel deserto

di tanti cuori il fiore bello e profumato della

gioia, della collaborazione, della fraternità, dell’a-

more.

La fede

come un dono

Qualcuno potrebbe obiettare: “A

che serve sognare il giorno di Pasqua

se domani comincerò ancora la stessa

vita, con le stesse rogne e le stesse croci?”.

Questo è il concetto di “croce” vissuta in

modo negativo, non come trampolino di

lancio verso la risurrezione, ma come pietra

d’inciampo, pietra di scandalo.

Maria ai piedi della croce, dove la fede è messa

alla prova, riassume e rappresenta tutti noi.

Per questo anche quest’anno siamo invitati a

metterci in ginocchio davanti al crocifisso. Davanti

alla croce capiamo quanto futili siano tanti nostri

desideri e inconsistenti certi pensieri. Davanti alla

croce impariamo a vivere felici nonostante impariamo

a rileggere la nostra esistenza e quella altrui in

modo nuovo, meno superficiale e più solidale. Il

crocifisso ci incoraggia ad affrontare la vita dalla

prospettiva della condivisione, dell’amore, del

dono di sé, del perdono. Nel contesto attuale

di preoccupazione ed incertezza in cui viviamo

(guerre, uccisioni, violenze, crisi sociale e climatica),

parlare di speranza potrebbe sembrare

una provocazione. Ma chi se non noi cristiani,

dopo la passione e risurrezione di Cristo, può

annunciare al mondo una Pasqua di pace e di

fraternità?

La Pasqua canta la speranza dei poveri. Poveri

di beni materiali, ma ricchi di quella fede che li

rende felici al pensiero che Cristo è uno di loro. I

poveri non si sentono schiacciati dai loro peccati:

sanno che Cristo ha pagato per loro. I poveri non

hanno nulla da perdere con la morte: sperano, anzi

credono che due braccia li attendono oltre il “muro

d’ombra”.

I poveri si possono permettere il lusso di cantare:

Dio del cielo, se mi vorrai

in mezzo agli altri uomini mi cercherai.

Dio del cielo, se mi cercherai

nei campi di granturco mi troverai.

Dio del cielo se mi vorrai amare

scendi dalle stelle e vienimi a cercare.

Dio del cielo, se mi vorrai amare

scendi dalle stelle e vienimi a cercare.

Dio del cielo, se mi cercherai

in mezzo agli altri uomini mi troverai.

Dio del cielo, io ti aspetterò

nel cielo e sulla terra io ti cercherò.

(F. De Andrè)

don Giulio


SALMO 118/119

prima strofa

il salmo più lungo di tutto il salterio. In effetti

È conta di 22 strofe di 8 versetti ciascuna.

L’alfabeto ebraico ha 22 lettere, in ogni strofa ogni

versetto comincia con la stessa lettera. È una specie

di abbecedario dell’amore per la legge.

L’autore ha voluto pronunciare in ogni versetto la

parola “legge” o un suo sinonimo: “le tue esigenze,

le tue vie, i tuoi precetti, i tuoi comandamenti, i tuoi

voleri, le tue decisioni, la tua parola, le tue promesse”.

Noterete anche l’abbondanza dei possessivi alla seconda

persona. C’è una specie di mania in questo

incalzare di un “tu” innamorato: “la tua legge, i tuoi

voleri, il tuo volto, i tuoi ordini”.

Se troviamo un po’ troppo rigoroso questo atteggiamento

nell’osservanza della legge, basterebbe

che pensassimo al comportamento di Gesù e ai suoi

comandamenti. Non dimentichiamo che ripetendo

questo Salmo, ci accorgiamo che l’unico comandamento,

la sola volontà di Dio è che noi amiamo.

Qual è il comandamento più grande della legge?

Amerai. Vi do un comandamento nuovo: “Amatevi

gli uni gli altri come io vi ho amato”.

Ogni volta che nei versetti ritorna la parola “legge”

o uno dei suoi equivalenti, possiamo dargli questo

contenuto: “insegnami i tuoi comandamenti, insegnami

ad amare veramente, fammi vivere secondo la

tua Parola, fammi vivere amando veramente”.

1

Alleluia.

Beato l’uomo di integra condotta,

che cammina nelle legge del Signore.

2

Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti

e lo cerca con tutto il cuore.

3

Non commette ingiustizie,

cammina per le sue vie.

4

Tu hai dato i tuoi precetti

perché siano osservati fedelmente.

5

Siano diritte le mie vie,

nel custodire i tuoi decreti.

6

Allora non dovrò arrossire

se avrò obbedito ai tuoi comandi.

7

Ti loderò con cuore sincero

quando avrò appreso le tue giuste sentenze.

8

Voglio osservare i tuoi decreti:

non abbandonarmi mai.

Noi abbiamo letto la prima strofa. È la strofa della beatitudine

di chi segue la Parola del Signore e inizia con una beatitudine:

“Beato l’uomo di integra condotta, che cammina nella

legge del Signore”. Da dove nasce la beatitudine? Che significa?

È il traboccare verso gli altri di una forte esperienza vissuta

da un fedele. È questa esperienza che permette di scrivere “nella

legge è la beatitudine”.

Il salmista invita gli altri a condividere ciò che egli tenta di

vivere.

Sulla bocca di Gesù troviamo: “Beati coloro che ascoltano la

parola di Dio e la mettono in pratica”.

“Beato l’uomo che cammina nella legge del Signore”. Quindi

il salmo si apre con un invito “Beato”. Chi? “Beato l’uomo di

integra condotta”, che è perfetto nella sua vita, che cammina

secondo la legge del Signore, è fedele, lo cerca, si compiace

della sua parola, perché nella Parola c’è la vita. Non è un fatto

puramente formale, si compiace perché lì trova il senso della

sua vita.

Sono espressioni che indicano un’adesione dinamica a Dio.

Non esiste una fedeltà statica alla sua legge. L’uomo essenzialmente

è un camminatore, è un viator, passo passo costruisce

la sua adesione alla legge. È essenzialmente un tentato. La sua

fedeltà è messa alla prova momento per momento.

L’uomo è essenzialmente ignorans, ignorante (non nel senso

negativo), parte da lontano per la ricerca della legge del Signore.

Nessuno nasce saggio. È una tensione continua.

Non dovrà arrossire: “Allora non dovrò arrossire se avrò

obbedito ai tuoi comandi”. All’autore preme la riuscita della

propria vita. È con questa vita che definiamo noi stessi, che

modelliamo noi stessi adesso, non domani. Ma se veramente

si vive in questo modo, se si vive così, c’è la sicurezza di non

fallire.

don Giulio


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Marzo•

Aprile

2024

24

LA TORRE DI VEGLIA VEGLIA

Le nostre liturgie

con diaconi e laici

quando il sacerdote

non può esserci

Domenica scorsa il diacono permanente Andrea

Venturini si è presentato davanti all’altare di due

chiese dell’arcidiocesi di Udine per annunciare che

l’Eucaristia non ci sarebbe stata. «Oggi il sacerdote

non può essere presente - ha spiegato. Così celebreremo

insieme la liturgia della Parola». Erano in settanta

in una parrocchia; in trenta nell’altra. E nessuno si

è stupito a Ospedaletto di Gemona e Campolessi

di Gemona quando Venturini ha preso il posto del

prete per la celebrazione festiva. «La gente sa che

non è una Messa se entra un diacono o un laico, invece

del presbitero - racconta lo stesso Venturini che

è marito, padre e nonno. Ma ogni volta teniamo a ribadire

che la liturgia in assenza del prete non va equiparata

alla Messa, anche se viene distribuita la Comunione».

Non accade tutte le domeniche che nella

zona pastorale di Gemona del Friuli l’Eucaristia

sia “sostituita” dalla liturgia della Parola. Cinque

parrocchie con numerose chiese sparse sul territorio.

«I preti sono sufficienti nell’ordinario per coprire le

celebrazioni festive. Però, se ne manca anche uno

solo, qualche comunità resta scoperta», dice il diacono.

Allora tocca a lui. «I fedeli sono ormai abituati.

E, soprattutto nelle aree meno vicine ai centri più

popolosi, il fatto che non si chiuda la chiesa e non si

sospendano le celebrazioni viene visto in maniera positiva:

è considerato un gesto d’attenzione alle comunità

più ridotte e lontane», aggiunge Venturini [...].

A Vicenza risale al 2018 il documento diocesano

“L’assemblea domenicale

nell’impossibilità

della celebrazione eucaristica”.

«Liturgia

della Parola e liturgia

della Comunione

sono i due cardini»,

spiega Graziano

Cazzaro. Impiegato

comunale, sposato,

è uno dei laici a cui

5

è successo di presiedere l’appuntamento festivo

quando il sacerdote non c’era nella sua unità pastorale:

quella di Barbarano-Mossano-Villaga. «Abbiamo

due preti residenti e altri due di aiuto», spiega.

Accade che qualcuno manchi. Ma nessun incontro

settimanale intorno all’altare viene cancellato. «Si tiene

in altra forma - precisa Cazzaro -. È un modo per

celebrare comunque il giorno del Signore. Sono liturgie

preparate, accompagnate dal canto, che la nostra

gente accoglie senza difficoltà». Neppure se un laico

si presenta all’ambone. «Tutti sanno chi sono all’interno

delle parrocchie», ribatte.

Nell’arcidiocesi di Torino sono le piccole comunità

rurali o di montagna ad avere le liturgie della

Parola se la Messa festiva non “arriva”. A guidarle

i diaconi. «Sotto stretta sorveglianza - avverte don

Alexandru Rachiteanu, addetto dell’Ufficio liturgico

-. Perché è il vescovo che insieme ai moderatori

delle unità pastorali incarica i diaconi a svolgere questo

servizio in paesi con pochi abitanti. Perché questa

possibilità non vada a discapito dell’Eucaristia,

infatti la stessa comunità destinataria è invitata

a spostarsi per partecipare alla Messa». In quest’ottica

l’arcivescovo Roberto Repole ha lanciato nella sua

Lettera pastorale il progetto dei Centri eucaristici.

«Sono fari per più parrocchie dove l’Eucaristia viene

celebrata in tutta

la sua dignità e dove

le comunità possono

ritrovarsi intorno alla

mensa del Signore in

pienezza, valorizzando

i diversi ministeri».

Giacomo Gambassi

da Avvenire

11/10/2023


6

Marzo• Aprile 2024

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Il presepio

Per celebrare il Natale 2023, i ragazzi del Gruppo

Giovani hanno predisposto la base del presepe mentre

nelle 4 domeniche di Avvento, a fine della Santa

Messa, i bambini del Catechismo presenti in Chiesa

hanno inserito di volta in volta le varie statuine.

Così, domenica dopo domenica, i nostri giovani hanno

creato una semplice e piacevole rappresentazione

della nascita di Gesù.

Antonia Bolzan e le Catechiste

Isolina termina il suo servizio di assistente del Parroco

Appena completate le feste pasquali,

Isolina, l’infaticabile ed onnipresente

assistente del nostro parroco

don Giulio, lascerà il suo servizio

in Parrocchia per ritornare

a vivere vicino ai familiari

e fratelli presso la sua casa ad

Aprilia, nella pianura Pontina.

Isolina è stata per la Comunità

parrocchiale una personalità

indispensabile: durante tutto il

ministero sacerdotale svolto da don

Giulio a San Giacomo (e son 18 anni

ormai) ed in precedenza a Cappella Maggiore, lo

ha seguito, supportato, curato, accudito ed aiutato

nell’attività pastorale. La gestione ed il controllo

di tutte le attività fatte dai vari gruppi nel

“Sangio”, la supervisione sull’organizzazione e la

predisposizione dei locali dell’oratorio, le attività

di controllo ed apertura della chiesa, della canonica

e molte altre ancora sono state seguite e

governate da Isolina in modo impeccabile, continuativo,

responsabile. Senza la sua presenza i

gruppi parrocchiali non avrebbero potuto fare le

attività che son state fatte, senza la sua disponibilità,

il suo entusiasmo ed impegno non avremmo

potuto organizzare con buon fine una riunione, o

un convivio o un rinfresco nelle occasioni di fraternità

parrocchiale. Ed oltre a ciò, si è accollata

l’impegnativa l’attività della mensa giornaliera per

il parroco, e per lunghi periodi anche per

gli altri sacerdoti che facevano organizzativamente

riferimento alla nostra

casa canonica. Senza Isolina,

ne siam certi, l’attività pastorale

di don Giulio non avrebbe potuto

svolgersi con l’impegno per

le mille iniziative intraprese, né

avrebbe potuto onorare i molteplici

incarichi che hanno gravato

sulle sue spalle e, sommessamente,

ci permettiamo di pensare che per for-

za dietro ad un grande parroco non ci possa

che essere stata una grande assistente che lo ha

aiutato, compreso e supportato.

Ringraziamo Isolina per questo insostituibile

servizio che ha fatto alla comunità cristiana ed

alla nostra Parrocchia in particolare, per l’indefesso

e spesso oscuro lavoro che ha svolto, per

la disponibilità e pazienza esemplari con cui l’ha

fatto, per l’ineccepibile e concreta dimostrazione

di fede operosa.

La ringraziamo per l’ausilio che ha dato al

nostro don Giulio; il suo servizio è la testimonianza

concreta del metodo della fraternità e generosità

nei rapporti che ci dovrebbe guidare nella

vita. Gliene siamo infinitamente riconoscenti!!

GRAZIE ISOLINA!!

La Comunità di S.Giacomo


Orario della Settimana Santa

DOMENICA DELLE PALME (24 marzo)

Ore 08:30: Celebrazione dell’Eucaristia

Ore 10:20: Benedizione dei rami d’olivo nel piazzale

e di seguito S. Messa

Ore 16:00: In Monastero Vespro e adorazione eucaristica

fino alle ore 18:00

LUNEDÌ, MARTEDÌ, MERCOLEDÌ SANTI

(25-26-27 marzo)

Ore 07:30: In Monastero recita delle Lodi, S. Messa

ed esposizione del Santissimo

Ore 17:45: Chiusura dell’Adorazione

TRIDUO PASQUALE

GIOVEDÌ SANTO – (28 marzo)

NEL RICORDO DELLA CENA

DEL SIGNORE

Ore 08:30: in Cattedrale S. Messa e benedizione degli

olii. Presiede il Vescovo con tutti i sacerdoti

della diocesi.

Ore 20:00: S. Messa solenne, in parrocchia, in “Coena

Domini”: consegna delle vestine

SABATO SANTO (30 marzo)

SOLENNE VEGLIA PASQUALE

nel ricordo della

risurrezione del Signore

Ore 20:00: Benedizione del fuoco, annunzio pasquale,

canto del Gloria, liturgia della Parola,

Litanie dei Santi, Benedizione dell’acqua, Liturgia

eucaristica.

DOMENICA DI PASQUA (31 marzo)

Sante Messe secondo l’orario festivo

Ore 08:30 e 10:30: in parrocchia

Ore 9:30: in Monastero

LUNEDÌ DELL’ANGELO (1° APRILE)

Sante messe secondo l’orario festivo

Ore 08:30 e 10:30: 0 in parrocchia

chia

Ore 9:30: in Monastero

Invitiamo tutta la comunità, i gruppi operanti in

parrocchia, i ragazzi di catechismo delle elementari

e delle medie, i giovani e in modo particolare

i bambini della quarta elementare e tutti

gli operatori pastorali.

Si portano in chiesa i salvadanai della colletta

quaresimale “UN PANE PER AMOR DI DIO”

N.B:Subito dopo la celebrazione la Commissione

Liturgica guiderà un’ora di adorazione davanti

all’altare della Reposizione.

VENERDÌ SANTO (29 marzo)

NEL RICORDO DELLA MORTE

DEL SIGNORE

Giorno di digiuno e astinenza

Ore 15:00: Celebrazione della Passione del Signore

e bacio della Croce

Ore 20:00: Via Crucis animata da varie realtà parrocchiali.

La funzione si svolgerà in Chiesa

CELEBRAZIONE DELLA RICONCILIAZIONE

IN PARROCCHIA: tutti i giorni dopo le celebrazioni.

In modo particolare tutto il giorno del Venerdì

Santo e del Sabato Santo, ci sarà la possibilità

di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione.


RElaZIonE FinE aNnO 2023

Durante la Santa Messa di fine anno, prima del

Te Deum, il Parroco ha fatto alcuni rilievi sul percorso

2023.

Alcuni numeri: 10 Battesimi - 22 Prime Comunioni

- 19 Cresime - Nessun Matrimonio - 52

Funerali

L’anno 2023 è stato definito dai giornali un “anno

horribilis”: cioè molto difficile per vari motivi e

questo anche per la nostra parrocchia.

Le luci: siamo riusciti a camminare ed espletare

tutte le varie richieste legate ai Sacramenti, alla Liturgia

e agli impegni dei gruppi.

Battesimi: è vero che sono solo 10 i battezzati,

però di positivo c’è che si sta formando un gruppo

che pian piano aiuterà e poi sostituirà il Parroco

per gli incontri con i genitori; sono 4 persone preparate

con dei specifici incontri dalla Diocesi.

Catechesi: c’è un buon numero di catechiste impegnate

sia per le elementari che per le medie. Per

le classi medie le catechiste già si autogestiscono.

Per le elementari abbiamo trovato una mamma

che si è resa disponibile un po’ alla volta ad aiutare

il parroco e in futuro sostituirlo per gli incontri

con i genitori.

La partecipazione agli incontri di catechesi dei

ragazzi è soddisfacente, invece è scarsa, per non

dire nulla, la presenza alla Santa Messa domenicale.

Ringraziamo però di cuore quei pochi che

frequentano.

Cresime: sono 17 i ragazzi accompagnati fedelmente

da due catechisti che possiamo definire

esperti perché da tempo si autogestiscono sia negli

incontri con i ragazzi, sia anche nel rapporto con

i genitori. Anche qui la presenza alla Santa Messa

domenicale è molto scarsa.

Giovani: sono circa 50 i giovani delle superiori,

suddivisi in due gruppi, che partecipano agli incontri

ogni venerdì e sono seguiti con impegno e

fedeltà da 5-6 animatori. Altro elemento positivo

è che il gruppo animatori è affiancato da quattro

Componenti del Consiglio Pastorale Parrocchiale

che cercano di aiutare e sostenere gli animatori

nelle varie iniziative.

Adulti: c’è un gruppo Famiglie attualmente composto

di 6 coppie, ma ci sono altre coppie che si

sono rese disponibili in futuro a partecipare a questi

incontri. Gli incontri sono mensili e riguardano

temi proposti dalle coppie stesse per crescere

insieme in fraternità, in amicizia e anche come

Cristiani.

CPP – Consiglio Pastorale Parrocchiale: si è incontrato

regolarmente su tematiche proposte dal

cammino sinodale diocesano e nazionale. Non

sempre c’è una presenza costante.

CPAE – Consiglio per gli Affari Economici: ci siamo

incontrati più volte. Parecchi sono i problemi

che ci preoccupano: un calo notevole delle offerte,

per cui si fa fatica a pareggiare i conti; ci sono lavori

di ordinaria amministrazione da prendere per

mano. Infine c’è un problema di grande entità: il

restauro o meno del salone parrocchiale.

Gruppo Missioni: c’è un gruppo formato da alcune

persone anziane che si impegna principalmente

a realizzare il mercatino missionario. È un

lavoro che dura tutto l’anno, ma che realizza un

certo ricavo che viene devoluto alle missioni. C’è

una concreta prospettiva che alcuni giovani entrino

a far parte di questo gruppo, non solo per

aiutare sulle cose concrete, ma soprattutto per

vivere “la missionarietà” e intessere rapporti con

altri gruppi sia della nostra diocesi come anche di

altre nazioni.

Commissione Caritas: Abbiamo speso tutto

l’anno per la formazione delle persone alla carità,

leggendo e commentando l’Enciclica di Papa

Francesco “Fratelli tutti”; in futuro pensiamo di

calarci maggiormente nelle realtà concrete della

parrocchia.

Coro dei Grandi: svolge ancora un prezioso servizio,

però notiamo che le presenze si assottigliano

sia per l’avanzare dell’età di alcuni componenti,

sia perché diverse persone scelgono di andare in

altri cori presenti nel nostro territorio. Chiediamo

a tutta la Comunità di aderire a questo servizio.


d

Marzo• Aprile 2024

24

LA TORRE

RE DI VEGLIA

9

Ci sono altri gruppi che semplicemente enumero e

ringrazio per il prezioso lavoro che svolgono: Ministri

della Comunione - Chierichetti - Torre di

Veglia - Gruppi delle pulizie sia dell’oratorio che

della chiesa e il gruppo che gestisce il Sangio.

Inoltre, ringrazio tutti coloro che si prestano a

leggere le letture proposte dalla Liturgia domenicale;

è un servizio importante perché leggere

bene è già un aiuto alle persone a comprendere la

Parola di Dio.

Un punto dolente ed evidente che rilevo nella nostra

Comunità è la poca partecipazione all’Eucaristia

e ai Sacramenti, soprattutto la Riconciliazione.

Credo che se ci fosse la partecipazione fedele di

tutti coloro che, a vario titolo, sono impegnati nei

gruppi parrocchiali avremo sempre o quasi sempre

la chiesa piena.

Se non c’è la forza che viene dall’Eucaristia la nostra

fede pian piano si spegnerà. Se non c’è amore

alla Parola di Dio, non faremo tanta strada, ma ci

fermeremo. Penso sia necessario un sussulto di coraggio,

di impegno e di visibile testimonianza: non

solo fatta di parole, ma di presenza attiva. Personalmente

guardo avanti con fiducia e speranza.

Il Parroco nonostante i vari acciacchi si impegna a

lavorare con continuità, serenità e gioia.

Un grazie di cuore a chi mi è vicino, chi concretamente

mi da un aiuto morale e materiale, certamente

senza di loro farei ben poco.

La comunità però non dipende dal Parroco ma vive

e opera per la fede e con la collaborazione di tutti.

Se tutti dessero un minimo contributo, anche materiale,

ma soprattutto di presenza e impegno anche

nelle piccole cose, la comunità sarebbe più viva e

più florida.

A tutti un grazie sincero: camminiamo ancora e

sempre insieme uniti e i frutti ci saranno.

Don Giulio

Dal Villaggio della Speranza - Dodoma - TANZANIA

Appena ricevuta l’offerta dell’instancabile gruppo

missionario l’ho inviata tramite un amico medico

al Villaggio della Speranza.

Al Villaggio vivono 150 bambini orfani malati di

AIDS. Ogni anno a Natale diamo a ciascuno

un sacchetto regalo con il proprio nome, contenente

un paio di scarpe nuove, un vestitino

nuovo, giocattoli, dolci, quaderni, matite colorate

e altre cose che abbiamo a disposizione.

Ho avuto la fortuna di partecipare a qualche

Natale alla loro gioia nell’aprire il pacco-dono,

e vedere i loro occhi brillare quando si chiamava

il loro nome: si sentivano amati e finalmente

coccolati.

Per questo voglio farvi partecipi della loro felicità

e Vi ringrazio a nome loro della vostra

generosità.

Vi auguro un 2024 ricco di serenità!

Assunta Ossi


10

d

LA TORRE DI VEGLIA

ANNO 2023

BILANCIO PARROCCHIA SAN GIACOMO DI VEGLIA

ENTRATE

GESTIONE ORDINARIA

Elemosine Feriali e festive 15.735,95 €

Offerte per servizi religiosi 14.068,00 €

Offerte in occasione

benedizione famiglie 3.475,00 €

Offerte ordinarie per la chiesa 395,00 €

Offerte per candele votive 4.492,09 €

Entrate varie 5.203,97 €

TOTALE 43.370,01 €

GESTIONE STRAORDINARIA

Offerte per lavori straordinari 35.321,05 €

GSE per fotovoltaico 16.483,67 €

TOTALE 51.804,72 €

TOTALE ENTRATE 95.174,73 €

PROSPETTO RIASSUNTIVO

Totale entrate 2023 95.174,73 €

Totale uscite 2023 86.339,25 €

Differenza a credito 8.835,48 €

Saldo al 31/12/2022 -85.040,84 €

Saldo al 31/12/2023 -76.205,36 €

Residuo mutuo fotovoltaico -18.205,14 €

USCITE

GESTIONE ORDINARIA

Spese di culto 3.501,18 €

Spese per il personale 5.900,00 €

Spese per utenze 23.135,75 €

Spese per uffi cio parrocchiale 4.338,09 €

Spese per sussidi pastorali 1.580,71 €

Imposte, tasse, assicurazioni 4.879,99 €

Tributo ordinario alla curia diocesana 1.318,00 €

Spese per manutenzione ordinaria 1.365,10 €

Varie 4.570,70 €

TOTALE 50.589,52 €

GESTIONE STRAORDINARIA

Spese per restauri

e manutenzione straordinaria 23.513,50 €

Oneri e interessi bancari 2.385,33 €

Rata fotovoltaico 9.850,90 €

TOTALE 35.749,73 €

TOTALE USCITE 86.339,25 €

Considerazioni

Abbiamo ancora un notevole defi cit (€. -76.205,36),

nonostante sia un po’ diminuito rispetto allo scorso

anno.

Purtroppo le entrate, sia delle elemosine raccolte durante

le celebrazioni, sia le libere offerte di singole persone

o famiglie, sono di molto diminuite.

Le bollette di luce e gas per la Chiesa e l’oratorio sono

ancora molto alte anche se abbiamo cercato di economizzare

il più possibile. Un grazie a chi ha collaborato

e speriamo vorrà continuare anche in futuro.

Sarebbe però importante che tutte le famiglie si impegnassero

a dare qualcosa, secondo le proprie possibilità,

così da raggiungere quanto prima l’azzeramento

del defi cit. Quanto si offre non è per il parroco, ma per

la propria comunità in modo che possa svolgere la sua

missione di evangelizzazione per una crescita nella

fede e nella fraternità.

Purtroppo, come potete vedere, il mantenimento delle

strutture e le varie attività hanno un costo non indifferente.

Rinnoviamo a tutti l’invito ad offrire un po’ del

proprio tempo, delle proprie capacità e anche se possibile

qualche denaro per la continuazione del nostro

lavoro a favore di tutti. Guardiamo avanti con fi ducia,

serenità e gioia.

Don Giulio

BILANCIO 2023 TORRE DI VEGLIA

ENTRATE USCITE

Contanti € 8.027.00 Stampa € 12.709.00

Pag. Posta € Spedizione € 1.319.00

2.738,00

Pag. Banca € 578,00 €

Necrologi € Varie € 400,00

1.040.00

Tot. Entrate € 12.383,00 Tot. Uscite € 14.428.00

BILANCIO GENERALE

Entrate anno 2023 € 12.383,00

Uscite anno 2023 € 14.428,00

Saldo negativo 2023 € 2.045,00

Elargizione parrocchia €

Saldo in negativo 2023 € -2.045,00

Nel 2023 sono state stampate un totale

di 687 copie bisettimanali.

Così suddivise: per la Parrocchia 544 copie,

per la Città 59 copie,

per l’ Italia 82 copie e per l’Estero 2 copie.


(conv. in L.27/2/2004 n° 46)

art. 1. comma 2, dcb tv”

d

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LA

TO

TORRE RE DI VEGLIA

Tra mascherine e giochi!

Finisce il Natale, si brucia il Panevin, ed è subito

Carnevale!

Anche quest’anno abbiamo allestito la tradizionale

festa di Carnevale al Sangio. Sabato ato 10 braio, sotto l’immancabile pioggia, noi animatori

abbiamo organizzato una giornata in maschera per

i bambini del catechismo e della comunità.

Purtroppo, il tempo avverso ci ha costretti a rimanere

al coperto, nelle stanze del Sangio. Siamo

comunque riusciti ad animare i ragazzi con musica,

giochi, balli e del buon cibo gentilmente offer-

to dai genitori.

feb-

Una volta finita la festa noi animatori siamo rimasti in oratorio

per mangiare una pizza insieme, concludendo così al meglio

la giornata! Quando si tratta di organizzare questo tipo di manifestazioni

noi animatori siamo sempre molto entusiasti: queste

feste infatti non sono solo un buon modo per passare del tempo

in compagnia all’interno della comunità, ma sono anche un

momento importante di preparazione alle tanto attese attività

estive del Gruppo Giovani.

Rimanendo in tema, il pomeriggio si è anche svolta un’iniziativa

di auto-finanziamento del Gruppo Giovani: una vendita

di torte prodotte dai ragazzi e dai loro genitori. Il ricavato della

giornata sarà utilizzato per sponsorizzare i futuri progetti del

Gruppo. Ringraziamo chi ha contribuito acquistando un dolce,

speriamo vi sia piaciuto!

Al prossimo aggiornamento!

Gli animatori di GGio

COMMENTO AL BILANCIO

Il bilancio economico si chiude

in passivo. Ciò è dato dal minor

numero di abbonati e soprattutto

dall’aumento delle spese di stampa

e spedizione postale. Ogni

numero ha comunque registrato

e fornito un notevole incremento

delle pagine stampate per una informazione

e illustrazione sempre

più completa. Le entrate comprendono

anche le offerte giunte con i

necrologi pubblicati in ricordo dei

propri defunti.

Ricordiamo che il giornale parla di temi religioso-sociali, e informa

sulle attività sportive e ricreative della nostra comunità.

Viene redatto da persone che collaborano gratuitamente impegnando

il loro tempo e la loro conoscenza per proporre ai lettori

un giornale completo nella stampa e nei contenuti. Un buon

numero di collaboratrici e collaboratori si impegna altresì nella

raccolta delle adesioni, visitando gli abbonati presso le loro abitazioni:

il loro impegno è da apprezzare e per questo meritano un

grazie da parte di tutti noi.

La redazione ha comunque sempre bisogno del vostro prezioso

sostegno economico e vi invita a proporre le adesioni anche a

vostri parenti e amici.

Grazie per la vostra collaborazione.

d

LA TORRE DI VEGLIA

Anno LXIII - n° 2

marzo/aprile 2024

“Poste Italiane spa sped. abb. post. D/L 353/2003

PERIODICO BIMESTRALE

DELLA PARROCCHIA

DI SAN GIACOMO DI VEGLIA

La Redazione

11

Quanto ci era mancato

il Panevin!

Finalmente, dopo qualche anno di pausa, è tornato

l’appuntamento annuale con la tradizione!

Nonostante siano passati anni dall’ultima edizione

e non fossimo preparati ad affrontare le mattinate invernali,

noi del Gruppo Giovani abbiamo accettato

con entusiasmo l’invito della Tracontrade ad aiutarli

nella realizzazione. Non potevamo di certo mancare:

il Panevin è una tradizione che anche noi giovani sentiamo

nostra; lo testimonia non solo la nostra partecipazione,

ma anche il contributo di molti ex-membri

del Gruppo, felici di potersi rivedere e di poter

ritrovare gli altri organizzatori storici che da sempre

sono il motore di questa festa: la già menzionata Tracontrade

e il gruppo Alpini.

La solita sfortunata pioggia ha costretto il rinvio

dell’evento dal 5 sera (come vorrebbe la tradizione)

alla domenica immediatamente successiva. Nonostante

questo, la serata si è svolta con la consueta

nostalgica allegria che abbiamo ritrovato

in tutte quelle abitudini che

abbiamo scoperto ci erano mancate:

il vin brulé e la pinza, il fuoco che

divampa, l’attesa del rogo della befana,

gli amici illuminati dalle fiamme.

Siamo davvero entusiasti che sia

tornato il Panevin, un’occasione per

tutti per salutarsi ed augurarsi un

buon anno, una serata per rivivere le

proprie radici, una festa della comunità

di San Giacomo!


Marzo• Aprile 2024

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12

d

LA TOR

TORRE RE DI VEGLIA

Per il tema dell’accoglienza della diversità, in questo numero ho pensato di intervistare Nicola Ziliotto,

vicedirettore della Caritas diocesana di Vittorio Veneto, che negli ultimi mesi è stato impegnato nell’arrivo

a Vittorio Veneto di una famiglia proveniente dall’Afghanistan utilizzando i corridoi umanitari messi a

disposizione da Caritas Italiana.

Nicola, prima di tutto, spiegaci cosa sono i corridoi

umanitari

In estrema sintesi, è un modo per far sì che le persone

possano spostarsi da uno Stato ad un altro in

modo legale e sicuro, per evitare quindi viaggi di fortuna,

come quelli che vediamo avvenire via mare con

i barconi, oppure attraverso la rotta balcanica, che

come sappiamo espongono le persone a grandi rischi

per la vita in un percorso che a volte dura anni. Spesso,

per sperare di arrivare a destinazione sono costretti

a pagare i trafficanti cifre spropositate. Senza contare

che a volte si muovono con dei bambini anche piccoli,

e che a volte sono dei minori stessi a viaggiare

soli senza genitori (i minori non accompagnati).

I corridoi umanitari concretamente funzionano con

paesi del mondo in cui sappiamo che ci sono delle

condizioni di discriminazione o di persecuzione, di

tipo religioso o etnico, o nei confronti delle donne,

per cui la persona o la famiglia vuole scappare dal

suo paese in cui non si sente tutelato nei suoi diritti

fondamentali, anzi si sente in pericolo. Lo stesso

papa Francesco incentiva molto questa opportunità.

Il progetto ha diversi attori coinvolti: Caritas italiana

come coordinatore del progetto, la Caritas diocesana

dove la persona o la famiglia vogliono arrivare, il ministero

degli interni italiano, e le autorità dello Stato

di partenza (quando accettano di collaborare).

Concretamente come avviene questo viaggio?

Nello specifico, noi come Caritas diocesana di Vittorio

Veneto abbiamo permesso il ricongiungimento

familiare dei genitori di una donna che era già scappata

in Italia due anni fa circa, insieme a marito e figli,

che attualmente sono ospitati da Caritas Vittorio

Veneto.

Concretamente il viaggio avviene attraverso un volo

predisposto da Caritas Italiana, abbiamo potuto far

arrivare in Italia queste due persone, insieme ad un’altra

trentina aiutate e accompagnate da altrettante Caritas

di altre diocesi italiane. Il viaggio aereo è però

solo la conclusione di tutto un processo di accompagnamento

a distanza, ad opera di Caritas italiana,

lungo tutto l’iter burocratico necessario a far sì che lo

Stato di partenza approvi il viaggio verso l’Italia.

Immagino che non sia stato facile...

È stato tutt’altro che facile o immediato... Uscire

liberamente dall’Afghanistan è impossibile, visto che

lì c’è un regime dittatoriale, il regime stesso non permette

a nessuno di lasciare il paese, in particolare alle

donne, per cui queste persone hanno dovuto usare un

escamotage per uscire dal paese. Sono riusciti a farsi

autorizzare un permesso turistico della durata di 60

giorni in Pakistan, paese confinante con l’Afghanistan.

Per cui hanno fatto le valigie e hanno lasciato la

loro casa, e si sono pagati la permanenza in Pakistan

per due mesi in un appartamento... In questi due

mesi di preparazione al viaggio, bisogna ringraziare

il grande lavoro di Caritas Italiana di Roma che ha

una persona di fiducia in Pakistan che ha accompagnato

questa famiglia ad espletare tutte le procedure

burocratiche per poter uscire dal paese: visti, le visite


d

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LA TORRE DI VEGLIA

13

mediche necessarie, esami del sangue, tamponi CO-

VID... ed io che da Vittorio Veneto li sentivo tutti

i giorni per aiutarli a destreggiarsi con le procedure

a volte complicatissime, con tutte le complicazioni

del caso: fuso orario, la lingua, per cui abbiamo

avuto necessità di un mediatore linguistico, quindi,

fino al giorno prima della partenza prevista dell’aereo,

noi non sapevamo se sarebbero riusciti ad avere

i visti firmati e i requisiti medici a posto (bastava che

il tampone covid fosse positivo, per uno di loro, che

sarebbe andato tutto a monte, mandando a monte il

lavoro di mesi).

Quindi, il 6 dicembre 2023 abbiamo ricevuto la

notizia che erano riusciti a partire con questo aereo

ad hoc messo a disposizione e finanziato dalla CEI, e

siamo partiti noi in macchina per andare a prenderli

all’aeroporto di Roma. Sono partito io con il nipote

della coppia di anziani che stava arrivando, e che in

tutto il periodo preparatorio, era stato per me prezioso

collaboratore per mediare linguisticamente con i

suoi nonni.

8x1000, li supportiamo attraverso corsi di lingua italiana,

corsi professionali o la ricerca del lavoro. Diciamo

che questa storia sta avendo un lieto fine perché

di fatto questa famiglia qui da noi si sta inserendo

bene: il marito ha trovato un lavoro, la moglie sta seguendo

un corso per estetista, il figlio è stato inserito

a scuola, per cui prossimamente prevediamo che possano

spiccare il volo e raggiungere la piena autonomia

quando troveranno casa in modo indipendente.

Ci sono dei contro in questa opportunità dei corridoi

umanitari?

Beh, per noi operatori Caritas l’amaro in bocca è

che questa procedura permette di mettere in salvo

solo una persona su 100 di quelle che ci chiedono

aiuto, ed è un percorso complicato e pieno di insidie,

sia per noi sia per le persone che cerchiamo di

far arrivare in Italia. Come ho detto prima, basta un

visto negato, o un tampone Covid positivo il giorno

della partenza, e il lavoro di due mesi sfuma miseramente

perché non possono partire, e non si sa se in

futuro ci saranno altre possibilità. E poi c’è l’amaro

in bocca per loro che lasciano il loro paese di origine,

perché arrivando qui ed avviando il processo di riconoscimento

del diritto di asilo in Italia e riconosciuto

lo status di rifugiati (processo lungo e complesso anche

questo), rompono definitivamente i rapporti con

il governo dello Stato di origine. Perché si avvia un

processo giudiziario che loro intentano contro il loro

paese di origine (per discriminazione o persecuzione),

e quindi è automatico che il paese di origine non li

vorrà più riaccogliere. Quindi, quando partono, sanno

che non rivedranno più il luogo dove sono nati e

hanno vissuto fino ad allora.

Marta Zanette

E poi? Una volta arrivati qui a Vittorio Veneto,

il progetto dei corridoi umanitari

cosa prevede?

Beh, una volta arrivati, in genere

il progetto prevede un accompagnamento

da parte della Caritas diocesana

per la durata di 12 mesi, nei

quali mettiamo in essere un piano di

sostegno per le persone (ospitarle in

casa di accoglienza, il mantenimento)

e un supporto alla loro integrazione

nel nostro territorio. Quindi, verso i fondi messi a disposizione dall’

attra-


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14

d

LA TORRE

RE DI

VEGLIA

5 Novembre 1917: arrivano dalla strada del Friuli i primi soldati austroungarici, dopo la disfatta

di

Caporetto, con carri, armi e vettovagliamenti. Si nota di fronte al campanile, sul lato sinistro della

strada, il porticato che verrà poi abbattuto per allargare la sede stradale.

6 Alcuni soldati austroungarici

stazionano

e riposano di

fronte al Monastero

dei santi Gervasio

e Protasio, che

poi occuperanno.


d

Marzo• Aprile 2024

LA TORRE DI VEGLIA

15

7 Il nostro vecchio campanile in una foto del primo Agosto

del 1918 (trovata in un archivio slovacco), prima

della fine della prima guerra mondiale e prima della

sua successiva capitalizzazione avvenuta nel 1922.

8 Sepoltura di un militare (pare

fosse il pilota Iocer Tibor): il

corteo esce dalla chiesa parrocchiale

e si avvia al cimitero

10 Aerei e tende nell’aereocampo

di San Giacomo,

appena costruito dagli invasori

austroungarici.

9 Una foto dall’alto del

cimitero, i sempre nel periodo

dell’occupazione

nella prima guerra mondiale,

forse in occasione

della sepoltura di un militare

austroungarico.


Marzo• Aprile 2024

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16

Non si può essere

cristiani da soli

Abbiamo ricevuto questa lettera firmata a cui diamo

una nostra risposta.

d

LA

TOR

TORRE RE DI

VEGLIA

“Noto che spesso, nelle Messe domenicali trasmesse

per televisione, c’è un affollarsi di concelebranti,

e che contemporaneamente in prima

fila c’è uno schieramento di autorità (sindaci,

prefetti, militari…) che vogliono apparire in

televisione. Non si capisce perché una comune

Messa domenicale per televisione non debba

essere uguale a quella delle altre domeniche in

chiesa, celebrata da un qualsiasi parroco o cappellano.

Mi sembra che la celebrazione dovrebbe

essere basata sulla semplicità e l’umiltà, oltre che

sulla devozione, e non sull’ostentazione e l’apparenza”.

(Firma)

Senza dubbio, nella società odierna, un aspetto

molto ricercato è quello della visibilità. Se non

sei visto, se non appari in tv o nei social, allora

non esisti, non ci sei veramente. È paradossale, ma a

volte pare proprio che l’apparire sia quasi il fondamento

dell’importanza di una persona: se qualcuno

si vede ovunque, allora è degno di nota.

Tuttavia, appena andiamo a scavare un po’ più in

profondità, notiamo l’inconsistenza e la costruzione

di certe ostentate apparenze.

Da un lato, infatti, ci viene facile condannare l’apparenza,

ma può capitare che ci sia uno spirito diverso

da quello che presumiamo. In generale, non so

dire se le personalità che partecipano a celebrazioni in

televisione cerchino di apparire; spesso sono invitate

e accettano questa proposta. Alcuni lo fanno con spirito

di devozione, vivendo la celebrazione per quello

che è. Altri colgono l’occasione per mettersi in mostra.

Sta di fatto, comunque, che la visibilità non va

di pari passo con la credibilità: per essere credibili

è necessario darne prova con le parole e coi fatti,

ben oltre la cortina delle apparenze, seguendo la

via della semplicità e dell’umiltà.

In definitiva, la Messa non è uno spettacolo per

mettersi in mostra, anche perché il centro della

celebrazione non è né l’assemblea né il prete che

presiede, ma è Gesù Cristo: la liturgia non è un

teatro, ma un’azione sacra.

C’è però un altro aspetto da considerare; quando

arriva la televisione o la radio, sapendo che c’è

un pubblico più ampio, cresce il desiderio di far bella

figura: in sé non è una cosa sbagliata, perché esprime

la cura che si ha per quello che si sta facendo. Diventa

un problema quando invece la celebrazione sembra

dipendere dalla messa in onda, quasi che il pubblico

da casa sia l’elemento più importante.

Ma, allora, perché continuare a trasmettere le Messe

in streaming? In realtà c’è molto di buono: è un’occasione

preziosa per chi è ammalato o non si può muovere

di sentirsi accompagnato e vivere un momento

di preghiera; tantissime persone hanno gradito molto

questo servizio, soprattutto durante il lockdown del

2020. Tuttavia, c’è un rischio da non sottovalutare:

che la trasmissione della Messa domenicale diventi

sostitutiva di quella in presenza, specialmente

per chi effettivamente ci può andare. Questo finisce

per causare una progressiva disaffezione alla partecipazione

e promuove una sempre maggiore individualizzazione

della fede.


d

Marzo•

Aprile 2024

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LA

TORRE

RE DI VEGLIA

17

La Messa ascoltata in tv e la Santa Messa con

accanto l’assemblea

Chiaramente tutti capiscono che non è la stessa

cosa, ma la differenza sostanziale si pensa stia nell’impossibilità

di ricevere la comunione; in realtà, nutrirci

alla mensa del Signore è solo un aspetto della celebrazione.

La Messa domenicale è il modo di celebrare la Pasqua

del Signore Risorto, centro di tutta la vita cristiana:

ci riuniamo insieme per ascoltare la Parola di

Dio, per ripresentare il Sacrificio della Croce, memoriale

della Morte e della Risurrezione di Cristo, e infine

per ricevere la comunione, per formare un solo

corpo, che è la Chiesa.

Pertanto la dimensione ecclesiale e comunitaria

della fede è fondamentale, contrariamente alla

tendenza a vivere la fede come un fatto individuale e

privato. Non è possibile essere cristiani da soli: coloro

che seguono Gesù vivono nelle relazioni “gli uni

per gli altri”. Si amano, si accolgono gli uni gli altri;

pregano, portano i pesi gli uni degli altri; perdonano:

tutte azioni da vivere reciprocamente, che prevedono

la presenza del prossimo, senza il quale la vita non

può dirsi davvero cristiana.

È vero che la fede ha degli aspetti personali, ma

senza i fratelli e le sorelle che camminano con noi è

molto difficile continuare il proprio cammino cristiano.

Per questo, per una persona che non può andare

in chiesa, più importante della Messa in televisione è

il vivere un momento fraterno, magari di preghiera,

con una persona che va a trovarla!

La cosa migliore non è stare di fronte a un apparecchio

che non la ascolta e non interagisce, ma è stare

insieme a un’altra persona che ascolta, vede, ama.

Guardare la Messa da casa può diventare un momento

comunque di meditazione, di preghiera, di ascolto

della parola, ma manca dell’elemento dell’assemblea

che si riunisce a formare un solo corpo, non permette

di partecipare veramente: si è spettatori, ma non si

entra davvero in relazione con quanto viene celebrato.

Don Giulio

È tornato alla casa del Padre

don Pietro Varnier

Era giunto come Cappellano nella nostra Parrocchia nel Maggio del 1963 e ha iniziato

subito un intenso ministero tra noi, soprattutto con la gioventù, i chierichetti e

alla Scuola di Dottrina Cristiana. Molti erano gli incontri vissuti dai giovani allora e

tutti ricordano con piacere le tante gite che annualmente si realizzavano con lui. Qui

nella foto vi proponiamo la prima gita a Roma del 1967 con tanti parrocchiani.

Di lui ricordiamo quando fu nominato parroco di Montaner e della drammatica vicenda

che lo colpì. Appena giunto

nella canonica di Montaner questa venne assalita

dai parrocchiani che pretendevano un altro Parroco

e lui dovette chiudersi nel piano alto per non venire

a contatto con loro. Alcuni giovani sangiacomesi

si recarono allora su disposizione di Don Dino Zanetti

a Montaner per verificare la situazione e, una

volta ritornati a San Giacomo, riferirono all’Arciprete

quanto visto. Sua Eccellenza il Vescovo di

allora Mons. Albino Luciani attivò subito i Carabinieri

che lo trassero in salvo e lo ricondussero

a San Giacomo. Dopo questo episodio Don Pietro

venne trasferito a Refrontolo e vi rimase come Parroco

per ben 42 anni. La morte lo ha colto nella

casa di riposo dove si era trasferito da poco più di

un mese.


18

Marzo• Aprile 2024

d

In Cucina con Giulia

Ricette Salutari Facili & Veloci

PASTA CON PESTO DI CAVOLO NERO

E PISTACCHI

Una pasta deliziosa e super nutriente grazie

al pesto di cavolo nero, un vero portento

della natura!

PORTATA: Primo piatto (4 persone)

TEMPO DI PREPARAZIONE: 15 minuti

INGREDIENTI:

10 foglie di cavolo nero private della costa

centrale lavate e asciugate

3 cucchiai di pistacchi sgusciati non salati

3 cucchiai di semi di canapa

2 cucchiai di Olio EVO

Due pizzichi di sale

__

320g di pasta del formato preferito

__

In un tritatutto metti i pistacchi, i semi di canapa

e il sale. Frulla riducendo in briciole

grossolane.

Aggiungi le foglie di cavolo nero crude e

frulla. Aggiungi l’olio e frulla nuovamente.

Per la pasta: scola la pasta al dente e condiscila

con il pesto.

Semplicissima e buonissima!

Buon appetito!

Ciao a tutti! Sono Francesca Zaros, nata e cresciuta

a San Giacomo di Veglia. In gioventù mi

sono dedicata ad attività di catechismo ed animazione

al Grest parrocchiale con impegno ed

entusiasmo.

Dopo la maturità classica, nel 2018 ho intrapreso

un percorso universitario che mi ha portata a

vivere e studiare a Trieste

per 5 anni ed il 6 dicembre

2023 mi sono laureata

in Farmacia con votazione

110 e Lode.

Da sempre nutro un profondo

interesse per il

mondo della salute e del

benessere, da cui deriva

la scelta di intraprendere

un percorso magistrale

alla facoltà di Farmacia.

Nel tempo ho potuto

consolidare e sviluppare

questa passione in modo

più specifico; questo mi

ha condotto a Milano per la stesura della tesi,

in un laboratorio di Ricerca e Sviluppo e Consulenza

nell’ambito cosmetico. In particolare, sin

dall’infanzia e per trascorsi familiari, nutro un interesse

per il delicato equilibrio che lega la nostra

pelle alle sue problematiche.

Il mio progetto di tesi dal titolo “Studio applicativo

di un poliglicerolo dell’acido caprico:

Polyglyceryl-3 Caprate” ha previsto un’analisi

della materia prima classificata come tensioattivo

detergente e la sua caratterizzazione chimicofisica

volta allo sviluppo formulativo di prodotti

cosmetici detergenti delicati ed emollienti per la

pelle.

Il mio obiettivo è quello di continuare ad esplorare

questa scienza, tanto giovane quanto diffusa,

e di lavorare in un contesto di ricerca evoluta,

marketing consapevole, attenzione al consumatore

e al Pianeta. Tutto ciò che è volto all’innovazione

e al benessere dell’individuo è per me

fonte di ispirazione.

In questo momento lavoro a Milano, ma non nascondo

il piacere di tornare a scorrazzare sulle

nostre verdi colline. Il nostro paese ha per me un

valore affettivo che si rinnova ad ogni mio ritorno:

il supporto tenace ed inesauribile della mia

famiglia, la vicinanza di amici e conoscenti e le

esperienze fatte in gioventù hanno segnato anni

di crescita e formazione per me importanti.

Francesca Zaros

Laurea


d

Marzo• Aprile 2024

LA TORRE DI VEGLIA

PERMAFROST e

SURRISCALDAMENTO GLOBALE

incremento medio delle temperature del nostro

L’ pianeta, con il conseguente aumento di probabilità

di eventi estremi come alluvioni, grandine ed

eventi siccitosi è ormai un’evidenza inoppugnabile

e ormai sotto gli occhi di tutti. L’IPCC 1 (Gruppo intergovernativo

sul cambiamento climatico) con i suoi

sei report pubblicati dal 1990 ad oggi, imputa inequivocabilmente

la maggior parte di questo aumento

di temperature alle attività umane, imputate dell’emissione

massiccia di gas clima-alteranti, come ad

esempio anidride carbonica e metano.

Cos’è il permafrost? Il permafrost è quella porzione

di terreno permanentemente congelato in tutti

i periodi dell’anno e quindi caratterizzato da una temperatura

perennemente inferiore allo zero. Si stima

che l’estensione di questo terreno comprenda fino

al 20-25% delle terre emerse. Una delle sue funzioni

è conferire stabilità ai terreni, soprattutto nelle zone

montane. La parziale fusione del permafrost alpino

è una delle principali cause dell’incremento di frane

e debolezze strutturali della roccia che compone le

nostre montagne.

Ma perché è così importante? La fusione del

permafrost sarà uno dei grandi problemi di questo

secolo e una delle conseguenze più preoccupanti

dei cambiamenti climatici. Le ultime stime dicono

che due terzi del permafrost potrebbe scomparire

entro il 2100: questo ha la drammatica conseguenza

di liberare ciò che li sotto è rimasto intrappolato. Il

permafrost è infatti una delle poche parti del nostro

pianeta che è stata isolata dal resto del pianeta e

quindi non ha interagito con il resto di flora e fauna

(umani compresi) in un periodo compreso tra i 10

mila e il milione di anni. Di particolare preoccupazione

sono gli immensi giacimenti di metano e anidride

carbonica intrappolate nel ghiaccio, prodotti da processi

naturali, che verrebbero velocemente emessi

in atmosfera, incrementando drasticamente l’effetto

serra e quindi il surriscaldamento globale.

19

Un rischio anche biologico: gas clima alternati,

minerali radioattivi e composti pericolosi non sono le

uniche “sorprese” che questo universo nascosto potrebbe

riservarci. Il permafrost è una vera e propria

“capsula del tempo”, capace di conservare perfettamente

una moltitudine di microrganismi, come virus e

batteri, potenzialmente patogeni appartenenti al passato

2 . Una recente ricerca 3 descrive come più di 100

diversi microrganismi nel profondo permafrost della

Siberia sono risultati attivi una volta scongelati e resistenti

a tutti gli attuali antibiotici. Non è escluso che

questi batteri si mescolino con l’acqua di disgelo e

creino nuovi ceppi resistenti agli antibiotici. Alcuni di

questi microrganismi si sono evoluti insieme ad animali

come bradipi giganti o mammuth e non abbiamo

idea di cosa potrebbero causare una volta rilasciati

nei nostri ecosistemi.

Nonostante la situazione preoccupante, è essenziale

comprendere le conseguenze dei cambiamenti

climatici per affrontare i problemi che noi stessi abbiamo

causato. Solo attraverso la consapevolezza

e l’azione possiamo prepararci e mitigare gli impatti

negativi di questo fenomeno globale. La fusione

del permafrost è uno dei problemi più significativi e

urgenti che dobbiamo affrontare, e la sua comprensione

è fondamentale per la nostra preparazione e

risposta alle sfide ambientali attuali.

Andrea De Nadai

1

www.ipcc.ch

2

www.esa.int: “Permafrost thaw could release bacteria and viruses”

3

: Miner, K.R., et al. Emergent biogeochemical risks from Arctic

permafrost degradation. Nat. Clim. Chang. 11, 809–819 (2021).


di Giulia Maiutto

IMPARA AD ORGANIZZARTI:

I FONDAMENTALI DELL’ORGANIZZAZIONE PERSONALE

Carissimi Amici,

Per chi vi si avvicina per la prima volta, il

concetto stesso di “organizzazione” può spaventare:

sembra quasi impossibile, per una

persona che non è naturalmente organizzata,

sviluppare questa soft skill così importante,

sia nella vita privata che in quella professionale.

Cambiare e migliorare le proprie abitudini

organizzative si può, ma si tratta effettivamente

di un percorso che richiede molta pazienza,

una forte motivazione e costanza nell’esercizio,

esattamente come il cambiamento

di qualsiasi altra abitudine (ad esempio nell’alimentazione

o nell’allenamento).

Se si vuole cominciare ad organizzarsi meglio, è

importante scegliere gli strumenti organizzativi più

adatti a noi e qui le parole chiave sono due: facilità

di utilizzo e fiducia.

Se pensiamo agli abiti che indossiamo con maggior

frequenza, probabilmente non sono i più belli

che abbiamo ma quelli che ci fanno stare bene, che

sono comodi, piacevoli da indossare; ecco che uno

strumento di organizzazione, al pari dei nostri abiti

preferiti, dovrà essere certamente comodo (inteso

come facile da usare) e che rispecchia la persona

che siamo (ovvero uno strumento del quale ci possiamo

fidare perché progettato su di noi).

È proprio per questo che, nel cercare uno strumento

organizzativo adatto a noi, la prima cosa da

cui partire è osservare quelli che stiamo già utilizzando

e partire da lì per migliorare il nostro metodo laddove

non funzioni. Se ci guardiamo attorno, quasi

sicuramente troveremo un’agenda o un calendario,

vero?

In effetti i due strumenti base (che approfondiremo

nel corso delle prossime puntate) sono proprio

loro: il calendario e le liste.

Il calendario è lo strumento organizzativo per eccellenza,

utilizzato (seppur con modifiche considerevoli

nel corso degli anni) dai nostri antenati fin dai

tempi delle primissime civiltà mediterranee.

Il calendario è lo strumento da cui partire per

scandire i ritmi della giornata e delle settimane; è

quello che ci permette di mantenere sotto controllo

i rapporti sociali con altre persone; è lo schema di

riferimento all’interno del quale pianificare tutte le

altre attività.

Tutto quello che NON rientra nel calendario, quindi

tutto ciò che non ha un riferimento temporale

preciso, può essere riportato in una lista, di cui la

tipologia più famosa è la tanto conosciuta to-do-list

(o lista di cose da fare).

Le liste sono il secondo degli strumenti organizzativi

fondamentali: queste permettono di liberare

la nostra mente dai pensieri facendoci provare un

grande senso di leggerezza. Le varie attività da svolgere

andranno poi affrontate una ad una e completate

(barrando la lista, che soddisfazione!)

Ricordiamoci sempre che le liste, ed in particolare

la lista to-do è infinita: ogni giorno ci saranno attività

nuove da inserire e completare e questo è un bel

segnale perché significa che la nostra vita sta procedendo

al meglio.

Alla prossima!


d

Marzo• Aprile 2024

LA TORRE DI VEGLIA

Progetto A.N.N.A.

(Accoglienza - Nascita - Natura - Attenzione)

Terra Fertile è orgoglio-osa

di raccontare a voi,

lettori di Torre di Veglia, di

un progetto sperimentale

che ha già dato grandi soddisfazioni!

Il progetto A.N.N.A. è

nato del maggio 2023 e

ha avviato un laboratorio

sperimentale dedicato a

persone adulte con disabilità

e a persone con decadimento

cognitivo, gestito

da Terra Fertile e dal Coordinamento

Volontariato

Sinistra Piave.

Da Martedì 23 gennaio 2024, per alcune settimane

sono esposte a Venezia, nella sala Cuoi di Palazzo Ferro

Fini, le opere artistiche realizzate da alcune persone

con disabilità, che frequentano il Centro Diurno

L’Incontro della cooperativa Terra Fertile insieme

ad alcuni anziani con decadimento cognitivo che

frequentano il Centro Sollievo di Vittorio Veneto,

gestito dai volontari del Coordinamento del Volontariato

Sinistra Piave.

21

Come è nato il progetto?

Si è partiti da alcuni bisogni comuni alla persona

con disabilità e all’anziano con decadimento cognitivo

- ad esempio il bisogno di compagnia, amicizia,

considerazione e riconoscimento personale, di sentirsi

utili agli altri e di vivere momenti

di serenità interiore. Si è creato un contesto

relazionale e affettivo positivo, per arricchire i partecipanti

con nuovi stimoli. Dialogo, ascolto, sostegno

e attenzione ai bisogni dell’altro hanno generato un

clima di benessere condiviso.

I partecipanti hanno lavorato e realizzato insieme il

progetto artistico “I’m looking for”, guidato dall’artista

Renza Pavan Macalli, a partire da un bozzetto.

La scelta dei materiali è stata pensata in funzione

dei partecipanti: della loro esperienza, dei loro interessi

e propensioni, per evocare la loro memoria e far

leva sui loro ricordi personali.

Sino ad oggi sono state realizzate le due opere attualmente

esposte a Venezia.

La prima opera si intitola: “I’m a dreamer”,

la seconda: “Vite In-tessute”.

Il sogno di tutti i partecipanti è che

queste opere possano essere presentate al

pubblico in occasione di esposizioni sia a

livello locale sia nazionale.

L’obiettivo è favorire l’accesso a tutti

alla bellezza (sia a vederla che a crearla)

dimostrando che le persone fragili, solitamente

beneficiarie di un servizio, possono

contribuire attivamente a creare

valore per gli altri.

Terra Fertile


22

Marzo• Aprile 2024

d

LA TORRE DI VEGLIA

calcio

VITTSANGIACOMO

È pronto il nuovo

campo sportivo

per gli Esordienti

La squadra di Terza Categoria in alto da sx: Damiano Scotà, Famara Susso,

Samuel Dal Bianco, Matteo Cagna, Daniel Budoski, Piero Cancian; in piedi

da sx: Stefano Somera (dirigente acc.), Alessio Pianca, Leonardo Piccin,

Francesco Mantellina, Nouha N Diaye, Davide Sciubba, Leonardo Della

Giustina, Edoardo Lazzaro (vice allenatore);

seduti da sx: Luigi Ragusa, Federico Sorbello, Gianmaria Camerin,

Alessio Poldelmengo (allenatore), Samuel Canal, Riccardo Braido, Federico

Zanchettin. Mancano nella foto Giovanni Camerin e Michele De Nardi.

Dopo due terzi del campionato di prima

categoria il Vittsangiacomo, con il pareggio

esterno a Valdobbiadene e la vittoria interna

con il Fontane, sembra aver trovato l’assestamento

giusto per una salvezza anticipata.

La squadra Juniores avrà invece bisogno di un maggiore

sforzo fino alla fine per riuscire a mantenere

la permanenza nel campionato regionale. Chi invece

non ha problemi di classifica e si diverte partita dopo

partita è la squadra di terza categoria (nella foto),

composta da giocatori under 23. Continuano nel

loro campionato gli Allievi e le due squadre Giovanissimi.

Da metà febbraio hanno preso il via gli Esordienti.

Per dare a tutti (56 i ragazzi

tesserati) la possibilità di giocare sono

state iscritte ben quattro squadre (una

del 2011, una del 2012 e due Misti).

Due sono le squadre dei Pulcini, che

giocano il mercoledì alle 18. A breve

scenderanno in campo anche i Primi

calci e i Piccoli Amici che durante l’inverno

si allenano in palestra.

Il 16 aprile prenderà il via la decima

edizione del Torneo Natale Biason

per Esordienti. Sono iscritte dodici

squadre; le finali il 18 maggio.

In occasione della giornata conclusiva

del Torneo è prevista l’inaugurazione

del nuovo campo per esordienti

(45 x 64), realizzato in adiacenza al

campo sportivo di via Margogne. Questo

spazio sarà utile anche per diversificare

i giochi in occasione del 15°

Camp estate “non solo calcio” che

partirà il 10 giugno, non appena concluso

l’anno scolastico, e si protrarrà

per sei settimane.

Pietro Ossi

Freccette Elettroniche

Finalmente dopo 4 anni di permanenza in A la nostra squadra di freccette,

River Pub, è riuscita a qualificarsi alle finali Interprovinciali (TV-BL) svoltasi alla

Ghirada di Treviso i giorni dal 19 al 21 gennaio. Sì, perché da neo promossi

nel 2020 il nostro obiettivo era la salvezza poi pian piano ci siamo alzati in

classifica fino ad arrivare nelle prime posizioni che ci hanno permesso l’accesso

alle finali. Purtroppo abbiamo trovato sulla nostra strada i Campioni Italiani

La bella vita dei Tock Tock, di Belluno, i quali si sono aggiudicati anche il titolo

di Campioni Interprovinciali. Invece il titolo di Campione singolare di serie C

(Treviso & Belluno 2023) se l’è aggiudicato il nostro neo atleta Paolo Della

Libera, militante nella nostra squadra cadetta.

In foto la premiazione di Paolo Della Libera in arte “ Beta “

Un momento della partita contro i campioni Italiani i nostri Matteo Salvador

“Cacetto” e di schiena Mariano Passini “Nani”

Mauro Poldelmengo “Poldo”


d

BATTESIMI

Marzo• Aprile 2024

LA TORRE DI VEGLIA

Lara e Marta Zanfrà

di Marcello e Greta Troisi

Via Caviglia, 23

Sophie Marcolin

di Mattia e Lisa Zanello

Via delle Filande, 33

Anagrafe

23

DEFUNTI

52 – Elda Faraon ved. Tonon

di anni 91 - m. 23.12.2023

Via del Ponte, 47

I neo battezzati di domenica 21-1-2024

1 – Luigia Pizzol ved. Dal Bo

di anni 89 - m. 28.12.2023

Via Aleardi, 15

4 – Alfonso Meneghin

di anni 85 - m. 05.01.2024

Via Cal de Livera, 43

6 – Antonio D’Alvise

di anni 88 - m. 22.01.2024

Via Orlando, 24

8 – Pietro Paludetti

di anni 91 - m. 09.02.2024

Via Callalta, 51 di Cappella

Maggiore

2 – Paola De Luca

ved. Botteon

di anni 90 - m. 03.01.2024

Via dell’Asilo, 15

5 – Antonella Malacarne

di anni 57 - m. 20.01.2024

Via dei Troi, 7

7 – Giovanna Casagrande

ved. Clemente

di anni 75 - m. 20.02.2024

Via delle Filande, 25

LE VOSTRE OFFERTE

9 – Maria Meneghin

ved. Casagrande

di anni 96 - m. 11.02.2024

Via Mezzavilla, 21

3 – Franceschina Tabacchi

ved. De Vallier

di anni 91 - m. 05.01.2024

Via del Campardo, 52

dall’11 dicembre 2023 al 5 febbraio 2024

N.N. 12 - Offerte Sant’Antonio - Offerte San Fermo - Per comunioni - Per 50° di

Matrimonio - Dal Coro Femminile - Dal Mercatino Missionario - Per Anniversario

Matrimonio - Dai genitori dei battezzati - Dall’Apostolato della Preghiera - GSE.

In memoria di: Giuseppe Dal Col, Mafalda Palumbo, Giovanni Borsoi, Elda Faraon,

Luigia Pizzol, Paola De Luca, Franceschina Tabacchi, Alfonso Meneghin,

Antonella Malacarne, Antonio D’Alvise; dalle loro famiglie. TOTALE € 10.802,15


24 Le famiglie ricordano

d

LA TORRE DI VEGLIA

Andrea De Nadai

n. 30.11.1913 - m. 23.03.2002

Antonia Longo ved. De Nadai

n. 27.11.1923 - m. 23.01.2021

Francesco Scarabel

n. 28.12.1958 - m. 22.07.2022

Ernesto Moret

n. 04.07.1922 - m. 09.03.2015

Boniface Ernest

New Jersey – USA

27.06.1925 – 14.01.2024

Figlio di Ida Ossi, emigrata nel 1920

Lo ricordano i cugini

Ossi e Armellin

Cristiano Bet

m. 09.04.2009

Teodora Peruch ved. Bet

m. 09.04.2019

Gigetto e Nelli Borsoi

ANNIVERSARIO

n. 29.07.1924 m. 02.04.2006

n. 05.04.1931 m. 01.04.2021

Giuseppe Piccin

n. 04.03.1944 - m. 10.02.2002

Emilio Francescon

n. 03.01.1938 - m. 12.03.2009

Angelo Alpago

n. 20.09.1928 - m. 17.03.2015

Arturina Da Ros ved. Alpago

n. 04.01.1931 - m. 09.05.2023

Ausilia Minelli

n. 21.08.1927 m. 08.05.1982

Enrico Bassetto

n. 15.05.1926 m. 04.05.2009

Gino Longo

n. 06.08.1928 - m. 22.04.2020

Antonio Botteon

n. 05.08.1930 - m. 29.04.2018

Luigi Pullini

n. 07.08.1929 - m. 08.12.2015

Ines Canal ved. Pullini

n. 21.01.1936 - m. 31.05.2011

Antonio Val

n. 05.05.1913 m. 12.07.1994

Oliva Oliana

n. 23.03.1918 m. 25.03.2005

ORARIO ESTIVO

DELLE SANTE MESSE FESTIVE

Chiesa Prefest. Festiva

SAN GIACOMO 19.00 8.30 10.30

MONASTERO 9.30

SS. PIETRO E PAOLO 18.00 10.30

SAN FRANCESCO 18.30 7.30 9.00 18.30

CATTEDRALE 19.00 8.30 10.30 19.00

MESCHIO 9.00 18.00

SANTA GIUSTINA 18.30 11.00

SANT’ANDREA 19.30 9.45 18.30

SERRAVALLE 830 11.00

SAN GIOVANNI 17.30 10.00

SANTA AUGUSTA

9.00

in Maggio e Ottobre

COSTA 18.30 9.30

SALSA 18.30 11.00

NOVE 9.00


Agenda Pastorale

Marzo 2024

Domenica 3: III di Quaresima

Sabato 9: Beata Vergine Maria dei Miracoli di Motta di Livenza

Domenica 10: IV di Quaresima

Domenica 17: V di Quaresima

Martedì 19: San Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria

Domenica 24: Domenica delle Palme e della la Passione sion

del Signore

Lunedì 25: Lunedì Santo

Martedì 26: Martedì Santo

Mercoledì 27: Mercoledì Santo

Giovedì 28: della Settimana tima

Santa: Messa mattutina del Crisma in Cattedrale e

benedizione dei Santi Olii

Ore 20:00 in parrocchia rocc

Santa Messa in

Coena Domini

Venerdì 29:

Venerdì Santo: Celebrazione ebra

della Passione del

Signore

Tutti i Fedeli dai

18 ai 60 anni

ni

di età sono tenuti ad osservare re

il precetto

et

to

generale della la

Chiesa del digiuno; sono tenuti ti

all’astinenza dalle le carni

tutti tt

i fedeli dal

14°

anno di

età.

Sabato at

30: Sabato Santo: ore 20:00 Solenne e Veglia Pasquale

al

Domenica 31:

DOMENICA DI RESURREZIONE

Aprile 2024

Lunedì 1:

Lunedì e tutti ti i giorni i della settimana si

celebra eb

l’8ª di

Pasqua

a

Domenica 7:

Domenica II di Pasqua o “della Divina Misericordia”

icor

In questa domenica è possibile sibi

lucrare re l’indulgenza nza plenaria

alle le solite condizioni

io

ni

Lunedì 8: Annunciazione del Signore

Giovedì 11:

1: San

Stanislao, ao, Vescovo e Martire

Domenica 14: III I di Pasqua

Domenica 21: IV di Pasqua

Giovedì 25:

San

Marco, evangelista

Domenica 28:

V di Pasqua

Lunedì 29: Santa a Caterina da Siena,

Vergine e Dottore ore della Chiesa,

patrona d’Italia e dell’Europa

l’Eu


Marini Rosy

IL CENACOLO di Leonardo da Vinci

TECNICA AD ACQUARELLO SU SETA

Ho amato l’arte fin da giovane, carboncino, olio, acrilico, acquerello,

... Ma quando, circa 35 anni fa, ho incontrato un maestro

che mi ha fatto conoscere la “pittura su seta”, non ho più

smesso. È una tecnica particolare, importata dai francesi dalle

loro colonie, è versatile poiché, oltre ai quadri, si possono

dipingere sciarpe, foulards, cravatte nonché seta per vestiti.

Bisogna approcciarsi a questa pittura con passione, poiché richiede

pazienza e riflessione; non si può sbagliare, i colori non

sono coprenti, sono molto liquidi, un pò difficili da trattare perché

vengono assorbiti rapidamente. Ho dipinto fiori, paesaggi,

nature morte, volti e copie di quadri di diversi artisti celebri.

Riprodurre opere di importanti pittori diventa una vera sfida.

Infatti ho voluto sfidare Leonardo da Vinci, dipingendo “il Cenacolo”

e il “Cristo portacroce” del Vasari, opera sparita e

ritrovata nel 2019 negli Stati Uniti, dopo 400 anni, e riportata

in Italia. Opere difficili ma accattivanti.

Rosy Marini

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