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4 Maggio 2009 - Banca Aletti

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Magazine di approfondimento <strong>Aletti</strong> Certificate – 4 <strong>Maggio</strong> <strong>2009</strong>


PERFORMANCE DEGLI INDICI<br />

(Valori al 1 maggio <strong>2009</strong> - Variazioni dal 24 aprile <strong>2009</strong> al 1 maggio <strong>2009</strong>)<br />

S&P/MIB DAX 30<br />

DJ<br />

EUROSTOXX<br />

50<br />

DJ<br />

EUROSTOXX<br />

BANKS<br />

IN EVIDENZA SUI MERCATI AZIONARI<br />

DJ<br />

EUROSTOXX<br />

OIL&GAS<br />

Valore 19.177 4.769 2.375 162 283<br />

Var % sett 2,82% 2,04% 2,39% 4,14% 1,57%<br />

DJ<br />

EUROSTOXX<br />

TELECOM<br />

DJ<br />

EUROSTOXX<br />

UTILITIES<br />

S&P BRIC 40 S&P500 NIKKEI225*<br />

Valore 346 340 1.622 878 8.977<br />

Var % sett -0,93% 4,19% 2% 1,30% 2,88%<br />

(*Valori al 4 maggio <strong>2009</strong> - Variazioni dal<br />

27 aprile <strong>2009</strong> al 4 maggio <strong>2009</strong>)<br />

I maggiori indici azionari americani hanno chiuso in rialzo la settimana appena trascorsa: Dow<br />

Jones +1,7%, S&P 500 +1,3% e Nasdaq +1,5%. In particolare, l’indice Nasdaq ha registrato una<br />

variazione settimanale positiva per l’ottava settimana consecutiva. I timori relativi al virus<br />

influenzale, che sembrerebbe si stia diffondendo in America Centrale, hanno impattato<br />

negativamente sul comparto dei trasporti aerei e del turismo, con le principali compagnie in netto<br />

calo. Hanno avuto un impatto negativo anche le indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal<br />

secondo cui Bank of America e Citigroup necessiterebbero di un ulteriore aumento di capitale in<br />

seguito ai risultati ottenuti dagli stress test sul capitale. Secondo fonti ufficiali, tuttavia, il governo<br />

statunitense non considererà insolventi le banche che ricorreranno a tale operazione e nessuno dei<br />

19 istituti sottoposti al test dovrebbe rischiare il fallimento. Nonostante l’annuncio di un Pil<br />

peggiore delle attese per il primo trimestre <strong>2009</strong>, alcuni dati macroeconomici positivi hanno<br />

permesso ai listini di recuperare le perdite di inizio settimana. Inoltre la Fed ha dichiarato di<br />

ritenere la contrazione dell’economia in rallentamento. Segnali incoraggianti sono giunti anche da<br />

alcune analisi secondo le quali i risultati degli stress test non saranno così negativi come da attese<br />

e dalle trimestrali comunicate in settimana che hanno complessivamente superato le stime. Tali<br />

segnali hanno alimentato una rinnovata fiducia verso la solidità del sistema bancario. Migliori<br />

settori della settimana: auto +13,3%, media +8,9% e investment banks +6,5%. Per quanto<br />

riguarda in particolare il comparto delle automobili, dopo la presentazione del nuovo piano di<br />

ristrutturazione che prevede lo scambio azioni/bond, l’ulteriore riduzione del personale e delle<br />

concessionarie ed il piano di dismissione graduale del marchio Pontiac, Staurn, Hummer e Saab,<br />

General Motors ha registrato un rialzo del 7,1%. Nella seduta di venerdì il petrolio ha chiuso con un<br />

deciso rialzo del 4,1% trainando in positivo tutto il comparto (+1,9%).


Peggiori settori della settimana: banche -1,8%, costruttori edili -3,9% e immobiliari -4,4%. Nel<br />

Dow Jones le migliori performance, oltre a General Motors, sono state realizzate da Caterpillar<br />

+10,8%, Wal Mart +8,3% e Boeing +6,4%. Negative invece Citigroup -6,9%, Bank of America -<br />

4,4% e American Express -4%.<br />

I mercati azionari europei hanno vissuto un’altra settimana all’insegna del rialzo, con progressi<br />

diffusi e piuttosto uniformi sui diversi indici continentali, mediamente pari a circa due punti<br />

percentuali: il mercato “peggiore” è stato quello francese (+1,8%), mentre quello migliore è stato<br />

quello italiano (+2,8%), secondo un copione che sta funzionando ormai da parecchie settimane e<br />

che vede il listino domestico premiato dalla forte esposizione ai titoli finanziari, trainanti in questa<br />

fase di ripresa. Il protratto trend espansivo dell’indice europeo DJ Eurostoxx 50, che ha prodotto<br />

una crescita dei corsi superiore al 35% rispetto ai minimi pluriennali segnati lo scorso 9 marzo, ha<br />

determinato un riassorbimento pressoché integrale delle perdite accumulate dall’inizio dell’anno,<br />

cosicché nello stato attuale i mercati si trovano quasi allineati ai valori vigenti in chiusura del 2008.<br />

La dinamica recente del comparto è da attribuire all’aumento della propensione al rischio degli<br />

investitori sulla scia dei segnali di esaurimento della fase critica della crisi finanziaria e di<br />

progressiva normalizzazione della condizione macroeconomica. Le prime indicazioni tangibili di<br />

svolta sono offerte simultaneamente da un insieme di indicatori anticipatori della congiuntura e<br />

rafforzate dalla simultanea tendenza all’aumento dei rendimenti obbligazionari ed al restringimento<br />

degli spread sui titoli corporate. Il graduale rientro dei timori di una epidemia legata alla febbre<br />

suina ha ulteriormente rinsaldato il sentiment positivo degli investitori. I titoli bancari ed<br />

assicurativi hanno guidato il rialzo, crescendo rispettivamente di oltre quattro e cinque punti<br />

percentuali: Barclays +18%, ING +14,9% e UBS +13%. La partecipazione al trend positivo è stata<br />

corale, con i farmaceutici in guadagno del 5% e gli industriali del 2%, mentre hanno sofferto i titoli<br />

del comparto delle materie prime sulla scia della flessione del prezzo dell’oro e del clima<br />

preoccupato nel mercato dei derivati alimentari a causa dei timori circa la nuova influenza.<br />

IN EVIDENZA SUL MERCATO DEI CAMBI<br />

(Valori al 1 maggio <strong>2009</strong> - Variazioni dal 24 aprile <strong>2009</strong> al 1 maggio <strong>2009</strong>)<br />

EUR/USD EUR/CHF EUR/GBP EUR/JPY EUR/HKD<br />

Valore 1,3273 1,5075 0,8894 131,59 10,2842<br />

Var % sett 0,23% -0,04% -1,47% 2,28% 0,21%<br />

Per la prima volta, da circa un mese a questa parte, la divisa nipponica ha realizzato un<br />

deprezzamento settimanale nei confronti dell’Euro. Tale fenomeno è stato determinato dalla<br />

percezione di un possibile allentamento della crisi economica a livello globale, alimentata dalla<br />

diffusione di statistiche economiche globali all’insegna del minor pessimismo.


In sostanza, gli operatori scommettono che nel<br />

corso dei prossimi mesi vi sarà una contrazione<br />

della produzione gradualmente meno grave.<br />

Tale scenario potrebbe verificarsi in primis negli<br />

Stati Uniti. Questa ipotesi si è rafforzata con il<br />

comunicato della Federal Reserve a conclusione<br />

della consueta riunione mensile, che ha<br />

Euro-Sterlina<br />

sottolineato come la recessione economica stia<br />

mostrando nell’ultimo mese un certo<br />

rallentamento. In conseguenza di ciò, lo Yen ha<br />

archiviato un ribasso del 2,3% a quota 131,60<br />

per Euro e del 2% a quota 99,10 per Dollaro.<br />

Allo stesso tempo, il Dollaro canadese è stato<br />

premiato dalla minore avversione al rischio degli<br />

investitori mettendo a segno un apprezzamento<br />

Euro-Yen<br />

dell’1,8% e giungendo a quota 1,57 per Euro.<br />

La moneta è stata sostenuta tra l’altro dal buon<br />

andamento delle materie prime.<br />

Anche la divisa inglese è stata premiata dal<br />

Euro-Dollaro<br />

contesto di minore preoccupazione degli<br />

operatori, favorito in una certa misura dai<br />

segnali di allentamento della recessione<br />

immobiliare in Gran Bretagna. In conseguenza<br />

di ciò, la Sterlina si è prodotta in un +1,5% a<br />

quota 0,889 per Euro.<br />

-2,0% 1,0%<br />

Sul fronte emergente è degno di nota il deprezzamento del Peso messicano: -3,5% a quota<br />

18,28 per Euro, abbattuto dai timori che la nuova influenza possa danneggiare il turismo in<br />

Messico, provocando un riverbero negativo sull’economia domestica.<br />

IN EVIDENZA SUI MERCATI OBBLIGAZIONARI<br />

(Valori al 1 maggio <strong>2009</strong> - Variazioni dal 24 aprile <strong>2009</strong> al 1 maggio <strong>2009</strong>)<br />

TITOLO 2 ANNI 5 ANNI 10 ANNI 30 ANNI<br />

REND. (%) VAR BO REND. (%) VAR BO REND. (%) VAR BO REND. (%) VAR BO<br />

Btp 1,81 -9 3,15 -6 4,28 -3 5,13 -6<br />

Bund 1,33 -5 2,34 -5 3,17 -2 3,91 -6<br />

T-Bond 0,91 -5 2,01 7 3,15 16 4,07 19<br />

Gilt 1,08 -15 2,41 -6 3,55 7 4,38 3<br />

JGB* 0,39 -4 0,80 -6 1,40 -6 2,11 -10<br />

(*Valori al 4 maggio <strong>2009</strong> - Variazioni dal<br />

27 aprile <strong>2009</strong> al 4 maggio <strong>2009</strong>)


Il mercato obbligazionario europeo<br />

ha concluso la seconda settimana<br />

consecutiva all’insegna di un leggero rialzo,<br />

favorito dai timori relativi alla nuova<br />

influenza e dalla percezione che la<br />

congiuntura in Area Euro sia ancora in uno<br />

stato fortemente recessivo dato il continuo<br />

aumento del tasso di disoccupazione.<br />

Questo fatto ha in parte offuscato il minor<br />

pessimismo di imprese e famiglie ad aprile,<br />

fenomeno che ha consentito un certo<br />

recupero dell’indice elaborato dalla<br />

Commissione Europea, in rialzo dai minimi<br />

storici. Inoltre, il valore dei governativi è<br />

stato frenato dai continui apprezzamenti dei<br />

listini azionari.<br />

Per quanto concerne le aste di titoli di<br />

Stato, durante l’ottava vi è stata la vendita<br />

di debito da parte dell’Italia, che ha riscosso<br />

una buona partecipazione da parte degli<br />

operatori, con il Dipartimento del Tesoro<br />

Italiano che ha emesso tra l’altro circa 5,5<br />

Miliardi di Euro in strumenti a scadenza<br />

decennale.<br />

MACROECONOMIA<br />

10 anni<br />

10 anni<br />

T-BOND<br />

BUND<br />

-8 0 8 16<br />

Per la sesta settimana consecutiva, i Treasuries in Dollari a lungo termine hanno subito un<br />

deprezzamento, sfavoriti da un insieme di fattori. Innanzitutto, gli indicatori macroeconomici<br />

diffusi durante l’ottava si sono rivelati ancora una volta coerenti con lo scenario di stabilizzazione<br />

della congiuntura americana, evidenziando un flusso di notizie complessivamente meno negative<br />

delle stime degli analisti. Inoltre, la decisione della Federal Reserve di non incrementare<br />

l’acquisto di Titoli di Stato ha deluso il mercato, dal momento che il Dipartimento del Tesoro<br />

statunitense sta continuando ad emettere grandi quantitativi di debito governativo. A questo<br />

proposito, per la settimana in corso è previsto una vendita pari a 71 Miliardi di Dollari in titoli<br />

statali, in maniera tale da finanziare le politiche fiscali espansive a sostegno dell’economia.<br />

Nell’Area Euro, in aprile l’indice di fiducia economica elaborato dalla Commissione Europea è<br />

migliorato in misura superiore alle stime degli analisti, assestandosi a quota 67,20 punti grazie ad<br />

una minore negatività del sentiment industriale e dei consumatori. In questo contesto, è degno di<br />

nota l’ulteriore recupero dell’attività nel settore delle vendite al dettaglio, con l’indice PMI retail che<br />

si è attestato lievemente al di sotto della soglia della neutralità pari a 50 punti, nonostante il<br />

continuo aumento della disoccupazione, che a marzo è giunta a quota 8,90%. Il minore<br />

pessimismo sul fronte consumi è stato favorito dalla decelerazione dell’inflazione, che su base<br />

preliminare è giunta a quota 0,60% su base annua in aprile, consentendo un recupero del potere<br />

d’acquisto delle famiglie.<br />

2 anni<br />

2 anni


Gli indicatori relativi al settore residenziale inglese<br />

hanno dipinto un quadro di relativa stabilizzazione del<br />

comparto, con i prezzi delle abitazioni meno in calo<br />

all’inizio del secondo trimestre del <strong>2009</strong> rispetto<br />

all’ultimo semestre. Sul fronte della fiducia di famiglie<br />

ed imprese, si sottolinea la minor negatività dell’indice<br />

Gfk (sentiment consumatori) e dell’indicatore PMI<br />

(attività economica nel comparto manifatturiero).<br />

Negli Stati Uniti, in aprile gli indici di fiducia delle<br />

imprese e delle famiglie hanno registrato un buon<br />

recupero, trainati soprattutto dalla valutazione delle<br />

prospettive a sei mesi, che , dopo la grave contrazione<br />

della produzione e dell’occupazione durante il primo<br />

trimestre del <strong>2009</strong>, hanno evidenziato un minor<br />

pessimismo nei confronti della congiuntura economica.<br />

A questo proposito, si segnala la caduta del PIL pari al<br />

6% t/t ann. nei primi tre mesi dell’anno, alla luce della<br />

riduzione di scorte a fronte del rimbalzo del consumo<br />

personale (+2,2% t/t ann.). Infine, si segnala il<br />

tentativo di stabilizzazione delle nuove richieste di<br />

sussidio alla disoccupazione a fine aprile, su livelli che<br />

permangono comunque molto elevati, superiori alle<br />

600 mila unità, implicando un continuo deterioramento<br />

della dinamica occupazionale.<br />

In Giappone, negli ultimi due mesi gli indicatori<br />

relativi alla performance del settore industriale si sono<br />

rivelati meno negativi delle attese, evidenziando un<br />

rimbalzo della produzione industriale a marzo ed un<br />

recupero di fiducia delle imprese in aprile, grazie ad<br />

una ripresa del commercio estero. Sul fronte interno,<br />

la situazione permane ancora all’insegna della<br />

recessione economica: il tasso di disoccupazione è<br />

giunto a quota 4,8% (ai massimi da più di 4 anni a<br />

questa parte) e l’inflazione si è consolidata in territorio<br />

negativo (-0,3% su base annua).<br />

In Cina, in aprile l’indice PMI di fiducia delle imprese<br />

manifatturiere ha esteso i guadagni registrati durante<br />

il primo trimestre del <strong>2009</strong>, trainato al rialzo dalla<br />

dinamica dei nuovi ordinativi domestici, che traggono<br />

beneficio dagli interventi espansivi di politica<br />

economica attuati dalle autorità.<br />

AREA EURO<br />

USA<br />

GIAPPONE<br />

E CINA


4-mag 04.30 CN CLSA Manifattura PMI APR - - 50,1 44,8 - -<br />

4-mag 08:00 GE Vendite al dettaglio a/a MAR -0,30% -1,50% -5,30% -6,20%<br />

4-mag 10:00 EC PMI Manifattura APR F 36,7 36,8 36,7 - -<br />

4-mag 10:30 EC Sentix Fiducia investitori MAY -28 -34,3 -35,3 - -<br />

4-mag 16:00 US Vendite in corso abitazioni m/m MAR 0,00% - - 2,10% - -<br />

4-mag 16:00 US Spesa edilizia m/m MAR -1,70% - - -0,90% - -<br />

5-mag 10:30 UK PMI Construzione APR 31,9 - - 30,9 - -<br />

5-mag 11:00 EC PPI zona euro m/m MAR -0,60% - - -0,50% - -<br />

5-mag 14:00 BZ Produzione industriale a/a MAR -9,80% - - -17,00% - -<br />

5-mag 16:00 US ISM servizi APR 42 - - 40,8 - -<br />

6-mag 10:00 EC Servizi PMI APR F 43,1 - - 43,1 - -<br />

6-mag 11:00 EC Vendite dettaglio zona euro m/m MAR 0,10% - - -0,60% - -<br />

7-mag 12:00 GE Ordini fabbrica m/m (destag) MAR -1,00% - - -3,50% - -<br />

7-mag 13:45 EC BCE annuncio tassi 07-mag 1,00% - - 1,25% - -<br />

7-mag 14.30 US Nuove richieste disoccupazione 02-mag 635K - - 631K - -<br />

7-mag 18.30 US ICSC Vendite negozi a catena a/a APR - - - - -2,10% - -<br />

8-mag 08:00 GE Bilancia commerciale MAR 8.0B - - 8.7B - -<br />

8-mag 10:30 UK PPI produzione stag a/a APR 0,70% - - 2,00% - -<br />

8-mag 12:00 GE Prod industriale m/m (destag) MAR -1,30% - - -2,90% - -<br />

8-mag 14:30 US Vzne occupati APR -606K - - -663K - -<br />

8-mag 14:30 US Disoccupazione APR 8,90% - - 8,50% - -<br />

La presente pubblicazione è predisposta da <strong>Banca</strong> <strong>Aletti</strong> & C. S.p.A. (<strong>Banca</strong> <strong>Aletti</strong>) al solo scopo di fornire informazioni sull’andamento dei mercati finanziari e non costituisce offerta<br />

o raccomandazione all’investimento. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio e sono considerate attendibili ma <strong>Banca</strong> <strong>Aletti</strong> non è in grado di assicurarne l’esattezza e la<br />

completezza né l’aggiornamento. Tutte le informazioni riportate sono date in buona fede, sulla base dei dati disponibili, e sono suscettibili di variazioni, anche senza preavviso, in<br />

qualunque momento dopo la pubblicazione. Pertanto, <strong>Banca</strong> <strong>Aletti</strong> non assume alcuna responsabilità per le informazioni contenute nella presente pubblicazione e per ogni<br />

eventuale danno derivante dal loro utilizzo. Chiunque intenda effettuare operazioni d’investimento dovrà, in via preliminare, acquisire tutte le informazioni e i dati necessari per<br />

valutare in modo corretto il rischio relativo e l’adeguatezza in relazione ai propri obiettivi d’investimento, alla propensione al rischio, all’esperienza in materia d’investimenti e alla<br />

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essere considerata responsabile ad alcun titolo per le informazioni contenute nella presente pubblicazione.

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